Simbologia del NUMERO nei Templari
Scritto da GIANFRANCO MORSANI, Monday 06 September 2004







LO SCOPO DEL NOSTRO LAVORO

Sui Templari si e’ detto e scritto di tutto. Spesso sono stati attribuiti loro viaggi, azioni, scoperte probabilmente mai avvenuti o realizzati. Lo sbizzarrirsi della fantasia e’ stato forse generato dalle scarse fonti storiche certe in possesso dell’ Umanita’. E’ noto che la Storia la scrivono i vincitori e costoro avevano interesse a nascondere piu’ informazioni possibile sui Templari. Pero’, per quanto ci lavorassero di buona lena, qualcosa rimase a disposizione degli Studiosi e su queste tracce lavorarono.
Non vogliamo scrivere un ennesimo lavoro sui Templari nel quale parlare di cose arcinote. Questo, diviso su piu’ articoli monografici, trattera’ aspetti poco conosciuti o controversi allo scopo di stimolare la curiosita’ del Lettore. Tralasceremo volutamente i voli di fantasia e lavoreremo attingendo solo a fonti attendibili. Probabilmente daremo adito a polemiche; pero’ condurremo il nostro lavoro con estrema cura, con molta attenzione, mai con superficialita’.
Questo articolo e’ il primo di una serie, le cui uscite, purtroppo, non potranno avvenire con cadenze fisse in quanto l’ estensore studia, elabora e scrive nel suo tempo libero. E vi assicuriamo che il documentarsi su questo tema in modo serio e’ veramente un lavoro improbo.
Grazie per l’ attenzione rivoltaci.

SIMBOLOGIA DEL NUMERO NEI TEMPLARI
Quando abbiamo iniziato a studiare questo argomento, eravamo certi che il gruppo che diede origine all’ Ordine dei Templari fosse composto da cristiani molto pii, ma digiuni di altre religioni. Approfondendo i nostri studi, ci siamo resi conto che in realta’ le cose si presentavano in modo diverso.
Stefano Hardig, Abate del monastero cistercense di Cîteaux, era un esperto in ebraistica e il suo Monastero era un centro di studi ebraici cui collaboravano rabbini molto esperti. Sembra certo, inoltre, che Ugo di Champagne fosse amico dell’ Abate! Alcuni suggeriscono, addirittura, che Ugo di Champagne e S. Bernardo fossero tra gli “ideatori” dell’ Ordine Templare. Certi sono, comunque, i collegamenti tra i primi Templari, San Bernardo, i Monaci cistercensi da un lato e dall’ altro il bisogno, da parte di molti cristiani, di ritornare alle origini del cristianesimo.
Nel leggere il libro di J. de Vitry ci sorse il sospetto che l’ autore volesse indicarci che i Templari usassero, fin dall’ inizio, alcuni simboli numerici della Kabala.
Sempre studiando il libro di Vitry, notammo che il numero che appare con piu’ frequenza e’ il 9, seguito dal 2, dal 3 e dal 12, non citato espressamente ma dato come somma delle cifre che compongono l’ anno 1128 (1+1+2+8 = 12). Nella Kabala il 12 va scomposto in 1 e 2, cifre che poi vanno sommate per dare un numero con una sola cifra. Il 12 si trasforma in 3: infatti
1+2 = 3. Confessiamo che avevamo pensato, all’ inizio, che il presentarsi il 9 cosi’ spesso fosse una invenzione di Jacques de Vitry, destinata ad enfatizzare la religiosita’ cristiana del gruppo, dato che il 9 viene considerato un 3 potenziato (3X3).
Pero’ e’ pur vero che, nel cristianesimo, il 9 viene considerato, per quanto ci risulta, meno importante del 3.

L’ IMPORTANZA DEL NUMERO
Quando parliamo, ogni nostra parola, letterale o numerica che sia, produce un suono cioe’ una onda sonora caratteristica, particolare e individuale: una vibrazione. Questa vibrazione genera energia.
Il primo a dare importanza ai numeri sotto questo aspetto fu Pitagora. Fu a partire da lui che la “vibrazione” fu associata ai numeri.
Cooper dice che per i Pitagorici era di importanza fondamentale il principio numerico perche’ da questo, secondo costoro, procedeva la totalita’ del mondo oggettivo. Essi affermavano che tutto e’ disposto secondo la legge dei numeri. Per loro, era il Numero l’ origine di tutte le cose e dell’ armonia che regge l’ Universo. [ 1 ]
Dal Numero procede la Numerologia che fu considerata Scienza occulta, nel senso che non era alla portata di tutti.
Atienz afferma che la Numerologia ci offre alcune chiavi che indichino, a chi sappia leggerle, come realizzarci in un concetto divino e superiore nell’ armonia dell’ Universo. [ 2 ]

