(articolo breve)


        Il fantasma della bambina a San Carlo di Cese

                     di STEFANO BEVERINI


"     La nostra storia è ambientata a Genova. Non nella Genova dei carruggi e del porto. Teatro della vicenda è uno di quei piccoli nuclei rurali che emergono qua e là dopo la frazione di San Carlo di Cese. Siamo ancora nel Comune di Genova: nella valle del Varenna, nell'entroterra della delegazione di Pegli. Lo scenario che si presenta non è il mare, ma la campagna, la collina e i monti circostanti. C'è la leggenda della ""Pria Baggea"": la grande pietra che avrebbe accolto sotto di sé i rospi ""baggi""; si dice che essi accompagnassero, in tempi  lontani, i canti degli avventori delle osterie. "
    Avevo avuto notizia che in quei luoghi vi fosse un'infestazione, e volli recarmi a verificare. Immediatamente dopo San Carlo, lungo la strada verso Vaccarezza, in prossimità di un antico ponte di pietra, un sentiero sale verso una casa di contadini. Parlo con il proprietario: non mostra un atteggiamento preclusivo, ma dalle sue risposte emerge un evidente scetticismo. Si tratta comunque di un'apparizione, anche se lui afferma di non aver visto nulla perché, durante la notte, mai si è recato sul luogo. Le visioni non sono recenti: ne raccontava la nonna di sua moglie. Lei, invece, aveva visto più volte... Egli mi conduce presso antichi ruderi, là vicino, ormai sopraffatti dalla vegetazione. Sono quello che rimane di una locanda a due piani. Vi si fermavano pellegrini e mercanti che proseguivano il loro itinerario, per una carrareccia ormai impraticabile, che conduceva a Praglia, e quindi in Piemonte.
    Nel 1700 gli Austriaci invasero Genova, ma vennero cacciati dalla popolazione insorta. Vi furono guerriglie locali e, per rappresaglia, un manipolo di soldati incendiò la locanda. Nella casa era rimasta la bambina, e a nulla valsero le suppliche dei genitori: ella morì nel rogo. Da allora, il suo fantasma si manifesterebbe come una sagoma fluorescente, in prossimità dei ruderi e anche nel bosco vicino, nelle ore notturne. La peculiarità della manifestazione, per quanto raccontatami da interposta persona, è analoga all'apparizione da me osservata al Castello della Rotta, e descritta nel primo capitolo di un mio libro (Il mondo dello spiritismo, Ed. Mediterranee). Non so se la visione della povera vittima si possa osservare tuttora.
    Questo è tutto. Ora sarebbe necessaria una spedizione notturna per accertare se il fenomeno ancora sussista. Tuttavia il luogo è piuttosto impervio, e pare che alcune  case abbandonate della zona siano divenute ritrovo di giovani drogati. E, se mi è consentita la battuta, alla compagnia di questi, preferisco senz'altro quella degli spettri... Comunque, se vedrò un'apparizione - e mi riferisco alla sfortunata bambina - ve lo farò sapere.

                                            Stefano Beverini