INTRODUZIONE


1- LE RADICI DEL FENOMENO E L'ALLARME SOCIALE

Negli ultimi decenni, in tutto il mondo occidentale si è assistito al proliferare di piccoli gruppi o vere e proprie comunità organizzate ispirate a forme di religiosità nuove, esotiche e comunque alternative rispetto alle confessioni tradizionali, oppure a dottrine di tipo magico.

Molte sono state le spiegazioni formulate al riguardo da sociologi, psicologi ed antropologi: la diffusa aspirazione a stabilire un contatto con la realtà trascendente più diretto e genuino di quello consentito nelle grandi chiese, ritenute, per molti aspetti, eccessivamente gerarchizzate e burocratizzate; il tentativo di recupero della dimensione misteriosa dell'esistenza, inesplorata dalla scienza moderna; la continua ricerca di valori assoluti, in opposizione al relativismo imposto dalla continua trasformazione dei sistemi sociali.

Anche in Italia, nazione poco avvezza per tradizione storica al pluralismo religioso, risultano essersi moltiplicate, con imprevedibile rapidità, forme associative, più o meno strutturate, dedite a culti di vario tipo o asseritamente depositarie di conoscenze segrete e verità universali.

La loro integrazione si è quasi sempre realizzata senza particolari traumi; anzi, è progressivamente cresciuto il numero delle persone che, pur continuando a professare la fede cattolica, hanno aderito ad alcune credenze particolarmente suggestive e costituenti l'humus culturale comune a quasi tutte queste formazioni (la reincarnazione, la presenza latente, in ogni essere umano, di facoltà medianiche o parapsicologiche, l'efficacia di alcuni rimedi terapeutici "naturali", la veridicità delle previsioni astrologiche, la possibilità di propiziare o scongiurare attraverso determinate pratiche, eventi desiderati o temuti).

Tuttavia, soprattutto in tempi più recenti, non sono mancate reazioni di rigetto; e una parte della pubblica opinione nazionale, dalla

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curiosità iniziale, si è talvolta attestata su posizioni che vanno dalla prudente diffidenza all'insofferenza aggressiva.

Le motivazioni di tale mutamento di tendenza sono facilmente intuibili.

In primo luogo, non si è ancora attenuata l'eco di alcuni atti riconducibili ad espressioni di cieco fanatismo e follia distruttiva, come gli agghiaccianti suicidi di massa compiuti dagli adepti di alcune congregazioni1 e lo sciagurato attentato perpetrato a Tokyo dai seguaci della setta Aum Shinrikio2.

Contemporaneamente, l'informazione mediatica ha sempre più spesso richiamato l'attenzione sui pericoli insiti nell'espansione di alcune compagini settarie, accusate di plagiare subdolamente i propri affiliati e di perseguire finalità illecite.

Di conseguenza, soprattutto in vista dell'anno giubiliare, si è ormai diffuso il timore che singoli o gruppi incontrollati, in preda a qualche sacro delirio ed attribuendo un particolare significato simbolico allo scadere del secondo millennio, possano rendersi responsabili di atti cruenti o comunque di gravi devianze.

A fronte del crescente allarme sociale, si è quindi ravvisata la necessità di esaminare il fenomeno e verificare la correlata esistenza di un concreto pericolo per l'ordine e la sicurezza o di eventuali altri aspetti d'interesse ai fini di polizia.

Infatti, se in base al dettato costituzionale "tutte le confessioni religiose sono libere di fronte alla legge" (art. 8), è necessario che i rispettivi statuti "non contrastino con l'ordinamento giuridico"; e inoltre, se "tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di

1) Per citare i più recenti:
- il rogo della fattoria sede della setta dei "davidiani" (dal nome del fondatore David Koresh), sita a Waco (Texas), in cui si lasciarono morire 84 fedeli del "profeta" dopo aver resistito 51 giorni all'assedio della polizia federale (19 aprile 1993);
- il suicidio/omicidio di 64 iniziati del Tempio del Sole di Luc Jouret (i primi 48 morti il 5 dicembre 1994 in Svizzera ed altri 16 il 23 dicembre 1995 sulle Alpi francesi);
- il suicidio, all'interno di una villa di S. Diego (California), di 39 appartenenti alla setta tecnologica-esoterica Heaven's Gate (detta anche Higher Source), intenzionati a liberarsi dei propri "involucri materiali" per consentire ai rispettivi "corpi astrali", destinati all'immortalità, di essere ospitati a bordo di un'astronave celata nella coda della cometa Hale Bopp (27 marzo 1997).
Ma risalendo indietro nel tempo l'elenco degli episodi analoghi è molto più lungo, fino ad arrivare al primo e forse più sconvolgente della serie: l'autoavvelenamento dei 911 membri del Tempio del Popolo del "reverendo" Jim Jones (avvenuto in Guyana il 19 novembre 1978).

2) Si rammentano i fatti: il 20 maggio 1995 alcuni affiliati all'organizzazione, su ordine del loro leader Shoho Asahara liberarono nei sotterranei della metropolitana che attraversa la capitale nipponica alcune dosi di gas nervino "Sari". Il tragico bilancio del gesto fu di 11 morti ed oltre 3000 intossicati.

