Carissima sorella, mi accingo a
parlarti, degli esseri della natura, tra i quali gli Eggregori; in ciò mi
servirò più del linguaggio ermetico, legato alla tradizione occidentale:
e, questo, al solo fine di esporti con più chiarezza possibile ciò che ti
scrivo. Se osservi a fondo, e non solo in superficie, la dottrina
orientale - anche leggendo "La Sacra Scienza", postata in questi giorni, e
studiando le diverse cosmogonie - ti accorgerai, che è solo il linguaggio
che cambia, poiché la legge che dirige il Logos è una ed eterna, ed è ben
più in alto delle tradizioni stesse. Le strade che portano a Roma sono
molte, e se noi persevereremo in una - quale mezzo e non fine - che
riterremo idonea alla nostra natura, otterremo la nostra realizzazione; o,
male che vada, una buona evoluzione. Colui che continuamente cambia
sentiero, senza prima fare esperienza esauriente in quello scelto, si
troverà come tu ben comprenderai, sempre al punto di
partenza. Ora, per comprendere gli esseri che vivono
nell'invisibile, (per invisibile, dobbiamo intendere, materia eterea in
diverso stato di condensazione, dalla più grossolana alla più pura)
bisogna considerare l'universo, le stelle, il sole, i pianeti, la luna, e
la nostra terra, corpi animati, e più o meno intelligenti, mossi quindi da
energie invisibili ai nostri occhi, ma continuamente con noi in contatto,
tramite la vita sociale che viene a svolgersi nell'universo; analoga alla
vita sociale che il nostro organismo viene a svolgere tramite le cellule,
in continuo interscambio tra di loro, grazie al veicolo che noi chiamiamo
sangue - ma che nel cosmo, o grande uomo, l'Adam Kadmon, possiamo chiamare
fluido vitale, etere, protoplasma, ecc. Questi esseri, nelle varie
tradizioni, sono stati chiamati con diversi nomi; nella tradizione
ermetica sono chiamati: Elementari, Geni, Eoni, Eggregori, Entità
Magistrali. Alcuni di questi esseri sono legati alla corrente astrale
(Mondo del divenire); altri, detti Divini, cioè Eoni, intelligenze
Magistrali, Maestri realizzati, Dei, sono al di sopra della corrente
astrale, (Mondo dell'Essere). In questa infinita gerarchia universale,
troviamo gli esseri ancora divisi in tre categorie: quella collettiva: gli
elementari; quella individuale: gli uomini, e gli esseri dell'invisibile,
in cerca di realizzazione, ma ancora legati alla corrente astrale, e
quella impersonale: gli archetipi, gli universali, modelli (Eggregori) di
umanità, razze, stati, religioni. Ma esistono anche Eggregori, con grado
inferiore, e rappresentano i modelli di cose inferiori, come ad esempio,
modelli di uomini, uniti per un ideale, uno sport, un lavoro, un arte
ecc.. Ogni cosa ha il suo modello che ne rappresenta l'archetipo, fino ad
arrivare a Dio l'archetipo degli archetipi. Per esempio, un grande
iniziato, fondatore di una religione, rappresenterà l'archetipo di quella
religione. Le tre modalità della luce astrale, cioè, negativa - positiva -
neutra, si incontrano in tutte e tre le categorie spirituali, sopra
descritte; anche se, la collettiva corrisponde più alla corrente (OB),
quella individuale alla corrente (OD) e quella impersonale, all'
(AUR). Esiste, quindi, un'infinita gerarchia, non solo tra gli esseri
appartenenti a diverse categorie, ma anche tra quelli della stessa
categoria, come vi è negli uomini stessi; tutte queste vite, compresi noi,
non sono che aspetti, espressioni diverse, di un'unica vita e realtà
ontologica, che li contiene tutti. Il nostro compito, che è così grande
e sublime, è quello di comprendere il Logos; cioè la natura, con la quale
Dio manifesta se stesso. Il Logos creatore, viene, così, ad esprimersi nei
quattro verbi dell'uomo, che sono: Affermazione - negazione -
discussione - soluzione, analoghi ai quattro principi del Tetragramma
Divino; i primi tre principi di tutta l'esistenza, che, nella religione
