VANGELO DI GAMALIELE

 

(Recensione etiopica *)  

[1, 56] Tristezza di Maria. Ma quando la vergine ebbe posto fine alla sua lamentazione per il rinnegamento di Pietro, fece venire Giovanni. Giunse piangendo; e piangendo le andò incontro, ed entrambi, la vergine e Giovanni, si sedettero, piangendo insieme Gesù.

[57] Dopo, disse Giovanni alla vergine: "O madre mia, non piangere perché Pietro ha rinnegato il nostro Signore. Su di lui non grava l'accusa che grava su Giuda, che l'ha tradito. Durante la Cena con il mio Maestro ho udito Pietro che gli diceva: "Lungi da te, mio Signore e Dio! Non ti rinnegherò in eterno, per me sarebbe meglio morire piuttosto! Non ti accada mai niente di simile! Da parte mia, sacrificherò a te la mia vita".

[58] Allora, per la prima volta, udii per tre volte il mio Signore esprimere il suo biasimo a Pietro. Gli disse: "Indietro, Satana! Tu hai destato il mio risentimento non avendo tenuto conto di ciò che è di Dio ma solo di ciò che è degli uomini".

[59] Ora però, mia signora e madre, non piangere sul padre Pietro, poiché il suo rinnegamento sarà il pentimento dei peccatori. Egli stesso ha smentito la sua parola, e ha dovuto credere alla parola del Signore".

[2, 27] Ma c'erano là delle donne: Giovanna, moglie di Chusa, Maria Maddalena e Salome. Esse abbracciarono la vergine nostra signora e la sostennero. Un lamento interiore serpeggiava nella cerchia di tutte queste sante donne, che piangevano con commoventi parole.

[28] Altre donne ebree, che ne udivano il pianto, la ingiuriavano dicendo: "E' giunta per noi oggi la vendetta contro di te e contro tuo figlio. Per colpa tua il nostro grembo rimase senza figlio, due anni dopo che tu lo generasti".

[29] Congiura contro Gesù e Pilato. E i capi degli Ebrei là presenti, come pure i soldati di Erode indurivano il loro cuore e lo volevano uccidere. Avevano infatti informato Erode che Pilato e molti tra il popolo erano ben disposti verso Gesù. Essi avevano detto: "Quando noi ci faremo avanti per metterlo sulla croce, la folla si ribellerà contro di noi e, su incitamento di Pilato, lo libererà dalle nostre mani. Mandaci perciò subito il tuo ordine e il tuo esercito, per crocifiggerlo".

[30] Gli Ebrei gli avevano fatto molti regali, affinché egli mandasse loro la sua forza e i suoi soldati. Per questo in quei giorni Pilato non era uscito con loro affinché non si giungesse a uno scontro tra lui e gli Ebrei.

[31] Pilato e sua moglie amavano infatti Gesù come se stessi. Egli lo aveva fatto flagellare, per compiacere i cattivi Ebrei, e perché il loro cuore si disponesse più favorevolmente e lo lasciassero andare senza condannarlo a morte.

[32] Anche se Pilato avesse saputo che avrebbero appeso alla croce lui con la moglie e i figli qualora non lo avesse consegnato a loro e non lo avesse dato a morte, mai avrebbe teso la mano contro di lui.

[33] Con l'inganno avevano fatto credere a Pilato: "Se tu punirai quest'uomo ostinato, sicché non guarisca più alcuno nel giorno di sabato, noi, dopo, non ci occuperemo più di lui e lo ripudieremo".

[34] In séguito a questa ingannevole messinscena Pilato lo fece flagellare: credeva che le loro affermazioni fossero veritiere.

[39] Morte di Gesù. Quando la voce (di Gesù) tacque, quando egli, appeso al legno della croce, rese la sua anima, tutta la città fu sconvolta da scosse della terra, da segni e da miracoli che avvenivano lassù, in cielo.

[40] Quando la vergine vide che la terra tremava e l'oscurità si diffondeva su tutta la città, esclamò ad alta voce, dicendo: "Questi miracoli che stanno accadendo annunciano la morte di mio figlio!".

[41] E mentre così parlava, ritornò Giovanni, si fermò vicino a lei e pianse. La vergine gli domandò: "Giovanni, mio figlio è proprio morto sulla croce?". Egli piegò la testa e le disse: "Sì, madre mia, è morto!".

