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LUCI DEI MAESTRI...
APOLLONIO
DA TIANA: TAUMATURGO, INIZIATO E TEOSOFOdi Giuseppe
Bufalo per Edicolaweb La vita di
Apollonio da Tiana fu scritta da Filostrato, agli inizi del
III° secolo d.C., su suggerimento di Giulia Domna, moglie
dell’Imperatore romano Lucio Settimio Severo.
L’Imperatrice coltivava interessi che
spaziavano dalla magia all’astrologia, dalla filosofia
all’esoterismo ed amava circondarsi di sapienti provenienti
dall’oriente; da qui, sicuramente, nasceva l’interesse per la
vita e le gesta di Apollonio, che era considerato Uomo Santo e
Taumaturgo anche da tutte le altre persone che appartenevano
al suo circolo. La sua figura, impregnata di essenza
filosofica e religiosa, la cui grandezza si manifestava nei
sentimenti di purezza di vita, fu anche rappresentata
esteriormente dal Tempio che Caracalla fece erigere in suo
onore. Apollonio nacque a Tiana, in Cappadocia, intorno al
I° secolo d.C. e sin dai primi anni della sua giovinezza
studiò la filosofia Platonica presso i sacerdoti del Tempio di
Esculapio, ma fu la Teosofia di Pitagora che focalizzò
talmente il suo interesse da essere considerato il Messia del
Pitagorismo. Divenne ben presto vegetariano ed escluse il
vino dai suoi alimenti, asserendo, che il cibo più puro è
quello prodotto dalla terra e che la carne disturba e logora
l’Anima. Viaggiava scalzo e vestiva con lunghe tonache di lino
bianco come i componenti della Comunità degli Esseni, inoltre
rinunciò a tutti i suoi averi distribuendoli ai parenti;
meditò e studiò per quattro anni senza mai parlare in
pubblico. Dopo questo periodo di ascetica preparazione al
cammino spirituale, iniziarono i suoi viaggi che lo portarono
a conoscere e ad apprendere i segreti dei Magi di Babilonia ed
i misteri degli Egizi. Continuando il suo pellegrinaggio
per il mondo si recò in India dove conobbe e frequentò i
Brahamani e gli Asceti, soggiornando presso i monasteri
Buddhisti. Si narra che per un certo periodo del suo
pellegrinare si sia fermato ed abbia vissuto nel cuore di
Shambala, là dove hanno dimora tutti i Grandi Maestri ed
Iniziati del Mondo di tutte le epoche quando non sono in giro
per il pianeta a porgere ed insegnare il loro messaggio di
sapienza Divina. Apollonio faceva spesso riferimento alla Loro
Saggezza e ai Loro insegnamenti mentre era ascoltato dalla
gente, dimostrando il loro valore con la pratica. Lasciata
l’India, visitò altre regioni dell’Asia Minore, entrando in
contatto con sapienti ed iniziati del luogo, per poi recarsi
in Grecia e trascorrere degli anni, tra Atene e Creta,
elargendo la sua immensa sapienza ai popoli del
Mediterraneo. La sua vita di pellegrino lo portò a Roma, in
Spagna, in Africa ed in Sicilia prima di ritornare nuovamente
ad Atene, all’età di 68 anni. In questo periodo fu
perseguitato ed espulso, prima da Nerone e poi da Domiziano
che non vedevano di buon occhio ciò che egli predicava,
cercando di censurarne la condotta che invece era pura ed
irreprensibile. I Saggi e gli Asceti indiani, con i quali
aveva convissuto per un certo periodo, avevano insegnato ad
Apollonio come rimanere in comunicazione con loro anche
trovandosi in giro per il mondo. Egli, infatti, aveva
acquisito quei poteri latenti nell’uomo ( chiaroveggenza,
telepatia, bilocazione ) cui solo un Saggio o Iniziato poteva
accedere. In Grecia guarì molti malati e dette istruzioni sui
metodi di cura, ma oltre alle guarigioni fisiche ne compì
anche molte spirituali. Dimorò alcuni anni anche in Egitto
