Roma 1993: Convegno dedicato a Pietro Ubaldi


                       Stefano Beverini


       Spunti di riflessione: dalla scienza al sociale
                     nella Grande Sintesi




"     Oggi stiamo assistendo allo spettacolo di una società tutta  animata da un anelito arrivistico, in cui prevalgono ciniche leggi di mercato. Dove molto è sacrificato al ""Mòloch"" del potere, e quasi tutti pensano egoisticamente a locupletarsi. Dove il merchandising crea dei modelli di riferimento irraggiungibili, ma nel contempo ambìti dai gruppi giovanili di potenziali disoccupati. Dove film di cassetta esaltano morbosamente la violenza. Dove altere top model e attori di telenovele ostentano bellezza e glamour attraverso gli schermi, e le riviste di moda, alimentando la fabbrica dei sogni. "
"     Ormai viviamo in un mondo in cui il tecnicismo imperante  distrugge la creatività dell'uomo. Siamo immersi nell'""impeachment"" nostrano, nel degrado dell'ambiente e di ogni rapporto interpersonale in genere. E non voglio fare né del catastrofismo, né apparire misoneista: stiamo vivendo un periodo molto delicato e quasi tutte le profezie concordano nell'affermare che stiamo andando incontro a tempi molto duri, difficili, e tragici. Stiamo percorrendo la fase di transizione, verso il terzo millennio. "
"     «Nel campo delle coscienze collettive - così si esprime  Pietro Ubaldi - voi trovate, nella legge ciclica, la ragione dello svilupparsi e decadere periodico delle civiltà. Ogni civiltà giunge, dopo una sua giovinezza conquistatrice ed espansionista, a un massimo di maturità che non può oltrepassa- re ... Per avanzare ancora è necessario percorrere il ritmo involutivo per riprendere da capo, partendo da un nuovo germe che sintetizza il massimo precedentemente raggiunto, un nuovo ciclo di civiltà che potrà toccare a sua volta un massimo ancora più elevato, e così via. Tutto il sistema dei cicli di civiltà avanza così lentamente per massimi successivi, alternati da fioriture, decadenze e morti, rinascite e riprese.» "
"     Grande è l'analogia di questo brano con alcuni messaggi  medianici del ""Cerchio Ifior"" di Genova, e del ""Cerchio Firenze 77"": anche in essi si parla dell'evoluzione della materia, della forma, della coscienza e della razza. La legge ciclica, però, è ancora più ampia: come i cicli cosmici della Càbala, dominati dalle ipostasi Sefirot. "
"     «Osservate il mio modo di procedere nello sviluppare il mio pensiero. Io avanzo secondo una spirale che gradualmente stringe le sue volute concentriche e, se ripasso per lo stesso ordine di idee, tocco questo raggio che parte dal centro in un punto a questo sempre più vicino; verso questo centro io guido il vostro pensiero"". "
"     La spirale è un antichissimo segno magico che risale alla  preistoria. Se si considera dal punto centrale verso l'esterno rappresenta l'universo che si sviluppa intorno all'Assoluto. Se invece si procede dalla periferia verso il centro, il simbolo è quello del ritorno del molteplice all'Unità. I due moti costituiscono un unico processo ciclico, il quale viene espresso anche nel principio alchemico ""solve et coagula"", che accenna al continuo succedersi di distruzioni e di rinnovamenti: l'uno si scioglie nel tutto e il tutto si coagula nell'uno. "
"     «In questa esposizione - prosegue Ubaldi - io parto dall'esterno e vado verso l'interno: dalla materia che è la realtà dei vostri sensi, allo spirito che contiene una realtà più vera e più alta; io vado dalla superficie al profondo, dalla molteplicità fenomenica al principio Uno che la regge. Per questo ho chiamato questa trattazione: La Grande Sintesi.» "
"     Pietro Ubaldi e la Grande Sintesi: il Maestro e l'Opera.  Grande medium, nel senso di intermediario tra l'uomo e la Trascendenza che ci governa, riuscì a fondere in una sintesi logica e unitaria la scienza e lo spirito. L'opera maggiore del Maestro riguarda buona parte dello scibile umano. Personalmente, ho preferito cogliere qualche aspetto rivolto soprattutto ai temi sociali, prediligendo alcuni concetti forse di minor importanza in una sintesi globale, che ritengo però significativi nel nostro difficile momento storico.     