Tecnica catalizzatrice della fluttuazione costante

(Marco C.)  - 12/05/2001 darkx@libero.it

 

 

 

Prima di iniziare occorre fare una breve ma necessaria premessa: questa non

è una tecnica che porta al raggiungimento di una OOBE, è solo un

catalizzatore, un coadiuvante per aiutare a percepire il proprio "doppio

astrale" attraverso l'induzione della predisposizione del legame eterico al

fine poter prendere piena coscienza della nostra esistenza nei piani

sottili.

Alla luce di quanto posso dire per esperienza personale ritengo che uno

degli errori in cui spesso si incorre ogni qual volta ci si avvicina a

pratiche di questo tipo sia l'impazienza, cioè l'estremo desiderio di poter

raggiungere conoscenze nuove nel minor tempo possibile e con i migliori

risultati. Personalmente sono un impaziente per natura e devo dire che

questo mi è costato caro, soprattutto in questi ambiti ... lungi da me

spaventare qualcuno, è giusto indubbiamente provare, quello che però credo

manchi in questi casi è conoscersi più che conoscere.

Dico conoscersi, e qui vengo al punto, perché questo breve articolo verte

proprio sulla percezione di noi stessi, sulla nostra consapevolezza e su ciò

che noi siamo nei diversi piani.

Un buon contatto con il proprio reciproco astrale garantisce via via

l'acquisizione di una certa padronanza e sintonia con i propri sensi che in

esso si trasferiscono al momento dello sdoppiamento, diventa quindi a mio

parere necessario coltivare un approccio profondo in questo senso

sperimentando fenomeni tangibili con una dose relativamente minima di

concentrazione.

Ogni qual volta ci rilassiamo, magari con l'intenzione di dormire, la nostra

configurazione energetica lentamente cambia e l'energia che normalmente

transita nel nostro corpo eterico comincia a disporsi in maniera differente

per garantire massima libertà di movimento al corpo astrale che comincia

gradualmente il distacco. Il cordone di energia diventa quindi il nostro

"guinzaglio etereo" (appare alla visione astrale come una cordicella

riluccicante tipo argento ma assolutamente impalpabile perché fatta di

energia molto più sottile del corpo astrale stesso)...

Prima però che il distacco avvenga completamente, mentre cioè diventiamo più

sottili, il nostro reciproco astrale comincia ad oscillare per stimolare il

corpo eterico a completare la sua predisposizione al fine del distacco

completo.

L'oscillazione parte dalle estremità del corpo per poi farsi più intensa,

superare il bacino e condurci al distacco completo e alla perdita di

coscienza. Da questo momento è possibile iniziare ad averne una percezione

molto nitida semplicemente concentrandosi sulle estremità inferiori del

corpo, (fino a poco sopra il ginocchio) dedicando ad esse tutta la nostra

attenzione fino a sentire un certo formicolio provenire da queste zone; a

quel punto, se ancora non è possibile avvertire l'oscillazione, è possibile

stimolarla riproducendola col corpo fisico.

Per riprodurre l'oscillazione col corpo fisico occorrono solo degli

irrigidimenti ritmici dei fasci muscolari del bacino e dei glutei compiendo

quindi movimenti impercettibili ma tali da fare in modo che la nostra mente

si "abitui" all'oscillazione per poi iniziare a percepirla realmente.

Durante questa pratica immaginare se possibile il proprio corpo in movimento

come su una zattera cullata da un fiume la cui corrente lenta e dolce

produce movimenti ritmici e rilassanti oppure come se si fosse su

un'altalena o, ancora meglio, su una superficie rotondeggiante su cui essere

cullati. Cessare i movimenti stimolatori solo quando si ha "in testa" il

ritmo dell'oscillazione, si dovrebbe infatti a questo punto percepire

nettamente il movimento del nostro reciproco astrale.

Il distacco comincia a mano a mano che l'oscillazione aumenta e si avvicina

alla zona del bacino,  a quel punto si avvertirà la sensazione di avere le

estremità in una posizione diversa da quella in cui si è distesi; questo è

il momento di concentrarsi e di utilizzare il "trampolino di lancio"

preparato fino ad ora per buttarsi sulla tecnica che più si preferisce per

raggiungere l'uscita. Nella speranza e con l'augurio che questo piccolo

coadiuvante dia, come è stato per me, un concreto aiuto porgo un caloroso

saluto.

 

Marco C.