[52] Tutto ciò avveniva mentre Cristo era appeso alla croce. Il capitano credette e disse: "Quest'uomo, in verità, era figlio di Dio!". Fece questa confessione in séguito a quei segni miracolosi.

[53] Tutto il popolo dei fedeli lo pianse all'unanimità mentre era ancora sulla croce.

[54] Dolore di Pilato. Pilato fece chiamare il capitano, che era andato da Erode per la crocifissione, lo condusse a casa sua e gli disse: "Tu hai ben visto, fratello, ciò che Erode e gli Ebrei hanno commesso contro quest'uomo giusto. Lo hanno posto ingiustamente sulla croce, così che sulla terra è accaduto tutto ciò.

[55] Ti dico in verità, fratello, che tutte queste cose inique io non le ho volute, ma furono istigate da Erode. Io lo volevo liberare affinché non fosse ucciso. Quando però mi accorsi che ciò dispiaceva ad Erode, lo consegnai agli altri Ebrei perché lo crocifiggessero. Ed ora rifletti: cosa possiamo offrire a Dio in cambio di suo figlio, che abbiamo fatto uccidere?".

[3, 1] Il capitano, il lanciere e Pilato piansero amaramente, dicendo: "Il suo sangue sia su Erode e sul sommo sacerdote".

[2] I capi degli Ebrei convocati da Pilato. Allora Pilato convocò i capi dei sacerdoti, Anna e Caifa, e li fece condurre alla sinagoga. Pilato disse loro: "Voi lupi e volpi, avete bevuto il suo sangue nella iniquità! Guardate ora la morte del Nazareno sull'albero della croce! Il suo sangue ricada su voi e sui vostri figli!".

[3] Quelli però si impettirono e dissero arroganti: "Per mille generazioni il sangue di questo rinnegato ricada su noi e sui nostri figli!".

[4] Pilato disse: "Or dunque, dopo tutti questi segni miracolosi, che si sono manifestati in cielo e sulla terra, non avete timore e non tremate come tutto il popolo?".

[5] Ma essi gli risposero: "Perché dovremmo temere? Come vedi ci siamo attenuti alla legge". E Pilato disse: "Avete osservato la legge dell'inganno fino alla fine, ma questa non è legge!

[6] Tu ti fai chiamare sommo sacerdote, ma ecco che i tuoi abiti sono stracciati! La legge però dice: Quando il sommo sacerdote ha l'abito stracciato, è decaduto dalla sua funzione sacerdotale".

Ma il sommo sacerdote rispose: "Ho l'abito stracciato perché quello ha preso a bestemmiare ed ha bestemmiato contro Dio e contro la legge".

[7] Pilato gli disse: "Per questo motivo io ti proibisco di entrare d'ora in poi nel tempio come sommo sacerdote; solo come laico (entrerai). E se qualcuno mi riferirà che tu sei entrato, io ti farò decapitare".

[8] Ma egli gli rispose dicendo: "Quale tra i governatori che ti hanno preceduto fin dai primissimi tempi ha mai proibito al sommo sacerdote l'ingresso nel tempio?". Egli disse ciò confidando sulla potenza di Erode.

[9] Pilato gli rispose: "Ma ora, dopo aver visto tutti questi segni miracolosi il tuo cuore è ancora incredulo come tutto il popolo?".

[10] E Caifa, che era stato nominato capo dei sacerdoti, disse a Pilato: "Non è molto tempo che sei stato insediato in questa città e non comprendi da dove hanno origine questi segni miracolosi, e come vengono compiuti.

[11] Questa è infatti la stagione dell'erba, il Magabit, in cui il sole e la luna si girano. In questo periodo i maghi rendono la luna come il sangue e con la potenza della loro arte magica rubano lo splendore del sole, indagano sugli avvenimenti di coloro che hanno il libero arbitrio e sulla produzione del raccolto del grano, del vino e dell'olio".

[12] Caifa, dunque, parlò in modo subdolo. Ma Pilato si alzò dalla sua sedia, colpì la sua pelle rugosa, strappò la barba dalle sue guance, e lo frustò, dicendo: "Con il tuo odio vuoi portare l'ira sulla terra!".

