Spiritismo    -    I lettori scrivono


Testimonianze



di STEFANO BEVERINI





"Questo mese voglio dare spazio alle testimonianze dei lettori che ci fanno comprendere come il ""misterioso in genere"" non sia un'invenzione di pochi sognatori, bensì una realtà polimorfa e tangibile. Tante sono le esperienze che possono coinvolgere ciascuno di noi: è il paranormale quotidiano, con il suo fascino, e i suoi pericoli."

"«Stavamo facendo il ""bicchierino"", io ed altri due amici: venimmo in contatto con delle entità - mi racconta Giacomo Belcari (via Caduti di via Fani, 37; 57023 Cecina, LI) - che apparentemente mostravano una grande gentilezza, ma che invece poi si rivelarono sgarbate e sleali. Notai che qualcosa non andava quando cominciarono ad usare termini offensivi nei nostri confronti. D'un tratto uno dei miei amici propose allo spirito di entrare nel suo corpo. Al momento non successe niente. Ma dopo circa dieci minuti il ragazzo cominciò a perdere il controllo di una mano, poi anche dell'altra: sembrava che i suoi arti possedessero un'intelligenza propria. Le mani sbattevano contro il muro, tanto che sanguinavano.»"


Dalla telescrittura alla possessione  


"«Egli perse poi anche la capacità di riflettere, parlava con voce non sua, tentava di strangolarsi con le proprie mani, mentre gemiti e lamenti sovraumani rendevano l'atmosfera angosciante. Pensai di far impugnare una penna al posseduto, non sapendo che reazione avrebbe avuto, ma sperando che scrivesse qualche messaggio. Appena vide la penna, la impugnò violentemente, cominciando a tracciare su di un foglio di carta, che gli avevo procurato, delle linee alla rinfusa; poi una frase alquanto scurrile. Io rimasi di " stucco, la paura mi pervase la mente, in quella frase vidi il male in persona. Seguirono altre frasi di offesa e disegni di diavoli e di volti raccapriccianti. Il mio amico sembrava soffocare e lo portai, mentre si dimenava con una forza spaventosa, alla più vicina fonte d'acqua. Dopo aver bevuto, riprese a respirare normalmente.
"Credevo di essere entrato in un tunnel dal quale non si poteva uscire. Il fenomeno aveva luogo a intermittenza: c'erano dei momenti di normalità che duravano al massimo qualche minuto, poi tutto ricominciava come prima. Quando il fenomeno sembrava essersi risolto naturalmente e definitivamente  per il ragazzo in questione, fu vittima della possessione l'altro dei componenti la seduta. Per lui fu ancora più drammatico, emetteva degli urli impressionanti e non riuscendo a scandire le parole, cercava di esprimersi a gesti. Mi implorava aiuto, quando prevaleva la parte sana di lui; mi insultava e mi malediceva quando a intervenire era l'entità maligna. Anche lui fece dei disegni di minaccia, e con la penna si procurò sul petto un taglio, in segno del disprezzo che l'entità aveva per l'individuo che l'ospitava. Il fenomeno se ne andò naturalmente, ma durò circa due ore e mezza. Questi sono i fatti.»"

Come ho già più volte affermato, non conosciamo la causa certa dei fenomeni spiritici. Sappiamo, però, che la medianità è una porta aperta a forze sconosciute e non sempre positive. So che i protagonisti dell'episodio narrato sono in un'età molto giovane in cui si è sottoposti a tumultuose dinamiche psichiche. In queste esperienze è indispensabile la presenza di una persona preparata ed esperta di medianità. Ma ritengo che in Italia di queste persone qualificate ne esistano veramente poche. Comunque, prima di tentare la trance, è piuttosto consigliabile approfondire la telescrittura e la scrittura automatica, per poter valutare la stabilità, la congruenza e il finalismo delle manifestazioni. Solo se i messaggi che si ricevono sono sensati e rispecchiano i tre presupposti menzionati, allora  si potranno provare esperienze più complesse e più rischiose.
Nel 1990 scrissi un libro sugli automatismi, come attuarli e come evitarne i pericoli. Il volume si esaurì presto e attualmente è uscita nelle librerie una mia nuova versione totalmente rinnovata e aggiornata, in veste di manuale, che spero possa essere di aiuto a chi vuole tentare un certo tipo di sperimentazione, in cui è necessario - comunque - essere molto e molto cauti .  
"Alla signora Angela Draicchio (via De Gasperi, 8; 10028 Trofarello, TO) consiglio invece un libro del collega Sergio Conti : il volume documenta come ancora esistano, al giorno d'oggi, delle inspiegabili influenze negative che rientrano più nel campo del ""magico"", che non strettamente in quello parapsicologico, in analogia con quanto da lei narrato. La signora aggiunge che le sono ricorrenti sogni premonitori di eventi purtroppo sempre spiacevoli. In questo non vi è proprio nulla di cui preoccuparsi: il sogno è la via maestra del paranormale in genere. Per la precognizione in particolare, poi, già Ernesto Bozzano osservava come fossero di gran lunga più diffuse quelle relative a eventi negativi, o tragici. "