Indù, sono chiamati, Visnù - Siva - Brama: cioè, creazione - distruzione -
conservazione. Sarà per mezzo del Logos, quindi, che potremo giungere al
quarto termine, la soluzione, ed all'unione con l'archetipo primordiale, o
idea Platonica - che eternamente crea, pur rimanendo dietro il velo
dell'esistenza, rappresentante il mutabile riflesso dell'immutabile e
immanifesto. Ora, andando per gradi, ritorniamo ad esaminare gli
esseri del mondo astrale. Per astrale s'intende luce nera, da dove tutto
partorisce; quindi, mondo invisibile ai nostri occhi, energia che riempie
il cosmo intero, e che permette a tutti i corpi di trovarsi in relazione
tra loro; è quella che Dante chiama "Amor che muove il sole e l'altre
stelle" - da non confondere con il corpo astrale, cioè uno dei sette corpi
o veicoli che l'uomo possiede. Ricorda che tutti gli esseri sono di fuoco;
con esso vengono generati, perpetuati e, a volte, distrutti, anche se vige
la legge, che dice "nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si
trasforma". Difatti, la piramide, che simboleggia la gerarchia progressiva
verso l'unità, ha come simbolo principale quello del fuoco Divino. La
stessa radice della parola, "pyro", significa fuoco. Elementari:
facciamo, quindi, una sintesi degli esseri dei piani astrali, cominciando
dalla base della piramide, dove troveremo le quattro classi degli spiriti
degli elementi, che sono: terra - aria - acqua - fuoco - chiamati,
tradizionalmente: Gnomi - Silfi - Ondine - Salamandre - e corrispondenti
ognuno al proprio elemento, con prevalenza su gli altri elementi che pure
si trovano presenti. Sono esseri collettivi, e innumerevoli; si
riproducono e si rinnovano continuamente; fluiscono nella luce astrale,
come i leucociti, fluiscono nel sangue; hanno intelligenza proporzionata
alla funzione e fine a loro destinato - come, ad esempio, una pianta, un
cane, un cavallo, hanno intelligenza relativa per compiere le funzioni
relative alla loro natura. Gli elementari sono condensazioni di luce
astrale e non posseggono una loro individualità: per questo sono mortali;
ma, quando si uniscono a delle catene di bene dalle quali sono attirati,
ed assimilano le proprietà occulte della mente umana, possono acquistare
l'immortalità; tuttavia, sempre conservando le caratteristiche di loro
natura. Essi non hanno libero arbitrio; quindi, non sono responsabili del
bene, o del male che possono provocare; un uomo che possieda una potente
volontà può giungere a comandarli e a servirsene, o per il bene o per il
male, secondo la direzione della sua volontà; sono simili a un cane, di
cui responsabile è solo il padrone. Geni: i Geni (dal lat.
Genius, da gignere = nascere, generare) sono esseri che hanno raggiunto
uno stato geniale, e attivo nella luce astrale: ad esempio, l'uomo, dopo
la morte fisica, si trova in uno stato di sonno parziale, a volte totale,
non comprendendo la realtà in cui si trova; ma, un uomo, con grado di
evoluzione di lunga superiore alla media, può affrontare tale processo, in
stato di lucidità completa, cioè in stato geniale, essendo egli un
risvegliato - Budda. Naturalmente, anche in questa categoria vi è
un'infinita gerarchia di esseri, meno evoluti, evoluti, ed evolutissimi,
antichissimi e meno. I geni tipici della tradizione ermetica si dividono
in sette raggi, o gradazioni diverse, corrispondenti ai sette pianeti;
essi sono chiamati: Geni Solari - Lunari - Marziali - Mercuriali -
Gioviani - Venerei - Saturniani. Ognuna di queste classi ha un compito ben
preciso, e può donare a colui che entra in simpatia fluidica con loro le
sue qualità occulte. Eggregori: come già ti dissi, gli Eggregori, o
Geni Eggregori, detti anche Kamarupa, sono i modelli, o archetipi, di cose
superiori, o inferiori, a secondo del grado di colui che li ha generati.