[13] Anche il capitano e i soldati bastonavano questo sommo sacerdote dicendo: "Tu sei più degno della morte che della vita". E, dopo averlo concordemente punito, Pilato e il capitano lo fecero gettare in prigione e si accordarono per consegnarlo all'imperatore.

[14] Sepoltura di Gesù. Dopo, Pilato si rivolse al capitano e gli domandò: "Come si concilia con il decoro il lasciare questo cadavere appeso all'albero della croce?". Il capitano rispose a Pilato: "Governatore, tu hai il pieno potere di agire a tuo piacimento".

[15] Pilato replicò: "E' nostra volontà toglierlo dalla croce e affidarlo in custodia a un fedele fino al terzo giorno. Egli ha risvegliato molti morti tra il popolo e con ogni probabilità risusciterà".

[16] Ma quando Pilato parlò in questo senso, tutti i capi degli Ebrei cominciarono a gridare dicendo: "Non è legale che un morto venga ricoverato presso un vivente; il soggiorno dei morti è la tomba!".

[17] Questo dissero i capi degli Ebrei a Pilato.

Nel frattempo venne da Pilato Giuseppe da Arimatea, e chiese di potere tirare giù dalla croce il cadavere di Gesù. Pilato ne fu contento e diede ordine di consegnarglielo.

[18] Gli Ebrei però lo seguirono con le guardie. Giuseppe allora lo tirò giù dalla croce ed egli stesso, insieme a Nicodemo, lo avvolse.

[19] Gli Ebrei furono assai scontenti di ciò e cominciarono a questionare con loro; essi infatti non volevano che fosse tolto dall'albero della croce, ma che lo si lasciasse sul legno insieme ai ladroni. Prima infatti egli aveva parlato della sua risurrezione.

[20] Custodia al sepolcro. Quelli intanto lo avvolgevano con cura, insieme a spezie e mirra, in un panno di lino nuovo, che non era mai stato usato per nessuno. Anche la tomba era nuova; nessun cadavere umano vi era mai stato seppellito, poiché era stata scavata in una grotta appositamente per Giuseppe, il proprietario del giardino. Lo posero dunque là dentro e presero tutte le precauzioni, dicendo: "Staremo a vedere fino al terzo giorno".

[21] E dopo che Gesù fu posto nella tomba, gli Ebrei si radunarono da Pilato dicendo: "Anche tu sai che è sabato. Non si sarebbe dovuto togliere questo cadavere dalla croce fin quando non avessimo potuto accertarci della sua potenza".

Ma Pilato disse loro: "Popolo maledetto, non avete visto finora la sua potenza, tutti i suoi miracoli in cielo e il terremoto alla sua morte?".

[22] Quelli sviarono il discorso e pretesero quattro soldati come testimoni: due di Erode e due del capitano. Diedero loro ciò che richiedevano e li mandarono presso la tomba, a far la guardia fino al terzo giorno.

[23] Anche il capitano rimase a Gerusalemme fino al terzo giorno, per vedere il miracolo, dicendo: "Se Gesù risorgerà dai morti, come è stato annunziato, allora non dovrò più preoccuparmi della potenza di Erode".

[24] Dopo tutto ciò, Giovanni ritornò di corsa dalla vergine e le disse: "Guarda, hanno posto tuo figlio, il mio Signore, in una tomba nuova, su di lui è stato steso un sudario nuovo, e lo hanno sepolto con molte spezie e abbondante mirra".

[25] La vergine gli domandò: "Chi ha dimostrato tanta benevolenza verso mio figlio?". Egli le riferì che erano state due persone autorevoli: Giuseppe e Nicodemo.

[40] Giovanni le parlò affettuosamente, dicendole: "Cessa ora il tuo pianto, poiché quelli l'hanno preparato per la sepoltura, come si conviene, con aromi e fumo d'incenso e con nuovi panni di lino. Anche la tomba, in cui lo hanno seppellito, è nuova e là vicino vi è un giardino".

[41] Ma la vergine gli rispose piangendo: "Anche se la tomba di mio figlio fosse l'Arca di Noè, io non ne riceverei consolazione alcuna, se non vedo la sua tomba per versarvi sopra le mie lacrime". Giovanni le rispose, dicendo: "Come possiamo andarci? Davanti alla tomba stanno quattro soldati dell'esercito del governatore".

[42] La vergine dovette pazientare per quella notte e per il giorno successivo lamentandosi e piangendo la morte del figlio, e non si mise in cammino fino alla domenica mattina.

