Misteri

 

Il Vangelo di Tommaso
con note descrittive
tratto dall'ottimo lavoro on-line del fraterno amico "Tibetano"
 
Incipit. Queste sono le parole segrete che Ges il Viventeケ ha detto e Didimo Giuda Tommasoイ ha trascritto.
1) Cfr. Ap. I 18. Pi avanti Tommaso spiegher la ragione di tale appellativo: Ges contrapposto all'uomo terreno, il cui spirito "sepolto" nella materia.
Nel papiro frammentario di Ossirinco 654, si legge: ォQueste sono le parole pronunciate da Ges il Vivente... e a Tommaso. Disse loro: "Chiunque ascolter queste parole, la morte non guster". Il termine ォsegretoサ evidentemente da intendere non riferito alle singole parole o frasi, dato che in esse non c' nulla di segreto, ma all'interpretazione esoterica che va data loro.
2) L'apostolo che qui si presenta come autore dell'apocrifo chiamato soltanto "Tommaso" in Mc. III 18; Mt. X 3; Lc. VI 15; Jo. XIV 5; Atti I 13. Ma assolutamente nulla vieta di pensare che il vero nome fosse ォGiudaサ, come sempre indicato anche da Efrem, da Taziano e dalla Didach, in quanto ォTommasoサ un soprannome (in aramaico Tma significa: gemello). Solo Giovanni in tre passi del suo Vangelo (Jo. XI 16; XX 24; XXI 2) d il terzo nome:ォTommaso detto Didimoサ; ma una tautologia, perch anche Didimo significa "gemello".

1.) Egli disse: - Chiunque trova la spiegazione di queste parole non guster la morteケ.
1) Jo. VIII 51 e anche Jo. III 15-16; V 24; VI 40, 47; Mc. IX 1; Mt. XVI 28; Lc. IX 27.

2.) Ges disse: - Colui che cerca non cessi dal cercare, finch non trovaケ e quando trover sar commosso, e quando sar stato commosso contempler e regner sul Tuttoイ.
1) Cfr. Mt. VII 8 e Lc. XI 9 e 10. A differenza di Matteo e Luca quello di Tommaso un chiaro invito alla gnosi. Anche nella Pistis Sophia 100 detto:ォNon cessate di cercare e non fermatevi finch non abbiate trovato i misteri purificatori che vi sublimerannoサ.
2) L'itinerario gnostico avviene secondo le seguenti tappe: conoscenza del bene, sua accettazione, contemplazione, elevazione mistica, immedesimazione con Dio e di conseguenza dominio dell'universo cosmico.

3.) Ges disse: - Se coloro che vi guidano vi dicono: ォEcco! Il Regno nel cieloサ, allora gli uccelli del cielo vi saranno prima di voi. Se essi vi dicono: ォIl Regno nel mareサ, allora i pesci vi saranno prima di voiケ. Ma il Regno dentro di voi ed fuori di voi. Quando conoscerete voi stessi, sarete conosciuti e saprete che siete figli del Padre Vivente. Ma se non conoscerete voi stessi, allora sarete nella privazione e sarete voi stessi privazioneイ.
1) Cfr. Lc. XVII 20-24; e anche Mc. XIII 5, 21-23; Mt. XXIV 26-28. L'aggiunta di Tommaso:ォed fuori di voiサ allude al fatto che, una volta effettuata la scoperta nella propria interiorit, occorrer estraniarsi dalla materia, uscire dal proprio ォioサ terrestre per congiungersi e unificarsi con Dio.
Questo loghion sottolinea fortemente l'interiorit, l'attualit e spiritualit del Regno. Notare l'insistenza sulla conoscenza di s che uno dei temi centrali del Vangelo. Scintille del Padre, soltanto prendendo coscienza del proprio ォioサ, vivono con il Padre che vive; in caso contrario sono povert. In un contesto identico del Papiro di Ossirinco, 654, ォchiunque conosce se stesso trover il Regno... Conoscerete voi stessi e vedrete che siete figli del Padreサ. Un maestro gnostico non aveva dubbi a riguardo e avvertiva i discepoli: ォLascia la ricerca di Dio, la creazione e altre questioni consimili. Cercalo partendo da te stesso... Conosci le fonti del dolore, della gioia, dell'amore, dell'odio... Se esamini attentamente tali questioni troverai Dio in te stessoサ (Ippolito, Refut., VIII, 15, 1-2).
2) Lo Pseudo Ippolito, Philosophumena V 6 ci spiega che, secondo la dottrina dei naasseni (una delle pi antiche sette gnostiche), ォla conoscenza dell'uomo l'inizio della perfezioneサ, l'ignoranza di se stessi quindi imperfezione e tenebre. Per l'espressione ォFigli del Padre Viventeサ cfr. Rom. IX 26b e per la parte finale del paragrafo cfr. 1.Cor. VIII 2-3; XIII 12.

4.) Ges disse: - L'uomo vecchio, nei suoi giorni, non esiti a interrogare il fanciullo di sette giorniケ sul Luogo della Vitaイ ed egli vivr. Poich molti che sono i primi saranno gli ultimi e diventeranno uno soloウ.
1) Ricorda solo in apparenza Mc. IX 37; Mt. XVIII 3-4; Lc. IX 48, e Mt. XI 25 e Lc. X 21, che sono lodi dell'innocenza e semplicit dei fanciulli. Qui l'affermazione poggia su di una precisa teoria antropologica che i Philosophumena V 7 citano con una frase attribuita ad Ippocrate: ォIl fanciullo di sette anni la met di suo padreサ, ossia: a sette anni il fanciullo ha raggiunto la pienezza dell'uso della ragione come un adulto-, dai sette ai quattordici acquister l'altra met delle doti necessarie a completare il ciclo evolutivo, ma saranno solo pi caratteristiche fisiche, legate alla carne, alla materia. A sette anni quindi nelle condizioni migliori per una vita spirituale, non contaminata.
2) Il ォLuogo della Vitaサ o semplicemente il ォLuogoサ (in ebraico maqom), come la ォLuceサ sono termini correnti nello gnosticismo (ォLuceサ anche in Giovanni) per indicare la divinit e la sua sede. La terminologia gi nel Timeo di Platone.
3) La prima parte della sentenza sostanzialmente uguale in Mc. X 31; Mt. 19 30; XX 16; Lc. XIII 39 e simile in Mc. IX 35 e Lc. IX 48. Per la seconda, cfr. Jo. XVIII II, 21, 23-24.
Ges l'insieme delle scintille di luce che sono appunto gli gnostici. Il vecchio che non esita a interrogare il fanciullo l'uomo di fronte alla vita, che egli rischia di non raggiungere se non diverr uno solo con essa ritrovando cos l'unit primordiale.

5.) Ges disse: - Conosci ci che ti sta davanti, e ci che ti nascosto ti verr rivelato; poich non vi nulla di nascosto che non venga un giorno rivelatoケ.
1) Cfr. Mc IV 22; Mt. X 26; Lc. VIII 17; XII 2.
Clemente Alessandrino insegnava che il primo grado della conoscenza ammirare le cose che abbiamo davanti Stromata 2, 45 e nelle Kephalaia manichee leggiamo: ォIl Salvatore ha detto ai suoi discepoli: "Conoscete quanto si trova davanta alla vostra faccia e vi sar rivelato ci che vi nascosto"サ Anche Pap. Oss., 654, riprende il testo nei seguenti termini: ォGes dice: "Tutto ci che non davanti ai tuoi occhi e quanto ti occulto ti sar rivelato. Non c', infatti, cosa celata che non divenga manifesta, n cosa sepolta che non venga risuscitata"サ.

6.) I suoi discepoli lo interrogarono e gli dissero: - Vuoi tu che noi digiuniamo? E come dobbiamo pregare e fare l'elemosina? E quale dieta dobbiamo seguire?ケ - Ges rispose: - Non dite menzogneイ; non fate ci che voi stessi odiateウ. Perch tutte queste cose sono manifeste davanti al Cielo4. Infatti non vi nulla di nascosto che non venga un giorno rivelato e nulla di coperto che rimanga senza diventare scoperto5.
1) Anche in Mt. VI 1-18 (Lc. XI 1) i discepoli chiedono a Ges istruzioni sulla preghiera, l'elemosina e il digiuno.
2) Cfr. Eph. IV 25; Col. III 9.
3) Cfr. Mt. VII 12; Lc VI 31.
4) (Cielo, Verit) ォIl Padre, che vede nel segretoサ (Mt. VI 4, 6, 18).
5) Cfr. Rom. II 16; 1Cor. IV 5.

7.) Ges disse: - Beato il leone che l'uomo mangia, cosicch il leone diventi uomo, e sventurato l'uomo che il leone mangia, cosicch l'uomo diventi leoneケ.
1) Beato l'uomo ilico (fisico, leone) se l'uomo spirituale lo domina e lo annulla; sventurato l'uomo spirituale se si fa dominare dalla sua animalit.

8.) Ed egli disse: - L'uomo simile ad un saggio pescatore che ha gettato la rete in mare: egli l'ha tirata su dal mare piena di piccoli pesci, in mezzo ai quali ha trovato un pesce grosso e buonissimo, questo saggio pescatore: egli allora ha buttato tutti i pesci piccoli dentro al mare, ha scelto il pesce grosso senza esitazioneケ.
Chi ha orecchi per intendere intendaイ!
1) Mt. XIII 47-50.
2) Mc. IV 9, 23; VII 16; Mt. XI 15; XIII 9, 43; Lc. VIII 8; XIV 35; Ap. II 11, 17, 29; III 6, 13, 22; XIII 9.

