Il Mistero in Internet Chi siamo  Contatti   Site map    Cerca   Edicola Home  
EdicolaWeb 2001  
Nonsoloufo - Ufo and much more
Cerca negli articoli
Consulta le rubriche
  Approfondimenti
  Archeologando
  Cercando il Graal
  Luci dei Maestri
  Oltre l'Orizzonte
  Usciamo dal tunnel
  Gli articoli dei lettori
  I racconti dei lettori

Consulta le riviste
  Stargate
  Notiziario Ufo
  Ufo Network
  Dossier Alieni
  Extraterrestre
  Ali Dorate

in realizzazione
Lo spazio dei lettori
  Un link al tuo sito
  Appuntamenti
  Invia i tuoi articoli
  Invia i tuoi racconti
  Richieste di aiuto

 
Clicca qui per prelevare

ARCHEOLOGANDO...

 
ANGELI, DEI O DEMONI

di Mauro Paoletti
per Edicolaweb

 

Col nome di Angeli, dal greco Angelos, vengono definiti i "figli di Dio", i Ben Elohim. Noti come i caduti, i Refaim o Rafaim, gli Enalim o Enim, ovvero i giganti. I Malakim, ossia i messaggeri, gli esseri chiamati Sukkali che il dio assiro-babilonese Anu aveva al suo servizio.
Agli assiro-babilonesi si attribuisce l’origine dei nomi degli angeli, in particolare quelli dei Cherubini e dei Serafini e, se pensiamo che gli ebrei furono deportati a Babilonia, ove rimasero per un lungo periodo, è inevitabile desumere che assimilarono molti usi e costumi da questa civiltà.
Il Kemot, il "Libro dei Nomi" contiene l’elenco dei settantadue angeli che stanno intorno al trono di Dio; nomi determinati a seconda dei quattro punti cardinali. Il settantadue è un numero precessionale (vedi articolo: "la Costellazione del Drago riprodotta ad Angkor") che si ritrova nella scala vista in sogno da Giacobbe composta appunto da settantadue gradini. E in eguale numero erano i discepoli scelti da Gesù e gli anziani della Sinagoga.
Gli angeli, raggruppati in nove cori, a loro volta suddivisi in otto gerarchie, presiedono l’arco zodiacale di 360°, diviso in sezioni di cinque gradi, corrispondenti ognuna a un periodo di cinque giorni; ogni angelo domina un periodo. Inoltre, sempre riguardo al numero precessionale, è da notare che i nomi degli angeli sono formati da tre versetti del 14° capitolo dell’Esodo e ogni versetto è composto da settantadue lettere.
Come per ogni cosa esiste anche l’opposto, per ogni angelo di luce esiste quello oscuro, dello stesso ordine e grado; quindi abbiamo altri settantadue nomi assegnati a entità portatrici di sofferenze.
Secondo alcuni studiosi che hanno rivisitato la visione di Ezechiele, nella versione originale la descrizione degli angeli corrisponderebbe alla raffigurazione dei Caribù, i Cherubini Assiri, esseri con la testa umana, il corpo di leone, le zampe di toro e le ali d’aquila.
Isaia parla di Serafini, il cui nome deriva da Saraph, che significa "bruciare, ardere", come esseri di fuoco.
Nello zoroastrismo si contemplano gli Amesha Spensa, figure simili agli angeli; gli "immortali benefici" dei quali circondavano il dio Ahura Mazda. Il Corano cita gli angeli ben 88 volte e i più importanti sono Mikail e Jibril (Gabriele).
Nella mitologia vedica troviamo gli spiriti benefici di natura angelica denominati Deva, i "risplendenti". I Grandi Deva vengono chiamati Chohan e i Grandi Chohan prendono il nome di Maha Chohan, al di sopra di loro i Dhyan Chohan, i "messaggeri". Questi sono gli esseri menzionati anche da Madame Helena Blawatsky, nota scrittrice di dottrine esoteriche, con l’appellativo di Dyani.
I testi biblici riportano che ben duecento "veglianti" scesero sul Monte Hermon (fra Libia e Libano) guidati da Semyaza. Un certo Yequn, figlio di un angelo, portò all'errore i figli di Dio quando si accoppiarono con le figlie degli uomini e generarono i giganti.