LA KABALA
Questa
e’ una parola (KBL) di origine caldea, ripresa dagli arabi, e ricavata dal libro di Daniele (II,8). Essa significa “Tradizione”, “Rivelazione”. E’ una dottrina iniziatica trasmessa prima oralmente e poi, per scritto, in diversi trattati. I piu’ importante sono Yesifrah (Libro della Creazione) e Zohar (Libro dello Splendore), opera esoterica scritta nel II sec. da Simeone Ben Yochai.
La Kabala e’ il testo che contiene i fondamenti del simbolismo dei numeri e delle lettere (Kabala numerica e alfabetica). Le parole sono un insieme di lettere; nell’ alfabeto ebraico, ogni lettera possiede un valore numerico. Le lettere sono quindi trasformate in numeri le cui cifre vengono sommate per dare, come risultato, un numero con una unica cifra.
Attraverso essa gli iniziati possono comprendere il messaggio occulto delle parole e, di conseguenza, avvicinarsi alla conoscenza di Dio attraverso le emanazioni della sua Luce, chiamate Sephirot (al singolare: Sephirah). La Kabala conterrebbe la dottrina segreta della tradizione ebraica, dalla quale si genero’ la dottrina cristiana.
Le sephirot sono 10 come i primi Templari, includendo Ugo di Champagne. Prima coincidenza!
La prima Sephirah e’ il numero 1. In questo numero sono nascosti gli altri 9. Rappresenta il grande e immutabile Padre del Tutto: Dio. E’ un numero considerato immutabile. E’ sommabile ad altri numeri, dando origine ad una serie numerica. L’ 1 puo’ essere duplicato dando origine alla “riflessione di se stesso” e al numero 2. Il numero 1 da’ inizio ad una “vibrazione”: vibra dall’ immutabilita’ alla definizione e all’ immutabilita’ ritorna. E’ considerato il padre di tutti i numeri e quindi di tutte le cose.
Il nome divino dato alla prima Sephirah e’ il “Nome del Padre” (Esodo III,4): AHIH, Eheieh: IO SONO. Cioe’ ESISTO o ESISTENZA.
La seconda Sephirah rappresenta la SAGGEZZA. E’ il Padre al quale si unisce la Madre, che e’ il numero 3. Questa Sephirah e’ rappresentata dai nomi divini IH, Yah, IHVH cioe’ Yahveh. Vi ricorda nulla questo nome?
La terza Sephirah e’ la Triade. E’ detta l’ INTELLIGENZA (N.d.R.: intesa come COMPRENSIONE). Questa Sephirah completa la Trinita’ ed essendo la Madre questa, congiungendosi con il Padre, mantiene l’ ordine dell’ universo.
Poiche’ la nostra non vuole essere una trattazione sulla Kabala, passiamo direttamente al numero 9.
Questa Sephirah e’ il Fondamento, rappresentato dal Potente Vivente, ovvero DIO VIVENTE.
La decima e’ chiamata Malkuth, cioe’ la VIA DEL REGNO! Ma anche rappresenta il Nome Divino ADNI, Adonai.
L’ insieme delle 10 Sephirot rappresenta l’ UOMO CELESTE.

IL NUMERO NEL CRISTIANESIMO MEDIOEVALE
Ora diamo uno sguardo al Cristianesimo.
Durante il Medioevo, solo i Monaci o i Religiosi in generale, a parte rare eccezioni, erano in grado di leggere e scrivere. Era pertanto necessario, se non indispensabile, trasmettere agli analfabeti, in pratica a quasi tutta la popolazione europea cristiana, le informazioni religiose attraverso simboli, siano essi stati numeri o immagini. Ognuno di questi aveva un significato preciso e raccoglieva interi concetti filosofici e religiosi.
Basta ricordare come e’ semplice, per un credente, rivivere la Passione di Cristo solo osservando le “Stazioni della Via Crucis”, esposte alla vista dei fedeli all’ interno di ogni Chiesa cattolica. O piu’ profanamente, e’ sufficiente ricordare come gli ascoltatori fossero facilmente in grado di memorizzare e ricordare, anche a distanza di tempo, quanto raccontato loro dai cantastorie siciliani, e riviverlo attraverso la visione dei loro disegni.
Nel Medioevo, fu quasi obbligo, proprio per la quasi totale analfabetizzazione dei fedeli, usare simboli.
Anche i Numeri erano parte della Simbologia cristiana in quanto, attraverso questi, si era in grado di trasmettere i concetti fondamentali della nostra Religione senza che il fedele, al quale erano indirizzati, avesse bisogno di saper leggere.
Nei primi periodi del Cristianesimo non fu data molta importanza al simbolismo numerico finche’ non si arrivo’ a S. Agostino e ai Saggi alessandrini.
Cooper ricorda che per il Santo filosofo, il Numero e’ l’ Archetipo dell’ Assoluto. Anche Aristotele si interesso’ al Numero: egli affermo’ che il Numero e’ l’ origine e sostanza di tutte le cose. [ 3 ]
E Aristotele fu una pietra miliare nella dottrina cristiana medioevale!

