INTRODUZIONE
1- LE RADICI DEL FENOMENO E L'ALLARME SOCIALE
Negli ultimi decenni, in tutto il mondo occidentale si
è assistito al proliferare di piccoli gruppi o vere e proprie comunità
organizzate ispirate a forme di religiosità nuove, esotiche e comunque
alternative rispetto alle confessioni tradizionali, oppure a dottrine di tipo
magico.
Molte sono state le spiegazioni formulate al riguardo da sociologi, psicologi
ed antropologi: la diffusa aspirazione a stabilire un contatto con la realtà
trascendente più diretto e genuino di quello consentito nelle grandi chiese,
ritenute, per molti aspetti, eccessivamente gerarchizzate
e burocratizzate; il tentativo di recupero della dimensione misteriosa
dell'esistenza, inesplorata dalla scienza moderna; la continua ricerca di
valori assoluti, in opposizione al relativismo imposto dalla continua
trasformazione dei sistemi sociali.
Anche in Italia, nazione poco avvezza per tradizione storica al pluralismo
religioso, risultano essersi moltiplicate, con imprevedibile rapidità, forme
associative, più o meno strutturate, dedite a culti di vario tipo o asseritamente depositarie di conoscenze segrete e verità
universali.
La loro integrazione si è quasi sempre realizzata senza particolari traumi;
anzi, è progressivamente cresciuto il numero delle persone che, pur
continuando a professare la fede cattolica, hanno aderito ad alcune credenze
particolarmente suggestive e costituenti l'humus culturale comune a quasi
tutte queste formazioni (la reincarnazione, la presenza latente, in ogni
essere umano, di facoltà medianiche o parapsicologiche, l'efficacia di alcuni
rimedi terapeutici "naturali", la veridicità delle previsioni
astrologiche, la possibilità di propiziare o scongiurare attraverso
determinate pratiche, eventi desiderati o temuti).
Tuttavia, soprattutto in tempi più recenti, non sono mancate reazioni di
rigetto; e una parte della pubblica opinione nazionale, dalla
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curiosità iniziale, si è talvolta attestata su
posizioni che vanno dalla prudente diffidenza all'insofferenza aggressiva.
Le motivazioni di tale mutamento di tendenza sono facilmente intuibili.
In primo luogo, non si è ancora attenuata l'eco di alcuni atti riconducibili
ad espressioni di cieco fanatismo e follia distruttiva, come gli
agghiaccianti suicidi di massa compiuti dagli adepti di alcune congregazioni1
e lo sciagurato attentato perpetrato a Tokyo dai seguaci della setta Aum Shinrikio2.
Contemporaneamente, l'informazione mediatica ha
sempre più spesso richiamato l'attenzione sui pericoli insiti nell'espansione
di alcune compagini settarie, accusate di plagiare subdolamente i propri
affiliati e di perseguire finalità illecite.
Di conseguenza, soprattutto in vista dell'anno giubiliare,
si è ormai diffuso il timore che singoli o gruppi incontrollati, in preda a
qualche sacro delirio ed attribuendo un particolare significato simbolico
allo scadere del secondo millennio, possano rendersi responsabili di atti
cruenti o comunque di gravi devianze.
A fronte del crescente allarme sociale, si è quindi ravvisata la necessità di
esaminare il fenomeno e verificare la correlata esistenza di un concreto
pericolo per l'ordine e la sicurezza o di eventuali altri aspetti d'interesse
ai fini di polizia.
Infatti, se in base al dettato costituzionale "tutte le confessioni
religiose sono libere di fronte alla legge" (art. 8), è necessario
che i rispettivi statuti "non contrastino con l'ordinamento giuridico";
e inoltre, se "tutti hanno diritto di professare liberamente la
propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne
propaganda e di
1) Per citare i più recenti:
- il rogo della fattoria sede della setta dei "davidiani"
(dal nome del fondatore David Koresh), sita a Waco (Texas), in cui si lasciarono morire 84 fedeli del
"profeta" dopo aver resistito 51 giorni all'assedio della polizia
federale (19 aprile 1993);
- il suicidio/omicidio di 64 iniziati del Tempio del Sole di Luc Jouret (i primi 48 morti il
5 dicembre 1994 in
Svizzera ed altri 16 il 23 dicembre 1995 sulle Alpi francesi);
- il suicidio, all'interno di una villa di S. Diego (California), di 39
appartenenti alla setta tecnologica-esoterica Heaven's
Gate (detta anche Higher Source),
intenzionati a liberarsi dei propri "involucri materiali" per
consentire ai rispettivi "corpi astrali", destinati
all'immortalità, di essere ospitati a bordo di un'astronave celata nella coda
della cometa Hale Bopp
(27 marzo 1997).
Ma risalendo indietro nel tempo l'elenco degli episodi analoghi è molto più
lungo, fino ad arrivare al primo e forse più sconvolgente della serie: l'autoavvelenamento dei 911 membri del Tempio del Popolo
del "reverendo" Jim Jones
(avvenuto in Guyana il 19 novembre 1978).
2) Si rammentano i fatti: il 20 maggio 1995 alcuni affiliati
all'organizzazione, su ordine del loro leader Shoho
Asahara liberarono nei sotterranei della
metropolitana che attraversa la capitale nipponica alcune dosi di gas nervino
"Sari". Il tragico bilancio del gesto fu di 11 morti ed oltre 3000
intossicati.
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esercitarne in privato o in pubblico il culto" (art. 19), è pur sempre imprescindibile che "non
si tratti di riti contrari al buon costume".
Questo Ufficio ha pertanto avviato un ampio monitoraggio sul variegato
panorama delle sette italiane, avvalendosi della collaborazione delle
dipendenti strutture periferiche, i cui rilevamenti costituiscono la base del
presente studio, finalizzato a discernere i fondamenti storici ed i
presupposti dogmatici delle dottrine propugnate dalle varie congregazioni,
per capire se nel messaggio trasmesso, nei fini perseguiti e nei metodi
adoperati, si ravvisino aspetti antigiuridici o antisociali.
L'impresa, però, si presenta assai ardua: bisogna districarsi in mezzo ad una
nebulosa di formazioni, sia strettamente "localizzate" che di
respiro internazionale, sia uniche ed originali che mere filiazioni o
emanazioni di grandi movimenti, caratterizzate in genere da un'estrema
fluidità e dalla tendenza a fondere e confondere insegnamenti della dottrina
cristiana, principi estratti dai sistemi filosofico-religiosi
orientali, nozioni elementari di psicologia transpersonale,
elementi di esoterismo, occultismo e spiritismo e,
soprattutto, fantasiose elaborazioni concettuali (cui, magari, si pretende di
attribuire un fondamento di scientificità).
Per orientarsi appare quindi indispensabile definire in via preliminare
alcuni concetti fondamentali e fissare una terminologia convenzionale.
2. DISTINZIONI
TERMINOLOGICHE E CLASSIFICAZIONI
Nel linguaggio comune è abitudine piuttosto ricorrente denominare in maniera
indifferenziata (e spesso impropria) "sette religiose ed
esoteriche" tutte quelle aggregazioni di ordine relativamente
recente, ispirate alla predicazione di un capo spirituale o a dottrine di
tipo iniziatico, i cui principi appaiono diversi da
quelli delle confessioni religiose tradizionali (Cristianesimo, Ebraismo,
Islamismo, Buddismo, Induismo, Confucianesimo) e
dei grandi sistemi filosofici occidentali.
Ed in effetti il termine setta, derivato dalla stessa radice del verbo latino
sector (rafforzativo di sequor
= seguire), originariamente indicava l'insieme dei "seguaci" di un
maestro di vita o di una data scuola di pensiero (sectae,
ad esempio, erano quella degli Aristotelici, degli Stoici e degli Scettici).
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Successivamente, però, prevalse l'etimologia che lo
ricollegava al verbo secare (tagliare,
staccare), e quindi cominciò ad essere utilizzato per indicare le congreghe
di natura ereticale, distaccatesi, appunto, da una chiesa madre (come, in
ambito cristiano, le sette degli Albigesi, dei
Catari e dei Valdesi), assumendo una valenza sostanzialmente negativa.
E' per questo che, ad oggi, gli studiosi della materia preferiscono adoperare
le espressioni "nuovi movimenti religiosi" e "nuovi
movimenti magici".
A questo punto occorre:
- delimitare i concetti di religione e magia
- determinare in che cosa risieda il carattere di "novità" delle
fenomenologie in argomento.
Secondo un'idea abbastanza diffusa, e recepita anche nel diritto
ecclesiastico, per religione deve intendersi la fede in un Essere perfetto
e sovrannaturale che voglia il bene degli uomini.
Una simile formulazione, ispirata alle concezioni monoteiste giudaico-cristiano-islamiche, oltre ad essere smentita
dalla più recente giurisprudenza3, non appare condivisibile
nel merito, in quanto contrastante con la natura indiscutibilmente religiosa
di alcune credenze che non presuppongono l'esistenza di un Essere Supremo
(es. Buddismo, Scintoismo).
In realtà il legislatore italiano non ha mai dato un precisa definizione di
religione, in quanto, stante la complessità e polivalenza della nozione,
elaborare una formula precostruita avrebbe potuto pregiudicare l'ampia
libertà assicurata in materia di culto dalla Costituzione; nella quale, non a
caso, il sostantivo "religione" non compare mai, essendosi adoperate
in sua vece le espressioni "confessione religiosa" (art. 8) e
"professione di fede" (art. 19).
Per individuare quali strutture sociali siano giuridicamente qualificabili
come confessioni religiose (questione rilevante anche ai fini della loro
ammissione a particolari benefici ed esenzioni di carattere fiscale), l'unico
criterio attualmente disponibile è quello fornito dal giudice costituzionale
nella sentenza n. 195 del 19.4.1993, laddove si esplicita che la natura di
confessione religiosa può essere desunta dai seguenti indici:
- la sussistenza di un'intesa con lo Stato ex art. 8 Costituzione;
- i "precedenti riconoscimenti pubblici";
- l'autoqualificazione espressa nello statuto;
3) Cassazione, sez. VI, sentenza n. 1329 dell'8.10.1997 pronunciata nell'ambito
del procedimento in atto contro aderenti alla Chiesa di Scientology.
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- la "comune considerazione".
Dal punto di vista sociologico, invece, il concetto di religione può
essere esplicitato come "relazione esistente tra l'uomo ed il sacro,
inteso come realtà trascendente che supera il mondo fisico".
La religione, in pratica, intende fornire risposte ultime ai quesiti
esistenziali dell'Uomo, mettendolo in contatto con la dimensione
sovrannaturale.
Neanche tale formulazione, però, appare del tutto esaustiva; è stato
acutamente evidenziato che la religione presuppone qualcosa di più che vaghe
linee di tendenza, ed in particolare richiede anche una struttura stabile,
una gerarchia ed un rituale che consenta e controlli la ripetizione delle
stesse esperienze.
Ed è proprio sul diverso livello organizzativo che si fonda la distinzione,
elaborata da alcuni sociologi anglosassoni, tra:
- client cults,
costituiti dall'insieme di coloro che hanno contatti diretti, sia pure
occasionali, con soggetti che offrono, gratuitamente o a pagamento,
"prestazioni" di un certo tipo (guaritori, maghi, indovini, medium,
consulenti spirituali);
- audience cults, formati dall'uditorio che
circonda alcuni personaggi dotati di una cerca notorietà, che comunicano le
loro idee in maniera impersonale attraverso libri, conferenze e trasmissioni
televisive;
- cult movements, ovvero i movimenti
religiosi veri e propri.
Per quanto attiene i caratteri sostanziali che differenziano i "nuovi
movimenti religiosi" (o sette religiose in senso "tecnico") da
quelli tradizionali, una corrente minoritaria di pensiero, pretende
d'individuarli nel "proselitismo aggressivo" e nella forte intolleranza
verso il credo altrui; ma, a ben vedere, questi aspetti possono rinvenirsi
anche in alcune religioni tradizionali o nelle rispettive correnti
scismatiche ed integraliste.
Secondo altri, invece, in tali compagini risulta prevalente l'aspetto
carismatico; nascono intorno agli insegnamenti di un leader, s'infoltiscono
con il crescere della sua personale notorietà e si sciolgono alla sua morte.
Se questo è vero (quasi, ma non sempre) per alcuni piccoli gruppi profetico-messianici, in molti altri casi anche dopo la
scomparsa del fondatore il movimento sopravvive e magari continua a crescere.
Meglio argomentata appare la tesi che, basandosi su un'analisi storica,
preliminarmente distingue tra:
1) movimenti d'innovazione occidentali
2) movimenti di derivazione cristiana
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3) movimenti d'ispirazione orientale.
Il primo gruppo è formato dai "movimenti per lo sviluppo del
potenziale" (self-improvement), detti
anche "psicosette" o "autoreligioni", spesso basati su pretesi fondamenti
scientifici, che promettono ai partecipanti purificazioni, illuminazioni,
incrementi di capacità.
Sono queste, peraltro, le "sette" che appaiono degne di maggiore
attenzione, in quanto principalmente su di esse si accentrano le accuse di
"destrutturazione mentale" e d'indebito arricchimento ai danni degli
affiliati.
La loro "novità" attiene proprio la data recente della rispettiva
comparsa; si sono infatti formati tutti nell'ultimo trentennio.
Diversamente accade nell'ambito dei movimenti "di derivazione
cristiana", ove, assumendo l'epoca della Riforma come cesura nella
storia della cristianità, tra i numerosi "non conformisti
cristiani" si considerano "nuovi" quelli che intendono andare
oltre le stesse posizioni dei padri del Protestantesimo (Lutero e Calvino)
proprie delle chiese evangeliche riformate, ritenute ancora troppo vicine
all'ortodossia cattolica.
In tali contesti, si badi bene, la "parentela" con il
Cristianesimo è spesso assai lontana e si limita alla condivisione di alcune
tematiche veterotestamentarie, mentre cambiano
completamente le concezioni teologiche, le visioni escatologiche, i precetti
e le liturgie, tanto che si parla anche di "sette cristiane".