Leggendo la versione slava di Enoch apprendiamo la storia di Lamech, che nel vedere il piccolo Noè, sospetta che non sia suo figlio: "...sono convinto che il bimbo sia stato concepito con il seme di un vegliante e che egli appartenga alla stirpe dei giganti..." Il vocabolo "vegliante" corrisponde a Neter - colui che osserva - termine con il quale gli egiziani chiamavano Dèi; Neter è anche il vero significato di Shumer, il punto in cui sembra approdarono gli Dei i cui figli generarono, insieme alle figlie degli uomini, i giganti.
Nel testo ebraico originale non vi è scritto "vegliante" ma "Nephilim", lo stesso vocabolo che compare nel sesto capitolo della genesi. Nei giorni precedenti il diluvio, la terra ospitava i Nephilim, i Potenti; definiti dai Sumeri "il popolo delle Navi Volanti"; il "popolo degli Shem", veicolo con il quale si poteva ascendere alla dimora degli Dèi, la cui forma ricordava la "camera celeste", la pietra conica, il "Ben-ben", conservato a Eliopoli (Egitto), oggetto di pellegrinaggio e, come raffigurato nel tempio di Meroe, di forma piramidale, con il quale gli Dèi giunsero sul pianeta. Nel capitolo XI della Genesi ebraica si legge che gli uomini cercarono d'innalzare uno Shem nella terra di Shinar, ovvero Sumer (Mesopotamia meridionale); chiamata anche Tilmun, il luogo dei missili. La terra ove si diresse Gilgamesh, l'eroe della omonima epopea; il punto dal quale il Dio Utu-Shamash, comandante del campo, ascendeva alla volta celeste con le sue "aquile" (altro nome degli Shem).
Nel libro dell'Esodo, Dio ricorda ai Figli di Israele: "Io vi ho condotto a me sulle ali delle aquile". Shem non significa solo "nome", ma anche "razzo"; quindi il "popolo degli Shem", può significare "il popolo che ha un nome", oppure "il popolo dei razzi", cioè i Nephilim.
Quest’ultimo è un vocabolo derivante dalla radice semitica "NFL" (n-ph-l), "venire gettato giù"; quindi "quelli gettati sulla terra". La caduta degli angeli in seguito ad una guerra del cielo combattuta fra le schiere dell’arcangelo Michele e quelle del Grande Drago, l’antico serpente, che fu sconfitto e gettato sulla terra con tutti i suoi angeli, è menzionata anche sui rotoli del Qumram: "I custodi del cielo caddero a causa della loro ribellione" o, come riportato nel Documento di Damasco perché "non osservavano più i comandamenti di Dio".
Nella mitologia, sia occidentale sia orientale, si identificano negli angeli caduti i Re provenienti dal cielo che governarono l’umanità nei primi albori. L’Egitto e la Mesopotamia contemplano proprio "re divini" scesi dal cielo per governare la Terra nel così detto "primo tempo".
Gli angeli caduti, i "Malachim" del Vecchio Testamento, gli "emissari" che portavano i messaggi ed eseguivano i comandi divini, sono i "Veglianti" scesi sul monte Hermon guidati da Semyase col compito di istruire gli uomini.
Nel trecentosessantacinquesimo anno della sua vita, Enoch, riceve la visita di due uomini "così alti che non si sono mai visti in terra; con i volti luminosi come soli, gli occhi ardenti, labbra mosse come da un fuoco. Con abiti che sembrano di piume e i piedi color porpora, provvisti di ali più luccicanti dell'oro. (…) mi posero sulle loro ali e mi condussero su di una nube, la quale, prodigio, cominciò a muoversi".
Dal racconto emerge che per ben trecento anni circa gli angeli vissero insieme agli uomini, o quanto meno si presentavano loro sovente. Per quale ragione allora, un giorno abbandonarono il pianeta e gli uomini al loro destino? E ci poniamo altre domande. Cosa significa in effetti "porre qualcuno sulle ali"? La "nube che si muoveva" cosa era in realtà, come si formava; serviva a nascondere qualcosa? Un fenomeno ricorrente nei testi sacri che ricorda in modo impressionante i fenomeni ufologici.
E viaggiando sulla "nube" Enoch passa attraverso i sette cieli fornendo un’accurata descrizione di ciò che osserva.. "Al primo cielo duecento angeli muovevano le stelle (...) al terzo vidi il giardino del paradiso con l'albero della vita vigilato da trecento gloriosissimi angeli. Qui il luogo del giusto e il posto terribile".
