DOMANDE E RISPOSTE

 

Qual è il corpo responsabile dell'OBE?

A tutti i fini pratici possiamo identificare il corpo astrale come l'attore principale dell'OBE. Normalmente, durante la veglia e nella fasi di sonno non-REM il corpo astrale coincide perfettamente col corpo fisico, tramite il legame formato dal corpo eterico. Durante il sonno REM invece, il legame eterico si allenta, e il corpo astrale si separa, e tutto ciò accade spontaneamente tutte le notti, ciclicamente, alternandosi alle fasi di sonno profondo.

Il corpo astrale, come abbiamo visto, è il percettore e la sede delle emozioni. Non dobbiamo comunque dimenticare che le funzioni psichiche più elevate dipendono dal corpo mentale, tuttavia nell'OBE esso è generalmente un tutt'uno con l'astrale (le rarissime volte nelle quali anch'esso si separa, al soggetto può capitare di vedere sia il corpo fisico che l'astrale dall'esterno, ovviamente dal corpo mentale!)

 

 

Cos'è il sonno REM?

Il sonno REM, così detto dall'inglese Rapid Eyes Movements = Movimenti oculari rapidi, è una fase del sonno caratterizzata dai sogni e, appunto, da movimenti rapidi degli occhi, che sembrano seguire le visioni del sogno; una volta era chiamato "sonno paradosso". Il tracciato elettroencefalografico è molto simile nella frequenza a quello della veglia, ma ancor più variato nell'intensità. Inoltre si hanno irregolarità del ritmo cardiaco e respiratorio, e modificazioni vegetative; nel maschio si ha erezione del pene. Il corpo subisce una forte inibizione dei muscoli scheletrici da parte del cervello, ma a volte partecipa ugualmente all'azione del sogno con piccolissimi movimenti delle estremità. Quando per qualche ragione l'inibizione muscolare non è adeguata o non procede di pari passo con l'attività REM, si possono avere due inconvenienti di per sè innocui: il sonnambulismo e le paralisi notturne. Il primo fenomeno avviene se l'inibizione muscolare non è sufficiente: il soggetto vive fisicamente il contenuto del sogno. Il secondo fenomeno, ossia la paralisi notturna, avviene se l'inibizione muscolare anticipa o va oltre la fase REM: il soggetto sarà più o meno cosciente ma impossibilitato a muoversi; ma di questo parleremo dopo.

 

Cos'è il sonno non-REM?

Si tratta in realtà del nome con cui vengono indicate dai fisiologi del sonno un insieme di almeno tre diverse fasi distinte, tipizzate da caratteristiche frequenze cerebrali (alfa, theta, delta) ma che qui possiamo considerare come fase unica, indicandola appunto come sonno non-REM. La fase REM è diversa proprio perchè è desincronizzata, ossia non ha una sua frequenza unica.

 

 

In quale fase del sonno si può verificare una OBE?

Nel fenomeno spontaneo si verifica quando, per diverse ragioni, durante il sonno REM c'è una emersione più o meno completa della coscienza, ma il corpo continua a dormire. Quando questo avviene, allora una delle cose che può verificarsi è proprio l'OBE: la coscienza nel corpo astrale ritorna attiva, e tende a muoversi nel suo spazio onirico; se in quel momento il legame col corpo fisico è debole, l'astrale semplicemente si muove in modo indipendente dal corpo che dorme. Chiariamo però che la separazione tra fisico e astrale accade normalmente tutte le notti più volte nei sogni, come abbiamo già detto: la differenza ora è che è presente un certo grado di coscienza che ci permette di renderci conto lucidamente dell'ambiente circostante e del fatto che non si è nel proprio corpo.

 

 

Perchè l'astrale e il fisico si separano nel sonno?

Quando l'attività diurna ha consumato l'energia eterica del corpo oltre un certo limite, essa deve essere recuperata attraverso l'esposizione dell'astrale alla naturale corrente di energia eterica ("prana") che normalmente fluisce tutt'attorno a noi nell'ambiente, un pò come una vela cattura il vento. Perciò, possiamo definire la separazione notturna del corpo astrale dal corpo fisico come un meccanismo naturale di ricarica energetica.