A questa categoria, piuttosto affollata, appartengono:
1. movimenti "apocalittico-millenaristi",
convinti dell'imminenza della fine del mondo ( profetizzata nell'Apocalisse,
ovvero la rivelazione dell'apostolo Giovanni), prima della quale,
però, Cristo tornerà sulla terra ed instaurerà, insieme con tutti i giusti
(vivi o risorti nella circostanza) un regno destinato a durare per un periodo
di mille anni (cd. "Millennio felice"). Una simile prospettiva
accomuna avventisti4 e restituzionisti5;
4) La corrente avventista ha origine
dalla predicazione del pastore William Miller, il
quale, in base a complessi calcoli numerologici (asseritamente fondati su un'attenta lettura della Bibbia)
aveva previsto la seconda venuta di Cristo per l'anno 1884. Trascorsa la data
fatidica senza che nulla accadesse, il movimento si frazionò in una serie di
gruppi, che assunsero ciascuno una posizione diversa rispetto all'insuccesso
del 1844, alcuni ammettendo che il calcolo era stato sbagliato e proponendo
nuovi termini temporali, altri sostenendo che nel giorno previsto erano
effettivamente accaduti eventi prodromici
all'Avvento, ma invisibili agli occhi umani, altri ancora semplicemente
evitando l'argomento. Oltre che su questa tematica, gli avventisti si
divisero anche su tre problematiche molto sentite nel mondo protestante:
5 Così chiamati perché si propongono di "restituire" la fede
cristiana, considerata ormai affievolita, alla purezza ed al fervore delle
origini. A differenza dei movimenti di revival (Pietisti, Metodisti,
Pentecostali), che pure predicano il "risveglio" spirituale, ma
tendono a rimanere nell'ambito della religione di appartenenza, i restituzionisti realizzano una rottura con l'ordine
religioso costituito, in virtù di una nuova rivelazione divina che colma il
vuoto creatosi nei secoli tra i tempi apostolici (terminati con un'apostasia
della verità) e quello presente, permettendo la chiamata di nuovi apostoli
che restaurano il sacerdozio e la
Chiesa nella sua interezza. Quelli presenti in Italia sono:
la Chiesa Mormone
(Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi
giorni), la Chiesa
Apostolica, la Chiesa Neo-Apostolica),
e la Chiesa
del Regno di Dio.
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2. gruppi Antipapisti6 e Scismatici7;
3. gruppi profetico-messianici;
4. sincretismi cristiani;
5. "false chiese".
Quelli riportati nei primi due punti non evidenziano elementi d'interesse ai
fini del presente studio, sebbene siano spesso oggetto di critiche per la
forte avversione dimostrata nei confronti delle chiese cristiane
maggioritarie8, l'intensa e spesso talvolta invadente opera
missionaria (il famoso "porta a porta"), il pervicace rigetto di
numerose regole e convenzioni, che ne accentua il distacco dal restante corpo
- il condizionalismo
(o immortalità condizionata) secondo cui dopo la morte l'anima entra
in uno stato di sonno da cui si risveglia solo al giudizio finale, all'esito
del quale l'immortalità è riservata solo alle anime dei giusti;
- il sabatismo secondo cui il giorno
del Signore è il sabato e non la domenica;
- la teoria del Nome Sacro, secondo cui l'Essere Supremo ha un nome
proprio che deve essere usato in luogo della generica parola
"Dio".
Dalle diverse soluzioni adottate in merito, sorsero i movimenti avventisti
attuali, rappresentati nel nostro paese da: Chiesa Cristiana Avventista,
Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, Chiesa di Dio Universale,
Testimoni di Geova.
6) Sono quelle aggregazioni (invero assai sparute) storicamente
originate da sacerdoti ordinati o membri di ordini monastici minori, che ad
un certo punto hanno dichiarato vacante la sede papale di Roma e si sono
attribuiti il ponteficato. Casi del genere si sono
verificati in Francia, Canada e Spagna. In Italia, nel bresciano,
vi è la Chiesa
del Magnificat (o Chiesa degli Apostoli dell'Amore Infinito), ispirata
agli insegnamenti di Clemente XV, al secolo Michel Collin, sacerdote francese autoproclamatosi
Papa nel 1963.
7) Si tratta del movimento riferito a monsignor Marcel
Lefebvre, vescovo francese sospeso a divinis già dal 1976 per le ripetute critiche
espresse alla gerarchia cattolica, e successivamente promotore di una serie
di iniziative in aperto contrasto con la Chiesa di Roma (tra cui alcune arbitrarie
ordinazioni di sacerdoti) riconosciute come vero e proprio "scisma"
da Giovanni Paolo II nel 1988. Le motivazioni della separazione risiedono non
solo e non tanto nella pretesa dei lefebvriani di
conservare la liturgia di San Pio X (la famosa "messa in latino"),
ma soprattutto nel rifiuto delle tesi concordatarie del Concilio Vaticano II.
In Italia la comunità lefebvriana è denominata Fraternità
Sacerdotale di San Pio X.
8) Gli Avventisti del Settimo Giorno, in particolare, accusano
Cattolici e Protestanti di aver sostituito il "Suggello di Dio",
ovvero il sabato quale giorno da dedicarsi al Signore, con il "Marchio
della Bestia", ovvero la domenica.
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sociale9, ed alcune caratteristiche
piuttosto singolari della loro dottrina e ritualità10.
A quelli citati nei punti 3, 4 e 5, invece, si ritiene opportuno riservare un
approfondimento, atteso che i vaneggiamenti di alcuni profeti-messia destano
ragionevoli perplessità, mentre su alcuni gruppi (in particolare il paraguayano Popolo di Dio) circolano notizie alquanto
preoccupanti.
In dettaglio si tratteranno anche alcune "false chiese".
Per quanto attiene, infine, i culti d'ispirazione orientale, che pure
rappresentano una parte assai consistente del fenomeno settario nel suo
insieme, la questione appare più complessa, potendosi individuare tre
tipologie:
1. movimenti creati da occidentali suggestionati dalla cultura orientale11;
2. movimenti considerati giù nuovi nel paese in cui sono sorti ed importati
in Occidente da maestri orientali intenzionati a proporre messaggi tipici
della propria tradizione (in proposito si parla anche di "missioni"
indiane o giapponesi)12;
3. gruppi orientalisti fondati da "guru" italiani.
I primi due tipi, che pur appaiono connotati da dottrine e pratiche rituali
spesso molto distanti dalle confessioni di origine (basti pensare al buddismo
della Soka Gakkai, basato
sul Sutra di Loto, che la massima
autorità buddista sulla terra, il Dalai Lama, non
riconosce) ed alcuni dei quali, in certi paesi, sono stati perseguiti
penalmente (Ananda Marga,
9) Tipico il caso dei Testimoni di Geova, che rifiutano di prestare il servizio militare, si
astengono da ogni attività politica, ogni momento ludico ed ogni
coinvolgimento mondano, e non consentono donazioni di sangue anche tra
congiunti.
10 Ad esempio i Mormoni ritengono che Dio abbia un "corpo di
carne ed ossa" e che risieda sul pianeta "Kobol";
inoltre praticano il "battesimo dei defunti" per garantire la
salvazione anche ai propri antenati più lontani, individuati attraverso
lunghe e minuziose ricerche anagrafiche.
11 Sorti da una fusione, tra principi della religiosità indiana e
nozioni della tradizione esoterica ed occultista ottocentesca, sono: la Teosofia, l'Antroposofia di Rudof Steiner ed il movimento di Alice Bailey.
A tali movimenti, in Italia, s'ispirano rispettivamente: la Società Teosofica,
la
Società Antroposofica, gli
organismi Centro di ricerche Urusvati e
Associazione dei Triangoli e della Buona volontà Mondiale.
12 Derivati per effetto dell'ampia diffusione, soprattutto in Europa e
nel Nordamerica, di scuole e ritiri (ashram) tenuti da maestri emigrati dall'Oriente
(principalmente induisti e buddisti). Tra i culti orientali diffusi nella
nostra penisola si annoverano: Ananda
Marga, Baha'i, Self Realization
Fellowship, ISKON (Hare Krisna), Meditazione Trascendentale, Missione della Luce
Divina, Sahaja Yoga, Sant
Bani Ashram, Seguaci di Osho Rainesh (Arancioni), Sri Chinmoy, Subud, Sri Sathia Sai Baba, Bal Ashram,
Dzog-Chen, Soka Gakkai, Sukio Mahikari.
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Arancioni di Raineesh), in Italia non
hanno mai dato adito a rilievi di sorta; esuleranno, quindi, dalla nostra
analisi.
Saranno invece oggetto di esame i gruppi orientalisti nostrani, in cui
facilmente possono "mimetizzarsi", ribattezzandosi con nomi esotici
e accreditandosi come "guru", personaggi ambigui o con intenzioni
truffaldine.
Dalla religione, intesa come esperienza del sacro ricercata per se
stessa (ierofonia), va tenuta distinta la
magia, come esperienza di potere (cretofania)
destinata a migliorare la condizione di chi la pratica.
Di conseguenza i cosiddetti "movimenti magici", pur apparendo sociologicamente simili a quelli "religiosi",
appaiono caratterizzati dal significato diverso e quasi strumentale
attribuito al rapporto con la dimensione trascendente.
In pratica, assumendo come punto di partenza l'inesplicabile,
perseguono un'elevazione spirituale o più concretamente il potere di
travalicare i limiti imposti all'uomo dalle leggi fisiche, mediante:
- il graduale apprendimento di un sapere antico, tramandato all'interno di
segrete confraternite e riservato a pochi iniziati, che contempla formule per
influenzare l'ordine degli eventi (esoterismo,
occultismo, magia iniziatica e cerimoniale,
satanismo);
- la comunicazione con entità non divine, ma comunque sovrumane (spiritismo
e culti ufologici);
- il contatto diretto con le forze occulte e con le energie vitali della
natura, che consentirebbe di ritrovarsi "in armonia con l'Universo"
(neopaganesimo e New Age).
L'aggettivo "nuovi" riferito a questi gruppi assume un valore
meramente "cronologico", come già per i movimenti "di sviluppo
del potenziale", identificando quelli che sono diventati visibili nella
loro forma presente a partire dalla seconda guerra mondiale.
In conclusione è bene ribadire che tutte le terminologie e classificazioni
finora esposte non vanno mai intese in senso assoluto, bensì come riferimenti
di massima per orientarsi nel panorama sterminato e sempre mutevole di quello
che gli studiosi chiamano il cultic
milieu, ovvero il mondo delle sette.
In questo settore, infatti, non esistono linee di demarcazione nette; e sono
frequenti i casi in cui l'esperienza religiosa e quella magica (secondo i
significati sopra attribuiti alle parole "religione" e
"magia") sono congiunte o sovrapposte, rappresentando diversi
aspetti di una stessa concezione della vita.
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3 - PERICOLI E POSSIBILI IMPLICAZIONI PENALI
NELL'ATTIVITA' DI ALCUNI MOVIMENTI
Indipendentemente da ogni possibile considerazione sulla fondatezza delle
molteplici accuse rivolte alle sette nel loro complesso, ai fini di polizia
interessa verificare, osservando l'operato dei singoli gruppi, la rilevanza
penale e la conseguente perseguibilità di particolari pratiche, nonché
l'atteggiamento d'indifferenza o di rifiuto rispetto ai principi su cui si
fonda la convivenza civile, che può manifestarsi negli aspetti di seguito
analizzati:
1) L'utilizzo, allo
scopo di reclutare nuovi seguaci e mantenere quelli già "caduti nella
rete", di meccanismi subliminali di fascinazione
e del cosiddetto "lavaggio del cervello" (brainwashing) o altri
consimili metodi atti a limitare la libertà di autodeterminazione del
singolo.
E' un dato ormai acquisito, sulla scorta delle
testimonianze prestate da molti fuoriusciti, ma anche di accertamenti
condotti da organi di polizia giudiziaria, che taluni movimenti (specialmente
le "psicosette"), sia nella fase di
proselitismo che in quella d'indottrinamento degli adepti, ricorrano a
sistemi scientificamente studiati per aggirare le difese psichiche delle
persone irretite, inducendole ad un atteggiamento acritico e all'obbedienza
cieca13.
13) Questo risultato si otterrebbe
imponendo un percorso articolato in tre tappe:
ISOLAMENTO:
- Allontanamento dalla comunità sociale e dal
contesto familiare, per indurre la perdita di ogni altro punto di
riferimento;
- Senso di superiorità, per spezzare tutti i
rapporti precedenti
- Bomba di affettuosità ("love bomb"), per rinsaldare il senso di
appartenenza al gruppo
- Rimozione della privacy, per impedire l'esame
personale
- Obbligo del conferimento al gruppo di tutti i
propri averi, per indurre dipendenza finanziaria.
INDOTTRINAMENTO:
- Rigetto sistematico ed aprioristico dei vecchi
valori
- Sottoposizione a letture di difficile
comprensione
- Incoraggiamento all'obbedienza cieca, al senso
gerarchico ed all'aproblematicità
- Richiesta di conformità a codici di vestiario,
per accentuare l'idea della diversità da tutti gli altri.
- Senso del mistero, della partecipazione ad un
disegno insondabile
- Uso di preghiere o formule ripetitive, che
riducono il senso critico
MANTENIMENTO:
- Attività fisica prolungata, impegno mentale
continuo e privazione del sonno, accompagnati da un'alimentazione poco
equilibrata per creare uno stato di affaticamento (che inibisca la
ribellione) e di reattività agli stress emozionali
- Deresponsabilizzazione, per scoraggiare iniziative personali
- Pressione psicologica costante da parte degli
altri membri, per evitare improvvisi ripensamenti
- Induzione di senso di colpa e paura di punizione
in caso di dubbi e pensieri negativi
- Abitudine ad usare un linguaggio criptico, per
rendere più difficile la comunicazione con l'esterno
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Occorre però rammentare che nel nostro codice penale,
nonostante de iure condendo si discuta sull'opportunità d'introdurre
la fattispecie "aggressione alla libertà psichica", non è più
previsto il reato di plagio14.
Pertanto, quest'opera di "condizionamento
mentale", quand'anche rivolta a soggetti caratterialmente deboli ed
influenzabili, ma "capaci" in senso giuridico, potrebbe non essere
perseguibile in termini di legge ove non si dimostri il ricorso a tecniche
ipnotiche e suggestive, a somministrazione di sostanze alcoliche o
stupefacenti, a minaccia o altra forma di violenza.
2) L'interesse, più che
all'arricchimento spirituale degli adepti, a quello materiale dei capi
carismatici (spesso soggetti truffaldini o mossi da intenti meramente
speculativi), che si realizza attraverso l'esazione di contributi, condotta
con metodiche aggressive, e la vendita di merci (libri, oggetti di culto,
talismani) e servizi vari (in genere sedute psicoterapeutiche e "corsi
di perfezionamento").
