Reshad T. Feild
NATI PER GUARIRE
(IMMAGINE UN
UOMMO IN PIEDI SULL MONTE TUTTO IN ROCCIE E PIETRE GROSSE CHE VANNO IN
DIREZIONE AL CIELO, SU IN ALTO ALTRA
COLLINA ANCORA, E' UNA CITTA TUTTA ILLUMINATA DI BIANCO E TANTE STELLINE
INTORNO, E' NOTTE E LA LUCE DE QUELLA CITTA, ILLUMINA LA STRADA PER ARRIVARE
SU.)
Edizione AMRITA
(Un soffio di
luce)
NATI PER GUARIRE
Traduzione di
Daniela Muggia
Copertina di Marc
Desplanque
EDIZIONI AMRITA (
un soffio di luce).
PRESSO LE
EDIZIONI AMRITA:
nella
collana SAGGEZZA:
- SAGGEZZA: come
fa un buon uso delle religioni, di Anagarika Silananda.
- MEDITAZIONE:
cos'Š e come praticarla, di Sogyal Rinpoche.
- INIZIAZIONE:
memorie di un 'Egizia, di Elizabeth Haich.
IL POPOLO DEGLI
UOMINI: gli indiani del Nord America, di Domenico Buffarini.
- MO: divinazione
tibenata, di Lama Mipham.
- LE
CARTE-MEDICINA. carte sciamaniche di
guarigione, di Jamie Sams e David Carson.
- LA VIA DI
DIAMANTE- tre anni con i Buddha del tetto del mondo, di Lama Ole Nydahl.
- COME
TRASFORMARE LE EMOZIONI NEGATIVE, di Lama Guendune Rinpoche.
- INIZIAZIONE
ALL'ARTE DELL'UOMO-MEDICINA, di Medicine Grizzlybear Lake.
-IL CANTO DELLE
NUVOLE. lo zen e l'arte della psicosintesi,di Matteo Iotti..
dello stesso
autore:
-SUFI. oltre
l'ultima barriera.
SUFI. la strada
invisibile
Riceverete
gratuitamente il nostro catalogo ed i successivi aggiornamenti richiedendolo a:
Edizioni AMRITA-
Casella postale 1-10094 Giaveno (TO)
Telefono (011)
934928- fax (o11) 9340579.
Titolo originale
dell'opera: Here to heal.
1985, Reshad T. Feild- First published in GReat
Britain in 1985 by Element Books Ltd, Longmead, Shaftesbury, Dorset.
1995 per lItalia:
Edizioni Amrita s.r.l., Torino.
In copertina:
Voyage vers soi, di Marc Desplanque
tutti i diritti
riservati. Ogni riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo, deve essere
preventivamente autorizzata dall'Editore.
AI NOSTRI LETTORI
I libri che
pubblichiamo sono il nostro contributo ad un mondo che sta emergendo, basato
sulla cooperazione piuttosto che sulla competitivit…, sull'affermazione dello
spirito umano piuttosto che sul dubbio del propio valore, e sulla certezza che
esiste una connessione fra tutti gli individui. Il nostro Š di toccare quante
pi— vite Š possibile con un messaggio di speranza in un mondo migliore.
Gli editori.
INDICE
Introduzione
........................................................1
Cap. I -L'equilibrio delle
cose.......................5
Cap. II -L'inizio della ricerca.......................l7
Cap. III -La
sincronicit… e la via del ritorno.........25
Cap. IV -Viaggi in
Oriente............................37
Cap. V -La fattoria
trovata..........................49
Cap. VI -Capire come funziona il
trauma...............55
Cap. VII -Lo
schema del trauma.........................61
Cap. VIII-Il
respiro cosciente.........................79
Cap. IX -Permesso e autorizzazione nella professione
di
guaritore....................................89
Cap. X -Curare il luogo..............................97
Cap. XI -Esercizi
pratici............................113
Cap. XII
-Nascita, sesso e morte coscienti............121
Cap. XIII-Il
programma pratico........................135
Epilogo...............................................161
A Penny
INTRODUZIONE
Non voglio in
alcun modo dare ad intendere d'essere un guaritore, per quanto sia giusto che
sono stato uno strumento di guarigione.Negli ultimi trent'anni ho avuto il
privilegio di studiare molti metodi di guarigione, ognuno dei quali Š stato
installato e affinato dentro di me per produrre la possibilit… di un vero e
propio mutamento negli altri, mutamento indispensabile perch‚ abbiano un
barlume dello scopo della vita sulla Terra.
La terapia non Š
necessariamente una vera e propia guarigione, sebbene possa essere una pietra
miliare per la consapevolezza. La vera guarigione Š guarigione dall'illusione,
l'illusione di essere separati dalla Realt… Una: una realizzazione, questa, che
si Š sfuggita di mano. Guarire significa
"diventare integro", essere uno
con il nostro Creatore, come eravamo al principio. E questo che
s'intende nella Bibbia per " essere
guariti dai nostri peccati", perch‚ un peccato Š davvero una mancanza, una mancanza di conoscenza, uno
stato di sonno e di oblŤo. Che peccato sarebbe passare attraverso questa vita
in tale stato!
Nella nostra
epoca mi piacerebbe vedere la creazione di una fattoria, chiamata la Fattoria
della Tripla Erre, che potrebbe rappresentare
l'esempio vivente della responsabilit… dell'uomo nei confronti del
pianeta e degli esseri umani suoi compagni. Le tre Erre starebbero ad indicare
il Riconoscimento, la Redenzione e la Risurrezione, le tre chiavi per aprire la
porta del cuore.
La nostra
responsabilit… quali guaritori Š di essere in grado di riconoscere la causa che
sta dietro la causa che appare sotto forma di effetto in questo mondo,
riconoscere come funzionano gli schemi di energia del corpo umano e nella Terra
stessa, ed infine riconoscere il Dio nascosto che giace in ognuno di noi.
La redenzione
significa redenzione da tutto ci• che ci ha impedito di essere uno con la
Verit… stessa; Š la liberazione dagli schemi condizionanti che hanno prevalso
nella nostra fino ad oggi, ovvero il
risentimento, l'invidia e l'orgoglio, monche tutto ci• che questi tre muri
della separazione possono implicare. Nel nostro mondo, ci vuole tempo perch‚ la vita possa dispiegarsi: tempo
per misurare le stagioni, i giorni e le notti delle nostre vite. Ci• che Š redento , ovvero liberato, ritorna alla Fonte
di ogni cosa, ma si manifesta in questo mondo con la stessa funzione del
composto nel giardino. Se non permettiamo che ci• che Š necessario liberare
venga liberato, saremo come chi getta via tutti i suoi rifiuti organici, e poi
esce a comprare un fertilizzante inorganico ed infine si lamenta di quanto gli costa al SUPERMERCATO Ci• che Š redento,
liberato, forma un Giardino di Conoscenza per i bambini a venire, e per i figli
dei figli. La conoscenza pu• nascere dall'illusione, propio come l'ordine pu•
sorgere dal caos.
La risurrezione
non pu• prodursi senza l'apparenza della morte. E detto che Cristo Š morto per
i nostri peccati, ma Š anche detto che Egli non Š mai morto. Ci• che ha assunto parvenza di morte,
era il concetto di morte, questa piccola morte sul palcoscenico della vita, nel
cui teatro siamo comparsi dal momento del concepimento.Qualcosa deve uscire,
perch‚ qualcos'altro possa entrare e trasformare l'essere umano e il mondo in
attesa. Ci• che deve uscire, come ho
detto, Š l'illusione, sicch‚ ci• che rimane Š la Verit… immutabile, che si
mostra nel mondo della forma.
La Fattoria della
Tripla Erre sarebbe uno di quei posti in cui questo processo pu• avvenire e
dove la gente che Š presente non avrebbe paura d'essere riconosciuta per ci•
che Š, non sarebbe tanto terrorizzata, come invece spesso accade, all'idea che sia redento ci•
che deve esserlo.
Potrebbero vedere
lo scopo del composto, vedrebbero come il riconoscimento e la redenzione sono
atti di servizio veri e propi da parte loro in questo grande esperimento che
chiamiamo "Vita". Potrebbero aiutare il mondo, giacchŠ tutti siamo
interdipendenti, e saprebbero che Š bene essere guariti.
Questa fattoria
riunirebbe tutti i tipi di terapeuti, dottori, psicologi, scienziati e matematici.
Non vedo i guaritori come sperati dal Tutto, in alcun modo li percepisco come
un gruppo esclusivo o elettrico; sono invece certo che moi tutti, se soltanto
riusciamo a capirlo siamo a modo nostro guaritori. Che dire della casalinga che
consapevolmente prepara il cibo per la famiglia e gli ospiti in modo da dar
loro nuova forza affinche servano i loro compagni umani ancor megli? E che dire
dei disegnatori di moda, che evidenziano la bellezza della donna, in modo che
tutti possano vederla e notarla? Poi c'Š il falegname che, con la sua maestria
artigianale, pu• influenzare il mondo per centinaia di anni. I lavori di
Chippendale e di altri grando maestri del passato ancora oggi ci invitano a
comprendere che l'unico scopo dell'Amore Š la bellezza pura. E ci sono gli
architetti, gli scalpellini, i compositori, insomma tutti coloro che servono la
via della bellezza, rendendola manifesta sulla Terra.
La storia si
ripete: se soltanto riuscissimo a capirlo, la qualit… di ci• che Š stato in sŠ
utile e buono nel passato potrebbe manifestarsi nel presente. Forse c'Š un
dipinto bellissimo e raro, nascosto in soffitta, in quale, senza questa
realizzazione, rimarrebbe lŤ, prigioniero delle ragnatele. Attraverso la
Fattoria della Tripla Erre, forse si risveglier… qualche memoria di un antico
passato; potremmo correre su in soffitta, riconoscere che si tratta davvero di
un grande dipinto, "redimerlo" ovvero liberarlo dalla sua attuale
situazione, se necessario farlo restaurare e cosŤ permettergli di risorgere,
riportandolo ancora una volta alla vita.
Forse, questa
fattoria Š ovunque...
CAPITOLO 1
L'EQUILIBRIO
DELLE COSE
Solve et coagula,
dissolvi e riforma, Š una grande detto alchemico in diretta correlazione con la
guarigione vera e propia. Ogni cellula nel corpo umano si ristruttura ogni ventiquattr'ore, e allo
stesso modo tutti siamo potenzialmente
in grado di formare e riformare coscientemente gli schemi della nostra vita, ogni
giorno. Spesso non consetiamo a questa trasformazione di avvenire, e cosŤ trasportiamo nell'oggi schemi di ieri. In tal
modo, il passato si ripete, sia nel mondo esterno che nel nostro essere
interiore.
La maggior parte
di noi vive in un mondo di pensiero abituale, con il timore di rinunziare ai
propri schemi esistenti per paura di perdere quel po' di realt… alla quale si
deve abbarbicare. Tuttavia il futuro del mondo Š nelle nostre mani; in questo
momento storico, quando tutto si accelera con tanta rapidit…, ci viene
ricordato di fare del nostro meglio per liberarci da questi schemi obsoleti che
ci costringono e ci limitano, in modo da essere pi— adattabili al cambiamento.
Ognuno di noi,
pur essendo in parte il prodotto delle sue propie esperienze e di quelle di chi
lo circonda, se davvero osasse muovere un passo verso una vera e propia
guarigione al di l… del pensiero e del ragionamento intellettuale, crescerebbe
in una nuova luce: una serie di esperienze completamente muove potrebbe allora
creare in lui, complessivamente, un altro corpo, in grado, a seconda della
scelta, di far fronte a tutto ci• che Š necessario negli svariati mondi che
esistono all'interno del mondo conosciuto.Questa idea, che talvolta ha preso il
nome di Corpo di Resurrezione, ha percorso le Scuole Occulte attraverso la
storia. Se un tempo le masse ne venivano tenute all'oscuro, ora non Š pi—
necessario che la cosa rimanga segreta ed Š quindi accessibile a chi vuole
collaborare alla creazione di un nuovo mondo, servendosi di tutto ci• che Š
stato in passato e dissolvendo o bruciando tutte le scorie di ci• che non serve
pi—.
Chi non si Š
sdraiato per terra, a guardare su, nell'azzurro del cielo un mondo immaginario
di splendidi
sogni? Da
bambini, tutti abbiamo conosciuto quel mondo luminoso come una stella e chi di
noi ha avuto la fortuna di crescere in campagna si ricorder… di come si vive in
armonia con la natura ; percorrevamo il
sentiero delicato delle leggi di natura e, se siamo stati tra quei fortunati,
le nostre lacrime servivano solo a lavarci gli occhi, senza avere l'amarezza
del dolore.
Il suono fissa
gli schemi. Il suono dei primi sette anni di vita di una bambino forma la
matrice o, se vogliamo, l'impronta da cui le esperienze del resto della sua
vita prenderanno forma. I traumi subiti in quel periodo possono lasciarci
un'impronta durevole, e mi riferisco non soltanto a traumi di tipo fisico, ma
anche sessuali, emozionali, mentali, motivazionali e aspirazionali. Tuttavia,
attraverso l'ordine, l'equilibrio, l'armonia ed il ritmo espressi sia
nell'ambiente naturale in cui vive il bambino, sia nella sua casa, egli pu•
scoprire cosa vuol dire essere amato.
Io sono nato ad
Hascombe, un piccolo villaggio dell'Inghilterra del sud.E ra uno quei
paradisiaci, da sogno, dove tutto Š in ordine e ben equilibrato. Il villaggio
era incastonato in una piccola valle, con un bosco di faggi in cima alla
collina. Lungo la strada si snodavano acri e
acri di rododendri rossi e bianchi, che la gente veniva a vedere da
molto distante, ogni primavera; sull'altro versante della valle c'erano i
pascoli con i confini segnati da ordinate siepi di cespugli allineate lungo i
sentieri che portavano nel bosco: Da bambini andavano a mangiare nei parti e
poi guardavamo, gi—, la casa nella quale ero nato: originariamente era stato un
piccolo maniero costruito intorno al 1705, ai tempi della regina Anna. In
seguito era stato ampliato, e al tempo della mia nascita, avvenuta in una delle
stanze superiore, la casa era piuttosto grande, con un magnifico che si
estendeva per diversi acri. Il villaggio stesso era un esempio vivente di guarigione,
giacchŠ ogni cosa era come doveva essere. L'acqua scorreva l… dove doveva
scorrere, e le varie case, con diverse funzioni, era tutte correlate attraverso
quei mondi invisibili di cui tutti facciamo parte. C'erano i due pub , il verde
pubblico nel centro con il suo "albero di maggio" (N.d.T: un palo
adorno di fiori, intorno al quale si danza durante le celebrazioni del primo
maggio), e il laghetto con lo zampillo
che sprizzava sempre acqua pura, in attesa di chi sarebbe venuto a prenderla
con i secchi e le brocche. Ci• che prevaleva, era l'armonia.
Tutti al
villaggio, sapevano quale fosse la loro funzione, sia all'interno della
famiglia, sia come parte della comunit…; sono sentii mai parlare di crimini, e
nessuno chiudeva mai le porte a chiave. La chiesa era una chiesa semplice, con
un vicario senza pretese, sebbene a volte, nei suoi sermoni delle finestre
quando ci ricordava, perl'ennesima volta, che ci eravamo di nuovo addormentati!
L'l'ostetrica del
villaggio era anch'essa parte della
comunit…, ed era grandemente rispettata: viveva da sola ed era sempre
attiva. Quando non era occupata a far nascere bambini, la si poteva vedere
nello spiazzo erboso al centro del villaggio, insieme alle sue capre. Di solito
le legava fuori, e pio spariva per i campi e per i boschi
a
raccogliere erba che avrebbe trasformato
in infusi per diversi acciacchi; anche il medico locale nutriva per lei un
salutare rispetto, e a natale la gente
andava a trovarla con dei doni; si diceva non avesse quasi mai lasciato il villaggio,
ed era sempre presente, sempre pronta a
correre in aiuto, che si trattasse di un
parto o di badare agli anziani bisognosi. Lo schema della sua vita era un
modello di gentilezza, di ordine e di dignit… e influenzava direttamente tutto
il paese. Avrebbero potuto definirla, credo, una guaritrice naturale.
Ogni volta che
ritorno in Inghilterra, vado in quel piccolo villaggio per ricordare a me
stesso che c'Š davvero speranza di vivere una vita armoniosa, anche in un mondo
in cui cosŤ spesso, udiamo soltanto cupidigia e caos.
Come diceva
Kazantzakis, "Siamo noi, i salvatori del Dio imprigionato". E anche
vero che siamo, tutti, dei guaritori potenziali; possiamo essere i guaritori di
questo stesso pianeta sul quale hanno regnato le ferite e il caos: possiamo
restaurare l'ordine per rendere il mondo migliore per i nostri figli e i figli
dei nostri figli.
Per molti versi,
la mia fu un'infanzia davvero fortunata; non solo era perfetto l'ambiente
naturale che mi circondava, ma ero anche, in un certo qual odo, guidato da un
livello pi— alto che mi faceva incontrare, in seguito, avrebbe avuto una cosŤ
grande influenza sulla mis vita; per quanto a volte si attribuiscano questi
fatti alla coincidenza, forse, se soltanto comprendessimo che si viene dato
tutto ci• di cui abbiamo bisogno per realizzare la completezza in questa vita,
potremmo vedere sotto nuova luce persone, eventi e situazioni.
Il nostro caro
giardiniere visse con la nostra famiglia per pi— di trent'anni. Si prendeva
cura meticolosamente della terra ed era un esempio vivente per tutti; lo stavo
a guardare per ore, mentre, in silenzio, svolgeva il suo compito, scavando qua,
potando l…, raccogliendo anche la minima foglia che avrebbe potuto turbare
l'ordine ch'egli aveva creato. Ogni mattino si presentava alla porta della
cucina con una cesta colma di frutta e verdure appena colte, da consumare in
giornata. Non ho idea di quale fosse stata la sua formazione prima di venire da
noi, ma aveva una conoscenza straordinaria sulla posizione da assegnare a certe
in modo che proteggessero la verdura dagli insetti nocivi.
La forma e le
proporzioni delle zone del giardino erano state stabilite dal giardiniere e dai
miei genitori, e quando qualcuno veniva a trovarci nel fine settimana, lo si
invitava sempre a fare un giro in giardino del tramonto, per godere delle
infinite combinazioni di profumo del roseto, delle siepi e delle varie bordure
di fiori. E davvero sorprendente come la nostra memoria riesca ricordarsi del
profumo di una bella rosa o di un sentiero bordato di lavanda.
Anche il
guardacaccia esercit• su di me una profonda influenza; nel tempo che
trascorrevo con lui durante le sue ronde quotidiane, mi insegn• la scienza
(ovvero la legge) della Terra, e il rispetto necessario per diventarne un
custode. Mi mostr• parecchio, tra cui anche come acchiappare un coniglio a mani
nude. Verso gli otto anni conoscevo palmo a palmo i nostri cinquecento acri di
terra.
Ancora oggi, se
le cose stessero come allora, sarei in grado di ripercorrerli segnalando ogni
tana di coniglio esistente quasi cinquant'anni or sono.
Una volta,
durante un'esperienza che aveva l'aria di essere traumatica, quando il
guardacaccia mi chiese di uccidere il coniglio che avevo appena acchiappato,
dentro di me successe qualcosa che mi spalanc•
una chiara finestra su un altro modo di vedere il mondo: era un mondo di
schemi ancora fluttuanti, un mondo in formazioni, la matrice o il progetto di
questo nostro mondo. Forse fu l'intensit… passionale e la semplicit… di
quell'attimo ad aprirmi quella finestra.
La moglie del
guardacaccia, che badava ai polli e alle oche, mi aiut• anch'essa; non parlava
mai molto con me, ma permetteva che le stessi intorno quando parlava a tutti
polli chiamandoli per nome, nome che lei stessa aveva dato loro. Ogni uccello
da cortile era considerato come un individuo, e trattato di conseguenza. Le
oche erano ammaestrate come cani da guardia dell'intera propriet…, e nessuno
osava avvicinarsi tranne lei. Qualora un estranei si avvicinasse, camminando
per i campi, alla loro casa, le oche
cominciavan a sibilare e a starnazzare finche lei non interveniva,
allontanandola con la voce. Da ragazzino, ero molto impressionato da quella sua
abilit… nel comunicare con i membri del
regno animale: sembrava quasi che
sapesse parlare la loro lingua, una lingua riconosciuta compresa da entrambi.
Quello era il suo mondo, e sul suo esempio mi recavo nei boschi per cercar di
parlare agli uccelli; venivo a sapere dove si eranno appollaiti per la notte, e
qualcuno di loro mi permise di avvicinarmi abbastanza; ancora una volta, era
questione di capire la "legge della trib—" (N.d.T.: nel testo inglese
usato Š folk lore, che sta ad indicare la vera etimologia della parola
folclore, ossia la scienza del popolo, la leggi che governano un gruppo, una
trib—, foss'anche di un altro regno naturale), e l'ordine naturale.
La cuoca rimase
con la mia famiglia per quarantasette anni, e guai a chi l'intralciava,
compresa mia MADRE mi insegn• pi— lei, con il suo esempio di gentilezza piena
d'amore e di pulizia, di chiunque altro io abbia mai conosciuto. Ancora oggi
trasmetto ad altri, meno fortunati di me, la conoscenza che devo a lei, ovvero
quale differenza faccia tenere una casa perfettamente pulita. Non dimenticher•
mai il profumo del suo grembiule inamidato di fresco, e neppure quella volta
che entr• in camera mentre mia madre me le stava dado con la parte posteriore
di una spazzola d'avorio: "Signora, fuori!" disse. E mia madre se la
svign•.
Quando infine
morŤ, a pi— di ottant'anni, andai a porgerle l'ultimo saluto nella casera che
le avevano assegnato. com'era quieto e sereno, il suo corpo sul letto! Nessuna
traccia di risentimento, invidia o orgoglio, i tre muri che ci dividono dala
Verit…. Era stata a servizio tutta la vita, ed era sempre grata di essere viva:
se mai aveva avuto un pensiero cattivo, nessuno l'aveva nŠ visto nŠ sentito:
doveva esser stato trasformato in coraggio in soverchiante compassione, perchŠ
questo era ci• che tutti, conoscendola, potevano sperimentare. Ancora ricordo
la sua presenza nella stanza: era come
se mi permeasse e mi riempisse il cuore di gratitudine.
Tutti moi cerchiamo di scoprire il senso e lo scopo
della nostra vita, molto spesso, per
quanto i nostri schemi di pensiero sembrano inspiegabili, aneliamo a conoscere
ci• che ci ha spinti ad un certo tipo di comportamento. Ci vuole un bel po'
prima che siamo in grado di capire che
tutte le esperienze, siano viste come positive o come negative, sono i
pi— grandi doni che ci vengono fatti, in modo che possiamo formare dentro di
noi una vera realt….
In verit…,
l'unico maestro Š la vita. La vita Š costruita di esperienze che abbastanza
stupidamente giudichiamo, chiamandole "buone" o "cattive".
Tuttavia, ogni volta che emettiamo un giudizio, ci Š impossibile avere una
comprensione di ci• che un'esperienza, quale
che sia, sta cercando semplicemente di insegnarci.
Prima che mi
mandassero in collegio, all'et… di otto anni, quasi tutta la mia vita
trascorreva fuori casa, non mi piacevano le feste per bambini, il gelato, i
cappellini di carta, e neppure il mare e la sabbia sulla spiaggia: ed essendo -
si pu• dire - figlio unico, dal momento che la mia sorellastra era diventata
grande ed era andata via di casa, avevo tutto il tempo che volevo per fare la
mie esplorazioni. Sebbene mi sgridassero sovente perch‚ ero un tipo solitario a
cui non piaceva ci• che piaceva agli altri bambini, mi era comunque permesso di
stare da solo.
Me ne andavo a pescare per conto mio sul lago,
oppure andavo fuori con il guardacaccia, seguendo nelle sue ronde quotidiane.
Propio come avevo imparato qualcosa sui
polli e sulle oche, imparai i vari richiami degli uccelli e il profumo del
ambio di stagione. Sapevo persino dove trovare l'usignolo, quell'uccello raro
di cui tanto hanno scritto i poeti, il cui canto ricorda quello dei ruscelli.
Comunque, quei
giorni non erano fatti per durare a
lungo: propio come per molti di noi, certi traumi avevano costruito
schemi che parevano ineluttabili, i quali avrebbero condizionato le mie azioni
future. Talvolta, ci vuole pi— di un trauma per attivarne altri, rimasti
latenti nel subconscio.
Nessuno mi parl•
del primo grande trauma della mia vita finche non fui adulto, sposato e con il
mio primo figlio.
Avevo sempre
saputo, intuitivamente, che c'era qualcosa che mia madre non mi aveva spiegato,
dal momento che era lei l'unica persona rimasta viva dalla mia prima infanzia.
Mio padre era
morto quand'ero piccolissimo. A quei tempi, molti pensavano che il cancro fosse
infettivo, e nessuno sapeva che mio
padre stava gi… morendo di cancro prima ancora che venissi concepito. Mia madre
era al quinto messe e mezzo di gravidanza quando questa notizia le fu rivelata. Il quel
preciso istante, tutti si contrassero, si tesero, chiedendosi che fare in tali
circostanze.
Essendo sopravvissuto
ad un infruttuoso tentativo di aborto, infine venni al mondo: pesavo quasi
cinque chili.
Purtroppo, per•.
tutto il mio corpo era ricoperto di eczema, e il dottore locale, animato dalle
migliori intenzioni, prescrisse che mi
lavassero ogni giorno con olio d'oliva, che non mi toccassero mai co l'acqua e
che mi tenessero in un sacchetto di mussolina in modo che le manine non riuscissero a toccare la
pelle. Come dicevo, nessuno mi riferŤ di questo problema finche non fui adulto,
quando ormai la mia mente aveva negato l'accesso ad ogni ricordi di quei miei
primi diciotto messi di vita dentro un sacco! Mi chiedo quale impulso
motivazionale sia stato generato nel subconscio da quell'esperienza: forse la
ripetizione continua di un nastro registrato, congenito, che avrebbe attivato,
in futuro, ogni mia mossa del tipo "voglio uscir fuori da qui"!.
Dopo la morte di
mio padre, mia madre si era risposata due volte: il primo di questi matrimoni
non dur• molto a lungo: eravamo durante la seconda guerra mondiale e il mio
patrigno era un colonnello della Guardia Nazionale, formata da pensionati e
leggeri disabili che non potevano andare al fronte. Dal momento che non c'erano
fucili veri e propi, lui e la sua brigata locale marciavano su e gi— per il
prato, armati soltanto di manici di scopa con la speranza di ricevere vere e
propie armi in futuro. A volte andavo ad aiutarli a costruire capanne sugli
alberi, lungo i viottoli e le strade fuori mano del Surrey; capanne che
avrebbero dovuto essere l'ultimo baluardo di resistenza contro la temuta
invasione tedesca. Gli uomini, credo, avrebbero dovuto sporgersi dalle capanne
e tirare bombe a mano per fermare l'avanzata dei carri armati.
Fu uno strano
periodo , soprattutto per un ragazzino la cui vita era stata cosŤ in armonia
con la natura e con la terra; seduto in cima ad una collina, guardavo le
strisce di fumo degli aerei incrociarsi
nel cielo, mentre sopra alla mia testa infuriava la Battaglia Britannica.
Abbiamo visto, uno dopo l'altro, i razzi
tedeschi arrivare dalla Francia, destinati a Londra.
Eravamo a non pi— di cinquanta chilometri
dallacittt…, e potevamo sentire i motori spegnersi, e con questo sapevamo che
venticinque secondi pi— tardi ci sarebbe stata la temuta deflagrazione, quando
"la bomba volante" fosse atterrata, esplodendo all'impatto. Una
volta, uscendo di primo mattino , trovai un pilota tedesco penzolante da un
albero: era stato strangolato dal suo stesso paracadute. Ricordo che rimase lŤ
in piedi, a guardarlo, per un bel po'; mi
spiaceva per lui e mi chiedevo che cosa avrebbero detto i suoi
famigliari.
Per moltissimi
versi, noi siamo il prodotto delle nostre esperienze. Sebbene quel periodo mi
abbia segnato moltissimo, in un modo o nell'altro quei traumi non furono
negativi: in tutte queste cose c'era una tensione creativa, ed io ero troppo
giovane, allora, per rendermi conto di tutto ci• che la guerra implicava. Era
diventata ormai parte della nostra vita quotidiana, sull'onda di quella stessa
voce che, ad ogni trasmissione radiofonica, annunciava chi aveva vinto questa o
quell'altra battaglia, o quanti piloti non erano tornati.
Il primo divorzio
di mia madre, in un periodo del genere,
non ebbe particolare rilevanza. Affittammo una casa sulla costa meridionale, e lŤ traslocammo
finche le acque si calmarono. A parte lo scoppio vicinissimo di una mina, che ci fece saltar tutti gi— dal letto nella
nostra prima settimana laggi—, il tempo trascorse senza che nulla di notevole
accadesse, alla fine, ci ritrasferrimmo nella nostra casa di Hascombe e
l'ordine riprese a ritmare le nostre vite.
Pochi anni tardi
cominci• il periodo pi— cruciale della mia vita: avevo quindici anni, la
pubert… era iniziata da un pezzo e mi sentivo molto solo in collegio. Mia madre
aveva incontrato di nuovo un ammiraglio della marina in pensione, e venne a
trovarmi a scuola perch‚ acconsentissi
al loro matrimonio. Prima delle vacanze e del mio ritorno ad Hascombe,
mia madre aveva preso la decisione di vendere la casa in cui ero nato, che
amavo moltissimo: l'ammiraglio desiderava viverre vicino al mare, forse per non
perdere d'occhio il vasto oceano delle sue memorie. Ricordo il dolore
terrificante che provai all'udire quella notizia: qualcosa, dentro di me, era
stato strappato via. Ci• che accade in seguito mi fece perch‚ ci troviamo qui,
sul pianeta Terra, anche se ci vollero molti anni di amaro risentimento e
dolore prima che imparassi a perdonare.
Passai quelle
dodici settimane di vacanze estive a rilevare ogni singolo albero della
propriet…, dicendo coscientemente addio al passato. Sapevo, dentro di me, che
in qualche modo quel'evento sarebbe a farmi partire per un viaggio lunghissimo,
forse lontano dal dolore di quel'istante, Non sapevo quando e neppure come,
tutto ci• che sapevo era che volevo andarmene da quella casa dopo aver detto
addio ad ogni singola pianta, albero,
uccello, ad ogni singola creatura vivente di cui avessi fatto esperienza in
quei primi anni della mia formazione.
Quando infine salii in macchina con la cartella per la scuola e l'uniforme del
collegio, chiesi a mia madre di fermarsi alla
fine del lungo viale. Non appena
la macchina si arresto, saltai gi— e guardai indietro, ancora una volta, per
dire addio a quella prima parte della mia vita.
CAPITOLO II
L'inizio della ricerca
Tutti conosciamo
la sensazione di tensione e contrazione istantanea: pu• essere causata da un
trauma improvviso o dalla paura, o da qualche evento inabituale. Il tempo Š
come catturato in quel istante, e a volte Š come se ci avessero colpiti nel
plesso solare con un pugnale. A partire da
tali esperienze, possiamo costruirci risentimento, rabbia, amarezza e persino un profondo dolore. Il
nostro schema di memoria, invece di essere fatto di gentilezza colma d'amore e
di gratitudine, si colora dei giudizi, e veniamo ad essere prigionieri opinione in merito a
quanto, secondo noi, avrebbe dovuto
accadere in quel determinato istante, Se
soltanto fossimo capaci di prendere fossimo capaci di prendere le distanze
minime per vedere e capire che cosa c'Š da imparare in ogni singola esperienza,
allora potremmo trasformare in qualcosa
di positivo ci• che sembra essere negativo. Quanto spesso veniamo
offuscati da momenti come questo!
Dopo il mio
ritorno in collegio, non mi ci volle molto per capire che con quel mio amaro risentimento
al dover lasciare la nostra casa. mi se era chiuso qualcosa nel cuore. era
stato come buttar gi— un cieco da una
finestra aperta.
La mia abilit…
nel penetrare il mondo invisibile mi era stata portata via, e mi sentivo
soffocare, pieno di rabbia e di paura per il futuro; ma paradossalmente, se in
quel periodo non fossi stato cosŤ teso, probabilmente non sarei partito in
cerca, ancora una volta, di io che sentivo appartenermi di diritto: una volta
vissuta un'esperienza interiore della bellezza di Dio con tutto il nostro
essere, non Š possibile dimenticarla.
Il grado di
fervore degli interrogativi interiori definisce il corso della nostra vita: se
c'Š una cosa di cui posiamo sempre essere sicuri, questa Š il cambiamento, e se
continuiamo a perseverare nella nostra aspirazione in interiore al manifestarsi
dei cambiamenti necessari, allora possiamo
star certi che si presentar… un insieme di circostanze tali da offrirci, in ogni momento, una risposta a
quanto abbiamo bisogno di capire.
Poco prima del
mio sedicesimo compleanno, venne a scuola un tale per tenere una conferenza e
un corso sull'ipnosi o autosuggestione. Come molti ragazzi di quella et…,
trovavo affascinanti questi argomenti, e firmai non solo per andare alla
conferenza, ma anche per frequentare i suoi corsi. Costui accettava soltanto
studenti votati aduna futura carriera medica o ad una professione in quel
campo, e dal memento che, all'epoca, stavo preparando gli esami di ammissione
alla scuola di medicina, venni invitato a seguire quei corsi.
Scoprii d'essere
uno studente ansioso di cominciare e pieno di entusiasmo. Persino durante la
conferenza, mentre ci venivano spiegati
in un modo abbastanza intellettuale alcuni principi di pratica, ricordo che
venni attratto da qualcosa: sentii una strana ma bella risonanza della zona del
cuore mentre quell'uomo parlava. Molto pi— tardi, scoprii che costrui era stato
iniziato ad un alto livello di guarigione, e che i suoi metodi non erano altro
che cornici atte a contenere il vero quadro che desiderava vedessimo.
Per molti versi,
ci• che conta veramente non Š il metodo precisi di guarigione o di terapia. se
uno Š davvero in grado di aiutare gli
altri a salire la scala fino ad uno stato di coscienza pi— elevato, pu•
servirsi di una molteplicit… di metodi diversi, scegliendo quello pi—
appropriato alla mentalit… dei pazienti. Dopo tutto, nel Nuovo Testamento si
dice che persino Ges—, nel suo Ministro, non abbia mai usato due volte lo
stesso metodo"
Il metodo di
quell'uomo era la semplicit… in persona: ci chiedeva di guardare un oggetto
luccicante che teneva in mano, contava
fino a dieci e, prima che arrivasse a sei o a sette, noi entravamo gi… nello
stato necessario per riuscire a lavorare con lui. Alcuni allievi trovarono che
fosse molto difficile non apporre resistenza e semplicemente "lasciarsi
andare" all'attimo presente ma io
fui pi— fortunato: ricordo che mi ci vollero solo due brevi sedute per riuscire
a lasciare andare il mio risentimento a l'amarezza, e di nuovo mi si aprŤ la
finestra del cuore.
