SERVIZIO AI FRATELLI
Caro Gesù, fa
che ovunque io mi trovi
Possa essere
uno che “serve”
Dammi, anzitutto, la conoscenza
dei servizi che la società mi chiede.
Aiutami ad assumere l’atteggiamento
che è proprio del servizio, vale a dire l’atteggiamento di servo, ossia umile, perché solo così il mio operare
potrà produrre i frutti con la tua grazia, che con abbondanza tu concedi agli
umili.
Conferma e corrobora, soprattutto la mia fede,
che mi faccia vedere nel servizio offerto Te, perché, come hai rivelato,
qualunque cosa si fa ad uno dei fratelli, è fatta a Te (cfr. Mt 25,40).
Rendimi, quindi, attento a quanto i
fratelli mi chiedono: dallo sportello di un pubblico ufficio; da un letto di
infermità; dalle sbarre di un carcere; in una situazione scabrosa; quando mi
stendono una mano per chiedere un’elemosina; quando con il volto marcato dalla
tristezza e dal turbamento, aspettano da me una parola di conforto e di
incoraggiamento; quando anche senza parlare mi fanno intendere che hanno
bisogno di aiuto.
Preservami dal prestare servizio con
evidenti segni di noia, di stanchezza, di malavoglia; specie dall’accettare e,
peggio, dall’esigere denaro e doni per il servizio che devo offrire unicamente per
dovere.
Imprimi in me la convinzione che,
se io in tutte le succitate circostanze mi comporterò come se servissi Te, darò
un’autentica testimonianza del Tuo amore misericordioso e un esempio più bello
ed eloquente di qualsiasi discorso.
Lo
so, caro Gesù, perché conosco la mia fragilità ed incostanza, che cadrò e
ricadrò in mancanze in questo settore, che costituisce gran parte della mia giornata.
Orbene, non mi lasciare solo, ma accompagnami sempre con la Tua grazia, che
imploro, per intercessione di Maria, perfettissimo
modello di carità.