IL NUMERO NEI TEMPLARIDue delle piu’ antiche fonti ufficiali che parlano di questo Ordine si debbono a due autori medioevali:
Guglielmo di Tiro e Jacques de Vitry.
Bordonove dice che Guglielmo di Tiro nacque intorno al 1130 e morí dopo il 1184. Fu Arcivescovo di Tiro e Cancelliere del Regno di Gerusalemme. [ 4 ]
Di lui si sa che ebbe in forte antipatia i Templari.
Nell’ introduzione al libro di Vitry da noi consultato si afferma che di lui non sono noti ne’ il suo luogo ne’ la sua data di nascita, probabilmente avvenuti intorno al 1170, nei pressi di Parigi. [ 5 ]
Sappiamo che morí nel 1244. Fu Canonico nel Monastero di Oignies (presso Liegi). Fu inviato dal Papa Innocenzo III a predicare la Crociata contro gli Albigesi e, poi, si trasferí ad Acri, con la carica di Vescovo della Citta’. [ 6 ]
Di lui si ipotizza una buona amicizia con i Templari.
Poiche’ i due autori suddetti riferirono fatti avvenuti tra circa 50 e 100 anni prima, e’ evidente che costoro raccontarono fatti non vissuti in prima persona ma riferiti da altri. Da qui ragionevoli dubbi su eventuali manipolazioni, piu’ o meno volute. E’ piu’ che provato che, passando le notizie di mano in mano e da bocca in bocca, molte informazioni si perdano o, in buona fede, vengano distorte. E’ cosi’ che nascono leggende e informazioni inesatte che poi, con il passare del tempo, vengono accettate come verita’. Sempre dando per scontata la buona fede del Cronista!
Pur essendo i Templari fortemente e cristianamente religiosi, non va sottovalutata, anzi deve essere considerata con molta attenzione, l’ influenza kabalistica nel loro simbolismo.
Juan Atienza conforta la nostra opinione con quanto dice nel suo libro “La meta secreta del los Templarios”:
“Hay varios indicios que pueden llevar a la sospecha fundada de que los Templarios bebieron en fuentes cabalisticas y de que, en más de un aspecto, expresaron este conocimiento en símbolos adoptados por ellos”. [ 7 ]
Questa e’ la nostra fedele traduzione in Italiano:
“Ci sono vari indizi che possono portare a sospettare fondatamente che i Templari bevvero in fonti kabalistiche e che, in piu’ di un aspetto, espressero questa conoscenza in simboli da loro adottati”.
Pur essendo avvolti nel mistero sia il numero iniziale dei componenti, sia la data reale nella quale si aggregarono quel gruppo di Cavalieri che diedero origine all’ Ordine Monastico-Cavalleresco detto ORDINE DEI POVERI CAVALIERI DI CRISTO E DEL TEMPIO DI SALOMONE (in breve ORDINE DEI TEMPLARI), nel consultare piu’ fonti e studi notiamo che alcuni NUMERI si ripetono con frequenza.
Piu’ sopra avevamo detto che, studiando il libro di Vitry, avevamo notato che il numero citato con piu’ frequenza e’ il 9, seguito dal 2, dal 3 e dal 12, non citato espressamente ma dato come somma delle cifre che compongono l’ anno 1128 (1+1+2+8 = 12). Nella Kabala il 12 si deve scomporre in 1 e 2 e sommare le due cifre. Il 12 ritorna 3 (1+2 = 3). [ 8]
Leggendo J. de Vitry tra le righe, sembrerebbe che utilizzando quei numeri, questi volesse trasmetterci le simbologie kabalistiche dei Templari. All’ epoca, i Templari ancora erano in Terra Santa.
Consultando, inoltre, l’ opera di Burman, notiamo che i numeri riscontrati sono il 9 (il piu’ usato), e a seguire il 12, il 10, il 3 e l’ 1. [ 9 ]