In breve fui in
grado di fare come lui. scoprii di essere
perfettamente capace di condurre un'altra persona fuori dallo stato in
cui trovava, sia che si trattasse di un dolore fisico sia che fosse un dolore
emotivo e portarla in un altro stato, al di l… della relazione spazio-temporale
che abbiamo in questo mondo.In quel
stato, la persona riusciva a vedere ci• che stava accadendo in qualsiasi
momento, come se si trovasse in piedi sulla cima di montagna a guardare gi—
nella valle e nei campi, vedendo ci• che la gente stava facendo .
Scoprii anche i
ragazzi con cui lavoravo, sebbene giovano, erano in grado d osservare quanto
accadeva nelle loro vite, e di vedere gli eventi mutevoli come come proiezioni
del loro sŠ interiore. Divent• un bel gioco di teatro puro, in cui il
partecipante,trasformatosi in direttore di scena, riusciva ad indirizzare gli
attori verso i ruoli giusti.
Dato che ero
molto giovane, non mi resi conto appieno del significato della parte che io
stesso svolgevo. Ho la sensazione che fosse l'innocenza soltanto a prteggerci
tutti, dal momento che non avevamo davvero idea del perch‚ giocassimo con quei
metodi, se non per divertimento.
Molti altri ragazzi vennero da noi a chiederci
consiglio e la moda attecchi, finche i genitori non cominciarono a lamentarsi
con il preside, che un giorno mi convoc• nel
suo studio: ero trepidante e pieno di paura. In realt…, era un uomo
gentile e saggio, e dopo avermi fatto accomodare su una sedia, mi mise subito a mio agio:
"Va
benissimo che tu faccia queste cose, se sai cosa stai facendo e perch‚ lo fai.
Ho dei problemi con alcuni genitori. -Sorrise, accendendosi la pipai. -
Per molti versi, vorrei non aver mai
invitato quell'uomo, tanto per cominciare, lo conoscevo come una brava e degna
persona e credevo potesse offrire a noi
tutti qualche muova apertura. Comunque, viste le circostanze, credo sia meglio,
per il momento , tenere questi argomenti per noi e lasciare che l'ondata di
agitazione che si Š verificata fin dall'inizio di questa faccenda si plachi. Vedr•
personalmente tutti gli altri ragazzi implicati in questa storia - continu•. -
So che posso fidarmi di te" . E
uscŤ dalla stanza.
Il profondo
rispetto che provavo per il preside mi consentŤ di colmare le sue aspettative.
Dopo quella chiacchierata, quando i ragazzi venivano da me per sperimentare quel genere di fenomeni,
inclusi ormai diversi studenti parecchio anziani, riuscii a dir loro che
pensavo fosse soltanto un gioco, e che sarebbe stato meglio interromperlo.
Sarebbe
impossibile affermare che ci• che accadde subito dopo nella mia vita fosse un
risultato diretto di quel periodo, ma indubbiamente qualcosa, nel frattempo,
era cambiato dentro di me: c'era stata un'apertura in uno dei miei centri
sottili interiori, che aveva consentito un afflusso maggiore di forza vitale, e
quindi una pulizia dei canali che erano stati a lungo bloccati. Questa pulizia,
a sia vola, causava un afflusso ancora maggiore.
Da bambino mi era
stato dato il dono della "seconda vista", quella del mondo invisibile,
e per quel mondo sempre stato grato. Ci• che "vedevo", era un mondo
meraviglioso fatto di schemi nell'universo della natura, a partire dai quali il
nostro mondo Š in continuo divenire.
Questa matrice, o
schema progettuale del mondo formativo, era come il negativo di una fotografia:
a volte osservavo, un danno in quel grembo etico, che poi si sarebbe riflettuto
in una crescita anomala di un albero, di una
pianta oppure anche di un essere umano; la cosa mi turbava, giacchŠ
potevo constatare come dal mondo formativo, potessero nascere situazioni che
avrebbero accusato dolore o danni in questo mondo, toccandoci tutti, a meno che
qualcosa venisse cambiato radicalmente. Allora, non mi riusciva di capire
perch‚ mai gli altri non fossero in grado di vedere quel che vedevo io.
Dopo le mie
esperienze con l'ipnosi e dopo essermi
servito delle pratiche per condurre la gente da uno stato di coscienza
all'altro, mi sentivo pieno di una muova energia, lievemente diversa da quella
che avevo conosciuto in precedenza. Era come se avessi un'altra serie di vene,
vene invisibili, schemi di mutamento infinito, canali di energia sempre mutevoli, in tutto il corpo . Talvolta
avevo l'impressione di riuscire persino a vede gli negli altri. Il risultato di
tutto questo, fu che desideravo pi— di ogni altea cosa andarmene, e scoprire
davvero che cosa tutto questo significasse; comunque, ra impossibile: andavo
ancora a scuola e dovevo rimanerci fino a completare il ciclo di studi, all'et… di diciotto anni e
mezzo.
Le esperienze ci
vengono offerte per favorire, in noi, lo sviluppo del cosiddetto
"Osservatore". Sebbene una parte di noi sia fatta del prodotti
delle nostre esperienze: diciamo
piuttosto che esse costituiscono uno
specchio in cui noi possiamo vederci
osservarci, e infine trovarci di fronte a noi stessi.
In quegli ultimi
due anni di scuola mi sorsero dentro degli interrogativi molto profondi, che
dovetti esaminare in relazioni al mio futuro: scoprii di non essere abbastanza
brillante per entrare a medicina, e questo fu un amaro disappunto per la mia
famiglia e per me; ero quindi destinato
a due anni di servizio militare obbligatorio in marina.
Quell'idea non mi
piaceva neanche un po', ma dal momento che non c'era modo di venire fuori,
decisi di usare tutto il tempo libero che mi restava per studiare e
documentarmi sull'universo dei guaritori. Come accade di solito, mi trovai ad
avere in mano certi libri propio quando
ne avevo bisogno, e incontrai molte persone che avevano il dono della
guarigione e che mi aiutarono nel mio
cammino.
Il College di
Eton era una delle migliori scuole
d'Inghilterra, e preparava i ragazzi sia per una carriera d'ufficiale
nell'esercito, nella marina o in aviazione, per una carriera di avvocati o
dottori, oppure dava loro le conoscenze necessarie per occuparsi della gestione
delle propriet… di famiglia. In quell'ambiente, il mio neo-scoperto interesse
per la guarigione veniva considerato non molto "normale", sia dalla
mia famiglia che dai miei insegnati; una volta, i miei mi spedirono il loro
amministratore affinche fungesse da mediatore, quale egli era, e si assicurasse
che, dopo il sevizio militare, avesse in mente di entrare in affari.
"L'abracadabra
va benissimo - disse- ma pu• causarti un sacco di guai. E molto meglio non
occuparsi di queste cose e concentrarsi, invece, su ci• che la tua famiglia ti
ha programmato in questi ultimi anni".
Oh, che danni
arrecano ai figli le aspettative dei genitori nei loro confronti!
I geni sono
portatori di schemi di forme-pensiero appartenute ai nostri e ai nostri
antenati e in molti casi le persone vivono poco o niente la loro vita,
passandola invece a soddisfare le aspettative che i genitori hanno proiettato
su di loro. Il detto inglese "l'aspettativa Š la morte rossa", ci
mette in guardia: se ci aspettiamo che
nostro figlio faccia ci• che noi non siamo riusciti a fare nella nostra
vita, la libert… potenziale della sua essenza rischia di venire completamente soffocata . In tal
modo, i genitori si mettono nelle condizioni di essere delusi, e di avere un
senso di rifiuto simile a quello provato dal bambino, il quale non chiede altro
che di poter crescere nella luce della Verit… e della Libert…. Prima o poi, il
bambino comincer… a sovracompensare, oppresso dalla aspettative dei suoi
genitori. Il risultato finale Š che pi— probabilmente quello stesso caos verr…
poi riprodotto nei bambini futuri, in quando non affrancati dagli schemi del
passato.
Il mio
interrogativo interiore di quel periodo era molto pi— profondo della mia
considerazione per gli affari di famiglia. Aveva a che fare con la natura del
tempo e con il significato interiore profondo della religione; non verteva sul
senso formale delle religioni in quanto tali; bensŤ sulle funzioni che esse
avevano svolto in diversi momenti storici e in vaie parti del mondo. I mondi
formativi che avevo conosciuto non erano soggetti alle leggi del nostro mondo
spazio-temporale eppure erano, per me, tanto reali quanto i mutamenti di
stagioni dovuti al trascorrere del tempo in
queste mondo. Avevo letto qualcosa sull'idea dell' eterno rinascere, e
passavo ore ed ore seduto nella cappella
della scuola, risalante al sedicesimo secolo, assorto nel percepire che cos'era
rimasto, ora, dei fedeli di un tempo.
Talvolta, lŤ la
presenza del Cristo era cosŤ soverchiante che mi recai dal cappellano della
scuola per chiedere il suo parere: gli spiegai che, spesso, sentivo sgorgarmi
lacrime interiore e che, ogni volta, dopo, provavo un senso di liberazione che
sfidava qualsiasi normale comprensione. Il cappellano, era un uomo buono e gentile; si era convinto che il mio
futuro fosse di entrare formalmente nella struttura ecclesiastica, e mi
consigli• di frequentare teologia.
Disse che quello
sarebbe stato il mio lavoro nella vita, per testimoniare la mia gratitudine per
tutto ci• che mi era stato dato di esperire.Prima che finisse la scuola,
avevamo trascorso insieme molte ore in preghiera e in contemplazione, e sebbene
il nostro sia stato un triste addio, il cappellano aveva avuto il tempo di
intuire, e con ragione, che la mia vita sarebbe trascorsa in strada, e non
soltanto in Chiesa.
CAPITOLO III
La sincronicit… e
la via del ritorno
A mano a mano che
cresce la nostra comprensione della
guarigione, si produce una serie di eventi quasi inevitabile, nella nostra vita,
ce non pu• essere spiegata solo ricorrendo alla casualit…. Le leggi che
governano la sincronicit… sono difficili, se non impossibili, da capire con la
mente logica: la mente seguendo un percorso che va da A a C passando per B,
mentre la sincronicit… ha a che fare con
la Via del Ritorno, quella che abbiamo imboccato per ricongiungerci, attraverso
le esperienze della vita, alla Fonte della Vita stessa.
Centinaia di
storie raccontano di eventi che sembrano prodursi senza alcuna ragione logica,
e tutti abbiamo avuto esperienze di quel genere in vari momenti della nostra
vita.Ho scoperto, negli anni, che questi strano avvenimenti si producono per
guidarci lungo il cammino, quando stiamo davvero vivendo nell'interrogativo. SE
ci limitiamo a contemplare la vita e a lasciare che le cose seguano il loro
corso normale, possiamo non notare ci• che davvero accade intorno a noi;
vediamo e sperimentiamo soltanto ci• che vogliamo, piuttosto che ci• di cui
potremmo aver bisogno. D'altro canto, se nel nostro cuore arte un
interrogativo, la vita assume un significato del tutto diverso e un estraneo
che ci passa accanto all'angolo di una strada pu• offrirci, in un solo sguardo,
l'intera risposta al mistero. Se, in quel momento, "dormiamo",
quell'evento non significher… niente per noi, e avremo perso un'altra
opportunit… che avrebbe potuto aiutarsi a ricomporre il mosaico irregolare del
viaggio della nostra vita.
In un certo senso
tutta la vita in questo mondo relativo ha che fare con la guarigione. Alla luce
di questa comprensione, ci• che molto spesso vediamo come sofferenza in noi
stessi e negli altri assume nuovo significato; ogni istante pu• essere
un'esperienza di guarigione, dal momento che il dolore che ci viene dato non Š
mai pi— di quanto possiamo sopportare, e che ogni esperienza ha
ineluttabilmente a che fare con la possibilit… dell'autotrasformatore.
Tutto, che
lo percepiamo in odo cosciente o no, Š
parte di questo processo di trasformazione, e se noi "dormiamo" in
presenza del grande potenziale che, quali esseri umani, ci portiamo dentro
allora saremo soltanto parte dell'evoluzione organica. Ma se ci risvegliamo
allo scopo del viaggio della nostra vita, saremo participi dell'evoluzione
cosciente dell'umanit… e del futuro planetario.
Il periodo che
trascorsi in marina fu, come minimo, movimentato, e le leggi della sincronicit…
funzionarono davvero in un strano modo. Fui nominato ufficiale di rotta, un
scelta che si rivel• infelice per i comandanti in capo: sono famoso ancora oggi
per esser stato l'unico capace di far navigare una flotta di moto.torpediniere
in un campo minato in tempo di pace!
Dunque, la mia
carriera in mare ebbe vita breve, e mi trasferirono ai servizi segreti della
marina. Senza questa sequenza di eventi, forse non avrei mai imparato a scrivere a macchina,
un'abilit… allora necessaria per chi doveva decodificare i segnali stranieri, e
che oggi mi torna indefinitamente utili per il mio lavoro.Le mie mansioni mi
lasciavano anche molto tempo libero, e ne approfittai per riprendere gli studi
sulla guarigione esoterica; pi— investigavo in quei misteri, pi— mi rendevo
conto che l'apprendimento era infinito.
Avevo ripreso la
mia ricerca, e usavo ogni momento libero per studiare; il Profeta Maometto una
volta disse queste parole famose: "Cerca la tua conoscenza anche fino in
Cina", continuai; di quando in quando percepivo una squarcio del
"Mondo Reale" che avevo ben conosciuto da bambino e che, da allora,
era rimasto nascosto ai miei occhi. Sebbene fossi molto giovani, le persone
incominciavano a venirmi a chiedere aiuto, e scopri che erano in grado di
riceverlo. Le mie mani diventavano bollenti non appena toccavo le zone dolenti
dei loro corpi, e talvolta un alito di aria fredda entrava nella stanza in
cui stavo lavorando. Usavo anche ci• che
avevo assimilato a scuola circa l'autosuggestione, adattandolo intuitivamente
sul momento.
Dopo queste
esperienze, ero impaziente di concludere il servizio militare. Gli ultimi sei
mesi sembravano non finire pi—. Nel frattempo la mia famiglia aveva fatto dei
programmi per me, pensando che avrei lavorato alla borsa valori nel centro di
Londra, il che mi sembrava un disastro bell'e buono. La borsa non aggiungeva
nulla alle mie conoscenza sulla guarigione, ed io ero molto pi— interessato a
come essere davvero di aiuto agli altri nella vita.
Anche si finii
col presentarmi da un agente di cambio dopo essermi tolto l'uniforme,
resistetti non pi— di tre settimane, il mio "voglio uscir fuori da
qui" continuava a risuonarmi nella mente e nel cuore.
Qualcosa mi
spingeva dentro e fuori dall'ambiente tradizionale al quale ero abituato; a
quei tempi, i giovani non andavano molto in giro, e me ne stavo soprattutto da
solo. Eravamo negli anni Cinquanta,
molto prima delle grandi rivoluzioni giovanili degli anni Sessanta e Settanta
e, in Inghilterra, quei pochi di noi che rappresentavano lo scontento giovanile
venivano chiamati "gli arrabbiat". Causavano un sacco di guai ovunque
andassimo, e passavamo gran parte del
nostro tempo assorti in attivit… intellettuale sinistroidi.
Preso dal fascino
della ribellione d'avanguardia di allora, quasi persi di vista il mio scopo
principale, ovvero dedicarmi continuamente alla ricerca della Verit…. Allora,
ancora una volta, mi resi conto che non c'era mient'altro da fare. Il destino
mi ci spingeva. Senza alcuna ragione logica apparente (a quel tempo neppure io
sapevo il perch‚) e con gran dispiacere della mia famiglia, feci i documenti
per emigrare negli Stati Uniti.
Avvicinandomi a
New York e vedendo la Statua della Libert… per la prima volta, nella luce del
primo mattino davvero mi sembr• d'essere uno dei pionieri dei tempi del Mayflower, ed ero impaziente di
toccar terra; ma l'entusiasmo non dur• a lungo, perch‚ le impressioni della
citt… ben presto divennero schiaccianti:
c'era cosŤ tanto rumore, tutti erano cosŤ
indaffarati e frenetici, che mi sentivo davvero molto lontano dalla
quiete della campagna inglese.
Pochi giorni
dopo, trovando quella confusione insopportabile, decisi di andarmene.
Presi un treno
per il North Carolina. Le impressioni offerte dal profondo Sud fecero venire a
galla tutte le storie che avevo sentito sul ramo americano della mia famiglia:
il vescovo Feild era stato uno dei primi vescovi a partire per l'America, ed
era un discendente di Sir John Field, l'astronomo di corte della regina
Elisabetta, la quale lo aveva fatto cavaliere nel 1538. Sir John Feild era noto
come un grande esperto di matematica copernicana, e conosceva John Dee, il
famoso oculista fondatore della Golden Dawn, una societ… esoterica segreta che esiste
ancora oggi.Insieme, Sir John Feild e John Dee avevano tracciato la rotta di
navigazione di Sir Francis Drake intorno al mondo.
Il North Carolina
era il luogo in cui i miei antenati erano vissuti per generazioni e qui contavo di ritrovare le mie
radici dal momento che, nella famiglia Feild, a quanto si sapeva, nessun altro
si era tanto immerso nella ricerca interiore fin dal sedicesimo secolo. Non
abbiamo forse, tutti, il desiderio di risalire ai nostri antenati? Portiamo in noi cosŤ tanto degli schemi passati! Per
essere liberi, quali guaritori del mondo, bisogna saper distillare, per mezzo
dell'Amore, gli schemi de amore incompiuto delle generazioni che ci hanno
preceduti.
Trovare la
propriet… della famiglia in rovina fu un vero colpo: quella che era stata, un
tempo, un bella casa inglese in stile coloniale, era stata trascurata per anni,
e l'unico mio parente ancora in vita era un anziano cugino il cui massimo
desiderio sembrava essere chi io sposassi immediatamente una delle
"debuttanti" locali. Tutti davano feste a bizzeffe per me, e le
giovani donne se ne stavano in fila, quasi dovessi sceglierne una come si
coglie un fiore primaverile!
Tutto questo era
molto imbarazzante, ma dal momento che il senso dell'umorismo ha un ruolo
importante nella guarigione, vi racconter• la storia seguente, che ricorda un
po' le storie zen. Ero inseguito giorno e notte dalla madri, impazienti di
vedere di nuovo un Feild nel North Carolina,
e avevo ben poche possibilit… di sfuggire; come ultima risorsa,
annunciai d'essere davvero appassionato di pesca, e mi costruii una lenza: poi,
armato di un tappo, un lungo pezzo di corda, uno spillo ricurvo e un
vermicello, mi rifugiai nello stagno locale.
Ma neppure lŤ mi era permesso di restare da
solo, e la gente cominci• ad arrivare non appena feci la mia comparsa.Ero gi…
stato informato che non c'eramo pesci in quello stagno, e alla fine uno dei
locali mi chiese perch‚ mai avessi messo l'esca all'amo quando tutti, incluso
io stesso, sapevano che non c'erano pesci da prendere . Io gli risposi:
"Ma se non
metto l'esca all'amo, come sapr• che non ci sono pesci?".
Con la mia
tattica riuscii a non farmi prendere all'amo!non soltanto compresero che non avevo intenzione di
sposare una delle fascinose bellezze del sud, ma decisero anche, nel contempo,
che ero un po' matto. Alla fine mi
lasciarono, a contemplare le mie radici e a decidere il mio prossimo passo.
Finalmente
approdai a Menphis, nel Tennessee, dove lavorai nell'ufficio di un magnate del
cotone per diversi
mesi, in cambio
di un biglietto aero per il Giappone. I miei viaggi americani sembravano essere
serviti al loro scopo, e sentivo che, ormai, era quasi ora di andarmene.
Non so se gli
piacesse il mio accento britannico o se le mie abilit… di segretario fossero
migliori di quanto pensassi, ma ricevetti, con mia grande sorpresa, non solo un
biglietto per il Giappone, ma addirittura uno per il giro del mondo. Sebbene
non abbia mai rivisto quell'uomo, per uno strano capriccio del fato o del
destino e attraverso le leggi sincronicit… fui in grado di continuare il mio
viaggio.
Da Menphis presi
un aero per San Francisco: qui ero di muovo straniero in terra straniera, con
indosso quel mio vestito di tweed fatto
davvero per le brughiere scozzesi, e con appresso soltanto la mia chitarra e
un'enorme valigia.
A quei tempi San
Francisco rappresentava il cammino per la libert…, specialmente per coloro che
si erano trovati irretiti nella stoica societ… inglese: la funicolare, la
musica, le risate e il senso di gioia che pervadeva ogni cosa erano per me
tentazione quasi troppo forte per partire.
Tutti noi abbiamo
bisogno di tre tipi di cibo ogni giorno: il cibo che mangiano, l'aria che
respiriamo e le impresone che assorbiamo. Senza uno di essi, c'e ben poca vita
reale. Le impressioni sono necessarie e vanno raccolte coscientemente,
piuttosto che solo contemplate.
Non esistono due
momenti uguali fra loro, e cosŤ il sentiero che percorriamo un giorno non Š mai
lo stesso del giorno prima o del giorno seguente.Dopo aver trascorso tutto il
mio tempo un quell'ufficio di Menphis, banchettai con le impressioni a San
Francisco e, cosŤ facendo, percepii un senso di guarigione.
La tappa seguente
furono le Hawaii. Oh, che giorni affascinanti e incredibili" Il paradiso
si dischiudeva al giovane sulle spiagge di Waikiki, e i cocktails di mai tai
presero il posto della proverbiale tazza di tŠ. Mi sentivo come uno dei marinai
del capitano Cook, quando per primo attracc• a Tahiti. La mia ricerca della
Verit… e le mie aspirazioni all'apprendimento della guarigione per essere pi—
utile, erano scomparse; anche gli alti ideali erano scomparsi: non esisteva
nient'altro che un mondo infinito di attrazione sensuale.
Se veniamo
catturati dal mondo dell'attrazione abbiamo tendenza a perdere la strada, e inoltre
Š l'attrazione stessa ad attirarci. Quando imbocchiamo il viaggio di ritorno
all'Essenza della Verit… stessa, ogni esperienza che ci Š stato dato di vivere pu• essere vissuta come una
pietra militare per guidarci lungo il cammino; non c'Š niente di male se
perdiamo di vista questo segnale una prima volta, o una seconda, o una terza, ma se continuano
ad ignorare ci• che ci viene dato da comprendere, allora, con certezza, per noi
sar… difficile vedere lo scopo del prossimo esame.
La Verit… non ci
viene servita su un vassoi d'argento, mala si spreme goccia dentro di noi con
un duro lavoro e con un buon senso d'osservazione.
Dal momento che
l'interrogativo che avevo in cuore era reale, venivo guidato, anche se a volte
con esiti cosŤ maldestri che mi pareva d'essere Paperino, lungo la Strada della
Verit…. Persino alle Hawaii, circondato da tutti i piaceri locali, accaddero
certi eventi che mi risvegliarono ancora una volta alla mia intenzione
originaria. Come risultato, ristabilii i mie programmi di viaggio in Giappone;
a scuola avevo letto qualcosa sul buddhismo zen, avevo studiato l'arte
giapponese e mi ero sempre sentito attratto dalla serenit… dei suoi paesaggi
campestri. Sapevo anche, intuitivamente, che lŤ c'era una chiave per la mia
ricerca.
Sfortunatamente,
non avevo imparato abbastanza dalla mie esperienze hawaiane su come il mondo
dell'attrazione posa manifestarsi per distoglierci dalla nostra meta, sicch‚ mi
accadde di nuovo qualcosa di simile sull'aereo per il Giappone. Incontrai
un'hostess bellissima durante il volo, ed avendo deciso che ci piacevano
moltissimo, prima di scendere dall'aereo lei mi diede un biglietto con il nome
del suo hotel a Kyoto, in cui ci saremmo ritrovati dopo tre giorni. Per una
qualche ragione, dopo aver sbrigato certe faccende a Tokio e prima di arrivare
a Kyoto, persi il bigliettaio con il indirizzo dell'hotel. Ero impaziente
di incontrarla, giacchŠ un'avventura
romantica si era messa in moto. Deluso, feci del mio meglio per ripercorrere il
tempo trascorso in aereo, ed infine pensai di ricordarmi il nome dell'albergo:
ma guai a coloro che "pensano" di sapere!
Il treno da Tokio
a Kyoto era molto affollato; mi portavo ancora dietro il vaglione e la
chitarra, ma fortunatamente ora viaggiavo in abiti pi— leggeri. Al mio arrivo a
Kyoto chiami un taxi e cercai di spiegare all'autista dove volessi andare;
costui non sapeva una parola d'inglese, e io non una di giapponese. Mi guard•
un po' strano, quando chiesi di andare in quel determinato "hotel".
Guid• come un
pazzo finche non svolt•, lasciandosi alle spalle la strada principale e
mettendosi a zigzagare nelle strade secondarie. Infine si ferm• in un vicolo
stretto, davanti ad un ampio portale di legno. Facendo del suo meglio per
spiegarsi a gesti, disse che quello era l'indirizzo che gli avevo dato.
Sembrava avesse molta fretta, e non appena gli pagai la corsa si allontan•. Ero
lŤ, da solo, in piedi in mezzi alla strada, con chitarra e valigia.
Tutti noi
conosciamo quel fremito che ci percorre quando sta per accadere qualcosa: Š una sensazione alla nuca,
accompagnata da un po' di paura propio nel plesso solare.
Ecco, era propio
quello che provavo io. Era, a questo punto, evidente che quello non poteva
essere l'hotel indicato sul bigliettaio che avevo perso. In un modo o nell'altro,
il "caso"- Paperino aveva colpito ancora.
Bussai alla
porta, e vennero ad aprire tre giovani donne che indossavano un Kimono di seta
scura; sorridevano e mi fecero entrare in uno dei pi— bei giardini giapponesi
che avessi mai visto. Nessuna fotografia avrebbe potuto rendergli giustizia: il
senso di ordine, di pace e di tranquillit… cancell• tutte le mie paure. Mi
sentivo come se fossi tornato a casa, ad Hascombe, anche se mi trovavo in un
altro paese. C'era lŤ, quello stesso senso di uno scopo: anche un giardino pu•
essere un guaritore.
Le giovano donne
che in seguito avrei scoperto essere delle novizie, mi fecero cenno di
aspettare sulla soglia.
Malgrado i miei
timori si fossero dissolti nella bellezza del giardino, davvero mi sembrava di
essere un po' matto: non avevo idea di dove fossi, e il trauma di quella
situazione alter• il ritmo. Le giovani donne erano incredibilmente belle ed
attraenti, ma non c'era segno di stanze d'albergo o di qualsiasi cosa
ricordasse un hotel: mi tornava in mente la faccia del taxista quando mi aveva
lasciato alla porta... Era forse un bordello? In quali strane circostanze mi
ero andato a cacciare, questa volta?
Potevo vedere un
tratto di un lungo a basso edificio che sembrava quasi far parte del giardino:
non c'era separazione. Ogni cosa rispettava una proporzione e un'armonia
perfette. Mi sedetti sulla valigia e aspettai, sentendomi come un pesce fuori
d'acqua. In breve, le giovani donne tornarono, accompagnate questa volta da un
uomo in abiti monacali, con il cranio rasato e con una specie di bastone piatto
in mano. Costui si inchin• profondamente, e parlava abbastanza inglese perch‚
mi accertassi d'essere in un monastero. Infatti, salt• fuori che si trattava di
un monastero buddhista zen dove i novizi imparavano l'antica arte della Cerimonia del TŠ.
Le leggi della
sincronicit… erano di nuovo al lavoro; pi— tardi, scoprii di aver pronunciato
una sillaba sbagliata nel nome dell'hotel e, come risultato, finii col
trascorrere diverse settimane in quel monastero, a meditare quietamente con gli
altri e a ricevere istruzioni dall'abate, sperimentando le propriet… curative
dell'ordine e degli schemi prevalenti nella casa e nel giardino.
Durante quel mio
soggiorno, mi divenne sempre pi— chiaro che l'importanza dell'uso corretto
degli schemi nella guarigione Š molto spesso tralasciata; le propriet…
terapeutiche dell'architettura sacra o di un giardino ben curato, non saranno
mai sottolineate abbastanza: nessuno Š pi— come prima dopo essere entrato in un
cattedrale gotica o in qualcosa come la Moschea Blu di Istambul.
Certamente
costruiremmo i nostri giardini, le nostre case e le nostre citt… con infinita
cura e molta pi— considerazione se sapessimo che si pu• porre rimedio persino
al danno causato da un trauma e dallo stress emotivo anche solo restando in
luoghi di quel genere.
Per tutto quel
periodo mi parve di vivere in un serie di ritorni di memoria, ricordi della mia
fanciullezza. Il dolore di lasciare la casa in cui ero nato cominci• a
dissolversi, e la seconda vista mi torn•; con quel dono, venne anche la
crescente compresone che in un modo o nell'altro avrei fondato un centro di
guarigione in Inghilterra: non avevo alcuna idea come ci sarei riuscito, e
tanto meno di quando l'avrei fatto, ma le vasi si stavano formando. Mentre sedevo nel bel giardino del monastero, avevo
avuto visioni di un posto in cui la
gente venire, in cui il lavoro terapeutico poteva essere offerto ai bisognosi,
e in cui l'armonia e l'ordine avrebbero
potuto essere restaurati per la gente proveniente dalle citt…. Ci vollero molti
anni prima che quella visione si materializzante, ma sono convinto che quelle
settimane abbiano avuto su di me un effetto profondo, rinnovando ancora una
volta la mia infinita ricerca della Verit….
Venne il tempo di
andarmene. Il giorno in cui avevo programmato di partire, l'abate predispose
una Cerimonia del TŠ completa: malgrado le difficolt… linguistiche ed il fatto
che io non comprendessi appieno il significato di tutti i gesti, fu
un'esperienza possente e commovente. Ci salutammo con grande affetto. Non
dimenticher• mai la gentilezza e la generosit… di quelle care persone.Non
rividi mai pi— la mia hostess, ma tutto quello che guadagnai dal soggiorno nel
monasteri fece sŤ da no farmela considerare come una grave perdita. Fu lŤ che,
tra l'altra, imparai i principi di base della respirazione cosciente; l'abate
aveva l'abitudine di ripetermi continuamente:"Tu ricorda per favore. Tu
inspira solo per espirare". Negli anni seguenti, avrei trascorso lunghi
periodi assorto in vari tipi di meditazione, e avrai imparato molte tecniche da
maestri diversi, ma oggi come allora quel principio Š sempre valido. Con l'uso
cosciente del respiro ed equilibrando l'inspirazione con l'espirazione, si
spalancano a noi le porte di un intero nuovo mondo.
CAPITOLO IV
Viaggi in Oriente
E straordinario
come, proprio quando pensiamo che tutto stia andando come vogliamo noi, quando
la vita sembra fluire con facilit… nel modo migliore, capiti qualcosa di
apparentemente casuale che andr… ad alterare quello schema. I nostri vengono
capovolti, e cominciamo a chiederci che cosa sia andato storto e perch‚ si
debba ricominciare tutto daccapo. Quando siamo giovani, Š difficile capire che
le nostre esperienze ci forniscono il nutrimento necessario per la nostra
crescita, e che solo quando siamo grati per le esperienze e tutto ci• che esse
comportano, possiamo procedere oltre, sicch‚ ci vengono offerte altre e pi—
grandi fonti di nutrimento.
Il tempo che
avevo trascorso in Giappone mi aveva guarito in tanti modi diversi, ma ancora
non avevo raggiunto la meta. Il mio viaggio sul cammino della Verit… mi aveva
condotto attraverso molte esperienze arricchenti, ma ormai avevo bisogno di una
"struttura" che mi permettesse di mettere in pratica ci• che mi era
stato dato di capire. Senza quella struttura, sapevo che me ne sarei ritornato
in Inghilterra ad affrontare la noia inevitabile della vita che mi avevano
adeguato ad accettare come una cosa normale, e questo era un pensiero che non
mi piaceva affatto. Mi chiedevo come avrei
potuto adattarmi ancora una volta alla societ…, e seguire la ronda dei
cocktail, delle cene, dei balli che, allora, erano in voga. L'idea di un
abito per la cena mi sembrava
assolutamente priva di senso e oscura, e le scarpe di vernice erano ben lontane
dal monastero giapponese!
Lasciata Tokyo
andai ad Hong Kong e cercai di raccogliere le forze per affrontare di nuovo la
cultura occidentale . Andai a giocare a tennis nel circolo britannico locale,
partecipai a numerose feste assolutamente britanniche e, in breve, mi sentii
morire di noia. Il vecchio nastro di "voglio uscir fuori da qui!"
gridava forte dentro di me.
Avevo abbastanza
soldi per aggire l'intera faccenda, sicch‚ presi un aereo per l'India, e da qui
pere il Pakistan. Fu qui che mi presi
l'inevitabile batosta: contrassi l'ameba in forma cosŤ grave che dovetti far
ritorno in Inghilterra, dove mi ritrovai
in un ospedale londinese. Ebbi delle complicazioni tali che per quale anno non
feci altro che entrare ed uscire dagli ospedali, dovetti sottopormi ad una grave operazione e, per dirla in generale, ne
ebbi abbastanza pi— di chiunque altro della medicina ortodossa.
Come molta altra
gente, incominciavo a capire che se i professionisti della medicina avessero
lavorato di comune accordo con i vari
guaritori e terapeuti del mondo, si sarebbe potuto fare un grande passo avanti
nella comprensione della salute e della malattia. A quel tempo, avevo deciso di
lavorare io stesso in ospedale, in modo da rendermi utile ed imparare di pi—
sulla sofferenza e sulla morte, e dal momento che la mia famiglia conosceva il
capo del personale di un dei pi— grandi ospedali di Londra in cui si faceva
pratica, feci in modo di avere un posto. Diventai di molti dottori. I progetti
di fare di me un agente di borsa o un fabbricante di birra, o uno ricco uomo
d'affari si era dissolti. Ora stavo per conto mio, e accarezzavo l'idea de
aprire, un giorno, un vero e propio
centro di guarigione, in collaborazione con i professionisti della
medicina ortodossa, con un'equipe in grado di essere di aiuto su ogni possibile
livello. Vedevo chiropratici, osteopati, erboristi e molti altri terapeuti
lavorare tutti insieme. Il sogno era tirato per i capelli, ma alla fine si
avver•.
Ad un certo punto
venni invitato a tenere una serie di conferenze sulla guarigione esoterica ad
Ajmer, in India.
All'ultimo
momento, qualcosa mi grid• dentro di no andarci, e dopo aver disdetto il giro
di conferenze cambiai il biglietto aereo con un volo per Karachi, in Pakistan.
Avevo in mente di
andare a trovare un mio cugino che abitava laggi—, per quanto non ci fossimo
pi— visti dopo la nostra infanzia, e non avessi alcuna idea della vita che
conduceva. L'ambiente del club di campagna in cui li trovai era in stridente contrasto con la povert…
rampante dei ghetti circostanti; in certi giorni il lezzo della sofferenza e
della miseria saliva su, fino ai campi del club, sebbene suscitasse ben poca
compassione in coloro che erano ricchi abbastanza per pagarsi un via d'uscita
dal dolore. Se siamo "una fratellanza di esseri umani nella paternit… di
Dio", ma poi ci dimentichiamo il dolore dei nostri fratelli e delle nostre
sorelle, allora Š difficile definirci umani.