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esercitarne in privato o in pubblico il culto" (art. 19), è pur sempre imprescindibile che "non si tratti di riti contrari al buon costume".

Questo Ufficio ha pertanto avviato un ampio monitoraggio sul variegato panorama delle sette italiane, avvalendosi della collaborazione delle dipendenti strutture periferiche, i cui rilevamenti costituiscono la base del presente studio, finalizzato a discernere i fondamenti storici ed i presupposti dogmatici delle dottrine propugnate dalle varie congregazioni, per capire se nel messaggio trasmesso, nei fini perseguiti e nei metodi adoperati, si ravvisino aspetti antigiuridici o antisociali.

L'impresa, però, si presenta assai ardua: bisogna districarsi in mezzo ad una nebulosa di formazioni, sia strettamente "localizzate" che di respiro internazionale, sia uniche ed originali che mere filiazioni o emanazioni di grandi movimenti, caratterizzate in genere da un'estrema fluidità e dalla tendenza a fondere e confondere insegnamenti della dottrina cristiana, principi estratti dai sistemi filosofico-religiosi orientali, nozioni elementari di psicologia transpersonale, elementi di esoterismo, occultismo e spiritismo e, soprattutto, fantasiose elaborazioni concettuali (cui, magari, si pretende di attribuire un fondamento di scientificità).

Per orientarsi appare quindi indispensabile definire in via preliminare alcuni concetti fondamentali e fissare una terminologia convenzionale.


2. DISTINZIONI TERMINOLOGICHE E CLASSIFICAZIONI

Nel linguaggio comune è abitudine piuttosto ricorrente denominare in maniera indifferenziata (e spesso impropria) "sette religiose ed esoteriche" tutte quelle aggregazioni di ordine relativamente recente, ispirate alla predicazione di un capo spirituale o a dottrine di tipo iniziatico, i cui principi appaiono diversi da quelli delle confessioni religiose tradizionali (Cristianesimo, Ebraismo, Islamismo, Buddismo, Induismo, Confucianesimo) e dei grandi sistemi filosofici occidentali.

Ed in effetti il termine setta, derivato dalla stessa radice del verbo latino sector (rafforzativo di sequor = seguire), originariamente indicava l'insieme dei "seguaci" di un maestro di vita o di una data scuola di pensiero (sectae, ad esempio, erano quella degli Aristotelici, degli Stoici e degli Scettici).

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Successivamente, però, prevalse l'etimologia che lo ricollegava al verbo secare (tagliare, staccare), e quindi cominciò ad essere utilizzato per indicare le congreghe di natura ereticale, distaccatesi, appunto, da una chiesa madre (come, in ambito cristiano, le sette degli Albigesi, dei Catari e dei Valdesi), assumendo una valenza sostanzialmente negativa.

E' per questo che, ad oggi, gli studiosi della materia preferiscono adoperare le espressioni "nuovi movimenti religiosi" e "nuovi movimenti magici".

A questo punto occorre:

- delimitare i concetti di religione e magia

- determinare in che cosa risieda il carattere di "novità" delle fenomenologie in argomento.

Secondo un'idea abbastanza diffusa, e recepita anche nel diritto ecclesiastico, per religione deve intendersi la fede in un Essere perfetto e sovrannaturale che voglia il bene degli uomini.

Una simile formulazione, ispirata alle concezioni monoteiste giudaico-cristiano-islamiche, oltre ad essere smentita dalla più recente giurisprudenza3, non appare condivisibile nel merito, in quanto contrastante con la natura indiscutibilmente religiosa di alcune credenze che non presuppongono l'esistenza di un Essere Supremo (es. Buddismo, Scintoismo).

In realtà il legislatore italiano non ha mai dato un precisa definizione di religione, in quanto, stante la complessità e polivalenza della nozione, elaborare una formula precostruita avrebbe potuto pregiudicare l'ampia libertà assicurata in materia di culto dalla Costituzione; nella quale, non a caso, il sostantivo "religione" non compare mai, essendosi adoperate in sua vece le espressioni "confessione religiosa" (art. 8) e "professione di fede" (art. 19).

Per individuare quali strutture sociali siano giuridicamente qualificabili come confessioni religiose (questione rilevante anche ai fini della loro ammissione a particolari benefici ed esenzioni di carattere fiscale), l'unico criterio attualmente disponibile è quello fornito dal giudice costituzionale nella sentenza n. 195 del 19.4.1993, laddove si esplicita che la natura di confessione religiosa può essere desunta dai seguenti indici:

- la sussistenza di un'intesa con lo Stato ex art. 8 Costituzione;

- i "precedenti riconoscimenti pubblici";

- l'autoqualificazione espressa nello statuto;

3) Cassazione, sez. VI, sentenza n. 1329 dell'8.10.1997 pronunciata nell'ambito del procedimento in atto contro aderenti alla Chiesa di Scientology.

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- la "comune considerazione".

Dal punto di vista sociologico, invece, il concetto di religione può essere esplicitato come "relazione esistente tra l'uomo ed il sacro, inteso come realtà trascendente che supera il mondo fisico".

