Parapsicologia - Il mistero della trasmissione del pensiero

Parapsicologia - Il mistero della trasmissione del pensiero


Cos'è la telepatia?


di STEFANO BEVERINI



"Il termine deriva dal greco: tèle (lontano) e pàthos (sofferenza). L'etimologia, però, trae in inganno. Telepatia è sostanzialmente una comunione di informazioni, emozioni e sentimenti, senza l'ausilio dei sensi. Ma, in quanto alla ""sofferenza a distanza"", essa rientrerebbe in una sorta di suggestione mentale, che riguarda più il campo del magico, piuttosto che quello parapsicologico. In un divertente brano dai toni ironici, il filologo Leo Pestelli evidenzia i termini della questione:"

«Molti che hanno una moglie simpatica, cioè capace di soffrire con loro, non lo sanno: tanto importa conoscere il vero significato delle parole! E come una virtù spesso tira l'altra, moglie simpatica è molte volte anche telepatica: soffre perché il marito assente soffre. Ma si badi: non è telepatia, come volgarmente si dice, quella per cui il coniuge di sensibilità paranormale ha la quasi visione di ciò che d'illecito si commette in lontananza dall'altro coniuge (fondamento di questa voce essendo che si soffre da tutte due le parti), ma propriamente telestesia, cioè un conoscere quello che avviene lontano da noi. Resta che avere una moglie simpatica, telepatica e telestesica, è troppa grazia in una volta.» (1)


In realtà proprio telestesia sarebbe il termine più adatto: tèle (lontano) e àisthèsis (sensazione). Tuttavia, specialmente nel secolo scorso, esso venne usato come sinonimo di chiaroveggenza, cioè della percezione extrasensoriale diretta che esclude la telepatia. Attualmente la parola telestesia è ritenuta obsoleta. Telepatia è la sensibilità a distanza, come era stata definita nei primi anni del secolo da Gino Capogrossi e, secondo questo autore, riguarda i casi «nei quali un individuo percepisce a qualunque distanza e senza il normale soccorso dei sensi e dell'intelligenza ciò che un altro individuo pensa, o quel che a questi accade». (2)  
Con queste note introduttive ho presentato il concetto di telepatia, in un mio libro di recente pubblicazione (3), per poi proseguire - tralasciando le dissertazioni etimologiche - con una definizione più precisa. Per telepatia intendo l'acquisizione, al di fuori dei canali dei sensi, di informazioni conosciute almeno da un'altra persona, ma ignorate dal soggetto che le riceve. Essa comprende non solo frasi e concetti, ma la percezione di sentimenti, di contenuti psichici non verbali, di tutto ciò che riguarda l'altrui personalità. Una comunicazione tra mente e mente, insomma.  

Origine e precisazioni    
La parola telepathy venne coniata nella seconda metà del secolo scorso, dal famoso letterato inglese Frederick W.H. Myers, fondatore della Society for Psychical Research. Il termine telepatia include differenti categorie di fenomeni:    

