Il Mistero in Internet Chi siamo  Contatti   Site map    Cerca   Edicola Home  
EdicolaWeb 2001  
Nonsoloufo - Ufo and much more
Cerca negli articoli
Consulta le rubriche
  Approfondimenti
  Archeologando
  Cercando il Graal
  Luci dei Maestri
  Oltre l'Orizzonte
  Usciamo dal tunnel
  Gli articoli dei lettori
  I racconti dei lettori

Consulta le riviste
  Stargate
  Notiziario Ufo
  Ufo Network
  Dossier Alieni
  Extraterrestre
  Ali Dorate

in realizzazione
Lo spazio dei lettori
  Un link al tuo sito
  Appuntamenti
  Invia i tuoi articoli
  Invia i tuoi racconti
  Richieste di aiuto

 
Clicca qui per prelevare

ARCHEOLOGANDO...


IL FENOMENO UFO DA ALTRE ANGOLAZIONI

di Mauro Paoletti
per Edicolaweb

[Bassorilievo Dendera - 37K .jpg] [Vassoio Scisto - 39K .jpg] [Uccello di Saccara - 17K .jpg] [Flauto Maya - Hovercraft - 29K .jpg] [Flauto Maya - ricostruzione - 19K .jpg] [Statuetta di Ubaid - 17K .jpg] [Cranio dolicocefalo - 22K .jpg] [Miniature colombiane - 26K .gif]
 