IL 3
Il 3 e’ un numero fondamentale nella simbologia cristiana, tanto che e’ a lui che viene dato il massimo valore (il 3 rappresenta la Trinita’).
Secondo la Bruce-Mitford, il Numero 3 ha un significato simbolico universale. E’ il Numero sacro per la maggior parte delle Religioni. Riunisce la Nascita, l’ Esistenza e la Morte; la Mente, il Corpo e l’ Anima; il Passato, il Presente e il Futuro. Nella nostra religione, il 3 rappresenta Dio diviso in tre parti: Padre, Figlio e Spirito Santo. [ 10 ]
Il 3 rappresenta l’ anima, mentre il 4 rappresenta il corpo. Tre furono i regali dei 3 Re Magi a Cristo (oro, incenso e mirra), come simbolo delle sue due nature (divina e umana) e del suo sacrificio.
Tre furono le tentazioni e le negazioni di Pietro. Tre le Croci nel Calvario. Dopo 3 giorni il Cristo apparve dopo la sua morte. Tre le Marie. Tre le virtu’ teologali: fede, speranza e carita’.
Avonto ci ricorda che, nella Teologia cristiana, veniva ricordata la coesistenza dell’ UNO e TRINO anche nella geografia terrestre. Infatti esisteva un solo Mondo terreno (l’ 1) che ammetteva, come unica dimora dell’ Uomo, l’ Orbis Terrarum diviso in tre parti (il 3): Europa, Asia, Africa. Nell’ iconografia cristiana, ogni Re Mago rappresentava ognuna delle tre parti della Terra. L’ intera Umanita’, rappresentata dai Tre Re Magi provenienti dalle tre parti che costituivano l’ Orbis Terrarum, doveva adorare Cristo. [ 11 ]
Riportiamo, inoltre, integralmente quanto leggiamo in Rojas Mix, 1992: 37.
“Il Mondo abitato, fino ad allora diviso in tre parti (NdR: cioe’ fino alla Scoperta dell’ America), simboleggiava la perfezione e santita’. Il numero 3, sacro, era la piu’ alta verita’ della Rivelazione: la Trinita’. E se Dio esisteva come Trinita’, bisognava supporre che anche nelle sue creature si dovesse manifestare la configurazione ternaria. Il terzo giorno Cristo risorge […], tre erano i Re Magi, tre i figli di Noe’, tre gli angeli che visitarono Abramo. Tre erano i mari e dodici i venti: quattro volte tre. E nella Geografia, questa rappresentazione ternaria confermava il mistero dell’ Uno e Trino, perche’ la Terra era rappresentata secondo una duplice struttura simbolica: circolare e trina. E’ sufficiente osservare le cosidette carte T.O. per averne conferma. I tre continenti e i tre mari chiusi nel cerchio, nel Tutto, formano una croce. L’ Antico Testamento, la Genesi, si unisce al Vangelo nella simbologia della Trinita’ e della Croce.” [ 12 ]
Il 3 compare anche per i luoghi sacri. Infatti Gerusalemme, Roma e Santiago de Compostela furono “scelti” come Axis Mundi, dove si uniscono il Cielo e la Terra. Questi tre centri costituivano la rappresentazione simbolica del potere universale della Chiesa. Infatti le reliquie piu’ preziose del Cristianesimo erano a Gerusalemme (il corpo di Cristo), a Roma (il corpo di Pietro) e a Santiago de Compostela (il corpo dell’ Apostolo Giacomo). [ 13 ]
Nella struttura della societa’ medioevale, il 3 e’ presente anche nella vita sociale. Le classi, infatti, erano tre: gli “oratores” (coloro che pregano), i “bellatores” (i guerrieri), i “laboratores” (i lavoratori). [ 14 ]
Nella religione ebraica, dalla quale proviene il Cristianesimo, questo numero rappresenta la luce illimitata, l’ intelligenza santificatrice. Nella Kabala, il 3 rappresenta l’ Intendimento (inteso come Comprensione). [ 15 ]
Vitry specifico’ chiaramente che i Templari accettarono di vivere in obbedienza, poverta’ e castita’ secondo le regole monastiche. [ 16 ]
Si ripete il 3 nei tre voti. Vitry solo in quella occasione uso’ il concetto del tre, pur ribadendo chiaramente la religiosita’ dei Cavalieri, mentre ha calcato piu’ sul numero 9. Quasi volesse dire che loro erano o conoscevano il FONDAMENTO DEL MONDO?
Dobbiamo ricordare, per la verita’, che anche il 3 era importante nella simbologia templare.
Infatti 3 erano i cavalli che il Cavaliere templare aveva a sua disposizione.
[ 17 ]
Inoltre erano 3 i nemici che il Cavaliere poteva affrontare senza essere tacciato di vigliaccheria. Soltanto se gli avversari fossero stati quattro o piu’ volte superiori gli era concesso di lasciare il campo senza ignominia!
La Barahona ci dice che nel 1139, con la Bolla papale “Omne datum optimum”, fu concesso ai Cavalieri di avere tra loro dei propri sacerdoti per i necessari uffici liturgici. [ 18 ]
Fino ad allora, infatti, la suddivisione all’ interno dell’ Ordine era binaria: Cavalieri e Sergenti. Con questa Bolla il 2 passo’ al 3.
Nel libro di Vitry il 3 lo ritroviamo come 12 che, appunto, numerologicamente si trasforma in 3 (12 si scompone in 1+2 = 3) e come tale dovremo intenderlo.
Per quanto riguarda i Templari, dal punto di vista kabalistico, ricordiamo che il 12 va interpretato come 3. Infatti 1+2 = 3. Ritroviamo il 12 (o 3) come somma delle cifre che compongono l’ anno in cui ricevettero la REGOLA: 1128. Infatti 1+1+2+8 = 12. [ 19 ]
Nel libro di Burman incontriamo il numero 12 citato diverse volte. Vengono ripetute la ipotetica data della “fondazione” del gruppo (1119; 1+1+1+9 = 12 ovvero 3), e viene ripetuta la data del Concilio di Troyes in cui fu sancita la Regola (1128; 1+1+2+8 = 12 ovvero 3). [ 20 ]
E’ interessante notare che sempre nel 1128 (si ripete il 12 o 3) fu costruito il primo Tempio templare a Londra. Inoltre la prima cessione fatta ufficilmente ai Templari in Inghilterra avvenne ad opera di Matilde, regina d’ Inghilterra e nipote di Baldovino I di Gerusalemme (N.d.R.: quando si dice “le coincidenze”), nell’ anno 1137 (1+1+3+7 = 12 ovvero 3). [ 21 ]
Inoltre la Casa-Madre dei Templari a Parigi, fu un edificio concesso loro dal Re Luigi VI per intercessione diretta di San Bernardo di Clairvaux, nel 1137. [ 22 ]
Ancora il 12: il 1137 diviso in cifre e sommato da 12! 1+1+3+7 = 12 ovvero 3.
Se a voi sembrano coincidenze…
Nel corso del tempo, fu definita la struttura territoriale templare. I territori furono suddivisi in Province: in Occidente erano 12 e in Oriente 3 (Gerusalemme, Tripoli, Antiochia). [ 23 ]
Ricordiamo fino alla noia che il 12, nella numerologia, si riporta al 3 e non e’ un caso, forse, che le 12 provincie si riportino al numero 3 come le 3 Province d’ Oriente.