Rimasi una
settimana soltanto a poco pi— con mio cugino, dopodich‚, spinto da un
interrogativo ancora pi— impellente, quale lo scopo della vita sulla Terra, mi
diressi verso il nord del Pakistan.
Avevo visto molte
fotografie delle regioni settentrionali sopra Rawalpindi, vicino al confine con
l'Afghanistan, e avevo letto di un posto misterioso di nome Hunza, in cui la
gente campava pi— di cent'anni. Sapendo perfettamente d'essere sul punto di
fare un grande cambiamento nella mia vita, cercavo di trovare il tempo per
sedermi in pace per un attimo, e il pensiero di quelle belle montagne mi
attirava. A Rawilpindi dovetti aspettare: il tempo aera troppo brutto perch‚ il
piccolo aereo facesse quell'incredibile viaggio a Gilgil, a circa
millecinquecento metri di quota, nell'Himalaya. Finalmente ci fu una schiarita.
Erano finiti i giorni del valigione, della chitarra e dell'abito di Tweed;
questa volta avevo zaino, vestiti caldi e un fornello portatile!
In quel periodo
l'esercito era preoccupato per i
movimenti di truppe cinesi che puntavano verso il Pakistan, sicch‚ era permesso
ai turisti di alloggiare soltanto nelle locande governative e di muoversi su una jeep guidata unicamente da un
autista con nomina governativa. Questo non me l'ero aspettato: avevo sperato
tanto di poter stare da solo, e di consentire al futuro di manifestarsi. Quel
volo era stato uno di quelli da far accapponare la pelle, uno dei pi— sofferti
della mia vita, con le ali che quasi raschiavano il fianco dei picchi immensi,
vertiginosi, sopra le nostre teste. Quando l'aereo era atterrato sano e salvo,
mi spedirono nell'unica locanda governativa della zona e mi consegnarono i
documenti necessari per visitare la regione.
Mi riposai per
qualche giorno nella locanda, preparando il cibo che mi ero dietro con il
fornelli, fuori dalla mi stanza, sulla veranda. I ristoranti avevano un'aria
sospetta e non avevo voglia di rischiare, memore die miei attacchi di
dissenteria in Pakistan anni addietro. Dal momento che non c'erano altri
ospiti, il posto era tranquillo, e fu il momento buono per fare l'inventario.
Quando finalmente
mi fui acclimatato all'alta quota e mi sentii a posto, uscii ad esplorare la
citt… e la piazza del mercato: Fu qui che notai un uomo che vendeva abiti: per
entrambi fu un riconoscersi all'istante; mi invit• nella sua piccola bottega a
bere el tŠ. Aveva uno sguardo penetrante e parlava un fluido inglese, ed era
molto ducato e dignitoso, malgrado avesse una aspetto un po'cencioso. Dopo
qualche convenevole cominci• a rivolgermi una domanda dopo l'altra sulla mia
vita: voleva sapere che ci facessi tutto solo a Gilgit, dov'ero stato in
Pakistan e cosŤ via: In breve ci trovammo ad affrontare l'argomento della mia personale ricerca della Verit…, e
l'idea che siamo tutti qui per guarire, in un modo o nell'altro. La conversazione
and• avanti per tutto il giorno, e alla sera mi invit• a casa sua: mando di
corsa un ragazzo ad avvertire la moglie che avrebbero avuto un ospite a cena.
La sua casetta
era poco lontana. L'uomo mi prese per un braccio, guidandomi la folla: in quei
giorni erano pochi i forestieri a Gilgit, sicch‚ la gente mi guardava in modo
inequivocabile. Sbucavano persino di corsa dalle strada laterali per dare
un'occhiata a quel fenomeno. Ero ben contento che il mio amico sarto fosse lŤ
con me ad allontanare con la voce quelli che si avvicinavano troppo.
Fummo accolti da
sua moglie e dalla figlia maggiore,entrambe avvolti in abiti di ottima seta; mi
trattarono come un re, e mi ricordo ancora oggi di quella cena; c'erano molte
portate con aromi sottili, ma ci• che mi Š rimasto impresso Š il riso. Era ricoperto
da una foglia d'argento puro, sottile come carta di riso:
"se mi
avessero avvisata prima, sarebbe stata d'oro", disse la moglie del sarto
con un sorriso, intendendo che avrei dovuto mangiare la foglia d'argento
insieme con il riso.
La cena cominci•
e finŤ, ci furono altre domande e poi le
donne ci lasciarono soli a parlare davanti al tŠ. Come sempre accade in Medio
Oriente se gli occidentali cominciano a fare domande su Cammino Interiore,
inevitabilmente si ricade sul Sufismo. Il sufismo Š l'anima esoterica
dell'Islam, ed era qualcosa che avevo studiato a fondo a Londra. In qualsiasi
religioso ortodosso, questi argomenti vengono discussi di rado apertamente, e
mi era stato offerto ben pi— d'un vago indizio su ci• che quell'umile uomo
sapeva, oltre a quanto fosse disposto a dire al primo incontro. Non c'e niente
di meglio di un buon amo per prendere un pesce che non aspetta altro, sicch‚,
il giorno seguente, ero di nuovo nel suo negozio!
Quel giorno,
per•, il sarto aveva da fare, sicch‚ mi aveva combinato un appuntamento con un
suo amico. Prima che ci andassi, tuttavia, insistette per prendermi le misure,
dicendo che avrebbe voluto farmi un regalo quando fossi tornato da lui, il
mattino seguente. L'amico in questione si rivel• essere un venditore di tappeti
in un'altra strada. Di nuovo si svolse una scena analoga alla prima, con tante
tazze di tŠ e altre domande, ma dal momento che egli non parlava molto bene
l'inglese, questa volta fu pi— difficile rispondere. Egli mi spieg• che aveva
parlato con il suo amico sarto, il quale gli aveva riferito che ero interessato
alle arti della guarigione; continu• dicendo che aveva un amico pi— a nord,
esperto in quel campo, e che se fossi passato da quelle parti avrei potuto
andarli a trovare. Dal momento che non aveva indirizzo, mi tracci• una mapa
approssimativa e mi spieg• che, pi— oltre, c'era ancora una locanda
governativa, ai piedi del Nanga Parbat, la "Montagna Nuda",
duemilaquattrocento metri pi— in alto di Gilgit.
Il mattino
seguente tornai dal mio amico sarto, nella sua bottega:
"Sono
onorato che tu sia venuto - disse, andando a prendermi nel retrobottega una
magnifica veste di lana. -
Ti terr… caldo -
sorrise. - Avrei voluto fare anche una fodera, ma quel poco di stoffa che avevo
l'ho messa nel risvolto dei polsini. Ti prego di accettarla, e di ricordarti di
noi quando sarai lass—, in montagna. Ho saputo dei tuoi programmi, e ho preso
accordi l'autista governativo che ti verr… a precedere domani. Devi portarti
dietro del cibo per almeno una settimana, perch‚ l'autista non si fermer… lŤ con te, e dovrai preparare tutto per bene. Possa Allah guidarti e
proteggerti nel tuo viaggio".
Spesso ci viene
detto che dobbiamo aver fiducia, ma ben di rado ci viene spiegato che si tratta
di una fiducia di cosŤ elevata qualit… che non significa soltanto riporne in un
essere umano o in una serie di circostanze, bensŤ essere di per sŠ fiduciosi,
il che consente la manifestazione nel mondo relativo di tutto ci• che Š
necessario. Se viviamo in un stato fiducioso, questo produce la compressione
della sincronicit….
Il guaritore lo
trovai, ma penso fosse pi— grazie alla fortuna che all'abilit…. La mappa
approssimativa che mi era stata data non aveva molto senso per l'autista, il
quale non parlava affatto inglese. Dopo un percorso piuttosto breve la strada
svoltava in un pista terrosa, cosŤ stretta che quasi la jeep no ci passava, Nei
campi c'era gente che lavorava, ma a parte questo non c'era nulla da vedere se
non la massa torreggiante della montagna che si elevata fino al cielo.
Dovevamo avere
percorso la met… del tragitto quando vidi un uomo che camminava davanti a noi:
aveva lunghi capelli neri, cosa davvero insolita in quella parte del mondo, ed
immediatamente cattur• il mio sguardo, Indossava una veste simile alla mi, che
avevo imballato con cura insieme ai miei altri aviti. Alle sue spalle camminava
un ragazzo di circa quattordici anni che portava fra le braccia una fascina di
rami di ginepro. In seguito, ebbi modo di scoprire che la tisana di ginepro Š
un ottimo tonico, soprattutto per le donne; se bruciato sulla graticola dei
focolare come prima cosa la mattina, il ginepro ha anche la propriet… di
ripulire la stanza dalle forme-pensiero residue del giorno precedente.
Chiesi
all'autista di fermarsi, saltai gi— e mi avvicinai all'uomo mi guard• con
sospetto, e dal momento che nŠ io parlavo la lingua del posto, nŠ lui sapeva
una parola d'inglese, fui molto sorpreso quando all'improvviso mi fece cenno di
seguirlo gi— per un sentierino.L'autista di rifiut• di venire con noi, e rimase
con la jeep.
Camminavano in fila indiana. Dietro a una curva
c'imbattemmo in una piccola capanna davanti alla quale, in uno spiazzo, un
gruppo di una quindicina di uomini stava seduto sui massi e per terra.
Immediatamente tutti balzarono in piedi per accogliere quello strano uomo e il
ragazzo: all'inizio no mi guardarono, ma in seguito, ad uno ad uno, si fecero
pi— calorosi e venni accettato. Stavano preparando un fuoco nello spiazzo.
L'uomo entr• nella capanna e, dopo che il ragazzo ebbe depositato i rami di
ginepro in cima alla catasta per il fuoco, ne uscŤ. Ci fu un canto, poi l'uomo
si inginocchi• e si chin• in avanti catturando il fumo con le mani ed
inalandolo profondamente; poco dopo, rialzatosi, prese in mano un bastone: i presenti andavano da lui ad uno ad
uno, ed egli disegnava uno schema nella sabbia, ai suoi piedi. In seguito, per
ogni persona metteva un bicchiere dŤ acqua all'interno dello schema, diceva
qualche preghiera e poi dava l'acqua da bere all'interessato.
Era evidente che tutte
queste persone soffrivano di qualche disturbo, e che quello era il guaritore
locale. Pi— tardi venni a sapere che la gente veniva da osti lontani molti
chilometri per incontrarlo, e che inspirando il fumo di ginepro egli riusciva a
vedere un altro mondo, un mondo formativo, e quindi a diagnosticare ogni
singolo disturbo. L'effetto degli schemi ch'egli disegnava sulla sabbia
penetrava invece nell'acqua, la quale, quindi, diventava il rimedio per il
malato.
Molto guaritori
si servono di metodi simili a quello usato da quell'uomo in Pakistan per
diagnosticare la causa di una malattia che si Š manifestata nel mondo relativo.
Una volta, in Turchia, vidi una persona di quel genere servirsi di piombo fuso:
prima liquefaceva il piombo in un tegame messo sul fuoco, tenendo nel fratempo
il paziente per mano, poi rovesciava il piombo in una scodella di acqua fredda,
la cui temperatura immediatamente solidificata il piombo facendo un disegno.
Quando era abbastanza freddo, lo tirava e spiedava che cosa aveva visto e che
cosa non andava nel malato, grazie a quel disegno di piombo. Quelle prime
esperienze mi avevano poi condotto a studiare la natura degli schemi, sempre
pi— a fondo, e mi erano infinitamente utili per capire come interpretare i
mondi formativi. Ci so cosŤ tanti mondi dentro ai modi!
Dissi addio a
quello strano gruppo, e trovai l'autista ancora in piedi, di fianco alla jeep,
che mi aspettava.
Continuammo su
per la pista terrosa finche, infine, raggiungemmo una zona di pascolo: qui
finiva la pista e, proprio dietro a
pochi pini, sorgeva la locanda, ben radicata, come se fosse lŤ da anni.
Probabilmente era servita come rifugio per gli alpinisti prima dei ribollenti
disordini politici del dopoguerra.
Mentre mi aiutava
a scendere dalla jeep con il mio fornello portatile e lo zaino, l'autista
riuscŤ a spiegarmi che sarebbe tornato sette giorni pi— tardi. Senza quasi
neppure dare un'occhiata in giro, risalŤ
in macchina a partŤ veloce gi— per la pista. Era pomeriggio inoltrato, e i
ghiacciai che i sovrastavano volgevano
ora al rosa ne sole del tramonto. Per un attimo restai lŤ a guardare tutta la
meraviglia di quelle montagne, cercai di acclimatarmi all'atmosfera rarefatta.
Mi trovavo a pi— di tremilaottocento metri e respirare era diventato difficile.
Non appena mi centrai nel momento presente, dopo que lungo viaggio, mi accorsi
di non essere solo. sebbene il sole non
fosse ancora tramontato e quindi non vo fossero luci accese nelle
locanda, potevo percepire una presenza. Bussando alla porta, sentii muoversi
qualcuno dentro e poi vidi uscire una
donna con suo marito, che si rivelarono essere due missionari scozzesi in
vacanza, appassionati di ornitologia...Quale pi— improbabile situazione avrebbe
mai potuto verificarsi in alta quota, nell'Himalaya?
"Gradisce
una tazza di tŠ?" chiese la donna, come se fosse la cosa pi— normale del
mondo.
Rimanemmo a
parlare finche fu ora di accendere le lampade. D'un tratto qualcuno buss• alla
porta:
"Chi sar…
mai?", chiese la signora con uno smaccato accento scozzese.
La porta si aprŤ
ed entr• un uomo con aria da duro, con un enorme zaino e una piccozza.
"Mi chiamo
Hans-disse.- Niente in contrario, se dormo qui?".
Hans, scoprimmo,
era un alpinista professionista nato in Germania che aveva participato ad una
delle spedizioni sull'Everest. Era reduce da alcune scalate in Afghanistan il
che, a quel tempo, ra assolutamente illegale, e si preparava a scalare
l'immensa montagna che, resa ora argentea dalla luna, torreggiava sopra di noi.
Restammo a
parlare fino a notte inoltrata, ma, il mattino dopo, eravamo tutti in piedi per
vedere l'alba. Subito dopo colazione, quando la coppia scozzese ci disse
cos'aveva in programma quel giorno, Hans mi chiese se avessi voluto fare
un'arrampicata con lui. Per una ragione inesplicabile, dissi di sŤ: l'assurdit…
della faccenda Š che avevo paura dell'alta quota, non ero davvero equipaggiato
come vestiti nŠ avevo scarpe da arrampicata, e inoltre intendeva portarmi su un
ghiacciai ad oltre quattromilacinquecento metri di altezza, dove l'aria Š davvero
sottile!
Salimmo ancora e
ancora, su per i pendii erti e scistosi.
Era scivoloso e
pericoloso senza le scarpe adatte, ma, malgrado la paura, continuai. Ad un
certo momento mi persi completamente d'animo, e non riuscivo nŠ a salire a
scendere: chiese aiuto. Hans, per quanto fisicamente robusto, non era molto
alto, ma fece in modo di trascinarmi su per la china. Alla fine, arrivammo al
ghiacciaio: si godeva di una vista bellissima, una delle pi— belle che ricordi,
con il Nanga Parbart alla nostra sinistra, guardando gi— nella valle.
Si vedeva a
malapena la locanda, settecento metri pi— in basso. Ci riposammo e ci dividemmo
l'acqua; Hans mi raccont• le sue avventure escursionistiche, ma, a que punto,
io avevo il mal di montagna ed ero temporaneamente accecato dal riflesso della
neve, sicch‚ ero preoccupato. All'improvviso, Hans si alz• in piedi sul
ghiaccio e mi annunci• che avrebbe proseguito ancora, in modo da allestire il
suo campo base per l'ascensione, e che quindi avrei dovuto torvamente alla locanda
da solo. Rimasi senza parole, terrorizzato, ma non c'era niente che potesse
fare per cambiare la situazione. Ci stringemmo la mano e ci dividemmo.Con
riluttanza, guardai la sua piccola sagoma muoversi su per il ghiacciaio, finche
non riuscii pi— a vederla.
Richiamai alla
mente la mia esperienza passata e la mia conoscenza, chiusi gli occhi e
respirai piano per calmarmi.
Non molto tempo
dopo, come su uno schermo televisivo, mi apparve un'immagine: vide una vecchia
fattora in rovina, in Inghilterra, che non avevo visto prima, con una
fiumiciattolo che scorreva gi— per la valle, un po' pi— in basso dell'edificio
principale. All'improvviso, la scena mut• e vidi quella fattoria trasformata in
un centro di guarigioni e di insegnamento; vedevo la gente con la luce negli
occhi, lavorare gioiosa nei giardini. Tutto era permeato da una splendida
atmosfera di pace di gioia o mi ricordava ci• che avevo provato in quel bel
giardino del monastero giapponese.
Quando riaprii
gli occhi ricolmo di meraviglia e di esaltazione. Senza pi— fatica, presi la
via del ritorno, e questa volta, senza paura. Rientrai alla locanda, e qui
restai in attesa dell'autista che sarebbe tornato sei giorni dopo,
approfittandone per meditare su ci• che era successo. Non rividi pi— Hans, mentre
i due scozzesi appassionati di ornitologia rimasero per altre due notti.
Durante quella
settimana compresi con chiarezza ci• che mi restava da fare: quella fattoria si
trovava da qualche parte in Inghilterra, ed avevo la strana sensazione di
sapere con esattezza dove cercarla, per quanto non avessi mai visitato quella
parte dell'Inghilterra prima di allora. Se la mia intuizione era giusta, in
qualche modo l'avrei trasformata nel centro di guarigione che avevo visto sul
ghiacciaio, nel Pakistan settentrionale. Prima di partire, promisi solennemente
di fare tutto il possibile per trovare quella fattoria. Era un'impresa che,
all'epoca, mi lasciava poca nessuna scelta.
CAPITOLO V
La fattoria
trovata
Nella tradizione
Sufi c'Š un grande detto:"Tieni fermamente la tua intenzione davanti a te,
ad ogni tuo passo.
Ci• che vuoi Š la
libert… e non devi mai dimenticarlo". E poi, cos'Š la "libert…"
che ci viene chiesto di ricordare? Ben di rado ci dicono tutto ci• che implica
questa parola; possiamo avere "la libert…" da qualcosa, possiamo
avere la "libert…" di muoverci verso la nostra destinazioni,
essendoci gi… liberati delle costrizioni che ci hanno cosŤ a lungo guidato.
Possiamo anche la "libert…", coscienti che questa libert… Š proprio
ci• a cui aneliamo, ma non solo per noi stessi, anche per i nostri figli e i
figli dei figli.
Tornai a casa, a
Londra, con la mia visione, e con una strana urgenza di rendere partecipi gli
altri. Disfai i bagagli e telefonai agli amici con cui avevo meditato
regolarmente per molti anni; decidemmo di incontrarci subito.
Siccome avevamo
trascorso molte ore, in passato, a parlare dell'eventualit… di fondare un
centro, erano molto interessati nel sentire ci• che era emerso sul ghiacciaio.
Forse eravamo sul punto di vedere realizzarsi i nostri sogni.
E cosŤ facile
dimenticare la nostra intenzione originaria e lasciarci sviare in attivit… che
non pensavamo minimamente di svolgere...Per fortuna i miei amici ed io ci ricordavamo le qualit… necessarie per
compiere l'impresa a cui ci accingevamo, qualit… di fiducia, coraggio, ritmo,
perseveranza, fede e anche rispetto, coscienti che, come aveva scritto John
Donne, "Nessun uomo Š un'isola..."
I membri del
gruppo di meditazione venivano da tutti i sentieri della vita ed esercitavano
varie professioni; uno degli uomini, un antiquario, viveva in campagna e il mio
sesto senso mi diceva che, se quella fattoria esisteva davvero, doveva essere
dalle sue parti. Prendemmo una mappa della zona, prendemmo nota di tutte le
fattorie che erano menzionate e decidemmo di trascorrere tutto il tempo libero
percorrendo la regione in macchina, in cerca di qualcosa che potesse
assomigliare a quello che avevo visto. Chiedevamo nei pub dei villaggi se i
fattori locali conoscevano un posto di quel genere, facevamo domande agli uffici postali e ci informavamo alle stazioni
di polizia, ma, per un bel pezzo, niente: forse, dopo tutto, la mia visione non
era altro che una caso di cecit… da neve.
Un giorno
ricevetti una telefonata dal mio amico antiquario:
"Credo di
averla trovata- disse.-E circa a sedici chilometri da casa mia".
Continu•
descrivendo ci• che aveva visto, ed effettivamente tutto sembrava corrispondere
allo schizzo che aveva fatto per gli amici. Gli dissi che sarei partito da
Londra immediatamente per andare a casa sua. Lungo il percorso, presi su un
altro amico: tremavo un po', credo, pregustando ci• che avrei trovato.
Era lei!Non c'era
assolutamente alcun dubbio. L'edificio principale era lŤ, con i fienili e
persino con il fiumiciattolo che scorreva attraverso la valle. Era pi— bello di
quanto avessi immaginato malgrado il suo stato deplorevole.
Certi vecchi
tetti, sfondati, eranno ricaduti fra le mura, e in casa faceva umido e c'erano
molte crepe. Il letto del torrente era ostruito, e se una vota era esistito un
giardino non ce n'era pi— alcun segno.
Sebbene tutto
fosse completamente ricoperto di erba e infestanti e ci fossero pochi uccelli
in giro, tutto ci• che vidi fu la possibilit…: esplorammo ogni cantuccio, ogni
recesso, e gi… potevo vedere la gente camminare lungo i sentieri, attraverso i
giardini, e sentire i bambini ridere e giocare.
L'agenzia ci
inform• che la fattoria era rimasta disabitata per gli ultimi quattro anni e
mezzi; in origine l'edificio principale dominava molti pi— acri di terra, ma,
in seguito, diverse fattorie avevano formato un sindacato locale, sicch‚
l'edificio principale era acaduto in disuso.
Perch‚ diavolo
nessuno l'avesse comprato nel frattempo, rimarr… sempre un mistero; sembrava
quasi che, per uno strano gioco del destino, fosse rimasto lŤ ad aspettare il
momento che ci dei desimo a comprarlo noi. Mettendo insieme le nostre risorse,
ci chiedevamo soltanto in quelle avventura ci eravamo imbarcati.
Non fu un caso
che proprio negli anni seguenti, mentre gl edifici semidiroccati cominciavano a
venire trasformati, incontrassi l'uomo che sarebbe diventato il mio maestro
spirituale (Cfr. Sufi; l'ultima barriera, Edizioni Amrita).
Si dice che
quanto il discepolo Š pronto, il maestro arriva; sono pienamente convinto che
sia solo dedicando la propria vita al servizio cosciente per l'umanit… futura e
per il pianeta stesso, che incontriamo davvero la persona giusta, quella che
porter… avanti la trasformazione necessaria nelle nostre vite.
La fattoria
divent• proprio un centro di guarigione. La
gente veniva da tutte le parti del mondo per dare una mano a costruire
questo posto, che offriva una speranza tanto obbiettiva. Cominciammo a lavorare
prima sulla casa grande, risistemando il tetto a rendendola abbastanza abitabile
perchŠ ci si potesse dormire dentro con dei materassini per terra. C'era un
unico bagno per tutti, la cucina era minuscola e, se no fosse stato per la
buona volont… di tutti i visitatori, il lavoro non sarebbe mai andato avanti,
come invece accadde, con la gente che lavorava d'amore e d'accordo, dall'alba
al tramonto, in condizioni davvero difficili. Ben presto i lavori si estesero
ad uno dei fienili per creare un dormitorio, giacchŠ l'edificio principale
pomai era pieno da scoppiare.
La guarigione
avviene su molti livelli: sebbene alcuni avessero l'impressone che, finche il
centro non fosse stato fisicamente completo e pronto a ricevere ospito non sarebbe stato in grado di svolgere la sua
funzione, la verit… era che tanto la costruzione stessa del centro, quanto i
corsi di studio residenziali che venivano tenuti del con tempo, rendevano
possibile l'armonia e l'equilibrio.
Ogni individuo
aveva la sua funzione; c'era sempre del lavoro fisico da fare, per tutte le
et…, monche di studio e periodi di meditazioni. Tutto cooperava all'equilibrio
dell'aspetto fisico, mentale e "aspirazionale" del'essere.
La fattoria
continuava a crescere nella nostra visione : il primo anno venne creato un
piccolo orto, che pi— tardi si estese fino a fornire ortaggi sufficienti per
tutta la comunit…. I visitatori affluivano attraverso i cancelli ogni fine
settimana, e alcuni de essi rimanevano anche sei mesi. Il secondo anno
trasformammo una serie di stalla in stanze doppie e singole e, infine,
riuscimmo a tirar nove bagni con doccia.
Quel secondo anno
vide anche la costruzione di una grande volta a cupola dentro al grande fienile
cruciforme del sedicesimo secolo: sembrava una perla nel cuore di un'ostrica,
sostenuta da nove alte colonne di quercia che tutti avevano collaborato a
carteggiare e lucidare. Ogni colonna aveva nove lati.
In quegli anni la
gente era davvero felice, e molti ricevevano la terapia di cui avevano bisogno.
Anche la terra fu guarita: il letto del fiume venne sgombrato, in modo che
potesse scorrere libero di muovo. Piantammo un frutteto di quattrocento meli e
peri, e gli uccelli ritornarono. I soldi comparivano quando ce n'era bisogno
sicch‚, senza che mai diventassimo ricchi, riuscivamo sempre a cavarcela. Se
abbiamo chiaro in mente il nostro scopo e serbiamo un interrogativo nel cuore,
allora siamo i discepoli del momento presente e le cose vanno a posto da sole,
in uno strano modo.
Alla luce della
sincornicit…, suppongo che non fosse sorprendente per noi scoprire che la
nostra fattoria del sedicesimo secolo era stata costruita su un edificio molto
pi— antico. Quando cominciammo i restauri, ci tocc• scavare, in molti, posti,
profondamente: in un punto scavammo per quasi quattro metri e mezzo e ancora i muri di pietra
continuavamo verso il basso. Qui, le pietre erano molto pi— sottili e, i questo
modo, ci fu possibile far risalire gli edifici orignali al nono o decimo
secolo.
Mettendo insieme
il tutto ci accorgemmo (e poi ne trovammo conferma) che la fattoria era stata
costruita sopra a quello che un tempo doveva essere un monastero, saccheggiato
nel sedicesimo secolo come centinaia di altri.
Per molti anni
avevo studiato la natura dei luoghi sacri del pianeta e di cretti punti
particolari che erano sempre serviti come luogo di pellegrinaggio, anche molto
prima dell'arrivo del cristianesimo in Inghilterra. Le chiese erano state
costruite su quei punti in cui, secondo la mia ricerca, le viscere del pianeta
nascondevano un vortice di energia di guarigione. Per il mio lavoro ne avevo
visitati molti, nel mondo, e ne avevo riconosciuto l'importanza. Non poteva
essere un caso che quel fienale cruciforme fosse stato costruito propio sopra
uno di questi vortici
Nella cupola,
dentro al fienile, eseguivamo gesti sacri, nello stesso luogo che era servito
per scopi sacri per centinaia di anni. LŤ, meditare era guarire, e la gente
affrontava lunghi viaggi per entrare a
sedersi in silenzio. Davvero la Terra stessa Š una grande guaritrice, se
sappiamo dove andare. Se il sigillo dell'antica saggezza si apre per noi,
sapremo qual Š il posto giusto per costruire, per i nostri figli e i figli dei figli.
Vedemmo compiersi
il nostro sogno. anche se con il mutare del tempo non c'era pi— bisogno di quel
determinato aspetto del lavoro di trasformazione, la bellezza del paesaggio rest•
a testimonianza dell'amore e della cura di quel periodo. Alla fine la fattoria
fu venduta e oggi, con poche modifiche, offre una serie di casette di campagna
e di appartamenti per chi viene dalla citt… in cerca del quieto benessere di
quel bellissimo posto. Fra le persone che avevano partecipato alla creazione
del centro vi fu chi pens• che, avendo
smesso di funzionare quale era stato progettato, s'era trattato di un
fallimento. Tuttavia Š sempre importante adattarsi ai tempi in modo da scoprire
come meglio servire. Oggi, la fattoria offre esattamente ci• di cui c'Š
bisogno.
Il lavoro di
trasformazione va dove Š necessario e si manifesta in diversi modi: spesso si
traveste, in modo che la forma non si insinui in esso, a trasformare la
fluidit… del momento presente in concerti ciechi, fondati sulla nostalgia.
dalla conoscenza trasmessa in quei magnifici giorni alla fattoria, molti altri
centri presero il via in Inghilterra, in Scozzi, in Canada, in Messico e negli
Stati Uniti; per chi dedica la propia vita a servire,
l'"interrogativo" Š ancora vivo
e la Via del Ritorno non ha fine.
CAPITOLO VI
Capire come
funziona il trauma
Quando riusciamo
a dedicare la nostra vita al servizio cosciente, ci viene dato tutto ci• di cui
abbiamo bisogno perch‚ la trasformazione si compia, non soltanto per i nostri
compagni umani e per il pianeta, ma anche per noi stessi. Il fervore del nostro
interrogativo interno definisce il nostro tragitto nella vita, e se sappiamo
mantenere vivo questo "interrogativo" e chiara la nostra intenzione,
allora, attraverso la nostra fiducia e le leggi della sincronicit…,
incominceremo a scoprire lo scopo della vita sulla Terra.
Usando come
schema di riferimento la mia stessa storia, ho inteso illustrare come queste
idee interagiscano nel viaggio di un uomo verso la Verit…. CosŤ come no
esistono due esperienze uguali, la
ricerca sar… diversa per ognuno di noi. Ho dimostrato come il mondo
dell'attrazione possa distoglierci dalla nostra meta e come ognuno porti in sŠ
gli schemi del passato, non solo quelli lasciatici dai nostri antenati, ma
anche quelli nati dalla nostra "tensione o contrazione istantanea". I
capitoli che seguono sono un distillato della conoscenza frutto delle mie
esperienze circa la guarigione, e sviluppano ulteriormente il tema di questo
libro, ovvero il fatto che siamo tutti per guarire, alla luce di questo
riconoscimento: l'unico scopo dell'amore Š la bellezza.
Sebbene sia
corretto affermare che sono le idee a indurre il cambiamento, le idee dei mondi
formativi rimangono allo stato embrionale finche noi non le manifestiamo sulla
Terra. Siamo noi i veicoli attraverso i quali l'Ordine Divino pu• essere
svelato, ma abbiamo bisogno di mantenere questo veicolo pluridimensionale
chiamato essere umano in armonia con le
Leggi Universali .
Uno dei principi
pi— importanti della guarigione che Š
emerso da tutte le mie esperienze, Š l'esistenza di uno schema del trauma. Il trauma pu• prodursi su vari
livelli, e se noi ne comprendiamo la natura conquisteemo una preziosa capacit…
de prenetrazione nelle cause della sofferenza e vedremo come i modelli di
comportamento, fisici e psichici, si manifestano nelle nostre vita quotidiane.
Feci conoscenza
con lo schema del trauma per la prima volta quand'ero molto giovane: avevamo un
nostro cane favorito, un labrador, che ogni anno iscrivevamo al campionato di
corse canine ma che, in certo periodo dell'anno, dovevamo riturare dalle gare.
Da cucciolo era stato morso sul naso da una vipera ed era entrato in coma per
quasi una settimana; da allora, ogni anno, fino al giorno in cui, vecchissimo,
morŤ, nel periodo che corrispondeva e rifiutava il cibo, tranne un po' d'acqua.
Il trauma di quell'incidente gli era rimasto per tutta la vita e, dal momento
che era un animale, non sapeva come cambiare il suo schema.
Anno dopo anno,
presi ad osservare me stesso e come mi
comportavo automaticamente in modo emotivo in diversi periodi dell'anno:
mi resi conto che la cosa non aveva nulla a che fare con il semplice cambio di
stagione, ma che c'erano altre cause
soggiacenti che si protraevano per tutta la mia vita. Questa comprensione mi
offrŤ nuovi squarci e ulteriori
discernimento sul come e perch‚ ci comportiamo in un modo dato. Verso i
venticinque anni m'imbattei in una donna, una maestra in grado di spiegare questi principi e che,
inoltre, mi aiut• a dipanare lo schema
del mio passato. Studiai con lei per pi— di quattro anni, ed imparai ad
aiutare gli altri a fare la stessa cosa.
Un trauma pu•
anche essere creativo, sebbene per la maggior parte delle persone, il solo
fatto di usare la parola "trauma" fa sŤ che la loro mente la giudichi
subito in modo negativo. Ci sono traumi
che possono agire come mediatori positivi in momenti in cui troviamo ad essere bloccati in un ciclo e abbiano bisogno di passare
ad un
altro; se ci• ci fosse insegnato fin da piccoli da genitori pieni
d'amore in grado di capire questo
principio, potremmo non farci intrappolare nell'istante in cui il trauma si
produce. Se invece ci "contraiamo", possiamo fissare qualcosa di non
necessariamente utile che pr• ci terr… in pugno, come mosche in un barattolo di
miele, finche lo schema non verr… liberato attraverso il momento presente.
Ricordo una donna
che, da bambina, era talmente attaccata al suo orsetto che, quando suo fratello
un giorno gli lo squarci•, quasi entr• in coma. Perse il ricordo di
quell'evento finche, ricoverata in ospedale per un'appendicectomia, d'altro se
ne sovvenne per intero. L'ignoto schema
che l'aveva legata venne quindi riconosciuto e liberato attraverso il momento
presente e, come risultato, la vita di
quella persona a cui sŤ un grado di libert… che essa stessa non avrebbe mai
creduto possibile.
I momenti
traumatici possono rubarci una parti di sensibilit…, che rimane bloccata dentro
una schema. Finche queste parti congelate di noi stessi non vengono liberate e
guarite, non possiamo essere completamente presenti nel qui ed ora. E se noi
non siamo completamente qui, con tutto il nostro essere, non siamo
completamente vivi, e quindi siamo limitati nelle sviluppo del nostro
potenziale.
Gli esseri umani
non sono soltanto bi o tri-dimensionali: se guardiamo fuori dalla finestra, in
giardino, o verso le montagne, molto spesso cadiamo nella trappola di vedere
soltanto "il panorama ed io" oppure "le montagne ed io":
spazio, e far sŤ che siamo le piante o le montagne a guardare noi, il che ci
far… uscire dal normale universo del ragionamento intellettuale. Possiamo anche
aggiungere un'altra dimensione alla
"vista" e al "punto da cui noi vediamo la vista", notando
,contemporaneamente, che il sole risplende. Questo ci dischiude un mondo di
possibilit… e poi, al di l… di ci• che possiamo vedere in ogni singolo momento,
c'Š quello che possiamo percepire; e al di l… di esso, c'Š ci• di cui sappiamo
solo che esiste. Possiamo udire mentre vediamo, annusare il profumo di una
bella rosa, gustare l'acqua sulle labbra e sempre e sentire i nostri corpi
camminare lungo il sentiero? Di rado usiamo appieno questi bellissimi sensi che
ci sono stati dati.
Una volta, un
grand'uomo mi disse.
"Dobbiamo
amare nostri fratelli e le nostre sorelle, qui ed ora".
Quando davvero
viviamo in questo momento sempre presente, eterno, ci sono altri sensi, pi—
raffinati, che riescono a rivelarsi e che possono essere usati per vivere.