Ben diversa è l'ipotesi che la stessa natura religiosa
del gruppo sia un mero pretesto per introitare denaro, usufruendo di esenzioni
fiscali; infatti, se pur lo svolgimento di un'attività organizzata,
sistematica e "aggressiva" di raccolta fondi, nonché la vendita di
beni e servizi, non pregiudicano da sé il riconoscimento del carattere di
confessione religiosa, come peraltro sostenuto dalla Corte di Cassazione a
proposito della Chiesa di Scientology15,
in molti casi appaiono l'unica vera finalità del gruppo, la cui professione
di fede sarebbe perciò strumentale a realizzare un utile, abusando della
credulità altrui.
In tale eventualità ricorrono senz'altro gli estremi per condurre, d'ufficio,
mirati accertamenti di polizia giudiziaria e tributaria.
Tuttavia, le manovre truffaldine di alcuni sedicenti "guru" (non di
rado pregiudicati per vari reati, specialmente contro il patrimonio), anche
quando incontrovertibilmente accertate, risultano
in concreto difficilmente sanzionabili, soprattutto per mancanza di
condizioni di procedibilità; è poco frequente, purtroppo, che i rispettivi
"devoti" si
14) L'art. 603 del codice penale, che lo
contemplava (chiunque sottopone una persona al proprio potere, in modo da
ridurla in totale stato di soggezione...) è stato dichiarato
costituzionalmente illegittimo con sentenza della Corte Costituzionale del
9/4/1981 n. 96.
15) Cassazione, sez. VI, sentenza n. 1329 dell'8.10.1997 pronunciata nell'ambito
del procedimento in atto contro aderenti alla Chiesa di Scientology.
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convincano di essere stati raggirati e si decidano a
sporgere formale querela.
3) Il celare, dietro
un'apparenza talora rispettabile e al di là dei fini dichiarati,
comportamenti immorali o condotte illecite.
Circa la discussa immoralità di alcuni gruppi,
all'interno dei quali vige una diversa gerarchia di valori etici e
conseguentemente anche una certa promiscuità e disinvoltura (se non
sfrenatezza) nelle pratiche sessuali, è di tutta evidenza come si tratti di
scelte e comportamenti che attengono esclusivamente la vita privata degli
interessati (purché, ovviamente, avvengano in luogo privato e non coinvolgano
persone non consenzienti, incapaci o minori).
Se invece risulta che un determinato gruppo di persone accomunate da una
medesima professione di fede è dedito a traffici delittuosi, nessun limite si
pone nel configurare i reati comuni previsti dal codice penale, ivi compresi
quelli di tipo associativo; nel diritto italiano, infatti, non risulta
codificato quello che i giuristi anglosassoni chiamano "cult crime
model", vale a dire il prototipo del delitto rituale, per cui i
crimini connessi a manifestazioni di culto sono trattati come reati comuni a
tutti gli effetti, fatte salve le valutazioni morali riferite al movente.
Sotto questo profilo, bisogna rivelare che attualmente in Italia non
risultano formalmente contestati delitti di sorta a nessun movimento
religioso o magico.
Alcune iniziative giudiziarie a carico di compagini sataniste16
si sono concluse con l'assoluzione di tutti gli imputati, mentre altre sono
ancora in corso di definizione17.
Anche l'ultima e più volte citata sentenza pronunciata dalla Cassazione nel
procedimento (non ancora concluso) che vede coinvolta la Chiesa di Scientology, accusata di costituire
una vera e propria "associazione per delinquere", è decisamente
favorevole alla setta.
E' altresì vero, però, che in un recente passato non sono mancati, anche
nel nostro paese, esempi di come alcune comunità religiose o parareligiose
possano costituire la copertura di attività
16) In particolare il processo ai
famigerati "Bambini di Satana Luciferiani",
che tanto scalpore ha suscitato per le accuse di pedofilia mosse al
"sommo sacerdote" Marco Dimitri.
17) La Procura
della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa ha aperto un procedimento a
carico di ignoti (n. 1165/97) per accertare le cause del suicidio (avvenuto
il 5 luglio 1997) del giovane Pannuzzo Paolo, che
sembra fosse affiliato ad una setta satanica locale.
- 12 -
|
illecite: basti pensare alla clamorosa vicenda di
"Mamma Ebe"18 o a quella, meno nota e per certi
versi ancora non del tutto chiarita, dell'inquietante "Gruppo del
Rosario"19.
4)
La propugnazione di dottrine connotate da elementi
fortemente irrazionali, che potrebbero obnubilare gli adepti e spingerli a
comportamenti devianti e pericolosi per la sicurezza pubblica.
Per quanto riguarda la presunta minaccia rappresentata
da alcune compagini, le maggiori preoccupazioni sembrano comunemente rivolte,
oltre che alle congreghe sataniste, a quelle
caratterizzate da due opposti modelli di atteggiamento:
- una frenesia d'innovazione e trasformazione dell'ordine sociale, ritenuta
necessaria per la sopravvivenza e l'elevazione spirituale del genere umano;
- il convincimento dell'inellutabilità di una
palingenesi universale.
Orbene, i movimenti di questo tipo, stante il respiro ecumenico del progetto
perseguito ("migliorare il mondo" o, più esattamente, conformarlo
alla propria utopia) tendono a coinvolgere più gente possibile ed a
guadagnare consenso in ogni ambiente; difficilmente, quindi, si renderebbero
protagonisti di atti che arrechino loro una fama sinistra o quantomeno una
pubblicità negativa.
Uno scrupolo analogo non è invece presente in quei movimenti i cui affiliati,
ritenendosi gli eletti o comunque gli unici degni di
18) Al secolo Ebe Giorgini,
santona e fondatrice dell'ordine religioso "Pia Unione di Gesù misericordioso" (mai riconosciuto dalla
Chiesa), che aveva la sua "casa madre" a San Baronto
(PT) e gestiva una quindicina di istituti in tutta Italia. Fu arrestata
nell'aprile del 1984 ed in seguito condannata per i delitti di: associazione
per delinquere, truffa, sequestro di persona, abbandono dei malati ed
esercizio abusivo della professione medica.
19) Fondato alla fine degli anni '70 a San Pietro d'Amantea
(CS) in una masseria trasformata in una specie di convento dal santone
Antonio Naccarato e, dopo la sua morte, guidato
dalla nipote Lidia, era composto da un gruppo di persone che pregavano ed
invocavano la resurrezione del fondatore, effettuando ogni giorni riti
propiziatori ed una processione fino ad una grotta ove si soffermavano a
meditare.
Sembrava solo un fenomeno di fanatica superstizione; ma, quando il 28 maggio
1988 la polizia, su segnalazione di un uomo che si era presentato al pronto
soccorso locale ferito da un'arma da fuoco, fece irruzione nella masseria,
ove la santona ed altri 35 adepti erano intenti a celebrare un rito, trovò
uno stanzino un uomo incaprettato e ucciso a colpi di pistola ed in altre
stanze un vero e proprio arsenale (pistole, fucili, migliaia di cartucce),
nonché quasi un miliardo di lire tra contanti, assegni circolari e depositi
bancari e soprattutto una foto del piccolo Marco Fiora, rapito a Torino,
dove, come si è scoperto in seguito, la setta contava altri 800 seguaci.
Dell'omicidio del giovane trovato nello sgabuzzino si autoaccusò
uno dei membri del gruppo, ma il mistero non è mai stato risolto.
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|
"salvarsi", tendono a radicalizzare
la propria separazione da tutti gli altri, per evitare
"contaminazioni"; in questo caso è proprio il pervicace distacco
dal restante corpo sociale e la "fuga" dalla dimensione ordinaria
dell'esistenza che li rende disinteressati a proiezioni esterne, ivi comprese
conflittualità di sorta.
Da costoro ci si possono aspettare, con maggiore probabilità, gesti
anticonservativi.
Certo, specialmente nella prospettiva del Giubileo, non può escludersi in via
ipotetica l'eventualità che qualche esaltato, inserito in una formazione
dell'uno o dell'altro tipo e cosciente che nella circostanza l'Italia
assurgerà a palcoscenico e megafono internazionale, decida di commettere un
atto eclatante per lanciare un "messaggio" all'intera umanità; ma
si tratta di un'incognita che in ricorrenze di tale rilievo è sempre
presente, considerando che di mitomani e sconsiderati ne esistono anche, ed in
percentuale non minore, all'esterno dei movimenti religiosi.
Anche da parte dei satanisti sembrano improbabili
iniziative che possano renderli individuabili, considerato che il loro
interesse primario è piuttosto rimanere nell'ombra e nell'anonimato, onde
preparare indisturbati l'avvento dell'Anticristo, ritenuto da taluni
imminente.
5) Il perseguimento di
obiettivi diversi da quelli dichiarati, se non addirittura di piani eversivi
o destabilizzanti dissimulati dal "pretesto religioso".
Particolare attenzione va riservata all'ipotesi che il
fine reale di alcuni movimenti sia condurre gradualmente la società ad un
nuovo assetto non solo spirituale, ma anche politico.
Ovviamente un disegno così ambizioso, per apparire realisticamente
perseguibile, necessita di una struttura organizzativa efficiente e ben
distribuita sul territorio, di consistenti finanziamenti, e, preferibilmente,
di accrediti o "aderenze" presso ambienti influenti.
Al momento, nessuno dei movimenti presenti in Italia sembra possedere tutti e
tre questi requisiti; nemmeno laChiesa
di Scientology, che pure in ambito internazionale
ha raggiunto una ramificazione ragguardevole, tanto che in alcuni paesi
(soprattutto la Germania)
è considerata una seria minaccia per le istituzioni democratiche.
Bisogna tener conto, però, che molte delle nuove sette importate dall'estero
hanno assunto una fisionomia affatto diversa da quella della patria di
origine; ad esempio Ananda Marga, che da noi appare
come uno
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|
dei tanti movimenti induisti basata sui principi dello yoga e
del vegetarianesimo, in India è stata equiparata ad
un'organizzazione terroristica (auspicando un governo mondiale retto dal
fondatore); mentre la Soka Gakkai
italiana appare molto distante (anzi, sembra sia stata addirittura
"scomunicata") dalla "casa madre" giapponese.
Di conseguenza, non può ragionevolmente escludersi che, in un prossimo
futuro, alcuni gruppi possano differenziare la loro attività: ed in
particolare che quelli maggiormente ambiziosi e "politicizzati" si
risolvano ad esperire strategie ritenute "più incisive" per
ampliare la propria sfera d'influenza, oppure che qualche leader carismatico
(avvezzo ad esercitare un potere incontrastato e "totalitario" nei
confronti dei suoi fedeli, disciplinandone tutti gli aspetti della vita
sociale ed individuale), decida imprevedibilmente di tentare soluzioni
"forti" per imporre anche ad altri la propria "verità".
Per questo appare importante seguire attentamente l'evolversi del fenomeno,
verificando per ciascun movimento sia la consistenza numerica raggiunta, sia
la coerenza dell'attività effettivamente svolta alla dottrina apertamente
professata ed ai fini dichiarati.
A tal fine il presente studio è stato corredato da una descrizione di alcuni
gruppi attivi sul territorio nazionale, scelti tra quelli che appaiono di
maggior interesse in quanto già diffusi in altri paesi, oppure operanti solo
in Italia, ma dotati di un numero rilevante di aderenti e magari di più sedi
in diverse province, o ancora di dimensioni modeste e confini angusti, ma
espressivi di una più ampia corrente o sintomatici di una generale tendenza.
4 - IL PROBLEMA DELLE
STIME NUMERICHE
Fornire dati esatti sulle dimensioni del fenomeno, quantificando le
"sette" del tipo in esame presenti in Italia e specificando per ognuna
la consistenza degli aderenti, è alquanto difficile, stante l'eterogeneità
delle fonti da cui è possibile attingere informazioni, rappresentate dai
movimenti stessi, dai loro fuoriusciti, dai mezzi di comunicazione di massa e
dagli studiosi della materia.
Le cifre cambiano anche a seconda che ci si limiti a prendere in
considerazione i soli movimenti con una certa diffusione e popolarità sul
piano nazionale ed internazionale e con un seguito rilevante, oppure
s'includano nel computo anche le formazioni, sia pur consistenti, di
carattere esclusivamente localistico, nonché i
piccoli gruppi con poche decine di affiliati.
- 15 -
|
Ovviamente tutte le ricerche e le indagini conoscitive, per
quanto seriamente ed approfonditamente condotte, non possono dar conto dei
fenomeni associativi "clandestini" o comunque privi di visibilità
all'esterno della ristretta cerchia degli affiliati, che si riuniscono solo
in private abitazioni, astenendosi da ogni forma di pubblicità e
proselitismo.
Ancora più problematica è la stima delle persone effettivamente coinvolte.
Innanzitutto, anche sotto questo aspetto le proporzioni mutano in base al
criterio adoperato per determinare l'ambito di riferimento.
Ad esempio, in seguito ad alcuni rilevamenti effettuati dall'ISPES sul
panorama italiano delle credenze nel paranormale, nell'occultismo, nell'esoterismo e nel satanismo20, è emerso
che in Italia operano attivamente e si riconoscono in associazioni, sindacati
e gruppi ben settantamila maghi, astrologhi, chiaroveggenti e guaritori, i
cui "utenti" sarebbero addirittura milioni; ma tale censimento ricomprende tutti quelli che precedentemente sono stati
definiti client cults,
non limitandosi ai cult movements veri e
propri.
Un'altra complicazione è poi rappresentata dalla circostanza che nei nuovi
movimenti sia religiosi che magici esistono vari gradi di adesione: accanto
ai vari "profeti", "ministri di culto",
"maestri", e "grandi iniziati", vi sono i "membri
attivi" (che seguono e finanziano tutte le iniziative del gruppo),
coloro che ne condividono intimamente la dottrina, ma non vi aderiscono
formalmente, ed infine i semplici simpatizzanti o curiosi.
E' quindi intuibile che, per avere un'idea di quanti siano i seguaci di un
determinato gruppo, non è sufficiente nemmeno constatare direttamente la
frequentazione della relativa sede (ove esistente), ma bisogna giocoforza
interpellarne i rappresentanti e portavoce, che, nella maggior parte dei
casi, tendono a riferire cifre esagerate.
Anche la consultazione degli elenchi o "indirizzari" degli
affiliati, quando previsti e sempreché resi
disponibili, può risultare fuorviante.
Infatti, molti movimenti, specialmente tra quelli definiti "per lo
sviluppo del potenziale" o "psicosette",
organizzano brevi seminari e corsi d'introduzione alle discipline insegnate,
attraendo un certo numero di curiosi, con cui successivamente non avranno più
alcun contatto; eppure queste persone rimangono in qualche modo
"registrate" agli atti del movimento stesso ed incluse nelle
statistiche volta per volta fornite dai responsabili per dimostrarne la
crescita.