La religione, in pratica, intende fornire risposte ultime ai quesiti esistenziali dell'Uomo, mettendolo in contatto con la dimensione sovrannaturale.

Neanche tale formulazione, però, appare del tutto esaustiva; è stato acutamente evidenziato che la religione presuppone qualcosa di più che vaghe linee di tendenza, ed in particolare richiede anche una struttura stabile, una gerarchia ed un rituale che consenta e controlli la ripetizione delle stesse esperienze.

Ed è proprio sul diverso livello organizzativo che si fonda la distinzione, elaborata da alcuni sociologi anglosassoni, tra:

- client cults, costituiti dall'insieme di coloro che hanno contatti diretti, sia pure occasionali, con soggetti che offrono, gratuitamente o a pagamento, "prestazioni" di un certo tipo (guaritori, maghi, indovini, medium, consulenti spirituali);

- audience cults, formati dall'uditorio che circonda alcuni personaggi dotati di una cerca notorietà, che comunicano le loro idee in maniera impersonale attraverso libri, conferenze e trasmissioni televisive;

- cult movements, ovvero i movimenti religiosi veri e propri.

Per quanto attiene i caratteri sostanziali che differenziano i "nuovi movimenti religiosi" (o sette religiose in senso "tecnico") da quelli tradizionali, una corrente minoritaria di pensiero, pretende d'individuarli nel "proselitismo aggressivo" e nella forte intolleranza verso il credo altrui; ma, a ben vedere, questi aspetti possono rinvenirsi anche in alcune religioni tradizionali o nelle rispettive correnti scismatiche ed integraliste.

Secondo altri, invece, in tali compagini risulta prevalente l'aspetto carismatico; nascono intorno agli insegnamenti di un leader, s'infoltiscono con il crescere della sua personale notorietà e si sciolgono alla sua morte.

Se questo è vero (quasi, ma non sempre) per alcuni piccoli gruppi profetico-messianici, in molti altri casi anche dopo la scomparsa del fondatore il movimento sopravvive e magari continua a crescere.

Meglio argomentata appare la tesi che, basandosi su un'analisi storica, preliminarmente distingue tra:

1) movimenti d'innovazione occidentali

2) movimenti di derivazione cristiana

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3) movimenti d'ispirazione orientale.

Il primo gruppo è formato dai "movimenti per lo sviluppo del potenziale" (self-improvement), detti anche "psicosette" o "autoreligioni", spesso basati su pretesi fondamenti scientifici, che promettono ai partecipanti purificazioni, illuminazioni, incrementi di capacità.

Sono queste, peraltro, le "sette" che appaiono degne di maggiore attenzione, in quanto principalmente su di esse si accentrano le accuse di "destrutturazione mentale" e d'indebito arricchimento ai danni degli affiliati.

La loro "novità" attiene proprio la data recente della rispettiva comparsa; si sono infatti formati tutti nell'ultimo trentennio.


Diversamente accade nell'ambito dei movimenti "di derivazione cristiana", ove, assumendo l'epoca della Riforma come cesura nella storia della cristianità, tra i numerosi "non conformisti cristiani" si considerano "nuovi" quelli che intendono andare oltre le stesse posizioni dei padri del Protestantesimo (Lutero e Calvino) proprie delle chiese evangeliche riformate, ritenute ancora troppo vicine all'ortodossia cattolica.

In tali contesti, si badi bene, la "parentela" con il Cristianesimo è spesso assai lontana e si limita alla condivisione di alcune tematiche veterotestamentarie, mentre cambiano completamente le concezioni teologiche, le visioni escatologiche, i precetti e le liturgie, tanto che si parla anche di "sette cristiane".

A questa categoria, piuttosto affollata, appartengono:

1. movimenti "apocalittico-millenaristi", convinti dell'imminenza della fine del mondo ( profetizzata nell'Apocalisse, ovvero la rivelazione dell'apostolo Giovanni), prima della quale, però, Cristo tornerà sulla terra ed instaurerà, insieme con tutti i giusti (vivi o risorti nella circostanza) un regno destinato a durare per un periodo di mille anni (cd. "Millennio felice"). Una simile prospettiva accomuna avventisti4 e restituzionisti5;

4) La corrente avventista ha origine dalla predicazione del pastore William Miller, il quale, in base a complessi calcoli numerologici (asseritamente fondati su un'attenta lettura della Bibbia) aveva previsto la seconda venuta di Cristo per l'anno 1884. Trascorsa la data fatidica senza che nulla accadesse, il movimento si frazionò in una serie di gruppi, che assunsero ciascuno una posizione diversa rispetto all'insuccesso del 1844, alcuni ammettendo che il calcolo era stato sbagliato e proponendo nuovi termini temporali, altri sostenendo che nel giorno previsto erano effettivamente accaduti eventi prodromici all'Avvento, ma invisibili agli occhi umani, altri ancora semplicemente evitando l'argomento. Oltre che su questa tematica, gli avventisti si divisero anche su tre problematiche molto sentite nel mondo protestante:

5 Così chiamati perché si propongono di "restituire" la fede cristiana, considerata ormai affievolita, alla purezza ed al fervore delle origini. A differenza dei movimenti di revival (Pietisti, Metodisti, Pentecostali), che pure predicano il "risveglio" spirituale, ma tendono a rimanere nell'ambito della religione di appartenenza, i restituzionisti realizzano una rottura con l'ordine religioso costituito, in virtù di una nuova rivelazione divina che colma il vuoto creatosi nei secoli tra i tempi apostolici (terminati con un'apostasia della verità) e quello presente, permettendo la chiamata di nuovi apostoli che restaurano il sacerdozio e la Chiesa nella sua interezza. Quelli presenti in Italia sono: la Chiesa Mormone (Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi giorni), la Chiesa Apostolica, la Chiesa Neo-Apostolica), e la Chiesa del Regno di Dio.

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2. gruppi Antipapisti6 e Scismatici7;

3. gruppi profetico-messianici;

4. sincretismi cristiani;

5. "false chiese".

Quelli riportati nei primi due punti non evidenziano elementi d'interesse ai fini del presente studio, sebbene siano spesso oggetto di critiche per la forte avversione dimostrata nei confronti delle chiese cristiane maggioritarie8, l'intensa e spesso talvolta invadente opera missionaria (il famoso "porta a porta"), il pervicace rigetto di numerose regole e convenzioni, che ne accentua il distacco dal restante corpo

- il condizionalismo (o immortalità condizionata) secondo cui dopo la morte l'anima entra in uno stato di sonno da cui si risveglia solo al giudizio finale, all'esito del quale l'immortalità è riservata solo alle anime dei giusti;

- il sabatismo secondo cui il giorno del Signore è il sabato e non la domenica;

- la teoria del Nome Sacro, secondo cui l'Essere Supremo ha un nome proprio che deve essere usato in luogo della generica parola "Dio".

Dalle diverse soluzioni adottate in merito, sorsero i movimenti avventisti attuali, rappresentati nel nostro paese da: Chiesa Cristiana Avventista, Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, Chiesa di Dio Universale, Testimoni di Geova.

6) Sono quelle aggregazioni (invero assai sparute) storicamente originate da sacerdoti ordinati o membri di ordini monastici minori, che ad un certo punto hanno dichiarato vacante la sede papale di Roma e si sono attribuiti il ponteficato. Casi del genere si sono verificati in Francia, Canada e Spagna. In Italia, nel bresciano, vi è la Chiesa del Magnificat (o Chiesa degli Apostoli dell'Amore Infinito), ispirata agli insegnamenti di Clemente XV, al secolo Michel Collin, sacerdote francese autoproclamatosi Papa nel 1963.

7) Si tratta del movimento riferito a monsignor Marcel Lefebvre, vescovo francese sospeso a divinis già dal 1976 per le ripetute critiche espresse alla gerarchia cattolica, e successivamente promotore di una serie di iniziative in aperto contrasto con la Chiesa di Roma (tra cui alcune arbitrarie ordinazioni di sacerdoti) riconosciute come vero e proprio "scisma" da Giovanni Paolo II nel 1988. Le motivazioni della separazione risiedono non solo e non tanto nella pretesa dei lefebvriani di conservare la liturgia di San Pio X (la famosa "messa in latino"), ma soprattutto nel rifiuto delle tesi concordatarie del Concilio Vaticano II. In Italia la comunità lefebvriana è denominata Fraternità Sacerdotale di San Pio X.

8) Gli Avventisti del Settimo Giorno, in particolare, accusano Cattolici e Protestanti di aver sostituito il "Suggello di Dio", ovvero il sabato quale giorno da dedicarsi al Signore, con il "Marchio della Bestia", ovvero la domenica.

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sociale9, ed alcune caratteristiche piuttosto singolari della loro dottrina e ritualità10.

A quelli citati nei punti 3, 4 e 5, invece, si ritiene opportuno riservare un approfondimento, atteso che i vaneggiamenti di alcuni profeti-messia destano ragionevoli perplessità, mentre su alcuni gruppi (in particolare il paraguayano Popolo di Dio) circolano notizie alquanto preoccupanti.

In dettaglio si tratteranno anche alcune "false chiese".

Per quanto attiene, infine, i culti d'ispirazione orientale, che pure rappresentano una parte assai consistente del fenomeno settario nel suo insieme, la questione appare più complessa, potendosi individuare tre tipologie:
1. movimenti creati da occidentali suggestionati dalla cultura orientale11;

2. movimenti considerati giù nuovi nel paese in cui sono sorti ed importati in Occidente da maestri orientali intenzionati a proporre messaggi tipici della propria tradizione (in proposito si parla anche di "missioni" indiane o giapponesi)12;

3. gruppi orientalisti fondati da "guru" italiani.

I primi due tipi, che pur appaiono connotati da dottrine e pratiche rituali spesso molto distanti dalle confessioni di origine (basti pensare al buddismo della Soka Gakkai, basato sul Sutra di Loto, che la massima autorità buddista sulla terra, il Dalai Lama, non riconosce) ed alcuni dei quali, in certi paesi, sono stati perseguiti penalmente (Ananda Marga,

9) Tipico il caso dei Testimoni di Geova, che rifiutano di prestare il servizio militare, si astengono da ogni attività politica, ogni momento ludico ed ogni coinvolgimento mondano, e non consentono donazioni di sangue anche tra congiunti.