Per quanto riguarda la scienza - cito brevemente qualche punto - la materia viene presa in esame quale prodotto di disfacimento di universi precedenti: essa muore come materia, risorge come energia, per trasformarsi nel fenomeno della vita. Vediamo nascere, per disgregazione atomica, l'energia quale seconda forma dell'universo fisico: la forza di gravità, la radioattività, la luce, il calore, il suono... e, in una sequenza sempre superiore, l'attività vitale. Come la materia muore per disgregazione atomica e nasce l'energia, così questa si trasforma per ""disgregazione dinamica"" e nasce la vita. L'elettromagnetismo modifica l'equilibrio elettrico tra il nucleo e gli elettroni, nei primi elementi (idrogeno, carbonio, elio, eccetera) e nasce un nuovo movimento, non più rotatorio o ondulatorio, ma vorticoso. Viene così stabilita la traiettoria dei moti che sottintendono il fenomeno: una spirale a volute concentriche, con ritorni ciclici e continui superamenti. Dalla materia, si giunge infine - per evoluzione - dopo aver attraversato le fasi vegetale e animale, alla coscienza dell'uomo, che diverrà supercoscienza, fino a raggiungere la condizione, per noi inconcepibile, di unificazione con la Divinità. Quindi, sintesi di scienza - come già affermato - ma anche sintesi di spiritualità. "
    «Nel mondo della materia abbiamo prima i fenomeni, poi la vostra percezione sensoria e infine, attraverso il vostro sistema nervoso convergente in quello cerebrale, la vostra sintesi psichica: la coscienza. Il vostro materialismo non ha errato vedendo in questa coscienza un'anima figlia della vita fisica e con essa destinata a morire. Ma essa non è che una psiche di superficie, risultato dell'ambiente e dell'esperienza, preposta alle soddisfazioni dei vostri bisogni immediati e il cui compito si esaurisce nel guidarvi nella lotta per la vita. Se scendiamo nel più profondo, troviamo la coscienza latente... A questa coscienza più profonda appartiene quella intuizione, che è il mezzo percettivo a cui è necessario poter giungere, perché possa avanzare la vostra conoscenza. La vostra coscienza latente è la vostra vera anima eterna, quella che preesiste alla nascita e sopravvive alla morte corporea.»
"     Perciò, mentre l' individualità è collegata all'essenza  immortale, la personalità è una struttura psichica assunta da ogni individuo, nel corso delle esperienze della sua vita. Esperienze che implicano i rapporti con il prossimo, e quindi la personalità viene anche definita ""io sociale"". Dopo la morte, ciascuno si libererà progressivamente della propria personalità, conservando l'individualità. In questa continua evoluzione, il dolore assume una funzione fondamentale, specialmente nello sviluppo dello psichismo. Senza la sofferenza lo spirito non progredirebbe, perché non potrebbe ampliare la propria autocoscienza. Il male, la legge del nostro mondo biologico, si trasforma in un bene, in una necessità. "
"     «Non confondete l'ordine e la presenza della Legge, con un automatismo meccanico e un fatalismo assurdo. L'ordine non è rigido, ma ha degli spazi di elasticità, delle sottodivisioni di disordine, di imperfetto, ma resta ordine e legge nell'insieme, nell'assoluto. Un esempio: di fronte alla volontà della legge voi avete la volontà del vostro libero arbitrio, ma è volontà minore, arginata, circoscritta da quella volontà maggiore; voi potete agitarvi a vostro piacere, ma come entro un recinto e non oltre.» "
"     Il determinismo della materia, per Pietro Ubaldi,  gradatamente evolve nel libero arbitrio della coscienza, via via che questa si sviluppa. Il concetto è analogo a quello esposto in tutta la letteratura medianica più qualificata: il libero arbitrio non è un fatto costante e assoluto, in conflitto insolubile con il determinismo delle leggi della vita, ma è un fatto progressivo e relativo al diverso livello che ciascuno ha raggiunto. "
    «Più progredite e più largamente potreste  cadere per la maggior libertà, se il più avanzato stato di progresso non fosse protetto da una proporzionata conoscenza.»
"     Infatti, se un individuo poco evoluto avesse tanta libertà,  moverebbe tante cause che lo soffocherebbero. Inoltre lo spirito, nella sua evoluzione, s'innalza oltre la materia, liberandosi progressivamente delle scorie più grossolane. Da Malkhut a Kether: per la Càbala è l'ascesa attraverso le sfere di emanazione. "
"     «La materia, l'universo stellare, è un'isola emersa dal livello delle acque dell'universo inferiore. La seconda pulsazione ha prodotto un'emanazione più alta: l'energia; la terza una utilissima per voi: lo spirito. Così la sostanza si muta di forma in forma, e le individuazioni dell'essere salgono di sfera in sfera, appaiono provenienti dall'infinito, nel vostro universo concepibile, scompaiono immerse nell'infi-nito ... Il ciclo torna su se stesso, ma sempre con un piccolo spostamento progressivo di tutto il sistema.» "