 

 

Di quanto si allontanano il corpo fisico e il corpo astrale?

L'astrale quasi sempre si separa dal corpo fisico di poco o pochissimo, da pochi micron (millesimi di millimetro) a pochi millimetri. Però, per l'influenza di un sogno - o volontariamente nel caso di OBE - si può allontanare indefinitamente, anche per grandi distanze; non c'è un vero limite.

 

 

In che modo il corpo fisico e il corpo astrale restano in contatto?

Il legame è di tipo energetico, ed è costituito dalla energia del corpo eterico, che mantiene il legame tra fisico e astrale; durante la proiezione essa si dispone in una sorta di cavo tra i due, come un elastico indefinitamente allungabile, lungo il quale scorrono in entrambi i sensi le informazioni e l'energia. Questo "cavo" è chiamato cordone astrale o corda d'argento, o semplicemente corda.

 

 

uscita e rientro del corpo astrale 

1) il corpo astrale si distacca dal fisico...

 

2) ...galleggia sul corpo fisico...

 

3) ...fluttua più in là...

 

 

4) ...si raddrizza e si muove...

 

5) ...con un movimento inverso rientra.

 immagini tratte dal sito

www.spiritweb.org 

 

Cosa sappiamo del cordone astrale?

Abbiamo le testimonianze dei proiettori stessi. Alcuni di loro riferiscono di aver notato durante l'OBE che dal corpo fisico, più precisamente dal tratto cervicale della colonna vertebrale, fuoriesce un "cavo" che termina nella zona corrispondente del corpo astrale; il cavo è sempre rettilineo fra i due corpi, e non ostacola i movimenti perchè è immateriale, compenetrabile.  Alcuni altri, invece, riferiscono di non aver mai osservato questa corda, anche se i più la percepiscono come una "trazione" esercitata alla nuca da qualcosa che tira indietro il corpo astrale al momento del rientro. Probabilmente questa discrepanza di testimonianze è spiegabile con la diversa densità che può assumere il legame eterico, oltre che con la diversa sensibilità individuale. Il cordone astrale ha un aspetto translucido, con un diametro di qualche centimetro quando è esteso per meno di cinque-dieci metri, e diviene sottilissimo quando è allungato di più. Quando la corda è più spessa si è osservata al suo interno una certa attività, come una pulsazione. Si è osservato inoltre che la forza di trazione esercitata dalla corda è molto forte finchè il corpo astrale rimane entro qualche metro dal corpo fisico, dopodichè cala molto velocemente fino ad una decina di metri; a distanze maggiori la forza è minima e si mantiene praticamente uniforme, a qualunque distanza. La distanza entro la quale la corda è spessa e la forza di attrazione è grande, è chiamata da alcuni autori raggio di attività del cordone.

 

 

Il cordone ci fa un pò da guinzaglio?

In un certo senso è così, ed inoltre esercita una eccellente funzione di meccanismo di sicurezza. Perciò non dobbiamo assolutamente temere, per esempio, che possa accadere qualcosa al corpo in nostra assenza. A prescindere dalle nostre occupazioni astrali, il cordone è sempre pronto a richiamarci se necessario, per esempio se dobbiamo svegliarci, ma anche solo se il corpo fisico ha bisogno di aumentare l'attività in un organo. Quando poi dopo un certo tempo il corpo fisico per suo ciclo naturale ha bisogno di coincidere nuovamente col corpo astrale, il cordone astrale tira ineluttabilmente quest'ultimo, che immediatamente torna e si riposiziona nel fisico. Inoltre, se si verifica un qualunque turbamento emotivo mentre si è nel raggio di attività del cordone, ne risulta quasi sempre un velocissimo rientro, senza che ci si possa opporre.

 

 

Non c'è il rischio che il legame tra il corpo fisico e il corpo astrale possa spezzarsi?