IL 9
Il numero 9, come piu’ volte ripetuto, compare molte volte nell’ opera di Vitry: 9 furono i Cavalieri che diedero origine al primo gruppo dei futuri Monaci. 9 furono gli anni che passarono da quando costoro si posero al servizio della FEDE fino al loro riconoscimento ufficiale. 9 furono gli anni durante i quali furono ospitati da Baldovino prima che fosse riconosciuto l’ Ordine. [ 24 ]
In Burman leggiamo che 9 furono gli uomini che iniziarono la missione. 9 furono gli anni durante i quali prestarono servizio con abiti secolari. Il 9 si presenta come somma delle cifre 1125 (1+1+2+5 = 9), anno in cui Ugo di Champagne, probabile ispiratore dell’ Ordine, si uni’ ai 9 Cavalieri. [ 25 ]
Noi siamo convinti che il 1125 non fu una data scelta casualmente. Se sommiamo, appunto, le cifre che costituiscono il numero dell’ anno 1125 otteniamo 9. E’ plausibile che furono i Cavalieri stessi a scegliere quell’ anno per dare una forte sacralita’ al completamento della loro opera iniziata anni prima. Va osservato che, mentre non si conosce la data precisa in cui si formo’ questo gruppo di coraggiosi (probabilmente il 1119 = 12 = 3), e’ invece nota la data nella quale Ugo di Champagne si riuni’ ai 9 (1125 = 9) ed e’ parimenti nota la data ufficiale del riconoscimento del loro Ordine (1128 = 12 = 3). Vorremmo far notare che le prime due date certe danno come somma 9 e 3. Sia il 9 che il 3 sono simboli cristiani, ma anche kabalistici. Il 3 e’, nella Kabala, e’ la Conoscenza. Sorge spontanea la domanda: Conoscenza di cosa ?
Ripetiamo che il 9, nella Kabala, rappresenta il FONDAMENTO DEL MONDO. Forse loro si ritenevano il FONDAMENTO di un nuovo mondo cristiano?
Va altresi’ sottolineato che il 9, relativo al numero iniziale dei Cavalieri, non fu un Numero scelto a caso, dato che fonti diverse ma autorevoli citano un numero diverso di Cavalieri come fondatori del gruppo e non si citano date relative all’ anno di fondazione.
Infatti, in Burman leggiamo che Michele Siriano, Patriarca della Chiesa Siriaca di Antiochia, nella sua cronaca intitolata “Histoire des Phrer frances” affermo’ che i cavalieri guidati da Ugo de Payns erano 30 e si fermarono 3 anni (N.d.R.: e non 9) con Baldovino. [ 26 ]
Riteniamo che il 9 non fu un numero usato da Vitry per esaltare la cristianita’ dei Milites Christi quanto, a nostro parere, il numero chiave dell’ Ordine da loro a lui ritrasmesso.
La Barahona riporta integralmente, nel suo libro, la Regola dei Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone, stilata da San Bernardo. Ebbene, e’ composta da 72 capitoli, ovvero 7+2=9! [ 27 ]
Altra “coincidenza”: fu nel 1161 (1+1+6+1 = 9) che il centro amministrativo dell’ Ordine in Inghilterra si sposto’ da Chancery Lane al Tempio Nuovo, tra Fleet street e il Tamigi. [ 28 ]
Il 9 lo ritroviamo anche in altre occasioni e in tempi successivi.
Quando la struttura gerarchica dell’ Ordine era gia’ ben consolidata e definita (parliamo del secolo XIII), lo Stato Maggiore dell’ Esercito templare in Terra Santa era costituito da 9 Cavalieri, compreso il Gran Maestro. [ 29 ]
Il 9, in generale, e’ un Numero sacro: il 3 moltiplicato per se stesso (3 X 3 da’ appunto 9) completa l’ eternita’. [ 30 ]
Cooper dice che il 9 rappresenta la triplice Triade, la soddisfazione spirituale, il conseguimento dell’ obbiettivo, principio e fine, il Tutto, numero celestiale e angelico, il Paradiso terrestre. Nella Religione ebraica, in particolare, il 9 rappresenta l’ intelletto puro. Il suo riprodursi per se stesso, attraverso la moltiplicazione, e’ il simbolo della verita’. Nel Cristianesimo in realta’ non vediamo comparire molto il 9: esistono le triplici triadi di cori angelici e i nove anelli dell’ Inferno. [ 31 ]

