Medianità    -    Un nuovo caso di identificazione  

"Giuseppe Simone detto ""il Pollo"""  


di STEFANO BEVERINI  



"Cervo, piccolo comune della Riviera ligure di ponente, verso la Francia. Come quasi tutte le località che hanno una storia da raccontare, l'abitato è diviso in due zone: la vecchia ""Servo"", e la nuova. La parte antica è ricca di fascino e suggestione, con edifici plurisecolari e i tipici ""carruggi"", che hanno ben poco da invidiare  a quelli della ""Superba"". Proprio nell'antico centro storico, precluso al traffico, è rimasta intatta quella dimensione raccolta e atemporale, che nulla ha da condividere con le chiassose zone urbane. In certi particolari momenti, questo incantevole sito sembra sprigionare tutta la sua nascosta magia. Sull'Itinerario di Antonino Pio, Cervo è indicato col nome di ""Lucus Bormani"". Sembra che tale denominazione derivi dal dio delle fonti perenni: Buram (o Borman). Sulla Tavola Peutingeriana, composta intorno al 362, è invece segnato come ""Lucoboramni"" e ""Servo"". Tra gli edifici di gran valore architettonico, ricordiamo la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista: probabilmente è quella a cui si fa riferimento nel nostro caso di identificazione. Essa fu costruita -  come racconta la leggenda - con le offerte dei ""corallini"": i pescatori di corallo. Vi è poi un'altra chiesa, molto antica, quella di San Nicola e San Giorgio, " edificata sulle rovine di un tempio pagano. Ma Cervo è soprattutto da ricordare come patria dei numerosi capitani che nell'Ottocento percorsero i mari con le loro navi a vela. In quel di Servo, rappresentarono senz'altro una percentuale ben superiore a quella degli allora borghi marinari di Porto Maurizio e di Oneglia. Il locale museo etnografico, ubicato nel castello, il punto più elevato del borgo, è una testimonianza della vita marinaresca di un tempo, che ebbe la massima fioritura nel secolo scorso.
"Lo ""spirito"" del capitano"  

"«Giuseppe, sono Giuseppe. Mi chiamano ""il Pollo"" perché da bambino cercavo sempre di prendere i polli: mio padre me le suonava ... Io sono nato a Servo, ho navigato tanto, sai. Ho girato tanto... »"

«In che anno sei morto?»

"«Nel novembre 1874; il giorno mi sembra l'undici.»"

«E' possibile trovare qualche cosa per identificarti?»

«Per identificare chi? Me? Tutto quello che vuoi, io ti dico. Ho viaggiato tanto, dappertutto... A vent'anni ho preso la patente per guidare i brigantini... »

«Come ti chiami di cognome? Quando sei nato?»

«Simone, mio papà Ambrogio. Sono Giuseppe Simone, nato il 17 novembre 1789. Mia mamma era Elisabetta Viale.»

«Raccontaci qualche episodio che ti riguarda.»

"«Nel 1852 siamo partiti da Costantinopoli: è il viaggio più brutto che ho fatto, sai? Eravamo con un brigantino pieno di cavalli; pesavano più i cavalli che la nostra barca; c'erano settecento soldati, ma che vento! Il maestrale ha rotto le trinchettine, il boma, ha rotto tutto quanto. Ci siamo anche fermati a Cagliari, ma non siamo riusciti a combinare niente. Eravamo diretti a Gallipoli: c'era un campo " "francese; per l'impresa di Crimea avevano bisogno di tutti quei soldati. Poi ho navigato ancora con ""Nostra Signora Annunziata"",un vascello grande: era il bovo nazionale del Regno di Genova. Ho viaggiato con un'altra nave di Genova: si chiamava Fortuna. Fortuna era uno sciabecco. C'eravamo imbarcati a Genova, portavamo foraggi, bisognava attraversare il Mediterraneo per riuscire a toccare l'Africa. Ma abbiamo perso un mucchio di uomini, perché ci hanno assalito i corsari, quelli di Savona. Ho viaggiato anche con Ambrogio Lavello, che è quello che mi ha insegnato tante cose. Io ero comandante in seconda quando sono andato via dal mercantile.»"

«Dove sei stato battezzato?»

«Nella chiesa di Servo: era la chiesa di Don Santino.»