Pare proprio di no. Se escludiamo la letteratura fantastica, nessun ricercatore serio  ha mai riportato casi del genere. Il concetto base è che esistono meccanismi naturali di sicurezza. Alcuni autori avvertono che la violenta scarica elettrica di un fulmine potrebbe eccezionalmente essere in grado di "recidere" il legame energetico col corpo provocando la morte, ma io su questo non sono d'accordo; nel dubbio, però... meglio evitare di proiettarsi durante i temporali!

 

 

E' possibile che un ostacolo impedisca il rientro del corpo astrale nel corpo fisico?

Il "doppio" ha meccanismi perfetti per il rientro, da qualunque distanza, livello, situazione, e non c'è nulla che possa impedire fisicamente il ritorno nel corpo.  In particolare, io ritengo che gli eventuali rischi siano tutti dovuti alla interferenza della psiche nel processo, dovuta al fatto stesso di esserne coscienti, o alle proprie convinzioni. Quello che si crede può senz'altro influire sulla facilità del rientro: se il soggetto è irrazionalmente convinto, che so, di non riuscire a passare attraverso un muro di cemento, allora ne sarà per davvero impedito almeno per un pò, e questo potrebbe produrre panico, finchè inevitabilmente vincerà la forza di attrazione del corpo. Intanto però ne sarà rimasto spaventato, e in quelle condizioni il rientro non sarà certamente gradevole!

 

 

Insomma, uscire dal proprio corpo non comporterebbe mai alcun vero pericolo?

Non si può escludere che alcuni rischi, seppur remoti possano essere reali. L'OBE intesa come uscita cosciente dal corpo non è del tutto naturale, o almeno, potrebbe rappresentare una condizione eccezionale e per la quale si è comunque esposti a qualche pericolo. Una eventuale forte emozione, per esempio, può logicamente essere un pericolo per i cardiopatici o per i soggetti emotivamente ipersensibili o psichicamente instabili.

Per la stessa ragione, inoltre, è sconsigliabile cercare di avere proiezioni durante un temporale o al suo approssimarsi, poichè un tuono improvviso potrebbe realmente provocare uno shock in chi si sta rilassando per proiettarsi, ed è tuttavia vigile.

 

 

Nell'OBE si percepisce solo il piano fisico?

No, infatti la maggior parte delle frequenti OBE spontanee notturne che tutti abbiamo vengono vissute in stato onirico, di conseguenza si percepisce il proprio piano astrale, al proprio livello, e questo viene riportato nella veglia come sogni ordinari. Però, a prescindere dallo stato mentale e quindi dal livello evolutivo, possiamo dire che durante la separazione dal corpo l'energia eterica si ripartisce in misura variabile tra il fisico e l'astrale. Normalmente l'astrale separandosi porta con sè pochissima energia eterica, lasciandola quasi tutta al corpo fisico. In questa situazione l'astrale è leggero e non percepisce direttamente la materia, ma solo il piano astrale, mutevolissimo secondo il simbolismo onirico: ripetiamolo, molti sogni, soprattutto quelli dove si vola, hanno questa origine. Quando invece per qualche ragione il fisico trattiene poca energia eterica, questa va in misura superiore al normale all'astrale che diviene così molto denso. In queste condizioni l'astrale è orientato a percepire più il piano fisico che il piano astrale, in altre parole il soggetto vede, per esempio, la sua stanza da letto e il suo corpo che dorme nel letto.

 

 

Durante l'OBE la mente funziona in modo normale?

Fondamentalmente sì, siamo sempre noi, anche se molto più emozionali. Però due cose potrebbero rivelarsi grossi ostacoli (e le stesse due difficoltà le abbiamo nell'impedire il risveglio nei sogni lucidi):

La prima difficoltà è dovuta al fatto che tutto è espresso per concetti, non per parole, pertanto lo potremmo definire modalità non-verbale; per inciso, questo è alla base della frequente difficoltà nel ricordare e nel tradurre poi l'esperienza appena fatta in parole.

La seconda difficoltà è che la coercitività di ciò che si sperimenta è enorme, e difficilmente si mantiene a lungo il ruolo di osservatore; identificandosi troppo in quello che si vive si perde la consapevolezza della situazione, e l'esperienza scade in un sogno normale.