"     E ancora, col simbolo del seme, si richiamano alla memoria  antiche tradizioni religiose ed esoteriche. Come lo gnostico Basilide, checoncepiva la creazione come un seme comprendente tutte le cose, sorte poi per evoluzione, così Ubaldi: "
    «La creazione tutta è fatta e funziona per germi a cui segue uno sviluppo. Vedete che ogni esistenza è figlia di un seme, che ogni fenomeno è contenuto potenzialmente in un germe: legge che ritrovate sia nell'evoluzione, sia nell'involuzione degli universi. Il seme dei vostri atti è nel vostro pensiero, e ogni azione vi dà un seme più complesso, capace di produrre un'azione più complessa.»
"     Un seme più complesso, capace di produrre un'azione più  complessa... Queste parole un po' enigmatiche implicano il concetto di karma: la legge spirituale di causa e di effetto. Le teorie relative al karma sono varie. Per alcune religioni indiane esso è il risultato delle azioni compiute che, a seconda del loro valore morale, può essere negativo (come punizione) o positivo (come premio). Tale effetto si attua nel corso della catena delle esistenze (samsâra). Quindi, secondo le dottrine reincarnazioniste, ogni azione porta con sé un karma - un premio o una punizione - in questa o in una futura esistenza. Secondo alcuni orientamenti, soprattutto in riferimento ai messaggi della migliore medianità intellettiva, il karma assume un significato più esteso, oltre il concetto di bene e di male, di premio e di castigo; e tende a esprimere la completezza delle esperienze che l'individuo deve compiere all'interno della materia. Pertanto le esperienze negative che la vita impone a ciascuno di noi dovrebbero essere affrontate più serenamente, e considerate come una prova finalizzata all'ampliamento della coscienza, del ""sentire"". "
"     «I vostri atti vi inseguono nei loro effetti, irresistibilmente, per legge di causalità; e la loro spinta è data dalla potenza che a quegli atti imprimeste, proporzionata e della stessa natura benefica o malefica dell'impulso a voi dato.» "
"     E'anche sbagliato provare rancore per gli individui che  riteniamo più fortunati. In quest'epoca di degrado politico, è innegabilmente giusto stigmatizzare la corruzione. Ma il singolo individuo, che sostiene con tanta enfasi la necessità di un'estesa opera di moralizzazione, sarebbe in grado di non approfittare delle situazioni, per scopi personali, se fosse al posto di certi eminenti personaggi? Oppure il desiderio di giustizia e di uguaglianza cela solo l'invidia per posizioni sociali più ambite? Vediamo, a tal proposito, il pensiero di Ubaldi. "
    «E' inutile la ribellione, l'ira, l'invidia per altre posizioni sociali, l'odio di classe: poiché ogni posizione è sempre la giusta, è la migliore per il proprio progresso. Vi ho dimostrato la presenza di una giustizia sostanziale nonostante tutte le ingiustizie umane, che non sono che esteriori e apparenti. E allora ognuno dovrà star contento del suo stato e adoperarsi per lavorare nelle condizioni in cui il destino lo pose. L'impianto di una vita avviene per voi fuori della volontà e della coscienza dell'individuo, è operato dalle forze della Legge. E se così non fosse, che vi indurrebbe, senza possibilità di fuga, a subire le prove necessarie al vostro progresso? ... Nell'evoluzione non si può isolare un campo dall'altro, ma tutti i fenomeni sociali debbono concepirsi fusi in un'etica superiore...»
"     E prosegue, con parole che verrebbero senz'altro derise  dagli ambiziosi giovani rampanti con accessori griffati, che apprezzano soprattutto la lotta e la corsa per il prestigio sociale: per questo traguardo ""ogni mezzo è valido"". Ma ogni medaglia ha il suo rovescio, e ciò che oggi possono trovare stimolante, domani potrebbe ritorcersi contro di loro. Le logoranti gare di emulazione, protratte troppo a lungo nel tempo, si rivelano esiziali anche per il più agguerrito manager. Sarebbe opportuno imparare a temere i crolli e i disastri, ma non solo quelli finanziari... "
