VIBRAZIONI: IMPARARE AD ASCOLTARLE  di Marco C.: 14/12/2000

 

Ho sempre pensato che i migliori risultati si ottengono per gradi, avendo in

principio ben prefissato uno scopo da raggiungere e procedendo quindi a

piccoli passi si possono "ottimizzare" gli sforzi in modo da raggiungere man

mano traguardi intermedi che ci spronano ad impegnare le nostre forze via

via sempre alla ricerca di qualcosa di più grande.

Ho pensato quindi di applicare questo principio anche nella ricerca di una

tecnica o comunque di esperienze documentabili di viaggi astrali, mi sono

soffermato per un lungo periodo ad analizzare il fenomeno delle vibrazioni

calibrando i miei sforzi al fine di raggiungerle e non di andare oltre, ho

potuto così trarre alcune conclusioni che reputo essere molto interessanti

anche perché confermatemi da documentazione e da contatti con persone come

me, desiderose di approfondire e capire il fenomeno.

Innanzitutto direi che se volessimo ricercare a fondo l'origine e gli

aspetti più reconditi del fenomeno stesso ci accorgeremmo subito che esso è

parte integrante di un aspetto importante della natura e dell'esistenza

stessa: l'evoluzione, ogni giorno, ogni ora, ad ogni minuto ed in ogni

secondo è in  atto un circolo di energia di natura cosmica che tutte le cose

esistenti (animate ed inanimate) sembrano condividere e che esiste come

movimento incessante in uno dei mondi sottili a cui apparteniamo: il piano

astrale. Alla luce di questa considerazione sembra facile intuire come

questo continuo ricircolo di energia possa avere influenze anche nella

nostra vita cosciente, e, pur essendo mascherato in primo luogo dal nostro

io ed in secondo luogo dal nostro corpo fisico con il "tono muscolare", non

manca certe volte di trapelare in situazioni particolari come ad esempio

durante il rilassamento nel tentativo magari di compiere un uscita cosciente

in astrale.

Durante la nostra permanenza nel "mondo denso" (per mondo denso intendo la

dimensione fisica), il nostro corpo agisce come scudo frapponendo il tono

muscolare che consiste in una costante rigidità dei muscoli che ci permette

ad esempio di stare in posizione eretta alle costanti vibrazioni che

altrimenti ci pervaderebbero. Spiegato questo fenomeno risulta come logica

conseguenza che durante i periodi di rilassamento, nel tentativo di

annullare o comunque di abbassare al minimo il tono muscolare, sia possibile

percepire chiaramente il fenomeno vibratorio che si esprime chiaramente

anche in maniera "uditiva". Non ci si deve quindi stupire della molteplicità

di aspetti che questo fenomeno copre contemporaneamente dato che ci troviamo

di fronte ad un passaggio di energia risulta logico pensare che esso,

analogamente al caso in cui avvenga uno scambio di corrente elettrica ad

esempio, possa chiamare in causa diverse sensazioni, o per meglio dire,

percezioni che nel "mondo denso" possono essere di natura uditiva, tattile o

visiva come nel caso della corrente elettrica appunto e che nei "mondi

sottili" si trasformano in percezioni che coinvolgono i "reciproci" dei

nostri sensi reali.

Ne deriva quindi che ogni qual volta si percepiscono in maniera cosciente

tali vibrazioni, esse si manifestano come percezione che naturalmente si

trova ad essere al di fuori degli aspetti e dei canoni che appartengono alla

dimensione nella quale alberga il nostro corpo fisico in quel momento,

risulterebbe quindi impossibile accorgersi che una persona sta vivendo il

fenomeno vibratorio utilizzando i nostri cinque sensi poiché, come appena

illustrato, tale sensazione non si esprime in alcun modo sul piano fisico.

E tuttavia possibile però, e qui vengo al punto della questione, percepire,

o per meglio dire acuire la capacità di percezione delle vibrazioni proprie

od altrui in situazioni diverse da quelle illustrate in precedenza. Per

meglio capire questo concetto si pensi in pratica ad una situazione

"normale" in stato di veglia, in qualsiasi luogo, potremmo trovarci al

lavoro o sull'autobus ecc. è possibile in questa situazione, rispettando

alcune semplici regole che illustrerò di seguito percepire il fenomeno

vibratorio proprio e quello altrui.