9.) Ges disse: - Ecco, il seminatore uscito: ha riempito la mano ed ha sparso i semi. Alcuni sono caduti sulla strada, gli uccelli sono venuti e li hanno beccati. Altri sono caduti sulla roccia, non hanno potuto mettere radici nella terra e non hanno prodotto spighe. Altri ancora sono caduti tra le spine, che hanno soffocato il frumento, e i vermi li hanno divorati. Altri ancora sono caduti sulla terra buona e questa parte ha prodotto ottimo frutto: essa ha reso sessanta per uno e centoventi per unoケ.
1) Mc. IV 3-8; Mt. XIII 4-8; Lc. VIII 5-8.

10.) Ges disse: - Ho gettato il fuoco sul mondo ed ecco, veglio su di questo, finch esso ardaケ.
1) Cfr. Lc XII 49.

11.) Ges disse: - Questo cielo passer e passer quello che vi sta sopraケ, e i morti non vivranno e i vivi non morirannoイ.
1) Cfr. Mc. XIII 31; Mt. XXIV 35 (V 18); Lc. XXI 33 (XVI 17); (1Cor. VII 31). Ma qui aggiunto anche ォquello che vi sta sopraサ, cio il secondo cielo, stando all'antica astronomia che ne comprendeva sette, cos disposti, con la terra al centro: 1) Cielo delle acque superiori (piogge) e delle stelle; 2) Cielo degli angeli ribelli (cacciati dal quinto); 3) Paradiso e Sheol, sede delle anime in attesa di giudizio; 4) Cielo del Sole e della Luna; 5) Cielo degli angeli vigilanti; 6) Cielo degli arcangeli, cherubini, serafini, ecc.; 7) Dio, o meglio ォLuogo di Dioサ.
2) Cfr. Rom. VI 2-3; VIII 2-7; 11, 13; Col. II 13.

12.) In questi giorni in cui voi vi nutrite di cose morte, le rendete cose di vita: che farete quando sarete nella Luce, nel giorno in cui, essendo uno, diverrete due? Quando diverrete due, cosa fareteケ?
1) I Philosophumena IV 8, 31, dicendo che i naasseni consideravano ォcose di vitaサ la ragione e l'intelligenza, ci aprono uno spiraglio per intendere questo passo: se la conoscenza di verit inferiori (cose morte) nutre la mente umana, che non avverr all'uomo perfetto che potr nutrirsi di verit superiori? Per una certa analogia, cfr. Jo. III 12: ォSe non mi credete quando vi parlo di cose terrene, come crederete se vi parler di cose celesti?サ Per la seconda parte, occorre tener presente ci che sar spiegato pi avanti, al ァ 35, e quindi: quando il solitario in cerca di Dio si unir ad un altro solitario verr realizzato il primo grado dell'unita o Chiesa perfetta.

13.) I discepoli dissero a Ges: - Sappiamo che tu ci lascerai: chi che sar grande sopra di noi? - Ges rispose loro: - Dovunque andrete seguirete Giacomo il Giustoケ, colui a motivo del quale sono stati creati il cielo e la terra.
1) Il passo ricorda le discussioni tra gli apostoli, su chi di loro fosse da considerare il pi grande, di cui Mc. IX 34; Mt. XVIII 1; Lc. IX 46 e XXII 24, nonch il passo di Mt. XVI 17-19 relativo all'investitura di Pietro. La tradizione di un primato di Giacomo, fratello del Signore Ges, o almeno di una sua autorit pari a quella di Pietro, confermata dagli Atti, dalle Lettere Paoline, dal Vangelo degli Ebrei, da Gerolamo (Comm. in Mich. VII 7), da Eusebio (Hist. Eccl. II 3), dai Philosophumena V 7, e, naturalmente, dai testi gnostici.

14.) Ges disse ai suoi discepoli: - Fate un confronto con me e ditemi a chi sono simile-. Gli disse Simone Pietro: - Tu sei simile ad un angelo giusto. Gli disse Matteo: - Tu sei simile a un filosofo di grande saggezza. Gli disse Tommaso: - Maestro, la mia bocca non assolutamente in grado di dire a chi tu sei simileケ.
Ges disse: - Io non sono pi tuo maestro, perch tu sei ebbro: ti sei inebriato alla copiosa sorgente che emanata da meイ. Poi lo prese in disparte e gli disse tre paroleウ. Allora, quando Tommaso torn dai suoi compagni, essi gli domandarono: - Che cosa ti ha detto Ges? - Rispose loro Tommaso: - Se vi dico una sola delle parole che egli mi ha detto, voi prenderete delle pietre e me le scaglierete, e un fuoco uscir dalle pietre e vi brucier.
1) Cfr. Mc VIII 27-30; Mt. XVI 13-16; Lc. IX 18-21, in cui per il riconoscimento della messianit di Ges attribuito a Pietro.
2) Per il paragone con la sorgente di vita, cfr. Jo. IV 10; VII 37-38; Ap. XXI 6.
3) Inutile domandarsi quali fossero le tre parole: il carattere esoterico della dottrina gelosamente custodita da Tommaso, non permette di penetrare il mistero. Parecchie sette religiose si servivano, nelle loro iniziazioni, di parole magiche. D'altronde al potere occulto di certe parole si credeva anche nell'ebraismo (cfr. alcune guarigioni di Ges riferite dai Vangeli) e la credenza largamente passata nella magia medievale.

15.) Ges disse loro: - Se voi digiunerete, commetterete colpa verso voi stessi; se pregherete, sarete posti sotto giudizio; se farete l'elemosina, farete danno al vostro spiritoケ. Se andrete in qualche terra e vi aggirerete per la contrada, se vi riceveranno, mangiate ci che vi metteranno davanti, e coloro che sono malati fra di loro, guariteliイ. Poich, non ci che entra nella vostra bocca vi contaminer, ma ci che esce dalla vostra bocca: questo vi contaminerウ.
1) Come al ァ 6 qui dichiarata l'inutilit del digiuno (che un danno per il corpo), della preghiera (richiesta di aiuto dall'esterno), dell'elemosina (accomodante compromesso alla legge dell'uguaglianza). Cfr. Col. II 20-23.
2) In contrapposto alle precedenti, qui sono presentate due pratiche di vera caritas: la fratellanza nell'agpe e la guarigione dei malati. Cfr. Lc X 8-9 (Mc. VI 13; Mt. X 8) e, parzialmente, 1Cor. X 27.
3) Mc. VII 15; Mt. XV 11.

16.) Ges disse: - Quando vedete Colui che non nato da donna, prostratevi col viso a terra ed adoratelo: Egli il vostro Padreケ.
1) Non c' solo in questa definizione l'antitesi con l'espressione biblica ォnato da donnaサ, come sinonimo di uomo soggetto al peccato originale, ma c' il rifiuto degli gnostici del tempo ad accettare l'incarnazione del Logos per opera di donna. Cfr. Jo. I 13, se si intende con Ireneo e Tertulliano xyzxyzxyz e cio: ォa quelli che credono nel nome di lui, che non nato da sangue, n da volont di carne, ecc.サcome pare logico intendere dato il senso di tutto il contesto.

17.) Ges disse: - Gli uomini certamente credono che io sia venuto a portare la pace nel mondo, ed essi non sanno che io sono venuto a portare sulla terra le discordie, il fuoco, la spada, la guerra. Infatti saranno cinque in una casa e si schiereranno tre contro due e due contro tre, padre contro figlio e figlio contro padreケ, e si leveranno come solitariイ.
1) Mt. X 34-36; Lc. XII 49, 51-53.
2) L'espressione non va intesa ォsi troveranno isolati gli uni dagli altriサ, in lotta e in odio tra di loro, ma: il fermento che le parole di Ges produrranno tra gli uomini li stimoler a discutere e meditare tra di loro e li porter a cercare la solitudine (a farsi solitari), condizione necessaria per intraprendere la via della gnosi.

18.) Ges disse: - Io vi dir ci che occhio non ha mai veduto e ci che orecchio non ha mai inteso, ci che mano non ha mai raggiunto e ci che non mai affiorato nel cuore dell'uomoケ.
1) Cfr. Lc. X 24; 1Cor. II 9.

19.) I discepoli domandarono a Ges: - Dicci quale sar la nostra fineケ-. Ges rispose: - Avete forse scoperto il principio, che mi interrogate intorno alla fine? Infatti, dove il principio, l sar la fineイ. Beato colui che raggiunger il principio: egli conoscer la fine e non guster la morteウ.
1) Mc. XIII 4; Mt. XXIV 3; Lc. XXI 7.
2) Cfr. Jo. I 1 e specialmente Ap. I 8; XXI 6; XXII 13.
3) Quando sar ricongiunto a Dio il ォperfettoサ avr vita eterna.

20.) Ges disse: - Beato colui che era, prima di venire al mondoケ!
1) Come apparir chiaro da paragrafi successivi (27 e 90) questo logion richiama la dottrina platonica che alla base dello gnosticismo: la creazione copia di ォideeサ o ォimmaginiサ (Tommaso nei ァ 27, 55 e 90 user appunto il vocabolo greco xyzxyz) che hanno la loro vera esistenza nella Mente di Dio. Il concetto platonico di mimesi e metessi, con cui queste ォideeサ del mondo iperuranio si materializzano, tradotto dagli gnostici nel concetto di emanazione: da Dio discende per emanazione di ォentit狃 (eoni) il cosmo astrale, da questi discendono gli eoni del mondo sensibile.