Al quarto cielo osservò le milizie del Signore. Uomini armati? Con quale tipo di armi? Nella Bibbia Iddio viene chiamato "il Signore degli eserciti". Al sesto vi erano stuoli di angeli che studiavano il corso degli astri e al settimo dimoravano gli angeli più sublimi. Poi ad un certo punto del racconto lascia la "nube viaggiante" e l'arcangelo Gabriele che lo conduce alla presenza di Dio.
Giunge fino ai confini a nord della terra e visita il "giardino di ogni giustizia", ove si trova l'Albero della Conoscenza, custodito dall'angelo Zotiel. Afferma di essere stato portato alla fonte della vita e alla "casa della fiamma". Una costruzione con i muri di cristallo avvolta da fiumi di fuoco e un grande cerchio che le gira intorno. I testi Tibetani parlano di una città ove dimoravano gli Dèi, Sudarsuma, ubicata nel cielo circondata e difesa da sette cerchi dorati.
Anche i Veda parlano di questa stupenda città edificata nel cielo da Gandharva.
Il soffitto della casa che vide Enoch era simile al cielo costellato di stelle. Vi erano fiammeggianti Cherubini ovunque. Al di là di questa, un altra dimora, più grande della prima, innalzata "con vampe di fiamme". All'interno, su di un trono simile al cristallo, ruote fulgenti come il sole e i Cherubini che aleggiavano.
Enoch afferma di essere arrivato al termine dei cieli e della terra, là dove esiste una voragine, un abisso scuro ricettacolo di ogni vuoto. Ma è sufficiente una "nube viaggiante" per arrivare a tanto? Può darsi, ma dipende certamente dal tipo.
Gli angeli riempiono le pagine del Vecchio Testamento divisi in Serafini, Arcangeli, Troni, Dominazioni, Podestà e Cherubini dal "flammeo gladio" - un fascio vibrante e luminoso che poteva colpire ovunque - a guardia del Paradiso Terrestre. Quale tipo di spada usò l'angelo che sterminò in una sola notte l'esercito di Sennacherib composto da ben 185.000 uomini? Angeli o addestrati guerrieri quelli che intervengono nella battaglia fra Maccabeo e Timoteo, scagliando dardi e fulmini? "Io sono il Principe dell'esercito del Signore" dice l'angelo che appare a Giosuè.
Angeli che a bordo di "carri di fuoco" sono gli artefici di "Abduction", come nel caso di Enoch, Elia e Zacaria. E si fanno maestri nello spiegare le cose strane viste dai rapiti nei loro viaggi.
Zaccaria vide "libri a forma di rotolo" lunghi dieci metri solcare il cielo; carri volanti trainati da cavalli colorati che uscivano da "montagne di bronzo". Giacobbe vide la scala con la quale gli angeli salivano e scendevano dal cielo. Egli lottò, addirittura contro uno di loro per una notte intera, senza fare la fine dei soldati di Sennacherib; fatto davvero inspiegabile. L'arcangelo Gabriele pilota la giumenta "Elborak" con la quale Maometto percorre, con la velocità del fulmine, l'immensità dello spazio, visitando le sfere celesti e i sette cieli.
Come già accennato, gli angeli sono i protagonisti della "battaglia del cielo", storia comune a molte civiltà, dai Greci agli Ariani, che tratta della caduta dei "Logoi" nell'abisso delle Tenebre e condannati a reincarnarsi su questa terra.
Il rotolo "1 Q M", ove 1Q sta per Qumran Prima grotta e M per Milhamah, cioè Guerra, è un testo poco conosciuto chiamato "la guerra dei Figli della Luce contro i Figli delle Tenebre", noto come "Regola della Guerra". Si compone di 19 righe, di cui l'ultima mutilata, diviso in cinque sezioni, acquistato dall'Università Ebraica nel 1947. I membri del gruppo detti "Figli della Luce" rappresentano le forze del Bene e lotteranno contro i "Figli delle Tenebre", che comprendono i pagani chiamati Futili; essi sono sia gli scellerati, sia gli Ebrei che non hanno aderito alla Comunità. Nella battaglia i figli della Luce vinceranno tre volte e tre volte perderanno. La settima volta interverrà Dio che darà la vittoria ai figli della luce. Il testo è importante per la sua terminologia militare sconosciuta prima della scoperta del rotolo. La datazione difficile è fra il 110 e il 70 a.C.