Gli Eggregori di catena, soprattutto di una fratellanza bianca, sono
magneticamente potenti ed hanno l'effetto di modificare, migliorare, sia
psichicamente che fisicamente, a lungo raggio, ogni individuo appartenente
a quella fratellanza, con i quali entra in frequente contatto, (anche
tramite il rito); e ne rimane legato, per mezzo di canali fluidici, o
cordoni argentei, uno da testa a testa, l'altro da cuore a cuore. Questi
Eggregori hanno quindi potere anagogico, cioè traente in alto, e sono
detti Eggregori bianchi; altri, viceversa, hanno potere cadagogico, cioè
traente in basso, quindi distruttivo, e segnano la fine delle cose,
fratellanze esoteriche, religioni, popoli ecc. Vi sono, poi, Eggregori
evolutissimi, con stato androgeno. Devi considerare gli Eggregori come
serbatoi di energia intelligente, rappresentanti la somma di tutti gli
individui di una catena, e che ridona in proporzione maggiore, ad ognuno -
che con tale catena è in armonia fluidica - maggiormente di quanto gli è
stato donato. L'Eggregore, di fronte ai singoli membri, è padre e madre;
di fronte al capo di una catena è sposa, ma anche figlia; poiché da lui, è
stato generato, e viene nutrito e diretto.
(Scrive X) Grazie per la tua
delucidazione. Ora, proviamo a passare a quest'altra parte del testo che
hai inviato: Gli Eggregori di catena, soprattutto di una fratellanza
bianca, sono magneticamente potenti, ed hanno l'effetto di modificare,
migliorare sia psichicamente che fisicamente, a lungo raggio, ogni
individuo appartenente a quella fratellanza, con i quali entra in
frequente contatto, (anche tramite il rito) e ne rimane legato, per mezzo
di canali fluidici, o cordoni argentei, uno da testa a testa, l'altro da
cuore a cuore.
In quale modo entrano in contatto? E cosa intendi
per <rito>? Intanto ti dico quello che penso.
Credo
innanzitutto che gli Eggregori non solo ridonino in proporzione maggiore;
ma, forse traggono loro stessi esperienza da queste unioni. Insomma, credo
che anche attraverso questa esperienza di <donazione> essi ne
traggano un beneficio per la loro crescita evolutiva.
Per
quanto riguarda il <contatto>, mi ricollego al nostro discorso
iniziale; cioè, <il mago> ed anche alle <sedute
medianiche>. Pensi essi possano contattarci <usando un mezzo>
e trasfondendo al gruppo che si riunisce, la loro conoscenza? E inoltre
ritieni possa essere possibile il contatto tra un Eggregore ed un
individuo incarnato, esulando da un vero e proprio gruppo di ricerca
spirituale, per esempio?
Ti ringrazio per la pazienza e ti
abbraccio con amore.
(Risponde Fabrizio)
Qui entriamo
nel campo della Magia, non quella che intendono gli ignoranti, e i
fanatici, che ne fanno sfoggio; ma quell'antica arte esercitata dai Re e
Sacerdoti, quindi dai veri Saggi.
La Magia, può dividersi in due
primi rami, Magia naturale e Magia divina. Per il primo, bisogna
rigorosamente attenerci, alla conoscenza del Grande Arcano, o Liber
Taroth, che è la rappresentazione del Liber Mundi, e quindi alla
conoscenza dell'universo astronomico, o calendario liturgico luni-solare,
poiché il contatto con alcuni esseri, o entità, avviene solo in un
determinato periodo, giorno, ed ora, per esempio, se si vuole evocare un
genio mercuriale, devi operare di mercoledì, e nell'ora di
mercurio...
Nella Magia Divina, o Magia Eonica, come viene chiamata
tradizionalmente, viceversa si può operare in qualsiasi momento. Ricorda,
il contatto con tali creature, avviene solo tramite un amore puro e
sincero, e in modo naturale, al di fuori di questo, vi è solo rovina, per
quei poveretti, che inconsapevolmente cercassero di entrare
nell'invisibile, senza la giusta conoscenza, ma soprattutto senza amore, e
solo per scopi egoistici.
Che cosa intendi per "sedute medianiche?"