21.) Se diventate miei discepoli e ascoltate le mie parole, anche queste pietre saranno al vostro servizioケ.
1) Anche in Jo. XIII 35 e XV 9 vi la sollecitazione di Ges ai discepoli di dare ascolto ai suoi insegnamenti. Quanto all'accenno alle pietre quali strumento di fatti eccezionali, cfr. Mt. III 9; IV 3; e paralleli Lc. III 8 e IV 3.

22.) Poich avete in Paradiso cinque alberi che non mutano n estate n inverno, e le loro foglie non cadono maiケ. Chi li conoscer non guster la morte.
1) Divagazioni sul Paradiso come luogo di delizie naturali, con alberi sempre carichi di frutti, sono frequenti non soltanto nella letteratura apocrifa, e rappresentano una ingenua aspirazione al benessere delle masse sofferenti la miseria in questa vita. Gli ォalberiサ hanno valore simbolico, derivato da Gen. II 9 e specialmente da Ap. II 7 e XXII 2. Nella speculazione gnostica i ォcinque alberi della Vitaサ rappresentano le cinque entit superiori primigenie, che in Paradiso hanno le loro radici e di l ramificano e fruttificano: Spirito, Pensiero, Riflessione, Intelletto e Ragione. Si veda anche il Vangelo dell'infanzia dello Pseudo-Matteo, capp. XX e XXI, in cui si racconta come e perch Ges abbia assegnato al Paradiso l'albero della palma, quale simbolo di vittoria.

23.) I discepoli domandarono a Ges: - Dicci a che cosa simile il Regno dei Cieli. Egli rispose: - Esso simile a un granello di senapa. Questo il pi piccolo di tutti, ma quando cade sulla terra arata produce un alto tronco e diviene riparo per gli uccelli del cieloケ.
1) Cfr. Mc. IV 30-32; Mt. XIII 31-32; Lc. XIII 18-19.

24.) Maria domand a Ges: - A chi sono simili i tuoi discepoli? - Egli rispose: - Sono simili a fanciulli i quali si sono introdotti in un campo che non il loro. Quando verranno i proprietari del campo, diranno loro: ォLasciateci il nostro campo!サ Ed essi alla loro presenza si spogliano dei loro vestiti, per lasciar loro e restituire il campoケ.
1) Il campo che non appartiene ai discepoli di Ges, ormai sulla via della ォperfezioneサ, questo mondo, il mondo della materia, che essi dovranno lasciare, spogli di ogni impurit. Anche in 2Cor. V 3 Paolo usa l'immagine dei corpi che si spogliano per lasciare ォla tenda in cui abitiamo su questa terraサ.

25.) In verit vi dico: se il padrone di casa sa che un ladro viene, star in guardia prima che venga e non gli permetter di introdursi nella casa di suo possesso e di portar via le masserizie. Voi dunque siate vigilanti di fronte al mondo e cingetevi i fianchi di grande potenza, affinch i briganti non trovino il modo di giungere a voi, perch essi troverebbero il punto debole che voi proteggete!ケ
1) Con significato escatologico (che qui manca, perch si allude alla vittoria dello ォspiritualeサ sulle tentazioni della materia), la parabola si trova anche in Mc. III 27 e, sdoppiata, in Mt. XXIV 43-44; XII 29; Lc. XII 39-40; XI 21-22. Si veda inoltre l'identica esortazione; ォCingetevi i fianchi!サ, in Lc. XII 35 (Eph. VI 14) e l'invito ad essere vigilanti ripetuto in Mt. XXV 13. L'immagine dell'evento finale che giunge improvviso ォcome un ladroサ pure in Tess. V 2; Ap. III 3; XVI 15a.

26.) Ci sia in mezzo a voi un uomo avveduto: appena il frutto maturato, egli uscito in fretta, con la falce alla mano, per raccoglierloケ. Chi ha orecchi per intendere intenda!イ
1) ネ il versetto finale della parabola di Mc. IV 26-29, che ha lo stesso significato di questo paragrafo; quasi un corollario alla parabola del seminatore, perch indica il momento in cui si raccolgono i frutti. Non si nota relazione (sia Craveri che Doresse) con gli angeli mietitori, in funzione punitiva, di Mt. XIII 37-43 e Mt. III 12; Lc. XIII 16-17; Jo. IV 36-38; Ap. XIV 15.
2) Cfr. sopra la nota 2 al ァ 8.

27.) Ges vide dei bambini che stavano poppando. Egli disse ai suoi discepoli: - Questi bambini che stanno poppando sono simili a coloro che entrano nel Regno. Essi allora gli domandarono: - Se saremo piccoli, entreremo nel Regno?ケ Ges rispose loro: - Quando farete in modo che due siano uno, e farete si che l'interno sia come l'esterno e l'esterno come l'interno, e l'alto come il basso, e quando farete del maschio e della femmina una cosa sola, cosicch il maschio non sia pi maschio e la femmina non sia pi femminaイ, e quando metterete un occhio al posto di un occhio e una mano al posto di una mano e un piede al posto di un piede, un immagine al posto di un immagine, allora entrereteウ.
1) Mc. X 13-15; Mt. XIX 13-15; Lc. XVIII 13-17 e Mc. IX 35-37; Mt. XVIII 1-4; Lc. IX 46-48. Per il diverso concetto dei ォbambiniサ confronta sopra la nota 1 al ァ 4.
2) Per capire questa prima parte del logion, che sviluppa il concetto di ォperfezioneサ come unit degli opposti, occorre tener presente la dottrina gnostica emanazionistica. Dio, punto di origine e vertice di tutte le cose, si esprime attraverso ォmanifestazioniサ (ipostasi) che sono formate a coppie (sizigie), ciascuna di un elemento maschile e di un elemento femminile, padre e madre della sizigia seguente. Dalle prime quattro coppie, spirituali, discendono, sempre a coppie, gli Eoni inferiori (decade e dodecade) fino a Psyche-Hule (Anima e Materia) che compongono l'Uomo terrestre. Ogni essere quindi composto di elementi contrari, a coppie (alto e basso, esterno e interno, maschile e femminile) e la sua perfezione sar solo nell'annullamento, o meglio nella fusione, di essi. Nell'affermazione ォche il maschio non sia pi maschio e la femmina non sia pi femminaサ da riconoscere il concetto sublime del superamento dei problemi sessuali, lo stesso concetto che espresso nel ォneque nubent neque nubenturサ di Mc. XII 25; Mt. XXII 30; Lc. XX 35. Nessun riferimento, invece, a Mc. X 6-8; Mt. XIX 5-6; ed Eph. V 31: ォl'uomo... si unir a sua moglie e i due diverranno una stessa carneサ e nemmeno a Gal. III 28: ォnon c'... n schiavo libero, n maschio n femmina, ecc.サ, che allude alla parit di tutti i fedeli di fronte a Dio.
3) ネ l'esemplificazione del riassorbimento della realt fenomenica in Dio, secondo la dottrina platonica (cfr. sopra nota 2 del ァ 2 e nota 1 del ァ 3): quando al posto di ogni occhio, mano, piede corporeo vi sar un occhio, una mano e un piede, pure ォimmagineサ ideale, si sar tornati nell'iperuranio, congiunti con la divinit, nella cui mente tutte queste apparenze hanno la loro vera realt. Pi grossolanamente 1Cor. XV 38, 40, 44 parla di corpo ォspiritualeサ e ォcorpo terrestreサ, accettando la creazione in senso biblico.

28.) Ges disse: - Io vi sceglier uno fra mille e due fra diecimila, e si leveranno come una cosa solaケ.
1) Cfr. Mt. XXII 14; Jo. XV 16.

29.) I suoi discepoli dissero: - Mostraci il Luogo dove tu sei, poich ci necessario trovarloケ. Egli rispose loro: - Chi ha orecchi, intendaイ: se la luce esiste in un essere luminoso, allora esso illumina l'universo intero; ma esso non brilla, vi sono le tenebreウ.
1) Cfr. Jo. XIV 4-6, dove proprio Tommaso l'incredulo a dialogare con Ges intorno al ォLuogoサ e alla ォViaサ per giungervi.
2) Cfr. sopra la nota 2 al ァ 8.
3) Perfettamente intonata alla domanda che gli stata posta (ォMostraci il Luogo dove tu seiサ) questa risposta di Ges, se si tien conto dell'identit di significato tra ォLuogoサ e ォLuceサ per indicare la divinit nella sua collocazione e nella sua entit luminosa (cfr. sotto ァ 55). Ges, emanazione di Dio-Luce, egli stesso ォl'Essere luminosoサ (cfr Jo. VIII 12 e XII 46), un'epifania (Hebr. I 3): ma se la luce da lui irradiante non illumina i discepoli, rimangono le tenebre (cfr. Ap. XXII 5; Eph. V 13; 2Cor. IV 6 e Jo. III 19). Un'analogia tra le espressioni del paragrafo di Tommaso e Lc. XI 33-36 (Mt. VI 22-23) ci permette di interpretare opportunamente la parabola della ォlucerna e dell'occhioサ (e non come di solito viene intesa, quale invito alla purezza), tanto pi se la confrontiamo con Jo. V 35 dove si paragona Giovanni Battista alla ォlampada che arde e illuminaサ.

30.) Ges disse: - Ama tuo fratello come la tua anima e vigila su di lui come sulla pupilla del tuo occhioケ.
1) Cfr. Mc. XII 31; Mt. XIX 19b; XXII 39; Lc. X 27b. Per la seconda parte del logion vedi Deut. XXXII 10 e Prov. VII 2.