Esiste anche un 4 Q 385-390 Deutero Ezechiele con frammenti della "regola della Guerra", documento di Damasco, pubblicato solo in parte. Vi è in merito anche uno scritto esoterico scritto da destra a sinistra, ma con lettere orientate da sinistra a destra; inoltre un altro testo con caratteri mistico gnostici è stato accostato a quella letteratura mistica ebraica che va sotto il nome di Merkabah, cioè il nome del "carro celeste di Ezechiele".
La guerra del cielo la troviamo anche del Rig Veda ove emergono gli Asura, figli del primo Soffio Creatore, identificati con gli angeli Caduti della Chiesa Cristiana. Gli asura erano parte dello Spirito Supremo, alleati di Soma e degradati a potenze avverse o Demoni. Fra di loro gli Ushana, cioè la "legione del Pianeta Venere" (lucifero per i cattolici); i Danava e i Daitya, i demoni e i giganti della Bibbia, progenie dei figli di Dio e delle figlie degli uomini. Vi erano i Naga, sarpa o serpenti, ovvero i Serafini - Sarapa e uguale a fuoco ardente - e ritroviamo il fuoco di Enoch.
Abbiamo il drago volante che lotta; Ariman che si circonda di fuoco cercando di conquistare i cieli, ma Ahura Mazda scende "dal cielo solido dove dimora" e interviene in aiuto dei "cieli che ruotano". In tal modo i sette Saravah con le loro stelle combattono e vincono Ariman che precipita nella valle del Dolore.
Molte le versioni della Battaglia del Cielo, ma i Deva (gli Dèi) risulteranno vincitori sugli Asura ( i titani nemici degli Dèi) e si assicureranno un settore del cielo, guidati dal Dio Indra alla testa di un esercito personale formato dai Marut che venivano raffigurati con lampi e tuoni.
Indra, l'uccisore dell'Asura Vrita, era il Signore degli Eserciti che possedeva carri muniti di un fuoco capace di abbattere tutto quello che si trovava sul loro cammino. Alcuni potevano perfino volare e in battaglia sterminava i nemici che, raccontano le cronache, cercavano scampo nella famosa Città delle Tre Alture. Il Dio scendeva spesso sulla terra camuffato per non farsi riconoscere con lo scopo di sedurre le figlie degli uomini. Era definito "nato sopra le nuvole", quindi non di questa terra. Il signore degli Dèi col nome di Devapat, o il signore del paradiso col nome di Svarahpat.
Interessante la storia divulgata dai testi Brahmana: gli Asura proposero ai Deva un trattato di pace concedendo ai Deva quel pezzo di cielo e di terra che avrebbero percorso in soli "tre passi". I Deva scelsero come loro paladino un nano di nome "Vishnu", detto , guarda caso, "Vamana"; il quale, in soli tre passi, riuscì a percorrere il cielo, la terra e lo spazio intermedio. Cosa possedeva per riuscire in tale impresa? Non si può fare a meno di collegare il nome ai "Vimana" che percorrevano i cieli dell'India.
Fra l'altro gli assembramenti angelici in cielo erano ricorrenti e la gente non si stupiva più di tanto. La Bibbia dedica poche righe ad un fenomeno che, ai giorni nostri, avrebbe riempito le cronache, con notevole risonanza, per lungo tempo: si narra che per quaranta giorni e notti, si accalcarono e sfilarono nel cielo cavalieri in assetto di guerra con le loro armature lucenti sotto gli occhi degli abitanti di Gerusalemme. È difficile immaginare cavalli sospesi in aria, cavalieri armati camminare sulle nuvole. Era "l'esercito del Signore"? Con quali mezzi rimanevano sospesi a mezz'aria?