"     «Se, in un primo momento, il perfetto equilibrio della bilancia del ""do ut des"" è il massimo di giustizia che la psicologia degli scambi può contenere, in superiori momenti il progresso impone l'immissione del fattore morale nel fenomeno economico in misura sempre più larga. Nel vostro mondo attuale la ricchezza raramente segue le vie del bene: non è un mezzo per conseguimenti più alti, ma è un fine di godimento che premia le attitudini più rapaci e antisociali. Ma state attenti che questa psicologia è supremamente demolitrice anche nel campo dell'utilitarismo individuale (incoscienza collettiva), che è opposto a quello del collaborazionismo (coscienza collettiva). Quando un fenomeno nasce avvelenato da spinte negative, queste, indistruttibili come tutte le forze, lo seguiranno e lo roderanno fino alla sua distruzione ... Ma che cosa pretendete di ottenere nel mondo economico, se vi è alla base un principio di distruzione, l'egoismo, del quale è permeato ogni atto, e tutti li segue come un male originario, minando alle fondamenta l'edificio economico? Tutti i sistemi più complessi si esperimentano, tutto si tenta di mutare, ma l'egoismo umano resta intatto e con ciò la sostanza delle cose. Non si costruisce con simili materiali! E' necessario edificare l'uomo prima dei programmi sociali, e costruire  questi solo per realizzare l'uomo. Se il ""do ut des"" è una necessità psicologica del mondo umano, se il bisogno è l'unico mezzo per ottenere dall'individuo il lavoro, se l'incoscienza ignora la funzione sociale dell'attività economica, allora accontentatevi dei risultati che ottenete e che questo sistema può dare». "
"     Infatti  possiamo osservare, nel mondo economico, tanti  grandi e piccoli specchi di miserie ed egoismi umani. Condizioni di lavoro dettate dal bisogno, opprimenti e con ritmi di esecuzione sempre più elevati. Maggiori tensioni tra i lavoratori. Finanzieri e industriali senza scrupoli... E' purtroppo tristemente anacronistica la concezione di Pietro Ubaldi del lavoro quale funzione sociale, quale missione, quale necessità morale prima che necessità economica, quale potenza di coesione sociale. Tristemente anacronistica - dicevo - in tempi in cui viene privilegiata la produttività strettamente connessa all'utile economico riservato a una ristretta minoranza. Tutto ciò a detrimento di ben altri valori morali. Vi sono analogie tra i concetti di Ubaldi e la funzione sociale del lavoro, insegnata dal ""Karma Yoga"". Mabel Collins, nel suo libro La luce sul sentiero, afferma che l'occultismo non ha la pretesa di far considerare gradevole un lavoro penoso e ingrato, ma che anche il lavoro più umile può divenire interessante per colui che cerca di eseguirlo bene, amando il lavoro per sé stesso, indipendentemente dalla ricompensa che il mondo possa darne. Purtroppociòaccade assai di rado, in una società in cui «il bisogno del proprio simile - sono ancora parole di Ubaldi - è un non valore economico, mentre è valore la fiducia che vi ispira una ricchezza solida». Realtà drammaticamente vera, per chi cerca nell'altrui sicurezza, più o meno fittizia, la sicurezza che non riesce ad avere interiormente. "
"     Potrei proseguire: mi sono limitato a qualche spunto di  riflessione, ma ben altro e di più vi sarebbe da dire su Pietro Ubaldi e la sua opera, sempre più attuale ora che stiamo per giungere al terzo millennio. "
"     Verso il terzo millennio... con la speranza di un mondo  migliore. Ma a nulla valgono le sofisticate innovazioni tecnologiche, se non si risolvono i problemi più semplici del vivere insieme. Pietro Ubaldi ci indica la necessità di cambiare rotta, di attribuire maggiore importanza all'essere umano. L'uomo, però,dovrà agire: con coscienza e senza interessi egoistici."


                                        STEFANO BEVERINI


"Nota: Le citazioni sono tratte dal volume di Pietro Ubaldi, La grande sintesi (Edizioni Hoepli (1937); Ergo (1949); Mediterranee (1980)."


                         CURRICULUM:

    Stefano Beverini, nato a Genova nel 1956, è giornalista pubblicista. Dal 1976 si occupa di fenomeni paranormali e dal 1984 collabora, con una rubrica mensile, al Giornale dei Misteri (Corrado Tedeschi Editore, Firenze). E' stato condirettore della rivista Sopravvivere, Indagini e Ipotesi.
"     Tra le sue opere, segnaliamo i due recenti volumi: Il mondo dello spiritismo (Edizioni Mediterranee, Roma); La Telescrittura (Edizioni I Dioscuri, Genova). L'Autore ha inoltre studiato alcuni medium, di cui ricordiamo quelli operanti nei gruppi più noti: ""Cerchio Ifior"" di Genova, ""Cerchio Esseno"" di Roma, ""Cerchio di Monza"", Demofilo Fidani di Roma e il ""Gruppo Psicofonia e Parapsicologia"" di Grosseto."