31.) Ges disse: - Tu vedi la pagliuzza che nell'occhio di tuo fratello, ma non vedi la trave che nel tuo. Quando avrai levato la trave dal tuo occhio, allora potrai levare la pagliuzza dall'occhio di tuo fratelloケ.
1) Mc. VII 3-5 e Lc. VI 41-42.

32.) - Se non farete astinenza del mondo non troverete il Regno. Se non farete Sabato il Sabato, non vedrete il Padreケ.
1) Nella prima parte vi la sollecitazione a rinunciare al mondo e ad aspirare al Regno come in Mt. VI 25, 33 e Lc. XII 22, 31; nella seconda parte l'invito a rispettare il giorno del Signore.

33.) Ges disse: - Ho preso posto al centro dell'universo e nella carne mi sono manifestato a costoroケ. Ma li ho trovati tutti ubriachi: non ho trovato in mezzo a loro nemmeno uno che avesse sete. E l'anima mia si addolorata per i figli dell'uomo, perch essi sono ciechi nel cuore, e poich sono venuti al mondo nudi, essi cercano di uscire di nuovo nudi dal mondo. Ma ora essi sono ubriachi. Quando avranno smaltito il vino, allora si pentirannoイ.
1) 1Tim III 16. L'espressione ォal centro dell'universoサ indica la posizione astrale dell'eone Ges che, nel simbolo grafico T, il punto d'incontro tra la linea orizzontale (il ォLuogo di Dioサ) e la verticale (le emanazioni), o nella croce X al centro tra il mondo superiore e il nostro.
2) Cfr. soprattutto Lc. XXI 34.

34.) Ges disse: - Se la carne venuta nell'esistenza per opera dello spirito, un miracolo; ma se lo spirito per opera della carne, questo un miracolo di un miracoloケ. E io mi meraviglio di come una cos grande ricchezza abbia preso dimora in tale povertイ.
1) Cfr. Jo. III 5-8, in cui per il significato gnostico meno accentuato. Tommaso vuol dire che miracolosa la manifestazione sotto aspetto di uomo terrestre di un eone spirituale (Ges), addirittura superiore al miracoloso, e quindi incredibile, che la materia generi lo spirito.
2) Sia Craveri che Doresse sono abbastanza concordi nel ritenere questa frase un commento del compilatore: ォネ meraviglioso che una cos grande ricchezza (lo spirito) abbia preso dimora in tanta povert (la materia)!サ

35.) Ges disse: - Dove ci sono tre dei, essi sono dei; dove sono due o uno, io sono con luiケ.
1) La seconda parte ricorda Mt. XVIII 20, ma la prima parte conferisce a tutta la sentenza un significato assai pi complesso. Ci aiutano a capirla vari passi di Salmi Manichei e un commento di Efrem Siro in Concord. evang. XIV 24. ォUno soloサ un solitario, che si estranea dal mondo per cercare il Regno e Cristo con lui; ォdueサ, se stanno insieme in concordia, rappresentano l'ultimo passo verso la perfezione dell'ォunit狃 (cfr. ァ 12) e ci d loro la forza di spostare montagne (cfr. ァァ. 53 e 113); ォtreサ, uniti insieme, realizzano la Chiesa perfetta: essi hanno ormai raggiunto la divinit degli eoni superiori, sono di essi stessi. Cfr. Ps. LXXXII 6.

36.) Ges disse: - Nessun profeta ben accolto nel suo paese, e un medico non opera guarigioni tra coloro che lo conosconoケ.
1) Mc. VI 4; Mt. XIII 57; Jo. IV 44, e soprattutto Lc. IV 23-24.

37.) Ges disse: - Una citt costruita su di un'alta montagna e fortificata non pu cadere n essere nascostaケ.
1) Cfr. Mt. V 14b.

38.) Ges disse: - Ci che tu udirai col tuo orecchio e con l'altro orecchio, proclamalo dai tetti!ケ Infatti nessuno accende una lampada per metterla sotto un moggio o in un luogo nascosto, ma la mette in un candelabro, in modo che tutti quelli che entrano ed escono possano vedere la luceイ.
1) Cfr. Mt. X 27 e Lc. XII 3.
2) Mc. IV 21; Mt. V 15; Lc VIII 16 e XI 33.

39.) Ges disse: - Se un cieco conduce un altro cieco cadono ambedue in un fossoケ.
1) Cfr. Mt. XV 14 e Lc. VI 39.

40.) Ges disse: - Non possibile che qualcuno entri nella casa del forte e che gli faccia violenza, a meno che gli leghi le mani. Allora svaliger la casaケ.
1) Cfr. Mc. III 27; Mt. XII 29 (Lc. XI 21-22).

41.) Ges disse: - Non datevi pensiero dal mattino alla sera e dalla sera al mattino di che cosa indossereteケ.
1) Cfr. Mt. VI 25; Lc. XII 22. Ma qui il senso diverso: non preoccuparsi delle apparenze esteriori, non prendersi troppa cura del mondo; il corpo soltanto l'involucro imperfetto ed imperituro dell'anima.

42.) I discepoli dissero: - Quando ti manifesterai a noi, e quando ti vedremo?ケ Ges rispose: - Quando vi spoglierete senza provare vergogna, e vi toglierete gli abiti e li deporrete ai vostri piedi come i bambini e li calpesterete. Allora vedrete il Figlio dell'Essere Vivente e non avrete pauraイ.
1) Jo. XIV 22.
2) I ォperfettiサ godranno della visione del Logos nella sua vera ォimmagineサ di eone spirituale (ォFiglio dell'Essere Viventeサ) quando si saranno spogliati della loro materialit, senza nessuna preoccupazione per il corpo. Per il confronto con l'innocenza dei bambini, cfr. Gen. II 25 e III 7 in cui si accenna al mito di Adamo ed Eva, nudi senza vergogna finch erano innocenti e puri, costretti a coprirsi con la foglia di fico dopo la conoscenza del peccato.

43.) Ges disse: - Molte volte voi avete desiderato di ascoltare queste parole che io vi dico, e non avete nessun altro da cui udirle. Verranno i giorni in cui mi cercherete e non mi trovereteケ.
1) Cfr. Lc. XVII 22; Jo. VII 34 (VIII 21; XIII 33).

44.) Ges disse: - I farisei e gli scribi hanno ricevuto le chiavi della conoscenza, ma essi le hanno nascoste: non hanno saputo entrare essi stessi, n hanno lasciato entrare quelli che lo desideravanoケ. Ma voi siate astuti come i serpenti e puri come le colombeイ.
1) Cfr. Mt. XXIII 13 e specialmente Lc. XI 52 in cui ricorre la stessa espressione: ォle chiavi della conoscenzaサ.
2) Cfr. Mt. X 16 in cui per la sentenza, che in Tommaso una regola di condotta per chi nella via della gnosi (acutezza di mente e purezza di costumi), ha (in Matteo) il carattere di una massima (poco confacente agli insegnamenti di Ges) consigliante prudenza e astuzia onde evitare condanne.

45.) Ges disse: - Un ceppo di vite stato piantato fuori del Padre, e poich esso non ha attecchito sar strappato dalle radici e perirケ.
1) Cfr. Mt. VII 19; XV 13 e soprattutto Jo. XV 1-6.

46.) Ges disse: - A chi ha verr dato, ma a chi non ha verr tolto anche il poco che possiedeケ.
1) Cfr. Mt. XIII 12: Lc. VIII 18. Con diverso significato la sentenza stata poi messa a conclusione della parabola delle ォmineサ (Mt. XXV 29; Lc. XIX 26) e con altro significato ancora in Mc. IV 25.

47.) Ges disse: - Siate viandanti!ケ
1) L. Moraldi traduce ォSiate transeunti!サ.
Esortazione ad avviarsi per la via della gnosi. Per Tommaso l'uomo perfetto il ォsolitarioサ, qui sembra sia presente la condizione sociale del predicatore itinerante. La solitudine consiste soprattutto nella separazione dalla famiglia e nell'assenza di vincoli terreni, poich l'uomo appartiene originariamente al cielo. Sperimentando ora la prigionia del corpo, la sua anima deve cercare il dialogo col cielo. ネ anche implicito il concetto dell'homo viator come in Hebr. XI 13b-16.

48) I suoi discepoli gli domandarono: - Chi sei tu che ci dici queste cose? - Da ci che vi dico non riconoscete chi sono?ケ In verit siete diventati simili ai Giudei: essi infatti o amano l'albero e ne detestano il frutto, o amano il frutto e detestano l'alberoイ.
1) Anche in Jo. VIII 25 la medesima perplessit dei discepoli: ォChi sei tu?サ Lo stesso versetto di Giovanni d, in forma affermativa, la risposta che Tommaso esprime come interrogazione retorica: ォSono per l'appunto quello che vi sto dicendoサ.
2) Legata com' alle parole precedenti, la massima non pu che riferirsi all'incoerenza dei Giudei i quali, pur amando Dio (l'albero), non riconoscono che Ges ne sia il Figlio (frutto), oppure, pur apprezzando le opere di Ges non lo ritengono Figlio di Dio.

49) Ges disse: - Chiunque bestemmia contro il Padre, gli sar perdonato, e chiunque bestemmia contro il Figlio, gli sar perdonato; ma chi bestemmia contro lo Spirito non sar mai perdonato, n sulla terra n in cieloケ.
1) Mc. III 28-29; Mt. XII 31-32; Lc. XII 10. Ma solo l'ultimo vicino al concetto di Tommaso, a quanto pare dal versetto che precede immediatamente queste parole nel suo Vangelo: ォChi mi avr rinnegato davanti agli uomini, ecc.サ (Lc. XII 9).

