Reshad T. Feild

 

NATI PER GUARIRE

 

(IMMAGINE UN UOMMO IN PIEDI SULL MONTE TUTTO IN ROCCIE E PIETRE GROSSE CHE VANNO IN DIREZIONE AL CIELO, SU IN ALTO ALTRA  COLLINA ANCORA, E' UNA CITTA TUTTA ILLUMINATA DI BIANCO E TANTE STELLINE INTORNO, E' NOTTE E LA LUCE DE QUELLA CITTA, ILLUMINA LA STRADA PER ARRIVARE SU.)

 

Edizione AMRITA

(Un soffio di luce)

 

NATI PER GUARIRE

 

Traduzione di Daniela Muggia

Copertina di Marc Desplanque

 

 

EDIZIONI AMRITA ( un soffio di luce).

PRESSO LE EDIZIONI AMRITA:

nella collana  SAGGEZZA:

- SAGGEZZA: come fa un buon uso delle religioni, di Anagarika Silananda.

- MEDITAZIONE: cos'Š e come praticarla, di Sogyal Rinpoche.

- INIZIAZIONE: memorie di un 'Egizia, di Elizabeth Haich.

IL POPOLO DEGLI UOMINI: gli indiani del Nord America, di Domenico Buffarini.

- MO: divinazione tibenata, di Lama Mipham.

- LE CARTE-MEDICINA.  carte sciamaniche di guarigione, di Jamie Sams e David Carson.

- LA VIA DI DIAMANTE- tre anni con i Buddha del tetto del mondo, di Lama Ole Nydahl.

- COME TRASFORMARE LE EMOZIONI NEGATIVE, di Lama Guendune Rinpoche.

- INIZIAZIONE ALL'ARTE DELL'UOMO-MEDICINA, di Medicine Grizzlybear Lake.

-IL CANTO DELLE NUVOLE. lo zen e l'arte della psicosintesi,di Matteo Iotti..

dello stesso autore:

-SUFI. oltre l'ultima barriera.

SUFI. la strada invisibile

 

 

 

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Edizioni AMRITA- Casella postale 1-10094 Giaveno (TO)

Telefono (011) 934928- fax (o11)  9340579.

 

Titolo originale dell'opera: Here to heal.

1985, Reshad T. Feild- First published in GReat Britain in 1985 by Element Books Ltd, Longmead, Shaftesbury, Dorset.

1995 per lItalia: Edizioni Amrita s.r.l., Torino.

In copertina: Voyage vers soi, di Marc Desplanque

tutti i diritti riservati. Ogni riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo, deve essere preventivamente autorizzata dall'Editore.

 

 

AI NOSTRI LETTORI

 

I libri che pubblichiamo sono il nostro contributo ad un mondo che sta emergendo, basato sulla cooperazione piuttosto che sulla competitivit…, sull'affermazione dello spirito umano piuttosto che sul dubbio del propio valore, e sulla certezza che esiste una connessione fra tutti gli individui. Il nostro Š di toccare quante pi— vite Š possibile con un messaggio di speranza in un mondo migliore.

 

Gli editori.

 

INDICE

 

Introduzione  ........................................................1

Cap. I   -L'equilibrio delle cose.......................5

Cap. II  -L'inizio della ricerca.......................l7

Cap. III -La sincronicit… e la via del ritorno.........25

Cap. IV  -Viaggi in Oriente............................37

Cap. V   -La fattoria trovata..........................49

Cap. VI  -Capire come funziona il trauma...............55

Cap. VII -Lo schema del trauma.........................61

Cap. VIII-Il respiro cosciente.........................79

Cap. IX  -Permesso e autorizzazione nella professione di

          guaritore....................................89

Cap. X   -Curare il luogo..............................97

Cap. XI  -Esercizi pratici............................113

Cap. XII -Nascita, sesso e morte coscienti............121

Cap. XIII-Il programma pratico........................135

Epilogo...............................................161

 

 

 

A  Penny

 

INTRODUZIONE

 

Non voglio in alcun modo dare ad intendere d'essere un guaritore, per quanto sia giusto che sono stato uno strumento di guarigione.Negli ultimi trent'anni ho avuto il privilegio di studiare molti metodi di guarigione, ognuno dei quali Š stato installato e affinato dentro di me per produrre la possibilit… di un vero e propio mutamento negli altri, mutamento indispensabile perch‚ abbiano un barlume dello scopo della vita sulla Terra.

La terapia non Š necessariamente una vera e propia guarigione, sebbene possa essere una pietra miliare per la consapevolezza. La vera guarigione Š guarigione dall'illusione, l'illusione di essere separati dalla Realt… Una: una realizzazione, questa, che si Š sfuggita di  mano. Guarire significa "diventare integro", essere uno  con il nostro Creatore, come eravamo al principio. E questo che s'intende  nella Bibbia per " essere guariti dai nostri peccati", perch‚ un peccato Š davvero  una mancanza, una mancanza di conoscenza, uno stato di sonno e di oblŤo. Che peccato sarebbe passare attraverso questa vita in tale stato!

Nella nostra epoca mi piacerebbe vedere la creazione di una fattoria, chiamata la Fattoria della Tripla Erre, che potrebbe rappresentare  l'esempio vivente della responsabilit… dell'uomo nei confronti del pianeta e degli esseri umani suoi compagni. Le tre Erre starebbero ad indicare il Riconoscimento, la Redenzione e la Risurrezione, le tre chiavi per aprire la porta del cuore.

La nostra responsabilit… quali guaritori Š di essere in grado di riconoscere la causa che sta dietro la causa che appare sotto forma di effetto in questo mondo, riconoscere come funzionano gli schemi di energia del corpo umano e nella Terra stessa, ed infine riconoscere il Dio nascosto che giace in ognuno di noi.

La redenzione significa redenzione da tutto ci• che ci ha impedito di essere uno con la Verit… stessa; Š la liberazione dagli schemi condizionanti che hanno prevalso nella  nostra fino ad oggi, ovvero il risentimento, l'invidia e l'orgoglio, monche tutto ci• che questi tre muri della separazione possono implicare. Nel nostro mondo, ci vuole  tempo perch‚ la vita possa dispiegarsi: tempo per misurare le stagioni, i giorni e le notti delle nostre vite. Ci• che Š  redento , ovvero liberato, ritorna alla Fonte di ogni cosa, ma si manifesta in questo mondo con la stessa funzione del composto nel giardino. Se non permettiamo che ci• che Š necessario liberare venga liberato, saremo come chi getta via tutti i suoi rifiuti organici, e poi esce a comprare un fertilizzante inorganico ed infine  si lamenta di quanto  gli costa al SUPERMERCATO Ci• che Š redento, liberato, forma un Giardino di Conoscenza per i bambini a venire, e per i figli dei figli. La conoscenza pu• nascere dall'illusione, propio come l'ordine pu• sorgere dal caos.

La risurrezione non pu• prodursi senza l'apparenza della morte. E detto che Cristo Š morto per i nostri peccati, ma Š anche detto che Egli non Š mai  morto. Ci• che ha assunto parvenza di morte, era il concetto di morte, questa piccola morte sul palcoscenico della vita, nel cui teatro siamo comparsi dal momento del concepimento.Qualcosa deve uscire, perch‚ qualcos'altro possa entrare e trasformare l'essere umano e il mondo in attesa. Ci•  che deve uscire, come ho detto, Š l'illusione, sicch‚ ci• che rimane Š la Verit… immutabile, che si mostra nel mondo della forma.

La Fattoria della Tripla Erre sarebbe uno di quei posti in cui questo processo pu• avvenire e dove la gente che Š presente non avrebbe paura d'essere riconosciuta per ci• che Š, non sarebbe tanto terrorizzata, come invece  spesso accade, all'idea che sia redento ci• che deve esserlo.

Potrebbero vedere lo scopo del composto, vedrebbero come il riconoscimento e la redenzione sono atti di servizio veri e propi da parte loro in questo grande esperimento che chiamiamo "Vita". Potrebbero aiutare il mondo, giacchŠ tutti siamo interdipendenti, e saprebbero che Š bene essere guariti.

Questa fattoria riunirebbe tutti i tipi di terapeuti, dottori, psicologi, scienziati e matematici. Non vedo i guaritori come sperati dal Tutto, in alcun modo li percepisco come un gruppo esclusivo o elettrico; sono invece certo che moi tutti, se soltanto riusciamo a capirlo siamo a modo nostro guaritori. Che dire della casalinga che consapevolmente prepara il cibo per la famiglia e gli ospiti in modo da dar loro nuova forza affinche servano i loro compagni umani ancor megli? E che dire dei disegnatori di moda, che evidenziano la bellezza della donna, in modo che tutti possano vederla e notarla? Poi c'Š il falegname che, con la sua maestria artigianale, pu• influenzare il mondo per centinaia di anni. I lavori di Chippendale e di altri grando maestri del passato ancora oggi ci invitano a comprendere che l'unico scopo dell'Amore Š la bellezza pura. E ci sono gli architetti, gli scalpellini, i compositori, insomma tutti coloro che servono la via della bellezza, rendendola manifesta sulla Terra.

La storia si ripete: se soltanto riuscissimo a capirlo, la qualit… di ci• che Š stato in sŠ utile e buono nel passato potrebbe manifestarsi nel presente. Forse c'Š un dipinto bellissimo e raro, nascosto in soffitta, in quale, senza questa realizzazione, rimarrebbe lŤ, prigioniero delle ragnatele. Attraverso la Fattoria della Tripla Erre, forse si risveglier… qualche memoria di un antico passato; potremmo correre su in soffitta, riconoscere che si tratta davvero di un grande dipinto, "redimerlo" ovvero liberarlo dalla sua attuale situazione, se necessario farlo restaurare e cosŤ permettergli di risorgere, riportandolo ancora una volta alla vita.

Forse, questa fattoria Š ovunque...

 

 

 

CAPITOLO  1

L'EQUILIBRIO DELLE COSE

 

Solve et coagula, dissolvi e riforma, Š una grande detto alchemico in diretta correlazione con la guarigione vera e propia. Ogni cellula nel corpo umano  si ristruttura ogni ventiquattr'ore, e allo stesso modo  tutti siamo potenzialmente in grado di formare e riformare coscientemente gli schemi della nostra vita, ogni giorno. Spesso non consetiamo a questa trasformazione di avvenire, e cosŤ  trasportiamo nell'oggi schemi di ieri. In tal modo, il passato si ripete, sia nel mondo esterno che nel nostro essere interiore.

La maggior parte di noi vive in un mondo di pensiero abituale, con il timore di rinunziare ai propri schemi esistenti per paura di perdere quel po' di realt… alla quale si deve abbarbicare. Tuttavia il futuro del mondo Š nelle nostre mani; in questo momento storico, quando tutto si accelera con tanta rapidit…, ci viene ricordato di fare del nostro meglio per liberarci da questi schemi obsoleti che ci costringono e ci limitano, in modo da essere pi— adattabili al cambiamento.

Ognuno di noi, pur essendo in parte il prodotto delle sue propie esperienze e di quelle di chi lo circonda, se davvero osasse muovere un passo verso una vera e propia guarigione al di l… del pensiero e del ragionamento intellettuale, crescerebbe in una nuova luce: una serie di esperienze completamente muove potrebbe allora creare in lui, complessivamente, un altro corpo, in grado, a seconda della scelta, di far fronte a tutto ci• che Š necessario negli svariati mondi che esistono all'interno del mondo conosciuto.Questa idea, che talvolta ha preso il nome di Corpo di Resurrezione, ha percorso le Scuole Occulte attraverso la storia. Se un tempo le masse ne venivano tenute all'oscuro, ora non Š pi— necessario che la cosa rimanga segreta ed Š quindi accessibile a chi vuole collaborare alla creazione di un nuovo mondo, servendosi di tutto ci• che Š stato in passato e dissolvendo o bruciando tutte le scorie di ci• che non serve pi—.

Chi non si Š sdraiato per terra, a guardare su, nell'azzurro del cielo un mondo immaginario di splendidi 

sogni? Da bambini, tutti abbiamo conosciuto quel mondo luminoso come una stella e chi di noi ha avuto la fortuna di crescere in campagna si ricorder… di come si vive in armonia con la natura ; percorrevamo   il sentiero delicato delle leggi di natura e, se siamo stati tra quei fortunati, le nostre lacrime servivano solo a lavarci gli occhi, senza avere l'amarezza del dolore.

Il suono fissa gli schemi. Il suono dei primi sette anni di vita di una bambino forma la matrice o, se vogliamo, l'impronta da cui le esperienze del resto della sua vita prenderanno forma. I traumi subiti in quel periodo possono lasciarci un'impronta durevole, e mi riferisco non soltanto a traumi di tipo fisico, ma anche sessuali, emozionali, mentali, motivazionali e aspirazionali. Tuttavia, attraverso l'ordine, l'equilibrio, l'armonia ed il ritmo espressi sia nell'ambiente naturale in cui vive il bambino, sia nella sua casa, egli pu• scoprire cosa vuol dire essere amato.

Io sono nato ad Hascombe, un piccolo villaggio dell'Inghilterra del sud.E ra uno quei paradisiaci, da sogno, dove tutto Š in ordine e ben equilibrato. Il villaggio era incastonato in una piccola valle, con un bosco di faggi in cima alla collina. Lungo la strada si snodavano acri e  acri di rododendri rossi e bianchi, che la gente veniva a vedere da molto distante, ogni primavera; sull'altro versante della valle c'erano i pascoli con i confini segnati da ordinate siepi di cespugli allineate lungo i sentieri che portavano nel bosco: Da bambini andavano a mangiare nei parti e poi guardavamo, gi—, la casa nella quale ero nato: originariamente era stato un piccolo maniero costruito intorno al 1705, ai tempi della regina Anna. In seguito era stato ampliato, e al tempo della mia nascita, avvenuta in una delle stanze superiore, la casa era piuttosto grande, con un magnifico che si estendeva per diversi acri. Il villaggio stesso era un esempio vivente di guarigione, giacchŠ ogni cosa era come doveva essere. L'acqua scorreva l… dove doveva scorrere, e le varie case, con diverse funzioni, era tutte correlate attraverso quei mondi invisibili di cui tutti facciamo parte. C'erano i due pub , il verde pubblico nel centro con il suo "albero di maggio" (N.d.T: un palo adorno di fiori, intorno al quale si danza durante le celebrazioni del primo maggio), e il laghetto  con lo zampillo che sprizzava sempre acqua pura, in attesa di chi sarebbe venuto a prenderla con i secchi e le brocche. Ci• che prevaleva, era l'armonia.

Tutti al villaggio, sapevano quale fosse la loro funzione, sia all'interno della famiglia, sia come parte della comunit…; sono sentii mai parlare di crimini, e nessuno chiudeva mai le porte a chiave. La chiesa era una chiesa semplice, con un vicario senza pretese, sebbene a volte, nei suoi sermoni delle finestre quando ci ricordava, perl'ennesima volta, che ci eravamo di nuovo addormentati!

L'l'ostetrica del villaggio era anch'essa parte della  comunit…, ed era grandemente rispettata: viveva da sola ed era sempre attiva. Quando non era occupata a far nascere bambini, la si poteva vedere nello spiazzo erboso al centro del villaggio, insieme alle sue capre. Di solito le legava fuori, e pio spariva per i campi e per i boschi

a raccogliere  erba che avrebbe trasformato in infusi per diversi acciacchi; anche il medico locale nutriva per lei un salutare rispetto, e a  natale la gente andava a trovarla con dei doni; si diceva non avesse quasi mai lasciato il villaggio, ed era  sempre presente, sempre pronta a correre  in aiuto, che si trattasse di un parto o di badare agli anziani bisognosi. Lo schema della sua vita era un modello di gentilezza, di ordine e di dignit… e influenzava direttamente tutto il paese. Avrebbero potuto definirla, credo, una guaritrice naturale.

Ogni volta che ritorno in Inghilterra, vado in quel piccolo villaggio per ricordare a me stesso che c'Š davvero speranza di vivere una vita armoniosa, anche in un mondo in cui cosŤ spesso, udiamo soltanto cupidigia e caos.

Come diceva Kazantzakis, "Siamo noi, i salvatori del Dio imprigionato". E anche vero che siamo, tutti, dei guaritori potenziali; possiamo essere i guaritori di questo stesso pianeta sul quale hanno regnato le ferite e il caos: possiamo restaurare l'ordine per rendere il mondo migliore per i nostri figli e i figli dei nostri figli.

Per molti versi, la mia fu un'infanzia davvero fortunata; non solo era perfetto l'ambiente naturale che mi circondava, ma ero anche, in un certo qual odo, guidato da un livello pi— alto che mi faceva incontrare, in seguito, avrebbe avuto una cosŤ grande influenza sulla mis vita; per quanto a volte si attribuiscano questi fatti alla coincidenza, forse, se soltanto comprendessimo che si viene dato tutto ci• di cui abbiamo bisogno per realizzare la completezza in questa vita, potremmo vedere sotto nuova luce persone, eventi e situazioni.

Il nostro caro giardiniere visse con la nostra famiglia per pi— di trent'anni. Si prendeva cura meticolosamente della terra ed era un esempio vivente per tutti; lo stavo a guardare per ore, mentre, in silenzio, svolgeva il suo compito, scavando qua, potando l…, raccogliendo anche la minima foglia che avrebbe potuto turbare l'ordine ch'egli aveva creato. Ogni mattino si presentava alla porta della cucina con una cesta colma di frutta e verdure appena colte, da consumare in giornata. Non ho idea di quale fosse stata la sua formazione prima di venire da noi, ma aveva una conoscenza straordinaria sulla posizione da assegnare a certe in modo che proteggessero la verdura dagli insetti nocivi.

La forma e le proporzioni delle zone del giardino erano state stabilite dal giardiniere e dai miei genitori, e quando qualcuno veniva a trovarci nel fine settimana, lo si invitava sempre a fare un giro in giardino del tramonto, per godere delle infinite combinazioni di profumo del roseto, delle siepi e delle varie bordure di fiori. E davvero sorprendente come la nostra memoria riesca ricordarsi del profumo di una bella rosa o di un sentiero bordato di lavanda.

Anche il guardacaccia esercit• su di me una profonda influenza; nel tempo che trascorrevo con lui durante le sue ronde quotidiane, mi insegn• la scienza (ovvero la legge) della Terra, e il rispetto necessario per diventarne un custode. Mi mostr• parecchio, tra cui anche come acchiappare un coniglio a mani nude. Verso gli otto anni conoscevo palmo a palmo i nostri cinquecento acri di terra.

Ancora oggi, se le cose stessero come allora, sarei in grado di ripercorrerli segnalando ogni tana di coniglio esistente quasi cinquant'anni or sono.

Una volta, durante un'esperienza che aveva l'aria di essere traumatica, quando il guardacaccia mi chiese di uccidere il coniglio che avevo appena acchiappato, dentro di me successe qualcosa che mi spalanc•  una chiara finestra su un altro modo di vedere il mondo: era un mondo di schemi ancora fluttuanti, un mondo in formazioni, la matrice o il progetto di questo nostro mondo. Forse fu l'intensit… passionale e la semplicit… di quell'attimo ad aprirmi quella finestra.

La moglie del guardacaccia, che badava ai polli e alle oche, mi aiut• anch'essa; non parlava mai molto con me, ma permetteva che le stessi intorno quando parlava a tutti polli chiamandoli per nome, nome che lei stessa aveva dato loro. Ogni uccello da cortile era considerato come un individuo, e trattato di conseguenza. Le oche erano ammaestrate come cani da guardia dell'intera propriet…, e nessuno osava avvicinarsi tranne lei. Qualora un estranei si avvicinasse, camminando per i campi, alla loro casa, le  oche cominciavan a sibilare e a starnazzare finche lei non interveniva, allontanandola con la voce. Da ragazzino, ero molto impressionato da quella sua abilit…  nel comunicare con i membri del regno animale: sembrava  quasi che sapesse parlare la loro lingua, una lingua riconosciuta compresa da entrambi. Quello era il suo mondo, e sul suo esempio mi recavo nei boschi per cercar di parlare agli uccelli; venivo a sapere dove si eranno appollaiti per la notte, e qualcuno di loro mi permise di avvicinarmi abbastanza; ancora una volta, era questione di capire la "legge della trib—" (N.d.T.: nel testo inglese usato Š folk lore, che sta ad indicare la vera etimologia della parola folclore, ossia la scienza del popolo, la leggi che governano un gruppo, una trib—, foss'anche di un altro regno naturale), e l'ordine naturale.

La cuoca rimase con la mia famiglia per quarantasette anni, e guai a chi l'intralciava, compresa mia MADRE mi insegn• pi— lei, con il suo esempio di gentilezza piena d'amore e di pulizia, di chiunque altro io abbia mai conosciuto. Ancora oggi trasmetto ad altri, meno fortunati di me, la conoscenza che devo a lei, ovvero quale differenza faccia tenere una casa perfettamente pulita. Non dimenticher• mai il profumo del suo grembiule inamidato di fresco, e neppure quella volta che entr• in camera mentre mia madre me le stava dado con la parte posteriore di una spazzola d'avorio: "Signora, fuori!" disse. E mia madre se la svign•.

Quando infine morŤ, a pi— di ottant'anni, andai a porgerle l'ultimo saluto nella casera che le avevano assegnato. com'era quieto e sereno, il suo corpo sul letto! Nessuna traccia di risentimento, invidia o orgoglio, i tre muri che ci dividono dala Verit…. Era stata a servizio tutta la vita, ed era sempre grata di essere viva: se mai aveva avuto un pensiero cattivo, nessuno l'aveva nŠ visto nŠ sentito: doveva esser stato trasformato in coraggio in soverchiante compassione, perchŠ questo era ci• che tutti, conoscendola, potevano sperimentare. Ancora ricordo la sua  presenza nella stanza: era come se mi permeasse e mi riempisse il cuore di gratitudine.

Tutti moi  cerchiamo di scoprire il senso e lo scopo della  nostra vita, molto spesso, per quanto i nostri schemi di pensiero sembrano inspiegabili, aneliamo a conoscere ci• che ci ha spinti ad un certo tipo di comportamento. Ci vuole un bel po' prima che siamo in grado di capire che  tutte le esperienze, siano viste come positive o come negative, sono i pi— grandi doni che ci vengono fatti, in modo che possiamo formare dentro di noi una vera realt….

In verit…, l'unico maestro Š la vita. La vita Š costruita di esperienze che abbastanza stupidamente giudichiamo, chiamandole "buone" o "cattive". Tuttavia, ogni volta che emettiamo un giudizio, ci Š impossibile avere una comprensione di ci• che un'esperienza, quale  che sia, sta cercando semplicemente di insegnarci.

Prima che mi mandassero in collegio, all'et… di otto anni, quasi tutta la mia vita trascorreva fuori casa, non mi piacevano le feste per bambini, il gelato, i cappellini di carta, e neppure il mare e la sabbia sulla spiaggia: ed essendo - si pu• dire - figlio unico, dal momento che la mia sorellastra era diventata grande ed era andata via di casa, avevo tutto il tempo che volevo per fare la mie esplorazioni. Sebbene mi sgridassero sovente perch‚ ero un tipo solitario a cui non piaceva ci• che piaceva agli altri bambini, mi era comunque permesso di stare da solo.

Me  ne andavo a pescare per conto mio sul lago, oppure andavo fuori con il guardacaccia, seguendo nelle sue ronde quotidiane. Propio come avevo imparato qualcosa  sui polli e sulle oche, imparai i vari richiami degli uccelli e il profumo del ambio di stagione. Sapevo persino dove trovare l'usignolo, quell'uccello raro di cui tanto hanno scritto i poeti, il cui canto ricorda quello dei ruscelli.

Comunque, quei giorni non erano fatti per durare a  lungo: propio come per molti di noi, certi traumi avevano costruito schemi che parevano ineluttabili, i quali avrebbero condizionato le mie azioni future. Talvolta, ci vuole pi— di un trauma per attivarne altri, rimasti latenti nel subconscio.

Nessuno mi parl• del primo grande trauma della mia vita finche non fui adulto, sposato e con il mio primo figlio.

Avevo sempre saputo, intuitivamente, che c'era qualcosa che mia madre non mi aveva spiegato, dal momento che era lei l'unica persona rimasta viva dalla mia prima infanzia.

Mio padre era morto quand'ero piccolissimo. A quei tempi, molti pensavano che il cancro fosse infettivo, e nessuno  sapeva che mio padre stava gi… morendo di cancro prima ancora che venissi concepito. Mia madre era al quinto messe e mezzo di gravidanza quando  questa notizia le fu rivelata. Il quel preciso istante, tutti si contrassero, si tesero, chiedendosi che fare in tali circostanze.

Essendo sopravvissuto ad un infruttuoso tentativo di aborto, infine venni al mondo: pesavo quasi cinque chili.

Purtroppo, per•. tutto il mio corpo era ricoperto di eczema, e il dottore locale, animato dalle migliori  intenzioni, prescrisse che mi lavassero ogni giorno con olio d'oliva, che non mi toccassero mai co l'acqua e che mi tenessero in un sacchetto di mussolina in modo  che le manine non riuscissero a toccare la pelle. Come dicevo, nessuno mi riferŤ di questo problema finche non fui adulto, quando ormai la mia mente aveva negato l'accesso ad ogni ricordi di quei miei primi diciotto messi di vita dentro un sacco! Mi chiedo quale impulso motivazionale sia stato generato nel subconscio da quell'esperienza: forse la ripetizione continua di un nastro registrato, congenito, che avrebbe attivato, in futuro, ogni mia mossa del tipo "voglio uscir fuori da qui"!.

Dopo la morte di mio padre, mia madre si era risposata due volte: il primo di questi matrimoni non dur• molto a lungo: eravamo durante la seconda guerra mondiale e il mio patrigno era un colonnello della Guardia Nazionale, formata da pensionati e leggeri disabili che non potevano andare al fronte. Dal momento che non c'erano fucili veri e propi, lui e la sua brigata locale marciavano su e gi— per il prato, armati soltanto di manici di scopa con la speranza di ricevere vere e propie armi in futuro. A volte andavo ad aiutarli a costruire capanne sugli alberi, lungo i viottoli e le strade fuori mano del Surrey; capanne che avrebbero dovuto essere l'ultimo baluardo di resistenza contro la temuta invasione tedesca. Gli uomini, credo, avrebbero dovuto sporgersi dalle capanne e tirare bombe a mano per fermare l'avanzata dei carri armati.

Fu uno strano periodo , soprattutto per un ragazzino la cui vita era stata cosŤ in armonia con la natura e con la terra; seduto in cima ad una collina, guardavo le strisce di  fumo degli aerei incrociarsi nel cielo, mentre sopra alla mia testa infuriava la Battaglia Britannica. Abbiamo visto, uno dopo l'altro, i razzi  tedeschi arrivare dalla Francia, destinati a Londra.    

Eravamo  a non pi— di cinquanta chilometri dallacittt…, e potevamo sentire i motori spegnersi, e con questo sapevamo che venticinque secondi pi— tardi ci sarebbe stata la temuta deflagrazione, quando "la bomba volante" fosse atterrata, esplodendo all'impatto. Una volta, uscendo di primo mattino , trovai un pilota tedesco penzolante da un albero: era stato strangolato dal suo stesso paracadute. Ricordo che rimase lŤ in piedi, a guardarlo, per un bel po'; mi  spiaceva per lui e mi chiedevo che cosa avrebbero detto i suoi famigliari.

Per moltissimi versi, noi siamo il prodotto delle nostre esperienze. Sebbene quel periodo mi abbia segnato moltissimo, in un modo o nell'altro quei traumi non furono negativi: in tutte queste cose c'era una tensione creativa, ed io ero troppo giovane, allora, per rendermi conto di tutto ci• che la guerra implicava. Era diventata ormai parte della nostra vita quotidiana, sull'onda di quella stessa voce che, ad ogni trasmissione radiofonica, annunciava chi aveva vinto questa o quell'altra battaglia, o quanti piloti non erano tornati.

Il primo divorzio di mia madre, in un periodo del  genere, non ebbe particolare rilevanza. Affittammo una casa  sulla costa meridionale, e lŤ traslocammo finche le acque si calmarono. A parte lo scoppio vicinissimo di una mina,  che ci fece saltar tutti gi— dal letto nella nostra prima settimana laggi—, il tempo trascorse senza che nulla di notevole accadesse, alla fine, ci ritrasferrimmo nella nostra casa di Hascombe e l'ordine riprese a ritmare le nostre vite.

Pochi anni tardi cominci• il periodo pi— cruciale della mia vita: avevo quindici anni, la pubert… era iniziata da un pezzo e mi sentivo molto solo in collegio. Mia madre aveva incontrato di nuovo un ammiraglio della marina in pensione, e venne a trovarmi a scuola perch‚ acconsentissi  al loro matrimonio. Prima delle vacanze e del mio ritorno ad Hascombe, mia madre aveva preso la decisione di vendere la casa in cui ero nato, che amavo moltissimo: l'ammiraglio desiderava viverre vicino al mare, forse per non perdere d'occhio il vasto oceano delle sue memorie. Ricordo il dolore terrificante che provai all'udire quella notizia: qualcosa, dentro di me, era stato strappato via. Ci• che accade in seguito mi fece perch‚ ci troviamo qui, sul pianeta Terra, anche se ci vollero molti anni di amaro risentimento e dolore prima che imparassi a perdonare.

Passai quelle dodici settimane di vacanze estive a rilevare ogni singolo albero della propriet…, dicendo coscientemente addio al passato. Sapevo, dentro di me, che in qualche modo quel'evento sarebbe a farmi partire per un viaggio lunghissimo, forse lontano dal dolore di quel'istante, Non sapevo quando e neppure come, tutto ci• che sapevo era che volevo andarmene da quella casa dopo aver detto addio ad ogni  singola pianta, albero, uccello, ad ogni singola creatura vivente di cui avessi fatto esperienza in quei primi anni della mia  formazione. Quando infine salii in macchina con la cartella per la scuola e l'uniforme del collegio, chiesi a mia madre di fermarsi alla  fine del  lungo viale. Non appena la macchina si arresto, saltai gi— e guardai indietro, ancora una volta, per dire addio a quella prima parte della mia vita.

 

 

CAPITOLO  II

L'inizio  della ricerca

 

 

Tutti conosciamo la sensazione di tensione e contrazione istantanea: pu• essere causata da un trauma improvviso o dalla paura, o da qualche evento inabituale. Il tempo Š come catturato in quel istante, e a volte Š come se ci avessero colpiti nel plesso solare con un pugnale. A partire da  tali esperienze, possiamo costruirci risentimento, rabbia,  amarezza e persino un profondo dolore. Il nostro schema di memoria, invece di essere fatto di gentilezza colma d'amore e di gratitudine, si colora dei giudizi, e veniamo ad  essere prigionieri opinione in merito a quanto,  secondo noi, avrebbe dovuto accadere  in quel determinato istante, Se soltanto fossimo capaci di prendere fossimo capaci di prendere le distanze minime per vedere e capire che cosa c'Š da imparare in ogni singola esperienza, allora potremmo trasformare in qualcosa  di positivo ci• che sembra essere negativo. Quanto spesso veniamo offuscati da momenti come questo!

Dopo il mio ritorno in collegio, non mi ci volle molto per capire che con quel mio amaro risentimento al dover lasciare la nostra casa. mi se era chiuso qualcosa nel cuore. era stato come buttar gi— un  cieco da una finestra aperta.

La mia abilit… nel penetrare il mondo invisibile mi era stata portata via, e mi sentivo soffocare, pieno di rabbia e di paura per il futuro; ma paradossalmente, se in quel periodo non fossi stato cosŤ teso, probabilmente non sarei partito in cerca, ancora una volta, di io che sentivo appartenermi di diritto: una volta vissuta un'esperienza interiore della bellezza di Dio con tutto il nostro essere, non Š possibile dimenticarla.

Il grado di fervore degli interrogativi interiori definisce il corso della nostra vita: se c'Š una cosa di cui posiamo sempre essere sicuri, questa Š il cambiamento, e se continuiamo a perseverare nella nostra aspirazione in interiore al manifestarsi dei cambiamenti necessari, allora possiamo  star certi che si presentar… un insieme di circostanze tali  da offrirci, in ogni momento, una risposta a quanto abbiamo bisogno di capire.

Poco prima del mio sedicesimo compleanno, venne a scuola un tale per tenere una conferenza e un corso sull'ipnosi o autosuggestione. Come molti ragazzi di quella et…, trovavo affascinanti questi argomenti, e firmai non solo per andare alla conferenza, ma anche per frequentare i suoi corsi. Costui accettava soltanto studenti votati aduna futura carriera medica o ad una professione in quel campo, e dal memento che, all'epoca, stavo preparando gli esami di ammissione alla scuola di medicina, venni invitato a seguire quei corsi.

Scoprii d'essere uno studente ansioso di cominciare e pieno di entusiasmo. Persino durante la conferenza, mentre  ci venivano spiegati in un modo abbastanza intellettuale alcuni principi di pratica, ricordo che venni attratto da qualcosa: sentii una strana ma bella risonanza della zona del cuore mentre quell'uomo parlava. Molto pi— tardi, scoprii che costrui era stato iniziato ad un alto livello di guarigione, e che i suoi metodi non erano altro che cornici atte a contenere il vero quadro che desiderava  vedessimo.

Per molti versi, ci• che conta veramente non Š il metodo precisi di guarigione o di terapia. se uno Š davvero in  grado di aiutare gli altri a salire la scala fino ad uno stato di coscienza pi— elevato, pu• servirsi di una molteplicit… di metodi diversi, scegliendo quello pi— appropriato alla mentalit… dei pazienti. Dopo tutto, nel Nuovo Testamento si dice che persino Ges—, nel suo Ministro, non abbia mai usato due volte lo stesso metodo"

Il metodo di quell'uomo era la semplicit… in persona: ci chiedeva di guardare un oggetto luccicante che teneva in  mano, contava fino a dieci e, prima che arrivasse a sei o a sette, noi entravamo gi… nello stato necessario per riuscire a lavorare con lui. Alcuni allievi trovarono che fosse molto difficile non apporre resistenza e semplicemente "lasciarsi andare" all'attimo  presente ma io fui pi— fortunato: ricordo che mi ci vollero solo due brevi sedute per riuscire a lasciare andare il mio risentimento a l'amarezza, e di nuovo mi si aprŤ la finestra del cuore.

In breve fui in grado di fare come lui. scoprii di essere  perfettamente capace di condurre un'altra persona fuori dallo stato in cui trovava, sia che si trattasse di un dolore fisico sia che fosse un dolore emotivo e portarla in un altro stato, al di l… della relazione spazio-temporale che abbiamo in  questo mondo.In quel stato, la persona riusciva a vedere ci• che stava accadendo in qualsiasi momento, come se si trovasse in piedi sulla cima di montagna a guardare gi— nella valle e nei campi, vedendo ci• che la gente stava facendo .