IL 12
Il 12 non e’ contemplato nella Kabala. Lo riportiamo perche’ non dobbiamo dimenticare la Cristianita’ dei Templari. Kabalisti e Cristiani nello stesso tempo! Ovvero dei Cristiani iniziati ad un Sapere sconosciuto ai piu’!
Il 12 e’ quattro volte 3 (4X3) e rappresenta l’ ordine terreno e spirituale.
12 furono le tribu’ di Israele e 12 i discepoli di Gesu’. [ 32 ]
In Cooper leggiamo che per gli Ebrei, l’ Albero della Vita possiede 12 frutti e 12 sono le porte della Citta’ Celeste. 12 sono i pani presenti sulla tavola del Tempio a rappresentare i 12 mesi dell’ anno. 12 erano le pietre preziose presenti sul petto di Aronne. 12 le tribu’ di Israele. 12 i figli di Giacobbe. Per i Cristiani erano 12 i discepoli di Gesu’, i frutti dello spirito e i giorni della Nativita’. [ 33 ]
E’ il caso di ricordare che i Templari erano Cavalieri (coloro che indossavano l’ abito bianco!) e come non fare attenzione ad altre coincidenze:
Re Artu’ aveva accanto a se 12 cavalieri nella Tavola Rotonda e Carlo Magno era aiutato da 12 Pari. [ 34 ]

IL 10
Il 10 non fu un numero qualsiasi nella simbologia templare. Lo ritroviamo quando leggiamo che nel 1125 Ugo di Champagne si uni’ ai 9 Cavalieri iniziali (1+9 = 10).
Bordonove ricorda che erano 10 i Cavalieri scelti che avevano il compito di proteggere il Gran Maestro in battaglia. [ 35 ]
Siamo sempre piu’ convinti che i Templari si rifacessero alla Kabala e alla Bibbia. Infatti il 10 e’ un numero importante nella Bibbia. Lo si ripete molte volte, leggendo la Bruce-Mitford: i 10 comandamenti, le 10 piaghe d’ Egitto.
[ 36 ]
Troviamo interessantissimo e molto importante quanto detto da Cooper: nella Kabala, il 10 e’ il valore numerico di Adonai. Nella religione ebraica il 10 lo ritroviamo nei 10 comandamenti, i 10 nomi di Dio, le sfere o emanazioni dell’ Ein Soph, simbolizzato dall’ Albero della Vita, delle quali la prima e’ la Monade, la causa prima delle altre nove composte da tre trinita’, ognuna delle quali immagine della Trinita’ originale: maschile, femminile e intelligenza unificatrice. La decima, Adonai, rappresenta il ritorno mistico all’ Unita’. Nel Tempio di Salomone vi erano 10 tavoli e 10 candelabri, i cherubini avevano 10 gomiti di altezza e 10 erano i Leviti che officiavano davanti l’ Arca Santa. Nel Cristianesimo, il 10 compare nei 10 comandamenti e nella parabola delle 10 vergini, delle 10 lampade e dei dieci talenti. Inoltre, sempre secondo Cooper, il 10 rappresenterebbe il Cosmo, la Legge, l’ Ordine. La “tetraktys” 1+2+3+4 = 10 simboleggia la Divinita’. E’ il numero perfetto; il ritorno all’ Unita’. [ 37 ]