50.) Ges disse: - Non si raccoglie uva dai rovi e non si raccolgono fichi dagli spini: essi non danno frutto. L'uomo buono dal suo forziere trae fuori cose buone; l'uomo malvagio dal cattivo forziere che nel suo cuore ne trae fuori di cattive e ne dice di cattive: poich cose cattive egli ricava dall'abbondanza che c' nel suo cuoreケ.
1) Lc. VI 44-45 conserva in forma quasi identica questo logion di Ges, e nello stesso ordine. Matteo lo ha spezzettato, utilizzando ciascun moncone a scopi diversi (VII 16-17; XII 35; XII 34b).

51.) Ges disse: - Da Adamo fino a Giovanni Battista non c' stato nessuno, tra coloro che sono nati da donna, pi grande di Giovanni Battista. Ma, affinch gli occhi non si ingannino, io ho per detto che chiunque tra di voi si fa piccolo conoscer il Regno e diventer pi grande di Giovanni Battistaケ.
1) Mt. XI 11; Lc. VII 28. Secondo alcuni (Craveri in primis) l'aggiunta di Tommaso: ォaffinch gli occhi non si inganninoサ dovrebbe significare: ォaffinch non vi fermiate alle apparenze e riteniate che egli fosse il Logos attesoサ (cfr. Jo. I 19-23).

52.) Ges disse: - ネ impossibile per un uomo cavalcare due cavalli e tendere due archi, ed impossibile per un servo servire due padroni: altrimenti egli rispetter l'uno e sar insolente con l'altro. Nessun uomo beve vino vecchio e contemporaneamente desidera bere vino nuovo; e non si versa vino nuovo in otri vecchi, per timore che essi scoppino, n si mette vino vecchio in otri nuovi, perch essi non lo guastino. E non si cuce una toppa vecchia su di un vestito nuovo, perch si produrrebbe uno strappoケ.
1) Il paragrafo ha ancora attinenza con quanto precede: un'eco della polemica tra i mandei, seguaci di Giovanni Battista, e i seguaci di Ges. Anche nei sinottici Mc. II 21-22; Mt. IX 16-17 e Lc. V 36-38 (39), quella che costituisce la seconda parte di questo paragrafo (ォvino negli otri, toppa nel vestitoサ) riguarda tale polemica. La prima parte (ォservire due padroniサ) stata invece spostata in Mt. VI 24 e Lc. XVI 13 a commentare l'impossibilit di seguire Dio e Mammona.

53.) Ges disse: - Se due sono in pace tra di loro in una stessa casa, essi potranno dire a una montagna: ォSpostati!サ, ed essa si sposterケ.
1) Anche Mt. XVIII 19 dichiara la presenza della Chiesa dove ォdue sono d'accordoサ. L'espressione invece utilizzata ad altri fini da Mc. III 25; Mt. XII 25 e Lc. XI 17. Quanto alla seconda parte del paragrafo (ォla fede che d la forza di spostare montagneサ) cfr. Mt. XVII 20 e XXI 21; Mc. XI 23; Lc. XVII 6.

54.) Ges disse: - Beati voi, solitari ed eletti, perch troverete il Regno! Infatti da esso voi siete usciti e in esso tornerete di nuovoケ.
1) Il paragrafo ripete i concetti esposti anche in altri punti di questo Vangelo: della perfezione (ォgli elettiサ) della solitudine e del ritorno all'anima, caduta nella materia, al mondo iperuranio. (Cfr. Jo. XIV 23).

55.) Ges disse: - Se vi domandano: ォDi dove siete venuti?サ, rispondete: ォSiamo venuti dalla Luce, dove la luce si originata da se stessa. Essa sorta e si manifestata nella nostra immagineサケ. Se vi domandano: ォChe cosa siete voi?サ, rispondete: ォNoi siamo i figli e gli eletti del Padre Viventeサイ. Se vi domandano: ォQuale segno del vostro Padre in voi?サ, rispondete loro: ォネ un movimento e una quieteサウ.
1) Tutte le religioni uraniche, come il cristianesimo, identificano nel cielo luminoso il loro Dio. Secondo gli gnostici, nell'atto di manifestarsi, per emanazione, Dio (dimora della luce) diventa Luce (=illuminazione): Luce nata dalla Luce, Lumen de Lumine (cfr. 1Jo. I 5). Che poi le anime abbiano origine da questa Luce e in essa debbano tornare rientra nella dottrina neoplatonica delle emanazioni. Allo stato iniziale (prima di entrare nella materia) e allo stato finale (al loro ritorno nell'iperuranio) le anime sono pure ォimmaginiサ o ォideeサ.
2) Cfr. Rom. IX 26 (=Os. I 10). Invece in Lc. XVI 8; Jo. XII 36; Eph. V 8; 1Tess V 5 si parla di ォfigli della Luceサ. Inoltre in Jo. XVII 14, 16 detto degli apostoli (ォi perfettiサ): ォessi non sono di questo mondoサ.
3) Al concetto dell'Empireo come quiete e immobilit assoluta, segno di perfezione aliena da ogni perturbamento, si associa l'idea di Dio (che in esso ha sede e con esso si identifica) come Primo Motore. Le anime portano in s, in quanto esistono, il segno di questo moto che le ha create e della quiete perfetta a cui aspirano di tornare. Sul concetto di ォriposo in Dioサ si veda Hebr. IV 1-11, che per deriva da Ps. XV 8-11.

56.) I discepoli gli dissero: - Quando verr il riposo per coloro che sono morti, e quando verr il nuovo mondo? - Ed egli disse loro: - Ci che voi attendete gi venuto, ma voi non lo riconosceteケ.
1) La prima parte del paragrafo si ricollega a quanto precede. Per la seconda cfr. Jo. V 25-29, 43a e, per la somiglianza dei vocaboli, anche Mt. XVII 11-12.

57.) I discepoli gli dissero: - Ventiquattro profeti hanno parlato in Israele, ed essi tutti hanno parlato di te. Ed egli disse: - Voi avete dimenticato Colui che vivo davanti a voi e avete parlato di morti!ケ.
1) Cfr Jo. I 45; V 39-40.

58.) I discepoli gli dissero: - Pu essere utile o no la circoncisione? - Ed egli disse loro: - Se fosse utile, il loro Padre li avrebbe generati circoncisi gi dalla madre. Ma la sola circoncisione in ispirito veramente utileケ.
1) Cfr. Rom II 25-29; 1Cor. VII 10; Gal. V 6; Col. II 11.

59.) Ges disse: - Beati i poveri, perch vostro il Regno dei Cieli!ケ.
1) L'identit di questa beatitudine con quella di Lc. VI 20 conferma che tale doveva essere la formula originaria, e quella di Mt. V 3 ォBeati i poveri di spiritoサ un'alterazione posteriore, per cancellare ogni traccia di ebionismo.

60.) Ges disse: - Colui che non odier il padre e la madre non potr divenire mio discepolo, e i suoi fratelli e le sue sorelle, e (non) prender la sua croce come me, non sar degno di meケ.
1) Cfr. Mt. X 37-38; Lc. XIV 26-27 e anche Mc. VIII 34; Mt. XVI 24; Lc. IX 23.

61.) Ges disse: - Colui che ha conosciuto il mondo ha trovato un cadavere, e chi ha trovato un cadavere, il mondo non degno di luiケ.
1) L'anima umana imprigionata nel corpo come in una tomba, da quando scesa nella materia (ォha conosciuto il mondoサ), ma essendo spirituale non degna di continuare a rimanere in essa. Cfr. Rom. VI 3-6 e VIII 5-11.

62.) Ges disse: - Il Regno del Padre simile a un uomo che getta il buon seme. Di notte venuto il suo nemico e ha seminato zizzania in mezzo al buon seme. Ma l'uomo non ha loro permesso di strappare la zizzania. Ha detto loro: ォPer timore che voi strappiate la zizzania e strappiate insieme anche il frumentoサ. Poich nel giorno della mietitura la zizzania sar riconoscibile e si strappa e si brucia sul fuocoケ.
1) Cfr. Mt. XIII 24-30

63.) Ges disse: - Beato l'uomo che ha sofferto: egli ha trovato la vita!ケ
1) Questa beatitudine non si trova tra quelle dei sinottici; ma l'idea che la sofferenza sia una forma di purificazione frequente nel cristianesimo.

64.) Ges disse: - Volgete lo sguardo al Vivente, finch siete vivi, affinch non moriate e cerchiate di vederlo e non possiate vederlo!ケ
1) Il ォViventeサ Ges (cfr. l'Incipit) in quanto, come eone spirituale, non ォcadavereサ nella materia. Anche il ォviviサ riferito ai discepoli va preso in senso simbolico: essi sono gi sulla via della perfezione e del distacco dalla materia, ma potrebbero ricadervi, se obliassero gli insegnamenti di Ges.

65.) Un samaritano portava un agnello, andando in Giudea. Egli disse ai suoi discepoli: - Perch costui fa cosi riguardo all'agnello? - Essi gli dissero: - Perch egli lo uccider e lo manger. Ma egli disse loro: - Non lo manger finch vivo, ma se lo avr ucciso ed esso sar divenuto cadavere. Essi dissero: - In nessun altro modo potr farlo! - Ed egli disse loro: - Anche voi cercate dunque un posto per voi stessi nella Quiete, affinch non diventiate cadaveri e non siate mangiatiケ.
1) La conclusione del paragrafo ci indica che esso va collegato al precedente: un'esortazione del Vivente perch i discepoli aspirino a Dio (la ォQuieteサ) e non si lascino di nuovo seppellire nella materia. Di conseguenza la parabola del Samaritano e dell'agnello va intesa in questo senso: il Samaritano rappresenta la potenza del male, l'eone decaduto, il Principe di questo mondo (cfr. Jo. VIII 48) che non pu far male a chi ォvivoサ (l'agnello), lo divora invece se si impadronisce di lui, rendendolo cadavere. Sul simbolismo dell'agnello come discepolo di Ges le testimonianze sono numerose: cfr. Mt. X 16 e Lc. X 3 (ォcome agnelli tra i lupiサ); Mt. XVIII 12-14 e Lc. XV 4-7 (ォla pecorella smarritaサ), ecc.

