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ARCHEOLOGANDO...

 
LUNA: FRONTIERA DIMENTICATA

di Mauro Paoletti
per Edicolaweb

 

Rottami spaziali, non solo terrestri e presenze aliene sulla strada della colonizzazione lunare. Uno spazio "off limits"?

Il 21 luglio 1969, l'uomo impresse sul suolo lunare la prima impronta e un'euforia pervase il mondo che si era fermato a guardare l'apertura di una nuova frontiera.
Nulla ostacolava ormai la conquista dello spazio.
"Nell'anno 2000 lo spazio sarà percorso da reattori che viaggeranno a 4000 miglia orarie. Nel 21° secolo i vostri figli saranno a bordo di un volo Panam per la Luna". Questo spot pubblicitario spinse 90.000 americani a prenotare il primo biglietto per la Luna. La catena Hilton pubblicizzava, col proprio nome, "Orbiter Hilton", impresso su di una navetta, un progetto che prevedeva la costruzione di un Hotel sulla superficie lunare. Lo slogan citava: "Goditi un martini e guarda le stelle".
Ma nel momento stesso in cui l'America vinse la corsa alla Luna, cessò ogni motivo per continuare a correre. Dopo nove anni la NASA chiudeva il progetto lunare.
Di quell'avventura, costata miliardi di dollari, resta solo una bandiera e una targa.
Dopo più di trent'anni si sta concretizzando un tentativo di riaprire la conquista dello spazio e il mondo degli affari ha pensato di utilizzare il settore per reclamizzare i propri prodotti. La Pepsi ha speso per la sua prima pubblicità orbitale dieci milioni di dollari. La Coca Cola ha ideato un contenitore per gustare la bevanda in assenza di gravità, senza conoscere in pratica chi lo utilizzerà e quando.
Sembra che fra venti anni il turismo spaziale rappresenterà un grande affare. Lo afferma anche Patrick Collins del Laboratorio Aerospaziale Nazionale del Giappone. La Shemizu ha stanziato 28 miliardi di dollari per offrire, nel 2020, un albergo mobile in orbita a 450.000 km. dalla terra.
L'Agenzia Spaziale Europea, con il progetto "Euromoon 2000", prevede l'allunaggio di un modulo scientifico presso il bacino di Aitken per la ricerca dell'acqua.
La Nishimatsu sta lavorando al progetto "Escargot City", cioè "Città lumaca", che sfrutterebbe le risorse del suolo lunare per la costruzione di una città. Stando alle analisi compiute su dei campioni, sembra che sulla superficie lunare sia diffuso un minerale, l'anorite, composto da calcio, ossigeno, silicio e alluminio. Materiale dal quale si possono ottenere pannelli solari, alluminio per le strutture, ossigeno per l'acqua, mattoni, fondendo i granelli di sabbia lunare e vetro dal silicio.
La Lunarian Society progetta di vendere appezzamenti di terreno del cratere Copernico; la Lunar Researces Company, ha intenzione di costruire una base lunare con fondi privati: progetto Artemis.
Kent Joosten, della NASA, sostiene che si potrebbero risparmiare miliardi, per ogni navetta lanciata nello spazio, se si usasse l'energia pulita ricavata mescolando Elio-3 e Deuterio; un progetto proposto da Gerald Kulchinski, direttore dell'Istituto di Tecnologia della Fusione del Wisconsin. Secondo il presidente della Lunar Resources Company, Gregory Bennett, sulla Luna si trova una quantità enorme di Elio-3 capace di produrre energia pulita e alimentare la Terra per i prossimi 60.000 anni. Sembra che anche la NASA creda allo spazio come futuro investimento, tanto da preventivare, dal 2003, l'utilizzazione di una nuova navetta, riutilizzabile dopo ogni lancio, che sostituirà lo Shuttle. Si tratta del nuovo RLV (Reusable Lunch Vehicle), un lancio costerà solo 60 miliardi, con un risparmio di 540 rispetto a ogni lancio dello Shuttle. Con una spesa pro capite di 150 milioni, ben 60 passeggeri andranno in crociera intorno alla terra alla velocità di 17.000 Km/h. Una vera e propria astronave.
Attualmente, siamo nel 2001, mentre l’America si oppone a offrire escursioni a pagamento sulla nuova base spaziale che ha preso il posto della MIR, la Russia, al modico prezzo di circa 50 miliardi, dopo preventivo e adeguato addestramento, porta chiunque lo desideri a fare un giro nello spazio.
Parliamo di programmi a lunga scadenza, mentre in attesa rimaniamo sospesi nello spazio "di mezzo". Perché? Qual è il vero motivo di tale scelta?