10 Ad esempio i Mormoni ritengono che Dio abbia un "corpo di carne ed ossa" e che risieda sul pianeta "Kobol"; inoltre praticano il "battesimo dei defunti" per garantire la salvazione anche ai propri antenati più lontani, individuati attraverso lunghe e minuziose ricerche anagrafiche.

11 Sorti da una fusione, tra principi della religiosità indiana e nozioni della tradizione esoterica ed occultista ottocentesca, sono: la Teosofia, l'Antroposofia di Rudof Steiner ed il movimento di Alice Bailey. A tali movimenti, in Italia, s'ispirano rispettivamente: la Società Teosofica, la Società Antroposofica, gli organismi Centro di ricerche Urusvati e Associazione dei Triangoli e della Buona volontà Mondiale.

12 Derivati per effetto dell'ampia diffusione, soprattutto in Europa e nel Nordamerica, di scuole e ritiri (ashram) tenuti da maestri emigrati dall'Oriente (principalmente induisti e buddisti). Tra i culti orientali diffusi nella nostra penisola si annoverano: Ananda Marga, Baha'i, Self Realization Fellowship, ISKON (Hare Krisna), Meditazione Trascendentale, Missione della Luce Divina, Sahaja Yoga, Sant Bani Ashram, Seguaci di Osho Rainesh (Arancioni), Sri Chinmoy, Subud, Sri Sathia Sai Baba, Bal Ashram, Dzog-Chen, Soka Gakkai, Sukio Mahikari.

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Arancioni di Raineesh), in Italia non hanno mai dato adito a rilievi di sorta; esuleranno, quindi, dalla nostra analisi.

Saranno invece oggetto di esame i gruppi orientalisti nostrani, in cui facilmente possono "mimetizzarsi", ribattezzandosi con nomi esotici e accreditandosi come "guru", personaggi ambigui o con intenzioni truffaldine.

  Dalla religione, intesa come esperienza del sacro ricercata per se stessa (ierofonia), va tenuta distinta la magia, come esperienza di potere (cretofania) destinata a migliorare la condizione di chi la pratica.

Di conseguenza i cosiddetti "movimenti magici", pur apparendo sociologicamente simili a quelli "religiosi", appaiono caratterizzati dal significato diverso e quasi strumentale attribuito al rapporto con la dimensione trascendente.

In pratica, assumendo come punto di partenza l'inesplicabile, perseguono un'elevazione spirituale o più concretamente il potere di travalicare i limiti imposti all'uomo dalle leggi fisiche, mediante:

- il graduale apprendimento di un sapere antico, tramandato all'interno di segrete confraternite e riservato a pochi iniziati, che contempla formule per influenzare l'ordine degli eventi (esoterismo, occultismo, magia iniziatica e cerimoniale, satanismo);

- la comunicazione con entità non divine, ma comunque sovrumane (spiritismo e culti ufologici);

- il contatto diretto con le forze occulte e con le energie vitali della natura, che consentirebbe di ritrovarsi "in armonia con l'Universo" (neopaganesimo e New Age).

L'aggettivo "nuovi" riferito a questi gruppi assume un valore meramente "cronologico", come già per i movimenti "di sviluppo del potenziale", identificando quelli che sono diventati visibili nella loro forma presente a partire dalla seconda guerra mondiale.
 
In conclusione è bene ribadire che tutte le terminologie e classificazioni finora esposte non vanno mai intese in senso assoluto, bensì come riferimenti di massima per orientarsi nel panorama sterminato e sempre mutevole di quello che gli studiosi chiamano il cultic milieu, ovvero il mondo delle sette.

In questo settore, infatti, non esistono linee di demarcazione nette; e sono frequenti i casi in cui l'esperienza religiosa e quella magica (secondo i significati sopra attribuiti alle parole "religione" e "magia") sono congiunte o sovrapposte, rappresentando diversi aspetti di una stessa concezione della vita.

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3 - PERICOLI E POSSIBILI IMPLICAZIONI PENALI NELL'ATTIVITA' DI ALCUNI MOVIMENTI

Indipendentemente da ogni possibile considerazione sulla fondatezza delle molteplici accuse rivolte alle sette nel loro complesso, ai fini di polizia interessa verificare, osservando l'operato dei singoli gruppi, la rilevanza penale e la conseguente perseguibilità di particolari pratiche, nonché l'atteggiamento d'indifferenza o di rifiuto rispetto ai principi su cui si fonda la convivenza civile, che può manifestarsi negli aspetti di seguito analizzati:

1) L'utilizzo, allo scopo di reclutare nuovi seguaci e mantenere quelli già "caduti nella rete", di meccanismi subliminali di fascinazione e del cosiddetto "lavaggio del cervello" (brainwashing) o altri consimili metodi atti a limitare la libertà di autodeterminazione del singolo.

