Phankoatu

Il Libro delle cose in ritorno

Premessa: Il presente testo é stato estratto dal libro "Tao-Te-Ching", commentato da Julius Evola ed edito dalle Edizioni Mediterranee. Come avrete modo di leggere, del Phankoatu é stato possibile recuperare soltanto una parte, la quale sembrerebbe essere un frammento cardinale dell'opera, in quanto descrive, in chiave allegorica, il percorso da compiere per giungere a ciò che i taoisti definiscono la "fusione con il Tao".
Ho deciso di inserire anche la parte precedente al capitolo presentato dell'opera. Questo per dare una visione più profonda di quello che tale testo rappresentava presso gli iniziati taoisti dell'epoca.
Vi auguro una buona lettura.

Introduzione

Sembra che Lao-Tze avesse avuto due discepoli, i quali a loro volta ne iniziarono altri dieci; e si é preteso che degli elementi degli insegnamenti orali relativi siano contenuti nel principale testo del taoismo operativo, il Thai-Shan-Kan-Ing-Pien (o Libro dell'azione e della reazione concorrente di Thai-Shan). Nel fatto tale opera é evidentemente informata dal principio centrale dell'etica di Lao-Tze, v.d. che, fuor dall'azione trascendentale del Tao, non v'é agente che, come tale, non implichi già in sé l'esser agito.

Senonché, il Kan-Ing, al luogo di intendere tale principio nella sua intera assoluta verità - cioé come valore a priori - l'assunse piuttosto secondo la miticità della forma naturistica; onde - esponendo come ad ogni azione (kan) dell'uomo nel mondo riconverga una congruente reazione cosmica (ing) per la quale l'energia iniziale rimbalza quasi al centro che l'ha emessa, e come nulla si sottragga a tale movimento per cui ogni azione in sé stessa riceve automaticamente sanzione e giudizio ed ogni essere ha la sua forma - quasi non perviene che ad una parafrasi del Karma del brahmanesimo, e perdendo il punto di vista dell'Individuo assoluto, vacilla spesso sull'orlo dello spiritualismo naturistico.

D'altra parte, la sapienza intensa e profonda del Tao-teh-king fu presto del tutto depotenziata nelle interpretazioni e nei commenti della fantasia mitizzante e poetica, del sentimentalismo e del moralismo dai quali il taoismo trasse vita. Senonché, di la da questa decadenza - fuor d'ogni rituale, d'ogni culto e d'ogni superstizione, accentrantesi unicamente nell'insegnamento e nella realizzazione fredda e concreta della Scienza - si mantenne e si mantiene una tradizione iniziatica del Tao.

L'iniziazione Taoista - per quel poco che l'Occidente é riuscito a saperne - consta di tre momenti, che sono altresì i gradi gerarchici (o collegi) della relativa comunità. Il primo grado é quello del Tong-Sang, e in esso il contenuto metafisico dei testi taoisti viene penetrato in sede razionale e integrato poi con i principi fondamentali dell'esoterica. Il grado seguente, di Phu-tuy, é caratterizzato dal pieno isolamento dell'individuo, e però dal fatto che il grado di Scienza che vi si deve realizzare va assolutamente conquistato per mezzo di se stesso (non lo si acquista per mezzo di un altro a meno di contravvenire alla legge), mediante la concentrazione di tutte le potenze individuali spinte fino a far vivere secondo una lettura affatto nuova e in un'esperimentazione mistica la sapienza di quei testi, che pur sono quegli stessi che sono usati dal Tong-Sang. Il Phu-tuy, dopo un lungo periodo di studio intenso, d'isolamento e di silenzio, può riuscire Phap. Phap é colui che ha realizzato pienamente in sé la dialettica del Tao, é un essere oscuro e potente, venerato ed ignorato, errante, distaccato da tutto; egli é signore dei segreti e delle forze della natura, onde può assolutamente comandare al proprio corpo così come alle altre cose del mondo esteriore.

Il Tao non lo si conosce se non lo si realizza, e non a parole, pensieri o bei sentimenti, bensì con un processo concreto in cui tutto l'individuo s'impegni con le sue potenze più reali. Conoscere il Tao significa essere il Tao: ma la realizzazione del Tao ha immanente in sé il reale dominio sul mondo; la potenza é dunque il rito attraverso il quale la conoscenza si dimostra a sé stessa. Non potere, significa non conoscere e perciò non essere. E con ciò non si vuol dire che il Perfetto deve andare in cerca di potenza, ma che la potenza, e soltanto essa, testimonia la reale perfezione e procede naturalmente da questa come la luce del sole. Non in bei libri di filosofia, ma nella tranquilla indifferenza con cui il raramente rivelantesi Phap lascia sfuggire i "prodigi" - quasi per la meraviglia e la confusione della sufficienza della civiltà occidentale - riposa il segno della compiuta, concreta attualità.

Al Phap é riservata la conoscenza e la pratica del Phankoatu, il Libro delle cose in ritorno, testo estremamente segreto in cui si trova esposta l'Alta Scienza iniziatica procedente dalle posizioni di Lao-Tze.

Quella che segue é la traduzione del capitolo 3 della prima parte del Libro,traduzione effettuata dal Matgioi (cfr. 'La voie rationelle'). In tale capitolo si trova esposta la formula della riduzione della dualità (l'esoterica teoria androginica) , come la celebrazione dell'avvento del Tao; ci asteniamo dal commento data l'indole del presente libro, lasciando che ogni lettore si prenda tutto ciò di cui é capace.

Phankoatu (p.I, cap.III)

Tu adorerai la tua destra, ove é il tuo cuore e detesterai
la tua sinistra, ove é il tuo fegato ed il tuo coraggio [la tua forza].
Ma tu adorerai la tua destra, ove é la sinistra del tuo fratello.
Tu adorerai la sinistra del tuo fratello, ove é la sua anima.
Tu abbandonerai l'anima del tuo fratello per lo spirito della sua sinistra.
Sarà così che il Dragone ti morderà il seno sinistro.
E per il suo morso, il Dio entrerà.
La voce, senza la parola; l'udito, senza il suono; la vista, senza l'oggetto; il possesso, senza il contatto;
ecco le stille di sangue del morso.
Pregare con labbra mute, credere con orecchie chiuse, comandare con occhi sottomessi, prendere con mani immobili: ecco il Morso del Dragone. Il sonno é signore dei sensi e delle anime: così dorme la tua testa sul cuore del tuo fratello. La destra del suo corpo risponde alla sinistra del tuo spirito. La destra del tuo spirito risponde alla sinistra del suo corpo. Che la tua destra penetri nella sua sinistra; che la tua sinistra sia penetrata dalla sua destra. Così il tuo spirito sarà il suo pensiero e il suo sangue sarà il tuo sangue.
Il morso del Dragone si ciatrizzerà; egli prenderà il volo, voi sarete invisibili nelle sue ali.
Voi sarete uniti col cielo. Così, voi siete due - ed uno - ed il Dio originario.
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