Cercando di interpretare il fenomeno Ufo, si considera giustamente la possibilità che possa rappresentare il mezzo usato dalle super potenze per distogliere l'attenzione dalle sperimentazioni di prodotti tecnologicamente avanzati e ultrasegreti, oltre naturalmente esserne il prodotto stesso.
In tal caso però non viene tenuto conto di tutta quella letteratura storico religiosa che menziona "carri di fuoco" e "draghi volanti", descrivendo le apparizioni di "travi lignee", "scudi volanti", "croci di fuoco". Dalla Bibbia, con la celeberrima visione di Ezechiele, alla Divina Commedia di Dante (Purgatorio canto 29). Dal Libro dei Morti Egizio, al Ramayana, al Mahabarata. Perfino all’Odissea, dove si descrivono le navi dei Feaci come mezzi in grado di trasportare Ulisse fino a Itaca e fare ritorno a Corfù nello stesso giorno, senza sbagliare o essere ritardate da tempeste o dalla nebbia, in quanto dotate di una propria intelligenza, ossia con piloti automatici.
Dalla documentazione rinvenuta emerge che una civiltà precedente conosceva una tecnologia avanzata, acquisita forse attraverso millenni di esperienze, oppure introdotta da una civiltà giunta dallo spazio.
Ci restano numerose raffigurazioni pittoriche e sculture attraverso le quali antichi artisti hanno voluto rappresentare un fenomeno, all'epoca sconosciuto e ritenuto miracolistico, del quale erano stati involontari testimoni.
Riguardo l'attendibilità dei racconti, dell’uso di una tecnologia impensabile per quei tempi, della mancanza di prove certe e della presenza di Alieni sulla Terra migliaia di anni fa, rimangono solo alcuni sporadici reperti archeologici come l'Uccello di Saccara, aerei pre-colombiani, statuette dalle strane fogge, crani dolicocefali, l’oggetto di Toprakale, il "flauto" Maya, i bassorilievi di Dendera e altri arredi rinvenuti in qualche tomba, o ritrovati negli strati più profondi di alcune miniere.
Reperti che testimoniano la conoscenza di una tecnologia avanzata in un tempo remoto e che raffigurano una realtà diversa da quella raccontata, o immaginata. Oggetti che l'occhio umano ben conosce e riconosce; che a volte suggeriscono il sistema per migliorare o creare una nuova tecnologia, come nel caso del "Vassoio di Scisto", un semplice volano, o in quello dei "dischi di pietra" di Bayan Kara Ula, anch'essi volani.
Testimonianze della presenza, migliaia di anni fa, di una civiltà avanzata, o di popoli extraterrestri giunti sulla terra, per sfruttare il pianeta, o per aiutare gli umani nel loro sviluppo.
Erano i cosiddetti "Dèi" che detenevano il potere nel "primo tempo" e quelle armi di micidiale potenza, chiamate col nome del loro possessore (il dardo di Indra, la freccia di Agni, l'arma di Amon, l'occhio di Balor), i cui effetti somigliano a quelli prodotti dai nostri moderni ordigni bellici. Ampio, nelle antiche scritture, il resoconto sull'uso del laser come fosse una cosa ordinaria, mentre noi, tuttora, cerchiamo di perfezionarne e ampliarne l'impiego.
Dobbiamo inoltre aggiungere che l’evoluzione dell’uomo ha mostrato sbalzi improvvisi di crescita intellettiva, come se qualcuno abbia il compito di fornire un aiuto. Ci domandiamo "CHI"?
Quanti di noi si domandano come può un bipede primitivo, che comprende solo dopo un milione di anni - sempre secondo quanto affermato dalla scienza ufficiale - in quale foggia può essere più utile una pietra, costruire, pochi millenni dopo, monumenti megalitici che dal passato ci stanno ancora osservando? Da "chi" è stato aiutato?
Sappiamo che vengono "insabbiati" reperti archeologici "scomodi", perché potrebbero sovvertire il cosiddetto "ordine costituito".
Quanto riaffiora dal passato ed è in contrasto con le teorie convenzionali, riguardanti l'evoluzione della specie umana, viene sistematicamente soppresso senza giustificazione. Lo si cela nei sotterranei di qualche museo mescolandolo con altri reperti di epoche diverse; oppure lo si sotterra di nuovo ove è stato rinvenuto, dopo aver destinato lo scavo ad altri usi, impedendo così la continuazione dei lavori.
Si forniscono spiegazioni errate per nascondere verità non sempre in linea con la storia scritta dell'umanità e si impediscono pubblicazioni che rivelino le reali datazioni dei reperti. Si operano pressioni sugli autori del ritrovamento e nei riguardi dei loro sostenitori.
Molte sono le prove giunte dal passato che spariscono in seguito ai pregiudizi teorici di scienziati e ricercatori divenuti celebri senza aver fatto una scoperta significativa, come scrivono Cremo e Thompson nel loro libro "Archeologia Proibita".
Si nasconde solo quello che si teme.
Quando il sistema costituito occulta, sminuisce, ridata quei reperti, troppo antichi per poter essere considerati opera dell'uomo - come disse G. De Mortillet - fornisce, senza rendersene conto, la migliore delle prove e pone in discussione qualunque teoria imposta.
L’azione di oscuramento degli eventi è cosa prevista e operata dal sistema per auto protezione, per evitare la crisi cui andrebbe incontro se decidesse di far partecipe la totalità degli esseri umani.
"Ripensare a tutto l'universo, - come dice Perrone - le sue leggi fisiche non completamente conosciute e perdere la propria cultura, è effettivamente dura; specie quando dopo un conflitto mondiale si raggiunge una politica del compromesso fra le maggiori nazioni". Perrone spiega chiaramente che il più debole è fautore del compromesso politico, opta per una politica di collaborazione che gli permette di non soccombere, di non perdere tutto il proprio potere e in fondo trarne tutti i benefici possibili.
Quindi molto più semplice nascondere, controllare che niente trapeli e, se qualcosa sfugge, confondere. È anche molto più comodo e redditizio. Chi non farebbe così?
Quanto afferma un interprete del film MIB (Man in Black) torna al caso nostro: "C'è sempre un UFO, un incrociatore alieno, o un raggio mortale, o un epidemia galattica, che può annientare la vita su questo misero pianetino. Per la gente l'unico modo per vivere felici e contenti, è non sapere assolutamente niente di niente".
È anche vero che tutto può essere strumentalizzato per distogliere l’attenzione da studi tecnologici avanzati super segreti, o adottato come facile e comoda spiegazione per molti misteri archeologici.
Per esempio, a causa delle limitate attuali conoscenze scientifiche, secondo la scienza ufficiale, risulta impossibile coprire notevoli distanze nello spazio e in poco tempo, escludendo di conseguenza la possibilità materiale di visite aliene.
Modelli in scala di dischi volanti hanno comunque già volato a fantastiche velocità in campi magnetici a Tolosa (Francia). Scienziati britannici hanno finalmente realizzato la fusione di un nucleo di idrogeno racchiuso in un campo elettromagnetico a una temperatura di un milione di gradi centigradi, ma solo per alcuni secondi.
Riguardo al fenomeno UFO la cosa più intrigante è scoprire come sia possibile viaggiare a velocità fantastiche di 20.000 miglia orarie nella nostra atmosfera e girare a novanta gradi, o volare nella direzione opposta; non ci sono navi spaziali terrestri che possono realizzare questa velocità o effettuare incredibili manovre senza disintegrarsi.
Claude Poher e Maurice Chatelain pensarono che il sistema di propulsione poteva essere basato su di una combinazione di forze elettriche magnetiche e gravitazionali, in altre parole la "Teoria dei Campi Unificati", suggerita da Albert Einstein nel 1925, a sua volta basata su esperimenti effettuati cinque anni prima da un altro genio della fisica: Townsend Brown, quando frequentava ancora le scuole superiori.
 