Nell'agosto del 1993 la sonda Mars Observer, dopo aver scattato altre foto, mai trasmesse, del pianeta rosso, si perde nel silenzio. Immediatamente dopo (fine settembre), russi e americani si accordano per l'esplorazione dello spazio mettendo in comune mezzi finanziari e tecnologie; inizia la costruzione della base orbitale "Freedom". Marte rappresenta la nuova terra da conquistare. Forse bisognerà affrettare i tempi dato che l'ultima foto inviata da Fobos 2 nel 1989, mostra lo spazio intorno al pianeta e un oggetto che nessuno ha potuto, o forse è meglio dire "voluto", identificare. Da più fonti si parla di un grosso oggetto volante non identificato. Ma intorno si è fatto silenzio. La stessa perdita della sonda venne tenuta nascosta al pubblico, per il timore di rivelare presenze estranee "su e intorno" a Marte. Comunque nessuno parla più di basi lunari con installazioni missilistiche, né di come ottenere i diritti per lo sfruttamento minerario del suolo. Allora è vero quanto afferma Mendell, del centro Jhonson della NASA: "non è conveniente organizzare missioni sul nostro satellite".
Esiste per caso un "off limits" da parte di entità aliene che da tempo hanno fatto di "Selene" il loro punto di osservazione?
Le foto scattate dagli astronauti hanno confermato quello che alcuni astronomi avevano segnalato nel passato?
Nel 1925, dall'osservatorio di Corfù, Lameck segnalò luci intermittenti in un cratere di Posidonius. E non fu il solo.
Karl Muller decise di stilare un elenco di ben 174 enigmi lunari; opera che fu continuata ed estesa dallo studioso tedesco H.Gramatsky.
L'astronomo inglese Percy Wilkins, direttore della British Astronimical Association compilò un altro elenco di questi eventi. Si giunse così alla registrazione delle migliaia di luci lunari in un apposito atlante redatto dal Thomas Camille.
Nel 1953 l'astronomo O'Neil segnalò, attraverso fotografie che ritraevano il "Mare delle Crisi", un "ponte sospeso" (con una luce di 3 Km. a 800 metri dal suolo) fra due precipizi, definito dagli studiosi, formazione naturale o gioco di ombre.
Il Lunar Orbiter 2, nel 1966, fotografò alcune formazioni a "cuspide" situate sull'orlo occidentale del "Mare della Tranquillità". Le costruzioni somiglierebbero a piramidi, la più alta delle quali misurerebbe 213 metri.
Il Prof. William Blair, docente dell'Istituto di Biotecnologia della Boeing, notò che gli oggetti davano origine ad un sistema geometrico coordinato ad angolo retto, costituito da sei triangoli isosceli e due assi consistenti in tre punti ognuno; escludendo pertanto qualsiasi effetto dovuto a eventi geofisici. Secondo il parere di Blair si tratterebbe di opere innalzate da menti intelligenti. Percy Wilkins fece riferimento anche a formazioni improvvisamente scomparse, come il "Crepaccio Elger", osservato da generazioni di astronomi e introvabile dal 1960. Sono state segnalate nebbie e raggi brillanti fuoriuscire da alcuni crateri.
Lo scrittore Robert Charroux riportò la testimonianza di una astronoma di Calvados (Francia), la quale, il 5 novembre 1959, osservò un bagliore proveniente dal cratere Aristarco. Poche ore dopo, due oggetti rotondi e luminosi lasciarono la luna a elevata velocità. Il giorno 17 dello stesso mese vide, sopra il cratere lunare "Platone", un arco luminoso per una durata di 10 minuti. Il 19 aprile 1961 dal cratere Aristarco cinque oggetti lasciarono la luna dal lato est a intervalli di 15 secondi.
Nel luglio del 1965 la "Pravda" pubblicava la foto di una costruzione sul suolo lunare ripresa dalla sonda Zond 3.
L'astronomo Robert E. Curtis di Alamogordo fotografò una formazione a croce che venne pubblicata nella rivista dell'università di Harvard.
Sempre Charroux fornisce notizia che una rivista americana (non menzionata) avrebbe pubblicato una foto del cratere "Gassendi", scattata con un telescopio da duecento pollici situato a Palomar, nella quale sarebbero ben visibili costruzioni a forma di "cupole".
Questi alcuni dei tanti episodi che hanno alimentato speculazioni di ogni tipo. Speculiamo pure e aggiungiamo all'elenco altre notizie "curiose".
