ROMA 9-11 febbraio 1996

ROMA 9-11 febbraio 1996





LA SCRITTURA AUTOMATICA E LA TELESCRITTURA



Stefano Beverini



(Con proiezione di diapositive)





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Presentazione dell'Autore:

Stefano Beverini, nato a Genova nel 1956, è giornalista pubblicista. Tra i periodici che attengono al paranormale, dal 1984 collabora al Giornale dei Misteri (Corrado Tedeschi Editore, Firenze) con una rubrica mensile. E' stato condirettore della rivista Sopravvivere, Indagini e Ipotesi.

"Ha studiato la telepatia, la psicometria, i fenomeni di infestazione e tutta la fenomenologia medianica, sperimentando con molti medium  e circoli spiritici, tra cui i più noti ""Cerchio Ifior"" di Genova, ""Cerchio Esseno"" e ""Cerchio Kappa"" di Roma, ""Cerchio di Monza"", Roberto Buscaioli di Ravenna, Demofilo Fidani di Roma e il ""Gruppo Psicofonia e Parapsicologia di Grosseto""."

"Tra le sue opere ricordiamo: Il mondo dello spiritismo (scritto in collaborazione con Daniela Nacucchi), Mediterranee Roma, 1991; La telepatia, I Dioscuri, Genova, 1993; Manuale di scrittura automatica e telescrittura (Tabellone, piattino, disegni medianici), Roma, Mediterranee, 1995; Fenomeni e personaggi della medianità, MEB, Padova (in preparazione). Ricordiamo inoltre che l'Autore ha redatto alcune voci del Dizionario Biografico dei Liguri Illustri, Edizioni Consulta Ligure delle Associazioni per la Cultura, Genova, 1993."