 

 

C'è un modo per non perdere la lucidità durante una OBE o un sogno lucido?

Innanzitutto c'è da dire che, rispetto ad un sogno lucido, l'OBE appare decisamente più stabile. Avendo però sostenuto che le due cose hanno lo stesso meccanismo psico-fisico, e che molto spesso l'OBE ha sostanziali deformazioni oniriche, diamo ugualmente una risposta che potrebbe risultare utile a qualcuno.

Dunque, sì, si possono adottare diverse strategie, ne citiamo solo due, probabilmente anche le più efficaci: la diversione e lo spinning;, con rispettivi pregi e difetti.

La diversione consiste nel non guardare a lungo la scena del sogno, ma gettare solo brevi sguardi, cercando di ricordare sempre "io sono qui", "questo è un sogno", o qualcosa di simile; in una variante (suggerita dal famoso stregone yaquee Don Juan, maestro di Carlos Castaneda) si debbono avere come riferimento nel sogno le proprie mani; dopo ogni breve occhiata si deve tornare con lo sguardo sulle proprie mani: questo consente di sostenere la forza coercitiva del sogno. Funziona, ma ha il difetto di essere difficile: semplicemente è difficile ricordarsi di "trovare le mani". In un'altra variante, secondo me più semplice, si deve fissare lo sguardo per terra, esaminando i dettagli del suolo e ripetendosi "questo è un sogno", ecc.

Lo spinning consiste nell'accorgersi per tempo che l'ambiente sta mutando, o che l'attenzione decresce, o che ci si sta "svegliando" alla coscienza normale, quindi subito si ruota rapidamente più volte su se stessi, ripetendosi che non ci si sveglierà ma si proseguirà l'esperienza (questa tecnica è stata scoperta in occidente dal Dr. Stephen La Berge). Funziona, ma ha il difetto di far cambiare lo scenario dell'esperienza: se questo non è grave nel sogno lucido, può esserlo invece nell'OBE, poichè qui si è interessati alla maggiore realtà possibile.

Poi a qualcuno le tecniche riescono meglio, ad altri meno, altri ancora sembrano ...non avere bisogno di alcuna tecnica!

In fondo l'unica vera facilitazione nelle OBE sta nelle capacità naturalmente derivanti dalla personale evoluzione, e... nell'abitudine!

 

 

Ma, una volta fuori dal corpo cosa c'è da fare?

Purchè non si venga presi in un normale sogno, si possono fare moltissime cose, anzi, tutte!   In una OBE consapevole (e sufficientemente concreta) possiamo fare infinite osservazioni e sperimentare sensazioni nuove e uniche.

Possiamo proiettarci per andare a trovare qualcuno, o un posto che vorremmo vedere. Si può fare quel che si vuole: pertanto, se ci si ricorda, si può, per esempio, provare ad attraversare i corpi solidi: è curiosissima la sensazione che si prova sulla pelle attraversando muri e porte quando si è un poco più densi del solito, rassomiglia al rompere una ragnatela; oppure mettere la mano in un muro o nel pavimento e sentire i tubi dell'acqua, la grana della sabbia, i mattoni, ecc.

Dei luoghi e delle situazioni poi è emozionante - e doveroso - fare una verifica da svegli, anche se lo stato più o meno oniroide necessariamente comporta molte distorsioni e diverse cose non coincideranno.

Non scoraggiatevi se non riesce subito tutto, l'esplorazione del fenomeno OBE è necessariamente graduale, con alti e bassi. Per esempio, la prima volta facilmente accade che dopo tanti sforzi l'emozione giochi un brutto scherzo: non appena si capisce che l'OBE "sta accadendo per davvero" ci si agita e si rientra subito... è normale, non scoraggiatevi, basta ritentare; un consiglio può essere semmai di allontanarsi subito dal proprio corpo (anche se questo ha un fascino irresistibile per chi si proietta)), perchè come abbiamo già detto, la forza di attrazione del cordone è fortissima entro una decina di metri.