20) Si tratta di sondaggi demoscopici diretti dall'antropologa Cecilia Gatto Trocchi e compendiati nelle raccolte "I soldi del
Diavolo" (marzo 1989) e "Notizie dal Mistero" (febbraio 1990).
- 16 -
|
Paradigmatico, a riguardo, è il caso di Scientology,
che dichiara oltre 27000 adepti, numero decisamente abnorme e verosimilmente
raggiunto calcolando tutti coloro che, almeno una volta, si sono sottoposti
al famoso "test di misurazione della personalità" gratuitamente
offerto, anche per corrispondenza, al fine d'incentivare l'ingresso
nell'organizzazione.
In ogni caso, qualunque statistica esprime la situazione corrispondente al
momento in cui è stata compiuta, senza rendere il senso del continuo ed
elevato turnover delle persone coinvolte, che, invece, si presenta
come un elemento caratterizzante delle aggregazioni esaminate.
Fatte salve queste premesse, ed attenendosi ai criteri di classificazione
indicati nei paragrafi precedenti, si può tracciare un quadro d'insieme che
renda in maniera approssimativa le dimensioni del fenomeno, secondo quanto
emerso dai rilevamenti compiuti dalle Questure negli ultimi due anni:
NUOVI MOVIMENTI RELIGIOSI
|
TIPOLOGIA
|
GRUPPI
|
ADERENTI
|
Movimenti
per lo sviluppo del potenziale
|
15
|
8500
|
Movimenti
di matrice cristiana
|
31
|
45000
|
Movimenti
occidentali con tendenze orientaleggianti
|
5
|
500
|
Gruppi
orientalisti sorti in Italia
|
7
|
500
|
Culti
orientali importati in Occidente
|
18
|
24000
|
TOTALE
|
76
|
78500
|
NUOVI MOVIMENTI MAGICI
|
TIPOLOGIA
|
GRUPPI
|
ADERENTI
|
Movimenti
esoterici ed occultistici
|
18
|
1200
|
Spiritismo
|
4
|
150
|
Culti ufologici
|
2
|
50
|
Sette satanico-luciferine
|
9
|
200
|
Movimenti
neopagani e New Age
|
28
|
3000
|
TOTALE
|
61
|
4600
|
I dati sopra forniti, da interpretarsi, ovviamente, tenendo in debito conto
la prospettata difficoltà di un censimento esaustivo, possono essere altresì
compendiati nei seguenti grafici, che illustrano anche la distribuzione delle
singole componenti sul territorio nazionale.
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|
NUOVI MOVIMENTI RELIGIOSI
|
Movimenti di matrice
cristiana
|
40%
|
Culti orientali importati in
occidente
|
24%
|
Movimenti per lo sviluppo
del potenziale
|
20%
|
Gruppi orientalisti sorti in
Italia
|
9%
|
Movimenti occidentali con
tendenze orientaleggianti
|
7%
|
NUOVI MOVIMENTI MAGICI
|
Movimenti neopagani e New Age
|
45%
|
Movimenti esoterici ed
occultistici
|
30%
|
Sette satanico-luciferino
|
15%
|
Spiritismo
|
7%
|
Culti ufologici
|
3%
|
- 18 -
|
MOVIMENTI
PROFETICI
In ambito cristiano il profetismo
è da sempre un fenomeno piuttosto diffuso e, in certa misura, persino
tollerato dalle Chiesa Cattolica e Protestante.
Numerosissimi, infatti, risultano i profeti-veggenti ed i profeti-guaritori
che, ai margini di alcune comunità parrocchiali, raccolgono un discreto
seguito di devoti o quantomeno di "clienti" affezionati.
Nella maggior parte dei casi, si presentano come semplici
"mediatori" tra i fedeli e Dio e le "rivelazioni" che
asseriscono di ricevere nel corso delle proprie esperienze mistiche non si
discostano troppo dagli insegnamenti della chiesa di origine.
Pertanto, anche quando intorno ad essi si formano aggregazioni che adottano
particolari liturgie, non può parlarsi di fenomeni di nuova religiosità,
bensì di semplici momenti di "risveglio" o "revival"
nell'ambito della confessione di appartenenza.
Nell'esperienza italiana è altresì piuttosto frequente che questi personaggi,
lungi dall'avventurarsi in speculazioni dottrinali (spesso al di là della
loro portata), si dedichino ad esercitare pretese qualità taumaturgiche ed a
compiere (o promettere) azioni miracolose dietro versamento di oboli
sostanziosi, con cui danno vita ad organizzazioni parareligiose capaci di
raggiungere un numero apprezzabile di affiliati.
Tuttavia, vi sono anche casi in cui la figura carismatica del
"profeta" assume un profilo quasi sovrannaturale, tanto che
all'interno del gruppo l'esperienza di fede si risolve nel contatto personale
con lui; ed è molto facile, a questo livello, che vengano elaborate teologie
eterodosse, da cui emergono movimenti con caratteristiche affatto originali.
- 20 -
|
MOVIMENTI MESSIANICI
Il "messia" si differenzia dal profeta perché, a differenza di quest'ultimo, si proclama non semplice intermediario, ma
diretta incarnazione della divinità (di una persona della Trinità cattolica o
di un altro principio divino).
La distinzione, tuttavia, non è sempre così netta; non è raro, infatti, che
alcuni profeti, raggiunta una certa notorietà, dichiarino la propria
discendenza divina o siano considerati messia dai propri seguaci.
- 27 -
|
SINCRETISMI CRISTIANI
L'incontro tra la spiritualità cristiana ed altre tradizioni religiose
extraeuropee ha prodotto importanti movimenti sincretistici
(dalla santeria cubana al vudù
haitiano; dalle religioni afro-brasiliane, come il candomblè di Bahia e la macumba
di Rio, allo spiritismo umbanda; dai recenti
messianismi sudamericani ad alcuni peyotismi
amerindi; dagli ashram
indiani ai riti kekesi paupasiani),
che però raramente si sono propagati all'esterno dello Stato o della regione
di origine.
In Italia, in seguito ai massicci flussi migratori degli ultimi anni, si
riscontrano tracce di sincretismi nigeriani (prevalentemente riconducibili a
piccoli gruppi di etnia yoruba) ed ivoriani, la
presenza di un movimento tipico della tradizione settaria filippina ed un
gruppo messianico paraguayano.
- 32 -
|
FALSE CHIESE
In Italia i ministri di culto, oltre che godere per legge di alcune
prerogative ed esenzioni, sono di solito oggetto di una riverente fiducia e
come tali spesso si ritrovano destinatari di donazioni e lasciti; per questo,
probabilmente, alcuni soggetti truffaldini hanno ritenuto un affare
vantaggioso autoproclamarsi primati e arcivescovi
di chiese ortodosse, esibendo allo scopo false credenziali.
- 35 -
|
GRUPPI
ORIENTALISTI FONDATI DA "GURU" ITALIANI
La concezione che gli insegnamenti di una religione orientale possano essere
validamente partecipati soltanto da un maestro originario dei luoghi ove la
stessa è storicamente sorta, in quanto gli occidentali convertiti, per quanto
immedesimati, rimarrebbero troppo condizionati dalla propria origine, sembra
ormai largamente superata.
Non mancano, infatti, anche in Italia, guru occidentali di nascita e di
formazione, sia pur ribattezzati con i nomi più esotici, che riescono a
condensare un discreto numero di discepoli.
- 39 -
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MOVIMENTI
PER LO SVILUPPO DEL POTENZIALE
I movimenti per lo sviluppo del potenziale umano, ovvero le cosiddette psicosette, rappresentano una novità tutta
occidentale, ove intuizioni psicanalitiche, proposizioni morali, metodologie
pretenziosamente scientifiche, rivelazioni iniziatiche
e pratiche liturgiche si condensano in esperienze di carattere filosofico-religioso, che prescindono, nella maggior
parte dei casi, dalla credenza in un Essere Supremo e da speculazioni
escatologiche.
Il comune denominatore di queste aggregazioni, diffuse per lo più sotto forma
di centri psicoterapeutici, istituti di ricerca e scuole di formazione, è il
proposito di aiutare l'Uomo a scoprire il "Sé profondo" ed a
sfruttare appieno le proprie potenzialità inespresse, raggiungendo uno stato
di equilibrio psichico e di efficienza fisica che gli consenta di liberarsi
per sempre dai condizionamenti mentali, dalle malattie e dall'infelicità.
- 43 -
|
Il più delle volte, per ottenere il risultato previsto, è
richiesta la frequentazione di appositi "corsi" a pagamento
(piuttosto onerosi) o addirittura la devoluzione di tutti i propri beni al
gruppo ed un impegno a tempo pieno nelle attività dallo stesso organizzate.
Sono comunemente ritenute le sette più pericolose e capaci di operare una
"destrutturazione mentale" negli adepti, conducendoli spesso alla
follia ed alla rovina economica; per cui sono molto spesso definite anche
"culti distruttivi".
Scientology
- Dianetica
L'organizzazione di Scientology nacque nel 1954,
con l'apertura delle prime "chiese" a Los Angeles e ad Auckland
(Nuova Zelanda), per iniziativa dell'ex scrittore di fantascienza Lafayette Ron Hubbard; seguirono, un anno dopo, le sedi di Washington e
New York.
In breve furono aperti "istituti dianetici"
(la dianetica è sia una terapia
psicanalitica che una filosofia religiosa) e missioni della Chiesa madre in
tutto il mondo; attualmente la setta è presente in 107 paesi e dichiara 8
milioni di seguaci.
Il suo staff permanente sarebbe composto da 13000 persone, di cui una parte,
avendo fatto voto di servire in eterno la causa, compone la Sea Org, una comunità con
caratteristiche monastiche e militari (cosiddetta perché tra il '66 e il '75
i membri avevano adottato uniformi della marina e si servivano, come luoghi
di ritiro religioso, di alcuni battelli).
La sede centrale della "Church of Scientology International"
attualmente è situata in 6331 Hollywood Boulevard, suite 1202, Los Angeles,
ed è guidata dal "Reverendo" HEBER C. JENTZSCH; ma il quartier generale della struttura operativa è a bordo
della nave "Freewinds".
La Scientologia
non si fonda su una "rivelazione", ma su una ricerca: superando
l'opposizione tra fede e ragione, si colloca nella prospettiva della
conoscenza delle cose spirituali e materiali, risalendo all'autentica natura
dell'essere, tanto che è stata anche definita una sorta di "buddismo
tecnologico".
- 44 -
|
Il suo obiettivo non è dunque la salvezza intesa come
"perdono dei peccati" ed ascesi spirituale, ma la sopravvivenza
improntata sul programma biologico di purificazione, che consente
all'individuo di liberarsi dalle distorsioni mentali, causa di condotte
aberranti (tra cui la tossicodipendenza e la criminalità, curate nei centri
"NARCONON" e "CRIMINON" strettamente collegati alla
"Chiesa" vera e propria) e di sviluppare al massimo il proprio
potenziale.
Il problema è che completare questo programma di purificazione costa cifre
elevatissime; ecco perché, al di là delle finalità ufficialmente dichiarate,
il vero fine della setta appare l'esercizio di un'attività speculativa in
danno di persone sprovvedute, come peraltro si evidenzia anche in alcuni
scritti del fondatore.
In particolare, la tecnica di reclutamento degli scientologisti
consiste nel sottoporre indifferenziatamente a
chiunque voglia "prendere coscienza dei propri reali problemi" un
test gratuito di "misurazione della personalità", rappresentato da
un questionario formato da circa duecento domande "rivelatrici" (in
realtà mirate a conoscere meglio gli aspetti caratteriali dei loro
interlocutori); dopodiché, individuati i soggetti
più influenzabili, li convincono a "curarsi", sottoponendosi a
sedute di auditing.
In questa fase, attraverso il racconto delle esperienze traumatiche
corrispondenti ai vari engrammi, i
"pazienti" finiscono per confessare particolari intimi della vita
privata, che successivamente potranno essere adoperati contro di loro come
strumenti di ricatto.
Coloro che decidono di proseguire la terapia, sono indotti a frequentare
corsi di dianetica sempre più onerosi, durante i
quali sono sottoposti a stress fisici (lavori logoranti, diete
ipervitaminiche e ipoproteiche) e psicologici (letture forzate, pressioni ed
intimidazioni) per ridurli in uno stato di totale soggezione, attuando il
sistema di "condizionamento mentale" già precedentemente descritto
(cfr. pag. 11 nota 13).
Drammatiche testimonianze di fuoriusciti e di congiunti delle persone ancora
coinvolte, evidenziano come, seguendo questo percorso, molti individui si
siano completamente alienati dai rapporti familiari, sociali e professionali,
sperperando tutti i propri averi e conducendo uno stile di vita assolutamente
sregolato per seguire i dettami dell'organizzazione, fino a riportare danni
fisici e manifestare vere e proprie turbe nel comportamento, culminate
talvolta in gesti anticonservativi.
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|
Insieme con gli aspetti descritti, la caratteristica del
movimento che desta maggiore preoccupazione è la sua ambizione a creare una
"democrazia scientologica" su base
planetaria (progetto "planet clear"), il cui presupposto necessario è la purificazione
di tutti gli individui; ove tale obbiettivo fosse realizzato almeno all'80%,
non ci sarebbe più bisogno di elezioni e dibattiti politici, in quanto gli
individui non aberrati non potrebbero che approvare
"provvedimenti sensati".
A chiunque si opponesse, rifiutando di diventare clear,
e dimostrando così una personalità "opprimente" e tendenzialmente
criminale, sarebbe negato lo status di cittadino, affinché non possa nuocere;
inoltre, gli sarebbe vietato di sposarsi e generare figli.
L'instaurazione di questo nuovo ordine etico, sociale e giuridico, che
assicurerebbe "totale libertà" in cambio di "totale
disciplina", è perseguita, oltre che con un'intensa attività di
proselitismo, attraverso una sistematica e progressiva opera di
"infiltrazione" nell'economia e negli apparati statali; molte,
infatti, sono le società commerciali sotto il controllo di Scientology, ed in alcuni paesi sono risultati affiliati
alla setta amministratori e funzionari pubblici.