IL 2Il 2 e’ usato esplicitamente due sole volte nel libro di Vitry: lo riscontriamo nella citazione dei due Cavalieri Ugo de Payns e Goffredo di Saint-Aldemar, promotori del gruppo dei 9, e nei due colori del Beaucéant, il loro vessillo bianco-nero. [ 38 ]
Il 2 e’ citato anche nel libro della Barahona nella suddivisione della struttura militare: i Cavalieri (bellatores) e i Sergenti (fratres armigers). [ 39 ]
Per la Mitford il 2 rappresenta l’ opposto nella dualita’: vita e morte, luce e oscurita’, il maschile e il femminile. [ 40 ]
Cooper ricorda che, nella religione ebraica, il 2 rappresenta la forza vitale. Per la Kabala significa Conoscenza. Per i Cristiani, il 2 rappresenta la doppia natura di Cristo: la divina e la umana. [ 41 ]

L’ 1
Nella simbologia templare l’ 1 e’ usato solo per l’ arrivo di Ugo di Champagne. E’ abbastanza strano, a meno che non si interpreti il fatto come se l’ arrivo di Ugo tra i Cavalieri volesse simbolizzare l’ arrivo di Dio tra loro. Infatti, come afferma la Mitford, il numero 1 rappresenta sia Dio che l’ Individuo. [ 42 ]
In Cooper, l’ 1 secondo gli Ebrei e’ Adonai, cioe’ l’ Altissimo, “Io Sono”. Per i Cristiani e’ Dio Padre, l’ Unita’ Divina. [ 43 ]
Nella Kabala l’ 1 e’ DIO, l’ Io Sono. Congiungendo l’ 1 al 9 per formare il 10 potremmo attribuire il significato: DIO E’ ARRIVATO TRA NOI, CI HA MOSTRATO LA VIA DEL REGNO CELESTE E CI TRASFORMATO IN UOMINI CELESTI?

CONCLUSIONI
Trarre conclusioni su quanto attiene ai Templari e’ sempre molto difficile, anche perche’ andiamo a toccare temi scottanti. Parliamo pur sempre di Religione e non tutti hanno la mente aperta, purtroppo!
Quello che ci interessa sottolineare e’ quali numeri ebbero importanza per i Templari, anche sotto l’ aspetto Kabalistico: furono il 9, il 2 e il 3, il 12 (anche come 3), l’ 1 e il 10.
Riassumendo:
Secondo la Kabala, il 9 e’ il FONDAMENTO, DIO VIVENTE.
Il 2, la seconda Sephirah rappresenta la SAGGEZZA, il SAPERE.
Il 3, terza Sephira e’ la Triade. E’ detta l’ INTELLIGENZA, intesa come COMPRENSIONE o CONOSCENZA DELLE COSE.
Il numero 1 e’ la prima Sephira. In questo numero sono nascosti gli altri 9. Rappresenta DIO. IO SONO. ESISTENZA.
Il 10 e’ la Via del Regno e rappresenta il Nome Divino ADNI, Adonai.
L’ insieme delle 10 Sephirot rappresenta l’ UOMO CELESTE
Il 12 e’ un numero che troviamo nella Citta’ Celeste ripetuto piu’ volte e piu’ volte lo troviamo ripetuto nei Templari (N.d.R.: anche se ridotto a 3).
Se volessimo azzardare delle ipotesi, potremmo suggerire che i Templari trasmisero questo messaggio:
Attraverso la CONOSCENZA DELLE COSE (3) si acquisiscono il SAPERE e la SAGGEZZA (2) grazie alle quali si possiede il FONDAMENTO (9) per percorrere la VIA DEL REGNO (10) (N.d.R.: CELESTE), congiungersi a DIO-ADONAI (1 - 10) e costruire l’ UOMO CELESTE (le 10 sephirot unite) che abitera’ nella CITTA’ CELESTE (12).
Od anche: IO ESISTO-DIO (1) SONO ARRIVATO TRA VOI (10). ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DELLE COSE (3), VI HO DATO LA SAGGEZZA E IL SAPERE (2) FONDAMENTO (9) NECESSARIO PER TRASFORMARVI IN UOMINI CELESTI (le 10 Sephiroth unite) CHE, PERCORRENDO LA VIA DEL REGNO CELESTE (10), ABITERANNO NELLA CITTA’ CELESTE (12).

