Miti dell'oltretomba

 

 

 

 

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Miti dell'oltretomba Insieme dei racconti mitologici e delle credenze che descrivono una eventuale vita dopo la morte, i luoghi o i modi in cui tale vita si svolge e le entità divine o demoniche che a essa sovrintendono.

La credenza in una vita oltre la morte è particolarmente diffusa tra le popolazioni indoeuropee, presso le quali solitamente l'aldilà è descritto come separato e rovesciato rispetto al mondo dei vivi: è posto sotto terra come gli Inferi della mitologia greca e romana, o è lontano dal mondo abitato, come l'isola di Avalon delle leggende arturiane o l'isola dei Beati del mondo classico; nei miti più diffusi, nell'aldilà si ricevono le punizioni o i premi meritati con il proprio comportamento in vita.

Talvolta il luogo in cui si trova questo mondo parallelo è ben identificato geograficamente, come per i romani che ne individuavano l'accesso nei pressi del lago d'Averno, o è ben definito nelle sue caratteristiche, come per i regni dell'Inferno, del Purgatorio e del Paradiso, cantati da Dante nella Divina Commedia; oppure è un luogo indistinto cui sono destinati tutti i defunti, buoni o malvagi che siano, come lo sheol dell'ebraismo; o infine non ha neppure le caratteristiche fisiche di un luogo, ma è uno stato assoluto della mente, come il nirvana del buddhismo.

Presso altre culture – tra le quali le antiche comunità italiche, gli etruschi, i celti, i vichinghi e gli egizi – perlopiù la vita dello spirito restava legata al tramite del corpo, e pertanto insieme alla salma veniva sepolto o arso tutto ciò che avrebbe potuto servirgli in una vita futura: cibo, suppellettili, armi, persino animali o gli schiavi o le mogli. Per la mitologia slava, lo spirito restava nel corpo anche dopo la morte, ma era in grado di comunicare con i vivi e di reincarnarsi. Per gli indiani dell'America settentrionale le anime dei defunti correvano per l'eternità nelle praterie celesti dove non incontravano più alcuna difficoltà, mentre per gli aztechi il cammino dell'anima verso la morte definitiva era disseminato di prove da superare.

In alcuni miti il tramite fra il mondo dei vivi e quello dei morti è impersonato da una figura divina detta psicopompo (dal greco, "accompagnatore delle anime"), quale Ermes in Grecia, Caronte a Roma, Anubi in Egitto, oppure Áine, la principale delle Banshee nella mitologia celtica irlandese. In altre tradizioni esiste una figura di giudice dei morti, cui spetta la decisione sul destino del defunto nell'aldilà: tra queste figure vi sono il leggendario re Minosse e l'egizio Osiride. Si tramanda infine che sui morti talvolta regni un dio, come Ade per i greci, Yama per gli indù del periodo vedico.

Alle credenze sull'oltretomba sono strettamente connessi i riti funebri e le attività a essi legate, come l'edilizia funeraria (basti pensare all'architettura delle piramidi egizie), ma anche parte delle norme etiche che regolano la vita terrena, nonché aspetti della religione quali il culto degli antenati e quello degli eroi.