«Senti, Giuseppe, dove sei sepolto?»

«Sepolto... a Servo!»

«Quindi sei a Cervo: ci sarà un cimitero, un piccolo cimitero... »

«Oh, lascia stare quei posti lì! Ci siamo tutti, anche mio figlio Ambrogio. E un figlio di mio figlio, Giuseppe Simone.»

«Hai ancora qualche tuo parente ad oggi in vita, a Cervo?»

«I parenti della mamma... Caterina Viale. Poi Alberto Simone, un cugino di Ambrogio... »


"E la seduta va avanti. Quello che ho riportato è solo una piccola parte del verbale di quattordici fitte cartelle che riguardano l'intervento della sé affermante entità di Giuseppe Simone. La comunicazione avviene in trance, per ""incorporazione"": il medium è Alessandro, di cui ho già scritto sul GdM (n.    ). L'incontro ha luogo nella mia abitazione, nel pomeriggio del 31 ottobre 1992. Tutti i presenti partecipano alla catena: siamo in undici persone, tra cui il collega Alfredo Ferraro.  " La seduta inizia con la consueta entità Guida, di nome John, che si esprime in inglese, con estrema facilità di eloquio, nonostante Alessandro, di modesta cultura, non conosca l'idioma anglosassone. Dopo un disinvolto dialogo con un mio amico tedesco, docente di lingue nel genovese Goethe Institut, chiediamo se sia possibile una comunicazione in italiano. Allora ecco che, dopo una pausa di qualche minuto, interviene Giuseppe. Il dialogo si svolge con massima naturalezza. Oltre a quanto ho già riportato, egli cita altri componenti della sua famiglia, tanto da permettermi di ricostruire un'ampia sezione dell' albero genealogico, che in buona parte - tuttavia - non ho potuto verificare. Egli espone anche molti ulteriori dati e dettagli su vari aspetti della sua vita dell'epoca. Se ne andrà improvvisamente, sostituito da alcuni brevissimi e confusi interventi di personaggi sconosciuti. Chiuderà l'incontro una vocina di bimbo: dice di essere Tobia, un amico di Luca. Dopo la seduta saprò che Tobia era stato l'amichetto immaginario di Luca (il fratello del medium) quando questi era un bambino.
Ricerche e verifiche  
Ovviamente tutti i partecipanti all'incontro negarono decisamente di sapere qualcosa su Giuseppe Simone, e su quanto da lui narrato. Trascorse un po' di tempo prima che trovassimo le prime conferme. Inizialmente cercammo di contattare il parroco, ma eravamo indecisi per il fatto che  "le chiese di Cervo sono due, entrambe già esistenti nella seconda metà del Settecento. Fortunatamente il parroco è uno solo, e risiede presso il ""Centro Parrocchiale Cap. Amilcare Viale"". Ma quando ha ricevuto la visita di tre persone che avevano partecipato alla seduta, il sacerdote si dimostrò poco propenso al dialogo. In modo un po' frettoloso sfogliò un vecchio registro mostrandolo alle presenti: era leggibile a fatica. Giuseppe Simone, di Ambrogio ed Elisabetta Viale, comunque c'era! Le date erano alquanto sbiadite: quella di nascita sembrava indicare 11 febbraio 1796 (perciò non corrispondeva); la data di morte era così riportata: 1/II/1874. L'anno era esatto; anche il mese, novembre, nonostante fosse stranamente scritto in numero romano; il giorno avrebbe dovuto essere l'11, ma forse il secondo ""1"" era ormai cancellato dal tempo. Sostanzialmente, perciò, la data di morte coincideva. Il sacerdote precisò inoltre che i registri delle nascite di Cervo erano stati trasferiti nella cattedrale di Albenga. Tuttavia il responsabile dell'Archivio Diocesano della Curia Vescovile di Albenga, da me successivamente interpellato, mi notificò di non aver reperito nei propri atti i dati da me richiesti."
"La svolta decisiva delle ricerche si ebbe quando prendemmo contatto con il museo navale di Imperia. Il direttore ci mostrò La città dei marinai, un libro di cui lui stesso ne è l'autore (1). Nel capitolo dedicato ai ""capitani velici dell'Ottocento"" leggiamo anche il nome di Giuseppe " "Simone soprannominato proprio ""Il Pollo"" (però, non spiega il motivo di tale nomignolo): nato a Cervo l'11 febbraio 1796 e morto l'11 novembre 1874. Anche qui la data di morte corrisponde, ma non quella di nascita. Stranamente, anche Ambrogio Lavello (il capitano che molto ha insegnato a Giuseppe) è nato nel 1796. Il Lavello viene ampiamente citato nel libro. Non so se la data di nascita ufficiale sia quella giusta: occorre considerare che all'epoca - siamo nella seconda metà del Settecento - le nascite venivano registrate anche molto tempo dopo, e in modo alquanto approssimativo. «Ho preso la patente a vent'anni per guidare i brigantini... » Così ci disse l'entità. Nel libro citato viene riportato un suo primo viaggio nel 1816: quindi vent'anni dopo la sua nascita ufficiale."