Scoprii anche i ragazzi con cui lavoravo, sebbene giovano, erano in grado d osservare quanto accadeva nelle loro vite, e di vedere gli eventi mutevoli come come proiezioni del loro sŠ interiore. Divent• un bel gioco di teatro puro, in cui il partecipante,trasformatosi in direttore di scena, riusciva ad indirizzare gli attori  verso i ruoli giusti.

Dato che ero molto giovane, non mi resi conto appieno del significato della parte che io stesso svolgevo. Ho la sensazione che fosse l'innocenza soltanto a prteggerci tutti, dal momento che non avevamo davvero idea del perch‚ giocassimo con quei metodi, se non per divertimento.

Molti  altri ragazzi vennero da noi a chiederci consiglio e la moda attecchi, finche i genitori non cominciarono a lamentarsi con il preside, che un giorno mi convoc• nel  suo studio: ero trepidante e pieno di paura. In realt…, era un uomo gentile e saggio, e dopo avermi fatto accomodare  su una sedia, mi mise subito a mio agio:

"Va benissimo che tu faccia queste cose, se sai cosa stai facendo e perch‚ lo fai. Ho dei problemi con alcuni genitori. -Sorrise, accendendosi la pipai. - Per  molti versi, vorrei non aver mai invitato quell'uomo, tanto per cominciare, lo conoscevo come una brava e degna persona e credevo  potesse offrire a noi tutti qualche muova apertura. Comunque, viste le circostanze, credo sia meglio, per il momento , tenere questi argomenti per noi e lasciare che l'ondata di agitazione che si Š verificata fin dall'inizio di  questa faccenda si plachi. Vedr• personalmente tutti gli altri ragazzi implicati in questa storia - continu•. - So che posso fidarmi di te" . E  uscŤ dalla stanza.

Il profondo rispetto che provavo per il preside mi consentŤ di colmare le sue aspettative. Dopo quella chiacchierata, quando i ragazzi venivano da me  per sperimentare quel genere di fenomeni, inclusi ormai diversi studenti parecchio anziani, riuscii a dir loro che pensavo fosse soltanto un gioco, e che sarebbe stato meglio interromperlo.

Sarebbe impossibile affermare che ci• che accadde subito dopo nella mia vita fosse un risultato diretto di quel periodo, ma indubbiamente qualcosa, nel frattempo, era cambiato dentro di me: c'era stata un'apertura in uno dei miei centri sottili interiori, che aveva consentito un afflusso maggiore di forza vitale, e quindi una pulizia dei canali che erano stati a lungo bloccati. Questa pulizia, a sia vola, causava un afflusso ancora maggiore.

Da bambino mi era stato dato il dono della "seconda vista", quella del mondo invisibile, e per quel mondo sempre stato grato. Ci• che "vedevo", era un mondo meraviglioso fatto di schemi nell'universo della natura, a partire dai quali il nostro mondo Š  in continuo divenire.

Questa matrice, o schema progettuale del mondo formativo, era come il negativo di una fotografia: a volte osservavo, un danno in quel grembo etico, che poi si sarebbe riflettuto in una crescita anomala di un albero, di una  pianta oppure anche di un essere umano; la cosa mi turbava, giacchŠ potevo constatare come dal mondo formativo, potessero nascere situazioni che avrebbero accusato dolore o danni in questo mondo, toccandoci tutti, a meno che qualcosa venisse cambiato radicalmente. Allora, non mi riusciva di capire perch‚ mai gli altri non fossero in grado di vedere quel che vedevo io.

Dopo le mie esperienze con l'ipnosi e dopo  essermi servito delle pratiche per condurre la gente da uno stato di coscienza all'altro, mi sentivo pieno di una muova energia, lievemente diversa da quella che avevo conosciuto in precedenza. Era come se avessi un'altra serie di vene, vene invisibili, schemi di mutamento infinito, canali di energia  sempre mutevoli, in tutto il corpo . Talvolta avevo l'impressione di riuscire persino a vede gli negli altri. Il risultato di tutto questo, fu che desideravo pi— di ogni altea cosa andarmene, e scoprire davvero che cosa tutto questo significasse; comunque, ra impossibile: andavo ancora a scuola e dovevo rimanerci fino a completare  il ciclo di studi, all'et… di diciotto anni e mezzo.

Le esperienze ci vengono offerte per favorire, in noi, lo sviluppo del cosiddetto "Osservatore". Sebbene una parte di noi sia fatta del prodotti delle  nostre esperienze: diciamo piuttosto che esse costituiscono  uno specchio in cui noi possiamo  vederci osservarci, e infine trovarci di fronte a noi stessi.

In quegli ultimi due anni di scuola mi sorsero dentro degli interrogativi molto profondi, che dovetti esaminare in relazioni al mio futuro: scoprii di non essere abbastanza brillante per entrare a medicina, e questo fu un amaro disappunto per la mia famiglia e per  me; ero quindi destinato a due anni di servizio militare obbligatorio in marina.

Quell'idea non mi piaceva neanche un po', ma dal momento che non c'era modo di venire fuori, decisi di usare tutto il tempo libero che mi restava per studiare e documentarmi sull'universo dei guaritori. Come accade di solito, mi trovai ad avere in mano  certi libri propio quando ne avevo bisogno, e incontrai molte persone che avevano il dono della guarigione e che mi aiutarono  nel mio cammino.

Il College di Eton  era una delle migliori scuole d'Inghilterra, e preparava i ragazzi sia per una carriera d'ufficiale nell'esercito, nella marina o in aviazione, per una carriera di avvocati o dottori, oppure dava loro le conoscenze necessarie per occuparsi della gestione delle propriet… di famiglia. In quell'ambiente, il mio neo-scoperto interesse per la guarigione veniva considerato non molto "normale", sia dalla mia famiglia che dai miei insegnati; una volta, i miei mi spedirono il loro amministratore affinche fungesse da mediatore, quale egli era, e si assicurasse che, dopo il sevizio militare, avesse in mente di entrare in affari.

"L'abracadabra va benissimo - disse- ma pu• causarti un sacco di guai. E molto meglio non occuparsi di queste cose e concentrarsi, invece, su ci• che la tua famiglia ti ha programmato in questi ultimi anni".

Oh, che danni arrecano ai figli le aspettative dei genitori nei loro confronti!

I geni sono portatori di schemi di forme-pensiero appartenute ai nostri e ai nostri antenati e in molti casi le persone vivono poco o niente la loro vita, passandola invece a soddisfare le aspettative che i genitori hanno proiettato su di loro. Il detto inglese "l'aspettativa Š la morte rossa", ci mette in guardia: se ci aspettiamo che  nostro figlio faccia ci• che noi non siamo riusciti a fare nella nostra vita, la libert… potenziale della sua essenza rischia  di venire completamente soffocata . In tal modo, i genitori si mettono nelle condizioni di essere delusi, e di avere un senso di rifiuto simile a quello provato dal bambino, il quale non chiede altro che di poter crescere nella luce della Verit… e della Libert…. Prima o poi, il bambino comincer… a sovracompensare, oppresso dalla aspettative dei suoi genitori. Il risultato finale Š che pi— probabilmente quello stesso caos verr… poi riprodotto nei bambini futuri, in quando non affrancati dagli schemi del passato.

Il mio interrogativo interiore di quel periodo era molto pi— profondo della mia considerazione per gli affari di famiglia. Aveva a che fare con la natura del tempo e con il significato interiore profondo della religione; non verteva sul senso formale delle religioni in quanto tali; bensŤ sulle funzioni che esse avevano svolto in diversi momenti storici e in vaie parti del mondo. I mondi formativi che avevo conosciuto non erano soggetti alle leggi del nostro mondo spazio-temporale eppure erano, per me, tanto reali quanto i mutamenti di stagioni dovuti al trascorrere del tempo in  queste mondo. Avevo letto qualcosa sull'idea dell' eterno rinascere, e passavo  ore ed ore seduto nella cappella della scuola, risalante al sedicesimo secolo, assorto nel percepire che cos'era rimasto, ora, dei fedeli di un tempo.

Talvolta, lŤ la presenza del Cristo era cosŤ soverchiante che mi recai dal cappellano della scuola per chiedere il suo parere: gli spiegai che, spesso, sentivo sgorgarmi lacrime interiore e che, ogni volta, dopo, provavo un senso di liberazione che sfidava qualsiasi normale comprensione. Il cappellano, era un uomo  buono e gentile; si era convinto che il mio futuro fosse di entrare formalmente nella struttura ecclesiastica, e mi consigli• di frequentare teologia.

Disse che quello sarebbe stato il mio lavoro nella vita, per testimoniare la mia gratitudine per tutto ci• che mi era stato dato di esperire.Prima che finisse la scuola, avevamo trascorso insieme molte ore in preghiera e in contemplazione, e sebbene il nostro sia stato un triste addio, il cappellano aveva avuto il tempo di intuire, e con ragione, che la mia vita sarebbe trascorsa in strada, e non soltanto in Chiesa.

 

 

CAPITOLO  III

La sincronicit… e la via del ritorno

 

A mano a mano che cresce la nostra comprensione  della guarigione, si produce una serie di eventi quasi inevitabile, nella nostra vita, ce non pu• essere spiegata solo ricorrendo alla casualit…. Le leggi che governano la sincronicit… sono difficili, se non impossibili, da capire con la mente logica: la mente seguendo un percorso che va da A a C passando per B, mentre la sincronicit… ha a che fare  con la Via del Ritorno, quella che abbiamo imboccato per ricongiungerci, attraverso le esperienze della vita, alla Fonte della Vita stessa.

Centinaia di storie raccontano di eventi che sembrano prodursi senza alcuna ragione logica, e tutti abbiamo avuto esperienze di quel genere in vari momenti della nostra vita.Ho scoperto, negli anni, che questi strano avvenimenti si producono per guidarci lungo il cammino, quando stiamo davvero vivendo nell'interrogativo. SE ci limitiamo a contemplare la vita e a lasciare che le cose seguano il loro corso normale, possiamo non notare ci• che davvero accade intorno a noi; vediamo e sperimentiamo soltanto ci• che vogliamo, piuttosto che ci• di cui potremmo aver bisogno. D'altro canto, se nel nostro cuore arte un interrogativo, la vita assume un significato del tutto diverso e un estraneo che ci passa accanto all'angolo di una strada pu• offrirci, in un solo sguardo, l'intera risposta al mistero. Se, in quel momento, "dormiamo", quell'evento non significher… niente per noi, e avremo perso un'altra opportunit… che avrebbe potuto aiutarsi a ricomporre il mosaico irregolare del viaggio della nostra vita.

In un certo senso tutta la vita in questo mondo relativo ha che fare con la guarigione. Alla luce di questa comprensione, ci• che molto spesso vediamo come sofferenza in noi stessi e negli altri assume nuovo significato; ogni istante pu• essere un'esperienza di guarigione, dal momento che il dolore che ci viene dato non Š mai pi— di quanto possiamo sopportare, e che ogni esperienza ha ineluttabilmente a che fare con la possibilit… dell'autotrasformatore.

Tutto, che lo  percepiamo in odo cosciente o no, Š parte di questo processo di trasformazione, e se noi "dormiamo" in presenza del grande potenziale che, quali esseri umani, ci portiamo dentro allora saremo soltanto parte dell'evoluzione organica. Ma se ci risvegliamo allo scopo del viaggio della nostra vita, saremo participi dell'evoluzione cosciente dell'umanit… e del futuro planetario.

Il periodo che trascorsi in marina fu, come minimo, movimentato, e le leggi della sincronicit… funzionarono davvero in un strano modo. Fui nominato ufficiale di rotta, un scelta che si rivel• infelice per i comandanti in capo: sono famoso ancora oggi per esser stato l'unico capace di far navigare una flotta di moto.torpediniere in un campo minato in tempo di pace!

Dunque, la mia carriera in mare ebbe vita breve, e mi trasferirono ai servizi segreti della marina. Senza questa sequenza di eventi, forse non  avrei mai imparato a scrivere a macchina, un'abilit… allora necessaria per chi doveva decodificare i segnali stranieri, e che oggi mi torna indefinitamente utili per il mio lavoro.Le mie mansioni mi lasciavano anche molto tempo libero, e ne approfittai per riprendere gli studi sulla guarigione esoterica; pi— investigavo in quei misteri, pi— mi rendevo conto che l'apprendimento era infinito.

Avevo ripreso la mia ricerca, e usavo ogni momento libero per studiare; il Profeta Maometto una volta disse queste parole famose: "Cerca la tua conoscenza anche fino in Cina", continuai; di quando in quando percepivo una squarcio del "Mondo Reale" che avevo ben conosciuto da bambino e che, da allora, era rimasto nascosto ai miei occhi. Sebbene fossi molto giovani, le persone incominciavano a venirmi a chiedere aiuto, e scopri che erano in grado di riceverlo. Le mie mani diventavano bollenti non appena toccavo le zone dolenti dei loro corpi, e talvolta un alito di aria fredda entrava nella stanza in cui  stavo lavorando. Usavo anche ci• che avevo assimilato a scuola circa l'autosuggestione, adattandolo intuitivamente sul momento.

Dopo queste esperienze, ero impaziente di concludere il servizio militare. Gli ultimi sei mesi sembravano non finire pi—. Nel frattempo la mia famiglia aveva fatto dei programmi per me, pensando che avrei lavorato alla borsa valori nel centro di Londra, il che mi sembrava un disastro bell'e buono. La borsa non aggiungeva nulla alle mie conoscenza sulla guarigione, ed io ero molto pi— interessato a come essere davvero di aiuto agli altri nella vita.

Anche si finii col presentarmi da un agente di cambio dopo essermi tolto l'uniforme, resistetti non pi— di tre settimane, il mio "voglio uscir fuori da qui" continuava a risuonarmi nella mente e nel cuore.

Qualcosa mi spingeva dentro e fuori dall'ambiente tradizionale al quale ero abituato; a quei tempi, i giovani non andavano molto in giro, e me ne stavo soprattutto da solo. Eravamo  negli anni Cinquanta, molto prima delle grandi rivoluzioni giovanili degli anni Sessanta e Settanta e, in Inghilterra, quei pochi di noi che rappresentavano lo scontento giovanile venivano chiamati "gli arrabbiat". Causavano un sacco di guai ovunque andassimo, e passavamo  gran parte del nostro tempo assorti in attivit… intellettuale sinistroidi.

Preso dal fascino della ribellione d'avanguardia di allora, quasi persi di vista il mio scopo principale, ovvero dedicarmi continuamente alla ricerca della Verit…. Allora, ancora una volta, mi resi conto che non c'era mient'altro da fare. Il destino mi ci spingeva. Senza alcuna ragione logica apparente (a quel tempo neppure io sapevo il perch‚) e con gran dispiacere della mia famiglia, feci i documenti per emigrare negli Stati Uniti.

Avvicinandomi a New York e vedendo la Statua della Libert… per la prima volta, nella luce del primo mattino davvero mi sembr• d'essere uno dei pionieri dei  tempi del Mayflower, ed ero impaziente di toccar terra; ma l'entusiasmo non dur• a lungo, perch‚ le impressioni della citt…  ben presto divennero schiaccianti: c'era cosŤ tanto rumore, tutti erano cosŤ  indaffarati e frenetici, che mi sentivo davvero molto lontano dalla quiete della campagna inglese.

Pochi giorni dopo, trovando quella confusione insopportabile, decisi di andarmene.

Presi un treno per il North Carolina. Le impressioni offerte dal profondo Sud fecero venire a galla tutte le storie che avevo sentito sul ramo americano della mia famiglia: il vescovo Feild era stato uno dei primi vescovi a partire per l'America, ed era un discendente di Sir John Field, l'astronomo di corte della regina Elisabetta, la quale lo aveva fatto cavaliere nel 1538. Sir John Feild era noto come un grande esperto di matematica copernicana, e conosceva John Dee, il famoso oculista fondatore della Golden Dawn, una societ… esoterica segreta che esiste ancora oggi.Insieme, Sir John Feild e John Dee avevano tracciato la rotta di navigazione di Sir Francis Drake intorno al mondo.

Il North Carolina era il luogo in cui i miei antenati erano vissuti per  generazioni e qui contavo di ritrovare le mie radici dal momento che, nella famiglia Feild, a quanto si sapeva, nessun altro si era tanto immerso nella ricerca interiore fin dal sedicesimo secolo. Non abbiamo forse, tutti, il desiderio di risalire ai nostri antenati? Portiamo in  noi cosŤ tanto degli schemi passati! Per essere liberi, quali guaritori del mondo, bisogna saper distillare, per mezzo dell'Amore, gli schemi de amore incompiuto delle generazioni che ci hanno preceduti.

Trovare la propriet… della famiglia in rovina fu un vero colpo: quella che era stata, un tempo, un bella casa inglese in stile coloniale, era stata trascurata per anni, e l'unico mio parente ancora in vita era un anziano cugino il cui massimo desiderio sembrava essere chi io sposassi immediatamente una delle "debuttanti" locali. Tutti davano feste a bizzeffe per me, e le giovani donne se ne stavano in fila, quasi dovessi sceglierne una come si coglie un fiore primaverile!

Tutto questo era molto imbarazzante, ma dal momento che il senso dell'umorismo ha un ruolo importante nella guarigione, vi racconter• la storia seguente, che ricorda un po' le storie zen. Ero inseguito giorno e notte dalla madri, impazienti di vedere di nuovo un Feild nel North Carolina,  e avevo ben poche possibilit… di sfuggire; come ultima risorsa, annunciai d'essere davvero appassionato di pesca, e mi costruii una lenza: poi, armato di un tappo, un lungo pezzo di corda, uno spillo ricurvo e un vermicello, mi rifugiai nello stagno locale.

Ma  neppure lŤ mi era permesso di restare da solo, e la gente cominci• ad arrivare non appena feci la mia comparsa.Ero gi… stato informato che non c'eramo pesci in quello stagno, e alla fine uno dei locali mi chiese perch‚ mai avessi messo l'esca all'amo quando tutti, incluso io stesso, sapevano che non c'erano pesci da prendere . Io gli risposi:

"Ma se non metto l'esca all'amo, come sapr• che non ci sono pesci?".

Con la mia tattica riuscii a non farmi prendere all'amo!non soltanto  compresero che non avevo intenzione di sposare una delle fascinose bellezze del sud, ma decisero anche, nel contempo, che ero un po' matto. Alla fine  mi lasciarono, a contemplare le mie radici e a decidere il mio prossimo passo.

Finalmente approdai a Menphis, nel Tennessee, dove lavorai nell'ufficio di un magnate del cotone per diversi

mesi, in cambio di un biglietto aero per il Giappone. I miei viaggi americani sembravano essere serviti al loro scopo, e sentivo che, ormai, era quasi ora di andarmene.

Non so se gli piacesse il mio accento britannico o se le mie abilit… di segretario fossero migliori di quanto pensassi, ma ricevetti, con mia grande sorpresa, non solo un biglietto per il Giappone, ma addirittura uno per il giro del mondo. Sebbene non abbia mai rivisto quell'uomo, per uno strano capriccio del fato o del destino e attraverso le leggi sincronicit… fui in grado di continuare il mio viaggio.

Da Menphis presi un aero per San Francisco: qui ero di muovo straniero in terra straniera, con indosso quel mio   vestito di tweed fatto davvero per le brughiere scozzesi, e con appresso soltanto la mia chitarra e un'enorme valigia.

A quei tempi San Francisco rappresentava il cammino per la libert…, specialmente per coloro che si erano trovati irretiti nella stoica societ… inglese: la funicolare, la musica, le risate e il senso di gioia che pervadeva ogni cosa erano per me tentazione quasi troppo forte per partire.

Tutti noi abbiamo bisogno di tre tipi di cibo ogni giorno: il cibo che mangiano, l'aria che respiriamo e le impresone che assorbiamo. Senza uno di essi, c'e ben poca vita reale. Le impressioni sono necessarie e vanno raccolte coscientemente, piuttosto che solo contemplate.

Non esistono due momenti uguali fra loro, e cosŤ il sentiero che percorriamo un giorno non Š mai lo stesso del giorno prima o del giorno seguente.Dopo aver trascorso tutto il mio tempo un quell'ufficio di Menphis, banchettai con le impressioni a San Francisco e, cosŤ facendo, percepii un senso di guarigione.

La tappa seguente furono le Hawaii. Oh, che giorni affascinanti e incredibili" Il paradiso si dischiudeva al giovane sulle spiagge di Waikiki, e i cocktails di mai tai presero il posto della proverbiale tazza di tŠ. Mi sentivo come uno dei marinai del capitano Cook, quando per primo attracc• a Tahiti. La mia ricerca della Verit… e le mie aspirazioni all'apprendimento della guarigione per essere pi— utile, erano scomparse; anche gli alti ideali erano scomparsi: non esisteva nient'altro che un mondo infinito di attrazione sensuale.

Se veniamo catturati dal mondo dell'attrazione abbiamo tendenza a perdere la strada, e inoltre Š l'attrazione stessa ad attirarci. Quando imbocchiamo il viaggio di ritorno all'Essenza della Verit… stessa, ogni esperienza che ci Š stato  dato di vivere pu• essere vissuta come una pietra militare per guidarci lungo il cammino; non c'Š niente di male se perdiamo di vista questo segnale una prima volta,  o una seconda, o una terza, ma se continuano ad ignorare ci• che ci viene dato da comprendere, allora, con certezza, per noi sar… difficile vedere lo scopo del prossimo esame.

La Verit… non ci viene servita su un vassoi d'argento, mala si spreme goccia dentro di noi con un duro lavoro e con un buon senso d'osservazione.

Dal momento che l'interrogativo che avevo in cuore era reale, venivo guidato, anche se a volte con esiti cosŤ maldestri che mi pareva d'essere Paperino, lungo la Strada della Verit…. Persino alle Hawaii, circondato da tutti i piaceri locali, accaddero certi eventi che mi risvegliarono ancora una volta alla mia intenzione originaria. Come risultato, ristabilii i mie programmi di viaggio in Giappone; a scuola avevo letto qualcosa sul buddhismo zen, avevo studiato l'arte giapponese e mi ero sempre sentito attratto dalla serenit… dei suoi paesaggi campestri. Sapevo anche, intuitivamente, che lŤ c'era una chiave per la mia ricerca.

Sfortunatamente, non avevo imparato abbastanza dalla mie esperienze hawaiane su come il mondo dell'attrazione posa manifestarsi per distoglierci dalla nostra meta, sicch‚ mi accadde di nuovo qualcosa di simile sull'aereo per il Giappone. Incontrai un'hostess bellissima durante il volo, ed avendo deciso che ci piacevano moltissimo, prima di scendere dall'aereo lei mi diede un biglietto con il nome del suo hotel a Kyoto, in cui ci saremmo ritrovati dopo tre giorni. Per una qualche ragione, dopo aver sbrigato certe faccende a Tokio e prima di arrivare a Kyoto, persi il bigliettaio con il indirizzo dell'hotel. Ero impaziente di  incontrarla, giacchŠ un'avventura romantica si era messa in moto. Deluso, feci del mio meglio per ripercorrere il tempo trascorso in aereo, ed infine pensai di ricordarmi il nome dell'albergo: ma guai a coloro che "pensano" di sapere!

Il treno da Tokio a Kyoto era molto affollato; mi portavo ancora dietro il vaglione e la chitarra, ma fortunatamente ora viaggiavo in abiti pi— leggeri. Al mio arrivo a Kyoto chiami un taxi e cercai di spiegare all'autista dove volessi andare; costui non sapeva una parola d'inglese, e io non una di giapponese. Mi guard• un po' strano, quando chiesi di andare in quel determinato "hotel".

Guid• come un pazzo finche non svolt•, lasciandosi alle spalle la strada principale e mettendosi a zigzagare nelle strade secondarie. Infine si ferm• in un vicolo stretto, davanti ad un ampio portale di legno. Facendo del suo meglio per spiegarsi a gesti, disse che quello era l'indirizzo che gli avevo dato. Sembrava avesse molta fretta, e non appena gli pagai la corsa si allontan•. Ero lŤ, da solo, in piedi in mezzi alla strada, con chitarra e valigia.

Tutti noi conosciamo quel fremito che ci percorre quando sta per accadere  qualcosa: Š una sensazione alla nuca, accompagnata da un po' di paura propio nel plesso solare.

Ecco, era propio quello che provavo io. Era, a questo punto, evidente che quello non poteva essere l'hotel indicato sul bigliettaio che avevo perso. In un modo o nell'altro, il "caso"- Paperino aveva colpito ancora.

Bussai alla porta, e vennero ad aprire tre giovani donne che indossavano un Kimono di seta scura; sorridevano e mi fecero entrare in uno dei pi— bei giardini giapponesi che avessi mai visto. Nessuna fotografia avrebbe potuto rendergli giustizia: il senso di ordine, di pace e di tranquillit… cancell• tutte le mie paure. Mi sentivo come se fossi tornato a casa, ad Hascombe, anche se mi trovavo in un altro paese. C'era lŤ, quello stesso senso di uno scopo: anche un giardino pu• essere un guaritore.

Le giovano donne che in seguito avrei scoperto essere delle novizie, mi fecero cenno di aspettare sulla soglia.

Malgrado i miei timori si fossero dissolti nella bellezza del giardino, davvero mi sembrava di essere un po' matto: non avevo idea di dove fossi, e il trauma di quella situazione alter• il ritmo. Le giovani donne erano incredibilmente belle ed attraenti, ma non c'era segno di stanze d'albergo o di qualsiasi cosa ricordasse un hotel: mi tornava in mente la faccia del taxista quando mi aveva lasciato alla porta... Era forse un bordello? In quali strane circostanze mi ero andato a cacciare, questa volta?

Potevo vedere un tratto di un lungo a basso edificio che sembrava quasi far parte del giardino: non c'era separazione. Ogni cosa rispettava una proporzione e un'armonia perfette. Mi sedetti sulla valigia e aspettai, sentendomi come un pesce fuori d'acqua. In breve, le giovani donne tornarono, accompagnate questa volta da un uomo in abiti monacali, con il cranio rasato e con una specie di bastone piatto in mano. Costui si inchin• profondamente, e parlava abbastanza inglese perch‚ mi accertassi d'essere in un monastero. Infatti, salt• fuori che si trattava di un monastero buddhista zen dove i novizi imparavano l'antica arte  della Cerimonia del TŠ.

Le leggi della sincronicit… erano di nuovo al lavoro; pi— tardi, scoprii di aver pronunciato una sillaba sbagliata nel nome dell'hotel e, come risultato, finii col trascorrere diverse settimane in quel monastero, a meditare quietamente con gli altri e a ricevere istruzioni dall'abate, sperimentando le propriet… curative dell'ordine e degli schemi prevalenti nella casa e nel giardino.

Durante quel mio soggiorno, mi divenne sempre pi— chiaro che l'importanza dell'uso corretto degli schemi nella guarigione Š molto spesso tralasciata; le propriet… terapeutiche dell'architettura sacra o di un giardino ben curato, non saranno mai sottolineate abbastanza: nessuno Š pi— come prima dopo essere entrato in un cattedrale gotica o in qualcosa come la Moschea Blu di Istambul.

Certamente costruiremmo i nostri giardini, le nostre case e le nostre citt… con infinita cura e molta pi— considerazione se sapessimo che si pu• porre rimedio persino al danno causato da un trauma e dallo stress emotivo anche solo restando in luoghi di quel genere.

Per tutto quel periodo mi parve di vivere in un serie di ritorni di memoria, ricordi della mia fanciullezza. Il dolore di lasciare la casa in cui ero nato cominci• a dissolversi, e la seconda vista mi torn•; con quel dono, venne anche la crescente compresone che in un modo o nell'altro avrei fondato un centro di guarigione in Inghilterra: non avevo alcuna idea come ci sarei riuscito, e tanto meno di quando l'avrei fatto, ma le vasi si stavano formando. Mentre  sedevo nel bel giardino del monastero, avevo avuto visioni di un posto in  cui la gente venire, in cui il lavoro terapeutico poteva essere offerto ai bisognosi, e in cui  l'armonia e l'ordine avrebbero potuto essere restaurati per la gente proveniente dalle citt…. Ci vollero molti anni prima che quella visione si materializzante, ma sono convinto che quelle settimane abbiano avuto su di me un effetto profondo, rinnovando ancora una volta la mia infinita ricerca della Verit….

Venne il tempo di andarmene. Il giorno in cui avevo programmato di partire, l'abate predispose una Cerimonia del TŠ completa: malgrado le difficolt… linguistiche ed il fatto che io non comprendessi appieno il significato di tutti i gesti, fu un'esperienza possente e commovente. Ci salutammo con grande affetto. Non dimenticher• mai la gentilezza e la generosit… di quelle care persone.Non rividi mai pi— la mia hostess, ma tutto quello che guadagnai dal soggiorno nel monasteri fece sŤ da no farmela considerare come una grave perdita. Fu lŤ che, tra l'altra, imparai i principi di base della respirazione cosciente; l'abate aveva l'abitudine di ripetermi continuamente:"Tu ricorda per favore. Tu inspira solo per espirare". Negli anni seguenti, avrei trascorso lunghi periodi assorto in vari tipi di meditazione, e avrai imparato molte tecniche da maestri diversi, ma oggi come allora quel principio Š sempre valido. Con l'uso cosciente del respiro ed equilibrando l'inspirazione con l'espirazione, si spalancano a noi le porte di un intero nuovo mondo.

 

 

CAPITOLO IV

 

Viaggi in Oriente

 

E straordinario come, proprio quando pensiamo che tutto stia andando come vogliamo noi, quando la vita sembra fluire con facilit… nel modo migliore, capiti qualcosa di apparentemente casuale che andr… ad alterare quello schema. I nostri vengono capovolti, e cominciamo a chiederci che cosa sia andato storto e perch‚ si debba ricominciare tutto daccapo. Quando siamo giovani, Š difficile capire che le nostre esperienze ci forniscono il nutrimento necessario per la nostra crescita, e che solo quando siamo grati per le esperienze e tutto ci• che esse comportano, possiamo procedere oltre, sicch‚ ci vengono offerte altre e pi— grandi fonti di nutrimento.

Il tempo che avevo trascorso in Giappone mi aveva guarito in tanti modi diversi, ma ancora non avevo raggiunto la meta. Il mio viaggio sul cammino della Verit… mi aveva condotto attraverso molte esperienze arricchenti, ma ormai avevo bisogno di una "struttura" che mi permettesse di mettere in pratica ci• che mi era stato dato di capire. Senza quella struttura, sapevo che me ne sarei ritornato in Inghilterra ad affrontare la noia inevitabile della vita che mi avevano adeguato ad accettare come una cosa normale, e questo era un pensiero che non mi piaceva affatto. Mi chiedevo come avrei  potuto adattarmi ancora una volta alla societ…, e seguire la ronda dei cocktail, delle cene, dei balli che, allora, erano in voga. L'idea di un abito  per la cena mi sembrava assolutamente priva di senso e oscura, e le scarpe di vernice erano ben lontane dal monastero giapponese!

Lasciata Tokyo andai ad Hong Kong e cercai di raccogliere le forze per affrontare di nuovo la cultura occidentale . Andai a giocare a tennis nel circolo britannico locale, partecipai a numerose feste assolutamente britanniche e, in breve, mi sentii morire di noia. Il vecchio nastro di "voglio uscir fuori da qui!" gridava forte dentro di me.

Avevo abbastanza soldi per aggire l'intera faccenda, sicch‚ presi un aereo per l'India, e da qui pere il Pakistan. Fu  qui che mi presi l'inevitabile batosta: contrassi l'ameba in forma cosŤ grave che dovetti far ritorno in Inghilterra,  dove mi ritrovai in un ospedale londinese. Ebbi delle complicazioni tali che per quale anno non feci altro che entrare ed uscire dagli ospedali, dovetti sottopormi ad una  grave operazione e, per dirla in generale, ne ebbi abbastanza pi— di chiunque altro della medicina ortodossa.

Come molta altra gente, incominciavo a capire che se i professionisti della medicina avessero lavorato di comune  accordo con i vari guaritori e terapeuti del mondo, si sarebbe potuto fare un grande passo avanti nella comprensione della salute e della malattia. A quel tempo, avevo deciso di lavorare io stesso in ospedale, in modo da rendermi utile ed imparare di pi— sulla sofferenza e sulla morte, e dal momento che la mia famiglia conosceva il capo del personale di un dei pi— grandi ospedali di Londra in cui si faceva pratica, feci in modo di avere un posto. Diventai di molti dottori. I progetti di fare di me un agente di borsa o un fabbricante di birra, o uno ricco uomo d'affari si era dissolti. Ora stavo per conto mio, e accarezzavo l'idea de aprire, un giorno, un vero e propio  centro di guarigione, in collaborazione con i professionisti della medicina ortodossa, con un'equipe in grado di essere di aiuto su ogni possibile livello. Vedevo chiropratici, osteopati, erboristi e molti altri terapeuti lavorare tutti insieme. Il sogno era tirato per i capelli, ma alla fine si avver•.

Ad un certo punto venni invitato a tenere una serie di conferenze sulla guarigione esoterica ad Ajmer, in India.

All'ultimo momento, qualcosa mi grid• dentro di no andarci, e dopo aver disdetto il giro di conferenze cambiai il biglietto aereo con un volo per Karachi, in Pakistan.

Avevo in mente di andare a trovare un mio cugino che abitava laggi—, per quanto non ci fossimo pi— visti dopo la nostra infanzia, e non avessi alcuna idea della vita che conduceva. L'ambiente del club di campagna in cui li trovai  era in stridente contrasto con la povert… rampante dei ghetti circostanti; in certi giorni il lezzo della sofferenza e della miseria saliva su, fino ai campi del club, sebbene suscitasse ben poca compassione in coloro che erano ricchi abbastanza per pagarsi un via d'uscita dal dolore. Se siamo "una fratellanza di esseri umani nella paternit… di Dio", ma poi ci dimentichiamo il dolore dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, allora Š difficile definirci umani.

Rimasi una settimana soltanto a poco pi— con mio cugino, dopodich‚, spinto da un interrogativo ancora pi— impellente, quale lo scopo della vita sulla Terra, mi diressi verso il nord del Pakistan.