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"Il ""giuoco"" del bicchierino, il tabellone, il cartellone, il piattino, e tanti altri nomi atti a indicare la stessa cosa. Addirittura viene definito ""il prato dell'amore"" che, in realtà, indicherebbe tutt'altro. Spesso i primi vagiti nel paranormale si hanno proprio col cartellone, anche se sovente si riceveranno comunicazioni che con il paranormale nulla hanno in comune. Questa pratica viene solitamente definita, in Italia, con il termine telescrittura. Neologismo, questo, coniato intorno al 1940 da Salvatore Occhipinti (avvocato milanese), che sperimentò per molti anni, insieme alla moglie Bice, al figlio Luigi e alla nuora Ada."
La pratica della telescrittura è molto semplice. Per realizzarla occorre un semplice cartellone con lettere e numeri e un piccolo oggetto idoneo, come una moneta. Essa si esegue in due o più persone. Il cartellone (o tabellone) è un foglio rigido, su cui sono tracciate tutte le lettere dell'alfabeto e i numeri dallo zero al nove. E' preferibile che le lettere siano indicate dentro a piccoli cerchi, posti all'interno del perimetro del cartellone stesso, lasciando un ampio spazio per consentire il movimento dell'oggetto prescelto. Ognuno potrà però sbizzarrirsi nel crearne di ogni tipo, anche con frasi prestampate, con simboli matematici, note musicali, eccetera. Veniamo al piccolo oggetto da utilizzare. Comunemente si parla di piattino e di bicchierino. Non necessariamente, però, si tratta di un minuscolo piatto o della classica coppetta rovesciata. Può essere usato qualsiasi oggetto, su cui possano poggiarsi comodamente le dita dei partecipanti, atto a scorrere sul tabellone: un piccolo disco di plastica, una moneta, un contenitore di modeste dimensioni... La materia di cui è costituito non riveste importanza: è sufficiente che l'oggetto assolva il suo scopo. Vi sono tappi dei più svariati beni di consumo, che sono particolarmente indicati al nostro uso: come quello delle bottiglie d'acqua in plastica. Non scendo in ulteriori dettagli perché ho scritto un intero libro sull'argomento, che si presenta proprio come un manuale, affinché il lettore che lo desideri possa cimentarsi in queste esperienze (Manuale di scrittura automatica e telescrittura: tabellone, piattino, psicoscrittura, disegni medianici, Roma, Edizioni Mediterranee, 1995).   "Avevo già pubblicato un'opera analoga, qualche anno fa. Un'ulteriore maturazione, e nuovi incontri con persone che si dedicano a queste pratiche, hanno permesso una maggiore elaborazione del mio lavoro, che è stato  ampliato e in molte sue parti modificato nella sostanza, soprattutto riguardo alle implicazioni medianiche e alla possibilità di ""contatti"" con il cosiddetto aldilà. Chiunque può eseguire la telescrittura e le altre interessanti pratiche di cui mi sono occupato nel medesimo libro (la psicoscrittura o scrittura automatica e i disegni medianici. Tuttavia debbo avvisarvi che si tratta di una divulgazione in parte pericolosa, perché insegna alcune tecniche non esenti da rischi. Le pratiche degli automatismi si basano su - più o meno accentuate - dissociazioni della personalitàc"
Possiamo iniziare un nuovo cammino verso orizzonti sterminati, coinvolgerci in un'avvicente esperienza, aprire la porta sul paranormale, o addirittura spalancarla alla medianità. La telescrittura, però, può essere una tentazione per una fuga dalla realtà quotidiana, può provocare squilibri psicologici, e forse anche peggio. Occorre molta serenità interiore, stabilità di giudizio e - non guasta mai! - molto buon senso...  
"Tornando alla famiglia Occhipinti, Luigi - anch'egli avvocato - proseguirà le ricerche del padre, in chiave soprattutto parapsicologica. Infatti, egli precisa che le conclusioni a cui è pervenuto  sono il risultato di un'esperienza durata quarant'anni, che iniziò partendo dall'ipotesi spiritica. In seguito egli maturò invece la convinzione che non solo non è necessario fare ricorso a tale ipotesi per una spiegazione razionale, ma che il fenomeno anzi rientrerebbe nella telepatia, chiaroveggenza, retro e precognizione. Infatti il neologismo (il cui significato è evidente: scrittura a distanza) è sorto proprio a seguito di una certa interpretazione del fenomeno. La produzione della famiglia Occhipinti, tramite la telescrittura, è alquanto imponente, e tutta in chiave ""animica"": romanzi, commedie, poesie, comunicazioni extrasensoriali, eccetera. Tutto avveniva con la massima semplicità e spontaneità. Nel loro caso, sembra proprio che fosse l'inconscio degli sperimentatori ad agire, coadiuvato da indubbie facoltà paranormali."