Nel 70 a.C. si videro altre "armate angeliche" adunarsi in cielo quando, 37 anni dopo la Crocifissione di Cristo, Dio decise di abbandonare il "popolo eletto". È scritto che prima del calar del sole si videro in tutta la regione, sospesi in aria, carri e falangi armate che irrompevano attraverso le nubi e circondavano la città. I sacerdoti del tempio interno affermarono che dopo aver avvertito una forte scossa, una voce "collettiva" disse: "Noi ce ne partiamo da qua" (guerra giudaica VI, 5).
Di "angelico" traspare poco. Erano per caso i carri che atterravano a Hark Karkom, ove recentemente sono state trovate piattaforme rialzate che presentano pietre "fuse" in conseguenza dell’esposizione ad un elevato calore?
Dal 70 a.C. le visioni angeliche divennero singole non più collettive. Comunque all'opera degli Angeli si attribuisce la traslazione della S. Casa di Maria, da Nazareth a Loreto.
È l'angelo Moroni che spinse Joseph Smith a fondare il movimento dei "Mormoni".
Di angeli ha parlato l'entità Mariana delle apparizioni di Bayside definendoli "entità infernali" a bordo di Ufo.
In effetti qualche dubbio nasce rivisitando i nomi delle entità contattate nelle contemporanee segnalazioni di abduction e confrontandoli con i nomi degli esseri divini che caddero sulla terra segnalati in alcuni antichi testi, fra i quali il libro di Enoch. Astar non è altro che Astaroth, Affa è l'angelo della Morte Af, un demone è Orthon che si è rivelato a Adamski. Abbiamo Apol , cioè Apollion; e Semiase, con il quale Maier dice di essere stato in contatto, è il nome del capo dei 200 veglianti del Monte Hermon. Troviamo Dhanne equivalente a Danae la venusiana, e da Venere arriva anche "fratel Bocco"; l'altro nome di Venere è Lucifero, il Drago rosso, il Portatore di Luce.
Somiglia alla visione "manichea" menzionata nell’apocrifo "Il libro di Giovanni evangelista" del tardo medioevo, nel quale si sostiene che l’uomo è una creazione del diavolo e che le anime sono angeli decaduti che entrano nella materia per continuare la loro diabolica opera di corruzione. "Il Signore ne ebbe compassione e concesse una tregua a lui e a tutti quelli che gli erano insieme, per ciò che volesse compiere, entro sette giorni. (…) creò l’uomo a sua somiglianza, comandando ad un angelo del terzo cielo di entrare in quel corpo di fango. Ne prese un poco e fece un altro corpo, in forma di donna, e comandò ad un angelo del secondo cielo di entrare nel corpo della donna. (…) egli comandò loro di compiere atti carnali nei corpi di fango; ma non erano capaci di peccare. Allora creò un paradiso e vi portò l’uomo e la donna. Fatto portare un albero lo piantò in mezzo al giardino, e così l’astuto demonio nascose il suo stratagemma. (…) I diavolo entrò in un serpente e sedusse l’angelo che era nella forma della donna e sfogò la sua lussuria con Eva, sotto l’aspetto di serpente. Poi versò il veleno della sua lussuria su Adamo, e questa generò i figli del serpente e del diavolo, fino alla fine del mondo".
In conclusione, angeli, dèi o demoni, ci visitano, ci studiano, ci controllano. C’è chi afferma vivano in mezzo a noi.
Sembra comunque accertato che "veglino" e "sorveglino" dal Regno dei Cieli, dall'Eden, dal Wahalalla, dalla Grande Prateria terra dei sogni.
Forse una "Dreamland" nota come "Area 51"?


                  

vai alla visualizzazione stampabile   invia questa notizia ad un amico

imposta Edicolaweb come Home       aggiungi Edicolaweb a Preferiti

Copyright © 2001 
                  EdicolaWeb - Tutti i diritti riservati. Riproduzione 
                  vietata. 
[Edicola home][Stargate home][inizio articolo][articolo seguente][articolo precedente]  Tutti gli articoli di
  ARCHEOLOGANDO...
[Edicola home][Stargate home][inizio articolo][articolo seguente][articolo precedente]
Edicola Home | Chi siamo | Contatti | Site map | Cerca | Registrazioni | Links | Appuntamenti
info@edicolaweb.net   
Per i contenuti tutti i diritti sono riservati alle società proprietarie delle riviste pubblicate
EdicolaWeb
 TosNet.it