Avevo visto molte fotografie delle regioni settentrionali sopra Rawalpindi, vicino al confine con l'Afghanistan, e avevo letto di un posto misterioso di nome Hunza, in cui la gente campava pi— di cent'anni. Sapendo perfettamente d'essere sul punto di fare un grande cambiamento nella mia vita, cercavo di trovare il tempo per sedermi in pace per un attimo, e il pensiero di quelle belle montagne mi attirava. A Rawilpindi dovetti aspettare: il tempo aera troppo brutto perch‚ il piccolo aereo facesse quell'incredibile viaggio a Gilgil, a circa millecinquecento metri di quota, nell'Himalaya. Finalmente ci fu una schiarita. Erano finiti i giorni del valigione, della chitarra e dell'abito di Tweed; questa volta avevo zaino, vestiti caldi e un fornello portatile!

In quel periodo l'esercito  era preoccupato per i movimenti di truppe cinesi che puntavano verso il Pakistan, sicch‚ era permesso ai turisti di alloggiare soltanto nelle locande governative e di  muoversi su una jeep guidata unicamente da un autista con nomina governativa. Questo non me l'ero aspettato: avevo sperato tanto di poter stare da solo, e di consentire al futuro di manifestarsi. Quel volo era stato uno di quelli da far accapponare la pelle, uno dei pi— sofferti della mia vita, con le ali che quasi raschiavano il fianco dei picchi immensi, vertiginosi, sopra le nostre teste. Quando l'aereo era atterrato sano e salvo, mi spedirono nell'unica locanda governativa della zona e mi consegnarono i documenti necessari per visitare la regione.

Mi riposai per qualche giorno nella locanda, preparando il cibo che mi ero dietro con il fornelli, fuori dalla mi stanza, sulla veranda. I ristoranti avevano un'aria sospetta e non avevo voglia di rischiare, memore die miei attacchi di dissenteria in Pakistan anni addietro. Dal momento che non c'erano altri ospiti, il posto era tranquillo, e fu il momento buono per fare l'inventario.

Quando finalmente mi fui acclimatato all'alta quota e mi sentii a posto, uscii ad esplorare la citt… e la piazza del mercato: Fu qui che notai un uomo che vendeva abiti: per entrambi fu un riconoscersi all'istante; mi invit• nella sua piccola bottega a bere el tŠ. Aveva uno sguardo penetrante e parlava un fluido inglese, ed era molto ducato e dignitoso, malgrado avesse una aspetto un po'cencioso. Dopo qualche convenevole cominci• a rivolgermi una domanda dopo l'altra sulla mia vita: voleva sapere che ci facessi tutto solo a Gilgit, dov'ero stato in Pakistan e cosŤ via: In breve ci trovammo ad affrontare l'argomento  della mia personale ricerca della Verit…, e l'idea che siamo tutti qui per guarire, in un modo o nell'altro. La conversazione and• avanti per tutto il giorno, e alla sera mi invit• a casa sua: mando di corsa un ragazzo ad avvertire la moglie che avrebbero avuto un ospite a cena.

La sua casetta era poco lontana. L'uomo mi prese per un braccio, guidandomi la folla: in quei giorni erano pochi i forestieri a Gilgit, sicch‚ la gente mi guardava in modo inequivocabile. Sbucavano persino di corsa dalle strada laterali per dare un'occhiata a quel fenomeno. Ero ben contento che il mio amico sarto fosse lŤ con me ad allontanare con la voce quelli che si avvicinavano troppo.

Fummo accolti da sua moglie e dalla figlia maggiore,entrambe avvolti in abiti di ottima seta; mi trattarono come un re, e mi ricordo ancora oggi di quella cena; c'erano molte portate con aromi sottili, ma ci• che mi Š rimasto impresso Š il riso. Era ricoperto da una foglia d'argento puro, sottile come carta di riso:

"se mi avessero avvisata prima, sarebbe stata d'oro", disse la moglie del sarto con un sorriso, intendendo che avrei dovuto mangiare la foglia d'argento insieme con il riso.

La cena cominci• e finŤ, ci furono altre domande e poi  le donne ci lasciarono soli a parlare davanti al tŠ. Come sempre accade in Medio Oriente se gli occidentali cominciano a fare domande su Cammino Interiore, inevitabilmente si ricade sul Sufismo. Il sufismo Š l'anima esoterica dell'Islam, ed era qualcosa che avevo studiato a fondo a Londra. In qualsiasi religioso ortodosso, questi argomenti vengono discussi di rado apertamente, e mi era stato offerto ben pi— d'un vago indizio su ci• che quell'umile uomo sapeva, oltre a quanto fosse disposto a dire al primo incontro. Non c'e niente di meglio di un buon amo per prendere un pesce che non aspetta altro, sicch‚, il giorno seguente, ero di nuovo nel suo negozio!

Quel giorno, per•, il sarto aveva da fare, sicch‚ mi aveva combinato un appuntamento con un suo amico. Prima che ci andassi, tuttavia, insistette per prendermi le misure, dicendo che avrebbe voluto farmi un regalo quando fossi tornato da lui, il mattino seguente. L'amico in questione si rivel• essere un venditore di tappeti in un'altra strada. Di nuovo si svolse una scena analoga alla prima, con tante tazze di tŠ e altre domande, ma dal momento che egli non parlava molto bene l'inglese, questa volta fu pi— difficile rispondere. Egli mi spieg• che aveva parlato con il suo amico sarto, il quale gli aveva riferito che ero interessato alle arti della guarigione; continu• dicendo che aveva un amico pi— a nord, esperto in quel campo, e che se fossi passato da quelle parti avrei potuto andarli a trovare. Dal momento che non aveva indirizzo, mi tracci• una mapa approssimativa e mi spieg• che, pi— oltre, c'era ancora una locanda governativa, ai piedi del Nanga Parbat, la "Montagna Nuda", duemilaquattrocento metri pi— in alto di Gilgit.

Il mattino seguente tornai dal mio amico sarto, nella sua bottega:

"Sono onorato che tu sia venuto - disse, andando a prendermi nel retrobottega una magnifica veste di lana. -

Ti terr… caldo - sorrise. - Avrei voluto fare anche una fodera, ma quel poco di stoffa che avevo l'ho messa nel risvolto dei polsini. Ti prego di accettarla, e di ricordarti di noi quando sarai lass—, in montagna. Ho saputo dei tuoi programmi, e ho preso accordi l'autista governativo che ti verr… a precedere domani. Devi portarti dietro del cibo per almeno una settimana, perch‚ l'autista non si  fermer… lŤ con te, e dovrai preparare  tutto per bene. Possa Allah guidarti e proteggerti nel tuo viaggio".

Spesso ci viene detto che dobbiamo aver fiducia, ma ben di rado ci viene spiegato che si tratta di una fiducia di cosŤ elevata qualit… che non significa soltanto riporne in un essere umano o in una serie di circostanze, bensŤ essere di per sŠ fiduciosi, il che consente la manifestazione nel mondo relativo di tutto ci• che Š necessario. Se viviamo in un stato fiducioso, questo produce la compressione della sincronicit….

Il guaritore lo trovai, ma penso fosse pi— grazie alla fortuna che all'abilit…. La mappa approssimativa che mi era stata data non aveva molto senso per l'autista, il quale non parlava affatto inglese. Dopo un percorso piuttosto breve la strada svoltava in un pista terrosa, cosŤ stretta che quasi la jeep no ci passava, Nei campi c'era gente che lavorava, ma a parte questo non c'era nulla da vedere se non la massa torreggiante della montagna che si elevata fino al cielo.

Dovevamo avere percorso la met… del tragitto quando vidi un uomo che camminava davanti a noi: aveva lunghi capelli neri, cosa davvero insolita in quella parte del mondo, ed immediatamente cattur• il mio sguardo, Indossava una veste simile alla mi, che avevo imballato con cura insieme ai miei altri aviti. Alle sue spalle camminava un ragazzo di circa quattordici anni che portava fra le braccia una fascina di rami di ginepro. In seguito, ebbi modo di scoprire che la tisana di ginepro Š un ottimo tonico, soprattutto per le donne; se bruciato sulla graticola dei focolare come prima cosa la mattina, il ginepro ha anche la propriet… di ripulire la stanza dalle forme-pensiero residue del giorno precedente.

Chiesi all'autista di fermarsi, saltai gi— e mi avvicinai all'uomo mi guard• con sospetto, e dal momento che nŠ io parlavo la lingua del posto, nŠ lui sapeva una parola d'inglese, fui molto sorpreso quando all'improvviso mi fece cenno di seguirlo gi— per un sentierino.L'autista di rifiut• di venire con noi, e rimase con la jeep.

Camminavano  in fila indiana. Dietro a una curva c'imbattemmo in una piccola capanna davanti alla quale, in uno spiazzo, un gruppo di una quindicina di uomini stava seduto sui massi e per terra. Immediatamente tutti balzarono in piedi per accogliere quello strano uomo e il ragazzo: all'inizio no mi guardarono, ma in seguito, ad uno ad uno, si fecero pi— calorosi e venni accettato. Stavano preparando un fuoco nello spiazzo. L'uomo entr• nella capanna e, dopo che il ragazzo ebbe depositato i rami di ginepro in cima alla catasta per il fuoco, ne uscŤ. Ci fu un canto, poi l'uomo si inginocchi• e si chin• in avanti catturando il fumo con le mani ed inalandolo profondamente; poco dopo, rialzatosi, prese in mano un  bastone: i presenti andavano da lui ad uno ad uno, ed egli disegnava uno schema nella sabbia, ai suoi piedi. In seguito, per ogni persona metteva un bicchiere dŤ acqua all'interno dello schema, diceva qualche preghiera e poi dava l'acqua da bere all'interessato.

Era evidente che tutte queste persone soffrivano di qualche disturbo, e che quello era il guaritore locale. Pi— tardi venni a sapere che la gente veniva da osti lontani molti chilometri per incontrarlo, e che inspirando il fumo di ginepro egli riusciva a vedere un altro mondo, un mondo formativo, e quindi a diagnosticare ogni singolo disturbo. L'effetto degli schemi ch'egli disegnava sulla sabbia penetrava invece nell'acqua, la quale, quindi, diventava il rimedio per il malato.

Molto guaritori si servono di metodi simili a quello usato da quell'uomo in Pakistan per diagnosticare la causa di una malattia che si Š manifestata nel mondo relativo. Una volta, in Turchia, vidi una persona di quel genere servirsi di piombo fuso: prima liquefaceva il piombo in un tegame messo sul fuoco, tenendo nel fratempo il paziente per mano, poi rovesciava il piombo in una scodella di acqua fredda, la cui temperatura immediatamente solidificata il piombo facendo un disegno. Quando era abbastanza freddo, lo tirava e spiedava che cosa aveva visto e che cosa non andava nel malato, grazie a quel disegno di piombo. Quelle prime esperienze mi avevano poi condotto a studiare la natura degli schemi, sempre pi— a fondo, e mi erano infinitamente utili per capire come interpretare i mondi formativi. Ci so cosŤ tanti mondi dentro ai modi!

Dissi addio a quello strano gruppo, e trovai l'autista ancora in piedi, di fianco alla jeep, che mi aspettava.

Continuammo su per la pista terrosa finche, infine, raggiungemmo una zona di pascolo: qui finiva la pista e, proprio  dietro a pochi pini, sorgeva la locanda, ben radicata, come se fosse lŤ da anni. Probabilmente era servita come rifugio per gli alpinisti prima dei ribollenti disordini politici del dopoguerra.

Mentre mi aiutava a scendere dalla jeep con il mio fornello portatile e lo zaino, l'autista riuscŤ a spiegarmi che sarebbe tornato sette giorni pi— tardi. Senza quasi neppure  dare un'occhiata in giro, risalŤ in macchina a partŤ veloce gi— per la pista. Era pomeriggio inoltrato, e i ghiacciai che  i sovrastavano volgevano ora al rosa ne sole del tramonto. Per un attimo restai lŤ a guardare tutta la meraviglia di quelle montagne, cercai di acclimatarmi all'atmosfera rarefatta. Mi trovavo a pi— di tremilaottocento metri e respirare era diventato difficile. Non appena mi centrai nel momento presente, dopo que lungo viaggio, mi accorsi di non essere solo. sebbene il sole non  fosse ancora tramontato e quindi non vo fossero luci accese nelle locanda, potevo percepire una presenza. Bussando alla porta, sentii muoversi qualcuno dentro e poi vidi  uscire una donna con suo marito, che si rivelarono essere due missionari scozzesi in vacanza, appassionati di ornitologia...Quale pi— improbabile situazione avrebbe mai potuto verificarsi in alta quota, nell'Himalaya?

"Gradisce una tazza di tŠ?" chiese la donna, come se fosse la cosa pi— normale del mondo.

Rimanemmo a parlare finche fu ora di accendere le lampade. D'un tratto qualcuno buss• alla porta:

"Chi sar… mai?", chiese la signora con uno smaccato accento scozzese.

La porta si aprŤ ed entr• un uomo con aria da duro, con un enorme zaino e una piccozza.

"Mi chiamo Hans-disse.- Niente in contrario, se dormo qui?".

Hans, scoprimmo, era un alpinista professionista nato in Germania che aveva participato ad una delle spedizioni sull'Everest. Era reduce da alcune scalate in Afghanistan il che, a quel tempo, ra assolutamente illegale, e si preparava a scalare l'immensa montagna che, resa ora argentea dalla luna, torreggiava sopra di noi.

Restammo a parlare fino a notte inoltrata, ma, il mattino dopo, eravamo tutti in piedi per vedere l'alba. Subito dopo colazione, quando la coppia scozzese ci disse cos'aveva in programma quel giorno, Hans mi chiese se avessi voluto fare un'arrampicata con lui. Per una ragione inesplicabile, dissi di sŤ: l'assurdit… della faccenda Š che avevo paura dell'alta quota, non ero davvero equipaggiato come vestiti nŠ avevo scarpe da arrampicata, e inoltre intendeva portarmi su un ghiacciai ad oltre quattromilacinquecento metri di altezza, dove l'aria Š davvero sottile!

Salimmo ancora e ancora, su per i pendii erti e scistosi.

Era scivoloso e pericoloso senza le scarpe adatte, ma, malgrado la paura, continuai. Ad un certo momento mi persi completamente d'animo, e non riuscivo nŠ a salire a scendere: chiese aiuto. Hans, per quanto fisicamente robusto, non era molto alto, ma fece in modo di trascinarmi su per la china. Alla fine, arrivammo al ghiacciaio: si godeva di una vista bellissima, una delle pi— belle che ricordi, con il Nanga Parbart alla nostra sinistra, guardando gi— nella valle.

Si vedeva a malapena la locanda, settecento metri pi— in basso. Ci riposammo e ci dividemmo l'acqua; Hans mi raccont• le sue avventure escursionistiche, ma, a que punto, io avevo il mal di montagna ed ero temporaneamente accecato dal riflesso della neve, sicch‚ ero preoccupato. All'improvviso, Hans si alz• in piedi sul ghiaccio e mi annunci• che avrebbe proseguito ancora, in modo da allestire il suo campo base per l'ascensione, e che quindi avrei dovuto torvamente alla locanda da solo. Rimasi senza parole, terrorizzato, ma non c'era niente che potesse fare per cambiare la situazione. Ci stringemmo la mano e ci dividemmo.Con riluttanza, guardai la sua piccola sagoma muoversi su per il ghiacciaio, finche non riuscii pi— a vederla.

Richiamai alla mente la mia esperienza passata e la mia conoscenza, chiusi gli occhi e respirai piano per calmarmi.

Non molto tempo dopo, come su uno schermo televisivo, mi apparve un'immagine: vide una vecchia fattora in rovina, in Inghilterra, che non avevo visto prima, con una fiumiciattolo che scorreva gi— per la valle, un po' pi— in basso dell'edificio principale. All'improvviso, la scena mut• e vidi quella fattoria trasformata in un centro di guarigioni e di insegnamento; vedevo la gente con la luce negli occhi, lavorare gioiosa nei giardini. Tutto era permeato da una splendida atmosfera di pace di gioia o mi ricordava ci• che avevo provato in quel bel giardino del monastero giapponese.

Quando riaprii gli occhi ricolmo di meraviglia e di esaltazione. Senza pi— fatica, presi la via del ritorno, e questa volta, senza paura. Rientrai alla locanda, e qui restai in attesa dell'autista che sarebbe tornato sei giorni dopo, approfittandone per meditare su ci• che era successo. Non rividi pi— Hans, mentre i due scozzesi appassionati di ornitologia rimasero per altre due notti.

Durante quella settimana compresi con chiarezza ci• che mi restava da fare: quella fattoria si trovava da qualche parte in Inghilterra, ed avevo la strana sensazione di sapere con esattezza dove cercarla, per quanto non avessi mai visitato quella parte dell'Inghilterra prima di allora. Se la mia intuizione era giusta, in qualche modo l'avrei trasformata nel centro di guarigione che avevo visto sul ghiacciaio, nel Pakistan settentrionale. Prima di partire, promisi solennemente di fare tutto il possibile per trovare quella fattoria. Era un'impresa che, all'epoca, mi lasciava poca nessuna scelta.

 

 

CAPITOLO V

 

La fattoria trovata

Nella tradizione Sufi c'Š un grande detto:"Tieni fermamente la tua intenzione davanti a te, ad ogni tuo passo.

Ci• che vuoi Š la libert… e non devi mai dimenticarlo". E poi, cos'Š la "libert…" che ci viene chiesto di ricordare? Ben di rado ci dicono tutto ci• che implica questa parola; possiamo avere "la libert…" da qualcosa, possiamo avere la "libert…" di muoverci verso la nostra destinazioni, essendoci gi… liberati delle costrizioni che ci hanno cosŤ a lungo guidato. Possiamo anche la "libert…", coscienti che questa libert… Š proprio ci• a cui aneliamo, ma non solo per noi stessi, anche per i nostri figli e i figli dei figli.

Tornai a casa, a Londra, con la mia visione, e con una strana urgenza di rendere partecipi gli altri. Disfai i bagagli e telefonai agli amici con cui avevo meditato regolarmente per molti anni; decidemmo di incontrarci  subito.

Siccome avevamo trascorso molte ore, in passato, a parlare dell'eventualit… di fondare un centro, erano molto interessati nel sentire ci• che era emerso sul ghiacciaio. Forse eravamo sul punto di vedere realizzarsi i nostri sogni.

E cosŤ facile dimenticare la nostra intenzione originaria e lasciarci sviare in attivit… che non pensavamo minimamente di svolgere...Per fortuna i miei amici ed io  ci ricordavamo le qualit… necessarie per compiere l'impresa a cui ci accingevamo, qualit… di fiducia, coraggio, ritmo, perseveranza, fede e anche rispetto, coscienti che, come aveva scritto John Donne, "Nessun uomo Š un'isola..."

I membri del gruppo di meditazione venivano da tutti i sentieri della vita ed esercitavano varie professioni; uno degli uomini, un antiquario, viveva in campagna e il mio sesto senso mi diceva che, se quella fattoria esisteva davvero, doveva essere dalle sue parti. Prendemmo una mappa della zona, prendemmo nota di tutte le fattorie che erano menzionate e decidemmo di trascorrere tutto il tempo libero percorrendo la regione in macchina, in cerca di qualcosa che potesse assomigliare a quello che avevo visto. Chiedevamo nei pub dei villaggi se i fattori locali conoscevano un posto di quel genere, facevamo domande agli  uffici postali e ci informavamo alle stazioni di polizia, ma, per un bel pezzo, niente: forse, dopo tutto, la mia visione non era altro che una caso di cecit… da neve.

Un giorno ricevetti una telefonata dal mio amico antiquario:

"Credo di averla trovata- disse.-E circa a sedici chilometri da casa mia".

Continu• descrivendo ci• che aveva visto, ed effettivamente tutto sembrava corrispondere allo schizzo che aveva fatto per gli amici. Gli dissi che sarei partito da Londra immediatamente per andare a casa sua. Lungo il percorso, presi su un altro amico: tremavo un po', credo, pregustando ci• che avrei trovato.

Era lei!Non c'era assolutamente alcun dubbio. L'edificio principale era lŤ, con i fienili e persino con il fiumiciattolo che scorreva attraverso la valle. Era pi— bello di quanto avessi immaginato malgrado il suo stato deplorevole.

Certi vecchi tetti, sfondati, eranno ricaduti fra le mura, e in casa faceva umido e c'erano molte crepe. Il letto del torrente era ostruito, e se una vota era esistito un giardino non ce n'era pi— alcun segno.

Sebbene tutto fosse completamente ricoperto di erba e infestanti e ci fossero pochi uccelli in giro, tutto ci• che vidi fu la possibilit…: esplorammo ogni cantuccio, ogni recesso, e gi… potevo vedere la gente camminare lungo i sentieri, attraverso i giardini, e sentire i bambini ridere e giocare.

L'agenzia ci inform• che la fattoria era rimasta disabitata per gli ultimi quattro anni e mezzi; in origine l'edificio principale dominava molti pi— acri di terra, ma, in seguito, diverse fattorie avevano formato un sindacato locale, sicch‚ l'edificio principale era acaduto in disuso.

Perch‚ diavolo nessuno l'avesse comprato nel frattempo, rimarr… sempre un mistero; sembrava quasi che, per uno strano gioco del destino, fosse rimasto lŤ ad aspettare il momento che ci dei desimo a comprarlo noi. Mettendo insieme le nostre risorse, ci chiedevamo soltanto in quelle avventura ci eravamo imbarcati.

Non fu un caso che proprio negli anni seguenti, mentre gl edifici semidiroccati cominciavano a venire trasformati, incontrassi l'uomo che sarebbe diventato il mio maestro spirituale (Cfr. Sufi; l'ultima barriera, Edizioni Amrita).

Si dice che quanto il discepolo Š pronto, il maestro arriva; sono pienamente convinto che sia solo dedicando la propria vita al servizio cosciente per l'umanit… futura e per il pianeta stesso, che incontriamo davvero la persona giusta, quella che porter… avanti la trasformazione necessaria nelle nostre vite.

La fattoria divent• proprio un centro di guarigione. La  gente veniva da tutte le parti del mondo per dare una mano a costruire questo posto, che offriva una speranza tanto obbiettiva. Cominciammo a lavorare prima sulla casa grande, risistemando il tetto a rendendola abbastanza abitabile perchŠ ci si potesse dormire dentro con dei materassini per terra. C'era un unico bagno per tutti, la cucina era minuscola e, se no fosse stato per la buona volont… di tutti i visitatori, il lavoro non sarebbe mai andato avanti, come invece accadde, con la gente che lavorava d'amore e d'accordo, dall'alba al tramonto, in condizioni davvero difficili. Ben presto i lavori si estesero ad uno dei fienili per creare un dormitorio, giacchŠ l'edificio principale pomai era pieno da scoppiare.

La guarigione avviene su molti livelli: sebbene alcuni avessero l'impressone che, finche il centro non fosse stato fisicamente completo e pronto a ricevere ospito non  sarebbe stato in grado di svolgere la sua funzione, la verit… era che tanto la costruzione stessa del centro, quanto i corsi di studio residenziali che venivano tenuti del con tempo, rendevano possibile l'armonia e l'equilibrio.

Ogni individuo aveva la sua funzione; c'era sempre del lavoro fisico da fare, per tutte le et…, monche di studio e periodi di meditazioni. Tutto cooperava all'equilibrio dell'aspetto fisico, mentale e "aspirazionale" del'essere.

La fattoria continuava a crescere nella nostra visione : il primo anno venne creato un piccolo orto, che pi— tardi si estese fino a fornire ortaggi sufficienti per tutta la comunit…. I visitatori affluivano attraverso i cancelli ogni fine settimana, e alcuni de essi rimanevano anche sei mesi. Il secondo anno trasformammo una serie di stalla in stanze doppie e singole e, infine, riuscimmo a tirar nove  bagni con doccia.

Quel secondo anno vide anche la costruzione di una grande volta a cupola dentro al grande fienile cruciforme del sedicesimo secolo: sembrava una perla nel cuore di un'ostrica, sostenuta da nove alte colonne di quercia che tutti avevano collaborato a carteggiare e lucidare. Ogni colonna aveva nove lati.

In quegli anni la gente era davvero felice, e molti ricevevano la terapia di cui avevano bisogno. Anche la terra fu guarita: il letto del fiume venne sgombrato, in modo che potesse scorrere libero di muovo. Piantammo un frutteto di quattrocento meli e peri, e gli uccelli ritornarono. I soldi comparivano quando ce n'era bisogno sicch‚, senza che mai diventassimo ricchi, riuscivamo sempre a cavarcela. Se abbiamo chiaro in mente il nostro scopo e serbiamo un interrogativo nel cuore, allora siamo i discepoli del momento presente e le cose vanno a posto da sole, in uno strano modo.

Alla luce della sincornicit…, suppongo che non fosse sorprendente per noi scoprire che la nostra fattoria del sedicesimo secolo era stata costruita su un edificio molto pi— antico. Quando cominciammo i restauri, ci tocc• scavare, in molti, posti, profondamente: in un punto scavammo per quasi quattro  metri e mezzo e ancora i muri di pietra continuavamo verso il basso. Qui, le pietre erano molto pi— sottili e, i questo modo, ci fu possibile far risalire gli edifici orignali al nono o decimo secolo.

Mettendo insieme il tutto ci accorgemmo (e poi ne trovammo conferma) che la fattoria era stata costruita sopra a quello che un tempo doveva essere un monastero, saccheggiato nel sedicesimo secolo come centinaia di altri.

Per molti anni avevo studiato la natura dei luoghi sacri del pianeta e di cretti punti particolari che erano sempre serviti come luogo di pellegrinaggio, anche molto prima dell'arrivo del cristianesimo in Inghilterra. Le chiese erano state costruite su quei punti in cui, secondo la mia ricerca, le viscere del pianeta nascondevano un vortice di energia di guarigione. Per il mio lavoro ne avevo visitati molti, nel mondo, e ne avevo riconosciuto l'importanza. Non poteva essere un caso che quel fienale cruciforme fosse stato costruito propio sopra uno di questi vortici

Nella cupola, dentro al fienile, eseguivamo gesti sacri, nello stesso luogo che era servito per scopi sacri per centinaia di anni. LŤ, meditare era guarire, e la gente affrontava  lunghi viaggi per entrare a sedersi in silenzio. Davvero la Terra stessa Š una grande guaritrice, se sappiamo dove andare. Se il sigillo dell'antica saggezza si apre per noi, sapremo qual Š il posto giusto per costruire, per i nostri figli e i figli  dei figli.

Vedemmo compiersi il nostro sogno. anche se con il mutare del tempo non c'era pi— bisogno di quel determinato aspetto del lavoro di trasformazione, la bellezza del paesaggio rest• a testimonianza dell'amore e della cura di quel periodo. Alla fine la fattoria fu venduta e oggi, con poche modifiche, offre una serie di casette di campagna e di appartamenti per chi viene dalla citt… in cerca del quieto benessere di quel bellissimo posto. Fra le persone che avevano partecipato alla creazione del centro vi fu chi pens• che,  avendo smesso di funzionare quale era stato progettato, s'era trattato di un fallimento. Tuttavia Š sempre importante adattarsi ai tempi in modo da scoprire come meglio servire. Oggi, la fattoria offre esattamente ci• di cui c'Š bisogno.

Il lavoro di trasformazione va dove Š necessario e si manifesta in diversi modi: spesso si traveste, in modo che la forma non si insinui in esso, a trasformare la fluidit… del momento presente in concerti ciechi, fondati sulla nostalgia. dalla conoscenza trasmessa in quei magnifici giorni alla fattoria, molti altri centri presero il via in Inghilterra, in Scozzi, in Canada, in Messico e negli Stati Uniti; per chi dedica la propia vita a servire, l'"interrogativo" Š ancora vivo  e la Via del Ritorno non ha fine.

 

CAPITOLO VI

Capire come funziona il trauma

 

Quando riusciamo a dedicare la nostra vita al servizio cosciente, ci viene dato tutto ci• di cui abbiamo bisogno perch‚ la trasformazione si compia, non soltanto per i nostri compagni umani e per il pianeta, ma anche per noi stessi. Il fervore del nostro interrogativo interno definisce il nostro tragitto nella vita, e se sappiamo mantenere vivo questo "interrogativo" e chiara la nostra intenzione, allora, attraverso la nostra fiducia e le leggi della sincronicit…, incominceremo a scoprire lo scopo della vita sulla Terra.

Usando come schema di riferimento la mia stessa storia, ho inteso illustrare come queste idee interagiscano nel viaggio di un uomo verso la Verit…. CosŤ come no esistono  due esperienze uguali, la ricerca sar… diversa per ognuno di noi. Ho dimostrato come il mondo dell'attrazione possa distoglierci dalla nostra meta e come ognuno porti in sŠ gli schemi del passato, non solo quelli lasciatici dai nostri antenati, ma anche quelli nati dalla nostra "tensione o contrazione istantanea". I capitoli che seguono sono un distillato della conoscenza frutto delle mie esperienze circa la guarigione, e sviluppano ulteriormente il tema di questo libro, ovvero il fatto che siamo tutti per guarire, alla luce di questo riconoscimento: l'unico scopo dell'amore Š la bellezza.

Sebbene sia corretto affermare che sono le idee a indurre il cambiamento, le idee dei mondi formativi rimangono allo stato embrionale finche noi non le manifestiamo sulla Terra. Siamo noi i veicoli attraverso i quali l'Ordine Divino pu• essere svelato, ma abbiamo bisogno di mantenere questo veicolo pluridimensionale chiamato essere umano in armonia con  le Leggi Universali .

Uno dei principi pi— importanti della guarigione che Š  emerso da tutte le mie esperienze, Š l'esistenza di uno schema  del trauma. Il trauma pu• prodursi su vari livelli, e se noi ne comprendiamo la natura conquisteemo una preziosa capacit… de prenetrazione nelle cause della sofferenza e vedremo come i modelli di comportamento, fisici e psichici, si manifestano nelle nostre vita quotidiane.

Feci conoscenza con lo schema del trauma per la prima volta quand'ero molto giovane: avevamo un nostro cane favorito, un labrador, che ogni anno iscrivevamo al campionato di corse canine ma che, in certo periodo dell'anno, dovevamo riturare dalle gare. Da cucciolo era stato morso sul naso da una vipera ed era entrato in coma per quasi una settimana; da allora, ogni anno, fino al giorno in cui, vecchissimo, morŤ, nel periodo che corrispondeva e rifiutava il cibo, tranne un po' d'acqua. Il trauma di quell'incidente gli era rimasto per tutta la vita e, dal momento che era un animale, non sapeva come cambiare il suo schema.

Anno dopo anno, presi ad osservare me stesso e come mi  comportavo automaticamente in modo emotivo in diversi periodi dell'anno: mi resi conto che la cosa non aveva nulla a che fare con il semplice cambio di stagione, ma che c'erano  altre cause soggiacenti che si protraevano per tutta la mia vita. Questa comprensione mi offrŤ  nuovi squarci e ulteriori discernimento sul come e perch‚ ci comportiamo in un modo dato. Verso i venticinque anni m'imbattei in una donna, una maestra  in grado di spiegare questi principi e che, inoltre, mi aiut• a dipanare lo schema  del mio passato. Studiai con lei per pi— di quattro anni, ed imparai ad aiutare gli altri a fare la stessa cosa.

Un trauma pu• anche essere creativo, sebbene per la maggior parte delle persone, il solo fatto di usare la parola "trauma" fa sŤ che la loro mente la giudichi subito  in modo negativo. Ci sono traumi che possono agire come mediatori positivi in momenti in cui troviamo ad essere  bloccati in un ciclo e abbiano bisogno di passare ad  un  altro; se ci• ci fosse insegnato fin da piccoli da genitori pieni d'amore in grado  di capire questo principio, potremmo non farci intrappolare nell'istante in cui il trauma si produce. Se invece ci "contraiamo", possiamo fissare qualcosa di non necessariamente utile che pr• ci terr… in pugno, come mosche in un barattolo di miele, finche lo schema non verr… liberato attraverso il momento presente.

Ricordo una donna che, da bambina, era talmente attaccata al suo orsetto che, quando suo fratello un giorno gli lo squarci•, quasi entr• in coma. Perse il ricordo di quell'evento finche, ricoverata in ospedale per un'appendicectomia, d'altro se ne sovvenne per intero. L'ignoto  schema che l'aveva legata venne quindi riconosciuto e liberato attraverso il momento presente e, come  risultato, la vita di quella persona a cui sŤ un grado di libert… che essa stessa non avrebbe mai creduto possibile.

I momenti traumatici possono rubarci una parti di sensibilit…, che rimane bloccata dentro una schema. Finche queste parti congelate di noi stessi non vengono liberate e guarite, non possiamo essere completamente presenti nel qui ed ora. E se noi non siamo completamente qui, con tutto il nostro essere, non siamo completamente vivi, e quindi siamo limitati nelle sviluppo del nostro potenziale.

Gli esseri umani non sono soltanto bi o tri-dimensionali: se guardiamo fuori dalla finestra, in giardino, o verso le montagne, molto spesso cadiamo nella trappola di vedere soltanto "il panorama ed io" oppure "le montagne ed io": spazio, e far sŤ che siamo le piante o le montagne a guardare noi, il che ci far… uscire dal normale universo del ragionamento intellettuale. Possiamo anche aggiungere un'altra  dimensione alla "vista" e al "punto da cui noi vediamo la vista", notando ,contemporaneamente, che il sole risplende. Questo ci dischiude un mondo di possibilit… e poi, al di l… di ci• che possiamo vedere in ogni singolo momento, c'Š quello che possiamo percepire; e al di l… di esso, c'Š ci• di cui sappiamo solo che esiste. Possiamo udire mentre vediamo, annusare il profumo di una bella rosa, gustare l'acqua sulle labbra e sempre e sentire i nostri corpi camminare lungo il sentiero? Di rado usiamo appieno questi bellissimi sensi che ci sono stati dati.

Una volta, un grand'uomo mi disse.

"Dobbiamo amare nostri fratelli e le nostre sorelle, qui ed ora".

Quando davvero viviamo in questo momento sempre presente, eterno, ci sono altri sensi, pi— raffinati, che riescono a rivelarsi e che possono essere usati per vivere.

Uno di essi Š la chiaroveggenza; non mi referisco, qui, alla medianit… e a tutto ci• che essa comporta, ma piuttosto  uso il termine nel suo senso letterale, che significa "vederci chiaro", e deriva da radici francesi e latine. Vederci chiaro significa vedere ci• che realmente Š senza la distorsione dei limiti della mente e del falso ego, spesso fatti di opinioni provenienti dal passato, dai nostri genitori come dagli antenati, o dai nostri stessi giudizi espressi in questa vita. Vederci, nel senso vero del termine, significa essere in grado di vedere ci• che esiste nel mondo relativo, ma anche ci• che Š invisibile all'occhio ordinario, ad esempio nei mondi formativi.

