VIAGGI EXTRACORPOREI, la CHIAVE nel CERVELLO ?

Affascinante scoperta tra scienza e paranormale - 19 settembre 2002 - Esperienze in genere legate a un "break" del cervello


SCIENZA (by CNN)

 Le esperienze extracorporee non sono una novità. Da anni, esiste una fiorente letteratura che descrive, generalmente in termini soprannaturali, come molti - soprattutto pazienti sotto chirurgia o vittime di incidenti - si vedano dall'esterno, come guardandosi dall'alto.

E finora non c'è mai stata alcuna spiegazione scientifica plausibile. Ma un evento casuale ha spinto un team di neurologi svizzeri a ritenere che la chiave potrebbe essere in una zona del cervello.

All'ospedale universitario di Ginevra il dottor Olaf Banke e i suoi colleghi stavano studiando tramite elettrodi nel cervello il caso di una donna di 43 anni sofferente di epilessia. Più volte la paziente aveva descritto la più classica delle esperienze extracorporee: vedeva il suo corpo dall'alto, come se galleggiasse nell'aria sopra se stessa.

E succedeva solo quando veniva stimolato con un elettrodo il giro angolare, una zona della corteccia cerebrale destra.

"Quando ce lo ha detto siamo stati molto sorpresi", racconta Banke, autore dello studio sul caso pubblicato nell'edizione di questa settimana della rivista medica britannica Nature: "Di racconti strani se ne sentono, ma in anni di ricerche non avevo mai avuto una risposta del genere".

Che la paziente stesse fingendo appare impossibile. Nel suo cervello erano impiantati fino a 100 minuscoli elettrodi, e non aveva possibilità alcuna di sapere quale sarebbe stato stimolato e quando. Gli elettrodi vengono introdotti sotto anestesia totale, ma durante la stimolazione il paziente è
sveglio.

Il giro angolare del resto è una zona del cervello che riserva molte sorprese affascinanti. Tra i suoi compiti ci sono la percezione spaziale e corporea e il controllo delle sequenze logiche, e quando non funziona gli effetti sono evidenti.

Un paziente che soffre di problemi in quella zona può mettersi per esempio le mutande sopra i pantaloni, senza accorgersi minimamente che non è l'ordine giusto. Oppure può perdere la capacità di riconoscere le dita delle proprie mani e di usarle per contare.

Esperienze in genere legate a un "break" del cervello Sia Blanke che il dottor Barry Gordon, professore di neurologia all'università americana Johns Hopkins, pensano che le esperienze extracorporee possano essere messe in relazione a un salto o una rottura nella gestione di informazioni da parte del cervello.

Nel caso della paziente di Ginevra, il trauma dell'inserimento degli elettrodi, insieme alla paura che inevitabilmente accompagna un'operazione chirurgica, può essere stata l'evento chiave che ha prodotto l'esperienza extracorporea.

Peraltro, anche l'epilessia potrebbe avere un ruolo. "Spesso i pazienti raccontano che si vedono dall'esterno, ed è un avvertimento di un attacco imminente", spiega il dottor Cindy Kubu, Neuropsicologa della Cleveland Clinic Foundation.

Dunque bisogna buttare via tutti i libri, alcuni celebri, che raccontano le esperienze extracorporee come fenomeni paranormali ? No, dice il dottor Banke: "Per molti è un'esperienza straordinaria che cambia la vita. Spero di poter contribuire con delle conoscenze scientifiche precise, e anche di
collaborare con chi viene da altri campi
".

Insomma, per volumi come "La vita dopo la vita" si può ancora tenere un posto in libreria.

Commento: …..e se invece questi esperimenti fossero la dimostrazione che una zona del cervello stimolata artificialmente o non, ha la specifica caratteristica di scatenare l’uscita dal corpo fisico con il proprio corpo di energia ???

La cosa va studiata MOLTO più approfonditamente, invece di bollarla come un’allucinazione creata dal cervello……come pare che si tenda a dire….