La morte non esiste  
"Di tutt'altro tenore è la lettera del Professor Giuseppe Bonaccorso (95020 Acibonaccorsi, CT). Tramite la scrittura automatica, egli riceve messaggi che lo aiutano nel vivere quotidiano, soprattutto da parte di un amico morto giovane: sono pensieri, consigli, certe volte ammonimenti... il tutto permeato da un anelito di spiritualità. Il professore inoltre mi rende omaggio di un suo volume dal titolo: Una certezza: la morte non esiste, la vita continua nello spirito (disponibile c/o l'Autore). Si tratta di un interessante libro diviso in due parti: nella prima Giuseppe Bonaccorso narra alcune sue esperienze; la seconda è la ristampa di un'opera di un Maestro orientale, di principi filosofici e religiosi di estrazione indiana, validi in ogni tempo e luogo, il cui titolo è: Sadhana. E' utile ricordare che sadhana nel buddhismo indica un testo particolare di tecniche di evocazione e di visualizzazione della divinità, sino al dissolvimento delle immagini in una forma più elevata di meditazione; per l'induismo invece il termine è riferito a molte discipline finalizzate al progresso spirituale. Tornando al nostro lettore, quello che posso osservare dalla lettera e dall'opera di Bonaccorso è la serenità e la costruttività che può portare, talvolta, la pratica della scrittura automatican"  
"La signora Amerìca Rinaldi (via Palmata, 55029 Ponte a Moriano, LU) mi chiede qualche consiglio per eventuali esperienze di medianità: occorre prima leggere, e leggere molto; poi, eventualmente, fare qualche tentativo di sperimentazione con un piccolo gruppo di persone serie. Le consiglio due volumi iniziali . Quindi la gentile lettrice mi descrive la strana casistica di cui è vittima: si tratta di ricorrenti scomparse di oggetti, dalla propria abitazione, soprattutto di abiti. Ovviamente le sparizioni avvengono in modo da escludere ogni possibilità di furto: si tratterrebbe di veri e propri ""asporti"". Se altri lettori fossero vittime di analoghi ""prelievi paranormali"", mi scrivano: vedremo di capirci qualcosa. Non dobbiamo dimenticare che ogni evento, per quanto assurdo e incredibile, di solito ha un fine. Dietro un fatto banale spesso si cela un messaggio, o un ""segno""."  
"Rimanendo nel tema della sopravvivenza dopo la morte, voglio riportare una significativa lettera del compianto Ugo Dettore, giustamente considerato ""il filosofo della parapsicologia"". La testimonianza di Dettore si riferisce a Giulio Cogni, parapsicologo ed esperto orientalista. Si tratta di un evento spontaneo, di profondo significato."