66.) Ges disse: - Due riposeranno sopra un letto: uno morir, l'altro vivrケ.
1) Lc. XVII 34 e per analogia di concetto Mt. XXIV 40-41.

67.) Disse Salom: - Chi se tu, uomo, e di chi sei (figlio)?, tu che hai preso posto nel mio giaciglio e mangi alla mia tavola?ケ Ges le disse: - Io sono Colui che viene da Colui che mi uguale: quello che mi dato () delle cose di mio Padreイ. - Io sono tua discepola!ウ - Per questo io dico: chi si trover Uno sar inondato di luce, chi sar diviso verr avvolto nelle tenebre4.
1) Che sia una donna a interrogare Ges non una novit nel Vangelo di Tommaso (cfr. ァ 24). Una Salom al seguito di Ges ricordata in Mc. XV 40 e XVI 1: forse la stessa che Mt. XX 20 sgg. e XXVII 56 indicano come madre dei fratelli Zebedei. Molto pi di frequente Salom, discepola di Ges, nominata negli apocrifi (Vangelo degli Egiziani, Pistis Sophia, Vangelo di Mani). Epifanio, Haer. 78, 8 e Ancor. 60, chiama con questo nome una delle sorelle di Ges. Qui l'argomento del paragrafo , come ai ァァ. 27, 28, 35 e 113, l'invito all'unit, e specialmente, come al ァ 53, la dichiarazione della forza che d la fede, ォse due sono in pace tra di loroサ, condizione qui simboleggiata dal ォdormire nello stesso giaciglio e mangiare alla stessa tavolaサ.
2) Cfr. Mt. XI 27; Lc. X 22; Jo. III 34-35; V 19-20; VI 38-39; VIII 28-29; XII 49; XV 24; XVII 7 e in particolare, per il loro concetto di identit fra Dio e Ges, Jo. X 30 e XIV 10.
3) Ricorda la professione di fede di Maria di Bethania in Jo. XI 27.
4) Cfr. ァァ. 27 e 29.

68.) Ges disse: - Io rivelo i miei misteri a coloro che sono degni dei miei misteri1. Quello che fa la tua destra, lo ignori la tua sinistraイ.
1) Cfr. 1Cor. II 6-8; 2Cor. XII 4b; Col. I 26.
2) Cfr. Mt. VI 3. Ma qui non un'esortazione a fare l'elemosina ォin segretoサ, bens a mantenere il segreto dei misteri rivelati.

69.) Ges disse: - C'era un uomo ricco che aveva molti averi. Egli disse: ォUser dei miei averi per seminare e mietere e piantare alberi e riempire i granai di raccolto, affinch io non manchi di nullaサ. Queste cose egli pensava in cuor suo. Ma quella notte egli morケ. Chi ha orecchi per intendere intenda!イ
1) Lc. XII 16-21
2) Cfr. sopra, la nota 2 del ァ 8

70.) Ges disse: - Un uomo aveva degli ospiti, e quando ebbe preparato il banchetto mand il suo servo a chiamare gli ospiti. Questi and dal primo e gli disse: ォIl mio padrone ti invitaサ. Gli fu risposto: ォHo delle riscossioni da fare da alcuni mercanti; essi verranno da me questa sera ed io dovr dar loro delle ordinazioni. Prego di essere scusato per il banchettoサ. And da un altro e gli disse: ォIl mio padrone ti ha invitatoサ. Gli rispose: ォHo comperato una casa e ho bisogno di una giornata. Non avr tempoサ. And da un altro e gli disse: ォIl mio padrone ti invitaサ. Gli rispose: ォUn mio amico si sposa e io devo preparare il convito. Non mi sar possibile venire. Prego di essere scusato per il banchettoサ. And da un altro e gli disse: ォIl mio padrone ti invitaサ. Gli rispose: ォHo comprato un terreno e devo andare a riscuotere la rendita. Non potr venire. Prego di essere scusatoサ. Il servo torn e disse al padrone: ォ Coloro che hai invitato al banchetto si sono scusatiサ. Il padrone disse al servo: ォVa' fuori per le strade e conduci qui quelli che troverai, affinch pranzinoサ. I compratori e i mercanti non entreranno nel Luogo di mio Padre!ケ
1) Variante della parabola ォdel banchettoサ, di Lc. XIV 16-24 e Mt. XXII 2-10.

71.) Egli disse: - Un uomo valente possedeva una vigna. Costui l'affid ad alcuni contadini perch la lavorassero ed egli ne ricevesse il frutto. Mand il suo servo affinch i contadini gli consegnassero il raccolto della vigna. Ma esse afferrarono il servo, lo percossero, e per poco non lo uccisero. Il servo torn e rifer la cosa al padrone. Egli disse: ォForse non lo hanno riconosciutoサ. Mand un altro servo, ma i contadini percossero anche quello. Allora il padrone mand suo figlio, dicendo: ォSenza dubbio rispetteranno mio figlio!サ Ma appena quei contadini conobbero che egli era l'erede della vigna, lo afferrarono e lo ucciseroケ. Chi ha orecchi per intendere intenda!イ
1) I simboli della parabola ォdei vignaioliサ sono come in Mc. XII 1-8; Mt. XXI 33-41; Lc. XX 9-16: Dio (il padrone), i profeti (i servi), Ges (il figlio), i Giudei (i vignaioli). Ma qui manca la conclusione che nei sinottici: la vendetta di Dio.
2) Cfr. sopra, la nota 2 del ァ 8

72.) Ges disse: - Mostrami la pietra che i costruttori hanno scartata: essa la pietra angolare!ケ
1) La citazione biblica (Ps. CXVIII 22) anche nei sinottici segue immediatamente la parabola dei vignaioli ribelli.

73.) Ges disse: - Colui che conosce tutto, ma ignora se stesso, privo di ogni cosaケ.
1) ネ da confrontare con Mc. VIII 36; Mt. XVI 26, e Lc. IX 25: ォChe giova all'uomo, se dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde l'anima sua?サ Ma qui c' la concezione gnostica della conoscenza di se stessi come primo grado della perfezione (cfr. ァ 3)

74.) Ges disse: - Beati voi quando siete odiati e perseguitati, perch non si trover il Luogo dove perseguitarvi!ケ
1) Cfr. Mt. V 11-12; Lc. VI 22-23. Qui non si notano allusioni alle persecuzioni politiche del cristianesimo, e pare pi convincente la ragione della beatitudine: non un compenso per le sofferenze (e la consolazione che anche altri sono stati perseguitati), ma l'assunzione presso Dio (ォil Luogoサ) tramite la sofferenza stessa, come mezzo di purificazione (cfr. ァ 63), dove i persecutori non potranno giungere.

75.) Ges disse: - Beati coloro che sono stati perseguitati in cuor loro! Essi sono quelli che hanno veramente conosciuto il Padreケ.
1) L'espressione: ォin cuor loroサ distingue questi perseguitati dai precedenti: coloro che si tormentano da se stessi ォper amore di giustiziaサ come in Mt. V 10.

76.) - Beati coloro che sono affamati, perch il loro ventre sar saziato a volont!ケ
1) Mt. V 6; Lc. VI 21. Anche qui, come al ァ 59, sembra originale questa formula, identica a quella lucana, e non quella di Matteo.

77.) Ges disse: - Quando voi dovrete mostrare quello che possedete dentro di voi, ci che avete vi salver; ma se non lo possedete dentro di voi, ci che non avete vi perderケ.
1) Se i discepoli potranno dimostrare di aver raggiunto la gnosi, essi saranno ォperfettiサ, in caso contrario (il caso di una fede esteriore, fatta solo di parole), perderanno la salvezza.

78.) Ges disse: - Io distrugger questo Tempio e nessuno potr ricostruirlo di nuovo!ケ
1) Il versetto di Tommaso conferma che anche in Mc. XIV 58 (XII 2); Mt. XXVI 61 (XXIV 2); Atti VI 14 si allude al proposito di Ges di abolire il culto ebraico (identificato nel Tempio) e che un'illazione inaccettabile quella di Jo. II 21 (19) che Ges alludesse ォal proprio corpoサ.

79.) Un uomo gli disse: - Parla ai miei fratelli, affinch dividano con me i beni di mio padre! - Egli rispose: - O uomo, chi ha fatto di me uno che divide? - E rivoltosi ai suoi discepoli, disse loro: - Io non sono uno che divide, no certamente!ケ
1) Cfr. Lc. XII 13-14. Pu darsi che lo spunto sia stato realmente, come in Luca, l'ingenua speranza di un contadino che Ges, il quale parla di giustizia per i poveri e inveisce contro i ricchi, possa riparare il torto che egli patisce. Ma mentre in Luca l'episodio serve di spunto per affermare la vanit dei beni terreni, qui in Tommaso se ne d un'interpretazione gnostica: esigenza di superare ogni divisione e tendere all'unit.

