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USCIAMO DAL TUNNEL...
Alieni
alla politicadi Corrado Malanga per
Edicolaweb Questo mese
daremo uno sguardo alla nostra politica e come essa si è
posta, durante 13 legislature, di fronte al problema delle
"interferenze aliene". Sovente i nostri politici si sono
dedicati al problema ufo con risultati ed eco sui mass media
decisamente variabili, fino a stabilizzarsi, nel tempo, in
azioni poco incisive da parte di alcuni parlamentari e di
risposte senza senso da parte dei nostri ministri. Forse
pochi sanno che negli ultimi anni ci sono state tredici
interpellanze parlamentari, sul problema ufo, alla Camera dei
Deputati italiana: alcune di queste interpellanze hanno
ottenuto, in tempi brevissimi, anche risposte scritte
(onorevoli Abete, Scovacricchi, Scaiola). Praticamente,
quasi tutto l’arco costituzionale ha avuto modo di esprimersi
su questo problema dal dopoguerra ad oggi, tranne una fetta
parlamentare che riguarda la sinistra. Bisogna però tener
conto del fatto che la sinistra, che una volta era costituita
principalmente dal defunto PDS e da Rifondazione, è sempre
stata attenta a problemi sociali, economici e pragmatici cioè
toccabili con mano del cittadino e quindi non ha creduto di
dover sprecare sforzi in direzioni quantomeno impalpabili e
poco visibili. Poco visibile e molto risibile, secondo la
maggior parte de parlamentari italiani, comunque era e rimane
il problema ufo a tutt’oggi. Quando si cerca un’alleanza
politica, che conduca ad una interpellanza parlamentare sul
problema Ufo, è evidente che si cerca una persona, un
parlamentare che abbia la possibilità di attuare questo
progetto, ma si dovrebbe tener conto anche di quella che è
un’estrazione politica, un pensiero ben preciso, una affinità
elettiva con la persona scelta. La vecchia ufologia
italiana, cioè il CUN (Centro Ufologico Nazionale) si è sempre
definito apolitico, apartitico, a…, appunto per poter usare a
piacimento qualsiasi parte politica, senza badare alle
etichette. Gli ufo non hanno partito, si diceva e questo,
si vedrà in seguito, è assolutamente vero, ma non nel senso
che si è creduto fino ad ora. La sindrome italiana è
proprio questa: nessuno prende mai posizioni decise. Così
mentre al Governo quasi tutti ormai dicono di essere di centro
con varie sfumature, i gruppi ufologici italiani parlano di
ufo come se si trattasse di tutto ed il contrario di
tutto. Esiste l’area 51 ma non si sa cosa ci facciano, ci
sono le foto degli ufo in volo ma i responsabili di questi
centri dicono che le foto possono essere truccate. Gli
americani scrivono libri sui rapimenti alieni, ma quando se ne
parla in Italia, gli ufologi seri, quelli lontani dal
sensazionalismo, si voltano dall’altra parte. Noi, dal
nostro osservatorio, non abbiamo ancora capito come si fa a
non fare del sensazionalismo quando si parla di Ufo: non si
parla mica della lista della spesa della
massaia! L’argomento è di per sé sensazionale e non far
sensazionalismo vuol semplicemente dire che non se ne vuol
parlare. A volte ci si rivolge al tal politico, sperando di
utilizzarlo. Sì, utilizzarlo è il termine giusto, poiché
all’interno di quei gruppi che dicono di fare ufologia non
sensazionalistica, si è pensato di poter utilizzare un
politico per i propri fini. Peccato che il politico ha
altresì sempre ed unicamente utilizzato l’ufologo di turno
solo ed esclusivamente per fare carriera all’interno del
parlamento. Questa è la ragione del perché le interpellanze
parlamentari sono sempre state condotte da politici di secondo
piano che avevano bisogno, ad un certo punto della loro
carriera, di essere notati e di mettersi in vista nel loro
stesso partito politico. Così si sceglieva di impegnarsi in
una azione politica breve, indolore, che se da un lato portava
lustro al politico stesso, avrebbe comunque permesso,
dall’altro, di mettersi in mostra. Così l’ufologo, che
aveva spinto il politico di secondo piano a fare
l’interpellanza, pensava di essere, di riflesso, diventato
importante lui stesso e poco gli importava, in realtà, di come
miseramente tale azione politica sarebbe finita. Si