"«Ero in corrispondenza da più di un anno con l'ottimo Cogni - queste le parole di Ugo Dettore - il quale aveva per me una sorta di affetto intellettuale. Bernardi e Servadio mi dissero che a Roma, quando li incontrava, parlava sempre di me con il suo solito entusiasmo. Ricevevo regolarmente due o tre sue lettere al mese. Poi la corrispondenza si interruppe e ne fui stupito. Non mi passò affatto per la mente che fosse morto, tanto più che su Luce e Ombra era apparso un suo articolo. Presi appunto il pretesto da questo articolo per riscrivergli, naturalmente senza avere risposta. Proprio nel periodo in cui gli scrissi, una sera, nel mio studio, attraverso i vetri smerigliati della porta, vidi una strana fiammella tremolante, come di una candela, circondata da un sottile alone del diametro di circa quindici centimetri. Mi avvicinai e guardai attentamente: la fiammella e il suo alone erano lì, inconfondibili, luminosi e palpitanti sebbene non illuminassero affatto l'ambiente. Potei osservarli per una ventina di secondi, con perfetta calma, senza pensare minimamente a qualcosa di paranormale, domandandomi solo di che cosa potesse trattarsi. Erano così vicini alla porta che non l'aprii, perché, aprendosi li avrebbe urtati. In realtà la porta  gira all'interno, ma io avevo l'impressione netta che si aprisse all'esterno e che, spostandola, avrei turbato il fenomeno. Poi scomparvero. Allora aprii la porta e, naturalmente, non trovai nulla. Mia moglie e mio figlio non si erano mossi dalla stanza da pranzo. Una decina di giorni dopo seppi che Cogni era morto da più di un mese. Ne ebbi una strana impressione: mi sembrava impossibile che una persona così vitale fosse scomparsa. Per alcuni giorni continuai a pensare a lui con una insistenza che mi stupiva; e infine mi resi conto che in quello stupore vi era una domanda: come mai se n'è andato così? Senza farmi un cenno, senza darmi una spiegazione del suo silenzio? Una domanda singolare per una persona che, come me - precisa Dettore - non è spiritista. Finché, d'improvviso, collegai quella morte col mio fenomeno e, con strana certezza, pensai: ma sicuro! Il cenno me lo ha dato! ... Seppi poi dall'amico Bernardi che anche lui, poco dopo la morte di Cogni, aveva avuto una visione di luce... "


Un'unica considerazione, da parte mia: l'idea che una porta varcata da molti anni e più volte al giorno si apra in senso opposto a quello abituale potrebbe essere l'indizio di un leggero stato di coscienza alterata, forse la stessa che ha facilitato l'evento.
Reincarnazione?
Il dottor Elio Spadaccino, docente di chimica nucleare all'Università di Cagliari, mi invia copia del periodico Psychic News (13 agosto 1994), segnalandomi un complesso caso di presunta reincarnazione. Si tratta di Ken Llewelyn, funzionario della Air Force australiana, che ha dovuto abbandonare la carriera di pilota per una inspiegabile fobia al volo in alta quota. Secondo alcuni medium e sensitivi, nella sua precedente vita egli era pilota della tedesca Luftwaffe. Si schiantò al suolo con il proprio aereo e rimase decapitato. «Avevo sempre odiato chiunque toccasse la mia gola... inoltre mi sentivo come a casa, in Germania». Il pilota tedesco morì due anni prima la nascita di Ken. Questi ha potuto verificare molti particolari emersi in via paranormale, mentre altri erano inesatti. Addirittura la scrittura del defunto risultò simile alla sua. Tuttavia una certa indeterminazione di fondo impedisce di attribuire al caso un'interpretazione certa. Come è accaduto con i ricordi di Laure Raynaud, di cui ho dettagliatamente scritto proprio sul GdM (nn. 233,234,235).
"Ancora in merito alla reincarnazione, in una lunga lettera la signora Consuelo Vitali (via del Volontario, 9; 47039 Rimini), tra le altre questioni, pone l'angosciante interrogativo di come conciliare la fede cattolica con la possibilità di espletare una pluralità di esperienze in diverse vite. Ritengo, però, che non sia possibile esaurire in poche righe un argomento così vasto e profondo. Mi permetto solo di ricordare che la reincarnazione è stata totalmente abolita dalla Chiesa cattolica solo nel 553 d.C., tramite un editto dell'imperatore Giustiniano, immediatamente dopo la conclusione del Concilio II di Costantinopoli. Tuttavia la stessa dottrina non era mai stata inserita nei dogmi di fede. Prima o poi, di reincarnazione, ne parlerò in un articolo. Ho l'impressione, però, che l'argomento susciti le più disparate interpretazioni a seconda della prospettiva da cui si osserva. E' innegabile che la personalità (distinta dalla individualità) , formata dalla cultura dell'epoca e dai condizionamenti ambientali, sia unica e irripetibile, ed essa sarebbe soggetta a totale rinnovamento nel corso di eventuali esistenze successive. E' altrettanto vero, però, che la «comunione dei beati» comporti una certa ""osmosi"", una sorta di ""fusione"" tra le anime, in cui ognuno acquisirebbe anche l'esperienza altrui. Questo concetto è molto più esplicito in altre fonti, sia nella tradizione orientale, sia - per esempio - nel nostro ""Cerchio Firenze 77"". Occorre inoltre, a mio avviso, superare la dicotomia vita/morte e parlare di continuità di esperienze in forme diverse."
"Alla Signora Consuelo dovrei rispondere, semplicemente, che il buon cattolico, in quanto si professa tale, deve attenersi al Nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica: il quale è incompatibile con la reincarnazione comunemente intesa. Vorrei comunque aggiungere un qualcosa che possa essere accetto. Nelle dottrine orfiche e pitagoriche il termine palingenesi significava rinascita, quindi ""reincarnazione"". Il termine assume anche un significato più profondo: palingenesi esprime anche il rinnovamento e  la rinascita in senso iniziatico. L'adepto, attraverso l'ascesi, cioè il cammino (l'iniziazione) uccide in sé l'uomo vecchio per ""rinascere"" nell'uomo nuovo, che ha ampliato il proprio livello di consapevolezza. E, in una visione più ampia, il rinnovamento dell'individuo corrisponde alla palingenesi dell'intero cosmo, in continue serie di trasformazioni, in graduale ascesi verso la coscienza universale, il Tutto... o, se preferiamo, verso l'unione in Dio."
La nuova scienza
"Infine - il discorso è collegato - torniamo nell'immanente, nel transeunte. Parliamo di scienza: anch'essa dovrebbe contribuire all'ascesa dell'uomo verso la coscienza universale. Troppo spesso, invece, i discorsi di sedicenti scienziati appaiono quali pettegolezzi di comari. Eppure, come afferma l'affezionata lettrice Gemma Lasta (via Kennedy, 47/A; 39055 Laives, BZ):"