Esulando da quella che viene classificata archeologia misteriosa, entriamo in una storia interessante e curiosa.
La vita dell’uomo è una lunga serie di coincidenze, attraverso le quali si scoprono cose, a volte trascurate, che possono rivelarsi chiavi di molti misteri, o insperati aiuti.
Circa 70 anni fa, Brown fece alcune ricerche sulle radiazioni Rontgen scoperte in quel tempo. Pensò che una chiave per volare nello spazio poteva essere trovata nel campo dei raggi X. Iniziò quindi un esperimento per determinare se era possibile usare qualche forza utile sprigionata da questi raggi.
Brown montò il suo tubo di raggi X in un meccanismo dal delicato e estremo equilibrio e iniziò alcuni test. Scoprì così una stranissima reazione del tubo stesso e un nuovo fenomeno fisico risultante dalla combinazione di forze elettriche, magnetiche e gravitazionali, molto simili a quelle che sembrerebbero usate dai dischi volanti, all’epoca pressoché ignorati dai mass media.
Disegnò un meccanismo antigravità chiamato Gravitor che non aveva niente a che fare con i raggi X, ma che serviva a trasformare l’alto voltaggio usato per produrre i raggi X in forze magnetiche e gravitazionali.
Brown all’epoca era uno studente e l’esperimento fu considerato di poco conto dal giornale locale; nessun mostrò alcun interesse per la sua fantastica scoperta. Passarono più di 20 anni e il genio di Einstein vide le possibilità offerte dal Gravitor di Brown.
Il suo meccanismo somigliava niente di più che a una scatola di bachelite lunga 12 pollici e larga 4, ma quando veniva poggiata su una bilancia sensibile e connessa a una sorgente di energia di 100.000 volt, perdeva o guadagnava circa l’1% del suo peso, in relazione alla polarità usata.
Maurice Chatelain, morto nel 1995, era uno scienziato della Nasa, uno dei primi disegnatori della navetta Apollo che atterrò sulla luna. All’inizio scettico sul fenomeno Ufo, Chatelain divenne uno dei suoi più fervidi sostenitori. Era convinto che civiltà tecnologicamente avanzate fossero esistite migliaia e migliaia di anni fa e poi estinte per cataclismi e altre calamità; era certo che tutto iniziò in un passato molto lontano, come indicavano le tavolette sumere e non certo 6.000 anni fa.
Quando circolò la voce che la Marina USA aveva concepito nel 1943, nella base navale di Filadelfia, un esperimento di invisibilità, naturalmente immediatamente classificato Top Secret dall’Ufficio delle Ricerche Scientifiche Navali, Chatelain dichiarò:
"Personalmente sono convinto che il sistema di propulsione degli Ufo è basato sullo stesso principio del Gravitor di Brown e dell’esperimento di Filadelfia che potrebbe essere la Teoria dei Campi Unificati di Einstein. Come egli diceva la sua ricerca nel campo non era completa, ma sono convinto che lo fosse. Egli parlò del test alla marina e fu spaventato quando vide i fantastici risultati e il tremendo potere militare che poteva essere ottenuto con essa. Sono anche convinto che la ricerca scientifica in questo campo è ancora in corso ed è il miglior segreto militare di tutti i tempi".
Si può concludere affermando che l’archeologia, la cosiddetta "paleo astronautica", l’ufologia, sono unite da un filo che col passare del tempo si consolida e diviene sempre più evidente e visibile, come il filo d’Arianna che attende il suo Teseo.
Prima o poi dovremo, noi media - perché mi sa tanto che i "burattinai" lo stanno già facendo - affrontare con più serietà il problema e scoprire che da sempre qualcuno ci osserva, ci visita, ci controlla. Forse temendo le conseguenze di alcune nostre insane azioni, forse solo per osservare delle cavie, delle nuove creazioni.
Gli ultimi studi condotti sul DNA hanno convinto gli scienziati che l'uomo sarebbe il prodotto di un esperimento genetico condotto in un lontano passato da esseri venuti da un altro pianeta. Questo rimette in discussione la teoria di Darwin. Lui stesso espresse alcuni dubbi e si augurò che un giorno fosse fatta luce sull'origine dell'uomo e la sua storia.
Le statuette di Ubaid, in effetti, raffigurano una razza non terrestre dalle sembianze rettiliformi, che i Sumeri adorarono come "gli Dèi", i "creatori". Individui dal cranio dolicocefalo ovale e più allungato, i cui resti sono stati rinvenuti in mesoamerica e in Egitto, ad Abido (1878), identificati con coloro che vissero e regnarono in quella terra oltre 15.000 anni fa.
