Medianità    -    Corrispondenza con i lettori


                 Spiritismo e arte medianica


                     di STEFANO BEVERINI



"     Eccomi giunto, dopo molti mesi, alla rubrica dedicata alla corrispondenza, per il consueto scambio, sempre vivo e proficuo da ambo le parti: tra collaboratori e lettori. Le lettere che mi giungono sono molte, senza dubbio. Solo una parte di esse, quando è possibile, viene riportata sulla nostra rivista, a dimostrazione della vostra attiva partecipazione. Debbo escludere dalla scelta, però, le missive dal contenuto troppo personale e riservato, quelle che riguardano semplici richieste, altre poco costruttive; e soprattutto ho deciso di non rispondere pubblicamente a chi vuole evitare che compaia per esteso il proprio nome e indirizzo: ritengo sia una scelta corretta nei confronti di tutti gli amici che mi leggono. "
    Vari sono gli argomenti trattati, tra cui la tanto decantata bellezza, nell'ispirazione artistica. Del bello e dell'arte, come si sa, se ne occupa l'estetica, disciplina filosofica che ha avuto tra gli antesignani anche Plotino, per il quale «le arti recano in sé la bellezza».
    Secondo alcuni pensatori di ispirazione cabalistica, come l'occultista Eliphas Levi, la Bellezza è la sesta Sefirah: Tiferet. Concezione luminosa dell'equilibrio nelle forme, intermediaria tra la Corona e il Regno, principio mediatore fra il Creatore e la creazione...
    E ancora, in crescendo, per Leonardo da Vinci l'elaborazione artistica presenta in sé qualcosa di divino, perché ha delle analogie con la capacità creativa propria della divinità.
    Poi, altri temi, quali l'inferno, messaggi medianici, apparizioni negative, la sconcertante scrittura automatica di Philippe Evrard. Iniziamo con una lunga lettera dello studioso Francesco di Noto, in risposta ad alcune considerazioni sull'arte esposte dal dottor Roberto Trapani (GdM n.254).


                   L'ispirazione artistica


"     «Sulla rivista Selezione ho letto una bellissima frase di Gabriella Mistral: ""Amate la bellezza: è l'ombra di Dio sull'Universo"". Frase che mi trova perfettamente d'accordo. Secondo me gli artisti percepiscono in qualche modo questa bellezza, quest'ombra di Dio, e cercano di immortalarla in un'opera d'arte: un quadro, una statua, una composizione musicale, eccetera ... Arte, quindi, come indizio dell'esistenza di una realtà spirituale (altri indizi sarebbero l'ESP e la medianità, che spesso è anche artistica). Ha ragione il dottor Trapani quando dice che ""la risposta a questi quesiti [Chi sono gli artisti? Cos'è l'arte?] aprirebbe squarci di conoscenza sulla natura stessa dell'Uomo, osservato nella sua più alta dimensione spirituale"" ... A proposito dell'inferno, però, non sono d'accordo con Lei, quando scrive che Le piace pensare a un inferno vuoto, come il moderno teologo cui accenna. Perché Le piace pensare così? E i criminali, dove li metterebbe? Forse l'inferno sarà vuoto alla fine dei tempi, dell'evoluzione"
"spirituale collettiva, ma non ora, e quindi non sempre.» (Francesco di Noto, via Kennedy, 51; 93100 Caltanissetta) "
"     Senz'altro condivido le osservazioni sul valore dell'arte, espresse dall'affezionato lettore. Di arte medianica ho già trattato, più volte, anche nel mio volume dedicato alla telescrittura e ai disegni automatici. In merito all'inferno, poi, il pensiero di Urs von Balthasar - il teologo citato (GdM n.250) - si riferisce proprio a un inferno circoscritto nel tempo, perché ciascuno potrà e dovrà redimersi: ovviamente dopo aver scontato la giusta punizione. E tutto questo entro una visione cristiana; per un discorso più ampio, dovremmo parlare di reincarnazione, di karma, dell'esperienza post mortem descritta dai migliori messaggi medianici. "
"     Ancora in riferimento al campo artistico, desidero ringraziare la psicologa Candida Gentile Prevato (via Marmolada, 59; 30020 Marcon, VE) per l'omaggio del suo libro: L'immaginico  nell'arte medianica (Roma, Ed. Passaporto Duemila). Riguarda un'acuta analisi sul tema e su un pittore medianico poco noto: Narciso Bressanello. Tuttavia sembra che l'Autrice, preparatissima nelle sue materie, sia sopraffattadalla preoccupazione di circoscrivere il fenomeno medianico in dinamiche prettamente psichiche. "
"     Infine il signor Alfredo Slang (via Ferro da Cavallo, 10; 31100, Treviso) mi invia un plico con i suoi disegni e poesie, e vorrebbe porre - tra l'altro - un interrogativo esteso ai lettori del GdM: «Come affrontare, da pittori, l'enigma della vita?» Direi che  ogni risposta potrà presupporre una tale vastità di argomenti, da risultare imbarazzante nella scelta delle svariate possibilità (attendo le eventuali risposte). "