E' un dato ormai acquisito, sulla scorta delle testimonianze prestate da molti fuoriusciti, ma anche di accertamenti condotti da organi di polizia giudiziaria, che taluni movimenti (specialmente le "psicosette"), sia nella fase di proselitismo che in quella d'indottrinamento degli adepti, ricorrano a sistemi scientificamente studiati per aggirare le difese psichiche delle persone irretite, inducendole ad un atteggiamento acritico e all'obbedienza cieca13.

 
13) Questo risultato si otterrebbe imponendo un percorso articolato in tre tappe:

ISOLAMENTO:

  • Allontanamento dalla comunità sociale e dal contesto familiare, per indurre la perdita di ogni altro punto di riferimento;
  • Senso di superiorità, per spezzare tutti i rapporti precedenti
  • Bomba di affettuosità ("love bomb"), per rinsaldare il senso di appartenenza al gruppo
  • Rimozione della privacy, per impedire l'esame personale
  • Obbligo del conferimento al gruppo di tutti i propri averi, per indurre dipendenza finanziaria.

    INDOTTRINAMENTO:
  • Rigetto sistematico ed aprioristico dei vecchi valori
  • Sottoposizione a letture di difficile comprensione
  • Incoraggiamento all'obbedienza cieca, al senso gerarchico ed all'aproblematicità
  • Richiesta di conformità a codici di vestiario, per accentuare l'idea della diversità da tutti gli altri.
  • Senso del mistero, della partecipazione ad un disegno insondabile
  • Uso di preghiere o formule ripetitive, che riducono il senso critico

    MANTENIMENTO:
  • Attività fisica prolungata, impegno mentale continuo e privazione del sonno, accompagnati da un'alimentazione poco equilibrata per creare uno stato di affaticamento (che inibisca la ribellione) e di reattività agli stress emozionali
  • Deresponsabilizzazione, per scoraggiare iniziative personali
  • Pressione psicologica costante da parte degli altri membri, per evitare improvvisi ripensamenti
  • Induzione di senso di colpa e paura di punizione in caso di dubbi e pensieri negativi
  • Abitudine ad usare un linguaggio criptico, per rendere più difficile la comunicazione con l'esterno

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Occorre però rammentare che nel nostro codice penale, nonostante de iure condendo si discuta sull'opportunità d'introdurre la fattispecie "aggressione alla libertà psichica", non è più previsto il reato di plagio14.

Pertanto, quest'opera di "condizionamento mentale", quand'anche rivolta a soggetti caratterialmente deboli ed influenzabili, ma "capaci" in senso giuridico, potrebbe non essere perseguibile in termini di legge ove non si dimostri il ricorso a tecniche ipnotiche e suggestive, a somministrazione di sostanze alcoliche o stupefacenti, a minaccia o altra forma di violenza.

2) L'interesse, più che all'arricchimento spirituale degli adepti, a quello materiale dei capi carismatici (spesso soggetti truffaldini o mossi da intenti meramente speculativi), che si realizza attraverso l'esazione di contributi, condotta con metodiche aggressive, e la vendita di merci (libri, oggetti di culto, talismani) e servizi vari (in genere sedute psicoterapeutiche e "corsi di perfezionamento").

Ben diversa è l'ipotesi che la stessa natura religiosa del gruppo sia un mero pretesto per introitare denaro, usufruendo di esenzioni fiscali; infatti, se pur lo svolgimento di un'attività organizzata, sistematica e "aggressiva" di raccolta fondi, nonché la vendita di beni e servizi, non pregiudicano da sé il riconoscimento del carattere di confessione religiosa, come peraltro sostenuto dalla Corte di Cassazione a proposito della Chiesa di Scientology15, in molti casi appaiono l'unica vera finalità del gruppo, la cui professione di fede sarebbe perciò strumentale a realizzare un utile, abusando della credulità altrui.

In tale eventualità ricorrono senz'altro gli estremi per condurre, d'ufficio, mirati accertamenti di polizia giudiziaria e tributaria.

Tuttavia, le manovre truffaldine di alcuni sedicenti "guru" (non di rado pregiudicati per vari reati, specialmente contro il patrimonio), anche quando incontrovertibilmente accertate, risultano in concreto difficilmente sanzionabili, soprattutto per mancanza di condizioni di procedibilità; è poco frequente, purtroppo, che i rispettivi "devoti" si

14) L'art. 603 del codice penale, che lo contemplava (chiunque sottopone una persona al proprio potere, in modo da ridurla in totale stato di soggezione...) è stato dichiarato costituzionalmente illegittimo con sentenza della Corte Costituzionale del 9/4/1981 n. 96.

15) Cassazione, sez. VI, sentenza n. 1329 dell'8.10.1997 pronunciata nell'ambito del procedimento in atto contro aderenti alla Chiesa di Scientology.

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convincano di essere stati raggirati e si decidano a sporgere formale querela.

3) Il celare, dietro un'apparenza talora rispettabile e al di là dei fini dichiarati, comportamenti immorali o condotte illecite.