Sembra quindi che un fenomeno UFO esistesse già migliaia di anni fa e, all'epoca, non si poteva certo imputare solo a cause cosiddette terrestri.
La ricerca di una spiegazione logica a tale fenomeno ha dato vita a molte correnti di pensiero.
Un gruppo di studiosi pensa che le "visite" vengano effettuate dai superstiti di una precedente civiltà esistente sul nostro pianeta, auto distruttasi durante il suo sviluppo tecnologico. Altri ipotizzano l'esistenza di una civiltà galattica sparsa sui pianeti del sistema solare nel quale ci troviamo inseriti, andata distrutta nel corso di una guerra cosmica. Tutto ciò appare come il tentativo di fornire una spiegazione plausibile alle tante vicende che formano la storia dell'umanità; come la scomparsa dei continenti, la Battaglia del Cielo descritta anche nei rotoli del Qumram, le saghe sumere e babilonesi e la loro Epica della Creazione, e così via.
Non meno discepoli conta la teoria di viaggi spazio-temporali. Il salto nel tempo, o in un altra dimensione sono fantasie che hanno da sempre affascinato l'uomo.
Vi sono notizie di stile Fortiano che tendono ad avvalorare tali tesi.
È stato accertato che Gerbert D'Aurillac, noto come Papa Silvestro II (999-1039), possedeva un "cervello elettronico" scomparso con la sua morte.
Nel 1896 M.P.Schiel nel suo libro "Le SS", narrava le gesta di una banda di criminali che imperversava nell'Europa, saccheggiando, uccidendo, massacrando e bruciando cadaveri.
Nel 1898, Morgan Robertson, americano, in un romanzo titolato "Futility", Futilità, narrava del naufragio di una nave passeggeri inglese, il Titan, durante il viaggio inaugurale, a causa dell'urto con un iceberg, avvenuto in una notte di aprile nelle gelide acque dell'Atlantico settentrionale. Sprovvista del numero sufficiente di scialuppe di salvataggio, con la stessa mole, stazza, velocità, attrezzatura, numero di passeggeri del Titanic, all'epoca ancora da progettare.
Racconti di escursionisti temporali, rimasti prigionieri in un punto del nostro passato, che sembrano avvertirci di eventi da loro già vissuti, o che cercano di apportare un cambiamento nel futuro.
Perfino Leonardo da Vinci con le sue invenzioni fuori tempo, che sembrano giunte da un altro luogo. Il deltaplano, il paracadute, gli sci acquatici, il carro armato la cui forma ricorda un UFO, la cui costruzione richiama l'oggetto descritto da Ezechiele nella sua visione.
Combinazioni? Può darsi, chi può dirlo? Nessuno di noi può asserire o negare qualcosa per il semplice fatto che non era presente ai fatti. Chi lo fa pecca solo di presunzione.
Il tempo speso nell’osservazione delle luci che solcano il cielo, dovrebbe essere lo stesso impiegato a frugare nelle pieghe del nostro passato, dato che potremmo trovarvi le risposte ad alcuni perché.
Mentre si può comprendere come mai l'uomo ha manipolato le notizie nel passato, non si riesce a giustificare, oggi, il perseverare nell'equivoco; specie quando si afferma di aver preso coscienza della possibilità di altre forme di vita, di sentirsi inseriti in un contesto cosmico, di essere pronti a misurarsi, in futuro, con entità che possono essere intellettualmente superiori.
È un macroscopico controsenso.
Molto è stato fatto per porre il piede sul nostro naturale satellite, per esplorare con le sonde nuovi mondi; siamo fieri di poter ruotare intorno al pianeta, dentro una base artificiale sospesa nel vuoto, si progettano viaggi esplorativi su altri pianeti sognando di costruirci basi spaziali, ma, al tempo stesso, rifiutiamo l'evoluzione.
In pratica rimaniamo attaccati alla materia, mentre il nostro spirito riconosce che l'universo è un posto talmente vasto da non poter essere concepito a pieno dalla nostra mente e che se fossimo solo noi ad abitarlo, sarebbe davvero uno spreco di spazio…


                  

vai alla visualizzazione stampabile   invia questa notizia ad un amico

imposta Edicolaweb come Home       aggiungi Edicolaweb a Preferiti

Copyright © 2001 
                  EdicolaWeb - Tutti i diritti riservati. Riproduzione 
                  vietata. 
[Edicola home][Stargate home][inizio articolo][articolo seguente][articolo precedente]  Tutti gli articoli di
  ARCHEOLOGANDO...
[Edicola home][Stargate home][inizio articolo][articolo seguente][articolo precedente]
Edicola Home | Chi siamo | Contatti | Site map | Cerca | Registrazioni | Links | Appuntamenti
info@edicolaweb.net   
Per i contenuti tutti i diritti sono riservati alle società proprietarie delle riviste pubblicate
EdicolaWeb
 TosNet.it