Ancora scorrendo La città dei marinai, troviamo il padre Ambrogio Simone, e la madre, Elisabetta Viale. «Nel 1852 siamo partiti da Costantinopoli: è il viaggio più brutto che ho fatto...» Nel medesimo volume troviamo un viaggio analogo di Ambrogio Lavello, del 1854, descritto in una lettera dello stesso anno. Ne possiamo dedurre, per analogia, che il capitano Simone potesse aver intrapreso un viaggio simile due anni prima, anche perché era una rotta abbastanza frequente in quel periodo.
Un interessante riscontro indiretto emerge quando Giuseppe Simone afferma di avere viaggiato con lo sciabecco Fortuna per trasportare foraggi, e di essere stato Comandante  "in Seconda quando andò via da quello che lui definisce come ""mercantile"". Ebbene, sempre nel medesimo libro, risulta che nel 1842 egli era al comando del brigantino Fortuna; inoltre il libretto di capitano di seconda classe gli era stato rilasciato il 2 marzo 1843. Quindi, c'è una certa corrispondenza nei nomi e nelle date."
"Il nostro capitano, durante la seduta medianica, si è sempre espresso con l'esatta dizione, riferendosi al proprio paese natale: Servo, come in quell'epoca era denominato (e non ""Cervo""). Inoltre, a una persona presente che commentò «provincia di Imperia», non solo Giuseppe chiarì che allora Imperia non esisteva, ma indicò Oneglia come la città principale (le province non erano state ancora istituite), facendo anche riferimento al quartiere di Diano Marina. Infatti, il suo libretto di matricolazione, ancora tratto dal libro citato, indica la Direzione di Oneglia e il quartiere di Diano."
Mi sono recato poi nel piccolo cimitero di Cervo, nell'ottobre '93, alla ricerca di nuovi indizi. Il luogo, molto raccolto e suggestivo, viene proprio denominato «il cimitero marino», per le molte tombe della gente di mare. Vi sono sia maestosi sepolcri di famiglia, sia singoli tumuli di terra. Tutti molto antichi, sebbene - mi dicono - le tombe siano state rifatte quasi tutte a partiredai primi del Novecento. Ne vedo qualcuna antichissima, ormai priva di epigrafe.  La tomba di famiglia menzionata da Giuseppe   potrebbe essere una di queste. Leggo, su altre lapidi, molti cognomi Simone e Viale, ma nessuno corrisponde. L'unico indiretto riscontro è il busto del capitano Ambrogio Lavello - il maestro di Giuseppe - che domina l'ingresso del cimitero, e sembrerebbe quasi suggerire qualcosa...
Il significato della manifestazione  
Il figlio si chiamava realmente Ambrogio, anch'egli eccellente capitano di grandi velieri. Dei vari parenti citati non siamo riusciti a sapere molto. Una certa Caterina Viale, ancora vivente, non ha escluso l'eventuale parentela con Elisabetta Viale (madre di Giuseppe), ma non l'ha neppure confermata. Ho scritto ad altri possibili congiunti, ma non ho ottenuto risposta alcuna. Ugualmente, e nonostante il francobollo allegato, non ho avuto riscontro da uno storiografo, residente proprio a Cervo, che mi era stato segnalato come profondo conoscitore della storia della navigazione. A questo punto, se qualche lettore ne sapesse qualcosa di più, è invitato a scrivermi.
Come già accennato, nelle quattordici fitte cartelle, che riportano fedelmente tutto l'intervento del nostro Giuseppe Simone, vi è di più, molto di più. Si citano nomi, fatti, personaggi, e molti sono i riferimenti personali.Ma, ben difficilmente  riuscirò  a ottenere maggiori riscontri. Sono comunque propenso a considerare abbastanza favorevolmente la manifestazione, soprattutto per la grande  spontaneità di Giuseppe Simone. Il dialogo si è svolto in modo molto fluido e l'entità non è mai caduta in contraddizione. Non nascondo che una certa notorietà del personaggio, pur limitata in ambito locale, non deponga a favore. Però, mi domando: se fosse intervenuto un certo Mario Rossi nato nel 1796 e morto nel 1874, uomo del popolo, allora certamente analfabeta, come avrei fatto a trovare traccia della sua esistenza? In fondo, neppure del nostro Giuseppe sono sopravvissuti i registri anagrafici. Perciò uno degli insegnamenti principali offerti da questo caso è la difficoltà di verifica dei dati. Occorre quindi considerare come, per poter studiare un caso di identificazione, la notorietà della persona che si manifesta, debba essere proporzionale agli anni trascorsi dalla sua morte alla data della manifestazione. Intendo dire che è possibile controllare dati relativi a persone qualsiasi, decedute nell'anonimato più totale, solo a condizione che esse siano vissute recentemente.
Le nebbie del tempo cancellano le tracce della storia. Come è accaduto per le antiche civiltà scomparse: oggi isolate ipotesi cercano di baluginare tra le nebbie del più fitto mistero. E anche questo ci fa riflettere.