Se intendi il classico spiritismo, siamo molto lontani da quanto trattato
finora, questa come ti dissi, e' l'arte dei Re e Sacerdoti, e per
accedervi bisogna essere iniziati, e non servono poi molte cerimonie per
esserlo, poiché iniziati si diventa da sé, per mezzo dell'ascesi
individuale, quindi, per mezzo dei propri sforzi; per iniziato intendo
semplicemente colui, che si è distaccato dalla corrente comune degli
uomini, e morto alla vita profana, rinasce alla vita iniziatica, iniziando
appunto l'opera di reintegrazione.
Per quanto riguarda, la
possibilità di contatto tra un essere dell'astrale ed un uomo, la
tradizione insegna che ciò può avvenire in tre maniere: la prima, tramite
un ascesi mistica e devozionale, come quella dello Yoga, dove tu sai e
senti che sei uno col tutto, ed è quella per me, o per lo meno per la mia
natura, più idonea; la seconda, individualmente, tramite operazioni
magiche, ma bisogna essere dei sensitivi e conoscitori, altrimenti è
necessario ricorrere alla terza, quella più diretta e più usata in tutte
le vere fratellanze esoteriche: cioè tramite una pupilla magnetizzata, e
creando, per mezzo dei poli opposti, positivo - negativo, uno stato
neutro, o androgeno, uno stato di sonno cosciente, quale canale per
l'entità evocata. Queste pratiche sono vecchie come il tempo, ma sempre
furono celate dai grandi iniziati, poiché la scienza è del bene e del
male.
Un abbraccio
Fabrizio.
(Scrive X) Sei stato molto chiaro e ti
ringrazio per la cura ed il <tempismo> delle tue risposte. Mi vorrei
soffermare sull'ultima parte del tuo scritto: " la terza, quella più
diretta e più usata in tutte le vere fratellanze esoteriche, cioè tramite
una pupilla, magnetizzata, creando, per mezzo dei poli opposti, positivo -
negativo, uno stato neutro, o androgeno, uno stato di sonno cosciente,
quale canale per l'entità evocata.
Queste pratiche, sono vecchie
come il tempo, ma sempre sono state celate dai grandi iniziati, poiché la
scienza è del bene e del male."
Vorrei a questo punto
<aprirmi> con te, perché hai toccato un punto fondamentale, un punto
che è stato inizialmente per me fonte di disagio, e di domande su Chi sono
io? E sin dalla tenera età. Quello <stato> di cui parli tu, ma non
mi è chiaro <pupilla magnetizzata-positivo/negativo> è uno stato in
cui io entro in modo molto naturale. Io mi stendo sul divano, o sul letto,
e l'intenzione unica è quella di riposare. Entro in una condizione
<neutra> (ed in questa mi ritrovo).
Non ho più idea, nè dello
spazio, né del tempo; so che sono cosciente, ma non ho più pensieri, o
emozioni. Ed è a quel punto che (da moltissimi anni ormai) io <vedo>
qualcuno che mi parla (non ho mai evocato nessuno), e che spiega di
argomenti solo ed unicamente spirituali. Io comprendo tutto, in quel
momento tutto è chiaro. Poi, l'immagine sfuoca ed io apro gli occhi.
Dentro di me sento grande amore, ma non sono mai riuscita a spiegare a me
stessa quanto accade. Io non faccio meditazione yoga. Diciamo che quando
<medito> entro in contatto con il mio essere più profondo, cerco di
conoscermi e cerco di essere più obiettiva che posso. So cos'è una
fantasia! Ma queste <situazioni> mi accompagnano da quando avevo
cinque anni e ho cercato di comprendere. Mi accorgo che tutto
quanto mi è stato passato <anche con quei contatti>, sta venendo
alla luce, ed io lo passo agli altri; ma non è un ripetere: quei messaggi
sono <inglobati> nel mio essere. Non ho mai fatto nulla per
raggiungere questa condizione ed ho sempre pensato: prima o poi capirò che
devo farne di queste lezioni (che servono anche me).
Vorrei
proseguire ancora con te, se lo desideri anche tu, perché un conto è
parlare di gerarchia, un altro è <vivere> senza aver mai studiato
nulla e ritrovarsi <tutto> dentro, come se qualcuno avesse infilato
un seme che diventa frutto. Quello dell'Amore incondizionato esiste gia
.............
