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USCIAMO DAL TUNNEL...
Crop Circles:
messaggi multimedialidi Corrado
Malanga per Edicolaweb I Crop circles
sono strani glifi, pittogrammi, disegni insomma, che vengono
scolpiti nei campi di grano di tutto il mondo in modo
assolutamente sconosciuto, non si sa da chi e perché. In
realtà il fenomeno, che è noto essere operante dalla metà del
1500 d.C., è comparso alla ribalta dei mass media non più
tardi della metà degli anni ottanta. Infatti, solo pochi anni
prima, alcuni curiosi avevano soffermato la loro attenzione su
questo fenomeno in modo più attento. Così furono pubblicati
alcuni libri con le splendide immagini di quei disegni, il più
delle volte scolpiti nei campi di grano inglesi e nacquero
veri e propri centri di ricerca su questo strano fenomeno a
cui nessuno sapeva dare una convincente spiegazione. Il
fenomeno ci fornisce oggi lo spunto per tentare di capire
come, la scienza, davanti al non comprensibile, non solo evita
di affrontare il problema della comprensione, ma si rifiuta di
fatto di prendere atto dell’esistenza di questa interessante
nuova fenomenologia. Quando il fenomeno dei crop venne alla
ribalta del grande pubblico la scienza ufficiale si trovò, e
lo è ancora, totalmente impreparata all’impatto con una
fenomenologia intelligente e sconosciuta. Sì perché una
cosa era evidente: i crop non erano un fenomeno naturale e non
erano nemmeno un fenomeno realizzabile dall’uomo! Di fronte
a questo sospetto che nel mondo delle persone intelligenti
diventò presto realtà, la scienza ufficiale si trovò
completamente spiazzata poiché, se non era la natura o l’uomo
a fare queste cose intelligenti rimanevano poche alternative….
Si doveva trattare di intelligenze a noi sconosciute! Ma
questo la scienza ufficiale non poteva dirlo poiché il
castello di carte, già da tempo barcollante, degli anti
ufologi scienziati di corte, minacciava di cadere sotto i
colpi dell’evidenza più spudorata. Così assistemmo a pochi
ed inutili tentativi della scienza di mascherare il
problema. "I crop li facevano particolari tipi di vento…",
dissero subito gli esperti delle università inglesi. Gli si
fece notare che la geometra di alcuni disegni, come quello
rappresentante la Kabbala ebraica, era troppo anche per i
venti inglesi anche se diretti dalla mano di Jeova. Allora
dissero che si trattava di fulmini globulari rotanti. Gli
si contestò che se c’era qualcosa di rotante era costituito
dagli "attributi" della gente comune che si sentiva presa in
giro. Allora dissero che si trattava di alcuni giovani
buontemponi che nottetempo effettuavano i glifi, al buio e
senza far rumore. Gli si contestò che, essendo il primo
glifo del VI secolo d.C., questi buontemponi non potevano
essere tanto giovani. Gli scienziati inglesi dissero subito
che si trattava di due vecchietti! Alla faccia della
longevità della popolazione britannica, uno dei due vecchietti
confessò di essere lui, l’autore dei glifi, ma oltre a
contestargli il suo conto in banca che sembrava stranamente
lievitato negli ultimi tempi, gli si contestò il fatto che i
glifi si trovavano in giro per il mondo, sparsi un po’
dappertutto sulla superficie terrestre e non solo sotto casa
dei due quasi centenari. Ultimamente uno dei due vecchietti
è passato a miglior vita ma chi è rimasto ha intensificato la
produzione dei crop tanto da effettuarne nella sola
Inghilterra circa duecento all’anno. A questo punto gli
scienziati si trovavano a mal partito poiché non c’era modo di
dimostrare che i crop non fossero costruzioni aliene al
pianeta Terra. Ma ecco arrivare il colpo di genio del CICAP
(Comitato Italiano, Controllo Affermazioni sul Paranormale).