"La telescrittura era già ""esplosa"" nel secolo precedente, intorno al 1850, come un fenomeno di tipo spiritico. Subito si pensò che fosse un mezzo per comunica-zioni trascendenti. Nella metà dell'Ottocento si iniziò a usare una tavoletta su rotelle, che si indirizzava verso le varie lettere, su cui venivano posate una o più mani. La tavoletta era definita, in tutti i paesi, con uno strano neologismo ricavato dall'unione di due lingue, francese e tedesco: ouija. Poi essa venne sostituita da altri oggetti più semplici, tra i quali prevalse un piccolo bicchiere a " "coppetta, rovesciato. Simile alla ouija era la planchette, apparecchio provvisto di una matita, che consentiva di poter tracciare lettere e parole. La planchette venne poi sostituita dalla pratica della scrittura automatica, detta anche psicoscrittura, che si ottiene quando una persona scrive parole, frasi, interi messaggi, senza che la propria volontà influisca sul braccio. Il ""meccanismo"" è del tutto simile alla telescrittura. Tuttavia, mentre la telescrittura viene attuata, di solito, da due o più persone, la psicoscrittura si esegue prevalentemente da soli. Il consiglio che voglio darvi, invece, se volete cimentarvi in questa pratica, è di realizzarla insieme ad altre persone, impugnando contemporaneamente una penna o un pennarello. Questi strumenti assolveranno la funzione del bicchierino della telescrittura, consentendo però di ricevere direttamente parole e messaggi scritti, con minor dispendio di tempo. Tra l'altro, in certi casi la psicoscrittura sembra rivelarsi un buon tramite per manifestazioni di natura spiritica. Molti medium del passato, e anche contemporanei, sono infatti medium scriventi."
"Tornando alla telescrittura ""ante litteram"", per mezzo dello ouija si ebbero, intorno al 1915, le famose  comunicazioni di ""Patience Worth"": una personalità inglese che affermava di essere vissuta nella seconda metà del Seicento. Ella dettò numerosi romanzi, proprio grazie alla telescrittura e alla pazienza delle due sperimentatrici Pearl Leonore Curran ed Emily Grant Hutchings. Tra questi scritti, i più incredibili e interessanti sono The sorry tale "
(La triste storia), ambientato nella Palestina dei tempi di Cristo, e il poema Telka, interamente scritto con vocaboli inglesi del secolo XVI.  
"La telescrittura sicuramente non nacque con l'origine ufficiale dello spiritismo occidentale, quello delle sorelle Fox, per intenderci. Essa è sempre esistita, in ogni civiltà. Vi sono molti scritti e testimonianze, in questo senso, di storici, esploratori, missionari, etnologi... Lo stesso Pitagora, e la sua scuola, sembra usassero una specie di ouija, ante litteram. Si trattava comunque di un oggetto mobile su cui erano posate le mani dei presenti. Gli antichi romani, come tramandato da Tertulliano, Ammiano, e da Annio Marcellino, utilizzavano i ""tavoli girevoli"", una sorta di telescrittura, decisamente più complessa. Sul tavolo, o su un vassoio posato su di esso, erano incise le varie lettere, mentre dal soffitto pendeva un anello che serviva a indicare le stesse. Le mani venivano posate sul tavolo , come in una catena medianica, ed era il tavolo stesso a muoversi: man mano che le lettere si soffermavano sotto l'anello venivano composte le parole."
Gli stessi Ada e Luigi Occhipinti ci narrano un aneddoto autobiografico, che dimostra come la telescrittura, ovviamente conosciuta sotto altri nomi, sia anche diffusa  nelle tradizioni dei popoli a noi più lontani: riguarda una seduta di telescrittura svoltasi in un monastero della Thailandia. Qualcuno ipotizza che la pratica della telescrittura sia rinata in Francia, nella metà del secolo scorso, divulgata da persone vissute a contatto con la cultura orientale, soprattutto con l'Indocina. L'unico dato certo è la grande diffusione, a partire da quel periodo, negli ambienti spiritici. Non esiste, tuttavia, nessun testo che riporti la storia della telescrittura: solo qualche citazione, più o meno sporadica. Anche nei libri di parapsicologia è rarissimo reperire dati storici riguardo ad essa. Viene trattata in modo più esauriente la psicoscrittura.
Lo stesso Allan Kardec (pseudonimo di Hippolyte Léon Denizard Rivail), che per primo classificò in modo razionale  
i fenomeni paranormali, anche se è noto per essere il padre dello spiritismo europeo, nei suoi scritti quasi non se ne occupa. Egli considerava il metodo come un'espressione meno funzionale rispetto alla psicoscrittura (allora  definita psicografia), quest'ultima ampiamente trattata nelle sue opere.  
L'esempio più recente di una coppia che si dedica con successo alla pratica della telescrittura è quella dei coniugi Bettina e Filippo Liverziani. La produzione intellettiva da loro ricevuta è copiosa (essa è riportata in numerosi libri editi dalle Mediterranee), e tutta in chiave prettamente spiritica. Il professor Filippo Liverziani ha insegnato filosofia alla Pontificia Università Gregoriana e alla Pontificia Facoltà Teologica Marianum. Il metodo da lui usato è sempre lo stesso, semplice ed efficace:

«Nelle nostre esperienze di telescrittura ci si siede in due, l'uno di fronte all'altro, a un tavolino sul quale si è disteso un cartello quadrettato con lettere e cifre disposte su varie file. Uno dei due soggetti avrà lettere  e numeri leggibili dalla sua parte. Egli stesso potrà verbalizzare immediatamente le frasi che vengono comunicate dalla supposta entità, la quale è pregata di fermarsi più o meno ogni tante parole, per consentirne la trascrizione...»

"Tra i gruppi che praticano la telescrittura vi è un ""Cerchio"", formatosi intorno agli anni Settanta, a Palermo. Le persone che lo compongono sono molto qualificate, e tra esse vi sono anche dei magistrati. Me ne hanno riferito, con dovizia di particolari, due amici studiosi che partecipano alle riunioni di questo gruppo, denominato Cerchio Astorga.  Essi ne hanno poi scritto su articoli e libri: si tratta di Giulio La Greca, anch'egli di Palermo, e Alfredo Ferraro, di Genova, che spesso si reca a trovare la figlia nel capoluogo siciliano."
Vi è ancora da ricordare, tra gli importanti Cerchi medianici in cui si pratica la telescrittura, quello sorto attorno allo studioso Franco Lanari, a Roma. Una coppia di medium opera con un grande tabellone rotondo. Dopo una breve preghiera, il bicchiere si muove molto velocemente, mentre i  due medium, Anna e Roberto, pongono la loro mano sopra di  esso. Il bicchiere passa sulle lettere senza fermarsi, e Roberto legge le frasi: piccoli e grandi consigli rivolti all'uomo. Al Cenacolo Antares, questo è il nome del gruppo che corrisponde a quello di una delle principali entità comunicanti, giungono molti messaggi di buon livello intellettivo.
Attualmente, la telescrittura nel nostro Paese è alquanto diffusa. Esiste anche un Movimento, su scala nazionale, i cui numerosi componenti praticano proprio la telescrittura e la scrittura automatica. Mi riferisco al Movimento della Speranza, sorto per opera di genitori che hanno perso i loro figlioli, e sembra che molti di loro li abbiano ritrovati.
"Per quanto attiene alla scrittura automatica, voglio ricordare due tra i casi più sensazionali. Il primo risale al 1835. In una piccola frazione senza nome dalle poche e modestissime abitazioni, sul lago Eire, nacque Hudson Tuttle. Il padre era un contadino analfabeta, e lui stesso frequentò la scuola solo per pochi mesi. A sedici anni partecipò a sedute medianiche organizzate nel piccolo villaggio, sulla scia della ""moda"" nata dalle imponenti manifestazioni delle sorelle Fox. Ben presto sentì l'impulso di dover scrivere... La sua mano riempiva fogli su fogli, il suo braccio si muoveva senza sosta; lui, che a malapena sapeva scrivere poche parole. Un gruppo di elevate personalità medianiche gli dettò un  intero libro in poche sedute. Ma il grande successo si presentò con un secondo libro: Arcana of Nature. Nonostante il giovane Tuttle avesse redatto tale opera in stato di incoscienza,  egli citò numerosi testi scientifici pubblicati in varie nazioni.  Trattò  dell'origine  dell'universo   e della vita, con tale profondità di pensiero, che il filosofo materialista tedesco Ludwig Buchner utilizzò l'opera del Tuttle per elaborare la sua famosa Forza e materia. Ovviamente il Buchner, non avendo letto l'appendice del libro, ignorava che si trattasse di un libro medianico, e credette che Hudson Tuttle fosse un professore universitario: sembrava proprio che le personalità spirituali ispiratrici avessero accesso a una completa biblioteca di opere scientifiche."
Il secondo caso è contemporaneo: Philippe Evrard è un Belga di mezza età che ha ottenuto, fino a oggi, oltre undicimila pagine di fitta scrittura automatica, in trentatré lingue diverse - alcune sconosciute e molto complesse - che appaiono come antiche forme del sanscrito, del mongolo, del giapponese, del cinese e del pali. L'aspetto più interessante è rappresentato dalle circa duemila pagine che riportano temi scientifici rivoluzionari, tali da modificare radicalmente la vita dell'uomo, al fine di creare un mondo migliore.
Passiamo ora a una rapida proiezione di alcune diapositive:
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SEGUE PROIEZIONE DI DIAPOSITIVE  