80.) Ges disse: - La messe grande davvero, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il Signore perch mandi operai nella messeケ.
1) Mt. IX 37-38; Lc. X 2.

81.) Egli disse: - Signore, molti sono intorno al pozzo, ma nessuno dentro il pozzoケ.
1) Non chiaro se questa sentenza abbia un significato analogo a quello del paragrafo precedente (molto il lavoro da fare dentro il pozzo, ma pochi che si prestano) o a quello che segue (molti i chiamati, pochi gli eletti). Origene, Contra Cels. VIII 16, lo cita, attribuendolo agli gnostici ofiti, ma senza darne commento.

82.) Ges disse: - Molti si soffermano fuori della porta, ma soltanto i solitari entreranno nella camera nuzialeケ.
1) Richiama Mt. XXII 14, che appunto in appendice alla parabola del ォbanchetto nuzialeサ, e anche Mt. XXV 10. (Per un pi complesso sviluppo del concetto di "camera nuziale", cfr. il Vangelo di Filippo, ァァ 61, 66-68, 73, 80, 82 ecc.).

83.) Ges disse: - Il Regno del Padre simile ad un uomo, un negoziante, che possedeva della merce e ha trovato una perla. Questo negoziante era saggio: ha venduto la merce e ha comprato quell'unica perlaケ. Anche voi cercate quel tesoro che non perisce, ma che resta, a cui la tigna non si accosta, per divorarlo, e che il verme non intaccaイ.
1) Cfr. Mt. XIII 45-46, in cui la parabola inserita tra quella del ォtesoro nascosto in un campoサ (che Tommaso riporter pi avanti) e quella della ォreteサ (che Tommaso ha gi riportato al ァ 8).
2) Mt. VI 19-20; Lc. XII 33.

84.) Ges disse: - Io sono la Luce: quella che sta sopra ogni cosa; io sono il Tutto: il Tutto uscito da me e il Tutto ritornato in meケ. Fendi il legno, e io sono l; solleva la pietra e l mi troveraiイ.
1) Cfr. Col. I 19; II 9. Mantenendo il confronto di Dio con la Luce, Dio la sorgente di luminosit che irradia in ogni direzione, senza che si esaurisca la sua infinita pienezza.
2) Affermazione dell'onnipresenza di Dio, non in senso panteistico, ma in armonia con quanto detto prima: ogni apparenza fenomenica riflesso della sua luce.

85.) Ges disse: - Perch siete usciti nel deserto? Pere vedere una canna agitata dal vento? Per vedere un uomo avvolto in morbide vesti? Ecco, sono i vostri re e i vostri principi che si avvolgono in morbide vesti; ma essi non conosceranno la Veritケ.
1) Cfr. Mt. XI 7-8 e Lc. VII 24-25, a cui segue l'elogio di Giovanni Battista, gi riportato al p. 51.

86.) Una donna si rivolse a lui dalla folla: - Beato il ventre che ti ha portato e il seno che ti ha nutrito! - Egli rispose: - Beati coloro che hanno ascoltato la parola del Padre e l'hanno osservata in verit!ケ Verranno infatti giorni in cui direte: "Beato il ventre che non ha generato ed il seno che non ha allattato!"イ
1) Lc. XI 27-28.
2) Lc. XXIII 29 (Mc. XIII 17; Mt. XXIV 19; Lc. XXI 23). Ma qui si allude alla perfezione del Regno, quando non vi saranno pi problemi di sesso e di procreazione (cfr. nota 2 del ァ 27)

87.) Ges disse: - Colui che ha conosciuto il mondo ha trovato un corpo, e chi ha trovato un corpo, il mondo non degno di luiケ.
1) Cfr. ァ 61

88.) Ges disse: - Colui che diventato ricco, regni, e colui che ha il potere, vi rinunci!ケ
1) Si nota una contrapposizione tra la "ricchezza" come acquisizione della gnosi, che permette di giungere al dominio ("regno") sulla materia (confronta ァ 2) e il "potere" terreno, la "sapienza secondo la carne", come la chiama Paolo (1Cor. I 26), a cui occorre rinunciare.

89.) Ges disse: - Colui che vicino a me vicino al Fuoco, e colui che lontano da me lontano dal Regnoケ.
1) Il vocabolo "Fuoco" sinonimo di "Luce" (cfr. nota 3 ァ29). D'altra parte il paragone di Dio con il fuoco era gi familiare all'ebraismo: cfr. Ex. III 2; XIX 18; Deut. IX 3; Ez. I 27-28, ecc.

90.) Ges disse: - Le immagini si mostrano all'uomo, ma la luce che dentro di esse celata nell'immagine della Luce del Padre: egli si manifester e la sua immagine sar circonfusa di luceケ.
1) Non altro che la dottrina platonica della realt fenomenica come copia delle idee o "immagini" la cui vera essenza in Dio (cfr. nota 3 ァ27). La luce che rivela tali immagini, permettendo che siano vedute dall'uomo, ha la sua sorgente in Dio, e quando si giunger alla presenza di Dio non si scorgeranno pi quelle singole apparenze, ma un'unica Luce abbagliante, che tutte le compendia. Cfr. Hebr. XI 3.

91.) Ges disse: - Quando vedete le vostre immagini, voi gioite; ma quando vedrete le vostre immagini che sono entrate nell'esistenza prima di voi, e n muoiono n si manifestano, quale meraviglia dovrete sostenere!ケ
1) ネ un corollario del paragrafo precedente. Cfr. 1Cor. XIII 12.

92.) Ges disse: - Adamo stato generato da una grande Potenza e da una grande Ricchezza, ma non divenuto degno di voi. Infatti, se egli fosse stato degno, non sarebbe mortoケ.
1) La concezione gnostica dell'uomo concorda in gran parte con quella biblica: Adamo (in ebraico adam significa uomo), emanazione del Pensiero di Dio, caduto nella materia (mito biblico della caccia dall'Eden) ed divenuto soggetto alla morte fisica. Ma l'antropologia gnostica anche pi complessa: l'Adamo diretta ipostasi di Dio l'Adamo celeste o astrale, che perci il "modello" o "l'immagine" - per usare il linguaggio di Tommaso - dell'Adamo terrestre, cio dei singoli individui umani: esso si realizzer quando gli esseri umani parziali, soggetti ora alla corruzione, saranno riuniti in un'unica "immagine" spirituale. La concezione gnostica dei due Adami accolta anche da Paolo, Rom. V 12-21; 1Cor. XV 45-49, solo che egli, ponendosi dal punto di vista della manifestazione storica, chiama "primo Adamo" l'Adamo terrestre e "secondo Adamo" quello astrale, che egli identifica in Ges Cristo.

93.) Ges disse: - Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli hanno i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha posto dove reclinare il capo e riposare!ケ
1) Mt. VIII 20; Lc. IX 58.

94.) Ges disse: - Infelice il corpo che soggetto ad un corpo, e infelice l'anima che soggetta a tutti e due!ケ
1) Doresse accosta questo loghion a Mt. VIII 21 e Lc. IX 59, che infatti seguono immediatamente, come qui, il versetto sopra riportato, e quindi intende: il vivo (primo corpo) che si preoccupa di seppellire un morto (secondo corpo) anch'egli un morto.
Secondo Craveri, invece, da vedere un concetto simile a quello del ァ 119: infelice l'uomo fisico (primo corpo) schiavo della materia (secondo corpo) e infelice l'anima imprigionata nel corpo e nella materia e impedita di uscirne dalla debolezza e peccaminosit di essi.

95.) Ges disse: - Gli angeli e i profeti vengono da voi e vi danno ci che vi spetta. Anche voi offrite loro quello che avete nelle vostre mani, e chiedetevi: "Quando verranno a prendere quello che loro?"ケ
1) Cfr. Mt. XVI 27: "Il Figlio dell'uomo verr coi suoi angeli e render a ciascuno secondo l'opera sua".

96.) Ges disse: - Perch lavate l'esterno della tazza? Non pensate che Colui che ha fatto l'interno anche Colui che ha fatto l'esterno?ケ
1) Cfr. Mt. XXIII 25-26 e Lc. XI 39-40. Ma qui la sentenza un ammonimento a trascurare le apparenze esteriori per preoccuparsi della salvezza spirituale.

97.) Ges disse: - Venite a me, perch leggero il mio giogo e dolce la mia autorit, e troverete la Quiete per voi stessi!ケ
1) Concetto analogo in Mt. XI 28-30.

98.) Essi gli dissero: - Dicci chi sei tu, affinch noi possiamo credere in teケ. Egli rispose loro: - Voi scrutate il cielo e la terra, ma colui che vi sta davanti non lo conoscete e non siete capaci di scrutare questo segnoイ.
1) Jo. VI 30.
2) La stessa risposta, pi circostanziata, in Mt. XVI 3 e Lc. XII 56 a coloro che chiedono a Ges un "segno" che provi la verit delle sue affermazioni.

99.) Ges disse: - Cercate e troverete!ケ Ma le cose su cui mi avete interrogato in questi giorni, e che io non vi ho ancora dette, ve le voglio dire adesso, affinch non me le chiediate piイ.
1) Cfr. nota 1 ァ 2
2) Per un concetto affine, cfr. ァ 43.

100.) - Non date ci che sacro ai cani, perch essi non lo trascinino sul letamaio, e non gettate le perle ai porci, perch essi non le facciano [...]ケ.
1) Una sentenza simile in Mt. VII 6, ma isolata, senza comprensibile riferimento n a ci che precede n a ci che segue. Qui, invece, legata al paragrafo che precede e vuol essere un'esortazione a non rivelare i misteri dell'iniziazione a coloro che ancora non ne sono degni. Cfr. ァァ 68 e 46.

