Parapsicologia    -     Lo studio dell'ESP


Breve storia della telepatia


di STEFANO BEVERINI





" Creso, re di Lidia, decide di consultare un oracolo per ottenere un responso sull'esito della guerra con i Persiani. Siamo a metà del sesto secolo a.C. Il re si fidava poco delle pur magnificate capacità degli oracoli greci, ed escogitò un vero e proprio esperimento selettivo, per individuare chi avesse doti divinatorie (oggi diremmo capacità psi, facoltà ESP, eccetera). Creso sceglie sette indovini e indirizza loro i suoi messaggeri. Gli inviati dovevano chiedere agli oracoli, esattamente nel centesimo giorno dopo la loro partenza, ciò che il re stava eseguendo proprio nel momento in cui veniva formulata la domanda. Scritte le risposte, i messi tornarono alla casa reale. Solo la Pizia di Delfi indovinò:"

" «Ascolta, sento l'odore di una tartaruga nel suo guscio, che bolle sul fuoco, con la carne di un agnello; d'ottone è il recipiente, e pure d'ottone è il coperchio.»"


" Infatti, in quel giorno, Creso era intento in un'opera piuttosto insolita: coceva una testuggine insieme a un agnello, e anche il recipiente corrispondeva alla descrizione. L'unico dubbio riguarda la natura della percezione paranormale: telepatia oppure chiaroveggenza?   Per convenzione ormai ampiamente accettata, intendiamo per telepatia una comunanza di pensieri, sensazioni, emozioni... tra due o più persone. La chiaroveggenza è una percezione diretta di un qualcosa che nessuno conosce. Per questo motivo è difficile eliminare la telepatia, tranne in pochi casi, soprattutto realizzati in sperimentazioni di laboratorio. Perciò l'episodio che ho descritto all'inizio viene annoverato nella storia della telepatia, e forse si tratta dell'esempio più antico e ben documentato pervenuto ai nostri giorni."
" Meno remoto è l'evento accaduto al filosofo Emanuel Swedenborg, citato anche dal celebre Kant. Il fatto si svolse nel 1759, a Göteborg, in Svezia. Swedenborg percepì il grande incendio di Stoccolma, la sua città, descrivendolo nei dettagli. Egli era sempre più inquieto, finché non ""vide"" che l'incendio venne spento nelle immediate adiacenze della propria abitazione. Qualche giorno dopo, quando un messaggero giunse da Stoccolma, le visioni del filosofo risultarono esatte nei particolari. Anche questo - come il precedente - è un caso classico, con la differenza che viene inserito nell'ambito della chiaroveggenza. A mio avviso, invece, è probabile che  proprio le centinaia di persone coinvolte nel tragico evento, ricco di forti contenuti emotivi, siano state la causa scatenante del fenomeno telepatico."
Le ricerche del secolo scorso
" Un primo vero studio sulla telepatia si sviluppò tra il 1825 e 1830, soprattutto in Francia, ed era strettamente legato all'ipnosi. L'interesse nacque dall'osservazione che alcuni soggetti mesmerizzati (oggi si direbbe ipnotizzati) potevano percepire pensieri altrui e cognizioni senza la mediazione dei sensi. Solo nel 1857 il professor William Barrett, dell'Università di Dublino, stabilì definitivamente che la trasmissione del pensiero è un fenomeno che esiste anche senza ipnosi: telepatia e ipnosi possono convivere, ma sono classi di fenomeni ben differenziati tra loro."
" La prima raccolta di casi spontanei fu realizzata da Edmund Gurney, Frederick W.H. Myers e Frank Podmore, i quali li riportarono nel celeberrimo Phantasms of the living (Fantasmi dei viventi, 1886). La ricerca era allora circoscritta a quella che era definita come grande telepatia: soprattutto apparizioni di persone viventi, in momenti di gravi traumi. A seguito di un questionario pubblicato sui giornali, gli autori citati ricevettero oltre 5700 lettere, in ognuna delle quali era esposto almeno un caso."