La percezione vibratoria propria, come già detto si manifesta nel suo

aspetto "uditivo" e si presenta invariata, in termini di frequenza, rispetto

a quella che si ha "abitualmente" in situazione di rilassamento.  La

percezione vibratoria altrui invece può variare naturalmente in termini di

frequenza, poiché la frequenza appunto è, come spiegherò in seguito

l'indicatore del nostro status evolutivo, appare ovvio quindi che si

percepiranno frequenze differenti a seconda dell'entità fisica che ci

troviamo di fronte. Passando in fine all'aspetto pratico, esistono tre regole

fondamentali che occorre rispettare per acuire la nostra capacità

percettiva:

 

1- Autoapprendimento

2 - Ambiente

3 - Distanza

 

L'autoapprendimento è il processo automatico che ognuno deve seguire se

vuole controllare la propria capacità percettiva. Il raggiungimento di tale

fine in una situazione che esula dalla pratica momentanea di tecniche

preparatorie, come sopra citato per esempio, è molto difficile ed occorre

quindi svolgere alcuni semplici esercizi per un periodo di tempo che può

variare a seconda dei soggetti:

Il primo esercizio consiste nel praticare le tecniche che di solito si

utilizzano per tentare di raggiungere l'uscita in astrale ma con il fine di

analizzare la natura del fenomeno vibratorio, ascoltarlo soprattutto nei

suoi minimi particolari per un periodo di tempo che può variare dai 15 ai 40

minuti. L'obiettivo finale di questo esercizio è acquistare consapevolezza

del fenomeno e riuscire ad immagazzinarlo nella memoria cosciente in tutti i

suoi aspetti, soprattutto quello uditivo.

Oltre alla natura del fenomeno occorre memorizzare lo stato mentale in cui

si era al momento della sua massima percezione, cioè quando le vibrazioni

sono al loro culmine. Bisogna imparare a riprodurre tale stato, in maniera

mentale, ma soprattutto in maniera spirituale per poter ascoltare qualcosa

che sempre ci accompagna e che la nostra mente tende ad eliminare.

L'ambiente è molto importante ai fini percettivi, è vero infatti che occorre

trovarsi in situazioni di vita comune ma è altrettanto chiaro che non tutte

le situazioni sono adatte, è ovvio che risulta molto difficile applicare la

tecnica in un luogo come potrebbe essere una stazione o la strada ad esempio

poiché i rumori dell'ambiente e le distrazioni inconsce deviano la nostra

capacità di concentrarci ed ascoltare. Inoltre la posizione riveste una

notevole importanza, consiglio di stare seduti con il capo leggermente

rivolto verso il basso come se si tentasse di tendere l'orecchio per

ascoltare, chiudere gli occhi può fornire un valido aiuto.

L'ultimo aspetto, la distanza, è da considerare solo nel caso in cui si

vogliano percepire le vibrazioni altrui, in questo caso occorre porsi ad una

distanza non superiore al "raggio d'azione" dell'aura della persona di cui

si vogliono percepire le vibrazioni. L'aura, che è l'insieme dei diversi

corpi che appartengono ciascuno a mondi più sottili e che in situazioni di

veglia è perfettamente coincidente con il corpo fisico, tende a fuoriuscire

da esso per circa 2 o 3 centimetri, la distanza ideale per una buona

percezione vibratoria può essere quindi di 4 o 5 centimetri massimo.

Naturalmente nel caso in cui ci si trovi a dover analizzare le altrui

vibrazioni occorre tener conto che per prime si percepiscono le proprie ed è

possibile distinguere le altrui per differenze di frequenza, qual'ora esse

sussistano.

Come ultimo ma non meno importante aspetto vi è la frequenza delle

vibrazioni che identifica il nostro status evolutivo, una persona con

frequenza vibratoria alta conduce nella maggior parte dei casi una vita

serena che corrisponde alle sue aspettative e in cui non sussistono

questioni o problematiche imminenti da risolvere. Tuttavia, non è possibile

costruire una precisa classifica di frequenze associabili a stili di vita

poiché molteplici sono gli aspetti da considerare, anche gli oggetti hanno

una loro natura vibratoria, per esperienza personale posso testimoniarlo

come lo testimoniano numerosi viaggiatori astrali che provano a toccare o ad

attraversare oggetti, questa è la riprova del fatto che tutte le cose

esistenti su diversi piani posseggono energia di natura cosmica.

Concludo con una semplice ma utile avvertenza, la pratica di questa tecnica

risulterà ovviamente più facile col tempo, consiglio di non accanirsi nei

primi tempi e nell'autoapprendimento poiché ho potuto verificare anche di

persona che si produce un grande sforzo mentale che può dare luogo a

dispersioni di energia che si traducono dapprima in scarsa capacità di

concentrazione ed in seguito in forti mal di testa e senso di vertigine.

 

Marco C. darkx@libero.it