 

 

Come ci si "sposta" quando si è fuori dal corpo?

Una volta che si è usciti dal corpo fisico, si può presentare il problema di come muoversi. Ci sono tre modi diversi, a tre diverse velocità per spostarsi nell'astrale (sempreche' ci si trovi ad un livello dove le dimensioni hanno un senso): sono dette comunemente e semplicemente velocità uno, due e tre. A velocità uno ci si muove in modo normale, camminando, scivolando o volando, più o meno come secondo le leggi fisiche, a volte agitando le braccia, a volte galleggiando, altre planando.   A velocità due ci si muove in linea retta verso il luogo desiderato, molto rapidamente e senza sforzo; in tal caso è frequente trapassare tutto ciò che si frappone fra noi e l'obbiettivo.   A velocità tre ci si trova di colpo sul luogo, istantaneamente, senza percezione di movimento; semplicemente la scena cambia, prima eravamo là, ora siamo qua.   La velocità adottata quasi sempre non è una scelta consapevole, ma viene decisa inconsciamente; però col tempo è possibile allenarsi a "decidere" come muoversi: basta volere.

 

 

Le tre velocità hanno una ragione? E perchè non due, o dieci?

In realtà le tre velocità sono solo descrizioni convenzionali che rispecchiano gradi diversi di auto-condizionamento. Come ho detto, l'astrale obbedisce alla volontà, ma poi tutto dipende dai limiti che noi stessi ci poniimo inconsciamente: se siamo ancora mentalmente condizionati dalle leggi fisiche, tenderemo a muoverci a velocità uno, come uccelli o palloncini, al massimo come Superman nei fumetti, e girando attorno agli ostacoli: ed infatti i principianti si muovono volontariamente quasi solo così. Se siamo più intimamente consapevoli della inapplicabilità delle ordinarie leggi fisiche (gravità, inerzia, impenetrabilità dei solidi, ecc.) e non abbiamo fobie specifiche (vertigini, claustrofobia, shocks da impatti realmente avvenuti, ecc.) allora possiamo muoverci a velocità due, dritti alla meta se vogliamo, attraversando tutto ciò che si interpone e non ci interessa. Con l'abitudine alle OBE ci si trasporta quasi solo così. Solo però se siamo davvero esenti dai condizionamenti fisici possiamo teletrasportarci alla cosiddetta velocità tre, direttamente all'obiettivo, consapevoli che lo spazio-tempo è illusorio, come infatti insegnano i mistici di ogni tempo e paese.

 

Ci sono regole da seguire o cose da evitare durante una OBE?

Non esiste ovviamente nessuna regola codificata, però è buona cosa affidarsi al buon senso e a un certo rispetto della ...privacy altrui! In diverse occasioni i viaggiatori astrali hanno potuto constatare che se si abusa troppo delle possibilità date dall'essere immateriali e invisibili, in qualche modo la facoltà di proiettarsi cessa o diminuisce bruscamente. Lo stesso se si cerca di usare le informazioni così ottenute per vantaggio personale. Non sappiamo perchè accade, ma è così. Possiamo ipotizzare che scatti qualche censura interna, oppure che corrisponda ad una precisa legge del mondo spirituale: io propendo a favore della seconda ipotesi. A tale proposito ecco una interessantissima e divertente testimonianza resami personalmente da un amico:

 

 

"...non avrei dovuto trovarmi là... ...la ragazza, a me sconosciuta, era a seno nudo, china sul lavandino; io ero dietro di lei, incuriosito dallo specchio che non rifletteva la mia immagine;   però rifletteva il suo bel seno, e improvvisamente mi venne voglia di toccarle il sedere, anche se sentivo che non avrei dovuto farlo; lo feci con la mano aperta e con molta convinzione, e sentii solo una lievissima resistenza mentre la mano attraversava il vuoto;   lei però dovette aver sentito qualcosa perchè potei udire che le sfuggì ..del gas! Subito si rizzò con aria sconcertata e si girò di scatto verso di me senza vedermi, mentre io mi sentii richiamato prepotentemente nel corpo... ...da allora non sono più riuscito a vedere un solo essere umano durante le mie proiezioni..." 