dove costatò la somiglianza tra l’espressione di vita dei
Gimnosofisti del posto con gli Asceti Indiani; entrambi
abbandonavano tutto rinunciando al mondo. Tra i poteri di
Apollonio c’era quello di essere in simbiosi con la natura,
ottenuta attraverso un’esemplare purezza di vita, un’ascesi
che gli permetteva di operare miracoli, dare vaticini e
dispensare guarigioni spirituali. Un giorno richiamò in
vita una giovane romana imponendole le mani e pronunciando
alcune frasi incomprensibili. Egli era in costante contatto
con il suo Maestro Interiore, l’Anima, per questo riusciva a
comprendere la Vera Essenza di ogni cosa che è nella natura,
quindi anche degli uomini, potendo così guarire interiormente
quanti ne avevano bisogno. Apollonio ebbe dei discepoli
(Apolloniani) che lo seguivano ovunque e vestivano in tonache
di lino bianco così come Lui; tra questi il più notevole fu
Musonio Rufo, filosofo romano rappresentante del tardo
stoicismo, che insegnò a Roma, da dove fu esiliato per tre
volte sia da Nerone sia da Vespasiano ma ogni volta
richiamato. Altri discepoli degni di menzione furono Demetrio,
Dioscoride e Menippo. Da loro pretendeva una condotta
irreprensibile e l’osservanza di alcuni precetti: "Non
uccidere alcun essere vivente; non mangiare carne; non provare
invidia, malignità ed odio; essere esenti dalla calunnia e dal
risentimento. Apollonio insegnava che il culto senza idoli
e simboli era il più elevato di tutti, che ogni religione ha
in se una parte di Verità e che nessuna può ritenersi sua
unica detentrice. Come Gesù anche Lui predicava la necessità
primaria di guarire l’interiore e solo in secondo luogo la
parte fisica, "…poiché nessun uomo può essere sano nel corpo
senza prima esserlo nell’Anima…". Anche Apollonio, come
altri Grandi Maestri, proponeva i suoi insegnamenti a livello
exoterico per le masse, ma anche in maniera esoterica per i
pochi e per i discepoli e per i quali fondò una Scuola di
Scienze Occulte ed Insegnamenti Esoterici. In proposito
alla morte e alla reincarnazione si esprimeva in questi
termini: "Nessuno nasce o muore se non in apparenza. Il
morire non è altro che il passaggio dalla sostanza all’essenza
ed il nascere, al contrario, dall’essenza alla sostanza. Nulla
di ciò che è Eterno potrà mai perire. L’Anima, rivestita dal
corpo, sperimenta l’infanzia, la giovinezza, la vecchiaia per
poi abbandonarlo e dopo un certo periodo rivestirne un
altro." Se l’albero si riconosce dai suoi frutti, come
disse il Grande Maestro Gesù, quelli di Apollonio da Tiana
furono carichi di Amore, Altruismo, Tolleranza e Sapienza
Divina, quindi da poterlo considerare uno tra i più Grandi
Messaggeri Divini apparsi sul nostro pianeta in epoche ed aree
geografiche diverse. Da qualcuno fu definito "Il Cristo
pagano", in effetti, se fosse considerato tale, sarebbe la più
completa personificazione di Essenza Spirituale che il
paganesimo poté esprimere. Egli, infatti, cercò di istruire
gli uomini alla spiritualità restaurando i culti e
purificandole dalle pratiche superstiziose, cercando di
insegnare agli uomini una vita pura, per mezzo della quale
possano raggiungere la sapienza ed "operare miracoli". I
molti elementi che avvicinano la figura di Apollonio a quella
di Gesù lascia supporre l’esistenza nella società pagana di
quelle stesse tendenze e caratteristiche che conducevano al
Cristianesimo. Apollonio da Tiana non morì, ma scomparve
all’età di 80 anni e la sua tomba non è mai esistita così come
non sono mai esistite quelle di Gesù e di
Pitagora.
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