Per realizzare i suoi piani Scientology dispone di
mezzi finanziari ingenti (grazie soprattutto al denaro introitato, attraverso
i corsi di dianetica, dalle numerose
"missioni" della "Chiesa" sparse in varie nazioni) e di
un efficiente apparato organizzativo, strutturato in forma rigidamente
gerarchica e ramificato nei seguenti settori:
- Religious Technology
Center (RTC = Centro Tecnologico Religioso), collocato al
vertice della piramide;
- Direzione Internazionale, che rappresenta il livello di comando più
alto dopo l'RTC ed è responsabile sia dell'elaborazione di strategia e piani
tattici per tutti gli altri settori, sia del coordinamento delle attività di
gestione. Comprende l'International
Financial Office (IFO = Ufficio Finanziario
Internazionale) ed il Watchdog
Committee (WDC = Comitato di Controllo), un
organo ispettivo responsabile del funzionamento dei singoli gruppi direttivi,
che a sua volta si avvale della Commodore's
Messengers Org (CMO) per
acquisire le informazioni necessarie a determinare i compiti istituzionali, e
dell'International Network of
Computer Organized Management (INCOMM = rete
internazionale di gestione informatizzata);
- settore Scientology (Org. Classe IV)
- Sea Org.
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|
- Flag Command Bureau (FCB = Ufficio Direttivo Flag), che si occupa di assicurare che ogni singola
organizzazione o gruppo attui i piani della Direzione Internazionale. Dallo
stesso dipendono:
- il Flag Bureau (FB = Ufficio Flag), sovraordinato
al Continental Liason Office (CLO = Ufficio di Collegamento
Continentale cui fanno riferimento i vari Flag
Operations Liason Offices (FOLO = Uffici Operativi di Collegamento
Flag);
- il settore Scientology Missions
International (SMI), da cui dipendono le
missioni di Scientology dei vari paesi;
- il World Institute of Scientology Enterprises (WISE = Istituto Mondiale delle
Imprese legate a Scientology)
- l'Association for
Better Living and Education (ABLE = Associazione per il
miglioramento della vita e dell'Istruzione), che si occupa delle
questioni sociali e gestisce i centri NARCONON e CRIMINON;
-
settore Celebrity Centers,
addetto alla gestione di lussuosi centri sportivi, dietetici ed estetici, ove
sono gratuitamente ospitati i V.I.P. che accettano di fare da testimonials all'organizzazione (per citare i più
famosi: gli attori Tom Cruise
e la moglie Nicole Kidman,
nonché John Travolta e Kristie
Alley; il cantante Michael
Jackson e la moglie Lisa Presley;
il musicista jazz Check Corea);
- Citizens Commission
on Human Rights (CCHR
= Commissione per la violazione ai diritti dell'Uomo), gruppo di studio
che edita pubblicazioni in cui si contestano i presunti abusi della
psichiatria ufficiale e di converso di negano i maltrattamenti cui sono
sottoposti i pazienti nei centri di riabilitazione dianetici;
- Golden Era Productions (Produzioni Età
dell'Oro), settore deputato alla produzione di audiovisivi
propagandistici ed esplicativi;
- Office of Special Affaires (OSA =
Ufficio per le Questioni Speciali), il temibile "servizio
segreto" dell'organizzazione.
Forte di questa mastodontica organizzazione, Scientology
non solo resiste a tutte le critiche mossegli, ma spesso contrattacca i suoi
detrattori e quanti investigano sulle sue attività, sommergendoli di cause
per diffamazione (in ciò assistita dai migliori avvocati disponibili sulla
piazza), e, si sospetta, ricorrendo anche a metodi estremamente
spregiudicati, se non assolutamente illegali; ad esempio scavando nella loro
vita privata, onde individuare eventuali peccati e debolezze che li rendano
ricattabili, o rendendoli oggetto di anonime minacce, molestie ed azioni di
sabotaggio ai danni delle rispettive proprietà.
- 47 -
|
In realtà non è mai emersa alcuna certezza in senso giuridico
che tali atti siano riconducibili all'organizzazione; ma è un fatto
indiscutibile che le persone critiche nei suoi confronti sono esposte ad una
serie di persecuzioni, simili a quello che lo stesso fondatore Hubbard, in alcune lettere di direttive interne,
prescriveva di attuare nei confronti degli oppositori.
Questa tecnica sembra sia valsa ad ottenere, nonostante gli evidenti fini di
lucro, il riconoscimento come organizzazione religiosa, e quindi l'esenzione
fiscale, da parte dell'International Revenue Service, la massima
autorità fiscale negli USA.
In pratica la "Chiesa" avrebbe raccolto, mediante investigatori
privati, del materiale contro funzionari dirigenti dell'IRS, per poi
intentare loro più di 50 procedimenti civili e penali, in modo da vincerne la
resistenza, come poi sembra essere accaduto; ed infatti, nel 1993, ribaltando
improvvisamente un consolidato orientamento negativo, quell'ufficio
ha accolto le richieste della setta; peraltro, in contrasto con la prassi
finora seguita di rendere pubblici gli atti dei procedimenti amministrativi,
le motivazioni di tale decisione non sono ancora stati depositati.
Un'altra importante vittoria è stata ottenuta in Francia, ove, nel luglio 97,
la Corte
d'Appello di Lione, pur dichiarando un ex leader della setta colpevole di
frode ed omicidio preterintenzionale in relazione a fatti avvenuti nel
novembre 1996, ha
riconosciuto che "Scientology può
rivendicare il titolo di religione e sviluppare in piena libertà, nel quadro
delle leggi esistenti, le sue attività, comprese quelle missionarie e di
proselitismo".
In Italia il primo Hubbard Dianetics
Institute è stato costituito nel 1977 a Milano;
successivamente sono sorti altri centri in tutte le regioni.
In seguito a varie denunce ed esposti, più volte gli organi di Polizia si
sono occupati dell'associazione, i cui responsabili di Milano, Brescia,
Novara, Torino, Trieste, Udine, Pordenone, Treviso, Padova, Ravenna, Ferrara,
Firenze, Roma, Catania, Cagliari, alcuni dei quali già pregiudicati per reati
contro il patrimonio o in materia di stupefacenti, sono stati indagati per
truffa, esercizio abusivo della professione sanitaria, commercio di
specialità medicinali non registrate, circonvenzione di incapace, violazioni
fiscali e valutarie.
La maggior parte dei relativi procedimenti è confluita, per competenza e
connessione, presso il Tribunale
di Milano, dove l'Ufficio Istruzione, che già nel novembre del 1986 aveva
disposto la
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|
perquisizione e la chiusura dell'Hubbard
Dianetics Institute e
delle strutture ad essa collegate su tutto il territorio nazionale, con
sentenza del 3.10.88 ha disposto il rinvio a giudizio di numerosi adepti.
L'organizzazione si è allora riproposta, per aggirare il divieto ad
esercitare le proprie pratiche, come confessione religiosa, ribattezzandosi
"Chiesa di Scientology", peraltro "autocefala" rispetto a quella americana.
Nel frattempo il 1^ grado del procedimento si è concluso con la sentenza del
2 luglio 1991, che ha sostanzialmente rigettato l'ipotesi accusatoria,
assolvendo la maggior parte degli imputati.
Avverso tale sentenza il Pubblico Ministero ha proposto appello ed il
5.11.1993, i giudici della 3^ Sezione Penale della Corte D'Appello di Milano
si sono pronunciati in senso opposto, accogliendo la tesi della pubblica accusa,
secondo cui la setta costituisce un sodalizio criminale finalizzato al
compimento di reati contro il patrimonio, e condannando una cinquantina
d'imputati a pene oscillanti tra i 3 mesi di arresto (per i soli reati
tributari) ed i 4 anni e 3 mesi di reclusione per associazione per
delinquere, circonvenzione di incapace ed estorsione.
Contrariamente, il 9.2.1995 la
Corte di Cassazione, su ricorso dei legali
dell'organizzazione, ha annullato la sentenza, rimettendo gli atti ad altra
sezione della Corte d'Appello di Milano per un nuovo giudizio; ma i giudici
di rinvio, il 2.12.96, hanno confermato l'ipotesi accusatoria principale,
dichiarando gli imputati colpevoli di associazione per delinquere e
prosciogliendoli dagli altri reati per sopravvenuta prescrizione.
Anche questo giudicato è stato sottoposto ad impugnativa innanzi alla Suprema
Corte, che l'8.10.1997, con sentenza n. 1329, ha nuovamente
annullato per vizio di motivazione la pronuncia di merito, rigettando le
argomentazioni con le quali era stata denegata la natura religiosa
dell'organizzazione e rinviando per nuovo giudizio ad altra sezione della
Corte d'Appello di Milano.
Quest'ultima decisione appare invero piuttosto
innovativa, soprattutto nella parte in cui si sostiene che lo svolgimento di
un'attività organizzata, sistematica e "aggressiva" di raccolta
fondi non pregiudicherebbe da sé il riconoscimento del carattere di
confessione religiosa, in quanto anche le religioni tradizionali "...hanno
da sempre imposto ai fedeli il pagamento di oboli, ai loro primordi estesi
ben oltre il valore pressoché simbolico, cui ora sono ridotti...";
ed ancora che: "... la crudezza delle metodiche adoperate... appare
assai meno eccessiva
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|
ove si considerino le metodiche di raccolta dei fondi in
passato adoperate dalla Chiesa cattolica... e che la vendita delle
indulgenze... si fondò essenzialmente su un'insopportabile e terrorizzante
enfatizzazione delle sofferenze espiatorie riservate ai credenti nell'Aldilà..."
Così pure, per quanto riguarda la vendita di beni e servizi, che di fatto
evidenzia il fine lucrativo della setta, secondo la Suprema Corte
"non può avere significato alcuno, se non quello di documentare
proprio l'esistenza di servizi religiosi... l'offerta ai fedeli di tali
servizi con esplicitazione dei relativi costi...
Fino a qualche lustro addietro, infatti, elenchi non meno precisi e
dettagliati erano notoriamente affissi alle porte di non poche sacrestie di
Chiese cattoliche e informazioni del genere forniva in ogni caso al bisogno
qualsiasi sacerdote richiesto di servizi religiosi...". Pertanto
"dissentendo dal giudizio pregresso, pertinente il riconoscimento di
attività collaterali di natura commerciale in ordine alla percezione delle
quote degli iscritti ai corsi, alla vendita dei libri e pubblicazioni
religiose", si è sottolineato che "tali specifiche attività
sono intrinsecamente pertinenti ai fini istituzionali e religiosi, in quanto
dirette a procurare l'autofinanziamento".
Oltre a conseguire piena legittimazione sul piano giuridico, i membri
italiani di Scientology appaiono particolarmente
interessati ad accreditarsi presso l'opinione pubblica nazionale ed
internazionale.
L'estate scorsa, in particolare, hanno inviato all'Ambasciatore della
Repubblica Tedesca, al Ministro degli Affari Esteri ed al Presidente della
Commissione del Dipartimento di Stato americano sulle religioni all'estero,
oltre cento lettere, in cui: accusavano il governo tedesco di attività
discriminatoria e persecutoria nei confronti della "Chiesa"; richiedono
l'intervento del Ministro degli Affari Esteri affinché cessino, in nome dei
diritti umani e della libertà di religione, tali atteggiamenti vessatori;
rappresentano le attività socialmente utili svolte in tutto il mondo, nonché
la validità delle "tecniche" adoperate nei corsi per il
raggiungimento di stati di benessere psico-fisico; evidenziano il
riconoscimento, in numerosi Stati, della natura religiosa dell'organizzazione
e della piena liceità delle pratiche in essa svolte.
E' la prima volta che la setta, nel nostro Paese, adotta questa forma di
pressione istituzionale, che del resto appare del tutto coerente con la sua
strategia internazionale.
Altre iniziative sono state intraprese in varie città:
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|
- ad Ancona, il 12 settembre 1997, è stata effettuata una
raccolta di firme per l'affermazione della libertà religiosa conformemente ai
principi costituzionali. La programmata fiaccolata con corteo non ha però
avuto luogo, in quanto gli organizzatori non avevano presentato in tempo
utile il necessario preavviso;
- a Ravenna, il 18 settembre successivo, la "Chiesa" ha indetto una
"Crociata per la libertà, religione e rispetto dei diritti umani",
nel contesto della quale è stato effettuato un corteo con fiaccolata al quale
hanno partecipato una sessantina di persone.
Altre manifestazioni sono state poste in essere nei giorni 25 e 26 dello
stesso mese rispettivamente a Milano e a Roma, a ridosso della conclusione
del processo citato, mentre dal dicembre 1997 l'organizzazione ha
avviato, nella provincia di Venezia, una campagna di propaganda all'interno
di istituti scolastici.
Sulla base di quanto finora illustrato, non può escludersi che l'associazione
elabori quanto prima nuove strategie per acquisire ulteriore visibilità; il
tenore delle medesime sarà verosimilmente commisurato all'esito dell'ennesimo
giudizio di rinvio pendente presso il Tribunale di Milano.
SEDI
Avellino
Aosta
Barletta (BA)
Gorle (BG)
Brescia
Cagliari
Catania
Como
Cantù (CO)
Cosenza
Codigoro (FE)
Firenze
Genova
Lecce
Livorno
Lucca
Briosco (MI)
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|
Cernusco sul Naviglio (MI)
Lissone (MI)
Milano
Monza
Macerata
Mantova
Modena
Villadossola (NO)
Novara
Nuoro
Padova
Palermo
Pordenone
Ravenna
Vittoria (RG)
Roma
Cairo Montenotte (SV)
Siracusa
Martina Franca (TA)
Torino
Castelfranco Veneto (TV)
Trieste
Udine
Verona
Totale aderenti: 7000
La setta risulta presente anche nelle seguenti province o comuni: Altilia e Campora S. Giovanni
(CS), Cuneo, Enna, La Spezia, Piacenza,
Trapani.