1   1» TABELLONE PER TELESCRITTURA
2   2» LA PRATICA DELLA TELESCRITTURA
3  45» TELESCRITTURA, tabellone Occhipinti
4  48» TELESCRITTURA, tabellone Mediterranee, libro Kardec
5   3» TELESCRITTURA, tabellone Occhipinti quattro mani
6  50» TELESCRITTURA, altro esempio a quattro mani
7   4» TELESCRITTURA, direttamente sul tavolo due mani
8   5» TELESCRITTURA, vari tipi di bicchierino
9   7» TELESCRITTURA, tabellone artigialale due mani
10  33» TELESCRITTURA, tabellone Beverini, due mani
11  49» TELESCRITTURA, tecnica di una mano sull'altra
12  46» TELESCRITTURA, tabellone per gioco degli scacchi
13  47» TELESCRITTURA, tabellone musicale
14 169» AUTOMATISMO NEGLI ANIMALI: la cagnolina Peg
15   6» UN PRECURSORE DELLA PSICOSCRITTURA: LA PLANCHETTE
16  28» LA SCRITTURA AUTOMATICA
17  10» SCRITTURA AUTOMATICA A DUE MANI
18  37» PSICOSCRITTURA della medium Grace Rosher
19  38» Idem, particolare della mano
20  40» PSICOSCRITTURA, diverse grafie, Cerchio di Monza
21  41» PSICOSCRITTURA, diverse grafie, Philippe Evrard
22-32 11-21» DISEGNO MEDIANICO con TELESCRITTURA, sequenza
33  56» DISEGNO MEDIANICO, CERCHIO IFIOR: le entità
34  59» Idem: limiti della scienza
35  55» Idem: i parapsicologi
36  57» Idem: le parole inutili
37  62» Idem: volto del Cristo
38  67» Idem: il negretto di René
39  88» DISEGNO MEDIANICO di Augustin Lesage
40  39» SCRITTURA DIRETTA con Demofilo Fidani
41 199» FANTASMI al castello della Rotta (foto Fenoglio)
42 198» Idem, maggiore dettaglio
43-44 42-43» DISEGNO MEDIANICO, Castello della Rotta
45 44» PSICOSCRITTURA in latino medioevale, medium di Monza
46 100» I LIBRI
47 150» LA MORTE E L'ASCESA DELL'ANIMA
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Tabellone, bicchierino, scrittura automatica... Abbiamo un po' sollevato il velo su un universo enigmatico che rivela il palpito della sua esistenza in squarci improvvisi. Aperture che ci dimostrano come la realtà non sia soltanto quella riservata agli aspetti esteriori della vita quotidiana... Ma la strada che Vi ho indicato - come ho già detto - non è esente da insidie e non è escluso che, con le pratiche in questione, oltre a ciò che è celato nel misterioso abisso dell'inconscio umano, si possano sollecitare forze trascendenti di cui non si conosce la natura. Rimangono comunque tante domande, tante perplessità... «Il significato filosofico del dubbio»: era il titolo di un lavoro di Ernesto Bozzano. Il dubbio, compagno di vita dell'essere umano fino alla morte e, chissà, anche oltre. Tuttavia, come afferma Lautréamont nelle sue Poesie, «Il dubbio è un omaggio alla speranza». E la speranza ultima, intima, viscerale, condivisa da tutti noi, è quella che vi ho indicato nell'ultima diapositiva. Che tutte queste manifestazioni altro non siano che timide espressioni dello spirito! Solo questa, in fondo, è la nostra speranza...




                                          Stefano Beverini