Uno di essi Š la
chiaroveggenza; non mi referisco, qui, alla medianit… e a tutto ci• che essa
comporta, ma piuttosto uso il termine
nel suo senso letterale, che significa "vederci chiaro", e deriva da
radici francesi e latine. Vederci chiaro significa vedere ci• che realmente Š
senza la distorsione dei limiti della mente e del falso ego, spesso fatti di
opinioni provenienti dal passato, dai nostri genitori come dagli antenati, o
dai nostri stessi giudizi espressi in questa vita. Vederci, nel senso vero del
termine, significa essere in grado di vedere ci• che esiste nel mondo relativo,
ma anche ci• che Š invisibile all'occhio ordinario, ad esempio nei mondi
formativi.
Come la
chiaroveggenza Š la capacit… di vedere con un occhio interiore, la chiarudienza
ci permette di udire con un orecchio interiore. Quando l'idea di essere
qualcosa di s separato dalla Realt… Una comincia a perdere le sue connessioni,
otteniamo la capacit… di essere co ntemporaneamente in pi— posti, ci sono molti
altri doni innati disponibili per noi, che possiamo usare persrvire
coscientemente traumatico che ha motivato cosŤ a lungo le nostro vite viene
liberato.
CAPITOLO VII
Lo schema del
trauma
Se, come esse
umani, aspiriamo a quell'enorme potenziale che giace in noi, possiamo
cominciare ad essere partecipi del processo di evoluzione cosciente, invece di
limitarci a far parte di quello
dell'evoluzione organica del pianeta. L'evoluzione cosciente pu• prodursi
soltanto attraverso esseri umani coscienti: non appena cominciamo a camminare
lungo il sentiero della guarigione, scoprendo di essere pieno di vita che
Gurdjieff chiamava "l'esperimento
della vita sulla Terra".
Siamo fatti di
molti corpi sottili diversi che si compenetrano, spesso chiamati "corpi
eterici" in quanto siamo composti da fuoco, terra, aria ed etere. L'etere
viene considerato dalla fisica come una
massa onnipervadente, priva di peso, supporto delle onde elettromagnetiche.
Questi nostri eterici sono in grado di trasportare la forza elettromagnetica
laddove Š necessaria, spesso attraverso la energia di un pensiero direttivo.
Ognuno di questi corpi sottili ha una sua controparte nel mondo che possiamo
percepire sensorialmente e che, per scrupolo di definizione, chiariremo corpo
fisici, corpo sessuale, corpo emozionale, corpo mentale-motivazionale e corpo
aspirazionale, ognuno dei quali Š pi— sottile di quello che lo precede .
Sebbene cisi
identifichi soprattutto con il corpo "fisico", dobbiamo anche
sviluppare l'abilit… di osservarlo con una certa oggettivit…, riconoscendo con
gratitudine che possediamo un veicolo adatto a portarci nel viaggio della vita.
Possiamo essere
fisicamente handicappati eppure, attraverso la comprensione, essere in grado di
partecipare al Piano Divino: non c'Š fine alle possibilit… che giacciono
in noi.
Appena ci
rendiamo conto di essere un continuo "divenire" proveniente da
livelli vibrazionali sempre pi— sottili dei
mondi invisibili, gran parte delle nostre paure di essere inadeguati
possono sparire. In certo senso, siamo tutti paralizzati nella nostra apparente
incapacit… di fare qualcosa per situazioni che sembrano fuori dal nostro
controllo.
Non Š difficile
capire come il corpo fisico possa subire un trauma, dal colpo di frusta in un
incidente automobilistico agli di un'operazione o di una qualsiasi altra
ferita. Tuttavia, un trauma fisico non necessariamente rester… in memoria,
mentre ci rester… il nostro atteggiamento, ci• che stavamo pensando o che
sentivamo nell'istante preciso in cui il trauma si Š prodotto. E questo che
fissa lo schema del trauma che poi continuamente influenza le nostre vite.
Con quanta cura
saliremmo le scale essendo in collera o pieni di amarezza, se soltanto
sapessimo che uno scivolone potrebbe "fissare" ci• che stiamo
pensando in quel momento per un periodo indefinito!
Lo schema di un
trauma non Š determinato soltanto da ci• che stavamo pensando o sentendo nel
momento del trauma, ma anche dalla provenienza del nostro pensare.
Spesso supponiamo
che il pensiero provenga dalla testa, ma la verit… Š che solo se fosse un pensiero puro e senza
artifici verrebbe da lŤ. Il nostro pensiero proviene soprattutto da sotto la
cintura, laddove risiedono la paura, l'orgoglio, la cupidigia, l'invidia ed il
risentimento, ovvero i vari muri che ci dividono dalla Verit…. Se riuscissimo a
vedere il colore e la forma dei nostri pensieri, e fossimo per giunta
sprovvisti di senso dell'umorismo, ci sarebbe
molto difficile convivere con noi stessi! Il pensiero puro Š stato
descritto da Ges— negli Atti Apocriti di Giovanni: "Io sono pensiero, completamente
pensato".
Oggi si va
affermando un grosso asceso fra i terapeuti
sul fatto che la malattia derivi dalla mente, ma Š anche importante
ricordare che la mente Š costituita da diversi livelli. Questo Š pi— facile da
capire se riconsideriamo l'idea che
pensieri e sensazioni provengano da diverse aree del corpo, ognuna delle quali
con la sua particolare funzione. Ci• che esterniamo sotto forma di pensiero
ritorner… sempre indietro, "atterrando" nella medesima zona in cui,
in quel preciso istante, ci saremo contratti. L'istante vive per sempre, sicch‚
restiamo intrappolati nei nostri giudizi, nelle nostre paure ed illusioni, e
quindi non siamo liberi. Questo non vuol dire che tutti i pensieri e le
esperienze negative ci renderanno malati fisicamente: se siamo onesti con noi
stessi, riconcessero che le occasioni in cui abbiamo avuto cattivi pensieri
sono innumerevoli. E ora di dire che certe forme di malattia si possono
manifestare nel mondo fisico como risultato di uno schema di pensiero: ad
esempio, pu• essere che n trauma avvenuto in un secondo tempo scateni il trauma
originario, avvenuto nell'infanzia, che aveva prodotto un agente di motivazione
nel nostro schema comportamentale di adulto.
Il corpo fisico Š
fatto di materia, e quindi vibra al livello pi— basso. Ognuno degli altri corpi
eterici o livelli vibrazionali restanti, Š pi— raffinato di quello che lo
precede, sebbene tutti se compenetrino, compreso quello fisico.
Potremmo quasi
vederli come mondi diversi all'interno dell'Unit… stessa, ognuno dei quali Š
assolutamente unico, eppure, in realt…, non separato dal tutto se non
attraverso i concerti mentali.
Ho dato al
livello vibrazionali immediatamente superiore a quello fisico il nome di
"corpo sessuale" perchŠ, quasi tutti, ci facciamo guidare dal
desiderio sessuale.
Non mi riferisco,
qui, all'atto sessuale soltanto, ma anche alla natura del desiderio in primo
luogo: Š questo un aspetto di noi e, se non ci fosse, il mondo non sarebbe
completo perch‚ non ci sarebbe procreazione. Il pianeta ha davvero bisogno di
figli, ed Š l'amore, che si manifesta col desiderio,che fa marciare il mondo!
Tuttavia, Š utile
notare quanto spesso ci identifichiamo con il nostro corpo sessuale a spesse
degli altri corpi e, cosŤ facendo, esso pu• essere usato davvero male. Lo
stesso vale per il corpo fisico, se non funziona in cooperazione con i corpi
rimanenti. Temo che molti di quello che praticano la corsa o fanno esercizi per
l'illuminazione, in realt… si inoltrino ancora di pi— nel camino
dell'identificazione , piuttosto che agire per liberarsi dal mondo
dell'illusione. Paradossalmente, abbiamo bisogno di questo corpo come veicolo
per le forze pi— elevate, ed Š quindi importante che lo manteniamo in buona
forma, in modo che possa funzionare al servizio dell'Unit…. E solo questione di
punti di vista: possiamo essere liberi soltanto quando tutti gli aspetti del
nostro essere sono perfettamente equilibrati e in armonia con la linfa vitale
dell'universo stesso.
Come guaritore,
ho avuto spesso a che fare con persone che avevano subito degli abusi sessuali
o che avevano usato male la loro sessualit…: se ne andavano in giro come se fossero stati feriti in guerra,
portandosi dietro le loro cicatrici, visibili agli occhi dichi poteva vederle.
Mi servir• della storia seguente per illustrare che terribili danni pu• subire
il corpo sessuale.
Tempo fa venne da
me una giovane donna di ventisette anni, con l'utero in pessime condizioni i
medici le avevano detto che era necessario procedere ad un'isterectomia
completa. Ripercorremmo la storia della sua vita, e salt• fuori che era stata
violentata due volte, in due diverso occasioni, mentre faceva escursioni nelle
Montagne Rocciose del Colorato, sempre nella stessa zona; gli stupri erano
stati commessi da due uomini diversi, a due anni di distanza l'uno dall'altro.
Nulla accade per
caso; presi informazioni, e scoprii che quella zona in particolare ra nota per
eventi di questo genere. Sembrava che la regione stessa attirasse la violenza.
Chiesi alla donna se ci avesse mai pensato e se, a livello subconscio, non
avesse scelto di seguire la stessa pista dopo ci• che le era accaduto due anni
prima. Questi interrogativi sicuramente risvegliarono qualcosa in lei, ma
allora, non fu in grado di trovare alcuna ragione logica per la sua azione.
Ovviamente, il ricordo era troppo doloroso.
Il secondo passo
fu di scoprire che cosa, in lei, aveva favorito questi stupri. Spesso si dice
che il sintomo o il dolore no siano altro che il biglietto da visita per
comprendere il nostro vero sŠ. Apparentemente, una violenza carnale avviene
causalmente ma, in realt…, ci sono molti fattori in gioco. In tutti i casi
avevo consultato erano esistite cause secondarie che avevano in qualche modo
favorito lo stupro. Non tutte le donne che facevano escursioni in quella zona
avevano subito quell'indegna violenza, eppure qualcosa. laggi—, offriva un
ambiente adatto per gli uomini implicati. Due erano i fattori da considerare:
la zona stessa e la ragione per cui una donna incappava in quella situazione e
molte altre no.
Con l'aiuto dei
sensi sottili, scoprii che quella donna aveva un grado di trauma considerevole
in parecchi dei corpi sterici, monche alcuni residue nel corpo fisico; questo
non mi sorprese: scoprii che la causa principale era stata un trauma sessuale
all'eta di cinque anni e mezzo. L'interrogai a fondo per vedere se aveva un
qualsiasi ricordo di ci• che poteva esserle accaduto a quell'eta, ma per quanto
si desse da fare, non riuscŤ a trovare
nulla nella sua banca dati in relazione con molestie o incidenti del
genere a quell'eta.
Intuitivamente,
ero convinto di nos essermi sbagliato: ci sono tecniche, nella guarigione, che
possono essere insegnate per aiutare una persona a fare dei sogni coscienti,
sicch‚ le diedi le istruzioni appropriate, la mandai a casa e le chiesi di
tornare da me il giorno giunte. Al mattino si presento con un
espressione di grande sorpresa dipinta in volto:
"Sa-disse-
pi— o meno all'alba, era come se fossi mezza sveglia e mezza addormentata;
riuscivo a veder con una certa chiarezza che qualcosa mi era accaduto davvero a
quell'et…, ma da allora in poi non ci ho mai pi— pensato".
Aveva una luce
negli occhi, era arrossita leggermente .
Sapevo di essere
arrivato a met… strada nel porgerle aiuto: era gi… avvenuta, in parte, la
liberazione dello schema del trauma attraverso l'atto vero e proprio del
riconoscimento. Continu• spiegando che si ricordava di aver fatto la doccia con il fratello
maggiore, un adolescente piuttosto robusto, e che c'erano state delle
sperimentazione sessuali. Questo, di per sŠ, non necessariamente aveva causato
il trauma sessuale che avevo intuito; ovviamente c'era dell'altro. La lascia
andare avanti e indietro nel suo schema di memoria, e infine le dissi:
"Bene, le Š
piaciuto?"
Per un attimo mi
guard• come se avesse di nuovo cinque anni e mezzo.
"SŤ",
disse con un respiro profondo, con aria schiva e chinando la testa.
In quel preciso
istante si era contratta, sentendosi colpevole e chiudendo fuori dalla mente
cosciente qualsiasi ricordo. Lo schema della
memoria per quanto nascosto, era per• sempre lŤ: era stato quello schema di
memoria a favorire gli stupri, come desiderio subcosciente di ricordare ci• che
aveva anche favorito il manifestarsi di disturbi fisici nell'utero.
In questo caso
non era difficile capire perch‚ il disturbo della giovane dona si fosse
manifestato nell'utero, giacchŠ era da quella zona che aveva preso il via il
suo pensiero in quel preciso momento. La forma-pensiero, proprio come una corda
elastica, era ritornata indietro nel suo aspetto negativo e aveva causato il
problema. Sono certo che la donna avesse anche una fragilit… congenita in
quella parte del corpo, ma dopo la presa di coscienza che aveva lei stessa
esperita in sogno dopo che le ebbi spiegato la situazione e con un ulteriore e
necessario lavoro di sostegno, non le ci volle molto tempo per rimettersi.
Il livello
vibrazionale seguente Š quel che chiamo "corpo emozionale", o mondo
emozionale. Come in tutti gli altri mondi, ci sono infinite dimensioni da
esaminare. Ognuno di questi vari "corpi" pu• contenere e alimentare
traumi avvenuti precedentemente, e lo schema fissato da tali traumi pu•
continuare ad influenzarci la vita. Se ci osserviamo dentro, coscientemente, per veder come
reagiamo in ogni determinata circostanza, possiamo diventare noi stessi i
nostri guaritori; se riusciamo a guardare in faccia, senza rimproverarci, senza
sensi di colpa e vergogna, quelle cose che dirigono la nostra vita. Il
riconoscimento Š il primo passo di questo processo, proprio come la diagnosi,
per un medico, Š il primo passo verso la guarigione del paziente.
Proprio come
sviluppiamo attaccamento nei confronti del m
mondo sessuale,
possiamo identificarci totalmente con quello emozionale: senza i sentimenti,
senza le emozioni pi— profonde, non saremmo esserci umani completi, e tuttavia
Š importante riconoscere che vi sono anche molte emozioni negative. Il mondo
emozionale ci Š dato perch‚ impariamo ad usarlo, piuttosto che per essere
usati. Dopo tutto, il nostro scopo Š diventare essere umani coscienti, non
identificati o aggrappati a questo o quel mondo bensŤ capaci di magnificarsi
nella totalit… della vita, senza freddezza, con fervore, insieme al significato
del Tutto.
Ricordo un caso
classico di trauma emotivo che mi capit• nella Turchia del Sud (CFR, Sufi:
oltre l'ultima barriera, Edizioni Amrita). In quel periodo ero residente lŤ,
perch‚ studiavo con il mio maestro spirituale. La notte prima dell'incidente
c'era stato un matrimonio zingaro a cui l'intero villaggio era stato invitato;
la preparazione aveva richiesto giorni interi, dei tendoni speciale erano luci
colorate. Tutto, intorno, aveva un'aria di grande festa. Era davvero un evento
insolito, perch‚ gli zingari vivevano molto lontano, nelle pianure
dell'Anatolia, ed era raro che venissero
in citt… se non , di quando in quando, per vendere le loro mercanzie.
Al momento del
matrimonio, per godere di una vista migliore la gente si era arrampicata sui
tetti o sugli alberi.
Dopo il tramonto
si aprirono le danze; il vino, il raki e la birra scorrevano, e l'orchestra
gitana suonava con tale fervore che, per
me, ra impossibile non danzare. Sicch‚ ballai fino quasi all'alba. Il mio
maestro che, fino a quel momento, non
aveva detto nulla, infine espresse il suo disgusto per quella mia
"esibizione". Ormai il cielo era diventato nero e minaccioso, e se
sentiva una certa pressione nell'aria. Quasi tutti erano tornati a casa ed era
rimasti poche persone per fare pulizia.
Quella stessa
notte, dopo un breve sonno, venni svegliato dal rimbombo di un'enorme tempesta
con lampi, gradine e un vento fortissimo. Faceva ancora buio e giacevo sveglio,
per paura di addormentarmi e di perdere l'appuntamento che il mio maestro mi
avevo dato subito dopo l'alba. la tempesta no dur• a lungo, e quando finŤ notai
che la pressione nell'aria era cambiata; c'era anche una strana sensazione, ovunque, che quasi mi
intimoriva nel prepararmi per quell'incontro.
Poi apparvero le
prime luci, annunciando il levar del sole. La luce cresceva, e feci in modo, no
senza difficolt…,di scender dal letto. Aprii gli scuri e guardai gi— nel
cortile della casa: nel cortile e sul tetto delle case non si vedevano altro che milioni e milione di
piccoli rospi; era come un fiume di rospi in movimento, uno cosŤ vicino
all'altro che riuscivo a malapena a vedere la strada. Il mio primo pensiero fu di essere completamente
impazzito e mi risedetti sul letto, cercando di
capire se ero ancora nel mio corpo. "Non pu• essere vero",
dissi a me stesso fiduciosamente, ma quando guardai fuori ancora una volta, era
tutto vero. Ormai il sole era sorto, e dovevo uscire in fretta se volevo
arrivare puntuale al mio appuntamento con il maestro sulla spiaggia. Non mi ero
ancora lavato, ed ero assolutamente frastornato.Nel mio corpo emozionale
rimbomb• il trauma: se c'Š qualcuno che ha provato la contrazione istantanea,
quello sono io!
Infine presi
coraggio, mi lavai, mi vesti e scesi le scale fino nel patio dove, con
circospezione, cercai di farmi largo nella massa di rospi senza far loro male.
Sembravo un ballerino sulla punta dei piedi. Camminai attraverso la piazza del
villaggio e ragiunsi un sentiero che portava alla spiaggia. Da dove erano
venuti, tutti quei piccoli rospi? Erano forse caduti dal cielo, portati dalla
tempesta e dai lampi? Certamente non ero quello stato di raccoglimento (cfr.
pagina 151), necessario per l'incontro
imminente. Sapevo che il mio maestro mi avrebbe aspettato, rospi o non
rospi.
Mentre camminavo,
un ricordo indistinto uscŤ dal passato: non c'era una piaga menzionata dalla
Bibbia, che aveva a che fare con i rospi? Poteva essere una punizione di Dio?
Il mio maestro
era l'i, seduto fuori dal caffŠ deserto, con il bastone da passaggio davanti a
sŠ.Probalbimente avevo un'aria molto confusa, perch‚ non fece alcun commento.
Anche la spiaggia
era ricoperta di rospi. Mi sedetti, facendo tutto il possibile per essere in
raccoglimento.
"Che c'e che
non va? - chiese- Stai tremando. Come mai? Non hai fatto il tuo esercizio di
purificazione ieri sera (cfr. pagina 141(, oppure eri cosŤ fuori di te che non
te lo ricordi?".
All'inizio provai
una grande vergogna e un grande timore ma, ancora oggi, gli sono grato perch‚,
in quell'incontro, mi aiut• a sciogliere la concentrazione che si era creata
nel mio corpo emozionale. Se non l'avesse fatto, quell'esperienza avrebbe
potuto rimanere racchiusa nella mia
mente, e causare un sacco di paura e di sensi di colpa che avrebbero
potuto influenzare tutta la mia vita. Erano rospi... non illusioni della mente.
Persino il mio maestro fu d'accordo nel dire che si trattava di rospi, anche se
ci limitammo a continuare il nostro lavoro come se niente di strano fosse
accaduto. L'identificazione non era
ammessa, per quanto fosse difficile restare consapevoli in certe situazioni.
Per rendere la cosa ancora pi— bizzarra, quando il sole divent• troppo caldo e
ci incamminammo sulla via del ritorno lungo la spiaggia verso la piazza, e poi
verso casa, i rospi erano scomparsi miracolosamente com'erano apparsi. Ma il
trauma si trasform• in un miracolo piuttosto che in un malessere, lasciandomi
con un senso di meraviglia e di riverente timore per come queste cose possono
accadere.
E importante
apire che questi corpo sottili o mondi non sono "pi— alti" o
"pi— bassi" l'uno rispetto agli altri: questo Š un concetto della
mente. Come ho gi… detto , si tratta di diversi tassi vibratori che si
compenetrano tra loro. Ci sono anche Mondi Superiori, ma sono mondi non
manifesti, in attesa di essere accolti nel nostro universo quando avremo
preparato abbastanza i nostri veicoli, su tutti i livelli, per accoglierli.
Dopo il mondo
emozionale, ho parlato di mondo mentale-motivazionale. Considerate l'idea della
motivazione e dell'intenzione e di come, se la vostra motivazione Š pura, le
cose possano manifestarsi nel mondo relativo per il bene dell'umanit…. Propio
come tutti gli altri corpi, anche il corpo mentale-motivazionale pu• essere in
stato di trauma, e quindi ferito . A questo punto, tuttavia Š improbabile che
il corpo mentale-motivazionale sia danneggiato da un trauma senza che, a loro
volta, ne siano stati colpiti il corpo emozionale, il corpo sessuale e, quindi,
il corpo fisico. Alla luce del fatto che ognuno di questi mondi Š il veicolo
energetico del mondo di tasso vibratorio immediatamente pi— "alto" , l'effetto maggiore lo
avremo sul corpo fisico. Il caso seguente a che vedere con il corpo
mentale-motivazionale.
Non molto tempo
fa, un mio caro amico fece un errore di guida: mentre cercava di sintonizzare
la radio, inavvertitamente colpŤ il margine
erboso della strada, perse il controllo dell'auto e si capovolse tre
volte gi— per una scarpata. Mentre tutto ci• accadeva, si ricord• di una
tecnica di respirazione (cfr. pagina 138) per riuscire a restare cosciente il
pi— possibile. Quando l'auto, ridotta ad una carcassa, si ferm•, egli si
ritrov• seduto sul sedile posteriore, senza neppure un graffio. SE, invece, nel
preciso istante dell'incidente si fosse contratto, si fosse tesi, quasi
certamente sarebbe morto o avrebbe riportato gravi ferite, e qualsiasi cosa
egli avesse pensato allora, sarebbe
rimasta racchiusa in quel preciso istante, colpendo poi i vari livelli del suo
essere.
La ragione per
cui ho incluso questa storia che parla del corpo mentale-motivazionale Š che,
dopo aver discusso a lungo, egli mi spieg• che le sue motivazioni per guidare
in quel preciso momento e in quella direzione non erano per niente chiare.
la strada che ci
conduce alla Verit… Š erta e, talvolta, scoscesa. Ci vogliono davvero una
grande pazienza e una grande perseveranza per continuare a percorerla quando
sembra che tutti i pronostici siano contro di noi, quando non ci rimane
nient'altro a cui aggrapparci che il nostro grido interiore,
quell'interrogativo bruciante del perch‚ esistiamo. Pi— ci inoltriamo
nell'opera di trasformazione, pi— Š importante continuare le pratiche che ci
sono state insegnate: ci offrono l'equilibrio necessario e la cooperazione di
vari mondi, il che, unito ad un'intenzione chiara, ci mette in grado di
continuare sani e salvi il nostro viaggio.
Sempre a
proposito del corpo mentale-motivazionale, anche a me accadde qualcosa del
genere: ero stato invitato ad un incontro con una donna che era molto avanti
nello studio dell'esoterismo e nel campo della guarigione; era stata iniziata
ai massimi livelli e , forse, sebbene la mia motivazione fosse chiara, la mia
sincronizzazione era sbagliata, inficiata da un'ambizione, nascosta lungo il
tragitto, di scoprire ci• che quella donna sapeva. Ricordate: ci sono molti livelli in ognuno di questi mondi.
Un amico si
offrŤ, quella domenica, di condurmi in auto dalla Scozia a Londra, ove doveva
aver luogo l'incontro. Prendemmo tutti gli accordi necessari e, siccome era un
incontro importante, ero ben determinato ad arrivarci per tempo, anche con una
prospettiva di otto o dieci ore di viaggio. Partimmo in ritardo, il che non era
buon segno: spesso le cose vanno storte
se si decide di partire ad una certa ora ma poi ci contraddiciamo.
Poco prima di
passare il confine tra la Scozia e l'Inghilterra, il mio amico decise di
accelerare da centodieci a quasi uno stretti tornante a destra. Anche qui la
sbandata sembr• non finire mai, prima di uscire di strada finimmo contro un
albero e poi rimbalzammo verso il basso, rotolando e facendo die testa coda
prima di fermarci contro uno spesso recinto d'acciaio. Credo che, tutti noi
abbiamo una nostra preghiera privata da usare in situazioni di emergenza, e
ricordo benissimo che, mentre stavamo slittando, ripetevo la preghiera di Ges—
continuamente sul ritmo del respiro e del cuore. Nel momento in cui uscimmo di
strada ero completamente cosciente e lucido, nel qui ed ora, e pronto per ci•
che sembrava inevitabile. Inspiegabilmente nessuno si fece male, a parte il mio
cane che si era fatto prender dal panico, battendo il naso sul vetro del
finestrino quand'era stato scagliato via dal sedile posteriore.
Se non avessi
saputo che esistono questi vari mondi e mi fossi invece fatto prendere dalla
tensione contraendomi, probabilmente ci saremmo feriti gravemente. E gli altri
livelli vibratori pi— sottili, anch'essi avrebbero potuto restare prigionieri
di quell'attimo preciso.
Strisciammo fuori dall'auto, guardando in su,
verso la strada, che adesso ci sembrava molto in alto e lontana.
Inevitabilmente,
non dovemmo aspettare a lungo per vedere arrivare una macchina con a bordo una
squisita coppia scozzese in giro per una passeggiata domenicale; essi
guardarono in gi— e, dopo averci chiesto se stavamo entrambi bene, dissero:
"Allora, la
gradireste una tazza di tŠ?". Forse l'incongruit… della situazioni ci
aiut• a liberarci del trauma che avrebbe potuto prodursi.
Fin qui, abbiamo
visto come un trauma pu• influire sul livello fisico e su tre dei corpi
eterici, manifestandosi come trauma sessuale, emozionale e
mentale-motivazionale. Il trauma, agendo come una ferita, favorisce la nascita
di blocchi nelle nostre vite che poi possono causare, in noi, una
sovracompressione. In qualsiasi situazione determinata, l'effetto di un trauma,
quale che si il suo livello, si pu• manifestare sul piano fisico. sono fermamente
convinto che il cancro sia la manifestazione sul corpo fisico del caos
bloccato, imprigionato negli altri corpi sottili. E il punto da cui pensiamo,
esattamente come ci• che pensiamo, che ha un effetto profondo sui risultati dei
pensieri negativi.
Non intendo
affatto dire che saper trattare gli schemi dei traumi sia una panacea per tutte
le malattie ma, proprio come questa conoscenza Š stata risvegliata dentro di
me, io ho la speranza di risvegliare negli altri i principi del trauma, tanto
basilari quanto poco divulgati, per poter capire un po' pi— a fondo la nostra
responsabilit… di nascita, procreazione e custodia del pianeta.
Se c'Š un danno
sul nostro corpo "aspirazionale", perdiamo lo strumento che formula
le nostre aspirazioni.
Quanta gente
cresce tra le aspettativa dei genitori, senza capire che l'aspettativa, in
quanto si forma nel campo eterico, danneggia il corpo aspirazionale, e talvolta
in modo cosŤ grave che il bambino non ritrover… pi— quella sua visione
interiore che potrebbe condurlo a cose migliori.
Forse uno dei pi—
grandi peccati, se il peccato esiste, Š quello dei genitori che allevano i
figli fra le aspettative. In realt…, quando questo accade, sono i genitori che
cercano di recuperare i loro stessi fallimenti e, nascondendosi dietro ai
figli, creano loro un danno immenso. Il corpo "aspirazionale" Š il
tasso vibratorio pi— elevato e quindi Š il pi— difficile da guarire.
Eccovi un esempio
di come questo danno pu• essere causato. Immaginate una bambina, la pupilla di
suo padre, che viene viziata dai suoi genitori prima ancora di crescere.
Viziare un bambino Š quasi brutto quanto abusare di lui perch‚, pi— tardi,
nella vita, questo riduce la sua dignit… di essere umano fino ad un livello che
spesso Š doloroso constatare. A questa bambina, che chiameremo Annie, era stato
promesso un cavallino per il suo quinto compleanno: era su di giri ed eccitata
ed aveva trascorso molte ore con i genitori a sfogliare i libri di fotografie
di cavalli e cavallini, fino al punto che ormai se li sognava di notte.
Tutta la sua vita
era imperniata sul pensiero del suo quinto compleanno: dietro la casa c'era un
piccolo recinto, e aveva passato molte ore con suo padre a prendersene cura e a costruire una staccionata
tutt'intorno per il giorno in cui il cavallino sarebbe arrivato.
Annie parl• a
tutti i suoi amici del prossimo evento, e li invit• per la sua festa di
compleanno a vedere il cavallino di cui si parlava da una pezzo. Era cosŤ
sovreccitata che non si accorse neppure che i suoi genitori attraverso un
momento molto difficile nella loro relazione, e che quando lei andava al etto
loro gradavano e litigavano. Il suono fissa gli schemi e quindi, anche nel
sonno, gli effetti di quelle discussioni incominciavano a farsi sentire nel campo elettromagnetico della
bambina.
Il giorno prima del compleanno di Annie, suo
padre and• al lavoro como sempre, ma non torn• a casa prima che lei andasse a
letto: sua madre le disse ch'egli avrebbe lavorato fino a tardi in ufficio e le assicur• che non
c'era di che preoccuparsi. Venne l'alba, e Annie si alz• prestissimo: forse il
cavallino era gi… arrivato, ed era per quel motivo che il pap… aveva fatto
tardi la sera prima. Guardando fuori dalla finestra, vide che il recinto era
vuoto.
Scese le scale e
si intrufol• nella camera dei genitori:
dopo tutto, era il suo compleanno! Sua madre stava ancora dormendo, ma
suo padre non c'era. Ebbe un momento di panico, di vera disperazione, e quando
sua madre si svegli• lei stava piangendo cosŤ forte che dovette darle una
cioccolata calda per calmarla, fu allora che le venne detto che suo padre non
sarebbe tornato: se n'era andato e non c'era nessun cavallino.
Il trauma di
questo evento Š facile da capire: Annie aveva aspirato a quel suo compleanno e
all'arrivo del cavallino che le era stato promesso per cosŤ tanto tempo. Il
trauma, per lo meno su tre livelli sottili, mise radici prima che la bambina
compisse sette anni. Anche se il ricordo dell'amara delusione alla fine si
esaurŤ, durante l'adolescenza le rimase un amaro risentimento nei confronti
degli uomini; faceva osservazioni sarcastiche sulla loro sessualit… e poi
rideva di loro. Si spos• poco dopo i vent'anni ebbe almeno una gravidanza e,
quando il bambino aveva soltanto un anno, lo lasci• con il marito e si diede
alle droghe pesanti.
Ora, rivediamo la
sequenza degli eventi. Annie era stata tirata su in mezzo alle aspettative,
viziata di piccola, e poi amaramente delusa all'et… di cinque anni, e tutto
questo per un pony. Era rimasta bloccata in quel punto temporale dal trauma. E
alla fine non le era rimasto niente a cui aspirare, e ben poco o nessun senso
di responsabilit….
Ci volle molto
tempo per aiutarla a far fronte allo schema di memoria di quell'evento, in modo
che potesse ricominciare una nuova vita.
Il suono fissa gli
schemi: il suono che produciamo davanti ai nostri figli ai bambini che ci
circondano, ha un'influenza diretta sull'istante presente, sicch‚ la nostra
responsabili di tutti Š enorme. Dobbiamo fare molta attenzione a cosa pensiamo
e a cosa diciamo, perch‚ anche il pensiero ha un suono; certamente aspiriamo a
far di questo mondo un posto pi— salubre in cui vivere, per i nostri figli e
per i figli dei nostri figli.
CAPITOLO VIII
Il respiro
cosciente
Sono stati
scritti molti libri sulla respirazioni, soprattutto nella tradizione yoga, ma
c'e ben poco materiale nel mondo occidentale, adatto alla mentalit… degli
occidentali.
Parlando di
respiro, la prima cosa che voglio sottolineare Š la parola
"servizio", c'Š cosŤ tanto dolore e sofferenza nel mondo, e spesso,
quando magari siamo noi stessi addolorati, troviamo difficile sederci per
completare una pratica come quella del respiro, dedicata alla guarigione del
mondo. Paradossalmente, spesso, quando ci ricordiamo che siamo nati per
guarire, le cose diventano facili per noi anche nella nostra vita, e ci viene
offerto uno squarcio di ci• che potrebbe essere il nostro scopo.
Spesso viviamo da
addormentanti e diamo per scontate molte cose, non ultima la respirazione. Il
respiro Š Vita!Se contempliamo anche solo queste quattro parole, possiamo
capire quale sia la nostra responsabilit… nell'essere cosciente del nostro
respiro, monche sentirci incoraggiati ad imparare a respirare in tutte le
corcostanze. Nella nostra contemplazione possiamo dire il respiro Š Vita, il
respiro Š Vita, oppure il respiro Š Vita ogni volta mettendo l'accento su un
aspetto diverso da scoprire nella respirazione. Per essere davvero cosciente
dobbiamo comprendere l'importanza; ad esempio possiamo seguire la respirazione
attraverso le narici e osservarne la circolazione nel corpo, possiamo vedere il
suo effetto trasformatore sulle cellule e le molecole, e sapere che il respiro
pu• essere foriero di energia di guarigione a quella parti del corpo che ne
hanno bisogno. Il nostro respiro non si limita al ostro corpo soltanto, ma pu•
essere trasmesso al di l… del tempo e dello spazio: possiamo anche imparare a
respirare per una altro quando la dipartita Š difficile.
Il respiro Š la
chiave per la nascita cosciente, il sesso cosciente e la morte cosciente.
Prendiamo il marito che sta accanto alla moglie durante il travaglio e che al
momento del parto, mantenendo costante la forza e il ritmo del respiro ,
facilit… il rilassamento della donna: il respiro cosciente Š vitale anche
nell'atto sessuale, che pu• essere il pi— sacro di questa terra se
coscientemente desideriamo essere partecipi dell'Ordini. E, al momento della mostre, ance se la
persona che sta andando lo fa in odo inconscio, se respiriamo coscientemente,
usando il respiro della Madre (CFR, pagina 138), ci sar… una pace profonda
nella stanza.
Naturalmente
tutto questo richiede un certo grado di pratica e, purtroppo, e ben pochi di
noi sono state insegnate queste cose ascuola o a casa. Ma non Š mai troppo
tardi per imparare! lachiave di volta per apprendere l'arte del respiro
consiste ripagamento da questa pratica. La mente Š ambiziosa, ma dobbiamo
ricordare che che siamo nati per guarire e per essere guariti, non per
acquisire potere e favori per noi stessi,
Prendiamo una
giornata tipica che comincia nel momento in cui alziamo, e osserviamo le
implicazioni del respiro. Forse sbadigliamo o ci stiracchiamo un po' finche
siamo pronti a scendere dal letto e a cominciare la giornata.