         Medianità, apparizioni, scrittura automatica


    Pubblicando sui GdM nn. 246 e 247 un'inchiesta che avevo promosso tempo addietro, invitai i lettori a partecipare. Tra le lettere, è pervenuta quella dello psichiatra Mario Zampardi:
"     «Aderisco volentieri all'invito da Lei rivolto ad esprimere un'opinione personale in merito alla realtà della medianità e se questa possa offrire spunti indiziari verso realtà di tipo extrafisico. La risposta potrebbe, a mio avviso, essere anche positiva considerando globalmente, caso per caso, e la fenomenologia estrinsecata e il  tipo di messaggi, soprattutto per quanto attiene alle comunicazioni identificatorie delle  personalità ""drop in"". Darei invece poca importanza ai messaggi filosofici medianici, estremamente retorici e con pochi spunti realmente costruttivi. Ma dicevo che la risposta""potrebbe"" essere positiva. Il condizionale a mio giudizio è d'obbligo. Rimane infatti da chiarire cosa debba intendersi per ""serio"" approccio, considerando che anche un atteggiamento prettamente fideistico potrebbe essere innescato da serie quanto personali istanze motivazionali. Come è noto, infatti, l'impossibilità in sede scientifica di verifica di un tale tipo di fenomenologia, scaturisce da un limite strutturale dell'attuale modello conoscitivo, che per poter essere oggettivo ha bisogno di modelli significanti di tipo logico-matematico, lasciando ai ""significati"" una dimensione soggettiva di cui si interessano altre categorie dello scibile come la religione, l'arte, la filosofia. Pertanto non potremo mai prendere in considerazione oggettivamente tale tipo di comunicazioni se non realizzando un arbitrio metodologico, considerando che si tratta pur sempre di vissuti psichici che giacciono sul piano dei significati, piano  di cui non potremo mai avere alcuna informazione oggettiva. Sono tuttavia ben consapevole che tutto questo limita l'oggetto stesso della scienza ai soli modelli di tipo logico-matematico che rispondono a criteri di logica formale, impedendo altresì che la restante parte dell'esperienza e della natura umana venga riconosciuta e studiata in àmbito scientifico. Ma tutto ciò ci porterebbe molto lontano rischiando di esulare dalla domanda primitivamente posta.» (Mario Zampardi, via E. Romagnoli, 27; 93100 Caltanissetta)"
    Sono sostanzialmente d'accordo come i casi di identificazione (in americano drop in) siano molto più significativi dei prolissi messaggi filosofici. Tuttavia talvolta l'insegnamento filosofico - l'esempio del cerchio Firenze 77 valga per tutti - è talmente profondo e coinvolgente, da farci ritenere che provenga da un livello di conoscenza superiore al nostro.
"     Sempre in tema di spiritismo, il signor Luciano Pagani (via Dante, 14; 29013 Carpaneto, PC), lancia un appello: "
    «Avrei il desiderio di conoscere una persona che pratica la psicoscrittura, in quanto ci dovrebbero essere rischi minori che nelle sedute medianiche vere e proprie. Purtroppo mi rendo conto benissimo che sono ovviamente molto rari coloro che, in possesso di tale requisito, si mettono a disposizione di persone estranee.»