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NUOVI MOVIMENTI MAGICI
Distribuzione regionale e dettaglio per province
|
REGIONE
|
DENSITÀ
|
CITTÀ
|
DISTRIB.
|
Valle D'Aosta
|
Bassa
|
Aosta
|
2
|
Piemonte
|
Alta
|
Torino
Cuneo
Novara
|
7
2
5 = 14
|
Lombardia
|
Alta
|
Milano
Brescia
Como
Cremona
Lecco
Mantova
Pavia
Sondrio
Varese
|
5
2
3
1
1
1
2
1
1 = 17
|
Trentino
|
Bassa
|
Bolzano
Trento
|
1
2 = 3
|
Veneto
|
Alta
|
Venezia
Belluno
Padova
Treviso
Vicenza
Verona
|
4
1
1
3
4
7 = 20
|
Friuli V. G.
|
Media
|
Trieste
Pordenone
Udine
|
4
2
3 = 9
|
Emilia Romagna
|
Alta
|
Bologna
Ferrara
Forlì
Parma
Ravenna
Reggio Emilia
|
9
1
3
2
2
2 = 19
|
Liguria
|
Bassa
|
Genova
|
3
|
Marche
|
Bassa
|
Macerata
Pesaro
|
1
2 = 3
|
Toscana
|
Media
|
Firenze
Arezzo
Pistoia
Siena
|
7
1
1
1 = 10
|
Abruzzo
|
Bassa
|
L'Aquila
Chieti
Pescara
|
3
2
1 = 6
|
Umbria
|
Bassa
|
Perugia
|
3
|
Molise
|
Bassa
|
Campobasso
|
1
|
Lazio
|
Alta
|
Roma
Viterbo
|
12
2 = 14
|
Campania
|
Bassa
|
Napoli
Salerno
|
3
1 = 4
|
Puglia
|
Media
|
Bari
Brindisi
Foggia
Lecce
Taranto
|
5
1
1
1
1 = 9
|
Sardegna
|
Bassa
|
Oristano
|
2
|
Basilicata
|
Bassa
|
/
|
0
|
Calabria
|
Bassa
|
Reggio Calabria
Vibo Valentia
|
2
1 = 3
|
Sicilia
|
Bassa
|
Palermo
Catania
Messina
Siracusa
Trapani
|
1
1
1
2
1 = 6
|
|
MOVIMENTI ESOTERICI ED OCCULTISTICI
Nel panorama poliedrico e cangiante dell'esoterismo è difficile adottare precise categorie di
riferimento; innanzitutto perché gli insegnamenti, i simbolismi ed i rituali
dei grandi movimenti storici sono stati tramandati a volte intatti, a volte
contaminati con elementi del tutto estranei alla tradizione originaria, snaturandone
il significato ed il valore; inoltre perché nel tempo sono sorti e continuano
a proliferare una miriade di gruppuscoli che, pur attingendo spesso a formule
e suggestioni piuttosto risalenti, hanno elaborato sistemi concettuali nuovi,
non sempre collocabili all'interno delle scuole e correnti di pensiero
individuate dagli studiosi.
In linea di massima, comunque, assumendo come parametri di qualificazione
determinati concetti di base, possono riconoscersi alcune tipologie più
ricorrenti.
GRUPPI INIZIATICI,
FRATERNITA' UNIVERSALI, ORDINI PITAGORICI
Il concetto di "iniziazione", vale a dire l'ammissione dell'adepto
all'interno di una ristretta cerchia di eletti depositari di un sapere
occulto, negato ai più, di solito realizzata nel corso di una cerimonia
segreta, caratterizza un po' tutti i movimenti esoterico-occultistici,
rappresentando il distinguo più evidente dai movimenti religiosi, laddove,
invece, chiunque può entrare a far parte della comunità attraverso un atto di
"conversione" alla fede pubblicamente professata.
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|
Tuttavia, mentre alcuni gruppi sembrano aver in parte
rinunciato sia all'esclusività degli insegnamenti tramandati, sia alla
particolare riservatezza delle formule rituali adottate nel cooptare nuovi
affiliati, diffondendo un'ampia pubblicistica ed arrivando addirittura a
raccogliere "iscrizioni" per corrispondenza, altri insistono su
elementi di tipo misterioso.
Vi sono poi organizzazioni che, pur indicando la necessità di sottoporsi alla
guida ed all'autorità gerarchica di grandi iniziati, che assumono quindi il
ruolo di "maestri", propongono un cammino di perfezionamento
accessibile a tutti, percorrendo il quale si può giungere a cogliere una
"verità universale", precedente e superiore a tutte le religioni,
su cui dovrebbe fondarsi una nuova unione "fraterna" degli uomini.
Secondo un orientamento, diffuso soprattutto nell'ambiente delle cosiddette
"massonerie di frangia", il modello originario di "fraternità
universale" sarebbe rappresentato dai discepoli del filosofo classico
Pitagora, le cui dottrine, opportunamente rielaborate ed attualizzate, sono
alla base di complesse elaborazioni concettuali che contengono nuove (e
talvolta piuttosto bizzarre) visioni antropologiche e cosmologiche.
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|
ORDINI ROSICRUCIANI
Tra il 1614 ed il 1616, a Kassel in Germania, vennero stampati e diffusi in forma
anonima tre opuscoli (Fama Fraternitatis, Confessio Fraternitatis, Nozze
Alchemiche di Christian Rosenkreutz)
ove si narrava l'itinerario spirituale di un misterioso personaggio ammesso
alle più alte iniziazioni, che avrebbe trasmesso la sua straordinaria
conoscenza acquisita in materia di alchimia ed occultismo ad un gruppo di
discepoli, fondando una società segreta.
Successivamente, nel 1626,
a Parigi vennero affissi dei manifesti nei quali si
annunciava che "i deputati del Collegio Principale dei Fratelli della
Rosacroce" stavano invisibilmente
soggiornando nella città.
A partire da quel momento e per lungo tempo, appassionati e studiosi di esoterismo hanno inseguito le tracce dei misteriosi
"fratelli", la cui effettiva esistenza, però, non è mai stata
comprovata.
Alcuni ritengono (ed è l'ipotesi più verosimile) che si sia trattato di un canard,
una beffa letteraria partorita da un gruppo di intellettuali
cristiano-protestanti che avversavano il Papato della Controriforma ed i
Gesuiti (in tal senso depone la successiva identificazione dell'autore delle Nozze
Alchemiche nel pastore luterano Johann Valentin
Andreae); altri ancora lo considerano un fenomeno
generato all'interno delle corporazioni massoniche.
Al di là delle interpretazioni storiografiche, la leggenda dei Rosacroce era ormai nata; e da allora molti gruppi
iniziatici hanno rivendicato una filiazione diretta dall'inafferrabile
confraternita, dando origine agli ordini rosicruciani
moderni.
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|
GRUPPI GNOSTICI
Secondo alcuni autori, la gnosi potrebbe essere
considerata un "tertium genus"
rispetto a religione e magia; l'esperienza gnoseofanica,
infatti, consisterebbe in una conoscenza superiore delle realtà soprannaturali,
che per se stessa consentirebbe l'accesso ai gradi più alti di coscienza.
Invero, così intesa, la gnosi rappresenta una linea di tendenza comune a
tutti i movimenti magici, quantomeno sulla base della definizione di magia
proposta in questa sede.
Bisogna tener conto, tuttavia, della differenza intercorrente tra la voce
"gnosi antica" o meglio "gnosticismo", che in ambito
cristiano identifica la dottrina condannata dalla Chiesa nei primi secoli, e
lo gnosticismo moderno o neognosticismo, dottrina eclettica che attinge
elementi e suggestioni dal buddismo, dal tantrismo
e dall'esoterismo occidentale.
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|
GRUPPI
DEDITI A MAGIA CERIMONIALE
Convenzionalmente al termine magia sono associati una
serie di aggettivi volti ad indicare, in senso generico o specifico, il
risultato cui la stessa è finalizzata; e così, accanto alle diffusissime, ma
assai poco "tecniche" dizioni di magia bianca e nera,
si parla anche di magia pratica, gnostica, evocatoria,
della vita.
Quello che maggiormente rileva, tuttavia, è la differenza tra magia iniziatica e cerimoniale.
La prima (propria delle fraternità universali, degli ordini rosicruciani e pitagorici, dei gruppi gnostici)
attribuisce massima importanza alla regolarità delle iniziazioni,
all'autenticità delle cosiddette "patenti" necessarie per operare
secondo determinati crismi, alla successione delle filiazioni secondo una
linea di continuità; la seconda s'interessa degli effetti concretamente
conseguenti all'esercizio di talune pratiche, ed all'utilizzo di specifiche
formule tecniche, sia "canoniche" che individualizzate.
- 74 -
|
SPIRITISMO
L'idea che sia possibile venire occasionalmente in
contatto con uomini che non sono più sulla terra o con esseri sovrannaturali,
dimoranti in una dimensione ultrasensibile, è antichissima e comune a quasi
tutte le religioni.
- 78 -
|
Tuttavia, lo spiritismo moderno, fondato sulla
convinzione che gli spiriti (anime dei trapassati o altre entità incorporee)
possano essere evocati ed interrogati ricorrendo all'intermediazione di
soggetti dotati di particolari facoltà o semplicemente osservando determinate
procedure (come, ad esempio, la "catena delle mani" rappresentata
nella foto), affonda le sue radici nel mesmerismo tardo-settecentesco,
esplode come fenomeno di massa nella metà del secolo scorso con le famose
esperienze medianiche delle sorelle Fox (spiritismo
classico), passa attraverso il Kardecismo
e le concezioni filosofico-religiose allo stesso
collegate, e confluisce nei movimenti moderni dello channeling,
del neo-sciamanesimo e della New Age.
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|
CULTI UFOLOGICI
I cosiddetti culti dei "dischi volanti", da
non confondersi con l'ufologia (analisi parascientifica delle
testimonianze e delle tracce materiali riguardanti la presunta venuta sulla
terra di forme di vita intelligenti provenienti da pianeti esterni al sistema
solare), sono ritenuti in buona parte
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|
assimilabili allo spiritismo moderno.
Si basano, infatti, sul rapporto, anche soltanto
psichico e telepatico, che si sarebbe stabilito tra alcuni uomini (contattati)
ed esseri extraterrestri, portatori di messaggi rivelatori e salvifici,
spesso considerati inviati celesti (simili agli angeli del cristianesimo) o
addirittura divinità vere e proprie (cui si attribuisce la creazione della
razza umana).
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|
NEOPAGANESIMO E NEW
AGE
Il riferimento, nell'ambito di movimenti magico-religiosi contemporanei, agli dei della Roma
imperiale e dei miti germanici, inducono spesso ad associare il nuovo
paganesimo alle ideologie dell'estrema destra.
Se questo è senza dubbio vero nell'esperienza di alcuni gruppi politeisti
italiani
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|
e della corrente ariosofica
austro-tedesca, si deve rilevare come nel neo-celtismo
europeo confluiscano elementi di opposto segno politico; mentre molti gruppi
New Age di tipo "acquariano",
che pure privilegiano un rapporto magico con la natura e con le forze occulte
che la permeano simile a quello delle antiche visioni pagane, sono
caratterizzati da tematiche (l'ecologismo, il
femminismo, la tolleranza e l'integrazione razziale) tipiche delle ideologie
di sinistra.
l fenomeno, pertanto, va forse ricondotto nell'ambito della spiritualità
globale che percorre tutto il movimento della "Nuova Era", laddove
il rigetto delle chiese ufficiali e la costruzione di un'antropologia
alternativa costituisce la base comune su cui s'innestano le componenti più
disparate: dalle religioni dei primitivi (sciamanesimo,
animismo) alle credenze negli spiriti elementali (il piccolo popolo del folklore
scozzese o i devas della cultura induista),
dai concetti filosofico-religiosi orientali alla
parapsicologia, dalla psicologia transpersonale
alla medicina olistica.
- 85 -
|
SATANISMO E
LUCIFERISMO
Circoscrivere il significato del termine satanismo ad
un ambito certo e definitivo non è facile; si tratta, infatti, più di una
tendenza che di un movimento vero e proprio.
Alcuni studi sociologici inquadrano i satanisti in
due grandi categorie: quella dei solitari e quella degli affiliati
a gruppi, all'interno delle quali si riconoscono varie tipologie (i tradizionali,
gli acidi, gli psicotici, i sessuali, gli anticristiani,
i baphomettisti, i carismatici, i razionalisti
ed altre).
Più efficace appare la schematizzazione, basata su elementi culturali e
simbologie adottate, che distingue:
- satanismo occultista = fondato sull'accettazione della visione del
mondo contenuta nella Bibbia, salvo schierarsi, invece che con Dio, dalla
parte del Diavolo. Trae spunto, per molti versi, dalla stessa iconografia
cristiana, in particolare dalla tradizione ebraica, con le sue
particolareggiate descrizioni delle geenna e delle corti infernali
- 96 -
|
(Jacque Dourcet-Valmore,
nel "Livre Rouge",
elenca ben 137 demoni, divisi in due caste, quella dei nobili e quella dei
guerrieri, la prima composta di sette ordini, la seconda di altrettante
schiere). In pratica è quello, per così dire, "classico", che
dissacra, rovesciandoli, valori, emblemi e riti del cattolicesimo (i
comandamenti immorali, la croce capovolta, la messa nera);
- satanismo razionalista = in cui Satana rappresenta un simbolo di
ribellione, anticonformismo e edonismo;
- satanismo acido = mero pretesto per dare sfogo ad intime
perversioni, attraverso esperienze drogastiche,
orgiastiche o atti di violenza. E' il fenomeno più incontrollabile e pericoloso;
- luciferismo = d'ispirazione manichea, per il quale Satana è uno dei due princìpi vitali antagonisti da cui è scaturito
l'universo; dunque non è il male, ma semplicemente l'opposto di Dio, ed è
altrettanto necessario.
In Italia sembrano rappresentate un po' tutte queste componenti, con
prevalenza della prima e della terza.
Stante la naturale tendenza dei gruppi satanisti ad
operare clandestinamente, le proiezioni numeriche sono vieppiù incerte, tanto
più che le informazioni in merito sono spesso acquisite indirettamente (da
sedicenti fuoriusciti o da fonti giornalistiche) e come tali impossibili da
riscontrare; ma si possono categoricamente escludere le cifre abnormi
(centinaia di sette per migliaia di seguaci) propalate talvolta dagli organi d'informazione
o da alcuni sedicenti esperti. Pura fantasia, ovviamente, anche
l'affermazione che queste eterogenee conventicole siano collegate ad
un'organizzazione centrale, una sorta d'"internazionale satanica",
guidata da un Antipapa Nero.
E' comunque innegabile che, un po' dovunque, siano state e continuino ad
essere rinvenute, in zone di campagna (all'aperto, in grotte, in cappelle
sconsacrate) o in periferie urbane (edifici in rovina, strutture dismesse, locali abbandonati), tracce che testimoniano l'avvenuta
celebrazione, rigorosamente nottetempo, di cerimonie a sfondo satanico.
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STREGHE
L'antica conoscenza delle
erbe e della magia, appannaggio delle donne fin da1 Paleolitico, dopo l'avvento
dei Cristianesimo impensierì le autorità ecclesiastiche, che vedevano in essa
la sopravvivenza dei riti pagani, fino al punto di spingere l'inquisizione a
combattere le presunte alleate del maligno con mezzi che sarebbe poco definire
diabolici.