Da sdraiati, il
nostro respiro non Š lo stesso che da
seduti o da in piedi: emtrambe le posizioni sono foriere di aspetti diversi di
energia. Da sdraiati, abbiamo una certo tipo di magnetismo, correlato
essenzialmente all'ora del giorno in cui il sole tramonta e in cui cominciamo
il nostro viaggio notturno verso il sonno, mentre quando ci alziamo dal letto e
assumiamo una posizione verticale, abbiamo un'energia di tipo diverso,
necessaria per compiere il nostro lavoro durante il giorno. Allo stesso modo,
c'Š una differenza tra respirare coscientemente da sdraiati sul fianco destro e
sul fianco sinistro: percepiamo una sensazione diversa. Ecco perch‚ si dice
che, se non possiamo pregare in piedi, seduti o in ginocchio, allora dovremmo
farlo sdraiati sul fianco destro. La qualit… del respiro Š pi— ricettiva in
tale posizione.
Se siamo
assolutamente svegli o coscienti quando scendiamo dal letto, siamo in grado di
fondere nel respiro la parola e il suono dei vari aspetti della notte e del
giorno .
La prima pratica
del mattino Š decidere di scender dal letto, che Š esattamente l'opposto di
tirarsi su a casaccio e avviarsi alla deriva e senza scopo nella giornata.
Alziamoci in modo cosciente, consapevoli dell'istante preciso in cui i piedi
toccano terra: il letto non scappa! Seduti sul bordo del letto, ora, offriamo
noi stessi all'inizio di quel nuovo giorno, dicendo dentro di noi: "chiedo
il permesso di poter servire, oggi". A questo punto diciamo anche una
preghiera di nostra scelta prima il passo seguente della nostra vita. ‚
incredibile quanto tutto questo possa aiutarci.
La mattina
continua: facciamo colazione e poi andiamo al lavoro. Se osserviamo
attentamente, ogni nostra mossa lungo la giornata corrisponde ad un mutamento
della respirazione; Š come se avessimo dentro un cambio di velocit… a regolare
il flusso del respiro, che si altera a seconda di ci• che apparentemente accade
in un momento.
Diciamo, per
esempio, che a questo punto saliamo in macchina e ci dirigiamo verso il nostro
posto di lavoro: improvvisamente ci troviamo imbottigliati nel traffico.
Immaginate
d'essere partiti da casa un po' in ritardo: acco che il ritmo del respiro si fa
pi— veloce ed ora, per paura di arrivare tardi, ciminciamo a sviluppare rabbia
e frustrazione perch‚ le cose non vanno come avremmo voluto. Il espiro,
accelerato dal timore di arrivare in ritardo, rimane soffocato nella rabbia: in
entrambi questi stati non saremo dei
veri agenti di guarigione, nel primo caso perch‚ non possiamo essere qui
ed ora fintantochŠ premiamo
l'acceleratore della speranza, e nel secondo caso perch‚ non possiamo essere
qui ed ora soffocando il respiro. Se poi perdiamo la pazienza e cominciamo ad
inveire contro dei guaritori e potremo addirittura causare un incidente. La
vera guarigione pu• avvenire soltanto nel qui ed ora.
La stessa cosa
vale per la nostra vita emozionale: se ci situiamo all'apice del respiro,
allora la nostra coscienza non viene sommersa dalle emozioni, che ad ogni modo
ci tornano indietro. Quale che sia la nostra coscienza, siamo completamente
immersi in un mare di disordine emotivo.
C'Š speranza,
per•! Imparando, prima di tutto, perch‚ Š utile respirare, e poi imparando come
respirare, ancora una volta possiamo porci all'apice del respiro; gli aspetti
pi— elevati del nostro essere, correlati come sono con i Mondo Superiori,
possono allora operare attraverso di noi, portati dal vento del cambiamento che soffia
attraverso un uomo o una donna cosciente. Questo Š il mutamento necessario per
uscire dalla immobilit…, dalla malattia e dalle emozioni negative: Š una grande
sfida.
Tutti noi facciamo
errori, altrimenti non impareremmo mai.
Diciamo, per
riprendere lŤ esempio, che continuiamo a dimenticarci del respiro di guarigione
per tutto il giorno.
Siamo arrivati
tardi e ci siamo precipitati in ufficio, qui abbiamo scoperto che c'Š una nuova
segretaria, e che le lettere che avremmo dovuto scrivere erano fuori posto. Il
caffŠ era freddo e poi, proprio quando stavamo per farci qualcosa di fresco, Š
andata via la corrente. A questo punto, l'unica cosa che avrebbe potuto salvare
questa giornata disastrosa sarebbe stato ricordarci della sacralit… del
respiro: se avessimo lavorato con il respiro della madre 8Cfr. pagina 138), le
cose in ufficio si sarebbero calmate e l'ordine sarebbe prevalso ancora una
volta.
La respirazione
cosciente Š direttamente in rapporto cl tempo. La nostra esperienza temporale
si altera completamente se ci situiamo all'apice del respiro. Se fossimo
usciti, dicendo arrivederci al marito . alla moglie, ai bambini o agli amici,
se ci fossimo fermati per un attimo in raccoglimento, se avessimo sorriso al
momento di salire in macchina e avessimo deciso di dirigersi coscientemente in
ufficio, allora forse no ci sarebbe stato nessun imbottigliamento. Se fossimo
partiti per tempo, avremmo potuto trovare un percorso in linea retta attraverso
le altre macchine, al volante delle quali c'erano quelli che non aveva no
ancora preso le loro decisioni e che, quindi, erano ancora prigionieri del
traffico!
La giornata
continua in ufficio: proprio come ogni era Š diversa e ha le sue sensazioni,
cosŤ Š diverso ogni giorno. Ci• che facciamo di lunedŤ, sotto l'influenza della
Luna, non lo faremmo di martedŤ, sotto l'influenza di marte, e neppure di
giovedŤ, sotto l'influenza di Giove.
Ogni giorno ha la
sua qualit…. Come rispettare i cicli lunari nel mettere a dimora le piante ne
aumenta le probabilit… di crescita forte e sana, coŤ il pianificare le nostre
attivit… in congiunzione con la qualit… propria di ogni ora del giorno fa si
che l'ordine e l'equilibrio la nostra vita.
Se osserviamo il respiro
durante il giorno ,scopriremo che all'incirca ogni c'Š un mutamento sottile,
non soltanto nel ritmo ma anche nella
posizione del respiro.
Questi mutamenti
si producono automaticamente, anche se di rado sul momento ce ne accorgiamo. Di
solito c'Š pi— "vibrazione" o energia che passa attraverso una delle
narice e, se siamo coscienti del respiro, pu• darsi che ad un certo momento
riusciamo a percepirne il flusso pi— facilmente attraverso la narice destra e
che poi, in un altro momento, sia pi— facile percepirlo attraverso la sinistra.
Quando sentiamo
pi— energia passare dalla narice destra, allora siamo in una situazione di
maggiore positivit…, ed Š un buon momento per agire. Per contro, quando la
sensazione del respiro Š situata nella narice sinistra, saremo pi— recettivi.
Se il respiro Š ugualmente distribuito su entrambi i lati, allora abbiamo una
situazione di equilibrio tra l'attivo e il passivo.
Possiamo spostare
il flusso da una narice all'altra, quando Š necessario. Se dobbiamo recarci ad
un incontro in atteggiamento positivo, allora nello spazio di circa tre minuti
possiamo cambiare il respiro in modo che passi attraverso la narice destra. Se
siamo pronti a ricevere ci• di cui abbiamo bisogno di sentire in ogni singolo
istante, allora sar… importante ragiungere il corretto tasso vibratorio
attraverso la narice sinistra. E molto pi— difficile ottenere il respiro
completamente equilibrato, ma con la pratica e la visualizzazione possiamo
imparare a respirare attraverso la membrana che separa la narice destra dalla
sinistra
Pi— operiamo con
il respiro, pi— riusciremo a vivere in armonia in un mondo caotico. Scopriremo
di identificarci sempre meno con le situazioni e che, di conseguenza,
riusciremo ad elevarci al di sopra del fratuono opprimente degli apposti, in
banca come al supermercato.
Gradualmente
incominceremo a costruire dentro di noi un osservatore interiore, pi— sensibile
al qui ed ora, e cosŤ riusciremo a veder ci• che Š necessario in ogni singolo
istante, monche a sapere come essere d'aiuto nel modo migliore.
Se ci sediamo in
una stanza con un gruppo di persone, apparentemente inspiriamo tutti la stessa
aria ed espiriamo l'aria filtrata attraverso i nostri organismi. Tuttavia, c'Š
un modo per scegliere l'aria che respiriamo, ance se la veridicit… di questa
affermazione pu• essere dimostrata soltanto se la sperimentiamo di persona. Ne
vale davvero la pena.. La chiave consiste nello scegliere la qualit… di aria
pi— sottile che possiamo: per farlo, si ricorre a quella che viene a volte chiamata
"immaginazione creativa": non Š fantasia, ma piuttosto un dopo
interiore che pu• rivelarsi in un atto creativo.
Pu• sorgere
l'interrogativo di come si possa scegliere la qualit… pi— sottile dell'aria in
una stanza piena di fumatori: la risposta Š che Š difficile ma comunque
possibile, per mezzo della visualizzazione. Se si giudicano i fumatori o il
fumo, cisi identifica con la situazione. Ma se per noi Š davvero vitale e
necessario svolgere una funzione particolare, la presenza o l'assenza di fumo non
dovrebbe essere un diterrente. Ricordiamo che il ostro scopo Š riuscire a
respirare in tutte le condizioni.
Possiamo
immaginare di trovarci di fronte all'oceano, o accanto a un bel ruscello, o ad
acqua di montagna e, con questa immagine ben ferma in mente, continuiamo a
respirare con il respiro della Madre (cfr, pagina 138), al ritmo di 7-1-7-1-7.
E anche possibile respirare da una stella oda una pianeta particolare per
riequilibrare l'energia: se abbiamo bisogno di maggiore energia maschile
possiamo respirare da marte, il che incrementer… nel nostro corpo la presenza
di ferro. Se abbiamo bisogno di maggiore ricettivit…, possiamo respirare
alternatamente visualizzando Marte e Venere, il che far… aumentare l'elemento
rame in noi. Possiamo persino visualizzare i luoghi sacri del pianeta, che sono
cosŤ benefici per il mondo, mentre respiriamo . Possiamo immaginare i luoghi
himalayani in cui si ritrovano gli uomini santi, o citt… quali Gerusalemme,
Chartresin Francia, Glastonbury in Inghilterra o ancora l'immensa ruota
medicina nel Wyoming. Tutto questo, con la respirazione e la visualizzazione. e
il dono sar… nostro.
Ma, ora, torniamo
alla nostra giornata immaginaria: se mangiamo coscientemente durante la pausa
del pranzo, osservando rispettosamente il respiro, avremo tutta la energia
necessaria per affrontare il pomeriggio. Il nostro atteggiamento nei confronti
del cibo, nella guarigione, dovrebbe essere lo stesso che per il respiro: Š
importante non dare nulla per scontato nella nostra vita, e ricordarci di essere grati. Potremo allora condividere questo
profondo senso di gratitudine con altri, che forse se lo sono dimenticato.
Nel pomeriggio
forse avremo un momento di sonnolenza e di difficile concentrazione: ancora una
volta, se usiamo coscientemente il respiro, possiamo facilitare di molto le
cose.Ogni respiro potrebbe essere l'ultimo: non si pu• mai sapere. Veniamo al
mondo portati dal respiro, ed Š con un ultimo respiro che ce ne andiamo. Se la
vita sembra difficile, durante il pomeriggio come in ogni altro momento,
possiamo sempre sederci un attimo a pensare a questo.
Ben presto
giunger… il momento di lasciare l'ufficio, di risalire in macchina ed
affrontare il viaggio di ritorno a casa con le sue esalazioni, gli esseri umani
frustati, le radio a tutto volume e i caselli dell'autostrada. Tutto questo
sembra richiedere cosŤ tanto tempo...Come riuscire ad affrontare queste
situazioni, giorno dopo giorno, senza
farci venire un'ulcera o la pressione alta? Molti si mettono in un stato di
atturdimento completo, il che Š sŤ una soluzione, ma non quella cosciente: non
Š altro che un metodo per essere del tutto incoscienti, in modo da non dover
affrontare il fastidio.
Se ci poniamo
all'apice del respiro, allora viviamo nell'eterno presente del qui ed ora, ed Š
ci• per cui Š fatto un guaritore. Come
ho gi… detto, tutti, a modo nostro, siamo guaritori: dobbiamo essere coscienti
e consapevoli, presenti in ogni nostro respiro. la verit… sta nel punto esatto
fra l'inspirazione e l'espirazione, ed Š in quell'istante che la grazia pu•
entrare. Non sappiamo mai quando potrebbe accadere: magari in autostrada.
L'ingorgo di traffico potrebbe essere un'occasione eccellente per praticare
l'atto del respiro, in modo che, quando arriveremo a casa, saremmo davvero
pronti ad accogliere i nostri amici o la nostra famiglia. Non ci porteremo
dietro tutto il peso della giornata sulle spalle, e non lo scaricheremo a casa.
Saremo invece liberi di servire gli altri dal momento stesso in cui varcheremo
la soglia.
Una volta a casa,
probabilmente avremo voglia di fare un bagno o una doccia, per lavar via lo
sporco della giornata. Ecco un'altra occasione per usare il respiro. mentre
facciamo il bagno possiamo inspirare coscientemente il vapore; il respiro porta
umidit…. Inoltre, l'acqua Š un conduttore di elettricit…, e le forme-pensiero
so no impulsi elettrici, sicch‚, essendo coscienti del respiro e dell'umidit… nella doccia,
possiamo purificare i nostri corpi sottili, ai quali forse si son aggrappate
forme-pensiero della pi— sottile natura, senza che neppure ce ne siamo accorti.
Eccoci dunque
pronti per la serata e per tutto ci• che essa pu• offrirci. Abbiamo lavorato
duro per mantenerci all'apice del respiro, e al di sopra del tempo. Per
completare la giornata, facciamo il nostro esercizio decisionale (Cfr. pagina
144), e, in ultimo, l'esercizio da purificazione ( Crf. pagina 141). Ora
possiamo dormire in pace, pronti per affrontare ci• che il giorno seguente ci
offrir….
Il respiro Š
Vita! Noi inspiriamo solo per espirare e quindi impariamo ad equilibrare
l'inspirazione con l'espirazione. Osserviamo il respiro e vediamo come esso
entra in noi, e come pu• essere usato per il meglio. Visualizziamo come
respiriamo. Respiriamo per gli altri in omenti di stress. Attraverso la
visualizzazione ed il respiro, raccogliamo tutta la bellezza e l'energia di cui
abbiamo bisogno in modo da essere in grado di servire. Come disse una volta Ibn
al'Arabi, un grande mistico Sufi, "tutto Š contenuto nel Divino Respiro,
propio come il giorno nell'alba".
CAPITOLO IX
Permesso e
autorizzazione nella professione di guaritore
La questione del
"permesso" e della "autorizzazione" nella professione del
guaritore Š tale da interessarci tutti, quale che sia il nostro campo d'azione.
E una cosa di cui si parla raramente, se mai se ne parla, nei vari training che
ci vengono proposti. Pi— ci inoltriamo nel regno del pensiero e della
preghiera, meno ci viene insegnato che Š necessario ottenere il permesso della
persona o del gruppo per cui preghiamo. Dobbiamo interrogarci molto
profondamente, chiedendoci se abbiamo l'autorizzazione necessaria (e questo
comporta un grado affinato di conoscenza) per lasciare delle forme-pensiero
nell'etere, le quali certamente cercheranno di manifestare in un posto o
nell'altro.
Racconto spesso
di quando vivevo a Los Angeles e dirigevo una scuola intensiva di
trasformazione. Tutto and• bene finche, senza apparente ragione, cominciai a
sentirmi a disagio. Mi sentivo come se stessi affondano sempre di pi— nel
fango, con un'enorme perdita di energia.
Mi sedetti a
meditare su questo fatto, e ricevetti una risposta: un folto gruppo di persone
aveva sentito che avevo bisogno che qualcuno pregasse per me in quel periodo, e
quando compresi ci• che stava accadendo, telefonai loro immediatamente, li
ringraziai molto per l'interessamento e chiesi loro di smettere subito per
favore, le loro preghiere. In breve recuperai l'energia e mi sentii meglio. Pi—
tardi, quando fui in grado di viaggiare, raggiunsi il gruppo per spiegar loro
che ci• che stavano facendo, malgrado la loro buona volont… era di proiettare i
loro conti individuali e di gruppo di quanto pensavano mi fosse necessario.
Accade comunemente che la gente prenda el proprie opinioni per una vera
preghiera.
Si pone allora la
questione di come possiamo esser certi, e avere
la conoscenza necessaria e l'autorizzazione per agire. Nella professione
medica, Š il paziente che per prima si reca dal dottore a chiedere aiuto,
dopodich‚ il medico fa del suo meglio per cercare di porre rimedio al dolore e
alla sofferenza: il permesso per curare il paziente viene dal paziente stesso.
Se poi deve esserci un'operazione in ospedale, al paziente si chiede di firmare
un modulo che libera il medico dalla responsabilit… dell'intervento, dal
momento che non si pu• promettere nulla. Il paziente si accolla la
responsabilit… di consegnare il proprio corpo sul tavolo operatorio. Non Š
simile a quanto accade quando abbiamo a
che fare con i regni della mente e dei mondi causali? Con che frequenza ci
chiediamo interiormente se abbiamo il diritto di favorire il processo di
mutamento attraverso la nostra energia, la nostra mente e le nostre forme-
pensiero? Certe volte pu• essere necessario che la persona che vorremmo tanto
aiutare resti malata ancora per un po', in modo da imparare una certa lezione o
per poter eliminare certe scorie.
Per godere di una
protezione in questo campo, dobbiamo porci tre interrogativi che sempre a che
studia gli stessi metodi di guarigione che uso ed insegno . I tre interrogativi
sono: mi Š consentito? Devo? Sono in grado?Le implicazioni di questi
interrogativi sono vaste, ed Š consigliabile analizzarne affondo la natura.
Ricordate che queste regole o leggi non valgono
soltanto per i guaritori professionisti, ma possono essere utilizzate in
ogni attivit… decisionale.
Siamo tutti
collegati da fili invisibili, e c'Š un momento e un posto giusto per ogni cosa
il sole.In qualit… di uomini compiutamente la formula della nostra vita e di agire con accuratezza. Spesso cito
un poeta, Francis Thompson:
"Non puoi
toccare un fiore turbare una stella". Se siamo davvero onesti con noi
stessi, questi interrogativi ci possono aiutare a sapere se abbiamo
l'autorizzazione necessaria ed il permesso appropriato per operare con o per un
paziente, o per lavorare con un luogo e con il pianeta stesso. SE soltanto gli
addetto ai piani di sviluppo regionali riflettessero su questi tre
interrogativi prima di costruire anche solo
un altro mucchio di case nel posto sbagliato!
Il senso pi—
immediato del "mi Š consentito? Š facile da comprender: Š chiedere il
permesso di fare ci• che consideriamo necessario qui ed ora. E come telefonare
ad un amico e dirgli: "Posso venire da te, oggi?"
In primo
luogo Š questione di buona educazione,
ma poi ci sono altri livelli di significato pi— profondo. Supponiamo, per
esempio, di aver rivolto questa domanda senza quel fervore che avremmo potuto
infondere in essa, e che il nostro amico, dall'altro capo del telefono, ci dica
"No!". Pu• essere che proviamo addirittura del risentimento, sicch‚
la domanda si ritorce contro di noi.Quando facciamo una domanda, dobbiamo farla
con tutto il nostro essere, cosŤ la risposta giusta verr…, per tutti i soggetti
interessati. E quasi come se avessimo bisogno di accordarci finemente. come uno
strumento musicale, perch‚ ci• che sta dietro la domanda possa essere udito
correttamente, e perch‚ la risposta possa essere capita.
Con questo primo interrogativo chiediamo il
permesso dell'Altissimo, oltre che dell'individuo o gruppo interessato.
Attraverso questa domanda, questa connessione, il SŠ Superiore palesare la risposta nel mondo relativo,
dopodich‚ possiamo andare avanti: Š importante non andare avanti senza questo
permesso.
La seconda domanda, "devo?", pu•
essere meglio compresa se includiamo la natura del tempo. Come ho gi… detto c'Š
un momento giusto per ogni cosa: quando davvero facciamo questa domanda con
tutta la sincerit… possibile, comprenderemo che il tempo Š una faccenda della
massima importanza, in qualsiasi forma di guarigione. So che sembra un'ovviet…,
ma l'arte di fare una domanda Š di rado insegnata a scuola; se ci riflettiamo,
forse possiamo incominciare a capire un po' di pi— il tempo esteso.
"Devo?" ci porta ad ottenere un permesso nell'ambito della dimensione
temporale, proprio come "Mi Š consentito?" significa chieder permesso
ad una fonte che si trova fuori dal tempo.
L'ultima domanda,
"sono in grado?", implica l'esistenza di uno stato nel quale, ad ogni
singolo momento, veniamo a trovarci. Forse siamo soltanto in capaci di dare
aiuto in quel dato giorno, o in quel preciso istante temporale. Forse non
stiamo bene, la nostra energia Š scarsa, o lo stato di raccoglimento non Š
quello giusto. Forse la persona che si viene chiesto di guarire non Š pronta.
"Sono in
grado?", Š una domanda importante quanto le prime due. Mi rammento di una
paziente che venne da me dopo quasi cinque anni di disturbi del sonno; le era
stata fatta una diagnosi sbagliata per una lesione alla schiena, e negli anni
aveva diverse cure, e tutte le avevano fatto pi— male che bene. Le rivolsi le
tre domande per ottenere il permesso di fare il possibile e ne ricevetti tre
risposte affermative. Dopodich‚, per sette notti dormŤ in mezzo ad un rumore
tremendo: naturalmente ero molto contento per lei ma, una settimana pi— tardi,
mi chiam• per dirmi che non voleva avere pi— niente a che fare con me. Ero come
minimo sorpreso, e passai in rassegna le mie domande: le avevo rivolte nel modo
corretto? In questo caso, sŤ. La signora voleva semplicemente continuare ad
attirare su di sŠ una falsa attenzione, sicch‚, per me, non c'era nient'altro
da fare. Comunque, a causa di quell'apparente fallimento, intrapresi una lunga
ricerca dell'anima. Forse, allora, fui lo strumento che la indusse a chiedersi
perch‚ continuava a cercare aiuto da tutte quelle persone diverse fra loro,
quando in realt… avrebbe potuto guarirsi da sola.
Sto usando questi
casi per illustrarvi le possibilit… immanenti in ognuno di noi; quando riporto
alla mente questi aventi, essi mi ricordano ancora e sempre la nostra
responsabilit… quali umani, e quindi, quali potenziali guaritori.
Un giorno
ricevetti la telefonata di una donna, la quale diceva che suo marito era
gravemente malato. Egli aveva setant'anni suonati. Chiesi ad entrambi di
venirmi a trovare e, durante la conversazione, fu assolutamente chiaro che il
cancro si era talmente radicato nell'uomo, secondo la medicina ortodossa come
per i metodi terapeutici non ortodossi, che c'era ben poco da fare. Riflettei
sulle tre domande, dopodich‚ dissi loro che avrei fatto tutto ci• che era in
mio potere in quelle corcostanze. L'uomo ra un malato terminale, e sua moglie
era molto occupata nel badare a tutti i dettagli; la cosa pi— importante in mio
potere in quel momento, era stabilire in connessione profonda con lui, a
livello animico, che sarebbe stata utile
per eliminare la sua paura e la sua tensione di fronte alla morte.
Per alcuni giorni
non ebbi pi— notizie, poi ricevetti un'altra telefonata dalla signora; diceva
che suo marito aveva piacere di venire di nuovo a trovarmi. Arriv•, fragile e
debole, e mia moglie ed io l'aiutammo a scendere dall'auto. Lo portammo in
casa, e ci sedemmo insieme a prendere un tŠ. Dopo un po', quando tutto fu
calmo, egli disse:
"Sonno
venuto a salutarla".
Ci stringemmo le
mani per un momento; sua moglie era calma e la pace regnava nella stanza.
Ricordo ancora il suo volto: il volto di chi aveva accettato la vita e la morte
come una cosa sola. Il giorno seguente, la moglie mi telefon•, dicendo che era
morto in pace e senza alcun dolore.
Non siamo forse
nati per guarire? Che cosa avevo fatto?
Gli avevo dato la
conoscenza vitale e importante nella nostra vita: sapere di essere amato.
Vorrei concludere
con il caso di una donna che viveva difficili costrizioni emozionali; era
sposata con figli, e aveva ben pochi
soldi in pi— del necessario. Un giorno, si present• alla sua porta un'amica
abbastanza facoltosa dicendo di essere stata guidata": la guida le aveva
detto di dare dei soldi proprio a lei, ed inoltre sentiva
che la sua amica aveva bisogno dell'aiuto di un bravo psicoterapeuta.
All'inizio la
cosa sembrava stupenda e la donna disperata cominci• la costosissima terapia.
Tuttavia, ben presto decise che quel consulte non le piaceva, e di conseguenza
interruppe la terapia: la sua amica si amareggio, e salt• fuori che il
consulente era anche il suo
psicoterapeuta. Scrisse allora una lettera per dire che i soldi non erano da
intendersi in dono e nella quale se la prendeva con il marito della signora per
non essere in grado di restituire la somma abbastanza cospicua che,
apparentemente, era stata relegata, ma che in realt… era soltanto un prestito.
Se soltanto qualcuno avesse formulato i tre interrogativi! La buona volont… non
Š abbastanza e, come dice il proverbio "di buone intenzioni Š lastricato
l'inferno".
CAPITOLO X
Curare il luogo
Se lo scopo della
vita sulla Terra procede verso un'evoluzione cosciente sia dell'umanit… che del
pianeta stesso, allora non dobbiamo dimenticare che, proprio come noi abbiamo
bisogno di guarire e di essere guariti,
cosŤ il pianeta ha bisogno di esseri umani coscienti per rimediare la
sofferenza non necessaria di cui e stato testimone. Spesso abbiamo paura che la
nostra sensibilit… aumenti, a causa del dolore interiore che sentiamo quando improvvisamente
ci rendiamo conto del male Š stato fatto, ma Š proprio adesso che dobbiamo
risvegliare la nostra responsabilit…. E facile aggirare la questione dicendo
che ripulire il pianeta da tutto lo spreco, l'inquinamento e le cose spaventose
che abbiamo fatto alle nostre citt…, alle montagne, ai fiumi, ai ruscelli e
persino agli oceani Š un lavoro sovrumano, ma sono certo che con una conoscenza
sufficiente ed un cuore aperto possiamo trovare il modo di essere d'aiuto.
Oggi basta
guardar fuori dalla finestra per vedere il caos che abbiamo perpetrato. Basta
guardare i pali del telefono con i cavi flosci, che si incrociano senza alcun
ordine, o i pali dell'elettricit…, o le linee d'alta tensione.
Ormai Š provato
scientificamente che queste strutture creano un campo elettromagnetico che
influenza sia la volont… che la psiche di un essere umano, per non parlare del
resto dei regni di Dio. Vogliamo davvero far nascere l'ordine dal caos?
Forse ci Š voluta
tutta questa devastazione che oggi vediamo e di cui sentiamo parlare per
cominciare a svegliare la gente al fatto che siamo noi custodi del pianeta, e
che siamo i custodi delle terre che apparentemente "possediamo", e della propriet… nella quale viviamo. Siamo
noi i custodi in questa vita effimera. Non possiamo portarci dietro le nostre
terre quando moriamo, ma possiamo fare un buon lavoro mantenendole in buono
stato per i nostri figli e i figli dei figli.
Spesso ci
dimentichiamo che tutta la vita Š interconnessa, e che, oltre che una
particella fondiaria, la nostra casa e le terre su cui viviamo sono una parte
del tutto, come un ologramma, e rappresentano il tutto.
La bellezza Š
contagiosa, proprio come Š contagioso l'amore: le cure che prodighiamo nel
manifestare la bellezza di Dio nei nostri giardini non passeranno inosservate.
Forse la vista di un giglio o di un bocciolo di rosa nel nostro giardino
risveglier… nei ci• che una volta
sapevano ma che ora hanno dimenticato, ed anch'essi si sentiranno ispirati a
creare il loro proprio giardino.IN questo modo si pu• guarire un intero
villaggio, perch‚ non soltanto, le bordure erbose sfavillanti di colori e
verdure fresche che aspettano solo di essere raccolte, ma c'Š anche armonia
nell'anima ci chi ci lavora. La Terra ci restituisce cento volte pi— delle attenzioni che noi le prodighiamo.
Possiamo imparare
da ci• che Š stato utile in passato: per esempio, perdiamo la maestose ville
padronali d'Europa, dove la bellezza si Š manifestata in grande scala.
Queste case
furono costruire in base a proporzioni sacre, in luoghi che godevano di una
vista strategica. Il giardiniere-paesaggista lavorava in collaborazione con
l'architetto e con i costruttori, in modo che tutti gl aspetti di una propriet…
si fondessero insieme, con ben poca o nessuna soluzione di continuit….Le
bordure di fiori o di verde erano
disposte secondo certe forme geometriche per produrre un "suono"
armonico. Sedendosi in un giardino di rose del diciassettesimo secolo, a
guardare gli uccelli, la farfalle e le api, chi non si sarebbe sentito pieno di
riverente timore di fronte alla bellezza di Dio? In Cina, questo rispetto per
l'ordine e l'equilibrio veniva trasmesso dall'antica arte del Feng-Shui
(N.d.E.a questo proposito, leggere: Yannick David, Feng- Shuit: la casa in
armonia col cosmo, Edizioni Amrta. Torino),fondata sulla relazione fra la
terra, gli edifici che vengono costruiti e la psiche umana. In Inghilterra,
questa conoscenza, nota anche come geomanzia, Š stata veicolata dalle
tradizioni celtiche e druidiche, mentre in America i nativi amerindiani si sono
sempre considerati i custodi della loro
terra.
per tutta la
vita, mi sono state offerte delle opportunit… di imparare a curare un luogo:
sono cresciuto in mezzo alla bellezza della campagna inglesi, e ho conseguito
per questo un senso interiore di armonia fin da piccolo. Come ha gi… detto, mi
familiarizzai con la scienza o leggi della terra sotto la supervisione del giardiniere, del
guardacaccia e di sua moglie, monche
della cuoca, tutte persone che lavoravano nella nostra propriet…. A
questi principi si aggiunse, pi— tardi, il lavoro che svolsi con i Druidi.
C'Š poco da
leggere sui Druidi, se non sulla forma
esteriore della loro cultura, perchŠ i loro segreti interiore sono rimasti come
usare quella sacra conoscenza. I Druidi possiedono un enorme sapere sulla
bellezza e l'armonia, e su come mantenerle nelle giuste proporzioni. Essi
conoscono il grembo invisibile di energia che si trova ovunque, e lavorano con
le linee telluriche fra le invisibile linee di forza elettromagnetiche che circondano il pianeta.
Le linee telluriche venivano impiegate originariamente in modo da produrre il
fluire dell'energia in posti come Stonehenge. Per la stessa ragione, sudi esse
venivano costruite tutte le grandi dimore dei proprietari terrieri. Gli edifici
sacri, come le chiese e le cattedrali, spesso venivamo eretti all'intersezione
di tre linee telluriche. Oggi, la conoscenza dei Druidi Š di ritorno, anche se
non Š pi— data per scontata come Š accaduto negli ultimo centocinquant'anni.
Iniziati druidici
solevano portarmi con loro e indicarmi quali strutture erano state costruite
nel posto giusto e quali no.Mi spiegavano perch‚, in una casa, la gente vivesse
felice e avesse figli che sarebbero cresciuti sorridenti, mentre in un'altra
regnavano la rabbia, l'amarezza, il risentimento e la paura. Pregano me come
gli altri di non limitarci a guardare, ma di capire, in modo da essere di
maggior servizio. A volte posizionavano dei massi in determinati punti in
campagna, e dicevano che questo avrebbe favorito il riequilibro ambientale:
altre volte stati tagliati:
"Dopo tutto-
dicevano- dobbiamo pur avere della clorofilla nell'atmosfera, no?"
In certi giorni
dell'anno, sopratutto nei solstizi, i Druidi si raccolgono in un luogo sacro per eseguire riti che continuano da
migliaia di anni. Quando andai in America per la prima volta, osservai che
alcune delle cerimonie dei nativi erano notevolmente simili. Si dice che i
Druidi abbiano raggiunto l'America, con i Celti, gi… tra il 2000 e il 1400
avanti Cristo, ma che la conoscenza che portavano sia andata quasi tutta
perduta. Tuttavia, la vera conoscenza non muore mai, per quanto la si nasconda
sotto il fascino d'altre parvenze; presto o tardi la superficie che la ricopre
si sbricioler…, e la conoscenza, di nuovo raccolta, sar… ancora disponibile per
chi Š davvero interessato.
La Terra mi
rivel• ancora di pi— i suoi segreti mentre ero ufficiale di navigazione in
marina: in una notte di calma, mentre facevo i rilevamenti, i miliardi di
stelle disposte in schemi perfetti mi ispirarono un timore reverenziale, e
compresi allora che ogni pianeta, o forse ogni stella, esercita la sua
influenza su di noi, proprio come la luna influenza le maree e il sole infonde
vita alla Terra.
Era impossibile,
davvero, che io dessi la vita per scontata.
Decisi di
imparare tutto il possibile su come restaurare l'ordine l… dove regnano il
dolore e la sofferenza, e come redimere la cupidigia dell'uomo che costruisce
strutture nei posti sbagliati e che poi influiscono negativamente sulla zona
circostante. Pi— pensavo a tutto questo, pi— sentivo sospinto verso certe
persone che detenevo tale conoscenza. In quel periodo, scoprii di avere il dono
naturale della rabdomanzia, e riuscii ad applicare quell'arte a molti ambiti ad
essa correlati. Un rabdomante non lavora soltanto con l'acqua, ma pu• trovare
molte altre cose: per esempio, pu•
misurare le proporzioni pi— armoniose per un determinato edificio, e poi
determinarne la relazione con la forma naturale e i contorni del terreno in cui
viene costruito.
Una delle persone
che incontrai era un iniziato della religione zoroastriana. Fin dall'infanzia
egli aveva com preso la magia ell'ordine naturale, ed era un eccellente
rabdomante. Nell'ambito della sua professione praticava arte che io chiamo
"agopuntura della terra", ossia l'arte de imbrigliare le linee di
flusso naturale, ovvero le linee telluriche, per scopi determinati. Con i suoi
metodi poteva riparare una falle in una linea tellurica, o correggere un
vortice d'energia negativo
Un luogo Š dotato
di memoria, e quindi ogni atto di violenza viene registrato da Madre Terra.
Tutti conosciamo quella strana sensazione che proviamo quando ci rechiamo in un
posto dove cŠ qualcosa che non va. le miniere a cielo aperto mi causano sempre
un pizzicore nel plesso solare e l'intenso desiderio di allontanare il pi—
presto possibile.
Un altro esempio
pu• essere quello di Glencoe, nelle Highlands scozzesi, in cui Š avvenuto un
famosissimo massacro: anche se si deve obbligatoriamente passare da quella
valle stretta e lunga per raggiungere le Highlands occidentali e le Ebridi, ben
pochi si fermano da quelle parti: cŠ chi dice di udire i rumori del massacro,
fucili e il clagore delle armi, ed altri che sentono l'odore del sangue.