Circa la discussa immoralità di alcuni gruppi, all'interno dei quali vige una diversa gerarchia di valori etici e conseguentemente anche una certa promiscuità e disinvoltura (se non sfrenatezza) nelle pratiche sessuali, è di tutta evidenza come si tratti di scelte e comportamenti che attengono esclusivamente la vita privata degli interessati (purché, ovviamente, avvengano in luogo privato e non coinvolgano persone non consenzienti, incapaci o minori).

Se invece risulta che un determinato gruppo di persone accomunate da una medesima professione di fede è dedito a traffici delittuosi, nessun limite si pone nel configurare i reati comuni previsti dal codice penale, ivi compresi quelli di tipo associativo; nel diritto italiano, infatti, non risulta codificato quello che i giuristi anglosassoni chiamano "cult crime model", vale a dire il prototipo del delitto rituale, per cui i crimini connessi a manifestazioni di culto sono trattati come reati comuni a tutti gli effetti, fatte salve le valutazioni morali riferite al movente.

Sotto questo profilo, bisogna rivelare che attualmente in Italia non risultano formalmente contestati delitti di sorta a nessun movimento religioso o magico.

Alcune iniziative giudiziarie a carico di compagini sataniste16 si sono concluse con l'assoluzione di tutti gli imputati, mentre altre sono ancora in corso di definizione17.

Anche l'ultima e più volte citata sentenza pronunciata dalla Cassazione nel procedimento (non ancora concluso) che vede coinvolta la Chiesa di Scientology, accusata di costituire una vera e propria "associazione per delinquere", è decisamente favorevole alla setta.

E' altresì vero, però, che in un recente passato non sono mancati, anche nel nostro paese, esempi di come alcune comunità religiose o parareligiose possano costituire la copertura di attività

16) In particolare il processo ai famigerati "Bambini di Satana Luciferiani", che tanto scalpore ha suscitato per le accuse di pedofilia mosse al "sommo sacerdote" Marco Dimitri.

17) La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa ha aperto un procedimento a carico di ignoti (n. 1165/97) per accertare le cause del suicidio (avvenuto il 5 luglio 1997) del giovane Pannuzzo Paolo, che sembra fosse affiliato ad una setta satanica locale.

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illecite: basti pensare alla clamorosa vicenda di "Mamma Ebe"18 o a quella, meno nota e per certi versi ancora non del tutto chiarita, dell'inquietante "Gruppo del Rosario"19.

4) La propugnazione di dottrine connotate da elementi fortemente irrazionali, che potrebbero obnubilare gli adepti e spingerli a comportamenti devianti e pericolosi per la sicurezza pubblica.

Per quanto riguarda la presunta minaccia rappresentata da alcune compagini, le maggiori preoccupazioni sembrano comunemente rivolte, oltre che alle congreghe sataniste, a quelle caratterizzate da due opposti modelli di atteggiamento:

- una frenesia d'innovazione e trasformazione dell'ordine sociale, ritenuta necessaria per la sopravvivenza e l'elevazione spirituale del genere umano;

- il convincimento dell'inellutabilità di una palingenesi universale.

Orbene, i movimenti di questo tipo, stante il respiro ecumenico del progetto perseguito ("migliorare il mondo" o, più esattamente, conformarlo alla propria utopia) tendono a coinvolgere più gente possibile ed a guadagnare consenso in ogni ambiente; difficilmente, quindi, si renderebbero protagonisti di atti che arrechino loro una fama sinistra o quantomeno una pubblicità negativa.

Uno scrupolo analogo non è invece presente in quei movimenti i cui affiliati, ritenendosi gli eletti o comunque gli unici degni di

18) Al secolo Ebe Giorgini, santona e fondatrice dell'ordine religioso "Pia Unione di Gesù misericordioso" (mai riconosciuto dalla Chiesa), che aveva la sua "casa madre" a San Baronto (PT) e gestiva una quindicina di istituti in tutta Italia. Fu arrestata nell'aprile del 1984 ed in seguito condannata per i delitti di: associazione per delinquere, truffa, sequestro di persona, abbandono dei malati ed esercizio abusivo della professione medica.

19) Fondato alla fine degli anni '70 a San Pietro d'Amantea (CS) in una masseria trasformata in una specie di convento dal santone Antonio Naccarato e, dopo la sua morte, guidato dalla nipote Lidia, era composto da un gruppo di persone che pregavano ed invocavano la resurrezione del fondatore, effettuando ogni giorni riti propiziatori ed una processione fino ad una grotta ove si soffermavano a meditare.
Sembrava solo un fenomeno di fanatica superstizione; ma, quando il 28 maggio 1988 la polizia, su segnalazione di un uomo che si era presentato al pronto soccorso locale ferito da un'arma da fuoco, fece irruzione nella masseria, ove la santona ed altri 35 adepti erano intenti a celebrare un rito, trovò uno stanzino un uomo incaprettato e ucciso a colpi di pistola ed in altre stanze un vero e proprio arsenale (pistole, fucili, migliaia di cartucce), nonché quasi un miliardo di lire tra contanti, assegni circolari e depositi bancari e soprattutto una foto del piccolo Marco Fiora, rapito a Torino, dove, come si è scoperto in seguito, la setta contava altri 800 seguaci.