promuoveva un’azione politica, tanto per fare qualcosa, ma
nessuno dei promotori avrebbe voluto raggiungere in realtà un
obbiettivo. Ai politici italiani, infatti, del problema
degli Ufo non importava niente! La frase che dissi una
volta: "…con gli ufo non ci si mangia…", esprime ancora bene
quale sia la vera natura dedi molta della politica in
Italia. Tutto ciò mi ricorda alcune frasi dette da alcuni
eminenti esponenti dell’ufologia italiana: "…noi non
abbiamo mai detto che il filmato di Santilli sia falso!!…" Io
personalmente, però, non ricordo che avessero detto che era
vero… Certo! Dire che una cosa è falsa o è vera, vuol dire
prendere posizione e l’ufologo serio e non sensazionalista non
prende posizione…, ma non prendere mai posizione vuol dire non
dire mai niente: "…ma noi studiamo gli ufo, mica dobbiamo dire
cosa sono gli ufo…" D’altra parte, il politico di turno,
nei suoi discorsi, sembra dire: "…ma io devo, voglio,
governare il paese mica attuare un programma politico…!" Le
interpellanze parlamentari, che sono state condotte sul
problema ufo in Italia negli ultimi trenta anni, si sono
svolte con lo stesso registro. Basta vedere, per esempio,
l’ultima in termini di tempo, condotta dall’onorevole Sandro
Delmastro delle Vedove, che chiede al Ministro della Difesa,
in data 18 gennaio 2000, quanto segue:
DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al
Ministro della difesa. - Per sapere - premesso
che: anche quest'anno, come del resto tutti gli anni nel
periodo estivo, si moltiplicano gli avvistamenti dei "dischi
volanti", o, più genericamente, dei cosiddetti "Ufo"; il
fenomeno, depurato da ogni impostazione semplificatrice, è da
sempre all'attenzione delle forze armate di tutto il mondo,
che dispongono di sezioni speciali per la raccolta delle
segnalazioni e delle informazioni sugli oggetti non
identificati; il problema attiene evidentemente alla
sicurezza del Paese: se esista, presso le forze armate
italiane, una sezione o un dipartimento destinato all'analisi
delle informazioni e delle segnalazioni degli oggetti non
identificati e, in caso affermativo, se il detto ufficio
collabori con gli analoghi uffici delle forze armate dei Paesi
alleati. (3-04078) (20 luglio 1999).
Risponde, nella seduta 653 del 18
gennaio, Gianni Rivera, sottosegretario di Stato per la
Difesa:
GIOVANNI RIVERA,
Sottosegretario di Stato per la difesa. In merito alla
problematica relativa agli oggetti volanti non identificati,
cosiddetti UFO, si rappresenta che l'aeronautica militare,
alla quale spetta il controllo dello spazio aereo, provvede,
attraverso il proprio reparto generale sicurezza, alla
raccolta delle segnalazioni di presunti avvistamenti al fine
di verificarne la veridicità sotto il profilo generale della
sicurezza. La raccolta di tali segnalazioni viene
utilizzata esclusivamente con finalità statistiche allo scopo
di monitorare il fenomeno. Al momento tale attività non è
coordinata con i paesi alleati.
Alla inutile ed evasiva risposta di
Rivera, che da esperto di palloni si è riciclato in esperto di
palloni sonda, fa eco la controrisposta di delle
Vedove:
SANDRO DELMASTRO DELLE VEDOVE
"Signor Presidente, onorevole sottosegretario, non posso
dichiararmi soddisfatto per la risposta, che definire
stringata significherebbe usare un eufemismo. Ero e sono
perfettamente consapevole, onorevole sottosegretario, che su
tale argomento è addirittura fin troppo facile ironizzare,
visto che occupa, di solito, le cronache ferragostane dei
quotidiani a corto di notizie. Peraltro, ho voluto
affrontare tale questione sia perché vi sono precedenti, in
questo Parlamento, di interrogazioni a cui sono state date
risposte più impegnate da parte del Ministero della difesa,
sia perché, essendo pacifico che le Forze armate dei paesi più
importanti del pianeta investono risorse umane e finanziarie
in questo settore, appare strano che l'aeronautica militare
italiana si limiti solo a quanto detto dal
sottosegretario. Senza scadere nella banalità
giornalistica, va detto che vi sono informazioni che lasciano
capire come questo fenomeno meriti di essere studiato.