Ci sono meridiani
dentro e intorno al pianeta che funzionano in modo simile a quelli del corpo
umano. Se c'e una disarmonia dovuta ad una malattia o ad un flusso
insufficiente, un agoppuntore fa del suo meglio per correggere questi punti e
liberare l'energia bloccata, e molte sono state le guarigione straordinarie in
questo campo. Propio come, a modo suo, un agopuntore pu• essere d'aiuto, cosŤ
il geomante pu• favorire il ristabilirsi dell'armonia locale, liberando gli
effetti a lunga scadenza degli errori umani.
Un geomante
ricorre a diversi metodi: invece degli aghi sottili usati nell'agopuntura
tradizionale, io mi servo di verghe di
ferro di 45,72 centimetri, ricoperte di una foglia di rame; esse vengono
piantate nell terreno in un punto specifico e per una determinata ragione. Il
ferro rappresenta marte, un principio maschile, mentre il rame Š il metallo di
Veneree, che Š femminile. Abbiamo quindi una bella unione di maschile e
femminile, di yen e di yang, di positivo e negativo.
Ora illustrer•
alcuni casi di geomanzia, la scienza delle energie della Terra, ai quali ho
partecipato attivamente.
Il primo Š il
caso di una giovane coppia felicemente sposata con un bambino piccolo, che
viveva in Inghilterra in quella che un tempo era stata una casetta di
braccianti sulla propriet… del padre dell'uomo, un noto pari del regno.
La casa padronale
di quel fondo era stata costruita verso la met… del diciassettesimo secolo, ed
abitata, per molte generazioni, da quella stessa famiglia; aveva sempre
emanato un senso di sicurezza, pace ed
armonia di cui tutti erano ben consapevoli. Poi, improvvisamente, accadde
qualcosa che cambi• tutto.
Nella geomanzia,
si osservano i segni da cui trarre informazioni per essere di aiuto; in questo
caso, senza apparente ragione, un giorno la cucina scoppi• in fiamme: era una
cucina di buona marca, famosa in Inghilterra, un prodotto davvero affidabile
che brucia solo carburante liquido e che assolutamente non pu• prender fuoco!
La giovane coppia era costernata perch‚ aveva perso, nell'incendio, la maggior
parte delle sue raffinate suppellettili da cucina .
Per un po' le
cose si calmarono, ma l'uomo e la donna riferivano di essere sempre pi—
consapevoli di una certa tensione che veniva a crearsi fra loro, come un senso
di "sospetto", mi dissero. Poco dopo, ci fu un secondo trauma: se
n'erano andati via per trascorrere il fine settimana con degli amici, e al loro
ritorno avevano trovato la casa allagata. Anche questa volta avevano perso
molti dei loro amati beni, ed era davvero troppo dura da sopportare.
L'idraulico disse loro che non c'era intatto; allora chiamarono gli
amministratori locali e i tecnici dell'acquedotto che, dopo essersi fatti molto
pregare, dichiararono che nei pressi c'era un fiume sotterraneo, il quale era
improvvisamente uscito dal suo corso normale, causando l'allagamento. La loro
soluzione fu di scavare e drenare l'acqua. E cosŤ fecero; il fango fu
eliminato, i mobili vennero restaurati e le cose ritornarono normali ancora una
volta. O almeno, cosŤ pareva; ma nel frattempo la coppia continuava a litigare
e i bambini non facevano che piangere e prendersi un raffreddore dopo l'altro.
Era un ben triste spettacolo.
Un giorno,
attraverso un amico comune, sentirono parlare della geomanzia, e fu cosŤ che mi
contattarono a Londra. Chiesi di farmi pervenire tutti i particolari di quegli
eventi, compresa una mappa in scala abbastanza dettagliata del circondario.
Spiegai loro che tutto Š correlato, e che quindi la causa del loro problema
poteva trovarsi a diversi chilometri di distanza. Quando ricevetti la mappa,
attraverso la rabdomanzia accertai l'esistenza di una spirale violentemente
rovesciata a poco pi— di sette chilometri dalla loro casa: in quel punto non
erano segnati nŠ citt… nŠ villaggi, ed ero curioso di capire che cosa avesse
potuto causare quel vortice negativo. Telefonai loro chiedendo di venire con me
a fare perlustrazione nella zona circostante. Insieme andammo in cerca del
punto che avevo rilevato sulla mappa, e
ben presto fu evidente ci• che aveva causato la disarmonia.
Nel sedicesimo e
nel diciassettesimo secolo, c'erano granai costruiti appositamente per
immagazzinare la decima pagata dai fattori locali come una forma d'imposta alla
Chiesa. Questi granai venivano sempre costruiti nel punto di intersezione di
tre linee telluriche,punto che produce un potente vortice energetico; questo
aveva l'effetto di preservare il grano per lunghi periodi di tempo, il che
sarebbe stato impossibile se il granaio fosse stato costruito altrove. Questi
granai venivano creati per un scopo particolare, propio come le chiese e le
cattedrali che, essendo edificate per scopi religiosi, venivano anch'esse
situate su punti particolari della Terra.
In questo caso
specifico, un ricci uomo d'affari londinese aveva comprato uno di questi franai
per le decime, situato nel punto esatto in cui avevo rilevato con la bacchetta
da rabdomante l'esistenza del problema; intendeva servirsene come casa
secondaria per le feste e per fine settimana, e naturalmente, dal momento che
tali granai venivano sempre costruiti su terra battuta, aveva avuto bisogno di
creare delle fondamenta, riversando uno spesso strato di cemento. Inoltre,
erano state aggiunte delle travi d'acciaio l… dove prima non c'era metallo, e
la struttura ora ospitava cavi elettrici e tubi dell'acqua murati. Quel che Š
peggio, come risultato della costruzione, era stato bloccato il flusso delle
tre linee di energia che davano una certa forza vitale alla casetta e
all'edificio padronale situati a sette chilometri di distanza: l'armonia locale
si stava capovolgendo.
Presi quattordici
verghe e feci uno schema intorno al granaio riattato; cosŤ facendo, riusci a
"raccogliere" le linee telluriche da un lato del granaio e, girandoci
attorno, riconnetterle dall'altra parte, consentendo loro di defluire
nuovamente. Non ci volle molto perch‚ la pace ritornasse nella casetta e nella
giovane coppia. In un altro caso un americano, con moglie e i cinque figli,
compr• una grande fattoria nell'Inghilterra occidentale. L'uomo, che aveva
studiato in un'universit… del New England ed era un esperto di inglese
medievale, aveva dovuto imparare a mandare avanti una fattoria partendo da
zero, e basandosi soprattutto sulla conoscenza della moglie che era nata e
cresciuta in campagna.
Da soli, avevano
fatto uno splendido lavoro di restauro della fattoria, avevano aumentato il
gregge di pecore e l'ottima mandria di vacche del Jersey fino a ottantacinque
capi.
D'un tratto,
anche qui senza apparente ragione, accadde che ogni nuova vacca inserita nella
mandria si ammalasse di polmonite virale. Mi chiamarono per vedere se il
problema poteva essere risolto con la geomanzia.
In breve scoprii
che esisteva una spirale negativa, o vortice, propio nel punto in cui le vacche
attendevano di entrare nella sala di mungitura. Andai subito dal fattore per
vedere quale potesse esserne la causa, ma, apparentemente, in superficie non si
vedeva nulla. Le mucche stavano lŤ ad aspettare
di essere munte in un modo del tutto normale; era una calda giornata di
prima estate in una delle pi— belle regioni d'Inghilterra, ma sentivo che
qualcosa non andava. Con un attento rilevamento rabdomantico, rintracciai il
punto esatto in cui l'influenza negativa si faceva sentire, e chiesi al fattore
e alla moglie se, di recente, fosse accaduto qualcosa di particolare da quelle
parti.
All'inizio non si
ricordavano di niente di straordinario, poi la moglie del fattore osserv• che
avevano cambiato la forma della sala di mungitura cementando l'area di attesa
delle vacche. La casa e la fattoria erano state entrambe costruite nel
quindicesimo secolo, quando non si usava il cemento: a quel tempo, invece, si
costruiva in pietra, un materiale che respira. Come nel caso precedente, l'uso
del cemento aveva bloccato le linee energetiche, e questo aveva causato la
malattia della mandria di vacche del Jersey. Feci un dispositivo per liberare
le linee telluriche e alla fattoria tutto ritorn• in ordine; in tre settimane,
la famiglia and• al mercato a comprare altro capi per aumentare la mandria, e
non ebbero pi— problemi con la polmonite virale.
Pensavo di essere
stato in grado di comunicare i principi fondamentali della geomanzia a quella
coppia, ma evidentemente, a parte l'aiuto che avevo dato alla mandria, il mio
era stato un atto di presunzione; ricevetti un'altra lettera, e questa volta si
trattava dei loro splendidi alberi di mele, carichi di frutti maturi che
avevano cominciato a marcire e a cadere. La coppia non riusciva a capire la
ragione, e i pareri che avevano ricevuto fino a quel momento non erano stati di
nessun aiuto. Chiesi loro un'altra mappa, e rintracciai le spirali negativi: in
questo caso, si trattava di un corso d'acqua sotterraneo che produceva energia
negativa e attraversava il frutteto; ancora una volta andai a trovarli.
Mi arrampicai su
per la collina dalla loro bella fattoria, fino ad un sentiero che passava sotto
le alture.Mi sentii indotto a fermarmi nel mezzo del campo, in un punto
determinato: tutto era cosŤ strano: Tornando alla fattoria, chiesi ai
proprietari di venire con me, a vedere si fossero in grado di dare una
spiegazione per ci• che avevo sentito. Salt• fuori che avevano riattato una
vecchia casetta di campagna propio vicino a quel punto, per un nuovo
responsabile della fattoria, nel giardino della quale passava un antico
acquedotto romano; i romani sapevano molte cose sull'acqua, e ogni loro
acquedotto veniva scavato lungo le linee telluriche, ed erano tutti connessi
tra loro. Il fattore, per risparmiar soldi o forse perch‚ era avaro, aveva
messo il tubo di scarico delle acque nere nell'acquedotto romano invece di predisporre una fossa biologica che
avrebbe richiesto molto tempo a causa delle autorizzazioni necessarie al
progetto in Inghilterra, a che sarebbe costata di pi—.
Che cos'era
accaduto? Il flusso naturale dell'acqua dell'acquedotto, che non ra pi— in uso
dalla met… del secolo scorso, era stato contaminato con il liquame; in origine,
l'acqua era pura e aveva nutrito i meli gi— per la collina; in questo caso, era
troppo tardi: non c'era niente che io potessi fare; purtroppo tutti gli alberi
morirono, ma se non altro, quando ritornai sul posto alcuni anni pi— tardi,
scoprii che l'uomo aveva finalmente fatto scavare una fossa biologica nel posto
giusto e aveva ripiantato il frutteto che ora produceva bene.
Una volta tenni
un seminario di un fine settimana sulla geomanzia, per trentacinque persone, a
Los Angeles. La domenica li portai tutti nel parco per dimostrare loro i
principi di cui avevo parlato;sottolineai quanto fosse importante ottenere il
permesso da parte dei proprietari
un terreno prima
di operare attraverso la geomanzia, nel qual caso siamo tutti da considerare
come i custodi della propriet…. Non rendendoci conto che fosse un giorno
festivo, fummo sorpresi nel trovare il parco affollato e dovemmo restare "invisibili", in modo da non
attirare troppo l'attenzione. Dopo il picnic condussi il mio gruppo su un
rilievo deserto, ove scoprii una spirale negativa. Nel punto esatto della
spirale trovammo un albero morto, che aveva l'aria di essere stato fulminato,
un segno non raro in geomanzia.
Nessuno sembrava
far caso a noi, sicch‚ infilai le verghe nel terreno per liberare lo schema
invertito, dicemmo tutti insieme una preghiera ed ecco che arriv• un enorme
stormo di uccelli; in breve vedemmo salire i bambini su per quella collinetta,
attraverso gli arbusti mal curati, fino a noi. Prima, quel pezzo di terra ci
era parso privo di interesse e incapace di attrarre qualcuno, abbandonato sia
dalla gente che dagli animali; scendendo pian piano dall'altro lato del
rilievo, guardammo indietro: potevamo sentire le voci gioiose e i canti degli
uccelli.
Potrei citare
centinaia di casi come questo, esempi di geomanzia. Quelli che ho scelto,
sebbene possano sembrare diversi, hanno tutti qualcosa in comune; eccone un
altro.
Alla mia famiglia
e a me ra stata gentilmente imprestata una bella casa in montagna, sopra Boulder, nel Colorato. Alle
spalle della casa, ma ancora ad una distanza raggiungibile a piedi, c'era uno
splendido pascolo che faceva parte di una foresta demaniale. Spesso la neve, a
quell'altezza, restava fino alla met… di maggio, sicch‚ la stagione per gli
appassionati di escursioni era corta. In quella zona, una volta, c'erano
state delle miniere d'oro molto ricche e
ovunque, camminando, si vedevano i resti delle miniere abbandonate, le cui
entrate erano state chiuse con rozze tavole di legno. A met… strada in
direzione del pascolo, l… dove la vista sulle Montagne Rocciose sembrava
estendersi all'infinito , si trovava un vecchia capanna di tronchi che un tempo
era stata bruciata: le fondamenta, tuttavia, c'erano ancora, e l'atmosfera di
violenza e di tristezza era soffocante. Qui e l… giacevano vecchi letti di
metallo arrugginito marcescenti. Presi la decisione di riportare l'ordine in
quel luogo con l'aiuto della gente che studiava con me. Il nostro primo passo
fu di scoprire che cosa fosse accaduto laggi—, e fin dove era arrivata
l'influenza dell'incendio. Comprai delle mape della zona e, dopo attento
studio, scoprii che gli effetti della violenza erano andati terra su una
distanza di cinquantun chilometri.
Chiesi alla gente
del gente del posto che cosa fosse successo; i montanari non parlano molto e
dovetti condurre la mia inchiesta in modo da non insospettire nessuno. Infine
scoprii che la capanna era stata abitata, circa diciotto anni prima, da dei
ragazzi con i capelli lunghi, parte di uno straripante movimento degli anni
Sessanta; c'erano, sul "colli rossi". All'epoca i colli rossi avevano
cercato di far sloggiare i ragazzi, ma questi si erano rifiutati di andarsene;
una notte i colli rossi erano tornati alla capanna e li avevano snidati col
fuoco. Per quel che ne so, non ci furono feriti, ma la terra ne soffrŤ; come ho
gi… detto, la terra ricorda.
Un giorno, con il
suolo ancora innevato, tornammo su al pascolo con degli autocarri a quattro
ruote motrici, infilammo le verghe nel terreno nel posto per correggere il
flusso di energia, e ripulimmo tutta la zona dall'immondizia, che depositammo
alla discarica. Portammo lŤ dei tronchi per poterci sedere, e nel posto segnato
un tempo dalla violenza noi facemmo nascere un rifugio dal caos. Oggi ne
approfittano gli escursionisti; forse non sapranno mai che qualcuno ebbe a
cuore di guarire quel posto.
Gli eventi che
ebbero luogo nel caso che ora vi racconter•, si produssero dalle parti di
Sedona, in Arizona. Un ben noto torrente scorre attraverso il canyon, e sulle
sue rive sono allineati gruppetti di bellissime case, usate soprattutto dagli
artisti, dai turisti e dai villeggianti. Ogni settimana nel torrente venivano
riversate le trote, sicch‚ la zona era anche molto popolare fra i pescatori.
Per molti versi era un posto davvero affascinate, e non c'era alcuna ragione
evidente di disarmonia. Eppure c'era qualcosa di sbagliato, specialmente in una
certa zona: chi viveva lŤ, aveva difficolt… a comunicare con gli altri, e persino
la temperatura dell'aria era pi— fredda che lungo l'altro tratto del torrente,
sebbene no ci fosse alcuna differenza di quota nŠ di vegetazione.
Una delle persone
che viveva in quella comunit…, partecipando ad un mio seminario in citt…, mi
inform• della situazione e mi chiese perizia per scoprire se era possibile
porvi rimedio. Si rivel• una perfetta opportunit… per invitare i quaranta
partecipante al seminario a recarsi sul posto in modo da poter vedere con i
loro occhi come lavora un geomante. Avendo gi… dedicati un giorno alla
geomanzia teorica, salimmo dunque nelle nostre auto e ci dirigemmo alla volta
del torrente per fare esperienza sul campo.
Come prima cosa,
chiesi loro di sensibilizzarsi all'ambiente circostante, lavorando soprattutto
con i loro sensi interiori. Li invitai ad usare la loro attrezzatura da
rabdomante, se necessario, per vedere se riuscivano a scoprire un qualsiasi
disordene naturale, come un'alterazione
di un corso d'acqua, o un punto in cui ci fosse un albero colpito dal fulmine.
Entrambi i casi avrebbe potuto causare una spirale invertita. Ci sono cosŤ
tanti da tenere presenti in rabdomanzia!
Attraversammo il
torrente su un ponticello e visitammo la casa dell'uomo che ci aveva invitati:
indubbiamente vi regnava una strana atmosfera, che non c'era lungo l'altro
tratto del torrente. Furono avanzate varie ipotesi, ma nessuna sembrava
correlata direttamente alla causa del disagio; ricondussi allora il corrente
fino a che potei percepire distintamente il mutamento di temperatura.
Sentivo che la
fonte del problema stava dall'altra parte del torrente, oltre la fine del
sentiero. Era necessario guadare il corso d'acqua saltando di pietra. Lasciai
indietro i pi— anziani, giacchŠ era un attraversamento difficile, e riuscii a
cadere in acqua tre volte lungo il percorso!
Trovai
l'inevitabile spirale negativa sotto una parrete rocciosa a strapiombo; questa
volta la spirale era accompagnata dalla peggiore atmosfera di lutto e di violenza.
Alcuni
cominciarono a piangere quando infilai una serie di tre verghe per liberare
l'energia intrappolata; nel farlo, ebbi la distinta sensazionale in quel punto
esatto qualcuno era stato stuprato o ucciso o entrambe le cose.
L'effetto
dell'operazione fu istantaneo e sotto gli occhi di tutti i presenti: anche
quelli dall'altra parte del fiume, rimasti in attesa ma incapaci di vedere cosa
stesse accadendo, ci dissero poi di aver provato un immenso senso di sollievo
ad un dato momento. Il mutamento fisico
pi— evidente fu quello della temperatura dell'aria, che aument• di almeno dieci
gradi. Dal gelo scaturŤ un calore che sembrava piacevole ed invitante.
Non riferii a
nessuno ci• che avevo precipito, ma una sensitiva inglese del gruppo fece un
giro intorno a quel punto e poi, davanti a tutti, disse:
"sapete, era
strano, e faceva davvero paura. Tutto ci• che ho sentito quando ci siamo
avvicinati a quel luogo, Š stato l'odore del sangue e dello sperma.."
Nessuno sapr… mai
per certo se qualcuno sia stato violentato, ma la memoria era comunque rimasta
sul punto preciso in cui il fatto registrato dalla Madre Terra. Le buone
notizie vennero pi— tardi, quando ricevetti una lettera che diceva che c'erano
stati notevoli cambiamenti lungo quel tratto del torrente, e che la gente era
pi— amichevole. Gli effetti di quel lavoro sono ancora oggi presenti.
CAPITOLO IX
Esercizi pratici
Nessun libro che
tratti di guarigione sarebbe completo
senza almeno un capitolo sull'ospitalit… e sull'ospite.
Diamo cosŤ tante
cose per scontate durante la nostra vita che Š fa privilegio sia il poter
ricevere un ospite in casa nostra, un ospite con il quale condividere un pasto
o a cui possiamo offrire un letto per la notte. Nei tempi antichi l'ospite era
considerato quasi pi— importante di ogni altra cosa, e la casa veniva
organizzata in modo da poterlo ricevere in qualsiasi momento. Prima che fosse
inventato il telefono, non si sapeva necessariamente se e quando l'ospite
sarebbe giunto e cosŤ, non soltanto c'era una stanza gi… preparata con le
lenzuola pulite nel letto, i fiori sul tavolo e una caraffa di acqua
fresca sempre in attesa, ma spesso si
apparecchiava la tavola con un posto in pi—, nel caso l'ospite fosse arrivato
in tempo per il pranzo.
La vera ragione
di questa grande cura nell'apparecchiare a vuoto non era una cieca
superstizione, ma nasceva invece dalla credenza che non si possa mai sapere di
preciso che sar… il nostro ospite. Dopo tutto, la forma fisica Š soltanto un
veicolo e, se anche consociamo la persona che deve arrivare, non possiamo
sapere con esattezza che cosa questa persona porter… con sŠ. sar… forse in
messaggio della massima importanza per
aiutarci a capire qualcosa che ci ha lasciati perplessi a lungo, oppure
l'ospite sar… rappresentante della Guida che conduce tutti ricercatori lungo il
Sentiero della Verit…. Nella Bibbia, Elia Š definito come il rappresentate di
questa Guida.
Il molte culture
possiamo trovare un riferimento a questo strano personaggio, spesso vestito di
verde , che appare in modo misterioso e altrettanto rapidamente scompare di
nuovo. Se noi siamo "svegli", ovvero consapevoli del momento
presente, possiamo udire ci• che abbiamo bisogno di udire; ma se siamo
"addormentanti", egli sene va senza che l'abbiamo udito, e quindi
abbiamo fallito in qualit… di padroni di casa nei confronti dell'istante
presente stesso.
Siamo qui per
ricevere appropriatamente il qui ed ora, proprio come la nostra casa esiste per
ricevere l'ospite.
Da queste vecchie
tradizioni derivano certi rituali ed anche una certa prospettiva nei confronti
delle buone maniere di poter essere un sostenitore dopo attento esame, ma credo
siano necessarie per mettere in pratica la nostra volont… di servire davvero.
Se fossimo capaci di invertire lo spazio e considerassimo come ci piacerebbe
essere trattati quando andiamo a casa di qualcun altro, sarebbe facile capire
ci• di cui un ospite pu• aver bisogno.
Pi— ci inoltriamo
lungo questa strada, pi— diventiamo sensibili: Š stupefacente quali vibrazioni
possono esser lasciate inconsciamente in una stanza da chi ha preceduto!
Rabbia, dolore, paura, tutte le emozioni negative, possono permanere quasi
indefinitamente in un ambiente se non si fa circolare l'aria o in assenza di un
semplice atteggiamento di rispetto per chiunque possa venire dopo.
L'indegnit… di
quanto permane in una stanza che non viene pulita a dovere, ricade sull'ospite.
Una casa Š
anch'essa un guaritore, se ci pensiamo: che
meraviglia, dopo aver viaggiato a lungo,
arrivare a casa di qualcuno o in un buon albergo, e trovare una stanza as
accoglierci con un fuoco acceso, lenzuola pulite, sapone nuovo nella stanza da
bagno, asciugamani che hanno il profumo della brezza, che li ha asciugati, e
una borsa dell'acqua calda nel freddo dell'inverno! Quanta tensione si libera
quando sappiamo di essere amati, quando sappiamo che qualcuno si Š preso cura
di noi, e che possiamo fermarci per un po' a riposare! Eppure, queste semplici
regole non vengono insegnate come accadeva una volta, e la partita di calcio
alla televisore sembra avere la precedenza sull'ospite. Anche se Š vero che
sappiamo essere generosi con il nostro spazio e il nostro tempo, avendo
compreso che pi— diamo, meno ci serve per noi, in realt… non possediamo nŠ lo
spazio nŠ il tempo ma siamo di essi i custodi e siamo qui per ospitarli.
La forma-pensiero
Š uno strano fenomeno: non Š qualcosa che appare all'improvviso nell'atmosfera
e che poi scomparve con facilit…; le forme-pensiero permangono, raccogliendo
altre forme-pensiero simili a loro, finche non vengono "redente",
ovvero liberate. Una stanza piena di rimorso attrarr… altro rimorso, proprio
come una stanza con un residuo di rabbia attrarr… una forma-pensiero simile.
Ci sono vari
metodi per tenere pulita una stanza, libera da pensieri indesiderabili, in modo
che li ospiti possa percepire un benvenuto puro e vero; il primo passo Š
mettere in ordine la casa. Se in una stanza prevale l'ordine, essa non attrarr…
il caos. Questo si vede facilmente in cucina: dove c'Š un buon cuoco, la cucina Š pulita come una stanza da
bagno e tutto Š in ordine, pronto si
possa preparare il pranzo per gli ospite. C'Š la stessa atenzione ai
particolari che l'artista riserva ai suoi pennelli e ai colori. Il cibo viene
scelto con cura e acquistato coscientemente e , dopo essere stato preparato,
viene presentato in modo appropriato; se il cuoco Š di cattivo umore, tale
emanazione entra nel cibo e pu• risultarne anche un malessere. Una cura piena
d'amore Š la definizione appropriata per
accogliere l'ospite.
Nell'
imparare la responsabilit… d'essere
ospite, si comincia a capire quale sia la responsabilit… d'essere ospiti a
nostra volta: quando entriamo in casa o nella stanza di qualcun altro, Š
importante lasciarci alle spalle il dolore tranne, ovviamente, se siamo stati
invitati a portarlo con noi per affrontarlo. Ecco da dove trae origine la
vecchia tradizione di segnare il passo sulla soglia. Mi fermo sempre un attimo,
prima che aprano la porta, per raccogliermi (Cfr, pag. 151), e scavalcare la
soglia piuttosto che passarla.
C'Š un'altra
tradizione, quasi del tutto dimenticata, che ha che vedere con lo spazio ed il
tempo. Dal momento che siamo responsabili del nostro spazio, cosŤ siamo
responsabili del tempismo; ci sono pensiero diurni e pensieri notturni, e non
sono la stessa cosa; da questa proiettiva, se prepariamo la tavola per la
colazione prima di andare a letto la
sera non soltanto avremo pi— tempo al mattino, ma saremo gi… pronti. E
tutta questione di visualizzazione, di intenzione chiara e di amorevole
attenzione per ogni singolo dettaglio. Elia, forse, entrer… proprio quando
saremo ancora in pigiama, con la tavola da preparare , e neppure un progetto
per il primo pasto della giornata! E allora...
Se vogliamo
comprendere l'ordine, Š importante ricordare che ogni camera della casa ha una
sua funzione particolare, La casa stessa Š un'unit… ed ogni stanza al suo
interno, oltre a servire al proprio scopo, Š anche correlata con tutte le
altre. Spesso ce ne dimentichiamo, e la stanza da bagno viene raramente
riconosciuta come una parte essenziale del processo di trasformazione, proprio
come la cucina non viene rispettata per il suo vero scopo: la gente la
attraversa con la coscienza addormentata, ignorando la pulizia e la
concentrazione che sino vitali per la preparazione di un buon pasto per
l'ospite. Anche la stanza da letto
dovrebbe essere usata per lo scopo per cui Š stata creata, e non per i
massaggi, le guarigioni e la terapia.
Non c'Š da
stupirsi se poi la gente fa strani sogni! Una camera da letto implica la
presenza di un letto sul quale si dorme, e non Š un osto in cui cucinare o fare
esperimenti scientifici. La camera da letto Š sacra come ogni altra stanza, ma
ha la sua funzione. La stanza degli ospiti Š riservata all'ospite, e la camera
da letto Š riservata al padrone di casa. A seconda del rispetto che porremo nel
definire gli spazi di casa nostra, miglioreranno le funzioni di ogni stanza,
perch‚ la casa Š un'unit… e di conseguenza il disordine in una stanza contager…
il tutto.
la casa Š una
nostra estensione, e se viviamo in un mondo di false apparenze, avranno poca
importanza per noi; se viviamo in un mondo di dolcezza, di armonia e di ordine,
allora Š questo che manifesteno intorno a noi. Il bambino si ricorder… da
grande dell'ambiente in cui Š nato ed Š stato cresciuto, e questa Š una
splendida occasione per fare del nostro meglio per non dimenticarlo mai.
Io mi chiedevo
perch‚ mai mia madre spolverasse o mobili, gli scaffali ed i muri sempre alla
stessa ora ogni mattina: tutto mi sembrava cosŤ superfluo allora, ma ora quelle
stesse azioni sono entrate a far parte della nostra vita, a casa. Ricordandoci
dell'ospite, laviamo ogni muro una volta alla settimana spruzzandolo con acqua
di rose, coscienti del fatto che la polvere raccoglie polvere psichica. Chi mai
vorrebbe vivere in una casa piena di fenomeni psichici, invece che
dell'amabilit… di un buon padrone di casa? Le finestre sono fatte per guardar
fuori attraverso i vetri, sicch‚ vanno regolarmente pulite. Le superfici
riflettenti attraggono la radiazione, cosŤ abbondante ai giorni nostri, ed Š
bene prendersi cura di finestre, superfici di plastica, specchi e qualsiasi
altro tipo di superficie che possa raccogliere questa polvere indesiderata. Uno
specchio Š stato creato allo scopo di vederci la nostra immagine, e se Š
schizzato di dentifricio non pu• svolgere la sua funzione. Tutte queste cose
sembrano semplici, perch‚ se lo facciamo sar… como presentare la torta degli
sposi con il pezzo centrale mancante.
Ci sono alcuni
utili suggerimenti su come purificare una stanza: in alcuni paesi si usa
bruciare del legno di ginepro nel camino alla fine della giornata per
purificare l'atmosfera da qualsiasi forma-pensiero che si fosse attardata nelle
vicinanze. A casa nostra si usa un
metodo pi— semplice che ha lo stesso effetto, e che consiste nel prendere un cucchiaio
di sale inglese, metterlo in un apposito tegame, ricoprire il sale inglese con
abbastanza alcool da massaggio (che si trova in qualsiasi farmacia) in modo da
inumidire il sale, dar fuoco al composto e poi camminare in senso orario lungo
il perimetro della stanza. E' una
tecnica bellissima da usare con i bambini, quando sono ammalati, o in qualsiasi
situazione in cui una stanza abbia bisogno di essere purificata. Spesso, a casa nostra, questa Š l'ultima
azione che facciamo prima di andare a letto, sicch‚ le abbiamo dato il
soprannome di "mettere al letto la casa". Un pizzico di ruta, se aggiunta al sale
inglese, Š ottima per purificare una stanza che ha visto molto dolore. Esistono molte di queste antiche tradizioni e
talvolta questi consigli possono essere usati per la guarigione.
I nostri corpi
sono composti per almeno il 64% di acqua e, a questo proposito, dovremmo fare
molta attenzione a questo elemento. I fluidi nel corpo hanno bisogno di
ricambio continuo se vogliamo star bene, e se vogliamo essere utili e servire
in qualsiasi momento. Nei tempi antichi,
la caraffa d'acqua accanto al letto veniva ricoperta con un pezzo di mussola di
cotone o con un pizzo, in modo che l'acqua fosse protetta ma che l'aria potesse
contemporaneamente entrare. Allora era
nota l'importanza dell'acqua : quanti grani di polvere beviamo ogni notte? In questo periodo storico, l'acqua pura Š
qualcosa che non potremmo pi— dare per scontato a lungo e, nell'essere grati
per essere vivi, certamente dovremmo vedere ogni bicchier d'acqua che beviamo
come qualcosa di sacro.
E' dovere di ogni
buon padrone di casa provvedere a che l'ospite abbia acqua buona, e forse ci
sono considerazioni di tipo dietetico o altre necessit… particolari che
dobbiamo scoprire in modo da servire meglio il nostro ospite, perch‚ non
dobbiamo dar nulla per certo. Una volta
venni invitato in Texas per un seminario e una conferenza, e quando arrivai
nella casa in cui dovevo essere ospitato, mi fu mostrata la mia camera, con un
materasso per terra. Mi lasciarono da
solo per un po', io mi guardai intorno e sentii, senza ombra di dubbio, che non
avrei mai potuto restare in quel posto.
Chiesi a qualcuno di venire a parlare con me, senza voler essere
maleducato, e spiegai che davvero avrei dovuto cercare un posto migliore per
riposare in quel periodo. Quando il
problema venne infine esaminato, mi informarono che il materasso era stato
messo sul pavimento proprio nel punto ESATTO in cui la padrona di casa, che era
anche una terapeuta, praticava delle irrigazioni intestinali.... E questo,
tanto per parlare dell'acqua!
Casa nostra Š la
nostra estensione, non soltanto al suo interno, ma anche nella parte
esterna. Noi siamo i custodi del luogo
nel quale viviamo. Possiamo forse
offrire al nostro ospite il profumo di una rosa appena recisa o la vista di un
giardino primaverile? Possiamo sempre
avere qualcosa in giardino che ci ricordi la bellezza della creazione di Dio,
nel regno vegetale. Anche se viviamo in citt…, e non abbiamo un giardino,
possiamo sempre tenere delle piante sui davanzali. "Guarda che cosa ho creato per
te!", Egli dice; e noi dimentichiamo.
Possediamo gli strumenti per guarire nel nostro cuore, e di conseguenza
nelle nostre mani. Quali guaritori del
mondo manifestiamo la bellezza di Dio sulla Terra, in modo da essere pronti a
ricevere il vero Ospite. "Io ero un
tesoro nascosto e volevo essere conosciuto, cosŤ ho creato il mondo affinch‚
potessi essere conosciuto".
(Haddith, ovvero un detto del Profeta Maometto). In queste parole, Š contenuto un grande
messaggio.
CAPITOLO XII
NASCITA, SESSO E
MORTE COSCIENTI
Desidererei
dedicare questo capitolo all'argomento della nascita, del sesso e della morte
coscienti. Dopo tutto, quando si arriva
a questi argomenti, che altro c'Š da dire sulla guarigione esoterica? Questi tre formano una bella triade intorno
alle quale tessiamo ci• che chiamiamo "vita", e se siamo nati per
guarire, allora siamo nati anche per diventare davvero esseri umani coscienti.
Oggi l'argomento
del parto naturale Š molto diffuso e questo Š certamente buon segno; in realt…,
che c'Š di pi— naturale del partorire? L'idea di una nascita cosciente,
comunque, non Š affrontata spesso, probabilmente a causa del significato stesso
della parola "cosciente". E'
una parola usata molto di frequente ma, credo, capita di rado. Secondo il dizionario, "cosciente"
significa " essere cosciente o consapevole della propria esistenza o del
proprio ambiente", il che implica che ci sia in noi un qualcosa in grado
di essere consapevole. In ognuno di noi,
per quanto addormentato, vi Š qualcosa che pu• agire come un osservatore in
ogni determinata circostanza, esterna o interiore che sia.
Immaginate tutto
ci• che sarebbe necessario per avere una nascita cosciente: chi sarebbe
l'"osservatore"? Forse la madre o il padre, il dottore o la
levatrice, o altri, presenti al parto ? Potrebbero, invece, essere i Regni
Invisibili che cantano alla nascita di ogni bambino, o c'Š ancora un'altra
dimensione in quest'idea?
Prima di
comprendere cosa sia la nascita cosciente, diamo un'occhiata alla coscienza in
s‚. Tutte le scuole esoteriche di tutti
i tempi hanno sottolineato ampiamente che noi siamo "sonnambuli", e
che cammineremo in quello stato sul palcoscenico della vita fino a che saremo
in grado di risvegliarci al "mondo reale" ed essere quindi partecipi
di un modo di vivere completamente diverso.
