VIAGGI ASTRALI E INCONTRI RAVVICINATI
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Una
sera ricevetti una telefonata da un signore che aveva lavorato in Aeronautica e
con Kelly Johnson ai "Lockheed Skunkworks"
("Lavori Ombra" della Lockheed, N.d.R.). Si
offriva quale testimone militare CSETI di eventi ufologici,
ma il suo vero scopo era conoscere la mia opinione su un'esperienza da lui
vissuta a metà degli anni Sessanta. Allora stava studiando le cosiddette
esperienze di proiezione fuori dal corpo (OBE, Out of Body Experience)
o viaggi astrali: è quando il corpo sottile o astrale lascia il corpo fisico e
va altrove. Il suo insegnante gli disse che era pronto a vivere un'esperienza
del genere e una sera egli sperimentò la sua prima OBE, con una certa sorpresa.
Dopo essersi dilungato a descriversi persona sana e ragionevole e scusandosi di
addentrarsi in qualcosa di tanto anomalo e bizzarro, raccontò quanto segue.
Appena lasciato il suo corpo fisico, aveva attraversato il soffitto di casa,
ritrovandosi all'esterno, vicino ad un'astronave extraterrestre che si librava
da qualche parte nell'atmosfera. Così, fece letteralmente tremare il velivolo
spaziale (si ricordi che il suo era un corpo astrale) penetrandovi dentro e là
vide alcuni ET ad una consolle che lo guardarono con un'espressione come dire:
"Mio Dio, perché non guardi dove metti i piedi?"
Per me questo uomo è sincero, ha vissuto davvero una OBE, volando senza
controllo nello spazio sopra casa sua ed imbattendosi in un'astronave ET, che
si librava in una forma d'energia molto simile a quella nella quale ci troviamo
quando abbiamo una OBE o un sogno lucido. Il suo corpo astrale scosse
l'astronave, gli extraterrestri lo videro e lui vide loro. Sotto quale forma
energetica era avvenuto tale contatto? Se gli ET avessero una consistenza
angelica o eterica, perché dovrebbero trovarsi in un'astronave tecnologicamente
progredita ad operare su una consolle di un computer? Gli angeli non hanno
bisogno di computer... Ora, quest'uomo - molto restio
a raccontarmi la sua storia per non passare per pazzo - si sorprese quando gli
esposi che la sua era tutto sommato un'esperienza piuttosto comune e che la
natura delle tecnologie ET si esplica oltre la barriera della luce. La nave
spaziale ET e gli ET riescono a spostare il proprio spettro (o l'aspetto
dell'energia fisica) dall'interno all'esterno del" campo astrale" e
viceversa, così definito in maniera approssimativa dai mistici e dalle antiche
tradizioni. Il non essere in grado di rilevare e misurare adeguatamente questo
elemento della realtà, non ci giustifica quando liquidiamo un'osservazione e
un'esperienza empirica, che sono, dopo tutto, "le madri" di tutta la
scienza. Basti ricordare Newton mentre osservava la mela cadere dall'albero. Ma
qual è il legame tra il cosiddetto aspetto astrale o eterico e le tecnologie
ET? E perché sono interconnessi?