101.) Ges disse: - Colui che cerca trover, e a colui che bussa sar apertoケ.
1) Cfr. Mt. VII 7-8; Lc. XI 9-10.

102.) Se avete denaro non datelo ad usura, ma a colui dal quale non lo riavrete piケ.
1) Un suggerimento alla carit e alla generosit disinteressata, come in Mt. V 42 e Lc. VI 30, 34.

103.) Ges disse: - Il Regno del Padre simile a una donna che ha messo un po' di lievito in tre misure di farina e ne ha fatti dei grossi paniケ. Chi ha orecchi, intenda!イ
1) Mt. XIII 33; Lc. XIII 20-21.
2) Cfr. nota 2 del ァ 8.

104.) Ges disse: - Il Regno del Padre simile a una donna che portava un vaso pieno di farina, camminando per una lunga strada, e il manico del vaso si rotto, la farina si versata dietro di lei, lungo la strada. Essa non se n' accorta e non vi ha posto rimedio. Giunta a casa ha posato il vaso e l'ha trovato vuotoケ.
1) La parabola, che manca nei sinottici, forse vuol alludere alla Potenza estensiva del Regno (si diffonde insensibilmente come la farina perduta lungo la via dalla donna), mentre quella precedente ne indicava la potenza intensiva (un pizzico di lievito che fa crescere la farina).

105.) Ges disse: - Il Regno del Padre simile ad un uomo che vuole uccidere un personaggio potente. Nella sua casa egli ha sguainato la spada e l'ha conficcata nel muro, per controllare quanto sapeva compiere la sua mano. Poi ha ucciso il potenteケ.
1) L'esempio scelto non molto felice, ma la parabola vuol essere un ammonimento a tenersi pronti, anzi a prepararsi con la pratica della virt, all'avvento del Regno.

106.) I discepoli gli dissero: - I tuoi fratelli e tua madre sono l fuori. Egli disse loro: - Coloro che sono qui, e che fanno la volont di mio Padre, essi sono miei fratelli e mia madreケ: sono essi che entreranno nel Regno di mio Padre.
1) Mc. III 32-35; Mt. XII 47-50; Lc. VIII 20-21.

107.) Mostrarono a Ges una moneta d'oro e gli dissero: - Gli uomini di Cesare ci chiedono le tasse. Egli disse loro: - Date a Cesare ci che di Cesare, date a Dio ci che di Dio, e date a me ci che mioケ.
1) Cfr. Mc. XII 14-17; Mt. XXII 16-22; XX 21-25.

108.) - Chi non odia, come me, suo padre e sua madre, non potr essere mio discepolo; e chi non ama, come me, suo Padre e sua Madre non potr essere mio discepolo. Infatti mia madre [...] ma una vera Madre mi ha dato alla vitaケ.
1) Solo la prima proposizione ("Chi non odia, ecc.") ha riscontro in Mt. X 37; Lc. XIV 26 (Mc. X 29; Mt. XIX 29; Lc. XVIII 29) e, qui in Tommaso, gi al ァ 60. Per il resto, sembra occorra fare una distinzione (che Craveri mette in evidenza mediante l'uso delle maiuscole e delle minuscole) fra "padre" e "madre" secondo la carne e "Padre" e "Madre" spirituali. Bisogna infatti tener presente che, secondo lo gnosticismo, le ipostasi di Dio (cfr. nota 2 ァ 27) sono a coppie (maschio e femmina, padre e madre): l'amore per questi "genitori" comporta naturalmente non-amore per i genitori terreni.

109.) Ges disse: - Guai ai farisei! Perch essi sono simili a un cane sdraiato nella mangiatoia dei buoi, il quale n mangia lui n lascia mangiare i buoiケ.
1) Cfr. ァ 44 e nota 1 ァ 44.

110.) Ges disse: - Beato l'uomo che sa da quale parte i ladri hanno intenzione di entrare: perch cos egli pu levarsi e radunare la sua [...] e cingersi i fianchi prima che essi venganoケ.
1) Cfr. ァ 25.

111.) Essi dissero: - Ors! Oggi preghiamo e facciamo digiuno! - Ges disse: - Qual' dunque il peccato che io ho commesso e in che cosa ho mancato? Ma quando lo sposo esce dalla camera nuziale, allora si deve digiunare e pregare!ケ
1) Cfr. ァァ 6 e 15; Mt. IX 15; Lc. V 34-35.

112.) Ges disse: - Chi riconosce il padre e la madre verr chiamato figlio di meretriceケ.
1) Ribadisce, brutalmente, il giudizio negativo, gi pronunciato al ァ 108, su chi, troppo legato ad affetti terreni, lontano dalla salvezza.

113.) Ges disse: - Quando di due farete uno solo, diventerete figli dell'Uomo, e se direte: "Montagna spostati!", quella si sposterケ.
1) Cfr. ァ 53 e nota 1 ァ 35

114.) Ges disse: - Il Regno simile ad un pastore che aveva cento pecore. Una di esse, la pi grande, si smarrita. Egli ha lasciato le novantanove e ha cercato quella sola, finch l'ha trovata. Essendosi stancato, ha detto alla pecora: "Io ti amo pi delle novantanove!"ケ
1) Mt. XVIII 12-13 e Lc. XV 3-6. Ireneo, Contra haer. I 16, 2 e II 24, 6 dice che la pecora smarrita rappresenta "l'eone errante", trovato il quale si passa dalla sinistra imperfetta alla destra perfetta. Infatti era usanza antica contare i numeri fino a 99 con le dita della mano sinistra e quindi servirsi della destra, a partire dal 100, numero perfetto (cfr. Vangelo della Verit ァ 23).

115.) Ges disse: - Colui che berr dalla mia bocca diventer come me, nello stesso modo che io diventer come lui, e le cose nascoste gli saranno rivelateケ.
1) Qui prospettata la conclusione dell'ascesi gnostica: quando il discepolo avr attinto la perfezione, egli e l'eone spirituale Ges saranno una cosa sola, cio avranno raggiunto l'Unit in Dio e non esisteranno pi segreti da scoprire.

116.) Ges disse: - Il Regno simile a un uomo che aveva nel campo un tesoro e non lo sapeva. Quando morto l'ha lasciato al figlio. E il figlio non sapeva, e avuto il campo, l'ha venduto. E colui che lo ha comprato uscito ad ararlo e ha trovato il tesoro, e ha cominciato a dar denaro in prestito a chi lo volevaケ.
1) Cfr. Mt. XIII 44.

117.) Ges disse: - Chi ha conosciuto il mondo ed diventato ricco, rinunci al mondo!ケ
1) Riprende ed unifica ci che aveva detto ai ァァ 61, 87, 88.

118.) Ges disse: - I cieli si accartoccerannoケ e la terra sar spalancata davanti a voi, ma colui che vive nel Vivente non vedr la morteイ. Infatti Ges ha detto: "Chi trova se stesso, il mondo non degno di lui"ウ.
1) Cfr. Is. XXXIV 4; Ap. VI 14; Hebr. I 12; Mc. XIII 25; Mt. XXIV 29; Lc. XXI 26.
2) Cfr. ァ 11 e note 1, 2 del ァ 11.
3) Il loghion curiosamente inserito nel discorso diretto di Ges, pur introdotto dalla solita formula del compilatore "Ges ha detto". Ma di una svista del genere non sono immuni nemmeno i sinottici: si veda il "chi legge faccia attenzione" di Mt. XXIV 15 introdotto proprio nel discorso escatologico di Ges, in cui vi sono concetti affini a quelli di questo paragrafo e del ァ 120. La coincidenza non pu essere casuale, ma denuncia una fonte comune per Matteo e per Tommaso. Quanto al contenuto del logion cfr. i ァァ 1, 3 (ala fine), 61, 87-88.

119.) Ges disse: - Guai alla carne che soggetta all'anima e guai all'anima che soggetta alla carneケ.
1) Cfr. ァ 94.

120.) I suoi discepoli gli dissero: - Quando verr il Regno? - Verr quando non lo si aspetta. E non si dir: "Eccolo, qui!" o "Eccolo, l!"ケ. Ma il Regno del Padre sparso sopra la terra e gli uomini non lo vedonoイ.
1) Mc. XIII 21; Mt. XXIV 23; Lc. XVII 23.
2) Cfr. ァ 3

121.) Simone Pietro disse loro: - Maria si allontani di mezzo a noi, perch le donne non sono degne della Vita! - Ges disse: - Ecco, io la trarr a me in modo da fare anche di lei un maschio, affinch anch'essa possa diventare uno spirito vivo simile a voi maschi. Perch ogni donna che diventer maschio entrer nel Regno dei Cieliケ.
1) Nel ァ 27, Tommaso ha gi indicato la "perfezione" nell'annullamento dei contrari (alto e basso, esterno e interno, maschile e femminile), che costituiscono l'aspetto fenomenico della creazione, e nel loro assorbimento in un'"immagine" astratta. Qui d un ulteriore sviluppo della dottrina, con riguardo all'opposizione dei sessi tra uomo e donna. L'Anthropos celeste, modello dell'umanit, maschile, a somiglianza dell'Uno da cui emana, quindi il ritorno in esso comporta l'annullamento della femminilit. Questa concezione androgina, che risale al mito platonico dell'anima divenuta femminile per desiderio passionale, cadendo nella materia, non nemmeno distante dal mito biblico della creazione di Eva dalla costola di Adamo e della sua responsabilit della caduta di Adamo nel peccato.
 


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