Come la chiaroveggenza Š la capacit… di vedere con un occhio interiore, la chiarudienza ci permette di udire con un orecchio interiore. Quando l'idea di essere qualcosa di s separato dalla Realt… Una comincia a perdere le sue connessioni, otteniamo la capacit… di essere co ntemporaneamente in pi— posti, ci sono molti altri doni innati disponibili per noi, che possiamo usare persrvire coscientemente traumatico che ha motivato cosŤ a lungo le nostro vite viene liberato.

 

 

CAPITOLO VII

Lo schema del trauma

 

Se, come esse umani, aspiriamo a quell'enorme potenziale che giace in noi, possiamo cominciare ad essere partecipi del processo di evoluzione cosciente, invece di limitarci  a far parte di quello dell'evoluzione organica del pianeta. L'evoluzione cosciente pu• prodursi soltanto attraverso esseri umani coscienti: non appena cominciamo a camminare lungo il sentiero della guarigione, scoprendo di essere pieno di vita che Gurdjieff  chiamava "l'esperimento della vita sulla Terra".

Siamo fatti di molti corpi sottili diversi che si compenetrano, spesso chiamati "corpi eterici" in quanto siamo composti da fuoco, terra, aria ed etere. L'etere viene considerato dalla  fisica come una massa onnipervadente, priva di peso, supporto delle onde elettromagnetiche. Questi nostri eterici sono in grado di trasportare la forza elettromagnetica laddove Š necessaria, spesso attraverso la energia di un pensiero direttivo. Ognuno di questi corpi sottili ha una sua controparte nel mondo che possiamo percepire sensorialmente e che, per scrupolo di definizione, chiariremo corpo fisici, corpo sessuale, corpo emozionale, corpo mentale-motivazionale e corpo aspirazionale, ognuno dei quali Š pi— sottile di quello che lo precede .

Sebbene cisi identifichi soprattutto con il corpo "fisico", dobbiamo anche sviluppare l'abilit… di osservarlo con una certa oggettivit…, riconoscendo con gratitudine che possediamo un veicolo adatto a portarci nel viaggio della vita.

Possiamo essere fisicamente handicappati eppure, attraverso la comprensione, essere in grado di partecipare al Piano Divino: non c'Š fine alle possibilit… che giacciono in  noi.

Appena ci rendiamo conto di essere un continuo "divenire" proveniente da livelli vibrazionali sempre pi— sottili dei  mondi invisibili, gran parte delle nostre paure di essere inadeguati possono sparire. In certo senso, siamo tutti paralizzati nella nostra apparente incapacit… di fare qualcosa per situazioni che sembrano fuori dal nostro controllo.

Non Š difficile capire come il corpo fisico possa subire un trauma, dal colpo di frusta in un incidente automobilistico agli di un'operazione o di una qualsiasi altra ferita. Tuttavia, un trauma fisico non necessariamente rester… in memoria, mentre ci rester… il nostro atteggiamento, ci• che stavamo pensando o che sentivamo nell'istante preciso in cui il trauma si Š prodotto. E questo che fissa lo schema del trauma che poi continuamente influenza le nostre vite.

Con quanta cura saliremmo le scale essendo in collera o pieni di amarezza, se soltanto sapessimo che uno scivolone potrebbe "fissare" ci• che stiamo pensando in quel momento per un periodo indefinito!

Lo schema di un trauma non Š determinato soltanto da ci• che stavamo pensando o sentendo nel momento del trauma, ma anche dalla provenienza del nostro pensare.

Spesso supponiamo che il pensiero provenga dalla testa, ma la verit… Š  che solo se fosse un pensiero puro e senza artifici verrebbe da lŤ. Il nostro pensiero proviene soprattutto da sotto la cintura, laddove risiedono la paura, l'orgoglio, la cupidigia, l'invidia ed il risentimento, ovvero i vari muri che ci dividono dalla Verit…. Se riuscissimo a vedere il colore e la forma dei nostri pensieri, e fossimo per giunta sprovvisti di senso dell'umorismo, ci sarebbe  molto difficile convivere con noi stessi! Il pensiero puro Š stato descritto da Ges— negli Atti Apocriti di Giovanni: "Io sono pensiero, completamente pensato".

Oggi si va affermando un grosso asceso fra i terapeuti  sul fatto che la malattia derivi dalla mente, ma Š anche importante ricordare che la mente Š costituita da diversi livelli. Questo Š pi— facile da capire se  riconsideriamo l'idea che pensieri e sensazioni provengano da diverse aree del corpo, ognuna delle quali con la sua particolare funzione. Ci• che esterniamo sotto forma di pensiero ritorner… sempre indietro, "atterrando" nella medesima zona in cui, in quel preciso istante, ci saremo contratti. L'istante vive per sempre, sicch‚ restiamo intrappolati nei nostri giudizi, nelle nostre paure ed illusioni, e quindi non siamo liberi. Questo non vuol dire che tutti i pensieri e le esperienze negative ci renderanno malati fisicamente: se siamo onesti con noi stessi, riconcessero che le occasioni in cui abbiamo avuto cattivi pensieri sono innumerevoli. E ora di dire che certe forme di malattia si possono manifestare nel mondo fisico como risultato di uno schema di pensiero: ad esempio, pu• essere che n trauma avvenuto in un secondo tempo scateni il trauma originario, avvenuto nell'infanzia, che aveva prodotto un agente di motivazione nel nostro schema comportamentale di adulto.

Il corpo fisico Š fatto di materia, e quindi vibra al livello pi— basso. Ognuno degli altri corpi eterici o livelli vibrazionali restanti, Š pi— raffinato di quello che lo precede, sebbene tutti se compenetrino, compreso quello fisico.

Potremmo quasi vederli come mondi diversi all'interno dell'Unit… stessa, ognuno dei quali Š assolutamente unico, eppure, in realt…, non separato dal tutto se non attraverso i concerti mentali.

Ho dato al livello vibrazionali immediatamente superiore a quello fisico il nome di "corpo sessuale" perchŠ, quasi tutti, ci facciamo guidare dal desiderio sessuale.

Non mi riferisco, qui, all'atto sessuale soltanto, ma anche alla natura del desiderio in primo luogo: Š questo un aspetto di noi e, se non ci fosse, il mondo non sarebbe completo perch‚ non ci sarebbe procreazione. Il pianeta ha davvero bisogno di figli, ed Š l'amore, che si manifesta col desiderio,che fa marciare il mondo!

Tuttavia, Š utile notare quanto spesso ci identifichiamo con il nostro corpo sessuale a spesse degli altri corpi e, cosŤ facendo, esso pu• essere usato davvero male. Lo stesso vale per il corpo fisico, se non funziona in cooperazione con i corpi rimanenti. Temo che molti di quello che praticano la corsa o fanno esercizi per l'illuminazione, in realt… si inoltrino ancora di pi— nel camino dell'identificazione , piuttosto che agire per liberarsi dal mondo dell'illusione. Paradossalmente, abbiamo bisogno di questo corpo come veicolo per le forze pi— elevate, ed Š quindi importante che lo manteniamo in buona forma, in modo che possa funzionare al servizio dell'Unit…. E solo questione di punti di vista: possiamo essere liberi soltanto quando tutti gli aspetti del nostro essere sono perfettamente equilibrati e in armonia con la linfa vitale dell'universo stesso.

Come guaritore, ho avuto spesso a che fare con persone che avevano subito degli abusi sessuali o che avevano usato male la loro sessualit…: se ne andavano in giro  come se fossero stati feriti in guerra, portandosi dietro le loro cicatrici, visibili agli occhi dichi poteva vederle. Mi servir• della storia seguente per illustrare che terribili danni pu• subire il corpo sessuale.

Tempo fa venne da me una giovane donna di ventisette anni, con l'utero in pessime condizioni i medici le avevano detto che era necessario procedere ad un'isterectomia completa. Ripercorremmo la storia della sua vita, e salt• fuori che era stata violentata due volte, in due diverso occasioni, mentre faceva escursioni nelle Montagne Rocciose del Colorato, sempre nella stessa zona; gli stupri erano stati commessi da due uomini diversi, a due anni di distanza l'uno dall'altro.

Nulla accade per caso; presi informazioni, e scoprii che quella zona in particolare ra nota per eventi di questo genere. Sembrava che la regione stessa attirasse la violenza. Chiesi alla donna se ci avesse mai pensato e se, a livello subconscio, non avesse scelto di seguire la stessa pista dopo ci• che le era accaduto due anni prima. Questi interrogativi sicuramente risvegliarono qualcosa in lei, ma allora, non fu in grado di trovare alcuna ragione logica per la sua azione. Ovviamente, il ricordo era troppo doloroso.

Il secondo passo fu di scoprire che cosa, in lei, aveva favorito questi stupri. Spesso si dice che il sintomo o il dolore no siano altro che il biglietto da visita per comprendere il nostro vero sŠ. Apparentemente, una violenza carnale avviene causalmente ma, in realt…, ci sono molti fattori in gioco. In tutti i casi avevo consultato erano esistite cause secondarie che avevano in qualche modo favorito lo stupro. Non tutte le donne che facevano escursioni in quella zona avevano subito quell'indegna violenza, eppure qualcosa. laggi—, offriva un ambiente adatto per gli uomini implicati. Due erano i fattori da considerare: la zona stessa e la ragione per cui una donna incappava in quella situazione e molte altre no.

Con l'aiuto dei sensi sottili, scoprii che quella donna aveva un grado di trauma considerevole in parecchi dei corpi sterici, monche alcuni residue nel corpo fisico; questo non mi sorprese: scoprii che la causa principale era stata un trauma sessuale all'eta di cinque anni e mezzo. L'interrogai a fondo per vedere se aveva un qualsiasi ricordo di ci• che poteva esserle accaduto a quell'eta, ma per quanto si desse  da fare, non riuscŤ a trovare nulla  nella sua banca dati  in relazione con molestie o incidenti del genere a quell'eta.

Intuitivamente, ero convinto di nos essermi sbagliato: ci sono tecniche, nella guarigione, che possono essere insegnate per aiutare una persona a fare dei sogni coscienti, sicch‚ le diedi le istruzioni appropriate, la mandai a casa e le chiesi di tornare da me  il giorno   giunte. Al mattino si presento con un espressione di grande sorpresa dipinta in volto:

"Sa-disse- pi— o meno all'alba, era come se fossi mezza sveglia e mezza addormentata; riuscivo a veder con una certa chiarezza che qualcosa mi era accaduto davvero a quell'et…, ma da allora in poi non ci ho mai pi— pensato".

Aveva una luce negli occhi, era arrossita leggermente .

Sapevo di essere arrivato a met… strada nel porgerle aiuto: era gi… avvenuta, in parte, la liberazione dello schema del trauma attraverso l'atto vero e proprio del riconoscimento. Continu• spiegando che si ricordava  di aver fatto la doccia con il fratello maggiore, un adolescente piuttosto robusto, e che c'erano state delle sperimentazione sessuali. Questo, di per sŠ, non necessariamente aveva causato il trauma sessuale che avevo intuito; ovviamente c'era dell'altro. La lascia andare avanti e indietro nel suo schema di memoria, e infine le dissi:

"Bene, le Š piaciuto?"

Per un attimo mi guard• come se avesse di nuovo cinque anni e mezzo.

"SŤ", disse con un respiro profondo, con aria schiva e chinando la testa.

In quel preciso istante si era contratta, sentendosi colpevole e chiudendo fuori dalla mente cosciente qualsiasi  ricordo. Lo schema della memoria per quanto nascosto, era per• sempre lŤ: era stato quello schema di memoria a favorire gli stupri, come desiderio subcosciente di ricordare ci• che aveva anche favorito il manifestarsi di disturbi fisici nell'utero.

In questo caso non era difficile capire perch‚ il disturbo della giovane dona si fosse manifestato nell'utero, giacchŠ era da quella zona che aveva preso il via il suo pensiero in quel preciso momento. La forma-pensiero, proprio come una corda elastica, era ritornata indietro nel suo aspetto negativo e aveva causato il problema. Sono certo che la donna avesse anche una fragilit… congenita in quella parte del corpo, ma dopo la presa di coscienza che aveva lei stessa esperita in sogno dopo che le ebbi spiegato la situazione e con un ulteriore e necessario lavoro di sostegno, non le ci volle molto tempo per rimettersi.

Il livello vibrazionale seguente Š quel che chiamo "corpo emozionale", o mondo emozionale. Come in tutti gli altri mondi, ci sono infinite dimensioni da esaminare. Ognuno di questi vari "corpi" pu• contenere e alimentare traumi avvenuti precedentemente, e lo schema fissato da tali traumi pu• continuare ad influenzarci la vita. Se ci osserviamo  dentro, coscientemente, per veder come reagiamo in ogni determinata circostanza, possiamo diventare noi stessi i nostri guaritori; se riusciamo a guardare in faccia, senza rimproverarci, senza sensi di colpa e vergogna, quelle cose che dirigono la nostra vita. Il riconoscimento Š il primo passo di questo processo, proprio come la diagnosi, per un medico, Š il primo passo verso la guarigione del paziente.

Proprio come sviluppiamo attaccamento nei confronti del m

mondo sessuale, possiamo identificarci totalmente con quello emozionale: senza i sentimenti, senza le emozioni pi— profonde, non saremmo esserci umani completi, e tuttavia Š importante riconoscere che vi sono anche molte emozioni negative. Il mondo emozionale ci Š dato perch‚ impariamo ad usarlo, piuttosto che per essere usati. Dopo tutto, il nostro scopo Š diventare essere umani coscienti, non identificati o aggrappati a questo o quel mondo bensŤ capaci di magnificarsi nella totalit… della vita, senza freddezza, con fervore, insieme al significato del Tutto.

Ricordo un caso classico di trauma emotivo che mi capit• nella Turchia del Sud (CFR, Sufi: oltre l'ultima barriera, Edizioni Amrita). In quel periodo ero residente lŤ, perch‚ studiavo con il mio maestro spirituale. La notte prima dell'incidente c'era stato un matrimonio zingaro a cui l'intero villaggio era stato invitato; la preparazione aveva richiesto giorni interi, dei tendoni speciale erano luci colorate. Tutto, intorno, aveva un'aria di grande festa. Era davvero un evento insolito, perch‚ gli zingari vivevano molto lontano, nelle pianure dell'Anatolia, ed era raro che venissero  in citt… se non , di quando in quando, per vendere le loro mercanzie.

Al momento del matrimonio, per godere di una vista migliore la gente si era arrampicata sui tetti o sugli alberi.

Dopo il tramonto si aprirono le danze; il vino, il raki e la birra scorrevano, e l'orchestra gitana suonava  con tale fervore che, per me, ra impossibile non danzare. Sicch‚ ballai fino quasi all'alba. Il mio maestro che, fino a quel  momento, non aveva detto nulla, infine espresse il suo disgusto per quella mia "esibizione". Ormai il cielo era diventato nero e minaccioso, e se sentiva una certa pressione nell'aria. Quasi tutti erano tornati a casa ed era rimasti poche persone per fare pulizia.

Quella stessa notte, dopo un breve sonno, venni svegliato dal rimbombo di un'enorme tempesta con lampi, gradine e un vento fortissimo. Faceva ancora buio e giacevo sveglio, per paura di addormentarmi e di perdere l'appuntamento che il mio maestro mi avevo dato subito dopo l'alba. la tempesta no dur• a lungo, e quando finŤ notai che la pressione nell'aria era cambiata; c'era anche  una strana sensazione, ovunque, che quasi mi intimoriva nel prepararmi per quell'incontro.

Poi apparvero le prime luci, annunciando il levar del sole. La luce cresceva, e feci in modo, no senza difficolt…,di scender dal letto. Aprii gli scuri e guardai gi— nel cortile della casa: nel cortile e sul tetto delle case non  si vedevano altro che milioni e milione di piccoli rospi; era come un fiume di rospi in movimento, uno cosŤ vicino all'altro che riuscivo a malapena a vedere la strada. Il mio  primo pensiero fu di essere completamente impazzito e mi risedetti sul letto, cercando di  capire se ero ancora nel mio corpo. "Non pu• essere vero", dissi a me stesso fiduciosamente, ma quando guardai fuori ancora una volta, era tutto vero. Ormai il sole era sorto, e dovevo uscire in fretta se volevo arrivare puntuale al mio appuntamento con il maestro sulla spiaggia. Non mi ero ancora lavato, ed ero assolutamente frastornato.Nel mio corpo emozionale rimbomb• il trauma: se c'Š qualcuno che ha provato la contrazione istantanea, quello sono io!

Infine presi coraggio, mi lavai, mi vesti e scesi le scale fino nel patio dove, con circospezione, cercai di farmi largo nella massa di rospi senza far loro male. Sembravo un ballerino sulla punta dei piedi. Camminai attraverso la piazza del villaggio e ragiunsi un sentiero che portava alla spiaggia. Da dove erano venuti, tutti quei piccoli rospi? Erano forse caduti dal cielo, portati dalla tempesta e dai lampi? Certamente non ero quello stato di raccoglimento (cfr. pagina 151), necessario per l'incontro  imminente. Sapevo che il mio maestro mi avrebbe aspettato, rospi o non rospi.

Mentre camminavo, un ricordo indistinto uscŤ dal passato: non c'era una piaga menzionata dalla Bibbia, che aveva a che fare con i rospi? Poteva essere una punizione di Dio?

Il mio maestro era l'i, seduto fuori dal caffŠ deserto, con il bastone da passaggio davanti a sŠ.Probalbimente avevo un'aria molto confusa, perch‚ non fece alcun commento.

Anche la spiaggia era ricoperta di rospi. Mi sedetti, facendo tutto il possibile per essere in raccoglimento.

"Che c'e che non va? - chiese- Stai tremando. Come mai? Non hai fatto il tuo esercizio di purificazione ieri sera (cfr. pagina 141(, oppure eri cosŤ fuori di te che non te lo ricordi?".

All'inizio provai una grande vergogna e un grande timore ma, ancora oggi, gli sono grato perch‚, in quell'incontro, mi aiut• a sciogliere la concentrazione che si era creata nel mio corpo emozionale. Se non l'avesse fatto, quell'esperienza avrebbe potuto rimanere racchiusa nella mia  mente, e causare un sacco di paura e di sensi di colpa che avrebbero potuto influenzare tutta la mia vita. Erano rospi... non illusioni della mente. Persino il mio maestro fu d'accordo nel dire che si trattava di rospi, anche se ci limitammo a continuare il nostro lavoro come se niente di strano fosse accaduto. L'identificazione  non era ammessa, per quanto fosse difficile restare consapevoli in certe situazioni. Per rendere la cosa ancora pi— bizzarra, quando il sole divent• troppo caldo e ci incamminammo sulla via del ritorno lungo la spiaggia verso la piazza, e poi verso casa, i rospi erano scomparsi miracolosamente com'erano apparsi. Ma il trauma si trasform• in un miracolo piuttosto che in un malessere, lasciandomi con un senso di meraviglia e di riverente timore per come queste cose possono accadere.

E importante apire che questi corpo sottili o mondi non sono "pi— alti" o "pi— bassi" l'uno rispetto agli altri: questo Š un concetto della mente. Come ho gi… detto , si tratta di diversi tassi vibratori che si compenetrano tra loro. Ci sono anche Mondi Superiori, ma sono mondi non manifesti, in attesa di essere accolti nel nostro universo quando avremo preparato abbastanza i nostri veicoli, su tutti i livelli, per accoglierli.

Dopo il mondo emozionale, ho parlato di mondo mentale-motivazionale. Considerate l'idea della motivazione e dell'intenzione e di come, se la vostra motivazione Š pura, le cose possano manifestarsi nel mondo relativo per il bene dell'umanit…. Propio come tutti gli altri corpi, anche il corpo mentale-motivazionale pu• essere in stato di trauma, e quindi ferito . A questo punto, tuttavia Š improbabile che il corpo mentale-motivazionale sia danneggiato da un trauma senza che, a loro volta, ne siano stati colpiti il corpo emozionale, il corpo sessuale e, quindi, il corpo fisico. Alla luce del fatto che ognuno di questi mondi Š il veicolo energetico del mondo di tasso vibratorio immediatamente pi—  "alto" , l'effetto maggiore lo avremo sul corpo fisico. Il caso seguente a che vedere con il corpo mentale-motivazionale.

Non molto tempo fa, un mio caro amico fece un errore di guida: mentre cercava di sintonizzare la radio, inavvertitamente colpŤ il margine  erboso della strada, perse il controllo dell'auto e si capovolse tre volte gi— per una scarpata. Mentre tutto ci• accadeva, si ricord• di una tecnica di respirazione (cfr. pagina 138) per riuscire a restare cosciente il pi— possibile. Quando l'auto, ridotta ad una carcassa, si ferm•, egli si ritrov• seduto sul sedile posteriore, senza neppure un graffio. SE, invece, nel preciso istante dell'incidente si fosse contratto, si fosse tesi, quasi certamente sarebbe morto o avrebbe riportato gravi ferite, e qualsiasi cosa egli avesse  pensato allora, sarebbe rimasta racchiusa in quel preciso istante, colpendo poi i vari livelli del suo essere.

La ragione per cui ho incluso questa storia che parla del corpo mentale-motivazionale Š che, dopo aver discusso a lungo, egli mi spieg• che le sue motivazioni per guidare in quel preciso momento e in quella direzione non erano per niente chiare.

la strada che ci conduce alla Verit… Š erta e, talvolta, scoscesa. Ci vogliono davvero una grande pazienza e una grande perseveranza per continuare a percorerla quando sembra che tutti i pronostici siano contro di noi, quando non ci rimane nient'altro a cui aggrapparci che il nostro grido interiore, quell'interrogativo bruciante del perch‚ esistiamo. Pi— ci inoltriamo nell'opera di trasformazione, pi— Š importante continuare le pratiche che ci sono state insegnate: ci offrono l'equilibrio necessario e la cooperazione di vari mondi, il che, unito ad un'intenzione chiara, ci mette in grado di continuare sani e salvi il nostro viaggio.

Sempre a proposito del corpo mentale-motivazionale, anche a me accadde qualcosa del genere: ero stato invitato ad un incontro con una donna che era molto avanti nello studio dell'esoterismo e nel campo della guarigione; era stata iniziata ai massimi livelli e , forse, sebbene la mia motivazione fosse chiara, la mia sincronizzazione era sbagliata, inficiata da un'ambizione, nascosta lungo il tragitto, di scoprire ci• che quella donna sapeva. Ricordate: ci sono  molti livelli in ognuno  di questi mondi.

Un amico si offrŤ, quella domenica, di condurmi in auto dalla Scozia a Londra, ove doveva aver luogo l'incontro. Prendemmo tutti gli accordi necessari e, siccome era un incontro importante, ero ben determinato ad arrivarci per tempo, anche con una prospettiva di otto o dieci ore di viaggio. Partimmo in ritardo, il che non era buon  segno: spesso le cose vanno storte se si decide di partire ad una certa ora ma poi ci contraddiciamo.

Poco prima di passare il confine tra la Scozia e l'Inghilterra, il mio amico decise di accelerare da centodieci a quasi uno stretti tornante a destra. Anche qui la sbandata sembr• non finire mai, prima di uscire di strada finimmo contro un albero e poi rimbalzammo verso il basso, rotolando e facendo die testa coda prima di fermarci contro uno spesso recinto d'acciaio. Credo che, tutti noi abbiamo una nostra preghiera privata da usare in situazioni di emergenza, e ricordo benissimo che, mentre stavamo slittando, ripetevo la preghiera di Ges— continuamente sul ritmo del respiro e del cuore. Nel momento in cui uscimmo di strada ero completamente cosciente e lucido, nel qui ed ora, e pronto per ci• che sembrava inevitabile. Inspiegabilmente nessuno si fece male, a parte il mio cane che si era fatto prender dal panico, battendo il naso sul vetro del finestrino quand'era stato scagliato via dal sedile posteriore.

Se non avessi saputo che esistono questi vari mondi e mi fossi invece fatto prendere dalla tensione contraendomi, probabilmente ci saremmo feriti gravemente. E gli altri livelli vibratori pi— sottili, anch'essi avrebbero potuto restare prigionieri di quell'attimo preciso.

 Strisciammo fuori dall'auto, guardando in su, verso la strada, che adesso ci sembrava molto in alto e lontana.

Inevitabilmente, non dovemmo aspettare a lungo per vedere arrivare una macchina con a bordo una squisita coppia scozzese in giro per una passeggiata domenicale; essi guardarono in gi— e, dopo averci chiesto se stavamo entrambi bene, dissero:

"Allora, la gradireste una tazza di tŠ?". Forse l'incongruit… della situazioni ci aiut• a liberarci del trauma che avrebbe potuto prodursi.

Fin qui, abbiamo visto come un trauma pu• influire sul livello fisico e su tre dei corpi eterici, manifestandosi come trauma sessuale, emozionale e mentale-motivazionale. Il trauma, agendo come una ferita, favorisce la nascita di blocchi nelle nostre vite che poi possono causare, in noi, una sovracompressione. In qualsiasi situazione determinata, l'effetto di un trauma, quale che si il suo livello, si pu• manifestare sul piano fisico. sono fermamente convinto che il cancro sia la manifestazione sul corpo fisico del caos bloccato, imprigionato negli altri corpi sottili. E il punto da cui pensiamo, esattamente come ci• che pensiamo, che ha un effetto profondo sui risultati dei pensieri negativi.

Non intendo affatto dire che saper trattare gli schemi dei traumi sia una panacea per tutte le malattie ma, proprio come questa conoscenza Š stata risvegliata dentro di me, io ho la speranza di risvegliare negli altri i principi del trauma, tanto basilari quanto poco divulgati, per poter capire un po' pi— a fondo la nostra responsabilit… di nascita, procreazione e custodia del pianeta.

Se c'Š un danno sul nostro corpo "aspirazionale", perdiamo lo strumento che formula le nostre aspirazioni.

Quanta gente cresce tra le aspettativa dei genitori, senza capire che l'aspettativa, in quanto si forma nel campo eterico, danneggia il corpo aspirazionale, e talvolta in modo cosŤ grave che il bambino non ritrover… pi— quella sua visione interiore che potrebbe condurlo a cose migliori.

Forse uno dei pi— grandi peccati, se il peccato esiste, Š quello dei genitori che allevano i figli fra le aspettative. In realt…, quando questo accade, sono i genitori che cercano di recuperare i loro stessi fallimenti e, nascondendosi dietro ai figli, creano loro un danno immenso. Il corpo "aspirazionale" Š il tasso vibratorio pi— elevato e quindi Š il pi— difficile da guarire.

Eccovi un esempio di come questo danno pu• essere causato. Immaginate una bambina, la pupilla di suo padre, che viene viziata dai suoi genitori prima ancora di crescere. Viziare un bambino Š quasi brutto quanto abusare di lui perch‚, pi— tardi, nella vita, questo riduce la sua dignit… di essere umano fino ad un livello che spesso Š doloroso constatare. A questa bambina, che chiameremo Annie, era stato promesso un cavallino per il suo quinto compleanno: era su di giri ed eccitata ed aveva trascorso molte ore con i genitori a sfogliare i libri di fotografie di cavalli e cavallini, fino al punto che ormai se li sognava di notte.

Tutta la sua vita era imperniata sul pensiero del suo quinto compleanno: dietro la casa c'era un piccolo recinto, e aveva passato molte ore con suo padre a prendersene  cura e a costruire una staccionata tutt'intorno per il giorno in cui il cavallino sarebbe arrivato.

Annie parl• a tutti i suoi amici del prossimo evento, e li invit• per la sua festa di compleanno a vedere il cavallino di cui si parlava da una pezzo. Era cosŤ sovreccitata che non si accorse neppure che i suoi genitori attraverso un momento molto difficile nella loro relazione, e che quando lei andava al etto loro gradavano e litigavano. Il suono fissa gli schemi e quindi, anche nel sonno, gli effetti di quelle discussioni incominciavano  a farsi sentire nel campo elettromagnetico della bambina.

 Il giorno prima del compleanno di Annie, suo padre and• al lavoro como sempre, ma non torn• a casa prima che lei andasse a letto: sua madre le disse ch'egli avrebbe lavorato  fino a tardi in ufficio e le assicur• che non c'era di che preoccuparsi. Venne l'alba, e Annie si alz• prestissimo: forse il cavallino era gi… arrivato, ed era per quel motivo che il pap… aveva fatto tardi la sera prima. Guardando fuori dalla finestra, vide che il recinto era vuoto.

Scese le scale e si intrufol• nella camera dei genitori:  dopo tutto, era il suo compleanno! Sua madre stava ancora dormendo, ma suo padre non c'era. Ebbe un momento di panico, di vera disperazione, e quando sua madre si svegli• lei stava piangendo cosŤ forte che dovette darle una cioccolata calda per calmarla, fu allora che le venne detto che suo padre non sarebbe tornato: se n'era andato e non c'era nessun cavallino.

Il trauma di questo evento Š facile da capire: Annie aveva aspirato a quel suo compleanno e all'arrivo del cavallino che le era stato promesso per cosŤ tanto tempo. Il trauma, per lo meno su tre livelli sottili, mise radici prima che la bambina compisse sette anni. Anche se il ricordo dell'amara delusione alla fine si esaurŤ, durante l'adolescenza le rimase un amaro risentimento nei confronti degli uomini; faceva osservazioni sarcastiche sulla loro sessualit… e poi rideva di loro. Si spos• poco dopo i vent'anni ebbe almeno una gravidanza e, quando il bambino aveva soltanto un anno, lo lasci• con il marito e si diede alle droghe pesanti.

Ora, rivediamo la sequenza degli eventi. Annie era stata tirata su in mezzo alle aspettative, viziata di piccola, e poi amaramente delusa all'et… di cinque anni, e tutto questo per un pony. Era rimasta bloccata in quel punto temporale dal trauma. E alla fine non le era rimasto niente a cui aspirare, e ben poco o nessun senso di responsabilit….

Ci volle molto tempo per aiutarla a far fronte allo schema di memoria di quell'evento, in modo che potesse ricominciare una nuova vita.

Il suono fissa gli schemi: il suono che produciamo davanti ai nostri figli ai bambini che ci circondano, ha un'influenza diretta sull'istante presente, sicch‚ la nostra responsabili di tutti Š enorme. Dobbiamo fare molta attenzione a cosa pensiamo e a cosa diciamo, perch‚ anche il pensiero ha un suono; certamente aspiriamo a far di questo mondo un posto pi— salubre in cui vivere, per i nostri figli e per i figli dei nostri figli.

 

 

 

CAPITOLO  VIII

Il respiro cosciente

 

Sono stati scritti molti libri sulla respirazioni, soprattutto nella tradizione yoga, ma c'e ben poco materiale nel mondo occidentale, adatto alla mentalit… degli occidentali.

Parlando di respiro, la prima cosa che voglio sottolineare Š la parola "servizio", c'Š cosŤ tanto dolore e sofferenza nel mondo, e spesso, quando magari siamo noi stessi addolorati, troviamo difficile sederci per completare una pratica come quella del respiro, dedicata alla guarigione del mondo. Paradossalmente, spesso, quando ci ricordiamo che siamo nati per guarire, le cose diventano facili per noi anche nella nostra vita, e ci viene offerto uno squarcio di ci• che potrebbe essere il nostro scopo.

Spesso viviamo da addormentanti e diamo per scontate molte cose, non ultima la respirazione. Il respiro Š Vita!Se contempliamo anche solo queste quattro parole, possiamo capire quale sia la nostra responsabilit… nell'essere cosciente del nostro respiro, monche sentirci incoraggiati ad imparare a respirare in tutte le corcostanze. Nella nostra contemplazione possiamo dire il respiro Š Vita, il respiro Š Vita, oppure il respiro Š Vita ogni volta mettendo l'accento su un aspetto diverso da scoprire nella respirazione. Per essere davvero cosciente dobbiamo comprendere l'importanza; ad esempio possiamo seguire la respirazione attraverso le narici e osservarne la circolazione nel corpo, possiamo vedere il suo effetto trasformatore sulle cellule e le molecole, e sapere che il respiro pu• essere foriero di energia di guarigione a quella parti del corpo che ne hanno bisogno. Il nostro respiro non si limita al ostro corpo soltanto, ma pu• essere trasmesso al di l… del tempo e dello spazio: possiamo anche imparare a respirare per una altro quando la dipartita Š difficile.

Il respiro Š la chiave per la nascita cosciente, il sesso cosciente e la morte cosciente. Prendiamo il marito che sta accanto alla moglie durante il travaglio e che al momento del parto, mantenendo costante la forza e il ritmo del respiro , facilit… il rilassamento della donna: il respiro cosciente Š vitale anche nell'atto sessuale, che pu• essere il pi— sacro di questa terra se coscientemente desideriamo essere partecipi dell'Ordini.  E, al momento della mostre, ance se la persona che sta andando lo fa in odo inconscio, se respiriamo coscientemente, usando il respiro della Madre (CFR, pagina 138), ci sar… una pace profonda nella stanza.

Naturalmente tutto questo richiede un certo grado di pratica e, purtroppo, e ben pochi di noi sono state insegnate queste cose ascuola o a casa. Ma non Š mai troppo tardi per imparare! lachiave di volta per apprendere l'arte del respiro consiste ripagamento da questa pratica. La mente Š ambiziosa, ma dobbiamo ricordare che che siamo nati per guarire e per essere guariti, non per acquisire potere e favori per noi stessi,

Prendiamo una giornata tipica che comincia nel momento in cui alziamo, e osserviamo le implicazioni del respiro. Forse sbadigliamo o ci stiracchiamo un po' finche siamo pronti a scendere dal letto e a cominciare la giornata.

Da sdraiati, il nostro  respiro non Š lo stesso che da seduti o da in piedi: emtrambe le posizioni sono foriere di aspetti diversi di energia. Da sdraiati, abbiamo una certo tipo di magnetismo, correlato essenzialmente all'ora del giorno in cui il sole tramonta e in cui cominciamo il nostro viaggio notturno verso il sonno, mentre quando ci alziamo dal letto e assumiamo una posizione verticale, abbiamo un'energia di tipo diverso, necessaria per compiere il nostro lavoro durante il giorno. Allo stesso modo, c'Š una differenza tra respirare coscientemente da sdraiati sul fianco destro e sul fianco sinistro: percepiamo una sensazione diversa. Ecco perch‚ si dice che, se non possiamo pregare in piedi, seduti o in ginocchio, allora dovremmo farlo sdraiati sul fianco destro. La qualit… del respiro Š pi— ricettiva in tale posizione.

Se siamo assolutamente svegli o coscienti quando scendiamo dal letto, siamo in grado di fondere nel respiro la parola e il suono dei vari aspetti della notte e del giorno .