Infatti, è noto, per essere stato pubblicato in tutto il
mondo, che una comunicazione alla base di uno degli astronauti
che faceva parte dell'equipaggio che atterrò per primo sulla
luna fu interrotta in quanto egli, cambiando tono di voce,
sembrava avesse avvistato uno di tali oggetti. Il problema
è pertanto serio, perché non si tratta solo di qualche svitato
che, nel periodo estivo, magari sotto i fumi dell'alcool, vede
cose strane. Parliamo di uomini con grandi responsabilità
anche scientifica, quali coloro che hanno partecipato alle
imprese della NASA, e parliamo soprattutto di enormi
investimenti delle forze armate americane e sovietiche. Da
questo punto di vista, mi sembra che l'indicazione di
un'attività di raccolta dei presunti avvistamenti con finalità
meramente statistica, ma soprattutto l'indicazione che su una
questione di questo genere non vi sia alcun tipo di
collaborazione neppure con le forze armate dei paesi alleati
(mentre risulta, addirittura, che vi sia collaborazione tra le
forze armate di paesi non alleati, quali, ad esempio, Russia e
Stati Uniti) lascino veramente a desiderare. Ciò significa
semplicemente che il Ministero della difesa non attribuisce a
questo fenomeno l'importanza che probabilmente esso ha dal
punto di vista oggettivo perché altrimenti - lo ribadisco -
non vi sarebbe alcuna necessità da parte dei paesi più
importanti della terra di investire ingenti risorse
finanziarie ed umane su questo settore. Per tali motivi non
posso che dichiarare la mia più completa insoddisfazione,
impegnandomi sin d'ora a tornare in modo più preciso e
puntuale su tale argomento".
Ed il balletto si ripete per la
tredicesima volta nella storia di 13 legislature con un nulla
di fatto. La risposta di Rivera si commenta da sé ove
recita: "…la raccolta dei dati ha solo fini statistici…"
Sarebbe come dire: "…statisticamente stiamo valutando quando
creperemo tutti senza accorgercene". Poi si spara una
grossa bugia: "…Al momento tale attività non è coordinata con
i paesi alleati". Cosa si intende con "al momento"? In quei
tre secondi che il sottosegretario ha letto la risposta,
forse. E come mai il giudice per le indagini del caso Ustica
avrebbe chiesto alla Nato se quella fatidica sera
dell’incidente dell’aereo Itavia si erano segnalati voli di
ufo sulla zona? Perché fare una richiesta formale alla Nato se
non c’è nessun collegamento con i nostri alleati? Gli
ufficiali del Secondo Reparto dell’aeronautica militare,
qualche anno fa, sono andati addirittura a Tolosa a far visita
al dottor Velasco capo del SEPRA, la struttura che studia gli
ufo per conto del Governo francese. Forse Rivera voleva
dire che non ci sono azioni "non segrete" coordinate con i
nostri alleati. Infatti, non ci sono azioni coordinate alla
luce del giorno, altrimenti non si spiegherebbe come il
professor Tullio Regge, eminente fisco dell’Università di
Torino ed allora esponente del PDS ed europarlamentare al CERT
(commissione europea ricerca e tecnologia), fosse stato
incaricato di svolgere un’indagine preliminare sulla
possibilità di istituire una commissione all’interno
dell’Europa Unita sul problema Ufo. Regge non sapeva neanche
che esistesse il SEPRA e siamo stati noi, in quell’occasione,
a tentare, con scarsi risultati, nell’impresa disperata di
istruirlo sul problema ufo. D’altra parte l’onorevole Delle
Vedove, non essendo uno studioso ed uno storico del problema
ufo, punta l’attenzione, nella sua arringa conclusiva, sugli
aspetti più decisamente puerili della fenomenologia in
oggetto: si parla della NASA, dell’occultamento delle prove,
del primo uomo sulla Luna, che avrebbe visto le astronavi
aliene, ma si trascurano le evidenze delle analisi di tracce
al suolo, le evidenze filmiche fotografiche, anche in mano al
secondo reparto dell’aeronautica militare. Non si fa cenno
alle percentuali isotopiche di reperti di indubbia origine
ufologica, non si parla di abduction, non si fa cenno alle
decine di testimonianze dei piloti della stessa aeronautica,
che ormai da anni fanno finta di non veder niente perché,
altrimenti, l’ordine di scuderia è di buttarli fuori dal loro
posto di lavoro! Non viene nemmeno menzionato il secondo
reparto dell’aeronautica militare che scheda da anni questi
fatti, senza capirci niente, ovviamente. Tutto ciò ha
dell’incredibile, sia da parte del Governo che da parte di chi
di solito, magari con un minimo di buona volontà, affronta
un’interpellanza su un problema di cui non sa quasi
nulla. Ed è incredibile anche la risposta degli ufologi
italiani, quelli seri e non sensazionalisti, che assistono con
indomito piacere a questo che sembra un balletto fra
trapezisti paraplegici. Ed il giorno dopo nessuno si
ricorda più di nulla. Ed i deputati che si incontrano al
Parlamento dopo qualche tempo? Ci sembra di sentire le loro
voci: "…ma tu non eri del centro destra? No io sono sempre
stato a destra del centro sinistra…"! E gli ufologi non
sensazionalisti si meritano il Governo che hanno mentre agli
altri… non resta che piangere!
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