" Le prime prove di trasmissione telepatica di disegni erano già state realizzate, nel 1884, dal famoso fisico  Sir Oliver Lodge a cui seguirono quelle più importanti di Whately Carington e di René Warcollier. Nello stesso anno iniziò anche la sperimentazione quantitativa, complementare a quella  qualitativa. Il metodo quantitativo comprende un gran numero di prove e ha due scopi fondamentali: dimostrare che il fenomeno paranormale esiste  e individuare persone dotate di facoltà ESP. La ricerca quantitativa si basa sull'applicazione del metodo statistico e del calcolo delle probabilità. Fu inizialmente realizzata dal Premio Nobel Charles Richet, e perfezionata principalmente da Joseph Banks Rhine, considerato il padre della moderna parapsicologia. Tuttavia, dobbiamo ammettere come il metodo quantitativo abbia in buona parte fallito i suoi scopi: anche di fronte all'evidenza, molti scienziati negano aprioristicamente la possibilità dell'esistenza dei fenomeni paranormali; e i migliori ""soggetti psi"" non vogliono sottoporsi a lunghi e spesso noiosi esperimenti. Un grande risultato è stato comunque ottenuto: l'American Association for the Advancement of Science - la maggiore associazione scientifica del mondo, editrice della rivista Science - accolse nel 1969 la Parapsycological Association nel proprio augusto consesso, riconoscendo quindi alla parapsicologia il ruolo di vera scienza. Tornando al secolo scorso, nel 1885 Sir Oliver Lodge propose la sperimentazione con le carte, ed elaborò formule matematiche per la valutazione dei risultati. Dopo l'introduzione delle carte da giuoco e del calcolo delle probabilità, gli esperimenti di telepatia si moltiplicarono, di preferenza nell'àmbito scientifico universitario. Accanto a ottimi risultati, vi furono anche prove negative, come le migliaia realizzate  successivamente da S.G. Soal tra il 1927 e il 1929. Non era, però, ancora stato scoperto lo psi-missing, cioè l'errore psi. Si tratta di una tendenza, anch'essa paranormale, a dare risposte notevolmente inferiori alla media casuale. Complessivamente i risultati si riveleranno sempre contraddittori, come avviene in tutti i fenomeni paranormali genuini."
La telepatia entra all'università
" Le prime prove di trasmissioni telepatiche  a distanze piuttosto considerevoli furono realizzate da F.L. Usher e F.B. Burt, nel 1907: dapprima tra Bristol e Londra, poi, tra la capitale Inglese e Praga. Quindi, nel 1928, la Società Ellenica di Ricerche Psichiche organizzò esperimenti tra Atene e Parigi, Varsavia e Vienna. Seguì J.B. Rhine, nel 1939, con tentativi tra Durham (USA) e Zagabria. Complessivamente i risultati furono positivi."
" Nella storia della telepatia annoveriamo anche la radio, con esperimenti di trasmissione di parole e immagini pensate, che avrebbero dovuto essere recepite dagli ascoltatori, e questo avvenne con buona percentuale. Per la prima volta si realizzò a Chicago, nel 1924, a opera di Gardner Murphy. Seguirono altre trasmissioni telepatiche via radio: BBC (Inghilterra,  1927) e Radio Zenith (USA, 1939); non mancò la nostra RAI, nel 1949.   In questa carrellata a ruota libera, dove molto debbo tralasciare per questioni di spazio, qualche parola in più merita Joseph Banks Rhine. Egli, con la moglie Louisa, si era occupato per alcuni anni di botanica, all'Università di Chicago ottenendo alcuni riconoscimenti scientifici. Aveva seguito un indirizzo di studi psicologici, ad Harward, con il Professor William McDougall. Questi era noto per avere, in alcune occasioni, abiurato la psicologia ""meccanicistica"", essendosi espresso addirittura favorevolmente sulla realtà della telepatia. Quando a  McDougall fu assegnata la cattedra di psicologia della Duke University, a Durham (Carolina del Nord), i coniugi Rhine lo seguirono. Gli anni compresi tra il 1930 e il 1934 furono caratterizzati dalle indagini sperimentali, sulla telepatia