La prima pratica del mattino Š decidere di scender dal letto, che Š esattamente l'opposto di tirarsi su a casaccio e avviarsi alla deriva e senza scopo nella giornata. Alziamoci in modo cosciente, consapevoli dell'istante preciso in cui i piedi toccano terra: il letto non scappa! Seduti sul bordo del letto, ora, offriamo noi stessi all'inizio di quel nuovo giorno, dicendo dentro di noi: "chiedo il permesso di poter servire, oggi". A questo punto diciamo anche una preghiera di nostra scelta prima il passo seguente della nostra vita. ‚ incredibile quanto tutto questo possa aiutarci.

La mattina continua: facciamo colazione e poi andiamo al lavoro. Se osserviamo attentamente, ogni nostra mossa lungo la giornata corrisponde ad un mutamento della respirazione; Š come se avessimo dentro un cambio di velocit… a regolare il flusso del respiro, che si altera a seconda di ci• che apparentemente accade in un momento.

Diciamo, per esempio, che a questo punto saliamo in macchina e ci dirigiamo verso il nostro posto di lavoro: improvvisamente ci troviamo imbottigliati nel traffico.

Immaginate d'essere partiti da casa un po' in ritardo: acco che il ritmo del respiro si fa pi— veloce ed ora, per paura di arrivare tardi, ciminciamo a sviluppare rabbia e frustrazione perch‚ le cose non vanno come avremmo voluto. Il espiro, accelerato dal timore di arrivare in ritardo, rimane soffocato nella rabbia: in entrambi questi stati  non saremo dei veri agenti di guarigione, nel primo caso perch‚ non possiamo essere qui ed  ora fintantochŠ premiamo l'acceleratore della speranza, e nel secondo caso perch‚ non possiamo essere qui ed ora soffocando il respiro. Se poi perdiamo la pazienza e cominciamo ad inveire contro dei guaritori e potremo addirittura causare un incidente. La vera guarigione pu• avvenire soltanto nel qui ed ora.

La stessa cosa vale per la nostra vita emozionale: se ci situiamo all'apice del respiro, allora la nostra coscienza non viene sommersa dalle emozioni, che ad ogni modo ci tornano indietro. Quale che sia la nostra coscienza, siamo completamente immersi in un mare di disordine emotivo.

C'Š speranza, per•! Imparando, prima di tutto, perch‚ Š utile respirare, e poi imparando come respirare, ancora una volta possiamo porci all'apice del respiro; gli aspetti pi— elevati del nostro essere, correlati come sono con i Mondo Superiori, possono allora operare attraverso di noi, portati  dal vento del cambiamento che soffia attraverso un uomo o una donna cosciente. Questo Š il mutamento necessario per uscire dalla immobilit…, dalla malattia e dalle emozioni negative: Š una grande sfida.

Tutti noi facciamo errori, altrimenti non impareremmo mai.

Diciamo, per riprendere lŤ esempio, che continuiamo a dimenticarci del respiro di guarigione per tutto il giorno.

Siamo arrivati tardi e ci siamo precipitati in ufficio, qui abbiamo scoperto che c'Š una nuova segretaria, e che le lettere che avremmo dovuto scrivere erano fuori posto. Il caffŠ era freddo e poi, proprio quando stavamo per farci qualcosa di fresco, Š andata via la corrente. A questo punto, l'unica cosa che avrebbe potuto salvare questa giornata disastrosa sarebbe stato ricordarci della sacralit… del respiro: se avessimo lavorato con il respiro della madre 8Cfr. pagina 138), le cose in ufficio si sarebbero calmate e l'ordine sarebbe prevalso ancora una volta.

La respirazione cosciente Š direttamente in rapporto cl tempo. La nostra esperienza temporale si altera completamente se ci situiamo all'apice del respiro. Se fossimo usciti, dicendo arrivederci al marito . alla moglie, ai bambini o agli amici, se ci fossimo fermati per un attimo in raccoglimento, se avessimo sorriso al momento di salire in macchina e avessimo deciso di dirigersi coscientemente in ufficio, allora forse no ci sarebbe stato nessun imbottigliamento. Se fossimo partiti per tempo, avremmo potuto trovare un percorso in linea retta attraverso le altre macchine, al volante delle quali c'erano quelli che non aveva no ancora preso le loro decisioni e che, quindi, erano ancora prigionieri del traffico!

La giornata continua in ufficio: proprio come ogni era Š diversa e ha le sue sensazioni, cosŤ Š diverso ogni giorno. Ci• che facciamo di lunedŤ, sotto l'influenza della Luna, non lo faremmo di martedŤ, sotto l'influenza di marte, e neppure di giovedŤ, sotto l'influenza di Giove.

Ogni giorno ha la sua qualit…. Come rispettare i cicli lunari nel mettere a dimora le piante ne aumenta le probabilit… di crescita forte e sana, coŤ il pianificare le nostre attivit… in congiunzione con la qualit… propria di ogni ora del giorno fa si che l'ordine e l'equilibrio la nostra vita.

Se osserviamo il respiro durante il giorno ,scopriremo che all'incirca ogni c'Š un mutamento sottile, non soltanto nel ritmo ma anche  nella posizione del respiro.

Questi mutamenti si producono automaticamente, anche se di rado sul momento ce ne accorgiamo. Di solito c'Š pi— "vibrazione" o energia che passa attraverso una delle narice e, se siamo coscienti del respiro, pu• darsi che ad un certo momento riusciamo a percepirne il flusso pi— facilmente attraverso la narice destra e che poi, in un altro momento, sia pi— facile percepirlo attraverso la sinistra.

Quando sentiamo pi— energia passare dalla narice destra, allora siamo in una situazione di maggiore positivit…, ed Š un buon momento per agire. Per contro, quando la sensazione del respiro Š situata nella narice sinistra, saremo pi— recettivi. Se il respiro Š ugualmente distribuito su entrambi i lati, allora abbiamo una situazione di equilibrio tra l'attivo e il passivo.

Possiamo spostare il flusso da una narice all'altra, quando Š necessario. Se dobbiamo recarci ad un incontro in atteggiamento positivo, allora nello spazio di circa tre minuti possiamo cambiare il respiro in modo che passi attraverso la narice destra. Se siamo pronti a ricevere ci• di cui abbiamo bisogno di sentire in ogni singolo istante, allora sar… importante ragiungere il corretto tasso vibratorio attraverso la narice sinistra. E molto pi— difficile ottenere il respiro completamente equilibrato, ma con la pratica e la visualizzazione possiamo imparare a respirare attraverso la membrana che separa la narice destra dalla sinistra

Pi— operiamo con il respiro, pi— riusciremo a vivere in armonia in un mondo caotico. Scopriremo di identificarci sempre meno con le situazioni e che, di conseguenza, riusciremo ad elevarci al di sopra del fratuono opprimente degli apposti, in banca come al supermercato.

Gradualmente incominceremo a costruire dentro di noi un osservatore interiore, pi— sensibile al qui ed ora, e cosŤ riusciremo a veder ci• che Š necessario in ogni singolo istante, monche a sapere come essere d'aiuto nel modo migliore.

Se ci sediamo in una stanza con un gruppo di persone, apparentemente inspiriamo tutti la stessa aria ed espiriamo l'aria filtrata attraverso i nostri organismi. Tuttavia, c'Š un modo per scegliere l'aria che respiriamo, ance se la veridicit… di questa affermazione pu• essere dimostrata soltanto se la sperimentiamo di persona. Ne vale davvero la pena.. La chiave consiste nello scegliere la qualit… di aria pi— sottile che possiamo: per farlo, si ricorre a quella che viene a volte chiamata "immaginazione creativa": non Š fantasia, ma piuttosto un dopo interiore che pu• rivelarsi in un atto creativo.

Pu• sorgere l'interrogativo di come si possa scegliere la qualit… pi— sottile dell'aria in una stanza piena di fumatori: la risposta Š che Š difficile ma comunque possibile, per mezzo della visualizzazione. Se si giudicano i fumatori o il fumo, cisi identifica con la situazione. Ma se per noi Š davvero vitale e necessario svolgere una funzione particolare, la presenza o l'assenza di fumo non dovrebbe essere un diterrente. Ricordiamo che il ostro scopo Š riuscire a respirare in tutte le condizioni.

Possiamo immaginare di trovarci di fronte all'oceano, o accanto a un bel ruscello, o ad acqua di montagna e, con questa immagine ben ferma in mente, continuiamo a respirare con il respiro della Madre (cfr, pagina 138), al ritmo di 7-1-7-1-7. E anche possibile respirare da una stella oda una pianeta particolare per riequilibrare l'energia: se abbiamo bisogno di maggiore energia maschile possiamo respirare da marte, il che incrementer… nel nostro corpo la presenza di ferro. Se abbiamo bisogno di maggiore ricettivit…, possiamo respirare alternatamente visualizzando Marte e Venere, il che far… aumentare l'elemento rame in noi. Possiamo persino visualizzare i luoghi sacri del pianeta, che sono cosŤ benefici per il mondo, mentre respiriamo . Possiamo immaginare i luoghi himalayani in cui si ritrovano gli uomini santi, o citt… quali Gerusalemme, Chartresin Francia, Glastonbury in Inghilterra o ancora l'immensa ruota medicina nel Wyoming. Tutto questo, con la respirazione e la visualizzazione. e il dono sar… nostro.

Ma, ora, torniamo alla nostra giornata immaginaria: se mangiamo coscientemente durante la pausa del pranzo, osservando rispettosamente il respiro, avremo tutta la energia necessaria per affrontare il pomeriggio. Il nostro atteggiamento nei confronti del cibo, nella guarigione, dovrebbe essere lo stesso che per il respiro: Š importante non dare nulla per scontato nella nostra vita, e ricordarci di essere  grati. Potremo allora condividere questo profondo senso di gratitudine con altri, che forse se lo sono dimenticato.

Nel pomeriggio forse avremo un momento di sonnolenza e di difficile concentrazione: ancora una volta, se usiamo coscientemente il respiro, possiamo facilitare di molto le cose.Ogni respiro potrebbe essere l'ultimo: non si pu• mai sapere. Veniamo al mondo portati dal respiro, ed Š con un ultimo respiro che ce ne andiamo. Se la vita sembra difficile, durante il pomeriggio come in ogni altro momento, possiamo sempre sederci un attimo a pensare a questo.

Ben presto giunger… il momento di lasciare l'ufficio, di risalire in macchina ed affrontare il viaggio di ritorno a casa con le sue esalazioni, gli esseri umani frustati, le radio a tutto volume e i caselli dell'autostrada. Tutto questo sembra richiedere cosŤ tanto tempo...Come riuscire ad affrontare queste situazioni, giorno dopo  giorno, senza farci venire un'ulcera o la pressione alta? Molti si mettono in un stato di atturdimento completo, il che Š sŤ una soluzione, ma non quella cosciente: non Š altro che un metodo per essere del tutto incoscienti, in modo da non dover affrontare il fastidio.

Se ci poniamo all'apice del respiro, allora viviamo nell'eterno presente del qui ed ora, ed Š ci• per  cui Š fatto un guaritore. Come ho gi… detto, tutti, a modo nostro, siamo guaritori: dobbiamo essere coscienti e consapevoli, presenti in ogni nostro respiro. la verit… sta nel punto esatto fra l'inspirazione e l'espirazione, ed Š in quell'istante che la grazia pu• entrare. Non sappiamo mai quando potrebbe accadere: magari in autostrada. L'ingorgo di traffico potrebbe essere un'occasione eccellente per praticare l'atto del respiro, in modo che, quando arriveremo a casa, saremmo davvero pronti ad accogliere i nostri amici o la nostra famiglia. Non ci porteremo dietro tutto il peso della giornata sulle spalle, e non lo scaricheremo a casa. Saremo invece liberi di servire gli altri dal momento stesso in cui varcheremo la soglia.

Una volta a casa, probabilmente avremo voglia di fare un bagno o una doccia, per lavar via lo sporco della giornata. Ecco un'altra occasione per usare il respiro. mentre facciamo il bagno possiamo inspirare coscientemente il vapore; il respiro porta umidit…. Inoltre, l'acqua Š un conduttore di elettricit…, e le forme-pensiero so no impulsi elettrici, sicch‚, essendo coscienti  del respiro e dell'umidit… nella doccia, possiamo purificare i nostri corpi sottili, ai quali forse si son aggrappate forme-pensiero della pi— sottile natura, senza che neppure ce ne siamo accorti.

Eccoci dunque pronti per la serata e per tutto ci• che essa pu• offrirci. Abbiamo lavorato duro per mantenerci all'apice del respiro, e al di sopra del tempo. Per completare la giornata, facciamo il nostro esercizio decisionale (Cfr. pagina 144), e, in ultimo, l'esercizio da purificazione ( Crf. pagina 141). Ora possiamo dormire in pace, pronti per affrontare ci• che il giorno seguente ci offrir….

Il respiro Š Vita! Noi inspiriamo solo per espirare e quindi impariamo ad equilibrare l'inspirazione con l'espirazione. Osserviamo il respiro e vediamo come esso entra in noi, e come pu• essere usato per il meglio. Visualizziamo come respiriamo. Respiriamo per gli altri in omenti di stress. Attraverso la visualizzazione ed il respiro, raccogliamo tutta la bellezza e l'energia di cui abbiamo bisogno in modo da essere in grado di servire. Come disse una volta Ibn al'Arabi, un grande mistico Sufi, "tutto Š contenuto nel Divino Respiro, propio come il giorno nell'alba".

 

 

 

CAPITOLO IX

Permesso e autorizzazione nella professione di guaritore

 

La questione del "permesso" e della "autorizzazione" nella professione del guaritore Š tale da interessarci tutti, quale che sia il nostro campo d'azione. E una cosa di cui si parla raramente, se mai se ne parla, nei vari training che ci vengono proposti. Pi— ci inoltriamo nel regno del pensiero e della preghiera, meno ci viene insegnato che Š necessario ottenere il permesso della persona o del gruppo per cui preghiamo. Dobbiamo interrogarci molto profondamente, chiedendoci se abbiamo l'autorizzazione necessaria (e questo comporta un grado affinato di conoscenza) per lasciare delle forme-pensiero nell'etere, le quali certamente cercheranno di manifestare in un posto o nell'altro.

Racconto spesso di quando vivevo a Los Angeles e dirigevo una scuola intensiva di trasformazione. Tutto and• bene finche, senza apparente ragione, cominciai a sentirmi a disagio. Mi sentivo come se stessi affondano sempre di pi— nel fango, con  un'enorme perdita di energia.

Mi sedetti a meditare su questo fatto, e ricevetti una risposta: un folto gruppo di persone aveva sentito che avevo bisogno che qualcuno pregasse per me in quel periodo, e quando compresi ci• che stava accadendo, telefonai loro immediatamente, li ringraziai molto per l'interessamento e chiesi loro di smettere subito per favore, le loro preghiere. In breve recuperai l'energia e mi sentii meglio. Pi— tardi, quando fui in grado di viaggiare, raggiunsi il gruppo per spiegar loro che ci• che stavano facendo, malgrado la loro buona volont… era di proiettare i loro conti individuali e di gruppo di quanto pensavano mi fosse necessario. Accade comunemente che la gente prenda el proprie opinioni per una vera preghiera.

Si pone allora la questione di come possiamo esser certi, e avere  la conoscenza necessaria e l'autorizzazione per agire. Nella professione medica, Š il paziente che per prima si reca dal dottore a chiedere aiuto, dopodich‚ il medico fa del suo meglio per cercare di porre rimedio al dolore e alla sofferenza: il permesso per curare il paziente viene dal paziente stesso. Se poi deve esserci un'operazione in ospedale, al paziente si chiede di firmare un modulo che libera il medico dalla responsabilit… dell'intervento, dal momento che non si pu• promettere nulla. Il paziente si accolla la responsabilit… di consegnare il proprio corpo sul tavolo operatorio. Non Š simile a quanto accade quando  abbiamo a che fare con i regni della mente e dei mondi causali? Con che frequenza ci chiediamo interiormente se abbiamo il diritto di favorire il processo di mutamento attraverso la nostra energia, la nostra mente e le nostre forme- pensiero? Certe volte pu• essere necessario che la persona che vorremmo tanto aiutare resti malata ancora per un po', in modo da imparare una certa lezione o per poter eliminare certe scorie.

Per godere di una protezione in questo campo, dobbiamo porci tre interrogativi che sempre a che studia gli stessi metodi di guarigione che uso ed insegno . I tre interrogativi sono: mi Š consentito? Devo? Sono in grado?Le implicazioni di questi interrogativi sono vaste, ed Š consigliabile analizzarne affondo la natura. Ricordate che queste regole o leggi non valgono  soltanto per i guaritori professionisti, ma possono essere utilizzate in ogni attivit… decisionale.

Siamo tutti collegati da fili invisibili, e c'Š un momento e un posto giusto per ogni cosa il sole.In qualit… di uomini compiutamente la formula della nostra  vita e di agire con accuratezza. Spesso cito un poeta, Francis Thompson:

"Non puoi toccare un fiore turbare una stella". Se siamo davvero onesti con noi stessi, questi interrogativi ci possono aiutare a sapere se abbiamo l'autorizzazione necessaria ed il permesso appropriato per operare con o per un paziente, o per lavorare con un luogo e con il pianeta stesso. SE soltanto gli addetto ai piani di sviluppo regionali riflettessero su questi tre interrogativi prima di costruire anche solo  un altro mucchio di case nel posto sbagliato!

Il senso pi— immediato del "mi Š consentito? Š facile da comprender: Š chiedere il permesso di fare ci• che consideriamo necessario qui ed ora. E come telefonare ad un amico e dirgli: "Posso venire da te, oggi?"

In primo luogo  Š questione di buona educazione, ma poi ci sono altri livelli di significato pi— profondo. Supponiamo, per esempio, di aver rivolto questa domanda senza quel fervore che avremmo potuto infondere in essa, e che il nostro amico, dall'altro capo del telefono, ci dica "No!". Pu• essere che proviamo addirittura del risentimento, sicch‚ la domanda si ritorce contro di noi.Quando facciamo una domanda, dobbiamo farla con tutto il nostro essere, cosŤ la risposta giusta verr…, per tutti i soggetti interessati. E quasi come se avessimo bisogno di accordarci finemente. come uno strumento musicale, perch‚ ci• che sta dietro la domanda possa essere udito correttamente, e perch‚ la risposta possa essere capita.

 Con questo primo interrogativo chiediamo il permesso dell'Altissimo, oltre che dell'individuo o gruppo interessato. Attraverso questa domanda, questa connessione, il SŠ Superiore  palesare la risposta nel mondo relativo, dopodich‚ possiamo andare avanti: Š importante non andare avanti senza questo permesso.

 La seconda domanda, "devo?", pu• essere meglio compresa se includiamo la natura del tempo. Come ho gi… detto c'Š un momento giusto per ogni cosa: quando davvero facciamo questa domanda con tutta la sincerit… possibile, comprenderemo che il tempo Š una faccenda della massima importanza, in qualsiasi forma di guarigione. So che sembra un'ovviet…, ma l'arte di fare una domanda Š di rado insegnata a scuola; se ci riflettiamo, forse possiamo incominciare a capire un po' di pi— il tempo esteso. "Devo?" ci porta ad ottenere un permesso nell'ambito della dimensione temporale, proprio come "Mi Š consentito?" significa chieder permesso ad una fonte che si trova fuori dal tempo.

L'ultima domanda, "sono in grado?", implica l'esistenza di uno stato nel quale, ad ogni singolo momento, veniamo a trovarci. Forse siamo soltanto in capaci di dare aiuto in quel dato giorno, o in quel preciso istante temporale. Forse non stiamo bene, la nostra energia Š scarsa, o lo stato di raccoglimento non Š quello giusto. Forse la persona che si viene chiesto di guarire non Š pronta.

"Sono in grado?", Š una domanda importante quanto le prime due. Mi rammento di una paziente che venne da me dopo quasi cinque anni di disturbi del sonno; le era stata fatta una diagnosi sbagliata per una lesione alla schiena, e negli anni aveva diverse cure, e tutte le avevano fatto pi— male che bene. Le rivolsi le tre domande per ottenere il permesso di fare il possibile e ne ricevetti tre risposte affermative. Dopodich‚, per sette notti dormŤ in mezzo ad un rumore tremendo: naturalmente ero molto contento per lei ma, una settimana pi— tardi, mi chiam• per dirmi che non voleva avere pi— niente a che fare con me. Ero come minimo sorpreso, e passai in rassegna le mie domande: le avevo rivolte nel modo corretto? In questo caso, sŤ. La signora voleva semplicemente continuare ad attirare su di sŠ una falsa attenzione, sicch‚, per me, non c'era nient'altro da fare. Comunque, a causa di quell'apparente fallimento, intrapresi una lunga ricerca dell'anima. Forse, allora, fui lo strumento che la indusse a chiedersi perch‚ continuava a cercare aiuto da tutte quelle persone diverse fra loro, quando in realt… avrebbe potuto guarirsi da sola.

Sto usando questi casi per illustrarvi le possibilit… immanenti in ognuno di noi; quando riporto alla mente questi aventi, essi mi ricordano ancora e sempre la nostra responsabilit… quali umani, e quindi, quali potenziali guaritori.

Un giorno ricevetti la telefonata di una donna, la quale diceva che suo marito era gravemente malato. Egli aveva setant'anni suonati. Chiesi ad entrambi di venirmi a trovare e, durante la conversazione, fu assolutamente chiaro che il cancro si era talmente radicato nell'uomo, secondo la medicina ortodossa come per i metodi terapeutici non ortodossi, che c'era ben poco da fare. Riflettei sulle tre domande, dopodich‚ dissi loro che avrei fatto tutto ci• che era in mio potere in quelle corcostanze. L'uomo ra un malato terminale, e sua moglie era molto occupata nel badare a tutti i dettagli; la cosa pi— importante in mio potere in quel momento, era stabilire in connessione profonda con lui, a livello animico, che sarebbe  stata utile per eliminare la sua paura e la sua tensione di fronte alla morte.

Per alcuni giorni non ebbi pi— notizie, poi ricevetti un'altra telefonata dalla signora; diceva che suo marito aveva piacere di venire di nuovo a trovarmi. Arriv•, fragile e debole, e mia moglie ed io l'aiutammo a scendere dall'auto. Lo portammo in casa, e ci sedemmo insieme a prendere un tŠ. Dopo un po', quando tutto fu calmo, egli disse:

"Sonno venuto a salutarla".

Ci stringemmo le mani per un momento; sua moglie era calma e la pace regnava nella stanza. Ricordo ancora il suo volto: il volto di chi aveva accettato la vita e la morte come una cosa sola. Il giorno seguente, la moglie mi telefon•, dicendo che era morto in pace e senza alcun dolore.

Non siamo forse nati per guarire? Che cosa avevo fatto?

Gli avevo dato la conoscenza vitale e importante nella nostra vita: sapere di essere amato.

Vorrei concludere con il caso di una donna che viveva difficili costrizioni emozionali; era sposata con figli, e aveva ben  pochi soldi in pi— del necessario. Un giorno, si present• alla sua porta un'amica abbastanza facoltosa dicendo di essere stata guidata": la guida le aveva detto  di dare  dei soldi proprio a lei, ed inoltre sentiva che la sua amica aveva bisogno dell'aiuto di un bravo psicoterapeuta.

All'inizio la cosa sembrava stupenda e la donna disperata cominci• la costosissima terapia. Tuttavia, ben presto decise che quel consulte non le piaceva, e di conseguenza interruppe la terapia: la sua amica si amareggio, e salt• fuori che il consulente era anche  il suo psicoterapeuta. Scrisse allora una lettera per dire che i soldi non erano da intendersi in dono e nella quale se la prendeva con il marito della signora per non essere in grado di restituire la somma abbastanza cospicua che, apparentemente, era stata relegata, ma che in realt… era soltanto un prestito. Se soltanto qualcuno avesse formulato i tre interrogativi! La buona volont… non Š abbastanza e, come dice il proverbio "di buone intenzioni Š lastricato l'inferno".

 

 

CAPITOLO  X

Curare il luogo

 

Se lo scopo della vita sulla Terra procede verso un'evoluzione cosciente sia dell'umanit… che del pianeta stesso, allora non dobbiamo dimenticare che, proprio come noi abbiamo bisogno di  guarire e di essere guariti, cosŤ il pianeta ha bisogno di esseri umani coscienti per rimediare la sofferenza non necessaria di cui e stato testimone. Spesso abbiamo paura che la nostra sensibilit… aumenti, a causa del dolore interiore che sentiamo quando improvvisamente ci rendiamo conto del male Š stato fatto, ma Š proprio adesso che dobbiamo risvegliare la nostra responsabilit…. E facile aggirare la questione dicendo che ripulire il pianeta da tutto lo spreco, l'inquinamento e le cose spaventose che abbiamo fatto alle nostre citt…, alle montagne, ai fiumi, ai ruscelli e persino agli oceani Š un lavoro sovrumano, ma sono certo che con una conoscenza sufficiente ed un cuore aperto possiamo trovare il modo di essere d'aiuto.

Oggi basta guardar fuori dalla finestra per vedere il caos che abbiamo perpetrato. Basta guardare i pali del telefono con i cavi flosci, che si incrociano senza alcun ordine, o i pali dell'elettricit…, o le linee d'alta tensione.

Ormai Š provato scientificamente che queste strutture creano un campo elettromagnetico che influenza sia la volont… che la psiche di un essere umano, per non parlare del resto dei regni di Dio. Vogliamo davvero far nascere l'ordine dal caos?

Forse ci Š voluta tutta questa devastazione che oggi vediamo e di cui sentiamo parlare per cominciare a svegliare la gente al fatto che siamo noi custodi del pianeta, e che siamo i custodi delle terre che apparentemente "possediamo",  e della propriet… nella quale viviamo. Siamo noi i custodi in questa vita effimera. Non possiamo portarci dietro le nostre terre quando moriamo, ma possiamo fare un buon lavoro mantenendole in buono stato per i nostri figli e i figli dei figli.

Spesso ci dimentichiamo che tutta la vita Š interconnessa, e che, oltre che una particella fondiaria, la nostra casa e le terre su cui viviamo sono una parte del tutto, come un ologramma, e rappresentano il tutto.

La bellezza Š contagiosa, proprio come Š contagioso l'amore: le cure che prodighiamo nel manifestare la bellezza di Dio nei nostri giardini non passeranno inosservate. Forse la vista di un giglio o di un bocciolo di rosa nel nostro giardino risveglier… nei ci• che  una volta sapevano ma che ora hanno dimenticato, ed anch'essi si sentiranno ispirati a creare il loro proprio giardino.IN questo modo si pu• guarire un intero villaggio, perch‚ non soltanto, le bordure erbose sfavillanti di colori e verdure fresche che aspettano solo di essere raccolte, ma c'Š anche armonia nell'anima ci chi ci lavora. La Terra ci restituisce cento volte pi—  delle attenzioni che noi le prodighiamo.

Possiamo imparare da ci• che Š stato utile in passato: per esempio, perdiamo la maestose ville padronali d'Europa, dove la bellezza si Š manifestata in grande scala.

Queste case furono costruire in base a proporzioni sacre, in luoghi che godevano di una vista strategica. Il giardiniere-paesaggista lavorava in collaborazione con l'architetto e con i costruttori, in modo che tutti gl aspetti di una propriet… si fondessero insieme, con ben poca o nessuna soluzione di continuit….Le bordure  di fiori o di verde erano disposte secondo certe forme geometriche per produrre un "suono" armonico. Sedendosi in un giardino di rose del diciassettesimo secolo, a guardare gli uccelli, la farfalle e le api, chi non si sarebbe sentito pieno di riverente timore di fronte alla bellezza di Dio? In Cina, questo rispetto per l'ordine e l'equilibrio veniva trasmesso dall'antica arte del Feng-Shui (N.d.E.a questo proposito, leggere: Yannick David, Feng- Shuit: la casa in armonia col cosmo, Edizioni Amrta. Torino),fondata sulla relazione fra la terra, gli edifici che vengono costruiti e la psiche umana. In Inghilterra, questa conoscenza, nota anche come geomanzia, Š stata veicolata dalle tradizioni celtiche e druidiche, mentre in America i nativi amerindiani si sono sempre considerati i  custodi della loro terra.

per tutta la vita, mi sono state offerte delle opportunit… di imparare a curare un luogo: sono cresciuto in mezzo alla bellezza della campagna inglesi, e ho conseguito per questo un senso interiore di armonia fin da piccolo. Come ha gi… detto, mi familiarizzai con la scienza o leggi della terra sotto la  supervisione del giardiniere, del guardacaccia e di sua moglie, monche  della cuoca, tutte persone che lavoravano nella nostra propriet…. A questi principi si aggiunse, pi— tardi, il lavoro che svolsi con i Druidi.

C'Š poco da leggere sui Druidi, se non  sulla forma esteriore della loro cultura, perchŠ i loro segreti interiore sono rimasti come usare quella sacra conoscenza. I Druidi possiedono un enorme sapere sulla bellezza e l'armonia, e su come mantenerle nelle giuste proporzioni. Essi conoscono il grembo invisibile di energia che si trova ovunque, e lavorano con le linee telluriche fra le invisibile linee di forza  elettromagnetiche che circondano il pianeta. Le linee telluriche venivano impiegate originariamente in modo da produrre il fluire dell'energia in posti come Stonehenge. Per la stessa ragione, sudi esse venivano costruite tutte le grandi dimore dei proprietari terrieri. Gli edifici sacri, come le chiese e le cattedrali, spesso venivamo eretti all'intersezione di tre linee telluriche. Oggi, la conoscenza dei Druidi Š di ritorno, anche se non Š pi— data per scontata come Š accaduto negli ultimo centocinquant'anni.

Iniziati druidici solevano portarmi con loro e indicarmi quali strutture erano state costruite nel posto giusto e quali no.Mi spiegavano perch‚, in una casa, la gente vivesse felice e avesse figli che sarebbero cresciuti sorridenti, mentre in un'altra regnavano la rabbia, l'amarezza, il risentimento e la paura. Pregano me come gli altri di non limitarci a guardare, ma di capire, in modo da essere di maggior servizio. A volte posizionavano dei massi in determinati punti in campagna, e dicevano che questo avrebbe favorito il riequilibro ambientale: altre volte stati tagliati:

"Dopo tutto- dicevano- dobbiamo pur avere della clorofilla nell'atmosfera, no?"

In certi giorni dell'anno, sopratutto nei solstizi, i Druidi si raccolgono in un luogo  sacro per eseguire riti che continuano da migliaia di anni. Quando andai in America per la prima volta, osservai che alcune delle cerimonie dei nativi erano notevolmente simili. Si dice che i Druidi abbiano raggiunto l'America, con i Celti, gi… tra il 2000 e il 1400 avanti Cristo, ma che la conoscenza che portavano sia andata quasi tutta perduta. Tuttavia, la vera conoscenza non muore mai, per quanto la si nasconda sotto il fascino d'altre parvenze; presto o tardi la superficie che la ricopre si sbricioler…, e la conoscenza, di nuovo raccolta, sar… ancora disponibile per chi Š davvero interessato.

La Terra mi rivel• ancora di pi— i suoi segreti mentre ero ufficiale di navigazione in marina: in una notte di calma, mentre facevo i rilevamenti, i miliardi di stelle disposte in schemi perfetti mi ispirarono un timore reverenziale, e compresi allora che ogni pianeta, o forse ogni stella, esercita la sua influenza su di noi, proprio come la luna influenza le maree e il sole infonde vita alla Terra.

Era impossibile, davvero, che io dessi la vita per scontata.

Decisi di imparare tutto il possibile su come restaurare l'ordine l… dove regnano il dolore e la sofferenza, e come redimere la cupidigia dell'uomo che costruisce strutture nei posti sbagliati e che poi influiscono negativamente sulla zona circostante. Pi— pensavo a tutto questo, pi— sentivo sospinto verso certe persone che detenevo tale conoscenza. In quel periodo, scoprii di avere il dono naturale della rabdomanzia, e riuscii ad applicare quell'arte a molti ambiti ad essa correlati. Un rabdomante non lavora soltanto con l'acqua, ma pu• trovare molte altre  cose: per esempio, pu• misurare le proporzioni pi— armoniose per un determinato edificio, e poi determinarne la relazione con la forma naturale e i contorni del terreno in cui viene costruito.

Una delle persone che incontrai era un iniziato della religione zoroastriana. Fin dall'infanzia egli aveva com preso la magia ell'ordine naturale, ed era un eccellente rabdomante. Nell'ambito della sua professione praticava arte che io chiamo "agopuntura della terra", ossia l'arte de imbrigliare le linee di flusso naturale, ovvero le linee telluriche, per scopi determinati. Con i suoi metodi poteva riparare una falle in una linea tellurica, o correggere un vortice d'energia negativo

Un luogo Š dotato di memoria, e quindi ogni atto di violenza viene registrato da Madre Terra. Tutti conosciamo quella strana sensazione che proviamo quando ci rechiamo in un posto dove cŠ qualcosa che non va. le miniere a cielo aperto mi causano sempre un pizzicore nel plesso solare e l'intenso desiderio di allontanare il pi— presto possibile.

Un altro esempio pu• essere quello di Glencoe, nelle Highlands scozzesi, in cui Š avvenuto un famosissimo massacro: anche se si deve obbligatoriamente passare da quella valle stretta e lunga per raggiungere le Highlands occidentali e le Ebridi, ben pochi si fermano da quelle parti: cŠ chi dice di udire i rumori del massacro, fucili e il clagore delle armi, ed altri che sentono l'odore del sangue.

Ci sono meridiani dentro e intorno al pianeta che funzionano in modo simile a quelli del corpo umano. Se c'e una disarmonia dovuta ad una malattia o ad un flusso insufficiente, un agoppuntore fa del suo meglio per correggere questi punti e liberare l'energia bloccata, e molte sono state le guarigione straordinarie in questo campo. Propio come, a modo suo, un agopuntore pu• essere d'aiuto, cosŤ il geomante pu• favorire il ristabilirsi dell'armonia locale, liberando gli effetti a lunga scadenza degli errori umani.

Un geomante ricorre a diversi metodi: invece degli aghi sottili usati nell'agopuntura tradizionale, io mi servo di verghe  di ferro di 45,72 centimetri, ricoperte di una foglia di rame; esse vengono piantate nell terreno in un punto specifico e per una determinata ragione. Il ferro rappresenta marte, un principio maschile, mentre il rame Š il metallo di Veneree, che Š femminile. Abbiamo quindi una bella unione di maschile e femminile, di yen e di yang, di positivo e negativo.