dalla trasmissione del pensiero (parole e frasi), alla percezione di immagini (disegni e altro), fino a una vera e propria visualizzazione di situazioni, spesso tragiche, vissute - sovente nello stesso momento - da un'altrapersona (apparizioni veridiche). Dai fatti spontanei, a quelli provocati, a quelli statisticamente osservabili e prodotti in laboratorio.    
Gli studi sulla telepatia iniziano con la raccolta di casi spontanei. Secondo Louisa Rhine (la parapsicologa americana moglie del notissimo Joseph B. Rhine) un caso è attendibile quando risponde a tre requisiti:  
1 - Veridicità. 2-Esistenza di  almeno  un teste al quale l'esperienza      telepatica spontanea sia stata riferita con tempestività. 3 -Un resoconto  scritto, redatto  non oltre cinque anni      dall'esperienza stessa.
Molti esempi di telepatia spontanea emergono durante il sonno, nello stato di sogno. Ma anche nella condizione di veglia sono relativamente frequenti le cosiddette allucinazioni telepatiche o, in modo meno appariscente, le intuizioni telepatiche.  
In laboratorio, invece, è stata analizzata la trasmissione del pensiero  con disegni e simboli, oppure con esperimenti di tipo statistico quantitativo. Nel primo caso, il percipiente di solito riproduce un disegno trasmesso dall'agente. Nelle prove statistiche, di cui l'esempio classico è quello delle carte zener, è invece importante che  la probabilità dei successi sia significativa, cioè che non dipenda dalla casualità matematica.  
Uno strano profumo di viole    
Quello che viene definito caso spontaneo è un evento paranormale che ci coinvolge all'improvviso e inaspettata- mente. Possiamo essere delle persone particolarmente ricettive, e quindi soggetti a frequenti esperienze paranormali, oppure  ci può capitare un solo caso nella vita.  
La telepatia si può manifestare nei modi più vari. Un episodio piuttosto curioso riguarda il Pastore protestante P. H. Newnham: ne scrive Ernesto Bozzano e lo riporto personalmente nel libro citato (4), nel capitolo dedicato ai casi spontanei. Siamo nel secolo scorso, a Houghton, nella contea di Hants.  
Un giorno di marzo, del 1861, il Pastore vide spuntare da una siepe,che fiancheggiava il sentiero che stava percorrendo, le prime viole mammole della stagione. Le raccolse, per portarle alla moglie che in quell'epoca era affetta da fastidiosi disturbi bronchiali e perciò non usciva di casa. Egli non specificò affatto il luogo dove le aveva colte. Inoltre Newnham non si era mai recato là, in passato, insieme alla moglie.  
Presto i coniugi cambiarono residenza. Tornarono a Houghton dodici anni dopo. Un giorno, nel novembre del 1873, stavano percorrendo i medesimo sentiero. Quando il Pastore giunse al punto in cui aveva colto i fiori molti anni prima, gli balenò in mente improvviso e vivace il ricordo, ma non disse nulla. Quasi subito la moglie esclamò: «Stranissimo davvero! Se la cosa non fosse impossibile, direi di sentire un intenso profumo di viole mammole che mi arriva dalla siepe!» Si era in autunno inoltrato, ma il profumo delle viole persisteva penetrante, pur non essendoci fiore alcuno. O meglio, era la percezione del profumo, in quanto solo la donna lo avvertiva. Cosa era accaduto?  
Secondo Ernesto Bozzano, e concordo appieno con lui, ci troviamo al cospetto di un caso di telepatia: la moglie captò il pensiero del marito, sotto la forma olfattiva. Un fenomeno di trasmissione involontaria del pensiero, perciò, con trasformazione del concetto pensato (cioè l'idea delle viole si mutò nella percezione del loro profumo). L'oggetto trasmesso rimase veridico per la sostanza, ma simbolico nella presentazione.  
Telepatia e chiaroveggenza  
Molto simile alla telepatia è la chiaroveggenza: cioè l'acquisizione paranormale diretta dell'informazione, come già detto. Per esempio, l'indovinare una serie di carte mischiate automaticamente da una macchina e non osservate da nessuno. A parte pochi casi, però (e soprattutto in laboratorio), non è possibile distinguere la telepatia dalla  chiaroveggenza, perché il più delle volte non si può sapere se l'informazione acquisita paranormalmente fosse già a conoscenza di qualche persona vivente. Se poi, volessimo abolire l'aggettivo «vivente», in un'ottica di sopravvivenza dell'individualità umana, la telepatia assumerebbe dei connotati talmente ampi, da includere non solo la chiaroveggenza (a esclusione di pochissimi esempi sperimentali), ma anche i  fenomeni medianici.
Per poter distinguere la telepatia dalla chiaroveggenza sono state proposte le seguenti definizioni:  
#NOME? fonte di informazione è costituita da un'altra persona  (vivente).
#NOME? la fonte di informazione è rappresentata da un oggetto fisico  o da una situazione oggettiva.
Tuttavia, di là dalle varie descrizioni atte a scindere i due fenomeni, nella realtà - come già affermato - essi rimangono per lo più inscindibili. Quando, invece, il fenomeno  psicognitivo (questo uno dei termini più attuali) si sposta nel tempo, all'indietro o in avanti, non si cercheranno differenze, in linea di massima, tra le due classi di fenomeni, ma si parlerà, rispettivamente, di retrocognizione o di precognizione. Anche se, per la cronaca, alcuni parapsicologi affermano che la pura retrocognizione non esiste, perché si tratta di telepatia o chiaroveggenza nel presente su elementi che riguardano il passato. Come la percezione del contenuto di un libro di storia. Personalmente ritengo che la retrocognizione invece esista, e di essa l'esempio saliente ci viene offerto dalla psicometria (o psicoscopia), quando sembra proprio che l'oggetto racconti il suo passato.  
"La telepatia, come tutti i rami del paranormale è un argomento vastissimo: la storia, le tecniche, gli esperimenti, le teorie, la casistica... Ne riparleremo. In definitiva, la telepatia è la comunicazione tra la moltitudine degli esseri umani, tra le loro imperscrutabili interiorità. E' un ""qualcosa"" che emerge da un multiforme groviglio di sentimenti ed emozioni. Mi ricordo Balzac, in Papà Goriot: «Un sentimento, non è il mondo in un pensiero?»"  




                                           Stefano Beverini  

Note bibliografiche:  
(1) Pestelli, L. Parlare italiano, Milano, Feltrinelli, 1979,  p. 346. - (2) Capogrossi, G. Telepatia e chiaroveggenza,  Roma, Mediterranea, 1942, p.3 - (3) Beverini, S. La  telepatia, Genova, I Dioscuri, 1993. - (4) Idem, p. 129-130.