e la chiaroveggenza, attuate da pionieri. Gli studenti vennero utilizzati come soggetti, e questo permise di realizzare un gran numero di esperimenti. Il Rhine si avvalse di esperti nella scienza statistica. Le prove furono eseguite inizialmente con un mazzo di  25 carte e 5 simboli: cerchio, quadrato, croce, stella e onda: vennero chiamate  carte Zener, prendendo il nome dell'ideatore; oggi vengono di solito definite carte ESP. Solo dopo centinaia e centinaia di esperimenti - e il risultato di questi superava la media casuale - si poté parlare di esito significativo. Il resoconto di quattro anni di intense ricerche venne pubblicato, dal dottor Rhine, nel 1934, in un libro storico intitolato Extrasensory perception. Oltre i dati statistici in esso contenuti, tutti a favore dell'ipotesi telepatica, vi sono minuziosamente descritti gli esperimenti tra H.E. Pearce e J.G. Pratt. Risultati eclatanti: da una serie di 25 carte tutte esattamente indovinate, a prove altamente significative realizzate con i due soggetti menzionati, in differenti edifici ubicati alla distanza di circa 100 yards."
" Dopo la pubblicazione del libro di J.B. Rhine le ricerche si moltiplicarono, e molti furono gli studiosi, le università, le associazioni e i centri che si occuparono e continuano a interessarsi di telepatia. Come affermò R.H. Thouless, dell'Università di Cambridge: «I metodi sono così semplici e i risultati così chiari che gli sperimentatori possono facilmente ripeterli...» Purtroppo, nonostante i procedimenti relativamente poco complessi, i risultati non sempre furono positivi. Tuttavia l'enorme mole di riscontri statisticamente significativi può essere considerata una prova indiscutibile per la realtà della telepatia. Alcuni hanno comunque criticato le carte ESP - a mio avviso ottime per una sperimentazione ""di base"" - perché prive di rilevanza emotiva. S.G. Soal, per esempio, usò cinque simboli di animali diversi: elefante, giraffa, leone, pinguino e zebra. G.W. Fish ideò le cosiddette carte orologio, in ognuna delle quali era segnata una delle dodici ore."
" Le prove attuate con il metodo statistico ammontano ormai a milioni. Oggi vengono utilizzati sofisticati  macchinari che sfruttano la casualità del decadimento radioattivo di alcune sostanze, che agisce su dispositivi elettronici. Perciò la ricerca quantitativa dell'ESP si è spostata verso la chiaroveggenza, per ottenere risultati ancora più oggettivi. In un mondo dominato dalla tecnica, dove la macchina prevale sull'uomo, dove anche nella parapsicologia accademica impera la medesima tecnica, andrebbe ricercata invece proprio la qualità umana. Parlando di telepatia, andrebbero rivalutati gli esperimenti qualitativi: percezione di disegni, per esempio. Oppure, di sensazioni, di emozioni, come nelle esperienze che vi ho illustrato in articoli precedenti. In fondo, la telepatia è sostanzialmente una comunione tra gli esseri umani, e non credo che l'uomo sia solo una macchina..."


                                           Stefano Beverini

Bibliografia essenziale:

AA.VV. L'universo della parapsicologia, Milano, Armenia, 1979. - Beverini, S. La telepatia, Genova, I Dioscuri, 1993. - Burt, C. ESP e psicologia, Roma, Astrolabio, 1977. - Carington, W. Telepatia: fatti, teoria, deduzioni, Roma, Astrolabio, 1948. - Déttore, U. La parapsicologia, Milano, Mondadori, 1985. - Ferraro, A. Testimonianza sulla parapsicologia, Padova, MEB, 1993. - Gurney, E. Myers, F. e Podmore F. I fantasmi dei viventi, Milano, Armenia, 1979. - Nestler, V. La telepatia, Milano, Mondadori, 1987. - Rhine, J.B. I poteri dello spirito, Roma, Astrolabio, 1975. - Ryzl, M. ESP nel mondo moderno, Roma, Mediterranee, 1976. - Scott Rogo, D. I nostri poteri paranormali, Roma, Mediterranee, 1986. - Sinclair, U. Radio mentale, Armenia, Milano, 1976.