Ti abbraccio forte e ringrazio te e <qualcun
altro> forse non visibile che mi sta
aiutando.
X
(Risponde Fabrizio)
Ritorniamo,
quindi, all'ultima parte del mio precedente messaggio, dove parlo di
pupilla e magnetizzatore. Per pupilla, o colomba, intendo un soggetto
passivo e ricevente, quasi sempre femmina; per magnetizzatore, un soggetto
attivo emittente, maschio. Ogni uomo, maschio o femmina che sia, possiede,
più o meno, una quantità di energia, che possiamo chiamare, fluido,
magnetismo, o prana; è la stessa energia che viene a formare il corpo
astrale, o doppio eterico. Essa viene propagata, tramite il suono,
l'elettricità, il verbo, lo sguardo e tramite le imposizioni delle mani,
cioè con passi magnetici; diretta per mezzo della volontà, dell'uomo,
soggetto attivo, in un soggetto ricevente passivo, crea in tale soggetto
uno stato neutro, capace di farlo entrare in un sonno lucido, o sonno
magnetico. Questa energia, viene anche usata per curare
determinate malattie, poiché l'energia che viene assorbita dall'ammalato
ridona al suo corpo fluidico l'equilibrio perso, causa di esaurimento a
livello psichico, e di malattia a livello fisico. Per spiegarmi meglio, ti
porterò un esempio: l'uomo è costituito da tre principi fondamentali, il
corpo fisico, il corpo astrale, lo spirito. Quando il corpo astrale perde
le sue energie, il corpo e lo spirito non comunicano più bene tra loro,
(subentra, quindi, la malattia); se, poi, la loro comunicazione cessa,
avviene ciò che noi chiamiamo morte. Questo, è analogo ad una persona al
telefono con un'altra: se noi tagliamo i fili dove l'elettricità passa, i
due smettono immediatamente di comunicare tra loro. Per questo motivo, il
corpo astrale viene chiamato anche mediatore plastico, perché permette di
comunicare tra lo spirito e la materia; come, in analogia, avviene nel
macrocosmo, essendo il mondo astrale l'intermediario tra il mondo fisico e
il mondo Divino. Cara X, sono molto felice di ciò che mi dici,
riguardo alle tue esperienze; molte doti si hanno fin da bambini, ed è
questione del nostro karma passato; è l'uomo storico, o antico, che,
riconoscendosi, rimanifesta se stesso, in tutto il suo splendore e potere;
per questo, a volte, si fanno determinate cose senza aver intrapreso
nessuna via, per impararle.
Vedi, lo yoga, con tutte le sue
tecniche di meditazione - o, l'ermetismo, con tutti i suoi riti ecc, -
sono solo mezzi, strumenti, per riscoprire noi stessi, il SE'; quando ciò
avviene, essi vengono abbandonati come un vestito vecchio, senza però
dimenticare che fu proprio quel vestito a riscaldarci negli inverni più
freddi. Bisogna, quindi, che rispettiamo tutte le vie e non vie: nessuna è
meglio, o peggio dell'altra. Si dice che i Rosacroce parlassero 100 e più
lingue: significa che essi accettavano e tolleravano, ogni via, credo o
religione.
Ma, ti confesso, e credo profondamente, che se ogni
uomo, qualunque sia la sua via, non pratica quelle virtù per eccellenza,
che lo condurranno sul cammino del giusto agire, e, di conseguenza,
dell'amore, non potrà realizzare quella visione unica ed indicibile con
l'Uno e il Tutto.
Ecco, cara sorella, come gli Eoni esprimono
gioiosamente questa unione.
La musica secondo gli
Eoni:
"Musica!...tutto è musica...la musica è vita, i pianeti, le
stelle, gli universi cantano, in un unico coro, una eccelsa melodia al
Padre Celeste. Musica!...tutto è musica, tutto vibra e respira nello
eterno abbraccio, un meraviglioso amplesso ha dato origine ai mondi ed
esso continua in quanto diviene sovrumano... Gioia, semplicità, giovinezza
innocente sono gli ingredienti che fanno dell'Amore quell'attimo di
infinito che ferma la parola che crea".
Ti abbraccio e a
presto.