                                       Stefano Beverini Nota: (1) Serafini, F. La città dei marinai, Milano, Mursia,  1978, vol. I.         +----------+                  +----------+        ¦          ¦                  ¦(nonno di ¦        ¦ (padre)  ¦                  ¦E. Viale e¦        ¦          ¦                  ¦Vassallo) ¦        +----------+                  +----------++----------+ ¦ +----------+   +----------+ ¦ +----------+¦ Ambrogio +---¦          ¦   ¦ (padre   +---¦  (padre  ¦¦ Lavello  ¦   ¦(fratello)¦   ¦  della   ¦   ¦   di E.  ¦¦1796  1885¦   ¦          ¦   ¦ Vassallo)¦   ¦  Viale)  ¦+----------+   +----------+   +----------+   +----------+     ¦              ¦              ¦              ¦           ¦         +----------+   +----------+   +----------+   +----------+               ¦ Alfredo  ¦   ¦          ¦   ¦Elisabetta¦   ¦ Ambrogio ¦               ¦ Lavello  ¦   ¦ Vassallo ¦   ¦  Viale   ¦   ¦  Simone  ¦               ¦          +---¦ (moglie) ¦   ¦  ?  1841?+---¦          ¦               +----------+ ¦ +----------+   +----------+ ¦ +----------+                            ¦                             ¦                                                          +----------+ ¦ +----------+                                                         ¦ Giuseppe +---¦(fratello ¦                                                         ¦  Simone  ¦   ¦   di     ¦                                                         ¦1796? 1874¦   ¦G. Simone)¦                                                         +----------+   +----------+                                                              ¦              ¦                                                                    ¦              ¦                                                               +----------+   +----------+                                                         ¦ Ambrogio ¦   ¦(nonno di ¦                                                         ¦  Simone  ¦   ¦ Alberto  ¦                                                         ¦1836  1897¦   ¦ Simone)  ¦                                                         +----------+   +----------+                                                              ¦              ¦                                                                    ¦              ¦                                                               +----------+   +----------+                                                         ¦ Giuseppe ¦   ¦(padre di ¦                                                         ¦  Simone  ¦   ¦ Alberto  ¦                                                         ¦    +     ¦   ¦ Simone)  ¦                                                         +----------+   +----------+                                                              ¦              ¦                                                              ¦              ¦                                                                  +----------+                                                               ¦ Alberto  ¦                                                            ¦ Simone   ¦                                                            ¦(vivente) ¦                                                            +----------+                                                                 ¦                                                                      

Albero genealogico ricostruito a seguito delle rivelazioni dell'entità di Giuseppe Simone.