Spinti dalla stupida idea che "tutto quello che si può rifare
è falso" si spinsero a tentare di ricostruire alcuni crop in
territorio italiano, facendosi fotografare dai giornalisti di
Focus (Sic!). Gli scienziati avevano dimostrato che i crop
si potevano rifare quindi gli alieni non c’entravano
niente. Al di la del fatto che questo aspetto della
questione dimostrerebbe solo che se domani costruiamo
un’astronave, per il CICAP vorrebbe dire che non esistono le
astronavi aliene, in realtà i giornali che dettero risalto
alla notizia non dissero la verità. Infatti il crop
costruito dai signori del CICAP non era affatto uguale a
quelli che troviamo nei campi di grano inglesi. E perché
non ci siano dubbi, diciamo che erano diversi in tutti gli
aspetti che li descrivevano. Era diversa la dimensione: il
CICAP aveva fatto un "croppettino" di pochi metri di diametro
ma avremmo voluto vederlo all’opera con il glifo di 160 metri
di diametro di Hackpen, Barbury Castle
(2001). Era diverso l’arricciamento delle spighe, che nel
caso del crop del CICAP erano piegate, schiacciate e spezzate,
mentre nel caso dei veri crop, risultano modificate le
lunghezze delle fibre vegetali sia interne che esterne allo
stelo della spiga. Da un lato le fibre risultano allungate
e dall’altro accorciate. Inoltre i covoni sono arrotolati in
senso orario od antiorario non solo in corrispondenza di
numerosi assi verticali al terreno, ma i covoni risultano
arrotolati tra loro con geometrie spiraliformi estremamente
precise. Era diverso il tempo di costruzione del crop
poiché, per i poveri "croppatori" (Cropmakers: in inglese fa
un’altra impressione!) del CICAP, quello che si era rivelato
estenuante e faticoso, per braccia poco avvezze al lavoro dei
campi ma semmai più avvezze alla risoluzione di qualche
integrale, se paragonato ai pochi secondi necessari per
effettuare il glifo vero, appariva sconcertante! Le
immagini filmate di alcune sfere luminose di piccole
dimensioni, seguite da un elicottero dell’aviazione inglese
mostrava un tempo di esecuzione di un crop di circa cento
metri di diametro nell’ordine di quattro secondi circa. Nel
frattempo era stato pubblicato un lavoro scientifico che dimostra come
questi crop sicuramente, non sono opera dell’uomo. Ma il
Cicap insiste e non perde l’occasione per dire che i Crop sono
opera di vecchietti inglesi. Ora, mi domando io, nonostante
che sia dimostrato ed evidente che le cose non stanno come
dice la scienza ufficiale del Cicap, nonostante siano state
fatte accurate analisi da laboratori di stato francesi, che
mostrano come effetti di potenti microonde abbiano potuto
produrre questi strani glifi, nonostante le figuracce ripetute
davanti all’incredulo telespettatore da parte di… "è lui o non
è lui… ma sì che è lui… anzi, sono loro…", gli irriducibili
"cicappiani" del Cisu (Centro Italiano Studi Ufologici), siamo
ancora a giocare con le figurine della scienza ufficiale che,
più che figurine, appaiono vere e proprie figuracce! "La
scienza va avanti a piccoli passi...". Se questo è il suo
atteggiamento, che nega e mistifica l’evidenza di una
tangibile realtà sotto il viso di tutti, bhé, meglio essere
analfabeti. Già, perché in realtà se si è analfabeti forse
non si ha la mente obnubilata dai modelli mentali e si riesce a capire
che i pittogrammi inglesi, detti volgarmente crop,
rappresentano immagini, quindi iconografie che richiamano alla
nostra mente i simbolismi della cultura terrestre. Tutti i
simbolismi sembra che siano trattati dal misterioso cropmaker
che si cela dietro questo mistero. Così accanto alla
raffigurazione della Kabbala ebraica, troviamo la doppia
spirale del Dna, la precessione dei pianeti, l’equazione di
Julià, i simboli della geometria sacra delle culture
precristiane, figura di volti umanoidi e matematica di numeri
binari. Tutto lo scibile umano fatto a disegni! E che
disegni! A tale proposito il fenomeno dei crop rappresenta un
esempio di come la credibilità della scienza cada davanti al