Naturalmente
dobbiamo prima capire che stiamo dormendo, se vogliamo desiderare di
svegliarci, e poi, come in ogni tipo di metamorfosi, il processo del risveglio
pu• essere doloroso.
Proprio come la
madre che, quando partorisce il suo bambino, esperisce un certo tipo di
sofferenza, anche noi, in un certo senso, veniamo alla luce nel "mondo
reale", e la pena che sentiamo nasconde una gioia che la rende pi— facile
da sopportare. Che Š poi ci• che
chiamiamo sofferenza cosciente, nella nostra vita quotidiana: sopportiamo con
allegria il dolore della sofferenza fisica, emotiva e persino spirituale,
quando sappiamo che essa fa parte del processo di crescita grazie al quale
emergiamo dall'oscurit… della caverna per entrare nella vera luce. Una volta, negli ATTI APOCRIFI DI GIOVANNI,
Ges— disse: "Voi pensate che abbia sofferto, ma io non ho
sofferto..."
La vera
guarigione molto ha a che fare con la presa di coscienza. Un guaritore vero e
proprio Š in grado di aggiungere l'ingrediente necessario alla vita di un
essere umano in modo che costui o costei sia infine capace di risvegliarsi a
quanto accade qui ed ora, senza farsi influenzare da ci• che Š accaduto in
passato. Una persona sveglia Š libera,
mentre una addormentata Š ancora legata alla ruota della sofferenza che Š
sempre in movimento.
"Lucida lo
specchio del tuo cuore" Š un grande letto Sifi, ma Š difficile
"lucidare" un cuore pieno di rimorso, rabbia e amarezza. Un cuore cosŤ ha bisogno di essere
"liberato", dopodich‚ sta a noi tenerlo ben pulito in modo che possa
riflettere le necessit… del momento presente.
Pratiche quali la
respirazione cosciente, la concentrazione su una luce e la visualizzazione
della bellezza possono favorire la purificazione degli schemi del passato,
nonch‚ offrire l'adeguata lucidatura; ma la responsabilit… di fare questo
lavoro Š nostra: nessuno potr… farlo per noi.
L'osservatore Š
parte di noi stessi, proprio come molti aspetti che ancora dormono, e che
devono tutti essere risvegliati perch‚ noi si possa diventare degli esseri
umani completi. L'osservatore diventa
reale in noi a mano a mano che la nostra intenzione di vivere incomincia a
purificarsi; in ultimo potremo dire: "Io sono colui che osserva e colui che Š osservato".
Per costruire
internamente questo osservatore, necessariamente il nostro primo sforzo sar… di
chiedere a noi stessi, in tutto
sincerit…, se davvero abbiamo un interrogativo vero e proprio; non intendo le
coser dozzinali che ci chiediamo ogni giorno, ma qualcosa di molto pi—
profondo. Per esempio, quando siamo
"svegli", ad ogni istante potremmo chiederci: "qual Š lo scopo
della vita sulla Terra?" oppure "qual Š lo scopo della nostra vita
individuale sulla Terra?" o ancora "abbiamo uno scopo?" Tutti ci siamo rivolti questi interrogativi,
ma di solito in momenti di disperazione, quando qualcosa di spiacevole, di
triste ci Š accaduto, o in momenti di grave dolore o di lutto.
Per riuscire a
formulare interrogativi di questo genere, dobbiamo sbarazzarci di tutto ci• che
ci offusca; la nebbia che ci infesta deve passare attraverso un cuore lucidato
a specchio, perch‚ solo allora possiamo porci l'interrogativo della nascita
cosciente, del sesso cosciente, della morte cosciente e, contemporaneamente,
essere aperti e in grado di ricevere una risposta.
L'interrogativo Š
una faccenda di vitale importanza. Se
viviamo nell'interrogativo, siamo nel fiume che sta tornando all'oceano, quello
da cui siamo venuti. E' contemporaneo la
corrente pi— veloce del fiume e la pi— calma.
Lo scopo di un guaritore ( e non siamo forse tutti guaritori?) Š di
lasciarsi con un interrogativo e non con
una risposta. Proprio come non esistono
due esperienze uguali, nessuno tranne noi pu• trovare la risposta per noi. La risposta, quindi, sar… la nostra, e far…
parte della nostra realt… di vita. La
Guida Divina, Š detto, Š fatta per condurci alla perplessit….
Se ci rendiamo
conto di non avere un interrogativo vero e proprio, allora possiamo cominciare
a cercarne uno. All'inizio sembra
facile, ma pi— lavoriamo sulla natura dell'interrogativo, pi— andiamo nel
profondo e pi— comprendiamo che il problema sta anche nella provenienza del
nostro interrogativo: se esso viene dall'intelletto ragionante, potremmo
ottenere una risposta intellettuale, il mal di testa o nessuna risposta. Se l'interrogativo Š formulato dalla
coscienza del nostro ego limitato, allora non servir… ad altro che ad aumentare
il potere dell'ego e c'Š da aspettarsi che, psichicamente, ci si gonfi come un
pallone. E' solo quando nell'intero
nostro essere echeggia un interrogativo proveniente dal cuore, che, a mano a
mano che il tempo si dispiega e che noi diventiamo sempre pi— coscienti,
possiamo diventare strumenti in una sinfonia.
Allora, come
disse una volta Mevlana Jelaluddin Rumi, il grande poeta e mistico Sufi del
tredicesimo secolo, "noi siamo i flauti, ma la musica Š Tua".
E' quando viviamo
nell'interrogativo in ogni singolo momento, nel NOSTRO interrogativo, che
cominciamo a sviluppare la volont… vera.
Ralph Waldo Emerson disse, a proposito della volont…: "essa Š il
potere di sostentamento, di coercizione e ministeriale: Š l'ufficiale di polizia
dentro ad ogni uomo". Senza la
volont… siamo legati di mani e piedi ai ceppi del fato, e raramente possiamo
abbracciare il Destino, che sempre ci aspetta con amorevole attenzione.
Con la volont…,
alla fine riusciamo ad essere coscienti.
La nascita
cosciente Š parte del ciclo della vita che comincia con il momento del
concepimento, e qui stiamo parlando di una coppia di esseri coscienti proprio
nel momento del concepimento. Spesso le
donne sanno quando il concepimento avviene.
Talvolta anche gli uomini si risvegliano inquel preciso istante,
sebbene, credo, questo avvenga pi— raramente.
Quando fu concepito il mio secondo figlio, ricordo che la stanza si
riempŤ di una luce risplendente. E' il
grado di fervore nel qui ed ora del concepimento che fissa gli schemi per
l'embrione; e questo perch‚, diversamente dagli animali, gli esseri umani hanno
sia l'istinto che la coscienza.
Vediamo ora quali
sarebbero le condizioni ideali per una nascita cosciente: durante i mesi della
gravidanza, in famiglia si percepisce un nuovo tasso vibratorio, nei confronti
del quale proveremo un profondo rispetto.
Dopo il quinto mese, la donna dedicher… ogni giorno un tempo speciale ad
ascoltare tranquilla la sua musica favorita, a guardare belle fotografie, ad
assaporare le delizie che la circondano: i fiori del giardino, le farfalle, gli
uccelli e tutto il mondo meraviglioso che Dio ci ha dato. La donna e le sue amiche faranno tutto il
possibile perch‚ lei non debba avere delle preoccupazioni: far… le sue
esperienze pre-parto, ci sar… una stanza preparata per il bambino che verr…, e
tutta sar… pronto. I muri verranno
lavati con acqua di rose e lo spazio verr… reso, per quando umanamente
possibile, massimamente ricettivo; e a questo punto, incominceranno le doglie.
L'uomo, nel
frattempo, avr… conseguito una maggiore volont… attraverso il suo sacrificio
all'interrogativo, e sar… quindi cosciente del qui ed ora. Entrambi avranno studiato la respirazione
cosciente e il ritmo del respiro della Madre (Nota: Vedere la pratica del
respiro, o Respiro della Madre, nello stesso libro pi— avanti). Egli star… in piedi alla destra di lei,
durante il parto, ben eretto e con assoluta fiducia. La donna rispetta enormemente questo
comportamento!
Essi non si
concentreranno soltanto sulla nascita del bambino, ma saranno presenti anche
all'emergere di un ESSERE la cui presenza sar… vista nella forma del
neonato. Bisogner… sottolineare molto il
significato del "patto" fatto con quest'essere che emerge in questo
mondo da un mondo pi— elevato. Sar…
straniero in terra straniera, e avr… bisogno di essere riconosciuto per ci• che
Š, di essere accolto in un mondo di prove e tribolazioni, un mondo
assolutamente necessario perch‚ egli diventi completo. E' difficile non essere sentimentale quando
un bel bambino d'un tratto viene a trovarsi con noi, ed Š facile dimenticare
che ci• che vediamo Š soltanto il veicolo di ci• che non possiamo vedere, ma il
sentimentalismo Š il peggior nemico dell'amore.
Ed ora torniamo
alla nostra azione, laddove l'abbiamo lasciata: le doglie aumentando
d'intensit…, la levatrice o il medico Š presente per dare la propria
assistenza, e tutti lavorano il squadra all'interno di questo grande
evento. Immaginiamo che cosa noi stessi
avremmo potuto sentire, se i nostri
genitori fossero stati presenti nel qui ed ora proprio come ora suggerisco di
fare per essere guaritori del mondo.
Il momento Š
arrivato, il bambino esce, e viene adagiato sul ventre della madre perch‚ si
abitui a questo nuovo ritmo di respiro, a questa nuova aria. E' gi… abituato al Respiro della Madre, ma
ora si trova in un mondo incubi non tutti conoscono questo respiro, e ne Š
cosciente. E' atterrato sul pianeta e, a
causa di tutta questa preparazione cosciente, sa di essere amato e di essere il
benvenuto in modo incondizionato.
Nella stanza
regna la quiete. Tutti i presenti sono
stati istruiti circa il processo di respirazione e su come visualizzare
l'energia di luce per il bambino; a poco a poco il cordone ombelicale diventa
color bianco latteo e, dopo un certo tempo, a volte quaranta minuti, quando il
padre sente che Š giunto il momento e con l'assenso della devatrice, Š egli
stesso a tagliare il cordone, pienamente cosciente, accettano la propria
responsabilit…, ed offrendo il bambino al grembo del Divino. La coscienza, ovvero la consapevolezza di
tutto ci• che esiste sia nella stanza che nel mondo circostante, pervade quel
preciso istante. Quello Š l'inizio.
Proprio come una
nascita cosciente Š un evento cosmico al quale tutti partecipano, cosa che si
vede con grande chiarezza nella nascita del Cristo, cosŤ Š l'atto di fare
l'amore. Ma ben di rado ci sentiremo
dire che l'atto sessuale, l'atto di FARE l'amore, ovvero il rendere l'amore
possibile sulla Terra, Š l'atto pi— sacro del nostro mondo relativo. L'atto
sessuale non Š soltanto un modo per sfogare la tensione, e neppure finalizzato
alla sola procreazione.
E' molto pi—
grande, molto pi— vasto di questo: Š un gioco cosmico, una festa che rende
manifesti tutti i mondi invisibili, se soltanto avessimo questa conoscenza e
potessimo riconoscerli. E' un balletto,
un'opera; Š una sinfonia, una accettazione fervida della stessa vita.
Soltanto
attraverso un'infinita preparazione e un infinita pratica, i tre grandi misteri
della nascita, del sesso e della morte ci vengono rivelati: in essi si nasconde
un interrogativo immenso: siamo pronti per il sesso? Sebbene non sia difficile
vedere quanto si debba studiare per diventare mastro falegname o dottore,
musicista o pittore, compositore o direttore d'orchestra, ancora e spesso diamo
per scontato l'atto di fare l'amore, sicch‚ non sempre pu• avvenire
coscientemente. Pu• produrre un alto
livello di sensibilit… e di attenzione carica di amore, ma se Š conscio davvero
allora Š un atto che fonde tutti i mondi insieme, i mondi del pensiero e del
sentire, i mondi dell'aspirazione e della motivazione, i regni del mondo
minerale, vegetale, animale e umano. E'
una storia vasta e meravigliosa.
Proprio come non
ci sono due persone n‚ due impronte digitali uguali in tutto il mondo, cosŤ non
esistono due esperienze uguali; che scrivere, dunque, sul sesso cosciente? Non potremmo consacrare ci• che non Š ancora
formato, come consacriamo il pane senza lievito? Forse
l'analogia vi sembrer… strana, ma Š esattamente quanto accade. Per ogni atto sessuale cosciente, che la
donna resti incinta o no, da qualche parte, nel mondo, nasce un bambino
nell'amore. Il sesso cosciente produce
speranza oggettiva, ovvero speranza non nata dall'ignoranza, ma speranza vera,
nata dalla conoscenza stessa. Due esseri
umani che comprendono il significato vero dell'atto sessuale cosciente sono i
primi attori de quella commedia che chiamiamo "vita". Tutti noi ci rivolgiamo a coloro che sono
pieni d'amore, completamente dedicati l'uno all'altra, e a una vita di servizio:
intorno a loro c'Š una radianza, qualcosa che risplende come un faro per chi ha
fatto naufragio sugli scogli dell'opportunit….
Si pu• dire che
l'impegno produce delle opportunit…, e che senza opportunit… non c'Š vero
amore. L'impegno ci mostra ci• che
abbiamo bisogno di capire, dopodich‚ sta a noi se vogliamo affrontare le prove
che sono davvero necessarie perch‚ abbia luogo il processo di
trasformazione. Davvero, si pu• dire
senza tema di smentita che senza un vero impegno ci si limita a girare in
tondo, e la storia si ripete ribollendo e fermentando. Il sesso cosciente produce la fratellanza,
una fratellanza vera che nulla potr… distruggere, perch‚ Š reale. Essa fa fronte alla vita come fa fronte alla
morte trattando, come disse una volta Rudyard Kipling questi "due
impostori allo stesso modo".
La parola
"accordo" Š ancora pi— forte della parola Dio. Perch‚ Š attraverso l'accordo di due esseri
umani coscienti che l'atto sessuale cosciente viene reso possibile, non solo
per il tempo presente ma per le generazioni a venire. L'accordo pu• produrre livelli di accordo
sempre maggiori, fino a che due anime in due corpi diventeranno un'anima in due
corpi, un'anima in amore eterno. Ed Š
questo, il sesso cosciente: niente di meno.
Come cominciare
ad informarsi sul sesso cosciente, o come fare l'amore coscientemente? Non c'Š differenza tra nascita, sesso o
morte: Š questione di comprensione, sacrificio, amore interiore profondo e
convinzione che siamo qui davvero per uno scopo con ogni nostro nervo, ogni
tendine, ogni respiro, ogni movimento, ogni intenzione, ogni nostro accordo che
possiamo riunire in noi, attraverso le nostre tecniche pratiche e il nostro
allenamento, e che derivano dalla Fonte pi— Elevata che possiamo immaginare.
Diamo un'altra
occhiata a questa grande triade della nascita, del sesso e della morte: quale
dei tre viene prima? Si dice che la
causa sia l'effetto del suo stesso effetto, e forse qui sta la risposta. E' l'eterno rinascere delle vita, una
miracolo che si muove a spirale verso il compimento. Nessuno pu• dire dove cominci o dove finir…,
giacch‚, in realt…, non c'Š n‚ inizi• n‚ fine.
C'Š soltanto la parvenza di un'interruzione dei cicli. Temo che abbiamo paura della morte, e nella
paura non pu• esserci conoscenza. Nella
conoscenza, la morte non c'Š. C'Š la
pura energia della coscienza, che porta con s‚ livelli di energia sempre pi—
alti provenienti da mondi che vanno al di l… di ogni possibile immaginazione,
finch‚ saremo svegli, liberi e in grado di capire.
La guarigione ha
a che fare con la comprensione della Verit…, perch‚ l'amore e la conoscenza
sono le due braccia del cuore. La
comprensione dello scopo d'essere coscienti nei tre grandi momenti di questo
ciclo vitale non deve essere mai sottovalutata: l'inferno Š quando non siamo
qui ed ora; non Š un strano regno in un mondo che ci aspeta dopo la morte.
L'Aldil… e un AL DI QUI, dopo che ci saremo finalmente risvegliati all'eternit…
del qui ed ora.
Non molto tempo
fa ci chiesero di stare vicino ad un giovane amico, che stava morendo per una
malattia incurabile. Era rianimazione,
attaccato alle macchine. Proprio quando
arrivammo all'ospedale, egli si sentŤ prossimo alla morte. Gli dissi:
"Amico mio,
ci sono solo due cose che desidero dirti.
In primo luogo, sai di essere amato?"
Questo Š
sicuramente il primo passo verso la vera guarigione, e molto spesso lo si
dimentica.
"SŤ",
rispose, e seppi che la sua era una risposta sincera.
"Ora -
dissi- dopo aver passato tutti questi anni ad allenarti con il respiro e ad
imparare come essere coscienti, ti prego, sii cosciente nell'attimo del tuo
ultimo respiro, ricorda il SUONO delle parole della STRADA INVISIBILE*
(Confronta LA STRADA INVISIBILE, del medesimo Autore, editato dalle Edizioni
Amrita). "vi amo. Nient'altro".
Se riesci a farlo, allora la tua memoria continuer… per sempre".
Gli dicemmo
arrivederci, e quando stavamo per uscire mi voltai per un attimo, puntai il
dito verso l'alto e dissi:
"Ci vediamo
lass—!"
Fu un'esperienza
molto commovente perch‚ ridevo e piangevo insieme. Mi sorrise con grande dignit… e cerc• di
dire:
"Fa'
attenzione, pu• darsi che io torni indietro prima di quanto tu pensi. Se decideste di avere un figlio, potrei fare
capolino!"
In questa piccola
saga c'Š un vero filo di verit…. Il
nostro amico morŤ cosciente e, inquel coraggioso sforzo, da qualche parte un
bambino venne concepito nell'amore, con una nascita cosciente. Riusciamo a vedere le immense implicazioni di
ci• che abbiamo compreso? Ogni singolo atto
cosciente di nascita, di sesso o di morte, immediatamente produce in qualcun
altro la possibilit… di raggiungere un livello di essere pi— elevato. E' attraverso il sacrificio di coloro che se
ne sono andati prima di noi che tutti noi esistiamo, ed Š grazie a coloro che
si sono risvegliati in questa vita che abbiamo l'opportunit… di risvegliarci
anche noi.
Sorge ancora una
volta l'interrogativo di come costruire dentro di noi questo osservatore, o di
come risvegliare ci• che Š gi… lŤ.
Ancora una volta, sottolineer• che l'essenziale Š la pratica: la pratica
diventa il nostro adempimento in quel contratto che Š la vita. Ci viene data da vivere. Il paradosso sta nel fatto che non possiamo
morire rispetto all'illusione della nostra separazione dall'Unit… fintantoch‚
non ci svegliamo, e non possiamo essere davvero svegli finch‚ non moriamo
rispetto all'illusione stessa! E' proprio vero che tutta la vita Š un
paradosso, una commedia, una mascherata, ed Š ci• che noi facciamo di essa che
conta davvero. Se moriamo in modo
cosciente, allora qualcun altro avr… l'opportunit… di ripetere quella stessa
azione, perch‚ nella Realt… c'Š soltanto Un Essere Assoluto, e siamo parte del
Tutto, manifestazioni dell'Unit… Divina.
E qui, c'Š un
altro paradosso; dal momento che, in realt…, non c'Š nessuna morte, come si pu•
essere coscienti al momento della transizione?
La risposta ha a che vedere con il respiro. A quanti di noi Š mai stato insegnato a
respirare? Noi vediamo al mondo con un
respiro e usciamo di scena con un altro respiro, ma cosŤ spesso diamo per
scontato quanto ci vien offerto. Diamo per scontato le stagioni, diamo per
scontato d'essere uomini o donne, diamo per scontato che lo siano gli altri, e
diamo per scontato le loro famiglie, e le loro vite. Continuiamo a dar tutto per scontato, senza
comprendere che non ci sono due persone capaci di pensare allo stesso modo,
eppure Š cosŤ importante che il rispetto venga per primo nelle nostre
relazioni. Il rispetto viene prima
dell'amore; l'amore Š energia pura, manifestata nel mondo per favorire la
continuazione di ci• che, in tarda et…, Gurdjieff chiamava "l'esperimento
della vita sulla Terra".
E' attraverso la
comprensione del respiro, piuttosto che continuano a dar per scontato che
questo sperimento vada avanti per sempre, che possiamo arrivare a quel grande
mistero chiamato morte. Per me, la morte
non Š un mistero: Š un miracolo, un
meraviglioso, bellissimo miracolo in cui la gente viene portata fuori da un
mondo pieno di prove e sofferenze e, contemporaneamente, pu• rimanere qui, con
noi, per sempre. Forse che Ges— non ha
detto "Io sar• con voi per sempre, fino alla fine dei tempi"?
Non ha paura
della morte. Il processo della morte pu•
essere a volte doloroso e difficile, ma anche questa Š una sfida. Alcuni dei pi— grandi maestri hanno scelto
coscientemente di attraversare sofferenze enormi, e non per se stessi, ma per
redimere gli altri da sofferenze non necessarie nelle loro vite. Di questo, esistono molti esempi. Affrontare l'estrema sofferenza della morte
in modo veramente cosciente significa instillare il mistero e la glorificazione
nei mondi a venire. Questa Š una sfida
che siamo in grado di raccogliere: siamo nati per guarire, e gli atti sacri della
nascita, del sesso e della morte sono le chiavi per la vera libert….
CAPITOLO XIII
IL PROGRAMMA
PRATICO
Introduzione
Ci vuole pratica
per impadronirci di un'abilit… qualsiasi, che si tratti del diventare buoni
falegnami, architetti, medici, musicisti, progettisti o per eccellere in
qualsiasi altro campo, dopodich‚, grazie a quell'abilit…, possediamo qualcosa
con cui possiamo servire gli altri.
Tutti noi siamo qui per guarire come esseri coscienti, ma per diventare
coscienti dobbiamo adempire alla nostra parte nel contratto della vita. La comprensione viene attravaerso la pratica
e la pazienza. Come ho gi… avuto modo di
dire, Š solo con infinita preparazione e pratica che i tre grandi misteri della
vita, ovvero la nascita, il sesso, la morte coscienti, si rivelano a noi. Non possiamo limitarci a dar per scontato che
lo sappiamo. Una pratica assidua
sviluppa la volont…, e con la volont… siamo in grado di aprire le nostre vite
ad una vita di servizio.
Lo scopo del
programma pratico Š di renderci in grado di trovare l'equilibrio sul piano
fisico e sottile del nostro essere, in modo da poter essere" qui" per
guarire. La vera guarigione pu• infatti
avvenire soltanto qui ed ora. Queste
pratiche ci aiutano a non identificarsi con la vita, ma a prendervi parte in
modo cosciente. Questi esercizi, non
intendono portarci pi— "in su"; attraverso un atteggiamento di
conscienziosa attenzione, tuttavia, ci aiuteranno a costruire delle fondamenta
pi— solide, sulle quali fonderemo il nostro servizio nei confronti del pianeta
e dei nostri compagni umani.
Questo programma
di ventiquattro giorni Š nato per favorire un flusso regolare della forza
vitale. L'atteggiamento corretto Š della
massima importanza. Molto spesso la
gente fa queste pratiche per sfuggire a situazioni emosionali o mentali, ma se
vengono usate in questo modo, potrebbero avere l'effetto opposto. Il modo migliore per accingersi a seguire
questo programma Š di vederlo come una medicina preventiva: se non cilaviamo regolarmente i denti, allora
potremmo avere delle carie o dei disturbi gengivali, mentre se seguiamo con
regolarit… un programma di pulizia dei denti, ci eviteremo un sacco di male e
di spese.
Questo programma,
in particolare, pu• essere svolto insieme a qualsiasi altro esercizio o pratica
che gi… vi veda impegnati. Una volta
completato il ciclo, una sola o tutte le pratiche possono essere
continuate. La ragione per il lasso
raccomandato di ventiquattro giorni ha a che fare col tempo necessario per
ripulirci dalle tossine, raccolte con tanta facilit… sui vari piani del nostro
essere.
Mentre si segue
questo programma Š importante ritagliarsi almento venti minuti al giorno per
fare del buon esercizio fisico, correndo, camminando, giocando a tennis o
dedicandosi all'attivit… favorita. Quale
essa sia non ha molta importanza, mentre invece ha molta importanza
l'intenzione che sta dietro di essa.
Cerchiamo di essere coscienti in ognisingolo respiro: se oggi abbiamo
scelto di fare una passeggiata, allora cercheremo di estenderci al massimo,
senza inutili tensioni, tentando di essere consapevoli ad ogni nostro
passo. Desideriamo essere in equilibrio
su tutti i livelli, ed essere cosŤ centrati da sapere ci• che stiamo facendo in
ogni singolo istante, in ogni data situazione, nonch‚ poter prendere coscienza
delle implicazioni di ogni nostra azione.
Senza esercizio cosciente, Š difficile mantenersi in equilibrio.
Pu• essere utile
dare il proprio assenso alla partecipazioni di altri a questo programma, dal
momento che quando diamo il nostro assenso ad un'azione, la battaglia Š gi…
mezza vinta. Un assenso vero e proprio
produce un certo tipo di energia. Se un
nostro amico o il nostro partner segue lo stesso programma e lo stesso orario,
sar… di beneficio ad entrambi, anche se le pratiche sono essenzialmente
individuali. Non ci sono pratiche di
gruppo in questo programma particolare, tuttavia, dal momento che ogni
individuo Š di per s‚ unico all'interno dell'Unit…, le pratiche possono essere
fatte insieme ad altri, uniti dallo stesso scopo che alberga nei cuori e nelle
menti, per quanto la pratica individuale possa diversificarsi, ad esempio,
nell'esercizio in cui si deve prendere una decisione.
La cosa migliore
Š che le esperienze personali non vengano discusse con nessuno. C'Š sempre il pericolo che qualcuno, non
avendo vissuto ci• che considerebbe come un'esperienza valida, possa tentare di
copiare l'esperienza di un altro, sicch‚ non sarebbe reale. Non esistono due persone che possano avere la
stessa esperienza in qualcosa: possono esserci similiarit…, ma questo Š
tutto. Ognuno di noi Š unico e uniche
sono le nostre impronte digitali, sicch‚ come potremmo vivere le stesse
esperienze di un altro?
In ultimo, anche
se non ci devono essere forzature, raccomando fermamente di ricominciare il
programma dall'inizio se, nel ciclo dei ventiquattro giorni, si saltano per
qualche ragione pi— di due giorni difile.
Ricordo che, in una delle scuole in cui ho studiato, ci veniva detto che
se avessimo mai saltato pi— di due lezioni di fila in una settimana, ci
avrebbero sbattutti fuori a riflettere su quale fosse la VERA ragione della
nostra assenza, piuttosto che quella apparente.
Un ragazzo si era rotto la gamba in un incidente di sci, e la sua scusa
era di essere stato in ospedale.
"Ah - disse
il nostro maestro - ma PERCHE' ti sei rotto la gamba? Non te la sei rotta
prima, per quanto ne so. Dal momento che
il caso non esiste, dev'essere accaduto che la tua intenzione di partecipare
alle lezioni non fosse abbanstanza forte n‚ abbastanza chiara. ERa solo un buon modo per cercare di
sgusciare via dai risultati di un'intenzione debole".
In questo caso il
ragazzo comprese, e gli fu permezzo di ritornare; dopodich‚ le cose ripresero
normalmente. Ricordiamoci ancora una
volta il grande detto Sufi: "Tieni ferma la tua intenzione di fronte a te
ad ogni tuo passo. Ci• che vuoi Š la
libert… , e non devi mai dimenticarlo".
LA PRATICA DEL
RESPIRO, O IL RESPIRO DELLA MADRE
METODO
Sedetevi su una
sedia con lo schienale rigido, poggiate i piedi per terra di piatto, unendo i
talloni e divaricando le punte, a
formare un triangolo. Non incrociate le
gambe. Rilassate le braccia e, se
possibile, tenetele in una possizione che non vi dia tensione. Le mani poggiano sulle ginocchia: qui sono situati due centri secondari del
plesso solare. Le ginocchia sono
strumenti di elevata sensibilit…, e se focalizzate l'attenzione su di esse ad
occhi bendati, sentirete che le ginocchia emanano un flusso di energia. E' la sensibilit… interna dell'area del
ginocchio che far… sŤ, camminando, che non sbattiate contro il muro.
Mantenendo eretta
la schiena, senza forzature, permettiamo al flusso di energia di muoversi come
deve. Con la pratica la schiena star…
dritta con naturalezza. Fate questo esercizio per circa dieci minuti, non di pi—. Pu• essere ripetuto pi— volte, in un giorno,
senza problemi.
Prima di
cominciare l'esercizio del respiro cosciente visualizzate l'oggetto naturale
pi— bello che possiate immaginare. Pu•
essere una pianta, un albero, una cascata, il mare, o qualsiasi cosa che per
voi abbia un significato reale. Tutte
queste pratiche servono ad aiutarci a veder la bellezza di Dio e a vivere delle
vite piene di bellezza.
Per questa
pratica, potete tenere gli occhi aperti o chiuse. In ogni caso, concentratevi su un punto a
circa 2, 40 metri di fronte a voi. Se
avete gli occhi chiusi, allora visualizzate l'immagine che avete scelto a 2.40
metri di fronte a voi. Se vi state
concentrando su un oggetto, mettetelo ad una distanza da voi il pi— possibile
prossima ai 2. 40 metro. NON MEDITATE SU
UNA CANDELA IN QUESTA PRATICA. Questo Š
molto importante. L'oggetto della
visualizzazione deve servire a focalizzare la vostra attenzione, non a meditare
sull'oggetto medesimo.
Ed ora veniamo al
ritmo sacro,il ritmo 7-1-7-1-7, di cui ho parlato in altri libri e che insegno
da ormai tanto tempo. Questo ritmo ci
viene dall'antico Egitto, e molti sono i geroglifici che mostrano come eseguire
questa ed altre pratiche. IL metodo Š
semplice, sebbene all'inizio possa sembrare difficile dal momento che siamo
abituati a respirare senza nessun tipo di attenzione o consapevolezza. Noterete forse che il ritmo corrisponde
esattamente all'ottava musicale.
In primo luogo,
trovate un punto nel centro della zona del plesso solare, e un altro punto nel
centro del petto, che chiamiamo il Centro del Cuore; insirate attraverso il
plesso solare, e poi irradiate fuori il respiro dal cuore.
Per favore,
ricordate che lavorando con il ritmo 7-1-7-1-7 ci• che conta non Š la velocit…,
lenta o relativamente rapida che sia.
Ci• di cui stiamo parlando, Š il numero reale di conteggi.
Scegliete dunque
la velocit… che meglio si adatta al caso vostro, inspirate attraverso il plesso
solare e, cosŤ facendo, incamerate tutti gli elementi della terra, i minerali
(potete persino ispirare delle vitamine a vostra scelta, se volete!),
colmandovi di tutto ci• che il corpo e la sua controparte sottile
necessitano. Non sentitevi in imbarazzo
perch‚ state prendendo ci• di cui avete bisogno, alla luce del fatto che tutto
questo avviene in nome del servizio.
Dopo aver
ispirato fino a 7, 1'1 rappresenta la pausa e, contemporaneamente, il momento
in cui rivolgere l'attenzione al centro del petto. Poi, espirate contando fino a sette, e cosŤ
facendo, irradiate tutto l'amore e la buona volont… all'umanit… del centro del
petto, come se vuoi foste un faro per le navi che devono entrare in porto. Siate certi che la radianza non si espanda
soltanto davanti a voi, ma anche dietro e in tutte le sei direzioni. A questo punto, proverete un immenso senso di
meraviglia e di gratitudine, rendendovi conto che, davvero, siamo in grado di
servire i nostri compagni umani e il pianeta.
Possiamo
scegliere la qualit… dell'aria che respiriamo; a mano a mano che progredite
nella pratica, attraverso una corretta visualizzazione, potete ispirare l'aria
che circola in certe zone sacre del pianeta: potete ispirare l'aria di
Gerusalemme o di Glanstonbury senza alzarvi dalla sedia.
L'ultima fase di
questo esercizio che, dopo tutto, non Š altro che un processo alchemico, Š
raffinare il respiro. Iniziate ispirando
solo la quantit… di aria che vi serve davvero e che vi viene data. Questo non dovrebbe chiedervi pi— sforzo di
un battito d'ali di farfalla. Non Š pi—
necessario forzare il respiro; in un certo senso, a questo stadio, non state
respirando, ma, piuttosto, venite respirati.
Il respiro Š
Vita! Questo Š il punto di quiete in un
universo in attesa.
Per completare la
pratica, ritornate ai vostri sensi. Come
talle altre pratiche, percepite il corpo e assumetevi la responsabilit… di
questo corpo ancora una volta: siate svegli e consapevoli della stanza e di
quant'altro vi circonda, e infine riconoscete di aver fatto ci• che vi eravate
proposti.
L'ESERCIZIO DI
PURIFICAZIONE ALLA FINE DELLA GIORNATA
E' inevitabile
che durante la giornata si costruiscano delle forme-pensiero che, non liberate,
possiamo portarci dietro nei giorni seguenti.
E' dunque importante purificare questi pensieri in modo che non
diventino gli agenti delle nostre motivazioni.
Questo programma di ventiquattro giorni Š fatto per condurci, da un
lato, nel qui ed ora, e giorni Š fatto per condurci, il flusso della forza
vitale: in tale contesto molti hanno detto che l'esercizio di purificazione Š
stato uno dei pi— utili.
METODO
Subito prima di
andare a dormire sdraiatevi con la schiena ben rilassata, le braccia lungo il
corpo e le gambe distese. Respirate
profondamente e ritmicamente. Ora,
focalizzando l'attenzione sulle piante dei piedi, ricordate coscientemente il
momento in cui, la mattina, siete scesi dal letto. Cercate di visualizzare le vostre impressioni
in quel momento; la parola - chiave di questa pratica Š GRATITUDINE. Il nostro compito Š di cercare coscientemente
di provare un senso di gratitudine per qualsiasi ricordo ci torni in mente.
Pian piano
portate la vostra attenzione sulle gambe, e ricordate, attraverso il corpo,
quanto pi— potete di ci• che Š accaduto durante la giornata. I piedi rappresentano il primo momento,
quello in cui siete scesi dal letto, giacch‚ sono la prima parte del corpo che
tocca terra. Non giudicate i ricordi che
si presentano a voi, quali che siano: possono essere delle esperienze
cosiddette spiacevoli, ma dal momento che la vita di per s‚ Š l'unico maestro
reale, Š proprio l'esperienza che conta.
C'Š sempre qualcosa da imparare da tutte la nostre esperienze.
Quando avrete
focalizzato la vostra attenzione attraverso tutto il corpo, ricordando quanto
pi— potete, ripetete ancora due volte questa pratica: questo serve ad essere
abbastanza certi che ci• che rimane dentro sia un senso di gratitudine, pi— che
un senso di amarezza, invidia, orgoglio o altre emozioni negative che, tanto
spesso, ci ingrombrano. Ci vorr… forse
un p• di esercizio, ma in pochi giorni vedrete come la pratica di purificazione
vi aiuter… nell'affrontare il giorno seguente.