Qualche anno fa, nel corso di una dimostrazione studentesca all'università di
Chi ago, si assisté a una scena insolita: un gruppo di giovani donne
stranamente vestite, con tanto di cappelli a cono, cappe nere e scope,
inalberavano una serie di cartelli su cui era scritto 'Women's
Interational Terrorist Corps from Hell'
('Corpo - terrorista femminile internazionale del inferno'),
ossia, come si rilevava dalle iniziali delle parole stesse, WITCH, inglese
significa strega. Anche al di qua dell'oceano, nella vecchia Europa, il
movimento femminista era sceso allora nelle piazze (è successo ieri, eppure
pare già
preistoria), scandendo ad alta voce, davanti ai maschi perplessi, motti in cui siaffermava: "Tremate tremate,
le streghe son tornate". Intanto, ancora in
America, Sibyl Leek che
sfornava volumetti in cui illustrava a tutti le sue
arti magiche e compariva in televisione, nel corso di trasmissioni
fortunatissime, sostenendo apertamente: "Sono una strega". Lo stesso
accadeva in Inghilterra:-qui era Maxime Sanders, per nulla intimorita dalle telecamere, ad
affermare la sua appartenenza a una 'coven', una
congrega di streghe i cui rituali si rifacevano all'antica religione celtica.
Sempre negli Stati Uniti, in California, Anton Lavey, autonominatosi 'papa
dell'inferno', aveva fondato una sua 'chiesa', raccogliendo circa diecimila
adepti, tutti molto interessati alle messe nere che vi venivano officiate. Meno
pubblici, anzi circondati da un rigoroso riserbo, erano cerimoniali simili che
si celebravano a Pa-rigi, a Londra e in parecchie
città della Germania Occidentale.
Molte circostanze fanno pensare che le streghe sono tornate di moda. Accanto a
quelle che non esitano a definirsi tali, c'è l'immenso sottobosco di maghe,
indovine, chiromanti. Ci sono anche le necromanti,
cui l'era moderna ha posto accanto un re-gistratore per catturare le voci
dall'aldilà, con le medium, rimaste affezionate alle sedute spiritiche.
Dobbiamo, tuttavia, sottolineare un particolare. Tutte queste streghe, dalle
femministe che vorrebbero interpretare in chiave di oppressione della donna il
periodo storico della 'grande caccia', alle altre che
si proclamano seguaci della tradizione, fino alla maga di paese o di città, non
fanno assolutamente paura, non sono evocatrici del terrore che serpeggiò nei
loro confronti nei secoli scorsi.
Le streghe del nostro tempo, così ben inserite e accettate, appaiono simili a
quelle di una remota antichità, quando nell'epoca precristiana,
veniva affidato loro il compito di occuparsi di tutto ciò che era considerato
magico.
(A lato una foto di Leila Waddell, una delle "streghe" della corte di Aleister Croley, "mago del
nostro tempo!" foto della BBC)
Un filo sottile pare dunque
legare
le streghe di ieri e di oggi,
un filo brutalmente spezzato soltanto nel medioevo, quando si scatenarono gli
orrori che tutti conosciamo.
Perché questo avvenne? Che cosa avevano di tanto terribile, di tanto
condannabile, le streghe vissute in quel periodo?
Per trovare la risposta a queste domande bisogna andare molto a ritroso nel
tempo, al primo millennio della nostra storia e ai primi secoli del secondo: è
qui che pian piano nasce, cresce e matura il nocciolo della questione, che si
vedrà esplodere poi in tutta la sua virulenza proprio come le malattie che
conoscono una troppo lunga incubazione.
Abbiamo detto che le streghe dell'antichità (come avviene ai nostri giorni)
erano per lo più benevolmente tollerate all'interno della società: in qualche
caso erano persino esaltate. Delle loro doti si parlava con stupore e
meraviglia, mai con raccapriccio: ce lo dimostrano le stupende figure della
mitologia ellenica come Circe e Medea, l'archetipo e il prototipo, se vogliamo,
di tutte le streghe belle e maliarde, capaci di incantesimi straordinari.
Le cose cambiano più tardi, presso i Romani, come sempre pratici e
dissacratori: ce lo conferma Orazio presentandoci la sua Canidia,
una strega orribile dalle unghie adunche e dai capelli scarmigliati in cui si
annidano serpenti. Canidia è necromante
ed esperta in filtri d'amore, ma le sue pratiche ci vengono descritte in tono
satirico e irriverente, come a significare: vale la pena di avere fiducia in
megere come questa?
Si era ai tempi di Augusto e Roma pullulava di personaggi come Canidia, cui il popolo, si rivolgeva per ottenere responsi
ed incantesimi di ogni tipo. L'imperatore (come, del resto, gli intellettuali
romani) ave-va verso il dilagare delle arti magiche un atteggiamento di
scherno. Non era un rifiuto della magia in sé, ma del modo in cui veniva
praticata (e ancora troviamo un parallelo con la nostra realtà: anche i maghi e
gli indovini d'oggi non godono una fama troppo buona). Augusto cercò di
ripulire l'ambiente, spedendo tutti coloro che esercitavano l'occultismo fuori
di Rom-a, ma non ottenne risultati apprezzabili.
Negli anni, nei secoli seguenti, anzi, la magi-a conquistò tutte le classi.
Nel frattempo era intervenuto qualcosa di nuovo, un avvenimento destinato a
sconvolgere il corso della storia: il Cristianesimo si stava imponendo come la
religione dominante, spazzando via gli dei pagani. Fino allora il politeismo
aveva consentito di non inquadrare esattamente il Bene ed il Male: con le
divinità, spesso caratterizzate da tratti spiccatamente umani, si poteva
trattare, giungere a compromessi; e si riconosceva appunto che maghi e streghe,
con le loro doti particolari, potevano mediare più facilmente dei comuni
mortali favori e intercessioni.
Con il Cristianesimo questa visione cambia radicalmente. Il Dio Onnipotente del
Vecchio Testamento è l'Essere Supremo, al quale ci si deve rimettere del tutto.
Bisogna seguirne le leggi e pregare per implorare l'assistenza e ottenere il
perdono delle colpe commesse. Non c'è possibilità di appellarsi altrove. Le
pratiche magiche diventano così uno dei più gravi peccati contro Dio, poiché
coloro che ne fanno uso cercano di opporsi alla Sua volontà. La Bibbia, in proposito, è
esplicita: "Non sopporterete che vivano gli stregoni" (Esodo, 22,18).
Il re Saul, in effetti, "scacciò i maghi dal paese": tuttavia egli
stesso, quand'era gravemente afflitto, ricorreva alla pitonessa di Endor. Tanto ci suggerisce che non si negava l'efficacia
della magia, ma che, piuttosto, era male servirsene. E Saul dovette
accorgersene personalmente. La
Bibbia stessa ci informa che un giorno il re si recò dalla
strega di Endor perché evocasse lo spirito di
Samuele, al fine di sapere in anticipo quali sarebbero state le sorti di una
battaglia che avrebbe avuto luogo il giorno dopo. Sarnuele
si presentò, ma era visibilmente seccato di essere stato disturbato: con voce
rabbiosa profetò senza mezzi termini una sconfitta e la morte di Saul. Così fu.
L'episodio contiene un ammonimento implicito: coloro che si rivolgono alla
magia non finiscono bene. Il Cristianesimo fece proprio l'atteggia mento
rigoroso ebraico verso l'occulto, e quando Costanlino,
nel 313, dichiarò la nuova fede religiosa di Stato, ordinò pene severe verso
coloro che "incantano la mente delle persone modeste". Ma la magia
era troppo radicata nella società romana per essere estirpata Si presentava, inoltre,
un altro problema:
continuavano a sopravvivere riti e culti profani',
che nella loro estrinsecazione contemplavano il ricorso a spiriti e divinità
che dovevano ormai essere banditi: le autorità ecclesiastiche si resero conto
che maghi e streghe, in sostanza, tenevano in vita il paganesimo. Nacque così
il peccato di eresia, esteso a tutti i praticanti dell'occulto.
(A fianco un immagine delle 'streghe' del Macbeth shakespeariano appartengono piuttosto alla categoria delle
visioni premonitrici. Come si vede, col vocabolo 'strega' si comprendeva di
tutto un po': dall'erborista quanto mai utile in passato quando la medicina era
meno progredita all'avvelenatrice professionista... foto Mary Evans Picture Library).
Dalle cronache si sa che i riti pagani continuano fino a tutto il V secolo,
sempre puniti dalle leggi. Poi le notizie si fanno più rare, mentre si registra
una certa tolleranza verso i 'dissidenti': probabilmente or mai abbastanza
sicura di sé, la Chiesa
lascia vivere in tranquillità coloro che con arti magiche e pozioni di erbe
pretendono di alleviare dolori, di guarire malattie. Ma all'orizzonte si stanno
addensando grosse nubi. La parola 'eresia' riprende a circola re: dopo il Mille
si, sente sempre più spesso parlare di sette scismatiche come quelle dei Catari
e dei Valdesi. Persino i Crociati, tornando dalle loro missioni in Terra Santa,
contribuiscono a diffondere tesi contrarie alla fede cattolica. I Templari ne
sono una prova lampante, e la fine sul rogo del gran maestro dell'Ordine, Jacques de Molay, ci dice che il
tempo per i grandi processi dell'Inquisizione è ormai maturo.
Questo tribunale speciale era stato fondato nel 1184, quando il papa Lucio III
aveva chiamato intorno a sé i vescovi per ordinare una sistematica inchiesta (inqui-sitio) nei confronti delle deviazioni che si andavano
registrando circa gli insegna-menti della Chiesa cattolica. Chi non pote-va
provare la propria innocenza veniva scomunicato e consegnato alle autorità
secolari per la condanna, a morte nella maggior parte dei casi. In effetti
l'eresia prevedeva la pena capitale fin dai primi secoli della nostra era, ma
raramente la legge aveva trovato applicazione. Questa volta doveva essere
diverso.
La relazione tra eresia e magia era già stata stabilita in tempi lontani, come
abbiamo accennato. Qui venne riproposta, con una terribile aggravante: si
avanzò l'i potesi che streghe e stregoni stringessero
patti con il diavolo o che, comunque, per raggiungere i loro fini, si fossero
votati alle forze del male.
Satana, con il trascorrere del tempo, era diventato una presenza concreta per i
cristiani, un temibile avversario di Dio che ostacolava l'affermarsi del
principio del Bene. I fedeli ne avevano avuto nozioni astratte dalla Bibbia, ma
poi lo avevano conosciuto meglio attraverso le sue effigie, riprodotte sulle
vetrate delle chiese, nei bassorilievi dei cori, con incredibile profusione, in
una fauna fantastica, o attraverso simboli esoterici erroneamente interpreta
ti, come il Baphomet scolpito nella pietra delle
cattedrali. Il re degli inferi (come tut ta la sua coorte di demoni) poteva infatti prendere sembianze
umane ma più spesso prediligeva presentarsi sotto l'aspetto di un caprone, di
un lupo, di un gufo, o in forma semiumana. Era agli abitanti dell'inferno
(moltissimi, nell'ordine di milioni e milioni, come scrissero alcuni
'specialisti' medievali) che si dovevano tutte le miserie che affliggevano
questo mondo. Ed erano tante.
Per inquadrare esattamente i motivi che portarono alla caccia alle streghe non
si possono dimenticare le particolari condizioni che caratterizzarono il
periodo stori co da cui
tutto prese avvio, così riassunte dal periodico Storia Illustrata: "Le vicissi tudini economiche che
contrassegnarono il basso medioevo e l'inizio dell'età moderna furono forse le
più travagliate nella storia dell'uomo. "A partire dall' XI sec. l'Europa
fu sconvolta da crisi ricorrenti, determinate dalla dissoluzione dello Stato ad
opera del feudalesimo e, soprattutto, dall'incapacità della produzione agricola
di tenere il passo con i bisogni di una popolazione in tumultuoso aumento.
Basterà ricordare a questo proposito che il depauperamento degli scarsi terreni
coltivabili (la pratica della rotazione agraria era sconosciuta), l'uso
dell'aratro a chiodo e la trazione affidata unicamente al bue permettevano, da
mezzo millennio, una resa di due quintali e mezzo di grano per ettaro, mentre
gli abi tanti crescevano dai 42 milioni circa
dell'anno 1000 ai 73 milioni del 1300.
"Le frequenti carestie provocarono il fenomeno della sottoalimentazione e
questa favorì l'insorgere della mortalità infantile, giunta a tassi spaventosi
di oltre il cinquecento per mille, e delle epidemie".
Per quanto riguarda queste ultime, ricordiamo che nel 1089 il 'fuoco di S. Antonio' (oggi curabilissimo) sterminò milioni di persone,
mentre un'altra ecatombe si ebbe dal 1347 al 1350, con il flagello della peste
nera.
In queste condizioni catastrofiche il Diavolo divenne il simbolo di un altro
potere, quello 'nero' e malvagio, che dimostrava di poter avere la meglio sul
Bene. Stregoni, streghe e fattucchiere ebbero il loro momento d'oro: la gente,
disperata, si rivolgeva a loro, supplicandoli di interce-dere presso le entità
infernali per guarire da una malattia, per avere salvo il bestia-me, per fare
un buon raccolto. Forse i pra-ticanti delle arti occulte assecondarono un po'
troppo gli interpellanti e sfruttarono la situazione, creandosi la fama di
essere ad-detti alla magia nera e non sospettando che tutto ciò si sarebbe in
seguito ritorto contro di loro.
La Chiesa si stava infatti preparando a intraprendere la sua battaglia contro
il Male. E, con gli eretici e gli stregoni, furo-no soprattutto le donne a
farne le spese. Non potevano che essere le femmine, in-fatti, le preferite dai
diavoli, poiché essi, come maschi, ambivano ad avere alleate del sesso opposto,
formando 'coppie nere' che si venivano a opporre alla
famiglia cristiana.
E così le 'spose degli inferi', le streghe, vi-dero
maturare la loro tragedia.
La grande
caccia alle streghe
La strega è una figlia di
Satana: l'associazione che veniva ad accomunare fattucchiere, indovine e
guaritrici con le potenze infernali non nacque da un giorno all'altro, ma si
sviluppò pian piano. La stregoneria, nella sua accezione più stretta, che
contemplava l'applicazione della magia nera, con l'aiuto appunto del diavolo,
era tutta da inventare. Questo spiega perché persino Giovanna d'Arco, salita al
rogo nella piazza del mercato a Rouen, in Francia,
nel 1431, portava al momento del suo sacrificio una scritta che suonava così:
"Eretica recidiva, apostata, idolatra". Ma non "Strega". Quest'ultima accusa era in effetti stata formulata durante
il processo, ma costituiva ancora un'imputazione minore. Con il trascorrere del
tempo, la presenza di Satana si fece più ossessiva, determinata anche e
soprattutto dalle carestie e dalle pestilenze che tormentarono l'Europa e che
facevano presagire il trionfo del Maligno.