Secondo Vito Saccheri, ingegnere americano, membro del MUFON di Houston (vedi articolo Houston Sky n. 5 del 1995) in un edificio di proprietà della NASA, contraddistinto dalla scritta "Lunar Landing Observatory", si conservano più di due milioni di fotografie del suolo lunare che inquadrano ponti in rovina attraverso baratri, tubature con raccordi, a croce o a "T", che corrono sulla superficie da un cratere all'altro, una costruzione rettangolare posizionata nel più grande cratere fotografato e addirittura tre piramidi. George H. Leonard ha scritto un libro, "Somebody else is on the Moon", correlato di queste foto, ove ipotizza la presenza di una civiltà antica sul nostro satellite. Per chi fosse interessato, altri libri che riguardano il nostro satellite sono: "Our mysterious spaceship Moon" (1975) e "Secrets of our spaceship Moon"(1979) di Don Wilson; "Qualcun altro è sulla Luna" di George Leonard (Armenia 1976).
Infine una storia dimenticata (dubbia?), riguardante i rottami di un velivolo alieno esploso in seguito ad un'avaria, in librazione sopra la nostra atmosfera. Serghiei Petrovich Bozhic raccontò al giornalista Henry Gris, di un'astronave aliena che, mentre era in orbita intorno alla terra, esplose in seguito ad un'avaria il 18.12.1955. Della nave rimasero due tronconi di 30 metri circa e altri 8 pezzi più piccoli, vicinissimi gli uni agli altri, in sospensione permanente in uno di quei "punti di librazione" dello spazio dove le forze gravitazionali si annullano a vicenda, permettendo agli oggetti di rimanere per sempre in quella posizione. Gris nell'articolo, pubblicato nel 1982, raccomandava di organizzare una spedizione russo-americana per recuperare il relitto, le apparecchiature tecnologiche, nonché i corpi dell'equipaggio. Dello stesso parere era l'autore dell'articolo pubblicato nel marzo 1968 dalla rivista "Krasnaya Zvezda" (Stella Rossa). Qualcosa deve essere stato fatto, dal momento che la Hughes Corporation se ne occupò a livello di studio. Da molto tempo gli astronomi erano a conoscenza degli oggetti, ma non erano stati considerati rottami spaziali, finché nel lancio dei satelliti non fu necessario adottare modifiche alla loro traiettoria per non incrociare le orbite del relitto. In riviste come "Icarus" e "New Scientist" furono fatti alcuni riferimenti agli oggetti. Alexander Kasantsev dichiarò di condividere l'idea di Bozhic circa il recupero del relitto. Il 15.10.66 la NASA ammetteva che tre oggetti sconosciuti orbitavano intorno alla terra, ma non rappresentavano un pericolo. Stanton Friedman ammise di esserne al corrente e di non essere il solo, altri colleghi ne erano a conoscenza. Il centro spaziale di Goddard il 29.1.71 stilò un inventario dei satelliti, razzi vettori e vari frammenti in orbita; tre di questi rimasero non identificati. Da anni non si parla più di questa storia, come mai? Certamente il relitto è stato recuperato. Da chi? Interrogazioni rivolte a Friedman e Bozhic, non hanno aggiunto altre novità. Come sempre più spesso accade in questi casi, nessuno ne sa mai niente. Se questa storia è frutto di fantasia, una semplice smentita cancellerebbe dubbi e sospetti alimentati da un ostinato silenzio. Come tutti sappiamo chi tace acconsente. Fatto è che l'improvviso abbandono, di una frontiera che tanto prometteva, lascia dietro di sé molti interrogativi che attendono delle risposte.
Vero o falso, non ha importanza; resta il fatto che, inspiegabilmente, si sia ricostruito, dopo aver distrutto la prima, non più sicura, una stazione spaziale orbitante a metà strada fra la terra e la luna, anziché preferire come base il suolo del nostro satellite.
Tante le spiegazioni, plausibili e non, tante le storie che assumono il sapore di leggende, di racconti "fantasy", dalla "luna cava", al "satellite artificiale" piazzato da civiltà aliene per tenerci sotto controllo; ma niente più di questo. Viene in mente la pubblicazione di una strana intervista con uno dei tanti, che si qualificano "contattisti", il quale dichiarava che nel 2012 vedremo la luna allontanarsi, perché sarebbe appunto un satellite "astronave" dei "creatori", i quali ci lascerebbero in balia di un evento cosmico che forse determinerà la nostra sopravvivenza.


                  

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