Con cio’ terminiamo questo articolo con la speranza di avere spinto il lettore ad andare aldila’ delle versioni ufficiali e di avere scaturito in lui il germe della curiosita’. Insomma, il desiderio di entrare nell’ “altra cultura”, quella nascosta, quella vera!

NOTE
[ 1 ] J.C. Cooper Diccionario de símbolos pag. 125
[ 2 ] J.G. Atienza La meta secreta de los Templarios pagg. 150-151
[ 3 ] J.C. Cooper op. cit. pag. 124
[ 4 ] Georges Bordonove Le Crociate pag. 435
[ 5 ] Jacques de Vitry Historia de las cruzadas pag. 59
[ 6 ] Georges Bordonove op. cit. pag. 435
[ 7 ] J.G. Atienza op. cit. pag. 59
[ 8 ] Jacques de Vitry op. cit. pag. 58
[ 9 ] Edward Burman I Templari pagg. da 5 a 22
[ 10 ] Miranda Bruce-Mitford Signos y Simbolos pag. 102
[ 11 ] Luigi Avonto Gli Italiani e l’ espansione marittima portoghese pag. 78
[ 12 ] Luigi Avonto op. cit. pag. 79
[ 13 ] Pastora Barahona Los Templarios pag. 64
[ 14 ] Pastora Barahona op. cit. pag. 53
[ 15 ] J.C. Cooper op.cit. pag. 125
[ 16 ] Jacques de Vitry op. cit. pag. 58
[ 17 ] Edward Burman op. cit. pag. 64
[ 18 ] Pastora Barahona op. cit. pag. 151
[ 19 ] Jacques de Vitry op. cit. pag. 58
[ 20 ] Edward Burman op. cit pagg. 11, 13, 17, 32
[ 21 ] Edward Burman op. cit. pagg. 32 e 33
[ 22 ] Juan G. Atienza op. cit. pag. 39
[ 23 ] Pastora Barahona op. cit. pag. 148
[ 24 ] Jacques de Vitry op. cit. pag. 58
[ 25 ] Edward Burman op. cit. pagg. da 5 a 22
[ 26 ] Edward Burman op. cit. pag. 14
[ 27 ] Pastora Barahona op. cit. pagg. 421-437
[ 28 ] Edward Burman op. cit. pag. 32
[ 29 ] G. Bordonove La vita quotidiana dei Templari nel XIII secolo pag. 157
[ 30 ] Miranda Bruce-Mitford Signos y Símbolos pag 103
[ 31 ] J.C. Cooper op. cit. pag. 130
[ 32 ] Miranda Bruce-Mitford op. cit. pag 103
[ 33 ] J.C. Cooper op. cit. pagg. 130-131
[ 34 ] J. G. Atenza op. cit. pag. 155
[ 35 ] G. Bordonove I Templari… pag. 159
[ 36 ] Miranda Bruce-Mitford op. cit. pag. 103
[ 37 ] J.C. Cooper op. cit. pag. 130
[ 38 ] Jacques de Vitry op. cit. pag. 58
[ 39 ] Pastora Barahona op. cit. pag. 150
[ 40 ] Miranda Bruce-Mitford op. cit. pag. 102
[ 41 ] J.C. Cooper op. cit. pag. 125
[ 42 ] Miranda Bruce-Mitford op. cit. pag. 103
[ 43 ] J.C. Cooper op. cit. pag. 125


BIBLIOGRAFIA
Jacques de Vitry Historia de las Cruzadas EUDEBA Buenos Aires 1991
Georges Bordenove Le Crociate e il Regno di Gerusalemme Tascabili Bompiani
Edward Burman I Templari Convivio
Pastora Barahona Los Templarios Editorial LIBSA-Madrid
J. C. Cooper Diccionario de Símbolos Ediciones G. Gili-Mexico
Miranda Bruce-Mitford Signos y Símbolos BLUME Naturart- Barcelona
Juan G. Atienza La meta secreta de los Templarios Ed. Martinez Roca Barcelona
Luigi Avonto Gli Italiani e l’ espansione marittima portoghese Ed.Guerra-Perugia


GIANFRANCO MORSANI 18 agosto 2004