"     Difficilmente le persone che praticano la scrittura automatica sono a disposizione, soprattutto perché esse manifestano le loro doti spesso in àmbito privato e riservato. Comunque, invito i lettori del GdM che volessero mettersi in contatto con il signor Pagani, per consigliarlo con serietà su eventuali indirizzi, a scrivere. Analoga richiesta viene avanzata dal lettore Bruno Paniz (via Tiraboschi, 9; 00141 ROMA), in merito alla partecipazione a sedute medianiche: è molto difficile potervi accedere, perché i medium seri e validi sono veramente pochissimi, e le richieste oltremodo numerose. Egli, tra l'altro, mi descrive una visione, che in sintesi è la seguente: "
    «...Vedo mia moglie, in piedi, vestita con una gonna grigio scuro e con una camicetta bianca a mezze maniche, che mi guardava con uno sguardo serio e fisso negli occhi. Era a una distanza di circa un metro e venti...»
"     La descrizione del fatto è più ampia. Tuttavia non saprei proprio dirLe quale sia il significato dell'apparizione, soprattutto perché non c'è stato alcun sviluppo particolare a quanto da Lei narrato. Potrebbe essere un semplice caso di telepatia, in cui uno di voi, pensando al proprio congiunto (vivente), ha creato l' ""esteriorizzazione"" dell'immagine della persona stessa. Non è neppure escluso, a mio avviso, un caso di sdoppiamento da parte di Sua moglie. "
"     Un'altra apparizione mi viene descritta dalla  signorina Consuelo Vitali (via del Volontario, 9; 47037 Rimini): si tratta di una donna sconosciuta che si è manifestata più volte, in camera da letto, provocando delle sensazioni piuttosto negative. In un primo momento ho suggerito alla gentile lettrice, visto che non riusciva a darsi alcuna spiegazione, di tentare un contatto con la ""fantomatica"" donna tramite la telescrittura o la scrittura automatica. Per tale esperimento però è necessaria la presenza di una persona esperta (ovviamente occorre diffidare degli imbroglioni che ostentano presunte facoltà a scopo di lucro). In un secondo tempo, l'unico  consiglio che ho potuto offrire è stato quello di cercare - anche se non è facile - di non avere paura, ma di affrontare con atteggiamento critico e razionale, e con serenità interiore, anche le più incredibili e tormentose esperienze. "
"     Infine ringrazio la signora Gemma Lasta (via Kennedy, 47/A; 39055 Laives, BZ) per avermi inviato la documentazione sull'incredibile caso di Philippe Evrard. Ero già a conoscenza del dettagliato resoconto pubblicato da Paola Giovetti sulla rivista Luce e Ombra (n.4, 1992): si tratta di un Belga di mezza età che ha redatto, fino a oggi, oltre undicimila pagine di fitta scrittura automatica, in trentatré lingue diverse - alcune sconosciute e molto complesse - che appaiono come i capostipiti del sanscrito, del mongolo, del giapponese, del cinese e del pali. L'aspetto più interessante è rappresentato dalle circa duemila pagine tradotte, che riportano temi scientifici rivoluzionari, tali da modificare radicalmente la vita dell'uomo, al fine di creare un mondo migliore. Philippe Evrard (Pulverstrasse 11, D 5630 Remscheid 11; Germania) rivolge un appello (vedi Luce e Ombra, ibidem), che la gentile signora Gemma mi ha giustamente evidenziato: "
    «Ora serve una collaborazione intelligente con scienziati aperti, disponibili, desiderosi di collaborare con me in questa impresa. E' questo il motivo per cui ho deciso di uscire allo scoperto: invitare chi è in grado di farlo a collaborare con me per portare avanti il singolare esperimento».




                                        Stefano Beverini