buonsenso. Infatti chiunque si trovi davanti alla foto di un
crop saprà immediatamente dentro di sé che ciò che dice il
Cicap è insensato. Siccome siamo degli sperimentali, vi
invitiamo a fare questo esperimento. Date un’occhiata al
catalogo generale dei crop inglesi presenti al sito http://www.cropcircleresearch.com/database/index.html,
e chiunque pensi che i crop siano strutture fatte dall’uomo,
ci mandi una e-mail. Chi invece crede che il Cicap si sbagli,
mandi una e-mail a loro e vediamo cosa succede! Appare
evidente che, se i crop sono messaggi che qualcuno ci invia,
appare anche chiaro che questo messaggio dura da almeno
cinquecento anni. Che noi terrestri fossimo duri di testa
lo sapevamo ma la costanza degli alieni, se di alieni si
tratta, sarebbe encomiabile: a meno che, chiunque sia il
nostro nascosto interlocutore abbia una scala spazio temporale
diversa dalla nostra. Ammettiamo che i nostri interlocutori
alieni abbiano una vita media di mille anni. Cosa volete che
significhi per loro sprecare un bit di tempo, mezza loro
generazione, per parlare con l’umanità. Noi abbiamo spedito un
messaggio nel cosmo con il progetto
SETI da Arecibo nel 1974, sperando di avere una risposta fra
cinquantamila anni… Ma non sarà, tanto per fare un’ipotesi
(fare delle ipotesi è il metodo scientifico più corretto
perché permette di arrivare da qualche parte: chi non fa
ipotesi non sa da che parte guardarsi intorno e non arriva mai
a nessuna soluzione del problema nda.) che il messaggio dei
crop rappresenti qualcosa che ci riguarda da vicino? Sembra
che il messaggio simbolico evocato dall’iconografia produca,
all’interno del nostro inconscio, delle risposte di vario
tipo. Questo accade per chi osserva i crop con una certa
attenzione. Sembra infatti che ognuno di noi si specchi in
questo fenomeno da cui ne trae una risposta fatta a sua
immagine e somiglianza. Sarebbe come dire che se hai
determinati requisiti, trovi nei crop delle risposte, ma se
hai altri pre requisiti, trovi davanti all’osservazione dei
crop, altre risposte. I crop dunque sarebbero non un
linguaggio per pochi eletti ma un multi linguaggio per tutti.
Questo fenomeno accadrebbe perché, dentro di noi, ci
sarebbero, stampate nel nostro DNA, direbbe Gustav Jung, già
delle risposte nascoste in forma di archetipi antichi. Il
messaggio che questi alieni ci manderebbero sarebbe dunque
semplice: come se ci dicessero "GUARDATE CHI SIETE, rendetevi
conto della vostra situazione, altrimenti non andrete da
nessuna parte". Il messaggio viene dato in continuazione
fino al momento in cui l’uomo non capirà. Quello sarà il
momento in cui i crop non si produrranno più, fra chissà
quanti anni… Dunque di fronte al crop circle, qualunque sia
la sua forma e la sua dimensione, noi avremmo dei sentimenti
che non sarebbero altro che l’immagine del nostro profondo Io.
Così un esoterista vedrebbe l’aspetto esoterico dei crop,
mentre un ufologo ci sentirebbe il suo lato alieno, che forse
è dentro alcuni di noi. Un matematico vedrebbe se stesso
riprodotto alla grande, così come un nativo americano vedrebbe
nei crop il disegno di Manitù. E noi vediamo negli altri
proprio l’aspetto che loro vedono nei crop di se stessi. Ma
a cosa servirebbe tutto ciò? Se questo è un messaggio alieno è
un messaggio multimediale dunque che non usa internet ma
attiva le vie dell’inconscio ad antiche ed ataviche conoscenze
e che si rivolge a noi per dirci chi siamo, ad ognuno di noi e
non a tutti egualmente. Finalmente un linguaggio non globale
ma una rivelazione rivelata e personalizzata per ciascuno di
noi che, attraverso questo trucco, scopre chi è in realtà e
tocca con mano i suoi limiti e gli aspetti di una sua propria
essenza a cui non era mai arrivato. Tutto questo sarebbe in
accordo anche con le idee del Cicap e di quelli come loro, che
dietro tutto questo, come uno specchio, vedono solo
l’inganno.
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