Ora illustrer• alcuni casi di geomanzia, la scienza delle energie della Terra, ai quali ho partecipato attivamente.

Il primo Š il caso di una giovane coppia felicemente sposata con un bambino piccolo, che viveva in Inghilterra in quella che un tempo era stata una casetta di braccianti sulla propriet… del padre dell'uomo, un noto pari del regno.

La casa padronale di quel fondo era stata costruita verso la met… del diciassettesimo secolo, ed abitata, per molte generazioni, da quella stessa famiglia; aveva sempre emanato  un senso di sicurezza, pace ed armonia di cui tutti erano ben consapevoli. Poi, improvvisamente, accadde qualcosa che cambi• tutto.

Nella geomanzia, si osservano i segni da cui trarre informazioni per essere di aiuto; in questo caso, senza apparente ragione, un giorno la cucina scoppi• in fiamme: era una cucina di buona marca, famosa in Inghilterra, un prodotto davvero affidabile che brucia solo carburante liquido e che assolutamente non pu• prender fuoco! La giovane coppia era costernata perch‚ aveva perso, nell'incendio, la maggior parte delle sue raffinate suppellettili da cucina .

Per un po' le cose si calmarono, ma l'uomo e la donna riferivano di essere sempre pi— consapevoli di una certa tensione che veniva a crearsi fra loro, come un senso di "sospetto", mi dissero. Poco dopo, ci fu un secondo trauma: se n'erano andati via per trascorrere il fine settimana con degli amici, e al loro ritorno avevano trovato la casa allagata. Anche questa volta avevano perso molti dei loro amati beni, ed era davvero troppo dura da sopportare. L'idraulico disse loro che non c'era intatto; allora chiamarono gli amministratori locali e i tecnici dell'acquedotto che, dopo essersi fatti molto pregare, dichiararono che nei pressi c'era un fiume sotterraneo, il quale era improvvisamente uscito dal suo corso normale, causando l'allagamento. La loro soluzione fu di scavare e drenare l'acqua. E cosŤ fecero; il fango fu eliminato, i mobili vennero restaurati e le cose ritornarono normali ancora una volta. O almeno, cosŤ pareva; ma nel frattempo la coppia continuava a litigare e i bambini non facevano che piangere e prendersi un raffreddore dopo l'altro. Era un ben triste spettacolo.

Un giorno, attraverso un amico comune, sentirono parlare della geomanzia, e fu cosŤ che mi contattarono a Londra. Chiesi di farmi pervenire tutti i particolari di quegli eventi, compresa una mappa in scala abbastanza dettagliata del circondario. Spiegai loro che tutto Š correlato, e che quindi la causa del loro problema poteva trovarsi a diversi chilometri di distanza. Quando ricevetti la mappa, attraverso la rabdomanzia accertai l'esistenza di una spirale violentemente rovesciata a poco pi— di sette chilometri dalla loro casa: in quel punto non erano segnati nŠ citt… nŠ villaggi, ed ero curioso di capire che cosa avesse potuto causare quel vortice negativo. Telefonai loro chiedendo di venire con me a fare perlustrazione nella zona circostante. Insieme andammo in cerca del punto che avevo rilevato sulla  mappa, e ben presto fu evidente ci• che aveva causato la disarmonia.

Nel sedicesimo e nel diciassettesimo secolo, c'erano granai costruiti appositamente per immagazzinare la decima pagata dai fattori locali come una forma d'imposta alla Chiesa. Questi granai venivano sempre costruiti nel punto di intersezione di tre linee telluriche,punto che produce un potente vortice energetico; questo aveva l'effetto di preservare il grano per lunghi periodi di tempo, il che sarebbe stato impossibile se il granaio fosse stato costruito altrove. Questi granai venivano creati per un scopo particolare, propio come le chiese e le cattedrali che, essendo edificate per scopi religiosi, venivano anch'esse situate su punti particolari della Terra.

In questo caso specifico, un ricci uomo d'affari londinese aveva comprato uno di questi franai per le decime, situato nel punto esatto in cui avevo rilevato con la bacchetta da rabdomante l'esistenza del problema; intendeva servirsene come casa secondaria per le feste e per fine settimana, e naturalmente, dal momento che tali granai venivano sempre costruiti su terra battuta, aveva avuto bisogno di creare delle fondamenta, riversando uno spesso strato di cemento. Inoltre, erano state aggiunte delle travi d'acciaio l… dove prima non c'era metallo, e la struttura ora ospitava cavi elettrici e tubi dell'acqua murati. Quel che Š peggio, come risultato della costruzione, era stato bloccato il flusso delle tre linee di energia che davano una certa forza vitale alla casetta e all'edificio padronale situati a sette chilometri di distanza: l'armonia locale si stava capovolgendo.

Presi quattordici verghe e feci uno schema intorno al granaio riattato; cosŤ facendo, riusci a "raccogliere" le linee telluriche da un lato del granaio e, girandoci attorno, riconnetterle dall'altra parte, consentendo loro di defluire nuovamente. Non ci volle molto perch‚ la pace ritornasse nella casetta e nella giovane coppia. In un altro caso un americano, con moglie e i cinque figli, compr• una grande fattoria nell'Inghilterra occidentale. L'uomo, che aveva studiato in un'universit… del New England ed era un esperto di inglese medievale, aveva dovuto imparare a mandare avanti una fattoria partendo da zero, e basandosi soprattutto sulla conoscenza della moglie che era nata e cresciuta in campagna.

Da soli, avevano fatto uno splendido lavoro di restauro della fattoria, avevano aumentato il gregge di pecore e l'ottima mandria di vacche del Jersey fino a ottantacinque capi.

D'un tratto, anche qui senza apparente ragione, accadde che ogni nuova vacca inserita nella mandria si ammalasse di polmonite virale. Mi chiamarono per vedere se il problema poteva essere risolto con la geomanzia.

In breve scoprii che esisteva una spirale negativa, o vortice, propio nel punto in cui le vacche attendevano di entrare nella sala di mungitura. Andai subito dal fattore per vedere quale potesse esserne la causa, ma, apparentemente, in superficie non si vedeva nulla. Le mucche stavano lŤ ad aspettare  di essere munte in un modo del tutto normale; era una calda giornata di prima estate in una delle pi— belle regioni d'Inghilterra, ma sentivo che qualcosa non andava. Con un attento rilevamento rabdomantico, rintracciai il punto esatto in cui l'influenza negativa si faceva sentire, e chiesi al fattore e alla moglie se, di recente, fosse accaduto qualcosa di particolare da quelle parti.

All'inizio non si ricordavano di niente di straordinario, poi la moglie del fattore osserv• che avevano cambiato la forma della sala di mungitura cementando l'area di attesa delle vacche. La casa e la fattoria erano state entrambe costruite nel quindicesimo secolo, quando non si usava il cemento: a quel tempo, invece, si costruiva in pietra, un materiale che respira. Come nel caso precedente, l'uso del cemento aveva bloccato le linee energetiche, e questo aveva causato la malattia della mandria di vacche del Jersey. Feci un dispositivo per liberare le linee telluriche e alla fattoria tutto ritorn• in ordine; in tre settimane, la famiglia and• al mercato a comprare altro capi per aumentare la mandria, e non ebbero pi— problemi con la polmonite virale.

Pensavo di essere stato in grado di comunicare i principi fondamentali della geomanzia a quella coppia, ma evidentemente, a parte l'aiuto che avevo dato alla mandria, il mio era stato un atto di presunzione; ricevetti un'altra lettera, e questa volta si trattava dei loro splendidi alberi di mele, carichi di frutti maturi che avevano cominciato a marcire e a cadere. La coppia non riusciva a capire la ragione, e i pareri che avevano ricevuto fino a quel momento non erano stati di nessun aiuto. Chiesi loro un'altra mappa, e rintracciai le spirali negativi: in questo caso, si trattava di un corso d'acqua sotterraneo che produceva energia negativa e attraversava il frutteto; ancora una volta andai a trovarli.

Mi arrampicai su per la collina dalla loro bella fattoria, fino ad un sentiero che passava sotto le alture.Mi sentii indotto a fermarmi nel mezzo del campo, in un punto determinato: tutto era cosŤ strano: Tornando alla fattoria, chiesi ai proprietari di venire con me, a vedere si fossero in grado di dare una spiegazione per ci• che avevo sentito. Salt• fuori che avevano riattato una vecchia casetta di campagna propio vicino a quel punto, per un nuovo responsabile della fattoria, nel giardino della quale passava un antico acquedotto romano; i romani sapevano molte cose sull'acqua, e ogni loro acquedotto veniva scavato lungo le linee telluriche, ed erano tutti connessi tra loro. Il fattore, per risparmiar soldi o forse perch‚ era avaro, aveva messo il tubo di scarico delle acque nere nell'acquedotto romano invece  di predisporre una fossa biologica che avrebbe richiesto molto tempo a causa delle autorizzazioni necessarie al progetto in Inghilterra, a che sarebbe costata di pi—.

Che cos'era accaduto? Il flusso naturale dell'acqua dell'acquedotto, che non ra pi— in uso dalla met… del secolo scorso, era stato contaminato con il liquame; in origine, l'acqua era pura e aveva nutrito i meli gi— per la collina; in questo caso, era troppo tardi: non c'era niente che io potessi fare; purtroppo tutti gli alberi morirono, ma se non altro, quando ritornai sul posto alcuni anni pi— tardi, scoprii che l'uomo aveva finalmente fatto scavare una fossa biologica nel posto giusto e aveva ripiantato il frutteto che ora produceva bene.

Una volta tenni un seminario di un fine settimana sulla geomanzia, per trentacinque persone, a Los Angeles. La domenica li portai tutti nel parco per dimostrare loro i principi di cui avevo parlato;sottolineai quanto fosse importante ottenere il permesso da parte dei proprietari

un terreno prima di operare attraverso la geomanzia, nel qual caso siamo tutti da considerare come i custodi della propriet…. Non rendendoci conto che fosse un giorno festivo, fummo sorpresi nel trovare il parco affollato e dovemmo restare  "invisibili", in modo da non attirare troppo l'attenzione. Dopo il picnic condussi il mio gruppo su un rilievo deserto, ove scoprii una spirale negativa. Nel punto esatto della spirale trovammo un albero morto, che aveva l'aria di essere stato fulminato, un segno non raro in geomanzia.

Nessuno sembrava far caso a noi, sicch‚ infilai le verghe nel terreno per liberare lo schema invertito, dicemmo tutti insieme una preghiera ed ecco che arriv• un enorme stormo di uccelli; in breve vedemmo salire i bambini su per quella collinetta, attraverso gli arbusti mal curati, fino a noi. Prima, quel pezzo di terra ci era parso privo di interesse e incapace di attrarre qualcuno, abbandonato sia dalla gente che dagli animali; scendendo pian piano dall'altro lato del rilievo, guardammo indietro: potevamo sentire le voci gioiose e i canti degli uccelli.

Potrei citare centinaia di casi come questo, esempi di geomanzia. Quelli che ho scelto, sebbene possano sembrare diversi, hanno tutti qualcosa in comune; eccone un altro.

Alla mia famiglia e a me ra stata gentilmente imprestata una bella casa in  montagna, sopra Boulder, nel Colorato. Alle spalle della casa, ma ancora ad una distanza raggiungibile a piedi, c'era uno splendido pascolo che faceva parte di una foresta demaniale. Spesso la neve, a quell'altezza, restava fino alla met… di maggio, sicch‚ la stagione per gli appassionati di escursioni era corta. In quella zona, una volta, c'erano state  delle miniere d'oro molto ricche e ovunque, camminando, si vedevano i resti delle miniere abbandonate, le cui entrate erano state chiuse con rozze tavole di legno. A met… strada in direzione del pascolo, l… dove la vista sulle Montagne Rocciose sembrava estendersi all'infinito , si trovava un vecchia capanna di tronchi che un tempo era stata bruciata: le fondamenta, tuttavia, c'erano ancora, e l'atmosfera di violenza e di tristezza era soffocante. Qui e l… giacevano vecchi letti di metallo arrugginito marcescenti. Presi la decisione di riportare l'ordine in quel luogo con l'aiuto della gente che studiava con me. Il nostro primo passo fu di scoprire che cosa fosse accaduto laggi—, e fin dove era arrivata l'influenza dell'incendio. Comprai delle mape della zona e, dopo attento studio, scoprii che gli effetti della violenza erano andati terra su una distanza di cinquantun chilometri.

Chiesi alla gente del gente del posto che cosa fosse successo; i montanari non parlano molto e dovetti condurre la mia inchiesta in modo da non insospettire nessuno. Infine scoprii che la capanna era stata abitata, circa diciotto anni prima, da dei ragazzi con i capelli lunghi, parte di uno straripante movimento degli anni Sessanta; c'erano, sul "colli rossi". All'epoca i colli rossi avevano cercato di far sloggiare i ragazzi, ma questi si erano rifiutati di andarsene; una notte i colli rossi erano tornati alla capanna e li avevano snidati col fuoco. Per quel che ne so, non ci furono feriti, ma la terra ne soffrŤ; come ho gi… detto, la terra ricorda.

Un giorno, con il suolo ancora innevato, tornammo su al pascolo con degli autocarri a quattro ruote motrici, infilammo le verghe nel terreno nel posto per correggere il flusso di energia, e ripulimmo tutta la zona dall'immondizia, che depositammo alla discarica. Portammo lŤ dei tronchi per poterci sedere, e nel posto segnato un tempo dalla violenza noi facemmo nascere un rifugio dal caos. Oggi ne approfittano gli escursionisti; forse non sapranno mai che qualcuno ebbe a cuore di guarire quel posto.

Gli eventi che ebbero luogo nel caso che ora vi racconter•, si produssero dalle parti di Sedona, in Arizona. Un ben noto torrente scorre attraverso il canyon, e sulle sue rive sono allineati gruppetti di bellissime case, usate soprattutto dagli artisti, dai turisti e dai villeggianti. Ogni settimana nel torrente venivano riversate le trote, sicch‚ la zona era anche molto popolare fra i pescatori. Per molti versi era un posto davvero affascinate, e non c'era alcuna ragione evidente di disarmonia. Eppure c'era qualcosa di sbagliato, specialmente in una certa zona: chi viveva lŤ, aveva difficolt… a comunicare con gli altri, e persino la temperatura dell'aria era pi— fredda che lungo l'altro tratto del torrente, sebbene no ci fosse alcuna differenza di quota nŠ di vegetazione.

Una delle persone che viveva in quella comunit…, partecipando ad un mio seminario in citt…, mi inform• della situazione e mi chiese perizia per scoprire se era possibile porvi rimedio. Si rivel• una perfetta opportunit… per invitare i quaranta partecipante al seminario a recarsi sul posto in modo da poter vedere con i loro occhi come lavora un geomante. Avendo gi… dedicati un giorno alla geomanzia teorica, salimmo dunque nelle nostre auto e ci dirigemmo alla volta del torrente per fare esperienza sul campo.

Come prima cosa, chiesi loro di sensibilizzarsi all'ambiente circostante, lavorando soprattutto con i loro sensi interiori. Li invitai ad usare la loro attrezzatura da rabdomante, se necessario, per vedere se riuscivano a scoprire un qualsiasi disordene  naturale, come un'alterazione di un corso d'acqua, o un punto in cui ci fosse un albero colpito dal fulmine. Entrambi i casi avrebbe potuto causare una spirale invertita. Ci sono cosŤ tanti da tenere presenti in rabdomanzia!

Attraversammo il torrente su un ponticello e visitammo la casa dell'uomo che ci aveva invitati: indubbiamente vi regnava una strana atmosfera, che non c'era lungo l'altro tratto del torrente. Furono avanzate varie ipotesi, ma nessuna sembrava correlata direttamente alla causa del disagio; ricondussi allora il corrente fino a che potei percepire distintamente il mutamento di temperatura.

Sentivo che la fonte del problema stava dall'altra parte del torrente, oltre la fine del sentiero. Era necessario guadare il corso d'acqua saltando di pietra. Lasciai indietro i pi— anziani, giacchŠ era un attraversamento difficile, e riuscii a cadere in acqua tre volte lungo il percorso!

Trovai l'inevitabile spirale negativa sotto una parrete rocciosa a strapiombo; questa volta la spirale era accompagnata dalla peggiore atmosfera di lutto  e di violenza.

Alcuni cominciarono a piangere quando infilai una serie di tre verghe per liberare l'energia intrappolata; nel farlo, ebbi la distinta sensazionale in quel punto esatto qualcuno era stato stuprato o ucciso o entrambe le cose.

L'effetto dell'operazione fu istantaneo e sotto gli occhi di tutti i presenti: anche quelli dall'altra parte del fiume, rimasti in attesa ma incapaci di vedere cosa stesse accadendo, ci dissero poi di aver provato un immenso senso di sollievo ad un  dato momento. Il mutamento fisico pi— evidente fu quello della temperatura dell'aria, che aument• di almeno dieci gradi. Dal gelo scaturŤ un calore che sembrava piacevole ed invitante.

Non riferii a nessuno ci• che avevo precipito, ma una sensitiva inglese del gruppo fece un giro intorno a quel punto e poi, davanti a tutti, disse:

"sapete, era strano, e faceva davvero paura. Tutto ci• che ho sentito quando ci siamo avvicinati a quel luogo, Š stato l'odore del sangue e dello sperma.."

Nessuno sapr… mai per certo se qualcuno sia stato violentato, ma la memoria era comunque rimasta sul punto preciso in cui il fatto registrato dalla Madre Terra. Le buone notizie vennero pi— tardi, quando ricevetti una lettera che diceva che c'erano stati notevoli cambiamenti lungo quel tratto del torrente, e che la gente era pi— amichevole. Gli effetti di quel lavoro sono ancora oggi presenti.

 

 

 

CAPITOLO  IX

 

Esercizi pratici

 

Nessun libro che tratti di guarigione sarebbe   completo senza almeno un capitolo sull'ospitalit… e sull'ospite.

Diamo cosŤ tante cose per scontate durante la nostra vita che Š fa privilegio sia il poter ricevere un ospite in casa nostra, un ospite con il quale condividere un pasto o a cui possiamo offrire un letto per la notte. Nei tempi antichi l'ospite era considerato quasi pi— importante di ogni altra cosa, e la casa veniva organizzata in modo da poterlo ricevere in qualsiasi momento. Prima che fosse inventato il telefono, non si sapeva necessariamente se e quando l'ospite sarebbe giunto e cosŤ, non soltanto c'era una stanza gi… preparata con le lenzuola pulite nel letto, i fiori sul tavolo e una caraffa di acqua fresca  sempre in attesa, ma spesso si apparecchiava la tavola con un posto in pi—, nel caso l'ospite fosse arrivato in tempo per il pranzo.

La vera ragione di questa grande cura nell'apparecchiare a vuoto non era una cieca superstizione, ma nasceva invece dalla credenza che non si possa mai sapere di preciso che sar… il nostro ospite. Dopo tutto, la forma fisica Š soltanto un veicolo e, se anche consociamo la persona che deve arrivare, non possiamo sapere con esattezza che cosa questa persona porter… con sŠ. sar… forse in messaggio  della massima importanza per aiutarci a capire qualcosa che ci ha lasciati perplessi a lungo, oppure l'ospite sar… rappresentante della Guida che conduce tutti ricercatori lungo il Sentiero della Verit…. Nella Bibbia, Elia Š definito come il rappresentate di questa Guida.

Il molte culture possiamo trovare un riferimento a questo strano personaggio, spesso vestito di verde , che appare in modo misterioso e altrettanto rapidamente scompare di nuovo. Se noi siamo "svegli", ovvero consapevoli del momento presente, possiamo udire ci• che abbiamo bisogno di udire; ma se siamo "addormentanti", egli sene va senza che l'abbiamo udito, e quindi abbiamo fallito in qualit… di padroni di casa nei confronti dell'istante presente stesso.

Siamo qui per ricevere appropriatamente il qui ed ora, proprio come la nostra casa esiste per ricevere l'ospite.

Da queste vecchie tradizioni derivano certi rituali ed anche una certa prospettiva nei confronti delle buone maniere di poter essere un sostenitore dopo attento esame, ma credo siano necessarie per mettere in pratica la nostra volont… di servire davvero. Se fossimo capaci di invertire lo spazio e considerassimo come ci piacerebbe essere trattati quando andiamo a casa di qualcun altro, sarebbe facile capire ci• di cui un ospite pu• aver bisogno.

Pi— ci inoltriamo lungo questa strada, pi— diventiamo sensibili: Š stupefacente quali vibrazioni possono esser lasciate inconsciamente in una stanza da chi ha preceduto! Rabbia, dolore, paura, tutte le emozioni negative, possono permanere quasi indefinitamente in un ambiente se non si fa circolare l'aria o in assenza di un semplice atteggiamento di rispetto per chiunque possa venire dopo.

L'indegnit… di quanto permane in una stanza che non viene pulita a dovere, ricade sull'ospite.

Una casa Š anch'essa un guaritore, se ci pensiamo: che

 

 meraviglia, dopo aver viaggiato a lungo, arrivare a casa di qualcuno o in un buon albergo, e trovare una stanza as accoglierci con un fuoco acceso, lenzuola pulite, sapone nuovo nella stanza da bagno, asciugamani che hanno il profumo della brezza, che li ha asciugati, e una borsa dell'acqua calda nel freddo dell'inverno! Quanta tensione si libera quando sappiamo di essere amati, quando sappiamo che qualcuno si Š preso cura di noi, e che possiamo fermarci per un po' a riposare! Eppure, queste semplici regole non vengono insegnate come accadeva una volta, e la partita di calcio alla televisore sembra avere la precedenza sull'ospite. Anche se Š vero che sappiamo essere generosi con il nostro spazio e il nostro tempo, avendo compreso che pi— diamo, meno ci serve per noi, in realt… non possediamo nŠ lo spazio nŠ il tempo ma siamo di essi i custodi e siamo qui per ospitarli.

La forma-pensiero Š uno strano fenomeno: non Š qualcosa che appare all'improvviso nell'atmosfera e che poi scomparve con facilit…; le forme-pensiero permangono, raccogliendo altre forme-pensiero simili a loro, finche non vengono "redente", ovvero liberate. Una stanza piena di rimorso attrarr… altro rimorso, proprio come una stanza con un residuo di rabbia attrarr… una forma-pensiero simile.

Ci sono vari metodi per tenere pulita una stanza, libera da pensieri indesiderabili, in modo che li ospiti possa percepire un benvenuto puro e vero; il primo passo Š mettere in ordine la casa. Se in una stanza prevale l'ordine, essa non attrarr… il caos. Questo si vede facilmente in cucina: dove c'Š un buon  cuoco, la cucina Š pulita come una stanza da bagno  e tutto Š in ordine, pronto si possa preparare il pranzo per gli ospite. C'Š la stessa atenzione ai particolari che l'artista riserva ai suoi pennelli e ai colori. Il cibo viene scelto con cura e acquistato coscientemente e , dopo essere stato preparato, viene presentato in modo appropriato; se il cuoco Š di cattivo umore, tale emanazione entra nel cibo e pu• risultarne anche un malessere. Una cura piena d'amore Š la definizione appropriata per  accogliere l'ospite.

Nell' imparare  la responsabilit… d'essere ospite, si comincia a capire quale sia la responsabilit… d'essere ospiti a nostra volta: quando entriamo in casa o nella stanza di qualcun altro, Š importante lasciarci alle spalle il dolore tranne, ovviamente, se siamo stati invitati a portarlo con noi per affrontarlo. Ecco da dove trae origine la vecchia tradizione di segnare il passo sulla soglia. Mi fermo sempre un attimo, prima che aprano la porta, per raccogliermi (Cfr, pag. 151), e scavalcare la soglia piuttosto che passarla.

C'Š un'altra tradizione, quasi del tutto dimenticata, che ha che vedere con lo spazio ed il tempo. Dal momento che siamo responsabili del nostro spazio, cosŤ siamo responsabili del tempismo; ci sono pensiero diurni e pensieri notturni, e non sono la stessa cosa; da questa proiettiva, se prepariamo la tavola per la colazione prima di andare a letto la  sera non soltanto avremo pi— tempo al mattino, ma saremo gi… pronti. E tutta questione di visualizzazione, di intenzione chiara e di amorevole attenzione per ogni singolo dettaglio. Elia, forse, entrer… proprio quando saremo ancora in pigiama, con la tavola da preparare , e neppure un progetto per il primo pasto della giornata! E allora...

Se vogliamo comprendere l'ordine, Š importante ricordare che ogni camera della casa ha una sua funzione particolare, La casa stessa Š un'unit… ed ogni stanza al suo interno, oltre a servire al proprio scopo, Š anche correlata con tutte le altre. Spesso ce ne dimentichiamo, e la stanza da bagno viene raramente riconosciuta come una parte essenziale del processo di trasformazione, proprio come la cucina non viene rispettata per il suo vero scopo: la gente la attraversa con la coscienza addormentata, ignorando la pulizia e la concentrazione che sino vitali per la preparazione di un buon pasto per l'ospite. Anche la stanza da  letto dovrebbe essere usata per lo scopo per cui Š stata creata, e non per i massaggi, le guarigioni e la terapia.

Non c'Š da stupirsi se poi la gente fa strani sogni! Una camera da letto implica la presenza di un letto sul quale si dorme, e non Š un osto in cui cucinare o fare esperimenti scientifici. La camera da letto Š sacra come ogni altra stanza, ma ha la sua funzione. La stanza degli ospiti Š riservata all'ospite, e la camera da letto Š riservata al padrone di casa. A seconda del rispetto che porremo nel definire gli spazi di casa nostra, miglioreranno le funzioni di ogni stanza, perch‚ la casa Š un'unit… e di conseguenza il disordine in una stanza contager… il tutto.

la casa Š una nostra estensione, e se viviamo in un mondo di false apparenze, avranno poca importanza per noi; se viviamo in un mondo di dolcezza, di armonia e di ordine, allora Š questo che manifesteno intorno a noi. Il bambino si ricorder… da grande dell'ambiente in cui Š nato ed Š stato cresciuto, e questa Š una splendida occasione per fare del nostro meglio per non dimenticarlo mai.

Io mi chiedevo perch‚ mai mia madre spolverasse o mobili, gli scaffali ed i muri sempre alla stessa ora ogni mattina: tutto mi sembrava cosŤ superfluo allora, ma ora quelle stesse azioni sono entrate a far parte della nostra vita, a casa. Ricordandoci dell'ospite, laviamo ogni muro una volta alla settimana spruzzandolo con acqua di rose, coscienti del fatto che la polvere raccoglie polvere psichica. Chi mai vorrebbe vivere in una casa piena di fenomeni psichici, invece che dell'amabilit… di un buon padrone di casa? Le finestre sono fatte per guardar fuori attraverso i vetri, sicch‚ vanno regolarmente pulite. Le superfici riflettenti attraggono la radiazione, cosŤ abbondante ai giorni nostri, ed Š bene prendersi cura di finestre, superfici di plastica, specchi e qualsiasi altro tipo di superficie che possa raccogliere questa polvere indesiderata. Uno specchio Š stato creato allo scopo di vederci la nostra immagine, e se Š schizzato di dentifricio non pu• svolgere la sua funzione. Tutte queste cose sembrano semplici, perch‚ se lo facciamo sar… como presentare la torta degli sposi con il pezzo centrale mancante.

 

Ci sono alcuni utili suggerimenti su come purificare una stanza: in alcuni paesi si usa bruciare del legno di ginepro nel camino alla fine della giornata per purificare l'atmosfera da qualsiasi forma-pensiero che si fosse attardata nelle vicinanze.  A casa nostra si usa un metodo pi— semplice che ha lo stesso effetto, e che consiste nel prendere un cucchiaio di sale inglese, metterlo in un apposito tegame, ricoprire il sale inglese con abbastanza alcool da massaggio (che si trova in qualsiasi farmacia) in modo da inumidire il sale, dar fuoco al composto e poi camminare in senso orario lungo il perimetro della stanza.  E' una tecnica bellissima da usare con i bambini, quando sono ammalati, o in qualsiasi situazione in cui una stanza abbia bisogno di essere purificata.  Spesso, a casa nostra, questa Š l'ultima azione che facciamo prima di andare a letto, sicch‚ le abbiamo dato il soprannome di "mettere al letto la casa".  Un pizzico di ruta, se aggiunta al sale inglese, Š ottima per purificare una stanza che ha visto molto dolore.  Esistono molte di queste antiche tradizioni e talvolta questi consigli possono essere usati per la guarigione.

 

I nostri corpi sono composti per almeno il 64% di acqua e, a questo proposito, dovremmo fare molta attenzione a questo elemento. I fluidi nel corpo hanno bisogno di ricambio continuo se vogliamo star bene, e se vogliamo essere utili e servire in qualsiasi momento.  Nei tempi antichi, la caraffa d'acqua accanto al letto veniva ricoperta con un pezzo di mussola di cotone o con un pizzo, in modo che l'acqua fosse protetta ma che l'aria potesse contemporaneamente entrare.  Allora era nota l'importanza dell'acqua : quanti grani di polvere beviamo ogni notte?  In questo periodo storico, l'acqua pura Š qualcosa che non potremmo pi— dare per scontato a lungo e, nell'essere grati per essere vivi, certamente dovremmo vedere ogni bicchier d'acqua che beviamo come qualcosa di sacro.

 

E' dovere di ogni buon padrone di casa provvedere a che l'ospite abbia acqua buona, e forse ci sono considerazioni di tipo dietetico o altre necessit… particolari che dobbiamo scoprire in modo da servire meglio il nostro ospite, perch‚ non dobbiamo dar nulla per certo.  Una volta venni invitato in Texas per un seminario e una conferenza, e quando arrivai nella casa in cui dovevo essere ospitato, mi fu mostrata la mia camera, con un materasso per terra.  Mi lasciarono da solo per un po', io mi guardai intorno e sentii, senza ombra di dubbio, che non avrei mai potuto restare in quel posto.  Chiesi a qualcuno di venire a parlare con me, senza voler essere maleducato, e spiegai che davvero avrei dovuto cercare un posto migliore per riposare in quel periodo.  Quando il problema venne infine esaminato, mi informarono che il materasso era stato messo sul pavimento proprio nel punto ESATTO in cui la padrona di casa, che era anche una terapeuta, praticava delle irrigazioni intestinali.... E questo, tanto per parlare dell'acqua!

 

Casa nostra Š la nostra estensione, non soltanto al suo interno, ma anche nella parte esterna.  Noi siamo i custodi del luogo nel quale viviamo.  Possiamo forse offrire al nostro ospite il profumo di una rosa appena recisa o la vista di un giardino primaverile?  Possiamo sempre avere qualcosa in giardino che ci ricordi la bellezza della creazione di Dio, nel regno vegetale. Anche se viviamo in citt…, e non abbiamo un giardino, possiamo sempre tenere delle piante sui davanzali.  "Guarda che cosa ho creato per te!", Egli dice; e noi dimentichiamo.  Possediamo gli strumenti per guarire nel nostro cuore, e di conseguenza nelle nostre mani.  Quali guaritori del mondo manifestiamo la bellezza di Dio sulla Terra, in modo da essere pronti a ricevere il vero Ospite.  "Io ero un tesoro nascosto e volevo essere conosciuto, cosŤ ho creato il mondo affinch‚ potessi essere conosciuto".  (Haddith, ovvero un detto del Profeta Maometto).  In queste parole, Š contenuto un grande messaggio.

 

CAPITOLO XII

 

NASCITA, SESSO E MORTE COSCIENTI

 

Desidererei dedicare questo capitolo all'argomento della nascita, del sesso e della morte coscienti.  Dopo tutto, quando si arriva a questi argomenti, che altro c'Š da dire sulla guarigione esoterica?  Questi tre formano una bella triade intorno alle quale tessiamo ci• che chiamiamo "vita", e se siamo nati per guarire, allora siamo nati anche per diventare davvero esseri umani coscienti.

 

Oggi l'argomento del parto naturale Š molto diffuso e questo Š certamente buon segno; in realt…, che c'Š di pi— naturale del partorire? L'idea di una nascita cosciente, comunque, non Š affrontata spesso, probabilmente a causa del significato stesso della parola "cosciente".  E' una parola usata molto di frequente ma, credo, capita di rado.  Secondo il dizionario, "cosciente" significa " essere cosciente o consapevole della propria esistenza o del proprio ambiente", il che implica che ci sia in noi un qualcosa in grado di essere consapevole.  In ognuno di noi, per quanto addormentato, vi Š qualcosa che pu• agire come un osservatore in ogni determinata circostanza, esterna o interiore che sia.

 

Immaginate tutto ci• che sarebbe necessario per avere una nascita cosciente: chi sarebbe l'"osservatore"? Forse la madre o il padre, il dottore o la levatrice, o altri, presenti al parto ? Potrebbero, invece, essere i Regni Invisibili che cantano alla nascita di ogni bambino, o c'Š ancora un'altra dimensione in quest'idea?

 

Prima di comprendere cosa sia la nascita cosciente, diamo un'occhiata alla coscienza in s‚.  Tutte le scuole esoteriche di tutti i tempi hanno sottolineato ampiamente che noi siamo "sonnambuli", e che cammineremo in quello stato sul palcoscenico della vita fino a che saremo in grado di risvegliarci al "mondo reale" ed essere quindi partecipi di un modo di vivere completamente diverso.

 

Naturalmente dobbiamo prima capire che stiamo dormendo, se vogliamo desiderare di svegliarci, e poi, come in ogni tipo di metamorfosi, il processo del risveglio pu• essere doloroso.

 

Proprio come la madre che, quando partorisce il suo bambino, esperisce un certo tipo di sofferenza, anche noi, in un certo senso, veniamo alla luce nel "mondo reale", e la pena che sentiamo nasconde una gioia che la rende pi— facile da sopportare.  Che Š poi ci• che chiamiamo sofferenza cosciente, nella nostra vita quotidiana: sopportiamo con allegria il dolore della sofferenza fisica, emotiva e persino spirituale, quando sappiamo che essa fa parte del processo di crescita grazie al quale emergiamo dall'oscurit… della caverna per entrare nella vera luce.  Una volta, negli ATTI APOCRIFI DI GIOVANNI, Ges— disse:  "Voi pensate  che abbia sofferto, ma io non ho sofferto..."

 

La vera guarigione molto ha a che fare con la presa di coscienza. Un guaritore vero e proprio Š in grado di aggiungere l'ingrediente necessario alla vita di un essere umano in modo che costui o costei sia infine capace di risvegliarsi a quanto accade qui ed ora, senza farsi influenzare da ci• che Š accaduto in passato.  Una persona sveglia Š libera, mentre una addormentata Š ancora legata alla ruota della sofferenza che Š sempre in movimento.