 

 

La letteratura esoterica raccomanda anche di non cercare di far compenetrare il proprio corpo astrale nel corpo fisico altrui, soprattutto a livello del torace, in quanto questo potrebbe in certi casi risultare pericoloso per l'attività cardiaca del corpo fisico dell'altro. Non abbiamo prove al riguardo, ma il racconto precedente potrebbe far pensare ad una effettiva possibilità di interferenza organica.

 

Chi può avere una OBE?

In teoria tutti, ma i soggetti ipotesi e/o bradicardici sono da considerarsi facilitati, al contrario quelli ipertesi.

Sono ostacoli anche l'assunzione di farmaci regolarizzatori del ritmo cardiaco ed essere portatori di pace-maker.

La facilità della separazione del "doppio" dal corpo fisico è maggiore nei soggetti che abbiano la cosiddetta costituzione medianica. Senza entrare in dettagli, se un genitore, nonno o fratello del soggetto ha oppure ha avuto una qualche forma di "paranormalità" (medianità, visioni, premonizioni, ecc.), allora è assai probabile che anche il soggetto abbia un "legame" più labile col corpo fisico, e questo faciliterà senza dubbio le sue proiezioni.

 

 

Esiste una qualche indicazione della eventuale predisposizione personale ad avere OBE?

Sì, c'è in effetti qualche segno che indica in modo abbastanza attendibile se possiamo aspettarci di poter avere facilmente un'OBE oppure con più difficoltà; questi segni però, più che indicare se siamo adatti in generale alle OBE, indicano se siamo adatti in quel momento o in quel periodo della vita. I segni che possono verificarsi durante il sonno sono i sobbalzi, le dispercezioni sensoriali e le paralisi notturne.

 

Come si presentano i sobbalzi ?

E' un'esperienza molto comune: a chi non è mai capitato di sobbalzare nel letto nel dormiveglia, convinto di star cadendo, quando invece stava perfettamente fermo? Avete notato che accade soprattutto quando si è molto stanchi? Ebbene, questo è un inizio di OBE spontanea! Il sobbalzo indica che, per ragioni sue, il corpo astrale ha una gran fretta di separarsi dal corpo fisico, e inizia a farlo prima che il corpo sia entrato completamente nel sonno; la coscienza di veglia ancora troppo vigile interviene erratamente a salvarci da una caduta perchè riceve dai sensi situati nel corpo l'informazione di movimento. Una certa frequenza del sobbalzo nel letto è indice perciò del bisogno del corpo astrale di staccarsi.

 

 

Che si intende per dispercezioni sensoriali ?

Tutte le percezioni alterate che provengono dai sensi: ronzii, fischi, vibrazioni interne al corpo, sensazione alterata delle sue dimensioni o della posizione, ecc. Per esempio quando, di solito nel dormiveglia, non si percepisce più normalmente il corpo, ma si ha invece la strana sensazione che esso sia nello stesso tempo grande e piccolo, una cosa molto strana; questo è un indicatore del fatto che in quel momento l'astrale è già parzialmente sconnesso dal corpo. Oppure una vibrazione caratteristica che sembra provenirm dall'interno, come una lieve corrente elettrica. O ancora, nell'interno del cranio si odono scatti, suoni come di una sirena, fischi (non nelle orecchie come nei suoni reali). Tutti questi sono sintomi dovuti a notevoli variazioni energetiche nel corpo eterico, che preludono alla fuoriuscita del corpo astrale. A volte, pur senza essere usciti, si ode un vero e proprio sparo nella testa mentre ci si addormenta, ma si aprono gli occhi e tutto è normale: in tal caso il corpo astrale si era già staccato, ma si è bruscamente ricongiunto!

 

 

E le paralisi notturne ?