"«Il vero ricercatore si veste di umiltà per scoprire i misteri della natura. A volte i grandi pionieri sono stati derisi, hanno perso le ricchezze ed anche la vita per dare all'umanità nuove conoscenze. Queste sono figure luminose da sempre ricordate, non certo le meschine che si trincerano dietro al ""non esiste"", modo comodo e semplice per liquidare qualsiasi problema dell'ignoto...»"


"Il riferimento, nella lettera, coinvolge una nota associazione contro il paranormale, i cui componenti sono molto lontani da quanto afferma un altro fedele lettore, il dottor Francesco di Noto (via Borremano, 98 C; 93100 Caltanissetta):"

"«I nuovi fisici, come gli gnostici di Princeton e simili, si interessano molto alle teorie filosofiche orientali, soprattutto buddiste e vediche, perché molto vicine alle loro conclusioni sul ""campo unificato"" delle quattro forze fondamentali (gravità, elettromagnetismo, interazione forte e debole), e ai suoi processi di creazione e riassorbimento della Realtà (paragonabili al cosiddetto ""respiro di Brahma"", della durata di miliardi di anni) ... La fisica quantistica, come è noto, è sempre più aperta alla paranormalità, alla mistica e agli altri fenomeni della coscienza, sia individuale, sia cosmica...»"


"Quindi il lettore prosegue con un esempio di sintesi di pensiero sul concetto di evoluzione spirituale, il cui vero fine è l'unione con il divino, come abbiamo già affermato. Mi sollecita, quindi, a proporre brani sul tema tratti dalla migliore letteratura medianica, confrontandoli con altre fonti. Posso dire di aver già intrapreso uno studio comparato su yoga, buddhismo, cabala ebraica, esoterismo e medianità: il ""filo conduttore"" è unico, perché è la manifestazione del divino nell'uomo. Ne parleremo."



                                   Stefano Beverini


Note bibliografiche:

Roma, Edizioni Mediterranee, 1995 (Lit.   .000).
Mondadori, 1988.
Mondadori.