 

"Lucida lo specchio del tuo cuore" Š un grande letto Sifi, ma Š difficile "lucidare" un cuore pieno di rimorso, rabbia e amarezza.  Un cuore cosŤ ha bisogno di essere "liberato", dopodich‚ sta a noi tenerlo ben pulito in modo che possa riflettere le necessit… del momento presente.

 

Pratiche quali la respirazione cosciente, la concentrazione su una luce e la visualizzazione della bellezza possono favorire la purificazione degli schemi del passato, nonch‚ offrire l'adeguata lucidatura; ma la responsabilit… di fare questo lavoro Š nostra: nessuno potr… farlo per noi.

 

L'osservatore Š parte di noi stessi, proprio come molti aspetti che ancora dormono, e che devono tutti essere risvegliati perch‚ noi si possa diventare degli esseri umani completi.  L'osservatore diventa reale in noi a mano a mano che la nostra intenzione di vivere incomincia a purificarsi; in ultimo potremo dire: "Io sono colui  che osserva e colui che Š osservato".

 

Per costruire internamente questo osservatore, necessariamente il nostro primo sforzo sar… di chiedere  a noi stessi, in tutto sincerit…, se davvero abbiamo un interrogativo vero e proprio; non intendo le coser dozzinali che ci chiediamo ogni giorno, ma qualcosa di molto pi— profondo.  Per esempio, quando siamo "svegli", ad ogni istante potremmo chiederci: "qual Š lo scopo della vita sulla Terra?" oppure "qual Š lo scopo della nostra vita individuale sulla Terra?" o ancora "abbiamo uno scopo?"  Tutti ci siamo rivolti questi interrogativi, ma di solito in momenti di disperazione, quando qualcosa di spiacevole, di triste ci Š accaduto, o in momenti di grave dolore o di lutto.

 

Per riuscire a formulare interrogativi di questo genere, dobbiamo sbarazzarci di tutto ci• che ci offusca; la nebbia che ci infesta deve passare attraverso un cuore lucidato a specchio, perch‚ solo allora possiamo porci l'interrogativo della nascita cosciente, del sesso cosciente, della morte cosciente e, contemporaneamente, essere aperti e in grado di ricevere una risposta.

 

L'interrogativo Š una faccenda di vitale importanza.  Se viviamo nell'interrogativo, siamo nel fiume che sta tornando all'oceano, quello da cui siamo venuti.  E' contemporaneo la corrente pi— veloce del fiume e la pi— calma.  Lo scopo di un guaritore ( e non siamo forse tutti guaritori?) Š di lasciarsi con un interrogativo  e non con una risposta.  Proprio come non esistono due esperienze uguali, nessuno tranne noi pu• trovare la risposta per noi.  La risposta, quindi, sar… la nostra, e far… parte della nostra realt… di vita.  La Guida Divina, Š detto, Š fatta per condurci alla perplessit….

 

Se ci rendiamo conto di non avere un interrogativo vero e proprio, allora possiamo cominciare a cercarne uno.  All'inizio sembra facile, ma pi— lavoriamo sulla natura dell'interrogativo, pi— andiamo nel profondo e pi— comprendiamo che il problema sta anche nella provenienza del nostro interrogativo: se esso viene dall'intelletto ragionante, potremmo ottenere una risposta intellettuale, il mal di testa o nessuna risposta.  Se l'interrogativo Š formulato dalla coscienza del nostro ego limitato, allora non servir… ad altro che ad aumentare il potere dell'ego e c'Š da aspettarsi che, psichicamente, ci si gonfi come un pallone.  E' solo quando nell'intero nostro essere echeggia un interrogativo proveniente dal cuore, che, a mano a mano che il tempo si dispiega e che noi diventiamo sempre pi— coscienti, possiamo diventare strumenti in una sinfonia.

 

Allora, come disse una volta Mevlana Jelaluddin Rumi, il grande poeta e mistico Sufi del tredicesimo secolo, "noi siamo i flauti, ma la musica Š Tua".

 

E' quando viviamo nell'interrogativo in ogni singolo momento, nel NOSTRO interrogativo, che cominciamo a sviluppare la volont… vera.  Ralph Waldo Emerson disse, a proposito della volont…: "essa Š il potere di sostentamento, di coercizione e ministeriale: Š l'ufficiale di polizia dentro ad ogni uomo".  Senza la volont… siamo legati di mani e piedi ai ceppi del fato, e raramente possiamo abbracciare il Destino, che sempre ci aspetta con amorevole attenzione.

 

Con la volont…, alla fine riusciamo ad essere coscienti.

 

La nascita cosciente Š parte del ciclo della vita che comincia con il momento del concepimento, e qui stiamo parlando di una coppia di esseri coscienti proprio nel momento del concepimento.  Spesso le donne sanno quando il concepimento avviene.  Talvolta anche gli uomini si risvegliano inquel preciso istante, sebbene, credo, questo avvenga pi— raramente.  Quando fu concepito il mio secondo figlio, ricordo che la stanza si riempŤ di una luce risplendente.  E' il grado di fervore nel qui ed ora del concepimento che fissa gli schemi per l'embrione; e questo perch‚, diversamente dagli animali, gli esseri umani hanno sia l'istinto che la coscienza.

 

Vediamo ora quali sarebbero le condizioni ideali per una nascita cosciente: durante i mesi della gravidanza, in famiglia si percepisce un nuovo tasso vibratorio, nei confronti del quale proveremo un profondo rispetto.  Dopo il quinto mese, la donna dedicher… ogni giorno un tempo speciale ad ascoltare tranquilla la sua musica favorita, a guardare belle fotografie, ad assaporare le delizie che la circondano: i fiori del giardino, le farfalle, gli uccelli e tutto il mondo meraviglioso che Dio ci ha dato.  La donna e le sue amiche faranno tutto il possibile perch‚ lei non debba avere delle preoccupazioni: far… le sue esperienze pre-parto, ci sar… una stanza preparata per il bambino che verr…, e tutta sar… pronto.  I muri verranno lavati con acqua di rose e lo spazio verr… reso, per quando umanamente possibile, massimamente ricettivo; e a questo punto, incominceranno le doglie.

 

L'uomo, nel frattempo, avr… conseguito una maggiore volont… attraverso il suo sacrificio all'interrogativo, e sar… quindi cosciente del qui ed ora.  Entrambi avranno studiato la respirazione cosciente e il ritmo del respiro della Madre (Nota: Vedere la pratica del respiro, o Respiro della Madre, nello stesso libro pi— avanti).  Egli star… in piedi alla destra di lei, durante il parto, ben eretto e con assoluta fiducia.  La donna rispetta enormemente questo comportamento!

 

Essi non si concentreranno soltanto sulla nascita del bambino, ma saranno presenti anche all'emergere di un ESSERE la cui presenza sar… vista nella forma del neonato.  Bisogner… sottolineare molto il significato del "patto" fatto con quest'essere che emerge in questo mondo da un mondo pi— elevato.  Sar… straniero in terra straniera, e avr… bisogno di essere riconosciuto per ci• che Š, di essere accolto in un mondo di prove e tribolazioni, un mondo assolutamente necessario perch‚ egli diventi completo.  E' difficile non essere sentimentale quando un bel bambino d'un tratto viene a trovarsi con noi, ed Š facile dimenticare che ci• che vediamo Š soltanto il veicolo di ci• che non possiamo vedere, ma il sentimentalismo Š il peggior nemico dell'amore.

 

 

Ed ora torniamo alla nostra azione, laddove l'abbiamo lasciata: le doglie aumentando d'intensit…, la levatrice o il medico Š presente per dare la propria assistenza, e tutti lavorano il squadra all'interno di questo grande evento.  Immaginiamo che cosa noi stessi avremmo potuto sentire, se i  nostri genitori fossero stati presenti nel qui ed ora proprio come ora suggerisco di fare per essere guaritori del mondo.

 

Il momento Š arrivato, il bambino esce, e viene adagiato sul ventre della madre perch‚ si abitui a questo nuovo ritmo di respiro, a questa nuova aria.  E' gi… abituato al Respiro della Madre, ma ora si trova in un mondo incubi non tutti conoscono questo respiro, e ne Š cosciente.  E' atterrato sul pianeta e, a causa di tutta questa preparazione cosciente, sa di essere amato e di essere il benvenuto in modo incondizionato.

 

Nella stanza regna la quiete.  Tutti i presenti sono stati istruiti circa il processo di respirazione e su come visualizzare l'energia di luce per il bambino; a poco a poco il cordone ombelicale diventa color bianco latteo e, dopo un certo tempo, a volte quaranta minuti, quando il padre sente che Š giunto il momento e con l'assenso della devatrice, Š egli stesso a tagliare il cordone, pienamente cosciente, accettano la propria responsabilit…, ed offrendo il bambino al grembo del Divino.  La coscienza, ovvero la consapevolezza di tutto ci• che esiste sia nella stanza che nel mondo circostante, pervade quel preciso istante.  Quello Š l'inizio.

 

Proprio come una nascita cosciente Š un evento cosmico al quale tutti partecipano, cosa che si vede con grande chiarezza nella nascita del Cristo, cosŤ Š l'atto di fare l'amore.  Ma ben di rado ci sentiremo dire che l'atto sessuale, l'atto di FARE l'amore, ovvero il rendere l'amore possibile sulla Terra, Š l'atto pi— sacro del nostro mondo relativo. L'atto sessuale non Š soltanto un modo per sfogare la tensione, e neppure finalizzato alla sola procreazione.

 

E' molto pi— grande, molto pi— vasto di questo: Š un gioco cosmico, una festa che rende manifesti tutti i mondi invisibili, se soltanto avessimo questa conoscenza e potessimo riconoscerli.  E' un balletto, un'opera; Š una sinfonia, una accettazione fervida  della stessa vita.

 

Soltanto attraverso un'infinita preparazione e un infinita pratica, i tre grandi misteri della nascita, del sesso e della morte ci vengono rivelati: in essi si nasconde un interrogativo immenso: siamo pronti per il sesso? Sebbene non sia difficile vedere quanto si debba studiare per diventare mastro falegname o dottore, musicista o pittore, compositore o direttore d'orchestra, ancora e spesso diamo per scontato l'atto di fare l'amore, sicch‚ non sempre pu• avvenire coscientemente.  Pu• produrre un alto livello di sensibilit… e di attenzione carica di amore, ma se Š conscio davvero allora Š un atto che fonde tutti i mondi insieme, i mondi del pensiero e del sentire, i mondi dell'aspirazione e della motivazione, i regni del mondo minerale, vegetale, animale e umano.  E' una storia vasta e meravigliosa.

 

Proprio come non ci sono due persone n‚ due impronte digitali uguali in tutto il mondo, cosŤ non esistono due esperienze uguali; che scrivere, dunque, sul sesso cosciente?  Non potremmo consacrare ci• che non Š ancora formato, come consacriamo il pane senza lievito?  Forse  l'analogia vi sembrer… strana, ma Š esattamente quanto accade.  Per ogni atto sessuale cosciente, che la donna resti incinta o no, da qualche parte, nel mondo, nasce un bambino nell'amore.  Il sesso cosciente produce speranza oggettiva, ovvero speranza non nata dall'ignoranza, ma speranza vera, nata dalla conoscenza stessa.  Due esseri umani che comprendono il significato vero dell'atto sessuale cosciente sono i primi attori de quella commedia che chiamiamo "vita".  Tutti noi ci rivolgiamo a coloro che sono pieni d'amore, completamente dedicati l'uno all'altra, e a una vita di servizio: intorno a loro c'Š una radianza, qualcosa che risplende come un faro per chi ha fatto naufragio sugli scogli dell'opportunit….

 

Si pu• dire che l'impegno produce delle opportunit…, e che senza opportunit… non c'Š vero amore.  L'impegno ci mostra ci• che abbiamo bisogno di capire, dopodich‚ sta a noi se vogliamo affrontare le prove che sono davvero necessarie perch‚ abbia luogo il processo di trasformazione.  Davvero, si pu• dire senza tema di smentita che senza un vero impegno ci si limita a girare in tondo, e la storia si ripete ribollendo e fermentando.  Il sesso cosciente produce la fratellanza, una fratellanza vera che nulla potr… distruggere, perch‚ Š reale.  Essa fa fronte alla vita come fa fronte alla morte trattando, come disse una volta Rudyard Kipling questi "due impostori allo stesso modo".

 

La parola "accordo" Š ancora pi— forte della parola Dio.  Perch‚ Š attraverso l'accordo di due esseri umani coscienti che l'atto sessuale cosciente viene reso possibile, non solo per il tempo presente ma per le generazioni a venire.  L'accordo pu• produrre livelli di accordo sempre maggiori, fino a che due anime in due corpi diventeranno un'anima in due corpi, un'anima in amore eterno.  Ed Š questo, il sesso cosciente: niente di meno.

 

Come cominciare ad informarsi sul sesso cosciente, o come fare l'amore coscientemente?  Non c'Š differenza tra nascita, sesso o morte: Š questione di comprensione, sacrificio, amore interiore profondo e convinzione che siamo qui davvero per uno scopo con ogni nostro nervo, ogni tendine, ogni respiro, ogni movimento, ogni intenzione, ogni nostro accordo che possiamo riunire in noi, attraverso le nostre tecniche pratiche e il nostro allenamento, e che derivano dalla Fonte pi— Elevata che possiamo immaginare.

 

Diamo un'altra occhiata a questa grande triade della nascita, del sesso e della morte: quale dei tre viene prima?  Si dice che la causa sia l'effetto del suo stesso effetto, e forse qui sta la risposta.  E' l'eterno rinascere delle vita, una miracolo che si muove a spirale verso il compimento.  Nessuno pu• dire dove cominci o dove finir…, giacch‚, in realt…, non c'Š n‚ inizi• n‚ fine.  C'Š soltanto la parvenza di un'interruzione dei cicli.  Temo che abbiamo paura della morte, e nella paura non pu• esserci conoscenza.  Nella conoscenza, la morte non c'Š.  C'Š la pura energia della coscienza, che porta con s‚ livelli di energia sempre pi— alti provenienti da mondi che vanno al di l… di ogni possibile immaginazione, finch‚ saremo svegli, liberi e in grado di capire.

 

La guarigione ha a che fare con la comprensione della Verit…, perch‚ l'amore e la conoscenza sono le due braccia del cuore.  La comprensione dello scopo d'essere coscienti nei tre grandi momenti di questo ciclo vitale non deve essere mai sottovalutata: l'inferno Š quando non siamo qui ed ora; non Š un strano regno in un mondo che ci aspeta dopo la morte. L'Aldil… e un AL DI QUI, dopo che ci saremo finalmente risvegliati all'eternit… del qui ed ora.

 

Non molto tempo fa ci chiesero di stare vicino ad un giovane amico, che stava morendo per una malattia incurabile.  Era rianimazione, attaccato alle macchine.  Proprio quando arrivammo all'ospedale, egli si sentŤ prossimo alla morte.  Gli dissi:

 

"Amico mio, ci sono solo due cose che desidero dirti.  In primo luogo, sai di essere amato?"

 

Questo Š sicuramente il primo passo verso la vera guarigione, e molto spesso lo si dimentica.

 

"SŤ", rispose, e seppi che la sua era una risposta sincera.

 

"Ora - dissi- dopo aver passato tutti questi anni ad allenarti con il respiro e ad imparare come essere coscienti, ti prego, sii cosciente nell'attimo del tuo ultimo respiro, ricorda il SUONO delle parole della STRADA INVISIBILE* (Confronta LA STRADA INVISIBILE, del medesimo Autore, editato dalle Edizioni Amrita). "vi amo. Nient'altro".  Se riesci a farlo, allora la tua memoria continuer… per sempre".

 

Gli dicemmo arrivederci, e quando stavamo per uscire mi voltai per un attimo, puntai il dito verso l'alto e dissi:

 

"Ci vediamo lass—!"

 

Fu un'esperienza molto commovente perch‚ ridevo e piangevo insieme.  Mi sorrise con grande dignit… e cerc• di dire:

 

"Fa' attenzione, pu• darsi che io torni indietro prima di quanto tu pensi.  Se decideste di avere un figlio, potrei fare capolino!"

 

In questa piccola saga c'Š un vero filo di verit….  Il nostro amico morŤ cosciente e, inquel coraggioso sforzo, da qualche parte un bambino venne concepito nell'amore, con una nascita cosciente.  Riusciamo a vedere le immense implicazioni di ci• che abbiamo compreso?  Ogni singolo atto cosciente di nascita, di sesso o di morte, immediatamente produce in qualcun altro la possibilit… di raggiungere un livello di essere pi— elevato.  E' attraverso il sacrificio di coloro che se ne sono andati prima di noi che tutti noi esistiamo, ed Š grazie a coloro che si sono risvegliati in questa vita che abbiamo l'opportunit… di risvegliarci anche noi.

 

Sorge ancora una volta l'interrogativo di come costruire dentro di noi questo osservatore, o di come risvegliare ci• che Š gi… lŤ.  Ancora una volta, sottolineer• che l'essenziale Š la pratica: la pratica diventa il nostro adempimento in quel contratto che Š la vita.  Ci viene data da vivere.  Il paradosso sta nel fatto che non possiamo morire rispetto all'illusione della nostra separazione dall'Unit… fintantoch‚ non ci svegliamo, e non possiamo essere davvero svegli finch‚ non moriamo rispetto all'illusione stessa! E' proprio vero che tutta la vita Š un paradosso, una commedia, una mascherata, ed Š ci• che noi facciamo di essa che conta davvero.  Se moriamo in modo cosciente, allora qualcun altro avr… l'opportunit… di ripetere quella stessa azione, perch‚ nella Realt… c'Š soltanto Un Essere Assoluto, e siamo parte del Tutto, manifestazioni dell'Unit… Divina.

 

E qui, c'Š un altro paradosso; dal momento che, in realt…, non c'Š nessuna morte, come si pu• essere coscienti al momento della transizione?  La risposta ha a che vedere con il respiro.  A quanti di noi Š mai stato insegnato a respirare?  Noi vediamo al mondo con un respiro e usciamo di scena con un altro respiro, ma cosŤ spesso diamo per scontato quanto ci vien offerto. Diamo per scontato le stagioni, diamo per scontato d'essere uomini o donne, diamo per scontato che lo siano gli altri, e diamo per scontato le loro famiglie, e le loro vite.  Continuiamo a dar tutto per scontato, senza comprendere che non ci sono due persone capaci di pensare allo stesso modo, eppure Š cosŤ importante che il rispetto venga per primo nelle nostre relazioni.  Il rispetto viene prima dell'amore; l'amore Š energia pura, manifestata nel mondo per favorire la continuazione di ci• che, in tarda et…, Gurdjieff chiamava "l'esperimento della vita sulla Terra".

 

E' attraverso la comprensione del respiro, piuttosto che continuano a dar per scontato che questo sperimento vada avanti per sempre, che possiamo arrivare a quel grande mistero chiamato morte.  Per me, la morte non Š un mistero:  Š un miracolo, un meraviglioso, bellissimo miracolo in cui la gente viene portata fuori da un mondo pieno di prove e sofferenze e, contemporaneamente, pu• rimanere qui, con noi, per sempre.  Forse che Ges— non ha detto "Io sar• con voi per sempre, fino alla fine dei tempi"?

 

Non ha paura della morte.  Il processo della morte pu• essere a volte doloroso e difficile, ma anche questa Š una sfida.  Alcuni dei pi— grandi maestri hanno scelto coscientemente di attraversare sofferenze enormi, e non per se stessi, ma per redimere gli altri da sofferenze non necessarie nelle loro vite.  Di questo, esistono molti esempi.  Affrontare l'estrema sofferenza della morte in modo veramente cosciente significa instillare il mistero e la glorificazione nei mondi a venire.  Questa Š una sfida che siamo in grado di raccogliere: siamo nati per guarire, e gli atti sacri della nascita, del sesso e della morte sono le chiavi per la vera libert….

 

CAPITOLO XIII

 

IL PROGRAMMA PRATICO

 

 

Introduzione

 

Ci vuole pratica per impadronirci di un'abilit… qualsiasi, che si tratti del diventare buoni falegnami, architetti, medici, musicisti, progettisti o per eccellere in qualsiasi altro campo, dopodich‚, grazie a quell'abilit…, possediamo qualcosa con cui possiamo servire gli altri.  Tutti noi siamo qui per guarire come esseri coscienti, ma per diventare coscienti dobbiamo adempire alla nostra parte nel contratto della vita.  La comprensione viene attravaerso la pratica e la pazienza.  Come ho gi… avuto modo di dire, Š solo con infinita preparazione e pratica che i tre grandi misteri della vita, ovvero la nascita, il sesso, la morte coscienti, si rivelano a noi.  Non possiamo limitarci a dar per scontato che lo sappiamo.  Una pratica assidua sviluppa la volont…, e con la volont… siamo in grado di aprire le nostre vite ad una vita di servizio.

 

Lo scopo del programma pratico Š di renderci in grado di trovare l'equilibrio sul piano fisico e sottile del nostro essere, in modo da poter essere" qui" per guarire.  La vera guarigione pu• infatti avvenire soltanto qui ed ora.  Queste pratiche ci aiutano a non identificarsi con la vita, ma a prendervi parte in modo cosciente.  Questi esercizi, non intendono portarci pi— "in su"; attraverso un atteggiamento di conscienziosa attenzione, tuttavia, ci aiuteranno a costruire delle fondamenta pi— solide, sulle quali fonderemo il nostro servizio nei confronti del pianeta e dei nostri compagni umani.

 

Questo programma di ventiquattro giorni Š nato per favorire un flusso regolare della forza vitale.  L'atteggiamento corretto Š della massima importanza.  Molto spesso la gente fa queste pratiche per sfuggire a situazioni emosionali o mentali, ma se vengono usate in questo modo, potrebbero avere l'effetto opposto.  Il modo migliore per accingersi a seguire questo programma Š di vederlo come una medicina preventiva:  se non cilaviamo regolarmente i denti, allora potremmo avere delle carie o dei disturbi gengivali, mentre se seguiamo con regolarit… un programma di pulizia dei denti, ci eviteremo un sacco di male e di spese.

 

Questo programma, in particolare, pu• essere svolto insieme a qualsiasi altro esercizio o pratica che gi… vi veda impegnati.  Una volta completato il ciclo, una sola o tutte le pratiche possono essere continuate.  La ragione per il lasso raccomandato di ventiquattro giorni ha a che fare col tempo necessario per ripulirci dalle tossine, raccolte con tanta facilit… sui vari piani del nostro essere.

 

Mentre si segue questo programma Š importante ritagliarsi almento venti minuti al giorno per fare del buon esercizio fisico, correndo, camminando, giocando a tennis o dedicandosi all'attivit… favorita.  Quale essa sia non ha molta importanza, mentre invece ha molta importanza l'intenzione che sta dietro di essa.  Cerchiamo di essere coscienti in ognisingolo respiro: se oggi abbiamo scelto di fare una passeggiata, allora cercheremo di estenderci al massimo, senza inutili tensioni, tentando di essere consapevoli ad ogni nostro passo.  Desideriamo essere in equilibrio su tutti i livelli, ed essere cosŤ centrati da sapere ci• che stiamo facendo in ogni singolo istante, in ogni data situazione, nonch‚ poter prendere coscienza delle implicazioni di ogni nostra azione.  Senza esercizio cosciente, Š difficile mantenersi in equilibrio.

 

Pu• essere utile dare il proprio assenso alla partecipazioni di altri a questo programma, dal momento che quando diamo il nostro assenso ad un'azione, la battaglia Š gi… mezza vinta.  Un assenso vero e proprio produce un certo tipo di energia.  Se un nostro amico o il nostro partner segue lo stesso programma e lo stesso orario, sar… di beneficio ad entrambi, anche se le pratiche sono essenzialmente individuali.  Non ci sono pratiche di gruppo in questo programma particolare, tuttavia, dal momento che ogni individuo Š di per s‚ unico all'interno dell'Unit…, le pratiche possono essere fatte insieme ad altri, uniti dallo stesso scopo che alberga nei cuori e nelle menti, per quanto la pratica individuale possa diversificarsi, ad esempio, nell'esercizio in cui si deve prendere una decisione.

 

La cosa migliore Š che le esperienze personali non vengano discusse con nessuno.  C'Š sempre il pericolo che qualcuno, non avendo vissuto ci• che considerebbe come un'esperienza valida, possa tentare di copiare l'esperienza di un altro, sicch‚ non sarebbe reale.  Non esistono due persone che possano avere la stessa esperienza in qualcosa: possono esserci similiarit…, ma questo Š tutto.  Ognuno di noi Š unico e uniche sono le nostre impronte digitali, sicch‚ come potremmo vivere le stesse esperienze di un altro?

 

In ultimo, anche se non ci devono essere forzature, raccomando fermamente di ricominciare il programma dall'inizio se, nel ciclo dei ventiquattro giorni, si saltano per qualche ragione pi— di due giorni difile.  Ricordo che, in una delle scuole in cui ho studiato, ci veniva detto che se avessimo mai saltato pi— di due lezioni di fila in una settimana, ci avrebbero sbattutti fuori a riflettere su quale fosse la VERA ragione della nostra assenza, piuttosto che quella apparente.  Un ragazzo si era rotto la gamba in un incidente di sci, e la sua scusa era di essere stato in ospedale.

 

"Ah - disse il nostro maestro - ma PERCHE' ti sei rotto la gamba? Non te la sei rotta prima, per quanto ne so.  Dal momento che il caso non esiste, dev'essere accaduto che la tua intenzione di partecipare alle lezioni non fosse abbanstanza forte n‚ abbastanza chiara.  ERa solo un buon modo per cercare di sgusciare via dai risultati di un'intenzione debole".

 

In questo caso il ragazzo comprese, e gli fu permezzo di ritornare; dopodich‚ le cose ripresero normalmente.  Ricordiamoci ancora una volta il grande detto Sufi: "Tieni ferma la tua intenzione di fronte a te ad ogni tuo passo.  Ci• che vuoi Š la libert… , e non devi mai dimenticarlo".

 

LA PRATICA DEL RESPIRO, O IL RESPIRO DELLA MADRE

 

METODO

 

Sedetevi su una sedia con lo schienale rigido, poggiate i piedi per terra di piatto, unendo i talloni e divaricando le punte,  a formare un triangolo.  Non incrociate le gambe.  Rilassate le braccia e, se possibile, tenetele in una possizione che non vi dia tensione.  Le mani poggiano sulle ginocchia:  qui sono situati due centri secondari del plesso solare.  Le ginocchia sono strumenti di elevata sensibilit…, e se focalizzate l'attenzione su di esse ad occhi bendati, sentirete che le ginocchia emanano un flusso di energia.  E' la sensibilit… interna dell'area del ginocchio che far… sŤ, camminando, che non sbattiate contro il muro.

 

Mantenendo eretta la schiena, senza forzature, permettiamo al flusso di energia di muoversi come deve.  Con la pratica la schiena star… dritta con naturalezza. Fate questo esercizio per circa dieci minuti, non di pi—.  Pu• essere ripetuto pi— volte, in un giorno, senza problemi.

 

Prima di cominciare l'esercizio del respiro cosciente visualizzate l'oggetto naturale pi— bello che possiate immaginare.  Pu• essere una pianta, un albero, una cascata, il mare, o qualsiasi cosa che per voi abbia un significato reale.  Tutte queste pratiche servono ad aiutarci a veder la bellezza di Dio e a vivere delle vite piene di bellezza.

 

Per questa pratica, potete tenere gli occhi aperti o chiuse.  In ogni caso, concentratevi su un punto a circa 2, 40 metri di fronte a voi.  Se avete gli occhi chiusi, allora visualizzate l'immagine che avete scelto a 2.40 metri di fronte a voi.  Se vi state concentrando su un oggetto, mettetelo ad una distanza da voi il pi— possibile prossima ai 2. 40 metro.  NON MEDITATE SU UNA CANDELA IN QUESTA PRATICA.  Questo Š molto importante.  L'oggetto della visualizzazione deve servire a focalizzare la vostra attenzione, non a meditare sull'oggetto medesimo.

 

Ed ora veniamo al ritmo sacro,il ritmo 7-1-7-1-7, di cui ho parlato in altri libri e che insegno da ormai tanto tempo.  Questo ritmo ci viene dall'antico Egitto, e molti sono i geroglifici che mostrano come eseguire questa ed altre pratiche.  IL metodo Š semplice, sebbene all'inizio possa sembrare difficile dal momento che siamo abituati a respirare senza nessun tipo di attenzione o consapevolezza.  Noterete forse che il ritmo corrisponde esattamente all'ottava musicale.

 

In primo luogo, trovate un punto nel centro della zona del plesso solare, e un altro punto nel centro del petto, che chiamiamo il Centro del Cuore; insirate attraverso il plesso solare, e poi irradiate fuori il respiro dal cuore.

 

Per favore, ricordate che lavorando con il ritmo 7-1-7-1-7 ci• che conta non Š la velocit…, lenta o relativamente rapida che sia.  Ci• di cui stiamo parlando, Š il numero reale di conteggi.

 

Scegliete dunque la velocit… che meglio si adatta al caso vostro, inspirate attraverso il plesso solare e, cosŤ facendo, incamerate tutti gli elementi della terra, i minerali (potete persino ispirare delle vitamine a vostra scelta, se volete!), colmandovi di tutto ci• che il corpo e la sua controparte sottile necessitano.  Non sentitevi in imbarazzo perch‚ state prendendo ci• di cui avete bisogno, alla luce del fatto che tutto questo avviene in nome del servizio.

 

Dopo aver ispirato fino a 7, 1'1 rappresenta la pausa e, contemporaneamente, il momento in cui rivolgere l'attenzione al centro del petto.  Poi, espirate contando fino a sette, e cosŤ facendo, irradiate tutto l'amore e la buona volont… all'umanit… del centro del petto, come se vuoi foste un faro per le navi che devono entrare in porto.  Siate certi che la radianza non si espanda soltanto davanti a voi, ma anche dietro e in tutte le sei direzioni.  A questo punto, proverete un immenso senso di meraviglia e di gratitudine, rendendovi conto che, davvero, siamo in grado di servire i nostri compagni umani e il pianeta.

 

Possiamo scegliere la qualit… dell'aria che respiriamo; a mano a mano che progredite nella pratica, attraverso una corretta visualizzazione, potete ispirare l'aria che circola in certe zone sacre del pianeta: potete ispirare l'aria di Gerusalemme o di Glanstonbury senza alzarvi dalla sedia.

 

L'ultima fase di questo esercizio che, dopo tutto, non Š altro che un processo alchemico, Š raffinare il respiro.  Iniziate ispirando solo la quantit… di aria che vi serve davvero e che vi viene data.  Questo non dovrebbe chiedervi pi— sforzo di un battito d'ali di farfalla.  Non Š pi— necessario forzare il respiro; in un certo senso, a questo stadio, non state respirando, ma, piuttosto, venite respirati.

 

Il respiro Š Vita!  Questo Š il punto di quiete in un universo in attesa.

 

Per completare la pratica, ritornate ai vostri sensi.  Come talle altre pratiche, percepite il corpo e assumetevi la responsabilit… di questo corpo ancora una volta: siate svegli e consapevoli della stanza e di quant'altro vi circonda, e infine riconoscete di aver fatto ci• che vi eravate proposti.

 

L'ESERCIZIO DI PURIFICAZIONE ALLA FINE DELLA GIORNATA

 

E' inevitabile che durante la giornata si costruiscano delle forme-pensiero che, non liberate, possiamo portarci dietro nei giorni seguenti.  E' dunque importante purificare questi pensieri in modo che non diventino gli agenti delle nostre motivazioni.  Questo programma di ventiquattro giorni Š fatto per condurci, da un lato, nel qui ed ora, e giorni Š fatto per condurci, il flusso della forza vitale: in tale contesto molti hanno detto che l'esercizio di purificazione Š stato uno dei pi— utili.

 

 

METODO

 

Subito prima di andare a dormire sdraiatevi con la schiena ben rilassata, le braccia lungo il corpo e le gambe distese.  Respirate profondamente e ritmicamente.  Ora, focalizzando l'attenzione sulle piante dei piedi, ricordate coscientemente il momento in cui, la mattina, siete scesi dal letto.  Cercate di visualizzare le vostre impressioni in quel momento; la parola - chiave di questa pratica Š GRATITUDINE.  Il nostro compito Š di cercare coscientemente di provare un senso di gratitudine per qualsiasi ricordo ci torni in mente.

 

Pian piano portate la vostra attenzione sulle gambe, e ricordate, attraverso il corpo, quanto pi— potete di ci• che Š accaduto durante la giornata.  I piedi rappresentano il primo momento, quello in cui siete scesi dal letto, giacch‚ sono la prima parte del corpo che tocca terra.  Non giudicate i ricordi che si presentano a voi, quali che siano: possono essere delle esperienze cosiddette spiacevoli, ma dal momento che la vita di per s‚ Š l'unico maestro reale, Š proprio l'esperienza che conta.  C'Š sempre qualcosa da imparare da tutte la nostre esperienze.

 

Quando avrete focalizzato la vostra attenzione attraverso tutto il corpo, ricordando quanto pi— potete, ripetete ancora due volte questa pratica: questo serve ad essere abbastanza certi che ci• che rimane dentro sia un senso di gratitudine, pi— che un senso di amarezza, invidia, orgoglio o altre emozioni negative che, tanto spesso, ci ingrombrano.  Ci vorr… forse un p• di esercizio, ma in pochi giorni vedrete come la pratica di purificazione vi aiuter… nell'affrontare il giorno seguente.

 

Quando ogni cosa Š stata completata, prendete una decisione quanto all'ora esatta in cui vi alzerete il giorno seguente, e riposate bene per tutta la notte.

 

ESERCIZIO DI RINGIOVANIMENTO

 

Molti di noi hanno dei momenti "no" durante il giorno, in cui Š difficile portare a termini qualcosa.  In particolare se viviamo in citt…, dove l'aria Š cosŤ inquinata e dobbiamo affrontare il  rumore e il traffico, Š utile disporre di qualche strumento che ci possa aiutare, come questa pratica.

 

METODO

 

Prendete un recipiente per l'acqua, o l'acquario stesso se Š abbastanza capiente, e riempitelo di acqua fredda: ci• che importa Š la profondit….  Appoggiando la mano di piatto sul fondo del recipiente, l'acqua dovrebbe raggiungere esattamente il centro dell'osso del polso.

 

Mettete una moneda di rame sul fondo del rcipiente tra le vostre due mani, in cui pollici ed indici si toccano a formare un triangolo.  IL recipiente dovrebbe essere posto abbastanza in alto, in modo che chinandovici sopra la schiena resti il pi— possibile eretta dalla vita in su.