L'Inquisizione era al lavoro
già da un bel po', ma l'attività procedeva a tentoni, dato che i suoi scopi non
erano spesso esattamente chiari neppure agli inquisitori stessi. Nel 1375
qualcuno si era persino lamentato "che non c'erano più molti eretici come
fosse un peccato che una simile istituzione corresse il pericolo di essere in
futuro sciolta". Gli investigatori, in effetti, sapevano di dover
perseguire ogni forma erano di stregoneria e magia, ma erano incerti nel
procedere quando queste pratiche comprendevano anche l'eresia. I dubbi si
chiarirono definitivamente verso la fine del 1400. Con la sua bolla del 1484, Summis Desiderantes, Innocenzo
III fece un preciso riferimento al fatto che gli stregoni operavano con il
favore del diavolo per seminare il male nel mondo: "P pervenuto alle
nostre orecchie", dice la bolla nel punto che ci interessa, "e non
senza causarci gran pena, che in certe regioni della Germania e nelle province,
città, territori, distretti, diocesi di Magonza,
Colonia, Treviri, Salisburgo, Brema, parecchie
persone di entrambi i sessi, dimentiche della loro stessa salvezza e deviando
dalla fede cattolica, si sono date ai demoni incubi e succubi, per mezzo di
incantesimi, fatture, scongiuri e altre superstiziose infamie ed eccessi magici
con cui fanno deperire ed estinguersi la progenie delle donne, i piccoli degli
animali, le messi della terra, i grappoli delle vigne, i frutti degli alberi.
Ne sono vittime gli uomini e le donne, il bestiame di ogni genere, i vigneti, i
giardini, i prati, i pascoli, il frumento, le granaglie, i legumi. Queste
persone afflig-gono gli esseri umani, le bestie da soma, le mandrie, i greggi,
con ogni sorta di crudeli tormenti. Esse impediscono agli uomini di generare,
alle donne di concepire; esse rendono impossibile alle coppie sposate di
compiere il loro coniugale dovere, e con bocca sacrilega rinnegano persino
quella stessa fede che hanno ricevuto con il bat-tesimo. Esse non temono di
commettere crimini ed eccessi ancora più infamanti sotto istigazione del nemico
del genere umano, con pericolo per la loro stessa ani-ma, con offesa alla
maestà divina e danno un esempio pernicioso a molti".
Il contenuto della bolla è
molto impor-tante: contiene, in sintesi, quasi tutti i capi d'accusa che
saranno rivolti alle streghe; gli stregoni, che pure se la passeranno brutta,
vengono in second'ordine, poiché si diffonde il
concetto secondo cui sono le donne le prescelte di Satana, il quale cerca
seguaci del sesso opposto.
C'era ancora un problema. Come sco-prire in maniera inequivocabile le adepte
del demonio? A spiegarlo pensarono due domenicani tedeschi, Jacob
Sprenger e Heinrich Kramer, che nel 1486 pubblicarono il Malleus
Maleficarum (il martello delle streghe), "il
testo fondamentale", come scrive Serena Foglia, "che stabiliva
l'indissolubile legame tra stregoneria e sesso femminile. Divenne anche il
testo che, definendo il crimine religioso-sociale compiuto dalle streghe, ne
autorizza la soluzione finale (exterminium malefica
rum) ". Il Malleus non tralasciava nulla: vi
erano descritti tutti i metodi atti a riconoscere le infami streghe, da allora
perseguitate ovunque con un incredibile accanimento. Per i primi sospetti
bastava la deposizione di un cittadino, di un marito (che si presume fosse
ansioso di liberarsi della moglie), di un parente: rivalità tra vicini e gruppi
familiari ebbero così modo di trovare imprevedibile e terribile sbocco. Al di
là delle denunce effettuate per odio, rancore, risentimento, c'erano però quelle,
molto più numerose, collegate a tutta una vasta gamma di fenomeni nefasti
attribuiti a una determinata donna per i motivi più banali, assurdi. Il Malleus riferisce il caso di una vecchia di Baldhust la quale, offesa per non essere stata invitata a una
festa di nozze, pregò il diavolo di scatenare una tempesta e rovinare l'allegra
riunione. Tanto bastò a farla condannare. Essere anziane e sole, del resto, era
già un indizio, secondo le antiche immagini della strega, vecchia e laida che,
rifiutata dal mondo, si votava alle potenze infernali, le quali, almeno, le
davano la soddisfazione di tenerla in considerazione. Tratta in arresto
l'accusata, si procedeva agli interrogatori e, poiché di solito la poveretta
negava quanto le veniva addebitato (il commercio con Satana, i malefici), si
passava alla ricerca del 'bollo', il marchio particolare che il diavolo avrebbe
impresso alle sue adepte. Anche se si giunse persino a riconoscere in un
semplice neo, in una voglia, il famigerato segno, esso fu per lo più identificato
in un particolare punto del corpo che, perforato con un ago-spillone, avrebbe
dovuto mostrarsi insensibile e non emettere sangue. Luisa Muraro,
nel suo interessante volume La signora del gioco, ci dice però che questo
procedimento veniva effettuato dai tribunali laici, poiché "gli uomini di
chiesa lo consideravano una pratica superstiziosa".
La prova più evidente della
dedizione al diavolo era tuttavia fornita dalla confessione, che poteva essere
ottenuta volontariamente o mediante tortura; la più usata, con la bruciatura
delle piante dei piedi, era quella della corda, detta anche 'del curlo': all'imputata si legavano le braccia dietro la
schiena, dopo di che una carrucola la solle-vava mentre ai piedi si appendeva
un peso. Ciò aveva quasi sempre come con-seguenza la slogatura delle
articolazioni delle braccia e delle gambe. E' ovvio che le presunte streghe,
continuamente interroga-te con ripetute, ossessive domande sui loro misfatti,
finivano con il rendere la confessione voluta, purché il supplizio avesse fine.
Posate a terra, spesso
ritrattavano, e questo era un guaio per i giudici, che non potevano trascurare
l'opinione pubblica, la quale sovente non accettava di buon grado la condanna
di una strega che "non fosse costante", ossia che non mantenesse
ammissioni già fatte. Nel periodo più feroce della 'grande caccia',
comunque, non si andava troppo per il sottile. Si ri-prendeva con la tortura, e
la nuova commi-ssione era ritenuta valida. Anche negando ogni addebito (ma ben
poche incriminate, non sopportando gli strazi, riuscirono a sostenere la
propria innocenza), per le streghe non c'era scampo: se non riconoscevano le
loro colpe si diceva infatti che era il demonio a indurle a tacere; se
parlavano, era invece Dio che interveniva a far scoprire le loro malefatte.
Dai resoconti dei processi
giunti sino a noi si sa che i dibattiti non erano sommari: svolti per lo più
d'inverno, nel caldo dei tribunali, diventarono una specie d'industria oltre
che un sistema per trascorrere con tali diversivi i lunghi mesi rigidi.
Soprattutto nei primi tempi della grande caccia, mancavano i testimoni a favore
dell'imputata, ma le udienze si trascinava no normalmente per giorni e giorni.
Ogni volta si tornava sulle solite domande, per accertarsi che la strega non
cadesse in contraddizioni: i giudici desideravano ottenere una panoramica il
più possibile completa delle azioni compiute dalle 'figlie del diavolo', poiché ogni documentazione sarebbe servita per
altri analoghi processi. Esaminando nel loro insieme i dibattiti, se ne trae
quindi un'impressione di omogeneità: tutte le streghe affermano di essersi
votate a Satana, il quale le avrebbe marchiate con il 'bollo', tutte sostengono
di esseri unite carnalmente con lui, anche se "il suo sperma è come il
ghiaccio" (troviamo quest'affermazione già
esposta nel Malleus, i cui stessi autori erano stati
inquisitori), tutte dicono di aver partecipato accorrendovi in volo, ai famosi
sabba, cantando e ballando e commettendo le più turpi azioni. Per quanto
riguarda i malefici, poi, sono in sostanza quelli esposti nella bolla Summis Desiderantes: a questi
dobbiamo aggiungere una pratica misteriosa di cui si trova riferimento in tanti
processi svoltisi in Italia. Si tratta della 'consuma-zione', così spiegataci
da Luisa Muraro: "La vittima - bestia, bambino o
uomo veniva prelevata in stato di incoscienza e portata al sabba. Dopo che le
era stato succhiato (non sempre) il sangue, veniva bollita e mangiata a parte.
I resti, ossa, pelle e altro, erano poi ricomposti con arte magica: in luogo
delle parti mancanti si metteva paglia o stracci. Se per caso mancava un osso,
si metteva un legno di qualità appropriata. La vittima riacquistava così una
parvenza di vita. Quando qualcuno deperiva e moriva, la gente diceva che le
streghe l'avevano consumato". Non era dunque per la denutrizione che
allora si dimagriva, ma per l'azione delle streghe, queste maledette streghe
colpevoli di tut-to: persino se si rovesciava il latte. la colpa era attribuita
a una di loro, che se ne ap-propriava con le sue arti malefiche.
I lunghi processi erano,
oltre che segnati ciascuno da un dramma personale e da sofferenze che possiamo
soltanto pallidamente immaginare, molto costosi per l'imputata. Se costei aveva
la fortuna di possedere beni propri, poteva a ogni modo sempre sperare che il
prolungarsi del dibattito vedesse insorgere qualche elemento a suo favore. In
caso contrario, se era povera, dovevano intervenire i parenti, i quali,
naturalmente, avevano tutto l'interesse a far si che si giungesse al più presto
alla sentenza. Ogni spesa, dalle colazioni dei giudici ai panni forniti alla
detenuta, dalla legna usata per la stufa alla depilazione e alla visita del
corpo per la ricerca del 'bollo', dall'assistenza religiosa fino al trasporto
al luogo del supplizio, nel caso che la tortura l'avesse resa incapace di
camminare, era conteggiata all'imputata.
Alfine la sentenza arrivava.
Nel frattempo gli inquisitori avevano raccolto mate riale
a sufficienza per avviare ulteriori processi, in base alle indicazioni fornite
dalla presunta strega: costei, ripetutamente sollecitata sotto tortura a fare
il nome di
altre 'colleghe', finiva con l'indicare a caso questa o quella donna, spesso
una sua stessa parente. Vigeva, infatti, la convinzione secondo cui
l'insegnamento stregonesco veniva tramandato di madre
in figlia, da nonna a nipote, e giudici e carnefici non risparmiavano gli
sforzi per fare ammettere all'accusata che proprio così erano andate le cose.
Ogni causa veniva in talmodo a costituire la maglia
di una lunga catena, ampliando via via il numero
delle 'figlie di Satana' sottoposte a giudizio.
Emessa la condanna, la strega
veniva consegnata al braccio secolare, ossia ai governanti delle città, e arsa
sul rogo: la solenne proclamazione ed esecuzione delle sentenze emesse dall'Inquisizione
era chiamata autodafé ed era svolta per lo più sulle piazze, alla presenza dei
cittadini. L'uso del rogo venne instaurato perché la Chiesa si raccomandava che
fosse evitato lo spargimento di sangue: alcuni vi hanno voluto vedere un
significato di purifica-zione, mentre altri ritengono che si inten-desse così
agevolare il viaggio dell'anima della strega verso l'inferno, notoriamente
avvolto dalle fiamme.
Nei primi tempi le maleficae venivano bruciate vive,
poi l'orrore di questi spetta-coli, quando la 'grande caccia'
andò sce-mando d'intensità, suggerì che venissero prima effettuati la
decapitazione o lo strangolamento, per noi non meno ag-ghiaccianti. C'erano,
comunque, altri si-stemi, tra cui ricordiamo quello della 'mu-ratura' e della
'propaggine'. Il primo con-sisteva nell'incatenare la condannata den-tro una
nicchia dinanzi alla quale si innal-zava ogni giorno un pezzo di muro, fino
alla completa chiusura. Con la 'propaggi-ne , la strega era invece calata in
una fossa che veniva poi riempita di calce viva: l'ori-na della donna (di cui
restava scoperto so-lo il capo) 'accendeva' la calce stessa, il che dava luogo
a una morte tra spasimi atroci.
Nessuno sa con esattezza quante donne perirono in seguito all'ossessione della
presenza di Satana che dominò l'Europa a partire dalla seconda metà del 1400
fino a buona parte del 1700. Qualcuno parla di milioni: certamente furono
centinaia di migliaia, con 'code' ed episodi sporadici che continuarono fino
alla metà del secolo scorso, come dimostra la storia di una donna di Hela, nella baia di Danzica,
ucci-sa nel 1836 da alcuni pescatori che l'ave-vano sottoposta a una 'prova'
per consta-tare se fosse o no una strega.
A quel tempo, comunque, la
ragione era tornata in Europa, sia dalla parte del clero sia dei governanti
laici. Si cominciava, anzi, ad esaminare cos'era avvenuto, a chiedersi perché
quella follia avesse imperver-sato così a lungo. La Spagna, la Francia e la Germania furono tra le
regioni mag-giormente contagiate, mentre, per quanto riguarda l'Italia, si
parla in genere di 'pic-cola caccia alle streghe'.
Quanto piccola sia stata, non è dato sapere: verso la fine del 1400, nella sola
diocesi di Como, erano già trecento le presunte maleficae
mandate sul rogo: altri luoghi che divennero triste-mente famosi al riguardo
furono il Mila-nese, il Bresciano (nel 1518, nelle
prigioni locali, erano rinchiuse più di cinquemila sospette in attesa di
giudizio), alcune zone del Piemonte, della Val di Fiemme,
nel Trentino, della Valtellina: qui l'ultima strega fu arsa a Tirano nel tardo
1796.
Mentre le fiamme dei roghi si andavano spegnendo, ci si avviava a riflettere
sulle storie di malefici e stregonerie udite nei tribunali, chiedendosi quanto
vi fosse stato di vero e quanto di fantastico. Era fuor di dubbio che
tantissime accusate si convin-cevano di essere streghe, tanto da descri-vere
nei particolari le loro trasformazioni, le orge sataniche, i sabba. Ma questo
ar-gomento merita un'analisi a parte.