[43] Accordo tra le guardie e le autorità ebraiche. Ma i soldati ai quali il governatore aveva affidato la custodia si erano segretamente accordati con i capi degli Ebrei, senza che n‚ il governatore, n‚ il capitano lo sapessero. Avevano detto loro: "Attenti dunque! Se questo falso maestro dovesse risorgere - (cosa da non escludere) dati i miracoli che si sono verificati alla sua morte in croce - se egli dunque risorgesse dai morti - se si avverasse proprio questo - voi verrete immediatamente da noi, senza che il governatore ne sappia nulla, e vi daremo una grossa mancia e un mucchio di argento, affinché questa cosa venga tenuta segreta al governatore".

In questo senso gli Ebrei si erano accordati con i soldati, prima che si recassero alla tomba.

[44] Quando egli risorse, nel momento stesso della risurrezione, avvenne un terremoto; e prima dell'alba i soldati spaventati e tremanti scapparono in città. Essi però si ricordarono dell'inganno concordato con gli Ebrei e, nella notte, si recarono subito da loro, senza farlo sapere al governatore. Portarono loro la notizia che il Nazareno era risorto dai morti, come egli stesso aveva detto.

[45] Gli Ebrei si affrettarono a riferire ai capi dei sacerdoti quello che i soldati avevano loro comunicato: Gesù era risorto dai morti!

[4, 1] Le autorità ebraiche al sepolcro. Allora essi gridarono dicendo: "Oggi, o Ebrei, guai alla nostra vita! Poiché questo è un giorno infausto, peggiore del giorno nel quale fu crocifisso. Cosa faremo quando il governatore e il capitano sapranno che egli è risorto dai morti? Ma prima di tutto però dobbiamo renderci conto di che cosa è avvenuto".

[2] Si recarono di corsa al sepolcro, ma non vi trovarono il corpo di Gesù. Si spaventarono molto e si strapparono le vesti. Ai quattro soldati diedero molto denaro, dicendo: "Non raccontate a nessuno che è risorto!". Ma in cuor loro pensavano: si mostrerà egli ora a tutto il popolo? E di questo discussero fra di loro dividendosi in piccoli gruppi.

[3] Maria al sepolcro. La vergine non si lasciò trattenere e la domenica, di buon mattino, si recò alla tomba. Giunta di corsa alla tomba, si guardò intorno e fissò lo sguardo sulla pietra: era stata rotolata dalla tomba. Allora esclamò: "Questo miracolo è avvenuto in favore di mio figlio. Ora mi domando con apprensione chi mai ha rotolato questa pietra dall'ingresso della tomba".

[4] Si sporse in avanti nell'ingresso della tomba, ma non vide il corpo del figlio.

[5, 2] Quando spuntò il giorno, mentre il suo cuore era abbattuto e triste, dalla destra dell'ingresso penetrò nella tomba un profumo aromatico: pareva il diffondersi del profumo dell'albero della vita.

[3] La vergine si voltò e in piedi, presso un cespuglio di incenso, vide Dio vestito con uno splendido abito di porpora celeste.

[4] Egli le disse: "Donna, perché piangi e ti lamenti così triste su di una tomba che non ha alcun cadavere?".

[5] Gli rispose: "E' proprio questo, Signore, che mi rende triste! Non trovo nella tomba il cadavere del mio figlio diletto per piangerlo e consolare così la mia tristezza".

[6] Gesù le rispose: "Non sei ancora stanca di piangere e lamentarti dall'inizio fino ad ora? Tu hai pianto a lungo su di una tomba vuota. Qualora tu avessi trovato il cadavere di tuo figlio, i lamenti e le lacrime non avrebbero avuto fine".

[7] Lei rispose: "Se l'avessi trovato, o mio signore, ne avrei tratto almeno un po' di conforto".

[8] Gesù le disse: "Non è affatto vero! Se tu l'avessi trovato morto non avresti avuto alcuna consolazione dalla visione del suo fianco trafitto da una lancia, delle sue mani ferite, dei segni dei chiodi e del suo corpo macchiato di sangue".

[6, 1] Gesù consola la madre. "Consolati, donna. Per te infatti è stato meglio non averlo visto morto e non esserti rattristata Quale conforto avresti avuto nel vederlo ancora vivo