(Scrive X)
Posso allora
immaginare che esista un Eggregore speculare alla nostra Lista e che in
qualche modo ci guida e ci segue ? In parole poverissime: mentre noi
scambiamo tutte le nostre energie in lista, la somma di questa energia
raggiunge il piano degli Eggregori che, al pari di noi, <senza il
computer> stanno facendo la stessa cosa e ci rimandano il tutto
amplificato e potenziato?
Non so che risposta mi darai; ma,
<dentro di me>, sento che e cosi.
(Risponde Fabrizio)
Sì, cara X,
è come tu dici: difatti, l'Eggregore della lista Kryia Yoga sta
cominciando a farsi sentire. Noi siamo come piccole batterie, che, ogni
giorno, con i nostri pensieri e messaggi, accresciamo questa energia, che
diviene sempre più intelligente ed evoluta, a secondo dell'andamento,e
della crescita della lista e, quindi, di ogni individuo che ne fa
parte. Egli ci guida, ci ispira, come un piccolo sole ci nutre; ogni
cosa, quindi, ripetuta tutti i giorni per mesi, per anni, crea un
Eggregore; così, vi è l'Eggregore dello Yoga, che è assai evoluto;
praticando Yoga, entriamo in comunione fluidica con lui. Vi è, per
esempio, l'Eggregore del calcio, delle arti marziali, nella quale vi sono
molte discipline, ed ognuna ha il suo Eggregore; che, a sua volta,
appartiene all'Eggregore principale delle arti marziali, che li contiene
tutti; come lui, a sua volta, appartiene all'Eggregore dello Sport, cioè
di tutti gli sport. Sono come delle scatole cinesi: i più grandi
contengono i più piccoli. Vi sono, poi, gli Eggregori della medicina
ermetica; ve ne è ognuno per ogni tipo di male; ma, di ciò parleremo
un'altra volta.
Un caro saluto
Fabrizio.
(Scrive X) Il tuo scritto mi ha
fatto estremamente piacere. Mi chiedo come mai stiamo proseguendo
individualmente questo percorso, anziché con la lista; ciò che abbiamo
manifestato è di estrema importanza, ma probabilmente deve essere così:
uno scambio <stretto> che significa qualcosa di più che un semplice
scambio di idee. Abbiamo molte cose in comune, a quanto pare; ma,
certamente una, la più grandiosa: AMORE, che REALIZZA L'UNO e che, sono
convinta, sarà la comunanza di tutti.
Ho il pieno rispetto per il
cammino di ognuno. Ogni vita, ogni <soffio di vita> è Dio, e questa
Sacralità va onorata, rispettata, amata.
Un abbraccio con
amore
X
(Risponde Fabrizio)
In fondo, noi
apparteniamo alla stessa famiglia spirituale, in quanto, ambedue, seguiamo
la stessa rotta, quella verso Dio; e, anche se si è divisi materialmente,
spiritualmente siamo uniti ed apparteniamo, per spiegarmi meglio, ad una
classe di spiriti ricercatori, nel senso più profondo della parola; e,
quind,i alla stessa famiglia, che è assai numerosa. Mi chiedi se
ricordo delle mie vite passate: ho sognato, spesso, delle mie vite
precedenti, ma è acqua passata e quello che più conta, almeno per me, è il
presente ed eterno attimo: in lui vi è tutto il mio passato, il mio
presente, ed anche il mio futuro, e con lui non sarò mai
solo.
Per vivere nell'Uno, e godere del suo amore, bisogna
aver sconfitto le proprie tempeste interiori, ed aver ottenuto una totale
indipendenza su se stessi; ma, questo, è il risultato di molte vite, e,
quindi, di molte fatiche - ciò che indica l'età spirituale di ognuno di
noi.
Il mio rammarico è quando vedo alcuni dei miei fratelli
ricercatori, in cerca di una guida, di un maestro: questo, sarebbe anche
normale, se non percepissi in loro un certo smarrimento spirituale, e la
disperazione di non riuscire a trovare quello che cercano. Allora,
vorrei farli vivere in Lui, per donae ad essi quella sicurezza e quella
pace profonda, che non si può a parole spiegare, e che solo un realizzato
può provare.
Ti abbraccio e a
presto
Fabrizio.
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