Quando ogni cosa
Š stata completata, prendete una decisione quanto all'ora esatta in cui vi
alzerete il giorno seguente, e riposate bene per tutta la notte.
ESERCIZIO DI
RINGIOVANIMENTO
Molti di noi
hanno dei momenti "no" durante il giorno, in cui Š difficile portare
a termini qualcosa. In particolare se
viviamo in citt…, dove l'aria Š cosŤ inquinata e dobbiamo affrontare il rumore e il traffico, Š utile disporre di
qualche strumento che ci possa aiutare, come questa pratica.
METODO
Prendete un
recipiente per l'acqua, o l'acquario stesso se Š abbastanza capiente, e
riempitelo di acqua fredda: ci• che importa Š la profondit…. Appoggiando la mano di piatto sul fondo del
recipiente, l'acqua dovrebbe raggiungere esattamente il centro dell'osso del
polso.
Mettete una
moneda di rame sul fondo del rcipiente tra le vostre due mani, in cui pollici
ed indici si toccano a formare un triangolo.
IL recipiente dovrebbe essere posto abbastanza in alto, in modo che
chinandovici sopra la schiena resti il pi— possibile eretta dalla vita in su.
Ispirate contanto
fino a sette, mentre lentamente vi chinate sopra al recipiente; contate uno per
la pausa e poi espirate contando fino a sette mentre ancora una volta ritornate
alla posizione di partenza. Ripetete
tutto questo sette volte, e poi invertite lo schema di respirazione, sicch‚
espirerete mentre vi chinate e inspirerete mentre ritornerete alla posizione
eretta.
PRATICA DI
RESPIRAZIONE IN PIEDI
Lo scopo di
questa pratica Š di aumentare il flusso di forza vitale, nonch‚ il vostro
potere di concentrazione.
Pu• essere utile
anche per aprire i canali eterici, ovvero dei corpi sottili, se sono bloccati.
Per questa
pratica vi servir… una pezzo di cartoncino bianco piuttosto spesso, di circa 30
x 30 centimetri nel mezzo del quale disegnerete un disco nero grosso
all'incirca quanto una moneta da 20 lire.
Il disco deve essere tracciato molto nettamente, quindi Š meglio usare
inchiostro o colore. Il cartoncino andr…
fissato all'altezza degli occhi su un muro a circa 1. 80 metri da voi, che
starete in piedi.
Prima di
cominciare, fate qualche movimento per stirare il corpo, dopodich‚ prendete
posizione di fronte al disco, a 1.80 metri di distanza. Le braccia dovrebbero ricadere lungo il
corpo, il quale sar… in una posizione rilassata e tuttavia ben sveglio, con la
schiena dritta. Le gambe saranno
lievemente divaricate. Se sentite che
passa pi— energia attraverso la narice destra, allora bisogner… far avanzare un
pochino il piede destro; se invece passa pi— energia attraverso la narice
sinistra, farete avanzare un poco il piede sinistro. Se il respiro Š perfettamente equilibrato,
allora le gambe saranno parallele, con i piedi lievemente divaricati. In ogni mano terrete un pezzo di manico di
scopa di circa 20,5 centimetri. L'intera
pratica richiede solo dodici cicli di respirazione.
METODO
Di fronte al
disco tracciato sul cartoncino bianco e ricordandovi il ritmo di 7-1-7-1-7,
inspirate nel plesso solare contando fino a sette. Contemporaneamente, in punto di piedi,
stringete in mano il pezzo di legno. Il
resto del corpo, compresa possibilmente anche la parte superiore del braccio,
dalla spalla al gomito, dovrebbe essere abbastanza rilassato. Dopo aver contato fino a sette, cominciate
lentamente a rilassare le mani e i polsi, ritornando alla posizione di
partenza. Nel frattempo, espirate luce
in tutte le direzioni dal centro del petto.
Come ho detto,
questa pratica dovrebbe essere fatta soltano per dodici cicli di respirazione,
e preferibilmente prima dei pasti. Una
volta finita, avvolgete i due pezzi di legno con cura in un pezzo di stoffa, e
metteteli al sicuro.
Col passar del
tempo, accumuleranno una grande quantit… di energia magnetica e quindi non
andranno usati con leggerezza. Per
completare l'esercizio, stiracchiatevi ancora un po' e poi continuate la vostra
attivit….
LA PRATICA DELLA
DECISIONE
A molti di noi
non Š mai stato insegnato che ci sono due tipi di schema di pensiero: quelli
notturni e quelli diurni, proprio come ci sono sogni diurni e sogni
notturni. Questo Š un punto importante
da capire. Naturalmente ci sono cose che
noi facciamo dopo il tramonto, alle quali possiamo dedicarci meglio che non
durante la giornata, e questo vale anche nell'altro caso.
Attraverso questa
pratica, a poco a poco, cominciamo a costruire la fusione di questi due schemi
di pensiero: come conseguenza, ci ritroveremo con un certo tipo di volont… che
prima non possedevamo. La semplicit…
della pratica non dovrebbe indurci a cercare di renderla pi— complicata di
quanto viene suggerito, con l'idea di ottenere qualcos'altro in pi—. Tutte queste pratiche sono essenzialmente
semplici. Una versione di questa stessa
pratica, l'ho imparata quand'ero nei boy-scout.
METODO
Prima di andare a
letto, entrate in uno stato mentale di quiete per mezzo della pratica del
respiro e visualizzate qualche lavoretto che, in casa o in giardino, ha bisogno
di essere completato, ma che non richieda pi— di cinque minuti. Dovrebbe essere un compito molto semplice, ad
esempio pulire un paio di scarpe, o un armadietto da svuotare che avete
lasciato lŤ da un pezzo. Nel giardino,
potrebbe trattarsi di una bordura da ripulire dalle erbacce, una siepe da
cimre, o anche soltanto un marciapiede da spazzare. Non c'Š niente di nuovo inci• che state per
fare, perch‚ sono cose che si fanno tutti i giorni. Tuttavia, le parole-chiave qui sono DECISIONE
e VISUALIZZAZIONE e vengono usate per indurci in uno stato di maggior
consapevolezza.
Il passo seguente
dell'esercizio Š visualizzare DETTAGLIATAMENTE il lavoretto che avete deciso di
sbrigare il giorno seguente. La
visualizzazione dovrebbe essere molto meticolosa; ad esempio, se la decisione
riguarda la pulitura di un paio di scarpe, bisogner… visualizzare dove sono
riposte le scarpe, vedere voi stessi mentre le togliete dalla scarpiera e le
mettete in un posto opportuno; vi visualizzerete nell'atto di dispiegare un
giornale, prendere il lucido e le spazzole dal posto in cui sono riposti. Continuate con la visualizzazione fino a che
la pulizia delle scarpe sar… completata, sicch‚ potrete rimettere le scarpe
nella scarpiera, il lucido e le spazzole nell'armadietto e gettare via il
giornale.
Una parte di noi
cercher… di opporre resistenza a questa decisone che abbiamo preso, tirando
fuori ogni possibile scusa, ad esempio il fatto che tutto questo sembra cosŤ
banale, o dicendo che non c'Š tempo.
Questa Š proprio la parte di noi che ha bisogno di essere posta sotto
l'autorit… del SŠ Superiore fino a che avr… voglia di cooperare in ogni modo
possibile. Alla fine di questa
visualizzazione, quindi, cercate di verificare che ogni parte di voi voglia
portare a compimento quel lavoro l'indomani.
La seconda fase
di questa pratica si svolge il mattino seguente e, naturalmente, consiste nel
mettere in atto la visualizzazione fatta la sera prima. In primo luogo prendete
dinuovo la decisione di espletare quel dato compito, e poi ricordate tutte le
fasi di esso e l'ora in cui va fatto.
Una volta che l'ora Š venuta, seguite tutti i particolare che avevate
visualizzato, fino a che il lavoro non sar… finito. Ora riconoscete di averlo portato a termine,
e questo secondo il tempo e la maniera che avevate deciso, dopodich‚ potrete
riprendere le vostre solite attivit….
Ancora una volta
voglio sottolineare che il compito non dovrebbe richiedere pi— di cinque
minuti. Ogni atto dovrebbe esser un atto
di consapevolezza, mentre osservate il corpo che svolge quel lavoro iniziato
nella vostra mente, con l'aiuto dello schema dei pensieri notturni.
L'ESERCIZIO DEL
SASSO NELL'ACQUA
Per quanto
semplice vi possa apparire questa pratica, non sottovalutatela. Lo scoppo Š rivelare una profondissima
comprensione della natura della vibrazione e dell'emanazione. Molto spesso si dice che questa o quell'altra
cosa ha "delle buone vibrazioni", ma lo si dice senza sapere che si
sta parlando delle EMANAZIONE delle persone.
Le emanazioni nascono dal tasso vibratorio di qualcuno, e non il
contrario. Gettate un sassolino in uno
specchio d'acqua trasparente: i cerchi che vedrete formarsi alla superficie
dipendono dalla dimensione del sasso e dall'altezza da cui Š stato lanciato. Ma che ci crediate o no, i cerchi che
appaiono dipendono anche dall'UMORE e dallo stato della persona che ha lanciato
il sasso. Provate!
La ragione di
questa pratica Š di provare a voi stessi che siete VOI, davvero, l'acqua, il
sasso e la persona che l'ha lanciato.
Dopo tutto, l'essere composti per il 64% di acqua Š un fatto
scientifico. Quando scopriamo quale
parte di noi Š il sasso, allora potremo capire la natura di queste emanazioni.
METODO
Sedetevi in
quiete assoluta e seguite il solito ritmo di respiro 7-1-7-1-7. Chiudete gli occhi lentamente e con grande
attenzione ritirando i sensi dal mondo esterno.
Immaginate di trovarvi seduti in riva ad un lago perfettamente
calmo. Non c'Š alcun vento che ne
increspi la superficie e tutto Š assolutamente silenzioso e quieto. E' mattino presto. Scegliete un sassolino liscio, rotondo dalla
sponda del lago; sentitelo nelle vostri mani.
Levigatelo con le dita e con i
palmi.
Soppesatelo,
conoscete ogni parte. Diventate dei veri
estimatori di questo sasso.
La seconda cosa che vi verr… chiesto di fare, sar… di
lanciarlo nel lago in modo tale da causare il minimo disturbo possibile; non si
dovrebbe quasi neppure sentire il tonfo.
Siate pronti dunque, calmi e ben equilibrati; quando Š il momento
giusto, lanciate il sasso secondo l'angolo di incidenza che avrete scelto,
guardatelo volare lungo l'arco della traiettoria e poi ricadere nel lago. Ora sedetevi con calma, e seguite i cerchi
nell'acqua che amanano dal centro, finchŠ il lago sar… di nuovo calmo. Vedrete che essi si fanno sempre pi— larghi,
ma la memoria permane nel punto in cui il sasso ha toccato l'acqua. La memoria permane perch‚ Š ci• che voi avete
voluto, altrimenti sarebbe dimenticata per sempre.
Quando il lago Š
di nuovo perfettamente calmo, osservate un'altra volta il vostro respiro. Sentite il vostro corpo in stato di
raccoglimento lŤ dove siete seduti e poi, aprendo con cura gli occhi, osservate
l'ambiente che vi circonda. Notate se vi
sembra diverso da prima.
Una volta che
avrete capito questa pratica, sar… stupefacente l'effetto che potrete avere in
un ristorante caotico, in un supermercato o in una banca!
L'ESERCIZIO DELLO
SPECCHIO
Spesso si dice
che "Š tutta questione di specchi".
Ci• che vediamo apparentemente in questo mondo relativo Š, naturalmente,
un puro riflesso del mondo del divenire.
Questo, a sua volta, Š un riflesso di un mondo pi— elevato, e il
processo continua AD INFINITUM. Quando
incominciamo a capire, scopriamo che questo mondo passaggero, in cui restiamo
per un breve periodo, Š solo parte del grande processo della vita. Proprio come c'Š vita sulla Terra, che Š
principalmente organica, cosŤ c'Š una vita pi— elevata, uno stato di evoluzione
superiore che chiamiamo "evoluzione cosciente". Molti non la comprendono dal momento che,
quasi sempre, viviamo soltanto nel mondo che osserviamo intorno a noi, e che
immaginiamo essere REALE. Ma, in realt…,
questo mondo Š un riflesso.
Possiamo vederla
in questo modo: quale sarebbe il punto del Sole se non ci fosse una Terra sulla
quale far risplendere la sua luce? Nel
nostro sistema solare il Sole Š creato per dar luce a questa Terra, e siccome
tutto Š interconnesso, il riflesso sulla Terra ritorna alla Fonte di ogni Luce. Allo stesso modo, il lavoro interiore Š
talvolta chiamato la "Via del Ritorno".
Il Sole prende la
sua luce da un altro Sole, in un altro sistema galattico, il quale a sua volta
la prende da un altro sole ancora, e ad ogni passaggio si tratta di una luce
sempre pi— sottile. La luce che sta
dietro al Sole non pu• essere vista ad occhio nudo,ma pu• essere sentita e
percepita col cuore. A volte viene
chiamata"Luce Nera" perch‚ non possiamo vedere il buio con i nostri
occhi normali. Se teniamo a mente tutto
questo, l'esercizio dello specchio Š come la storia di ALICE NEL PAESE DELLE
MERAVIGLIE, quando passa attraverso lo specchio magico.
METODO
Visualizzate
sette specchi davanti a voi, proprio come se fossero appoggiati su un tavolo e
ve li trovaste di fronte.
1. Guardatevi nel primo specchio cosŤ come apparite.
Guardate che
aspetto avete.
2. Guardate il
settimo specchio: ho l'impressione che lŤ non troverete nulla.
3. Guardatevi nel primo specchio.
4. Guardate il secondo specchio, guardate ogni
disturbo fisico che potete avere.
Guardatevi nel secondo specchio, dopo aver accettato il primo.
5. Ora girate il primo specchio in modo che si
trovi di fronte al secondo ( il dolore fisico sta di fronte a ci• che pensavate
di essere).
6. Guardate nel terzo specchio: lŤ ci sar… la
vostra vita sessuale, con assoluta onest…, con fiducia, e naturalmente non mi
riferisco soltanto all'atto fisico. Fate
che sia messa di fronte allo specchio precedente.
7. Ora rigirate il primo specchio in modo da
trovarvi davanti a voi stessi, e guardate se avete cambiato aspetto.
8. Ora prendete il secondo specchio e mettetelo
di fronte al primo come in precedenza, e girate il terzo in modo che stia di
fronte al quarto. La nostra preghiera Š
d'essere purificati.
9. Guardate il vostro essere emozionale nello
specchio numero quattro... l'inizio delle emozioni pi— elevata Š stato attivato
dall'effetto precedente.
10. Prendete i primi quattro specchi e
guardatevi: ora ci passeremo attraverso.
Abbiate fede nel vostro Signore, e passate attraverso i primi quattro
specchi. Passate attraverso il tempo e
lo spazio, gi… liberi dalle emozioni pi— basse, e distillate un aspetto di voi
stessi.
11. Prendete il quinto e il sesto specchio
insieme, sempre restanto di fronte a voi stessi, e lasciando andare ogni concetto
che avete di voi. Se soffrite, guardate
il primo specchio e ricominciate di nuovo.
12. Rigirate lo specchio numero cinque in modo
che stia di fronte al numero sei, e poi rigirate il sesto affinch‚ stia di
fronte al settimo. Rigirate il settimo
affinch‚ stia di fronte all'infinita possibilit….
13. Permettete alla Luce dietro al Sole di
illuminare il settimo specchio.
14. Girate il settimo specchio in modo che guardi
il sesto, illuminandolo con la Luce dietro al Sole, ed illuminando anche il
quinto specchio attraverso il sesto.
15. Ora rigirate
tutti gli specchi contemporaneamente, in modo da poter guardare attraverso i
sette specchi, ovvero i sette veli della vita.
16. Sentite il vostro corpo com'Š, prima di
aprire gli occhi e di completare la contemplazione.
L'ESERCIZIO DEL
QUI ED ORA
Ovviamente, senza
essere qui ed ora, come guaritori non saremo granch‚: lavoreremo sulla base di
opinioni che si sono formate in passato, oppure faremo dei sogni ad occhi
aperti sul futuro.
Quindi qualsiasi
pratica che ci aiuti ad entrare nel momento presente con ogni parte del nostro
essere, con ogni cellula del nostro corpo, sar… di beneficio non soltanto a noi
stessi, ma al tutto. "Raccoglierci" Š quasi un obbligo, se vogliamo essere
in grado di servire meglio.
La mente Š come
un cavallo selvaggio che dev'essere domato e reso amico. Il tempo pu• giocare dalla nostra parte. Come tutti ormai sappiamo, Š la mente, con
tutte le sue numerose e complicate sfaccettature, pi— le emozioni, che genera
la maggior parte delle nostre malattie fisiche.
Sappiamo anche che ogni cellula del corpo Š dotata di coscienza e che
muta in continuazione. Perch‚ il flusso dentro di noi sia adeguato, lamente
dev'essere imbrigliata, e bisogna ricordare al corpo e ai suoi organi quali
sono le giuste funzioni. E' lo scopo di
questo esercizio.
L'esercizio del
qui ed ora pu• essere messo in pratica in qualsiasi momento ne sentiate il
bisogno. Dopo aver completato il
programma di ventiquattro giorni, dovreste riuscire a ritrovarvi nel qui ed ora
anche solo con l'uso del riuscire a ritrovarvi nel qui ed ora anche solo con
l'uso del respiro, con la visualizzazione della pratica e con il ricordo del
lavoro che avete fatto grazie ad essa.
Prima di
accingervi a qualsiasi opera terapeutica, sia che abbia a che fare con gli
esseri umani, congli animali, gli uccelli, il regno vegetale o con il pianeta
stesso, prendete coscienza dell'ambiente in cui vi trovate e di ci• che accade
intorno a voi. Ora volgete l'attenzione
alla sommit… del capo e, con molto cura, rilassate tutti i muscoli della testa
dall'alto verso il basso, soffermandovi con particolare attenzione sulle
tempie, sugli occhi e sulle palpebre, sulle guance, la mandibola e persino la
lingua. Non trascurate nulla! Quando avrete fatto tutto questo, allora
dirigete quest'energia di attenzione verso il basso, scendendo lungo il lato
destro del corpo dal collo e dalle spalle.
Cominciate con la regione delle spalle e delle scapole, rilasciando
qualsiasi tensione che sentiate in quella zona.
Ora portate la
vostra attenzione lungo il braccio destro, ricordandovi il gomito, il polso, la
mano nel suo insieme e poi ogni dito individualmente. Ora ritornate alla spalla destra e guidate la
vostra attenzione lungo il lato destro del corpo, anche qui notando se c'Š
qualche tensione. Potete anche
aggiungere la dimensione della luce agli organi e a tutte le altre parti che si
trovano dentro al corpo. Scendete lungo
il lato destro attraverso la natica destra, il fianco, la coscia, senza
dimenticare il ginocchio, e poi ancora pi— gi—, lungo la gamba, fino alla
caviglia, al piede e alle dita dei piedi.
Una volta completata l'operazione ritornate alla spalla sinistra e
ripetete la pratica scendendo prima lungo il braccio sinistro, e poi lungo il
lato sinistro del corpo. In ultimo,
riportate ancora una volta l'attenzione alla sommit… del capo e, come se
spazzaste via tutto, portate luce e rilassamento al corpo intero.
Se aveta tenuto
gli occhi chiusi, riapriteli molto lentamente e guardatevi di nuovo intorno,
guardate lo spazio in cui siete seduti.
Percepite le vostre sensazioni; guardate il vostro respiro sorgere e
cadere, e siate molto quieti. Non c'Š
nulla da temere. C'Š solo da ESSERE.
GIORNO 1 GIORNO 2 GIORNO 3
DOMENICA LUNEDI' MARTEDI' MERCOLEDI'
-------------------------------------------------------
Preparazione Decisione (5) Decisione (5) Decisione(5)
--------------------------------------------------------
COLAZIONE COLAZIONE COLAZIONE COLAZIONE
--------------------------------------------------------
Qui ed ora(8) Respiro(1) Respiro(1)
Qui ed Qui ed
ora (8) ora (8)
Respiraz.
in
piedi (4)
---------------------------------------------------------
PRANZO PRANZO PRANZO PRANZO
---------------------------------------------------------
Respiro (1) Respiro (1)
Respiraz.
in
piedi (4)
---------------------------------------------------------
CENA CENA CENA CENA
---------------------------------------------------------
Decisione
di Decisione(5) Decisione(5) Decisione(5)
comunicare Purificaz.(2) Purificaz.(2) Purificaz(2)
---------------------------------------------------------
Legenda:
(1) Pratica del respiro
(2) Esercizio di purificazione
(3) Esercizio di ringiovanimento (se necessario)
(4) Pratica di respirazione in piedi
(5) Pratica della decisione
(6) Esercizio del sasso nell'acqua
(7) Esercizio dello specchio
(8) Esercizio del qui ed ora
GIORNO 4 GIORNO 5 GIORNO
6 GIORNO 7
GIOVEDI' VENERDI' SABATO DOMENICA
-------------------------------------------------------
Decisione (5) Decisione (5) Decisione (5) Decisione(5)
Respiraz. Respiraz.
in piedi (4) in
piedi (4)
--------------------------------------------------------
COLAZIONE COLAZIONE COLAZIONE COLAZIONE
--------------------------------------------------------
Respiro (1) Respiro (1) Respiro(1) Respiro(1)
Qui ed Qui ed Qui ed Qui
ed
ora (8) ora (8) ora (8) ora
(8)
Respiraz.
in
piedi (4)
---------------------------------------------------------
PRANZO PRANZO PRANZO PRANZO
---------------------------------------------------------
Respiro (1)
Respiraz. Respiraz.
in piedi (4) in
piedi (4)
---------------------------------------------------------
CENA CENA CENA CENA
---------------------------------------------------------
Sasso (6)
Decisione (5) Decisione (5) Decisione(5) Decisione(5)
Purificaz.(2) Purificaz.(2) Purificaz.(2) Purificaz(2)
---------------------------------------------------------
Legenda:
(1) Pratica del respiro
(2) Esercizio di purificazione
(3) Esercizio di ringiovanimento (se necessario)
(4) Pratica di respirazione in piedi
(5) Pratica della decisione
(6) Esercizio del sasso nell'acqua
(7) Esercizio dello specchio
(8) Esercizio del qui ed ora
GIORNO 8 GIORNO 9 GIORNO
10 GIORNO 11
LUNEDI' MARTEDI' MERCOLEDI' GIOVEDI'
-------------------------------------------------------
Decisione (5) Decisione (5) Decisione (5) Decisione(5)
Specchio (7) Respiraz.
in piedi (4)
--------------------------------------------------------
COLAZIONE COLAZIONE COLAZIONE COLAZIONE
--------------------------------------------------------
Respiro (1) Respiro (1) Respiro(1) Respiro(1)
Qui ed Qui ed Qui ed Qui
ed
ora (8) ora (8) ora (8) ora
(8)
Respiraz.
in piedi (4)
---------------------------------------------------------
PRANZO PRANZO PRANZO PRANZO
---------------------------------------------------------
Respiro (1) Respiro (1 ) Respiro
(1)
Respiraz.
in piedi (4)
---------------------------------------------------------
CENA CENA CENA CENA
--------------------------------------------------------
Decisione (5) Decisione (5) Decisione(5) Decisione(5)
Purificaz.(2) Purificaz.(2) Purificaz.(2) Purificaz(2)
---------------------------------------------------------
Legenda:
(1) Pratica del respiro
(2) Esercizio di purificazione
(3) Esercizio di ringiovanimento (se necessario)
(4) Pratica di respirazione in piedi
(5) Pratica della decisione
(6) Esercizio del sasso nell'acqua
(7) Esercizio dello specchio
(8) Esercizio del qui ed ora
GIORNO 12 GIORNO 13 GIORNO
14 GIORNO 15
VENERDI' SABATO DOMENICA LUNEDI'
-------------------------------------------------------
Decisione (5) Decisione (5) Decisione (5) Decisione(5)
Respiraz. Speccio (7)
in piedi (4)
--------------------------------------------------------
COLAZIONE COLAZIONE COLAZIONE COLAZIONE
--------------------------------------------------------
Respiro (1) Respiro (1) Respiro(1) Respiro(1)
Qui ed Qui ed Qui ed Qui
ed
ora (8) ora (8) ora (8) ora
(8)
Respiraz.
in piedi (4)
---------------------------------------------------------
PRANZO PRANZO PRANZO PRANZO
---------------------------------------------------------
Respiro (1) Respiro (1)
Respiraz.
in piedi (4)
---------------------------------------------------------
CENA CENA CENA CENA
--------------------------------------------------------
Sasso (6)
Decisione (5) Decisione (5) Decisione(5) Decisione(5)
Purificaz.(2) Purificaz.(2) Purificaz.(2) Purificaz(2)
---------------------------------------------------------
Legenda:
(1) Pratica del respiro
(2) Esercizio di purificazione
(3) Esercizio di ringiovanimento (se necessario)
(4) Pratica di respirazione in piedi
(5) Pratica della decisione
(6) Esercizio del sasso nell'acqua
(7) Esercizio dello specchio
(8) Esercizio del qui ed ora
GIORNO 16 GIORNO 17 GIORNO
18 GIORNO 19
MARTEDI' MERCOLEDI' GIOVEDI' VENERDI'
-------------------------------------------------------
Decisione (5) Decisione (5) Decisione (5) Decisione(5)
Respiraz.
in piedi (4)
--------------------------------------------------------
COLAZIONE COLAZIONE COLAZIONE COLAZIONE
--------------------------------------------------------
Respiro (1) Respiro (1) Respiro(1) Respiro(1)
Qui ed Qui ed Qui ed Qui
ed
ora (8) ora (8) ora (8) ora
(8)
Respiraz.
in piedi (4)
---------------------------------------------------------
PRANZO PRANZO PRANZO PRANZO
---------------------------------------------------------
Respiro (1) Respiro (1) Respiro(1)
Respiraz.
in piedi (4)
---------------------------------------------------------
CENA CENA CENA CENA
--------------------------------------------------------
Sasso
(6)
Decisione (5) Decisione (5) Decisione(5) Decisione(5)
Purificaz.(2) Purificaz.(2) Purificaz.(2) Purificaz(2)
---------------------------------------------------------
Legenda:
(1) Pratica del respiro
(2) Esercizio di purificazione
(3) Esercizio di ringiovanimento (se necessario)
(4) Pratica di respirazione in piedi
(5) Pratica della decisione
(6) Esercizio del sasso nell'acqua
(7) Esercizio dello specchio
(8) Esercizio del qui ed ora
GIORNO 20 GIORNO 21 GIORNO
22 GIORNO 23
SABATO DOMENICA LUNEDI' MARTEDI'
-------------------------------------------------------
Decisione (5) Decisione (5) Decisione (5) Decisione(5)
Respiraz. Specchio (7)
in piedi (4)
--------------------------------------------------------
COLAZIONE COLAZIONE COLAZIONE COLAZIONE
--------------------------------------------------------
Respiro (1) Respiro (1) Respiro(1) Respiro(1)
Qui ed Qui ed Qui ed Qui
ed
ora (8) ora (8) ora (8) ora
(8)
Respiraz.
in piedi (4)
---------------------------------------------------------
PRANZO PRANZO PRANZO PRANZO
---------------------------------------------------------
Respiro (1) Respiro (1) Respiraz.
in piedi (4)
---------------------------------------------------------
CENA CENA CENA CENA
--------------------------------------------------------
Sasso (6)
Decisione (5) Decisione (5) Decisione(5) Decisione(5)
Purificaz.(2) Purificaz.(2) Purificaz.(2) Purificaz(2)
---------------------------------------------------------
Legenda:
(1) Pratica del respiro
(2) Esercizio di purificazione
(3) Esercizio di ringiovanimento (se necessario)
(4) Pratica di respirazione in piedi
(5) Pratica della decisione
(6) Esercizio del sasso nell'acqua
(7) Esercizio dello specchio
(8) Esercizio del qui ed ora
GIORNO 24
MERCOLEDI' GIOVEDI' VENERDI'
-------------------------------------
Decisione (5)
Respiraz.
in piedi (4)
Specchio (7)
---------------------------------------
COLAZIONE COLAZIONE COLAZIONE
---------------------------------------
Respiro (1) Respiro (1) Respiro(1)
Qui ed
ora (8)
Respiraz.
in piedi (4)
---------------------------------------
PRANZO PRANZO PRANZO
---------------------------------------
Respiro (1) Respiro (1)
Respiraz.
in piedi (4)
----------------------------------------
CENA CENA CENA
----------------------------------------
Sasso (6)
Decisione (5)
Purificaz.(2)
------------------------------------------
Legenda:
(1) Pratica del respiro
(2) Esercizio di purificazione
(3) Esercizio di ringiovanimento (se necessario)
(4) Pratica di respirazione in piedi
(5) Pratica della decisione
(6) Esercizio del sasso nell'acqua
(7) Esercizio dello specchio
(8) Esercizio del qui ed ora
EPILOGO.
Questo libro Š
stato scritto con l'intenzione di dischiudere nuove possibilit… a coloro che
desiderano servire meglio i loro compagni umani e lo stesso pianeta. Sebbene alcune di queste idee possano esservi
sembrate una forzatura, la loro applicazione pratica Š in essenza semplice.
Le pratiche
suggerite per un ciclo di ventiquattro giorni possono essere seguite
virtualmente da chiunque e, qulora se ne tenga sempre a mente lo scopo e
l'intenzione sia ben salda fin dall'inizio, le resistenze alle discipline
trattate in questo libro ben presto svaniranno, con il procedere del programma
e con il nascere di una sempre maggiore fiducia.
Davvero il tempo
di un grande cambiamento Š venuto, e tutti abbiamo bisogno di tutto l'aiuto
disponibile. Prego affinch‚ questo libro abbia aperto per molti di voi
territori inesplorati e, per altri, costituisca una conferma delle loro
intuizioni.
Possa tutto
andare per il meglio!
Santa Crus,
California
1 aprile 1985
ALTRI TITOLI DEL
NOSTRO CATALOGO
Nella collana
delle opere di Anne e Daniel MEUROIS-GIVAUDAN.
. L'ALTRO VOLTO
DI GESU' (Memorie di un Esseno. vol.1)
. LE STRADE DI UN
TEMPO (Memorie diun Esseno. vol.II)
. LE VESTI DI
LUCE : leggere l'aura e curare per mezzo
dell'amore
. TERRA DI
SMERALDO: testimonianze dell'Oltrecorpo
. RACCONTI D'UN
VIAGGIATORE ASTRALE
. VIAGGIO A
SHAMBHALLA
. L'INCONTRO CON
LUI
. I NOVE SCALINI:
cronaca diuna reincarnazione
. WESAK: il tempo
della Riconciliazione
. CRONACA DI UNA
DISINCARNAZIONE: come aiutare chi si lascia
. DI LUCE IN
LUCE: un anno di cammino con te
. IL POPOLO DEGLI
ANIMA-LI
Nella collana I
DEVA:
. FRATELLO ELFO,
SORELLA FATA, di Johfra, Dorien, Carjan
. IL RITORNO DEL
POPOLO ALATO (il libro degli Angeli), di Ken Carey
. MESSAGGERI DI
LUCE: come includere gli angeli nella tua vita, di Terry Lynn Taylor
. ANGELI &
UOMINI, CO-CREATORI: cooperare con gli Angeli, a cura di Maria Parisen
Nella collana
ALTRI UNIVRSI:
. DI STELLA IN
STELLA, di Serge Reiver
Nella collana
L'UOMO E IL CIELO:
. MEDITAZIONE
ZODIACALI, di Johfra
Nella collana
ENERGIE:
. REIKI: energia
e guarigione, di Giancarlo Tarozzi
. IL REIKI DELLE
ORIGINI, di Gianna Cristofanilli e Giancarlo Tarozzi
. FENG - SHUI :
la casa in armonia col cosmo, di Yannick David
. CASA TRA TERRA
E CIELO, di Jean - Charles Fabre
. L'USO COSCIENTE
DELLE ENERGIE, di Rinaldo Lampis
. GIOIA E
GUARIGIONE, di Torkom Saraydarian
. LA SCIENZA
SPIRITUALE DEL KRIYA YOGA, di Goswami Kriyananda
. MEDICI DEL
CIELO, MEDICI DELLA TERRA, di Maguy Lebrun
. AIDS: Roger Š
guarito , di Bob Owen
. L'ENERGIA
NASCOSTA DELLA TERRA, di Serge Kahili King
Nella collana I
GRANDI PRECURSORI
. LUCI DELLA
GRANDE LOGGIA BIANCA : di Michel Coquet
Nella collana
dedicata alle FAVOLE INIZIATICHE
. USA CIO CHE
SEI, de Fun-Chang
.I SAGGI DALLA
VESTE COLOR PRUGNA, di Fun-Chang
Nella collana
FINDHORN
. LE PORTE
INTERIORI, di Eileen Caddy*
. IL MIO VOLO
VERSO LA LIBERTA' ,di Eileen Caddy*
Nella collana I
LIBRINCARTE
. I MESSAGGI
DELL'UNIVERSO: un gioco di carte per andare oltre la mente
. LE 108
MEDITAZIONI DI FINDHORN, di Eileen
Caddy*
. LE CHIAVI DELLE
FATE, di Gabriela Delfante
Nella collana GLI
SPIEGHEVOLI
. MAPPE
RIFLESSOLOGICHE DELLE MANI E DEI PIEDE, di Alberto Giacomini
. CHAKRA, E...,
di Alberto Giacomini
AMRITA VIDEO:
. SWAMI
PREMANANDA, la gioia di amare,di Anne e Daniel Meurois-Givaudan
. COME AIUTARE
CHI CI LASCIA, di Anne e Daniel Meurois-Givaudan
Riceverete
gratuitamente il nostro catalogo ed i successivi aggiornamenti richiedendolo a:
Edizioni AMRITA,
Casella postale 1, 10094 Giavento (To)
telefono (011)
9349128 . fax. (011) 9340579
Finito di
stampare
nel mese di
gennaio 1996
dalla Nuova
Oflito - Mappano (Torino)
Composizione:
Logo - Giaveno (Torino)
Ristampa anno
1 2 3 4 5 6 7 8 9
10 96 97, 98 99 2000 01 02 03 04
"Nati per
guarire" Š la risposta ad un interrogativo che tutti ci portiamo dentro:
qual Š lo scopo della vita umana sulla Terra?
L'Autore, un
grande maestro Sufi noto per due altri libri in tutto il mondo (Sufi: l'ultima
barriera e Sufi: la strada invisibile), ci indica un programma pratico di
ventiquattro giorni che pu• aiutarci a
mutare il nostro stato energetico e realizzare ci• per cui siano venuti:
"guarire"
poi stessi ed il pianeta, scoprendo qual Š il meccanismo energetico che
"fissa" i traumi nella nostra-vita e nella vita del pianeta, traumi
che ci influenzano pesantemente a meno che non impariamo a "liberare"
queste energie bloccate in schemi condizionanti, e a cogliere, nel fluire del
tempo, l'attimo e non illusorio del "qui ed ora" quando un evento
traumatico si produce.
Un libro
immensamente utile per diventare liberi, e venato di quel senso dell'umorismo
che Š tipico dei grandi maestri.
codice a
barra ISBN 88-85385-44-3
9 788885 385443.
Lire 25.000 IVA
INCLUSA