Può accadere di svegliarsi e non riuscire a muoversi, nè a parlare per qualche minuto, con la immaginabile ansia che quasi sempre ne deriva. Come se non bastasse, qualcuno percepisce presenze estranee e avverte toccamenti sul corpo. L'angoscia nel non capire come e perchè è tale che, pur di bloccare gli episodi, alcuni prendono psicofarmaci, che risultano molto efficaci perchè "appiattiscono" il naturale ciclo del sonno... Mi rendo conto che in questo caso è difficile riuscire a tranquillizzare gli interessati, ma io vorrei andare oltre, vorrei riuscire a convincere questi soggetti di essere molto fortunati: per qualche ragione la natura gli dà la possibilità di essere svegli mentre il corpo astrale si è già quasi sganciato, e quindi sono già potenzialmente in piena OBE! Sennonchè l'inconscio, per ragioni sue, considera questo stato come un pericolo, inchiodandoli nel corpo fisico. Piuù si tenta di muoversi e più la paralisi si prolunga! Se solo riuscissero a rilassarsi e ad abbandonarsi, recupererebbero la possibilità del movimento e si godrebbero l'assoluta libertà... Le eventuali impressioni angosciose di "esseri" invisibili che comprimono il torace impedendo di respirare, e simili, sono in realtà dovute alla interpretazione psicologicamente negativa della paralisi notturna, come abbiamo visto a nessuno è consentito di interferire pesantemente col fisico altrui. Invece, per quanto riguarda la percezione di voci, suoni, presenze e toccamenti, questo è reale e naturale, in quanto si è in astrale e quindi abbiamo un senso del tatto astrale attivo: che lo si creda o meno, noi siamo costantemente in contatto con i suoi più comuni abitanti, gli esseri elementali, innocui e anzi necessari, che comunque ci sfiorano continuamente anche di giorno senza che ce ne accorgiamo... Ripetiamolo, nelle paralisi notturne non c'è proprio nulla da temere.

 

 

E nella veglia ci sono indizi rilevabili di predisposizione ?

A meno di non essere dei veri soggetti medianici, no; però a ben vedere la eventuale facilità con cui perdiamo il completo controllo del corpo sotto un forte stress può essere considerato un indizio; ricordiamoci che il vero percettore in noi è il corpo astrale, e la perdita di controllo anche solo momentanea del corpo fisico si manifesta sempre con una qualche forma di disorientamento spaziale. In quest'ottica possiamo affermare che da svegli ci accade una mini-OBE (o meglio, sta per accadere ma poi si interrompe) quando abbiamo una forte vertigine: i labirinti e i canali semicircolari [gli organi di senso rilevatori dell'equilibrio, situati nell'orecchio interno - Nota di XmX] per qualche ragione passano informazioni errate al corpo astrale e questi per un attimo si disallinea rispetto al corpo fisico.   Non c'è alcuna contraddizione con la spiegazione della vertigine data dalla fisiologia: essa afferma che «la vertigine è legata ad alterata sensibilità spaziale per lesioni organiche o disordini funzionali degli organi a essa deputati e per turbe psichiche».   Infatti, aggiungiamo noi, il corpo astrale riceve informazioni errate per le ragioni più diverse, di conseguenza "si raffigura" in una situazione non reale, e invia ordini sbagliati ai muscoli del corpo: il corpo fisico è guidato dal corpo astrale; il vero "io" è il corpo astrale! Non cambia nulla se la causa è un movimento errato, o una sbronza, o una patologia, eccetto che per i veri e propri danni degli organi dell'equilibrio, ma quella è un'altra storia.

Per fare da ultimo un esempio pratico: qualche lettore avrà provato cosa accade quando scendiamo al buio una scala che conosciamo bene, ma sbagliamo il conto dei gradini in più o in meno: il piede urta qualcosa dove eravamo convinti non ci fosse nulla, o viceversa, annaspa nel vuoto aspettandosi un gradino che non c'è. La spiacevole sensazione di brusca vertigine che ne risulta è dovuta proprio al momentaneo disorientamento del corpo astrale.

Concludiamo ribadendo che la facilità con cui abbiamo questi sbandamenti (escludendo eventuali patologie!) indica quanto il nostro corpo astrale sia più o meno strettamente trattenuto del corpo fisico.