 

Ispirate contanto fino a sette, mentre lentamente vi chinate sopra al recipiente; contate uno per la pausa e poi espirate contando fino a sette mentre ancora una volta ritornate alla posizione di partenza.  Ripetete tutto questo sette volte, e poi invertite lo schema di respirazione, sicch‚ espirerete mentre vi chinate e inspirerete mentre ritornerete alla posizione eretta.

 

PRATICA DI RESPIRAZIONE IN PIEDI

 

Lo scopo di questa pratica Š di aumentare il flusso di forza vitale, nonch‚ il vostro potere di concentrazione.

 

Pu• essere utile anche per aprire i canali eterici, ovvero dei corpi sottili, se sono bloccati.

 

Per questa pratica vi servir… una pezzo di cartoncino bianco piuttosto spesso, di circa 30 x 30 centimetri nel mezzo del quale disegnerete un disco nero grosso all'incirca quanto una moneta da 20 lire.  Il disco deve essere tracciato molto nettamente, quindi Š meglio usare inchiostro o colore.  Il cartoncino andr… fissato all'altezza degli occhi su un muro a circa 1. 80 metri da voi, che starete in piedi.

 

Prima di cominciare, fate qualche movimento per stirare il corpo, dopodich‚ prendete posizione di fronte al disco, a 1.80 metri di distanza.  Le braccia dovrebbero ricadere lungo il corpo, il quale sar… in una posizione rilassata e tuttavia ben sveglio, con la schiena dritta.  Le gambe saranno lievemente divaricate.  Se sentite che passa pi— energia attraverso la narice destra, allora bisogner… far avanzare un pochino il piede destro; se invece passa pi— energia attraverso la narice sinistra, farete avanzare un poco il piede sinistro.  Se il respiro Š perfettamente equilibrato, allora le gambe saranno parallele, con i piedi lievemente divaricati.  In ogni mano terrete un pezzo di manico di scopa di circa 20,5 centimetri.  L'intera pratica richiede solo dodici cicli di respirazione.

 

METODO

 

Di fronte al disco tracciato sul cartoncino bianco e ricordandovi il ritmo di 7-1-7-1-7, inspirate nel plesso solare contando fino a sette.  Contemporaneamente, in punto di piedi, stringete in mano il pezzo di legno.  Il resto del corpo, compresa possibilmente anche la parte superiore del braccio, dalla spalla al gomito, dovrebbe essere abbastanza rilassato.  Dopo aver contato fino a sette, cominciate lentamente a rilassare le mani e i polsi, ritornando alla posizione di partenza.  Nel frattempo, espirate luce in tutte le direzioni dal centro del petto.

 

Come ho detto, questa pratica dovrebbe essere fatta soltano per dodici cicli di respirazione, e preferibilmente prima dei pasti.  Una volta finita, avvolgete i due pezzi di legno con cura in un pezzo di stoffa, e metteteli al sicuro.

 

Col passar del tempo, accumuleranno una grande quantit… di energia magnetica e quindi non andranno usati con leggerezza.  Per completare l'esercizio, stiracchiatevi ancora un po' e poi continuate la vostra attivit….

 

LA PRATICA DELLA DECISIONE

 

A molti di noi non Š mai stato insegnato che ci sono due tipi di schema di pensiero: quelli notturni e quelli diurni, proprio come ci sono sogni diurni e sogni notturni.  Questo Š un punto importante da capire.  Naturalmente ci sono cose che noi facciamo dopo il tramonto, alle quali possiamo dedicarci meglio che non durante la giornata, e questo vale anche nell'altro caso.

 

Attraverso questa pratica, a poco a poco, cominciamo a costruire la fusione di questi due schemi di pensiero: come conseguenza, ci ritroveremo con un certo tipo di volont… che prima non possedevamo.  La semplicit… della pratica non dovrebbe indurci a cercare di renderla pi— complicata di quanto viene suggerito, con l'idea di ottenere qualcos'altro in pi—.  Tutte queste pratiche sono essenzialmente semplici.  Una versione di questa stessa pratica, l'ho imparata quand'ero nei boy-scout.

 

METODO

 

Prima di andare a letto, entrate in uno stato mentale di quiete per mezzo della pratica del respiro e visualizzate qualche lavoretto che, in casa o in giardino, ha bisogno di essere completato, ma che non richieda pi— di cinque minuti.  Dovrebbe essere un compito molto semplice, ad esempio pulire un paio di scarpe, o un armadietto da svuotare che avete lasciato lŤ da un pezzo.  Nel giardino, potrebbe trattarsi di una bordura da ripulire dalle erbacce, una siepe da cimre, o anche soltanto un marciapiede da spazzare.  Non c'Š niente di nuovo inci• che state per fare, perch‚ sono cose che si fanno tutti i giorni.  Tuttavia, le parole-chiave qui sono DECISIONE e VISUALIZZAZIONE e vengono usate per indurci in uno stato di maggior consapevolezza.

 

Il passo seguente dell'esercizio Š visualizzare DETTAGLIATAMENTE il lavoretto che avete deciso di sbrigare il giorno seguente.  La visualizzazione dovrebbe essere molto meticolosa; ad esempio, se la decisione riguarda la pulitura di un paio di scarpe, bisogner… visualizzare dove sono riposte le scarpe, vedere voi stessi mentre le togliete dalla scarpiera e le mettete in un posto opportuno; vi visualizzerete nell'atto di dispiegare un giornale, prendere il lucido e le spazzole dal posto in cui sono riposti.  Continuate con la visualizzazione fino a che la pulizia delle scarpe sar… completata, sicch‚ potrete rimettere le scarpe nella scarpiera, il lucido e le spazzole nell'armadietto e gettare via il giornale.

 

Una parte di noi cercher… di opporre resistenza a questa decisone che abbiamo preso, tirando fuori ogni possibile scusa, ad esempio il fatto che tutto questo sembra cosŤ banale, o dicendo che non c'Š tempo.  Questa Š proprio la parte di noi che ha bisogno di essere posta sotto l'autorit… del SŠ Superiore fino a che avr… voglia di cooperare in ogni modo possibile.  Alla fine di questa visualizzazione, quindi, cercate di verificare che ogni parte di voi voglia portare a compimento quel lavoro l'indomani.

 

La seconda fase di questa pratica si svolge il mattino seguente e, naturalmente, consiste nel mettere in atto la visualizzazione fatta la sera prima. In primo luogo prendete dinuovo la decisione di espletare quel dato compito, e poi ricordate tutte le fasi di esso e l'ora in cui va fatto.  Una volta che l'ora Š venuta, seguite tutti i particolare che avevate visualizzato, fino a che il lavoro non sar… finito.  Ora riconoscete di averlo portato a termine, e questo secondo il tempo e la maniera che avevate deciso, dopodich‚ potrete riprendere le vostre solite attivit….

 

Ancora una volta voglio sottolineare che il compito non dovrebbe richiedere pi— di cinque minuti.  Ogni atto dovrebbe esser un atto di consapevolezza, mentre osservate il corpo che svolge quel lavoro iniziato nella vostra mente, con l'aiuto dello schema dei pensieri notturni.

 

 

 

L'ESERCIZIO DEL SASSO NELL'ACQUA

 

Per quanto semplice vi possa apparire questa pratica, non sottovalutatela.  Lo scoppo Š rivelare una profondissima comprensione della natura della vibrazione e dell'emanazione.  Molto spesso si dice che questa o quell'altra cosa ha "delle buone vibrazioni", ma lo si dice senza sapere che si sta parlando delle EMANAZIONE delle persone.  Le emanazioni nascono dal tasso vibratorio di qualcuno, e non il contrario.  Gettate un sassolino in uno specchio d'acqua trasparente: i cerchi che vedrete formarsi alla superficie dipendono dalla dimensione del sasso e dall'altezza da cui Š stato lanciato.  Ma che ci crediate o no, i cerchi che appaiono dipendono anche dall'UMORE e dallo stato della persona che ha lanciato il sasso.  Provate!

 

La ragione di questa pratica Š di provare a voi stessi che siete VOI, davvero, l'acqua, il sasso e la persona che l'ha lanciato.  Dopo tutto, l'essere composti per il 64% di acqua Š un fatto scientifico.  Quando scopriamo quale parte di noi Š il sasso, allora potremo capire la natura di queste emanazioni.

 

METODO

 

Sedetevi in quiete assoluta e seguite il solito ritmo di respiro 7-1-7-1-7.  Chiudete gli occhi lentamente e con grande attenzione ritirando i sensi dal mondo esterno.  Immaginate di trovarvi seduti in riva ad un lago perfettamente calmo.  Non c'Š alcun vento che ne increspi la superficie e tutto Š assolutamente silenzioso e quieto.  E' mattino presto.  Scegliete un sassolino liscio, rotondo dalla sponda del lago; sentitelo nelle vostri mani.  Levigatelo con le dita e con  i palmi.

 

Soppesatelo, conoscete ogni parte.  Diventate dei veri estimatori di questo sasso.

 

La seconda cosa  che vi verr… chiesto di fare, sar… di lanciarlo nel lago in modo tale da causare il minimo disturbo possibile; non si dovrebbe quasi neppure sentire il tonfo.  Siate pronti dunque, calmi e ben equilibrati; quando Š il momento giusto, lanciate il sasso secondo l'angolo di incidenza che avrete scelto, guardatelo volare lungo l'arco della traiettoria e poi ricadere nel lago.  Ora sedetevi con calma, e seguite i cerchi nell'acqua che amanano dal centro, finchŠ il lago sar… di nuovo calmo.  Vedrete che essi si fanno sempre pi— larghi, ma la memoria permane nel punto in cui il sasso ha toccato l'acqua.  La memoria permane perch‚ Š ci• che voi avete voluto, altrimenti sarebbe dimenticata per sempre.

 

Quando il lago Š di nuovo perfettamente calmo, osservate un'altra volta il vostro respiro.  Sentite il vostro corpo in stato di raccoglimento lŤ dove siete seduti e poi, aprendo con cura gli occhi, osservate l'ambiente che vi circonda.  Notate se vi sembra diverso da prima.

 

Una volta che avrete capito questa pratica, sar… stupefacente l'effetto che potrete avere in un ristorante caotico, in un supermercato o in una banca!

 

 

L'ESERCIZIO DELLO SPECCHIO

 

Spesso si dice che "Š tutta questione di specchi".  Ci• che vediamo apparentemente in questo mondo relativo Š, naturalmente, un puro riflesso del mondo del divenire.  Questo, a sua volta, Š un riflesso di un mondo pi— elevato, e il processo continua AD INFINITUM.  Quando incominciamo a capire, scopriamo che questo mondo passaggero, in cui restiamo per un breve periodo, Š solo parte del grande processo della vita.  Proprio come c'Š vita sulla Terra, che Š principalmente organica, cosŤ c'Š una vita pi— elevata, uno stato di evoluzione superiore che chiamiamo "evoluzione cosciente".  Molti non la comprendono dal momento che, quasi sempre, viviamo soltanto nel mondo che osserviamo intorno a noi, e che immaginiamo essere REALE.  Ma, in realt…, questo mondo Š un riflesso.

 

Possiamo vederla in questo modo: quale sarebbe il punto del Sole se non ci fosse una Terra sulla quale far risplendere la sua luce?  Nel nostro sistema solare il Sole Š creato per dar luce a questa Terra, e siccome tutto Š interconnesso, il riflesso sulla Terra ritorna alla Fonte di ogni Luce.  Allo stesso modo, il lavoro interiore Š talvolta chiamato la "Via del Ritorno".

 

Il Sole prende la sua luce da un altro Sole, in un altro sistema galattico, il quale a sua volta la prende da un altro sole ancora, e ad ogni passaggio si tratta di una luce sempre pi— sottile.  La luce che sta dietro al Sole non pu• essere vista ad occhio nudo,ma pu• essere sentita e percepita col cuore.  A volte viene chiamata"Luce Nera" perch‚ non possiamo vedere il buio con i nostri occhi normali.  Se teniamo a mente tutto questo, l'esercizio dello specchio Š come la storia di ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE, quando passa attraverso lo specchio magico.

 

METODO

 

Visualizzate sette specchi davanti a voi, proprio come se fossero appoggiati su un tavolo e ve li trovaste di fronte.

 

1.  Guardatevi nel primo specchio cosŤ come apparite.

Guardate che aspetto avete.

 

2. Guardate il settimo specchio: ho l'impressione che lŤ non troverete nulla.

 

3.  Guardatevi nel primo specchio.

 

4.  Guardate il secondo specchio, guardate ogni disturbo fisico che potete avere.  Guardatevi nel secondo specchio, dopo aver accettato il primo.

 

5.  Ora girate il primo specchio in modo che si trovi di fronte al secondo ( il dolore fisico sta di fronte a ci• che pensavate di essere).

 

6.  Guardate nel terzo specchio: lŤ ci sar… la vostra vita sessuale, con assoluta onest…, con fiducia, e naturalmente non mi riferisco soltanto all'atto fisico.  Fate che sia messa di fronte allo specchio precedente.

 

7.  Ora rigirate il primo specchio in modo da trovarvi davanti a voi stessi, e guardate se avete cambiato aspetto.

 

8.  Ora prendete il secondo specchio e mettetelo di fronte al primo come in precedenza, e girate il terzo in modo che stia di fronte al quarto.  La nostra preghiera Š d'essere purificati.

 

9.  Guardate il vostro essere emozionale nello specchio numero quattro... l'inizio delle emozioni pi— elevata Š stato attivato dall'effetto precedente.

 

10.  Prendete i primi quattro specchi e guardatevi: ora ci passeremo attraverso.  Abbiate fede nel vostro Signore, e passate attraverso i primi quattro specchi.  Passate attraverso il tempo e lo spazio, gi… liberi dalle emozioni pi— basse, e distillate un aspetto di voi stessi.

 

11.  Prendete il quinto e il sesto specchio insieme, sempre restanto di fronte a voi stessi, e lasciando andare ogni concetto che avete di voi.  Se soffrite, guardate il primo specchio e ricominciate di nuovo.

 

12.  Rigirate lo specchio numero cinque in modo che stia di fronte al numero sei, e poi rigirate il sesto affinch‚ stia di fronte al settimo.  Rigirate il settimo affinch‚ stia di fronte all'infinita possibilit….

 

13.  Permettete alla Luce dietro al Sole di illuminare il settimo specchio.

 

14.  Girate il settimo specchio in modo che guardi il sesto, illuminandolo con la Luce dietro al Sole, ed illuminando anche il quinto specchio attraverso il sesto.

 

15. Ora rigirate tutti gli specchi contemporaneamente, in modo da poter guardare attraverso i sette specchi, ovvero i sette veli della vita.

 

16.  Sentite il vostro corpo com'Š, prima di aprire gli occhi e di completare la contemplazione.

 

 

 

L'ESERCIZIO DEL QUI ED ORA

 

Ovviamente, senza essere qui ed ora, come guaritori non saremo granch‚: lavoreremo sulla base di opinioni che si sono formate in passato, oppure faremo dei sogni ad occhi aperti sul futuro.

Quindi qualsiasi pratica che ci aiuti ad entrare nel momento presente con ogni parte del nostro essere, con ogni cellula del nostro corpo, sar… di beneficio non soltanto a noi stessi, ma al tutto. "Raccoglierci" Š quasi un obbligo, se vogliamo essere in grado di servire meglio.

 

La mente Š come un cavallo selvaggio che dev'essere domato e reso amico.  Il tempo pu• giocare dalla nostra parte.  Come tutti ormai sappiamo, Š la mente, con tutte le sue numerose e complicate sfaccettature, pi— le emozioni, che genera la maggior parte delle nostre malattie fisiche.  Sappiamo anche che ogni cellula del corpo Š dotata di coscienza e che muta in continuazione.  Perch‚ il  flusso dentro di noi sia adeguato, lamente dev'essere imbrigliata, e bisogna ricordare al corpo e ai suoi organi quali sono le giuste funzioni.  E' lo scopo di questo esercizio.

 

L'esercizio del qui ed ora pu• essere messo in pratica in qualsiasi momento ne sentiate il bisogno.  Dopo aver completato il programma di ventiquattro giorni, dovreste riuscire a ritrovarvi nel qui ed ora anche solo con l'uso del riuscire a ritrovarvi nel qui ed ora anche solo con l'uso del respiro, con la visualizzazione della pratica e con il ricordo del lavoro che avete fatto grazie ad essa.

 

Prima di accingervi a qualsiasi opera terapeutica, sia che abbia a che fare con gli esseri umani, congli animali, gli uccelli, il regno vegetale o con il pianeta stesso, prendete coscienza dell'ambiente in cui vi trovate e di ci• che accade intorno a voi.  Ora volgete l'attenzione alla sommit… del capo e, con molto cura, rilassate tutti i muscoli della testa dall'alto verso il basso, soffermandovi con particolare attenzione sulle tempie, sugli occhi e sulle palpebre, sulle guance, la mandibola e persino la lingua.  Non trascurate nulla!  Quando avrete fatto tutto questo, allora dirigete quest'energia di attenzione verso il basso, scendendo lungo il lato destro del corpo dal collo e dalle spalle.  Cominciate con la regione delle spalle e delle scapole, rilasciando qualsiasi tensione che sentiate in quella zona.

 

Ora portate la vostra attenzione lungo il braccio destro, ricordandovi il gomito, il polso, la mano nel suo insieme e poi ogni dito individualmente.  Ora ritornate alla spalla destra e guidate la vostra attenzione lungo il lato destro del corpo, anche qui notando se c'Š qualche tensione.  Potete anche aggiungere la dimensione della luce agli organi e a tutte le altre parti che si trovano dentro al corpo.  Scendete lungo il lato destro attraverso la natica destra, il fianco, la coscia, senza dimenticare il ginocchio, e poi ancora pi— gi—, lungo la gamba, fino alla caviglia, al piede e alle dita dei piedi.  Una volta completata l'operazione ritornate alla spalla sinistra e ripetete la pratica scendendo prima lungo il braccio sinistro, e poi lungo il lato sinistro del corpo.  In ultimo, riportate ancora una volta l'attenzione alla sommit… del capo e, come se spazzaste via tutto, portate luce e rilassamento al corpo intero.

 

Se aveta tenuto gli occhi chiusi, riapriteli molto lentamente e guardatevi di nuovo intorno, guardate lo spazio in cui siete seduti.  Percepite le vostre sensazioni; guardate il vostro respiro sorgere e cadere, e siate molto quieti.  Non c'Š nulla da temere.  C'Š solo da ESSERE.

 

 

 

 

 

                  GIORNO 1          GIORNO 2          GIORNO 3

DOMENICA          LUNEDI'           MARTEDI'          MERCOLEDI'

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Preparazione      Decisione (5)     Decisione (5)     Decisione(5)

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COLAZIONE         COLAZIONE         COLAZIONE         COLAZIONE

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                  Qui ed ora(8)     Respiro(1)  Respiro(1)

                                   Qui ed            Qui ed

                                   ora (8)           ora (8)

                                                     Respiraz.

                                                     in piedi (4)

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PRANZO            PRANZO            PRANZO            PRANZO

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                                   Respiro (1) Respiro (1)

                                                     Respiraz.

                                                     in piedi (4)

 

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CENA              CENA              CENA              CENA

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Decisione

di                Decisione(5)      Decisione(5)      Decisione(5)

comunicare  Purificaz.(2)     Purificaz.(2)     Purificaz(2)

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Legenda:

 

(1)  Pratica del respiro

(2)  Esercizio di purificazione

(3)  Esercizio di ringiovanimento (se necessario)

(4)  Pratica di respirazione in piedi

(5)  Pratica della decisione

(6)  Esercizio del sasso nell'acqua

(7)  Esercizio dello specchio

(8)  Esercizio del qui ed ora

 

                 

                 

GIORNO 4       GIORNO 5      GIORNO 6          GIORNO 7

GIOVEDI'          VENERDI'         SABATO            DOMENICA

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Decisione (5)     Decisione (5)     Decisione (5)     Decisione(5)

 

Respiraz.                                            Respiraz.

in piedi (4)                                         in piedi (4)

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COLAZIONE         COLAZIONE         COLAZIONE         COLAZIONE

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Respiro (1) Respiro (1) Respiro(1)  Respiro(1)

 

Qui ed            Qui ed            Qui ed            Qui ed

ora (8)           ora (8)           ora (8)           ora (8)

 

                                                     Respiraz.

                                                     in piedi (4)

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PRANZO            PRANZO            PRANZO            PRANZO

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                  Respiro (1)

Respiraz.                                            Respiraz.

in piedi (4)                                         in piedi (4)

 

---------------------------------------------------------

CENA              CENA              CENA              CENA

---------------------------------------------------------

                  Sasso (6)

 

Decisione (5)     Decisione (5)     Decisione(5)      Decisione(5)

 

Purificaz.(2)     Purificaz.(2)     Purificaz.(2)     Purificaz(2)

---------------------------------------------------------

 

Legenda:

 

(1)  Pratica del respiro

(2)  Esercizio di purificazione

(3)  Esercizio di ringiovanimento (se necessario)

(4)  Pratica di respirazione in piedi

(5)  Pratica della decisione

(6)  Esercizio del sasso nell'acqua

(7)  Esercizio dello specchio

(8)  Esercizio del qui ed ora

 

 

                 

GIORNO 8       GIORNO 9      GIORNO 10         GIORNO 11

LUNEDI'           MARTEDI'         MERCOLEDI'   GIOVEDI'

-------------------------------------------------------

 

Decisione (5)     Decisione (5)     Decisione (5)     Decisione(5)

 

Specchio (7)                       Respiraz.

                                   in piedi (4)

 

--------------------------------------------------------

COLAZIONE         COLAZIONE         COLAZIONE         COLAZIONE

--------------------------------------------------------

 

Respiro (1) Respiro (1) Respiro(1)  Respiro(1)

 

Qui ed            Qui ed            Qui ed            Qui ed

ora (8)           ora (8)           ora (8)           ora (8)

 

                                   Respiraz.

                                   in piedi (4)

---------------------------------------------------------

PRANZO            PRANZO            PRANZO            PRANZO

---------------------------------------------------------

 

Respiro (1) Respiro (1 )      Respiro (1)

                                  

                                   Respiraz.

                                   in piedi (4)

---------------------------------------------------------

CENA              CENA              CENA              CENA

--------------------------------------------------------

 

Decisione (5)     Decisione (5)     Decisione(5)      Decisione(5)

 

Purificaz.(2)     Purificaz.(2)     Purificaz.(2)     Purificaz(2)

---------------------------------------------------------

 

Legenda:

 

(1)  Pratica del respiro

(2)  Esercizio di purificazione

(3)  Esercizio di ringiovanimento (se necessario)

(4)  Pratica di respirazione in piedi

(5)  Pratica della decisione

(6)  Esercizio del sasso nell'acqua

(7)  Esercizio dello specchio

(8)  Esercizio del qui ed ora

 

 

GIORNO 12      GIORNO 13           GIORNO 14         GIORNO 15

VENERDI'          SABATO           DOMENICA           LUNEDI'

-------------------------------------------------------

 

Decisione (5)     Decisione (5)     Decisione (5)     Decisione(5)

 

                                   Respiraz.         Speccio (7)

                                   in piedi (4)

 

--------------------------------------------------------

COLAZIONE         COLAZIONE         COLAZIONE         COLAZIONE

--------------------------------------------------------

 

Respiro (1) Respiro (1) Respiro(1)  Respiro(1)

 

Qui ed            Qui ed            Qui ed            Qui ed

ora (8)           ora (8)           ora (8)           ora (8)

 

                                   Respiraz.

                                   in piedi (4)

---------------------------------------------------------

PRANZO            PRANZO            PRANZO            PRANZO

---------------------------------------------------------

 

Respiro (1)                                    Respiro (1)

                                  

                                   Respiraz.

                                   in piedi (4)

---------------------------------------------------------

CENA              CENA              CENA              CENA

--------------------------------------------------------

 

Sasso (6)

 

Decisione (5)     Decisione (5)     Decisione(5)      Decisione(5)

 

Purificaz.(2)     Purificaz.(2)     Purificaz.(2)     Purificaz(2)

---------------------------------------------------------

 

Legenda:

 

(1)  Pratica del respiro

(2)  Esercizio di purificazione

(3)  Esercizio di ringiovanimento (se necessario)

(4)  Pratica di respirazione in piedi

(5)  Pratica della decisione

(6)  Esercizio del sasso nell'acqua

(7)  Esercizio dello specchio

(8)  Esercizio del qui ed ora

 

                 

 

 

 

GIORNO 16      GIORNO 17           GIORNO 18         GIORNO 19

MARTEDI'          MERCOLEDI'  GIOVEDI'          VENERDI'

-------------------------------------------------------

 

Decisione (5)     Decisione (5)     Decisione (5)     Decisione(5)

 

                  Respiraz.  

                  in piedi (4)

 

--------------------------------------------------------

COLAZIONE         COLAZIONE         COLAZIONE         COLAZIONE

--------------------------------------------------------

 

Respiro (1) Respiro (1) Respiro(1)  Respiro(1)

 

Qui ed            Qui ed            Qui ed            Qui ed

ora (8)           ora (8)           ora (8)           ora (8)

 

                  Respiraz.

                  in piedi (4)

---------------------------------------------------------

PRANZO            PRANZO            PRANZO            PRANZO

---------------------------------------------------------

 

Respiro (1) Respiro (1)                  Respiro(1)

                                   

                  Respiraz.

                  in piedi (4)

---------------------------------------------------------

CENA              CENA              CENA              CENA

--------------------------------------------------------

 

                                                     Sasso (6)

 

Decisione (5)     Decisione (5)     Decisione(5)      Decisione(5)

 

Purificaz.(2)     Purificaz.(2)     Purificaz.(2)     Purificaz(2)

---------------------------------------------------------

 

Legenda:

 

(1)  Pratica del respiro

(2)  Esercizio di purificazione

(3)  Esercizio di ringiovanimento (se necessario)

(4)  Pratica di respirazione in piedi

(5)  Pratica della decisione

(6)  Esercizio del sasso nell'acqua

(7)  Esercizio dello specchio

(8)  Esercizio del qui ed ora

 

                 

 

GIORNO 20   GIORNO 21         GIORNO 22         GIORNO 23

SABATO            DOMENICA          LUNEDI'           MARTEDI'

-------------------------------------------------------

 

Decisione (5)     Decisione (5)     Decisione (5)     Decisione(5)

 

                  Respiraz.         Specchio (7)

                  in piedi (4)

 

--------------------------------------------------------

COLAZIONE         COLAZIONE         COLAZIONE         COLAZIONE

--------------------------------------------------------

 

Respiro (1) Respiro (1) Respiro(1)  Respiro(1)

 

Qui ed            Qui ed            Qui ed            Qui ed

ora (8)           ora (8)           ora (8)           ora (8)

 

                  Respiraz.

                  in piedi (4)

---------------------------------------------------------

PRANZO            PRANZO            PRANZO            PRANZO

---------------------------------------------------------

 

                                   Respiro (1) Respiro (1)                  Respiraz.

                  in piedi (4)

---------------------------------------------------------

CENA              CENA              CENA              CENA

--------------------------------------------------------

 

                                   Sasso (6)

 

Decisione (5)     Decisione (5)     Decisione(5)      Decisione(5)

 

Purificaz.(2)     Purificaz.(2)     Purificaz.(2)     Purificaz(2)

---------------------------------------------------------

 

Legenda:

 

(1)  Pratica del respiro

(2)  Esercizio di purificazione

(3)  Esercizio di ringiovanimento (se necessario)

(4)  Pratica di respirazione in piedi

(5)  Pratica della decisione

(6)  Esercizio del sasso nell'acqua

(7)  Esercizio dello specchio

(8)  Esercizio del qui ed ora

 

                 

 

GIORNO 24  

MERCOLEDI'  GIOVEDI'          VENERDI'

-------------------------------------

 

Decisione (5)    

 

Respiraz.  

in piedi (4)

 

 

Specchio (7)

 

---------------------------------------

COLAZIONE         COLAZIONE         COLAZIONE  

---------------------------------------

 

Respiro (1) Respiro (1) Respiro(1) 

 

Qui ed           

ora (8)          

 

Respiraz.

in piedi (4)

---------------------------------------

PRANZO            PRANZO            PRANZO           

---------------------------------------

 

Respiro (1)                  Respiro (1)            

 

Respiraz.

in piedi (4)

----------------------------------------

CENA              CENA              CENA             

----------------------------------------

 

 

Sasso (6)

 

Decisione (5)    

 

Purificaz.(2)    

------------------------------------------

 

Legenda:

 

(1)  Pratica del respiro

(2)  Esercizio di purificazione

(3)  Esercizio di ringiovanimento (se necessario)

(4)  Pratica di respirazione in piedi

(5)  Pratica della decisione

(6)  Esercizio del sasso nell'acqua

(7)  Esercizio dello specchio

(8)  Esercizio del qui ed ora

 

                 

 

 

 

 

           

 

 

EPILOGO.

 

Questo libro Š stato scritto con l'intenzione di dischiudere nuove possibilit… a coloro che desiderano servire meglio i loro compagni umani e lo stesso pianeta.  Sebbene alcune di queste idee possano esservi sembrate una forzatura, la loro applicazione pratica Š in essenza semplice.

 

Le pratiche suggerite per un ciclo di ventiquattro giorni possono essere seguite virtualmente da chiunque e, qulora se ne tenga sempre a mente lo scopo e l'intenzione sia ben salda fin dall'inizio, le resistenze alle discipline trattate in questo libro ben presto svaniranno, con il procedere del programma e con il nascere di una sempre maggiore fiducia.

 

Davvero il tempo di un grande cambiamento Š venuto, e tutti abbiamo bisogno di tutto l'aiuto disponibile. Prego affinch‚ questo libro abbia aperto per molti di voi territori inesplorati e, per altri, costituisca una conferma delle loro intuizioni.

 

Possa tutto andare per il meglio!

 

Santa Crus, California

1 aprile 1985

 

 

 

ALTRI TITOLI DEL NOSTRO CATALOGO

 

Nella collana delle opere di Anne e Daniel MEUROIS-GIVAUDAN.

 

. L'ALTRO VOLTO DI GESU' (Memorie di un Esseno. vol.1)

. LE STRADE DI UN TEMPO (Memorie diun Esseno. vol.II)

. LE VESTI DI LUCE : leggere l'aura e curare per mezzo      dell'amore

. TERRA DI SMERALDO: testimonianze dell'Oltrecorpo

. RACCONTI D'UN VIAGGIATORE ASTRALE

. VIAGGIO A SHAMBHALLA

. L'INCONTRO CON LUI

. I NOVE SCALINI: cronaca diuna reincarnazione

. WESAK: il tempo della Riconciliazione

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. IL POPOLO DEGLI ANIMA-LI

 

Nella collana I DEVA:

 

. FRATELLO ELFO, SORELLA FATA, di Johfra, Dorien, Carjan

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Nella collana ALTRI UNIVRSI:

 

. DI STELLA IN STELLA, di Serge Reiver

 

Nella collana L'UOMO E IL CIELO:

 

. MEDITAZIONE ZODIACALI, di Johfra

 

Nella collana ENERGIE:

 

. REIKI: energia e guarigione, di Giancarlo Tarozzi

. IL REIKI DELLE ORIGINI, di Gianna Cristofanilli e Giancarlo Tarozzi

. FENG - SHUI : la casa in armonia col cosmo, di Yannick David

. CASA TRA TERRA E CIELO, di Jean - Charles Fabre

. L'USO COSCIENTE DELLE ENERGIE, di Rinaldo Lampis

. GIOIA E GUARIGIONE, di Torkom Saraydarian

. LA SCIENZA SPIRITUALE DEL KRIYA YOGA, di Goswami Kriyananda

. MEDICI DEL CIELO, MEDICI DELLA TERRA, di Maguy Lebrun

. AIDS: Roger Š guarito , di Bob Owen

. L'ENERGIA NASCOSTA DELLA TERRA, di Serge Kahili King

 

 

 

Nella collana I GRANDI PRECURSORI

 

. LUCI DELLA GRANDE LOGGIA BIANCA : di Michel Coquet

 

 

Nella collana dedicata alle FAVOLE INIZIATICHE

 

. USA CIO CHE SEI, de Fun-Chang

.I SAGGI DALLA VESTE COLOR PRUGNA, di Fun-Chang

 

 

 

Nella collana FINDHORN

 

. LE PORTE INTERIORI, di Eileen Caddy*

. IL MIO VOLO VERSO LA LIBERTA' ,di Eileen Caddy*

 

 

Nella collana I LIBRINCARTE

 

. I MESSAGGI DELL'UNIVERSO: un gioco di carte per andare oltre la mente

. LE 108 MEDITAZIONI DI FINDHORN, di Eileen  Caddy*

. LE CHIAVI DELLE FATE, di Gabriela Delfante

 

 

 

Nella collana GLI SPIEGHEVOLI

 

. MAPPE RIFLESSOLOGICHE DELLE MANI E DEI PIEDE, di Alberto Giacomini

. CHAKRA, E..., di Alberto Giacomini

 

 

 

AMRITA VIDEO:

 

. SWAMI PREMANANDA, la gioia di amare,di Anne e Daniel Meurois-Givaudan

. COME AIUTARE CHI CI LASCIA, di Anne e Daniel Meurois-Givaudan

 

 

 

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Finito di stampare

nel mese di gennaio 1996

dalla Nuova Oflito - Mappano (Torino)

Composizione: Logo - Giaveno (Torino)

 

Ristampa                           anno

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"Nati per guarire" Š la risposta ad un interrogativo che tutti ci portiamo dentro: qual Š lo scopo della vita umana sulla Terra?

L'Autore, un grande maestro Sufi noto per due altri libri in tutto il mondo (Sufi: l'ultima barriera e Sufi: la strada invisibile), ci indica un programma pratico di ventiquattro giorni che pu• aiutarci a  mutare il nostro stato energetico e realizzare ci• per cui siano venuti:

"guarire" poi stessi ed il pianeta, scoprendo qual Š il meccanismo energetico che "fissa" i traumi nella nostra-vita e nella vita del pianeta, traumi che ci influenzano pesantemente a meno che non impariamo a "liberare" queste energie bloccate in schemi condizionanti, e a cogliere, nel fluire del tempo, l'attimo e non illusorio del "qui ed ora" quando un evento traumatico si produce.

Un libro immensamente utile per diventare liberi, e venato di quel senso dell'umorismo che Š tipico dei grandi maestri.

 

codice a barra  ISBN 88-85385-44-3

                9  788885 385443.

Lire 25.000 IVA INCLUSA