Dell'omicidio del giovane trovato nello sgabuzzino si autoaccusò uno dei membri del gruppo, ma il mistero non è mai stato risolto.

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"salvarsi", tendono a radicalizzare la propria separazione da tutti gli altri, per evitare "contaminazioni"; in questo caso è proprio il pervicace distacco dal restante corpo sociale e la "fuga" dalla dimensione ordinaria dell'esistenza che li rende disinteressati a proiezioni esterne, ivi comprese conflittualità di sorta.

Da costoro ci si possono aspettare, con maggiore probabilità, gesti anticonservativi.

Certo, specialmente nella prospettiva del Giubileo, non può escludersi in via ipotetica l'eventualità che qualche esaltato, inserito in una formazione dell'uno o dell'altro tipo e cosciente che nella circostanza l'Italia assurgerà a palcoscenico e megafono internazionale, decida di commettere un atto eclatante per lanciare un "messaggio" all'intera umanità; ma si tratta di un'incognita che in ricorrenze di tale rilievo è sempre presente, considerando che di mitomani e sconsiderati ne esistono anche, ed in percentuale non minore, all'esterno dei movimenti religiosi.

Anche da parte dei satanisti sembrano improbabili iniziative che possano renderli individuabili, considerato che il loro interesse primario è piuttosto rimanere nell'ombra e nell'anonimato, onde preparare indisturbati l'avvento dell'Anticristo, ritenuto da taluni imminente.

5) Il perseguimento di obiettivi diversi da quelli dichiarati, se non addirittura di piani eversivi o destabilizzanti dissimulati dal "pretesto religioso".

Particolare attenzione va riservata all'ipotesi che il fine reale di alcuni movimenti sia condurre gradualmente la società ad un nuovo assetto non solo spirituale, ma anche politico.

Ovviamente un disegno così ambizioso, per apparire realisticamente perseguibile, necessita di una struttura organizzativa efficiente e ben distribuita sul territorio, di consistenti finanziamenti, e, preferibilmente, di accrediti o "aderenze" presso ambienti influenti.

Al momento, nessuno dei movimenti presenti in Italia sembra possedere tutti e tre questi requisiti; nemmeno laChiesa di Scientology, che pure in ambito internazionale ha raggiunto una ramificazione ragguardevole, tanto che in alcuni paesi (soprattutto la Germania) è considerata una seria minaccia per le istituzioni democratiche.

Bisogna tener conto, però, che molte delle nuove sette importate dall'estero hanno assunto una fisionomia affatto diversa da quella della patria di origine; ad esempio Ananda Marga, che da noi appare come uno

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dei tanti movimenti induisti basata sui principi dello yoga e del vegetarianesimo, in India è stata equiparata ad un'organizzazione terroristica (auspicando un governo mondiale retto dal fondatore); mentre la Soka Gakkai italiana appare molto distante (anzi, sembra sia stata addirittura "scomunicata") dalla "casa madre" giapponese.

Di conseguenza, non può ragionevolmente escludersi che, in un prossimo futuro, alcuni gruppi possano differenziare la loro attività: ed in particolare che quelli maggiormente ambiziosi e "politicizzati" si risolvano ad esperire strategie ritenute "più incisive" per ampliare la propria sfera d'influenza, oppure che qualche leader carismatico (avvezzo ad esercitare un potere incontrastato e "totalitario" nei confronti dei suoi fedeli, disciplinandone tutti gli aspetti della vita sociale ed individuale), decida imprevedibilmente di tentare soluzioni "forti" per imporre anche ad altri la propria "verità".

Per questo appare importante seguire attentamente l'evolversi del fenomeno, verificando per ciascun movimento sia la consistenza numerica raggiunta, sia la coerenza dell'attività effettivamente svolta alla dottrina apertamente professata ed ai fini dichiarati.

A tal fine il presente studio è stato corredato da una descrizione di alcuni gruppi attivi sul territorio nazionale, scelti tra quelli che appaiono di maggior interesse in quanto già diffusi in altri paesi, oppure operanti solo in Italia, ma dotati di un numero rilevante di aderenti e magari di più sedi in diverse province, o ancora di dimensioni modeste e confini angusti, ma espressivi di una più ampia corrente o sintomatici di una generale tendenza.


4 - IL PROBLEMA DELLE STIME NUMERICHE

Fornire dati esatti sulle dimensioni del fenomeno, quantificando le "sette" del tipo in esame presenti in Italia e specificando per ognuna la consistenza degli aderenti, è alquanto difficile, stante l'eterogeneità delle fonti da cui è possibile attingere informazioni, rappresentate dai movimenti stessi, dai loro fuoriusciti, dai mezzi di comunicazione di massa e dagli studiosi della materia.

Le cifre cambiano anche a seconda che ci si limiti a prendere in considerazione i soli movimenti con una certa diffusione e popolarità sul piano nazionale ed internazionale e con un seguito rilevante, oppure s'includano nel computo anche le formazioni, sia pur consistenti, di carattere esclusivamente localistico, nonché i piccoli gruppi con poche decine di affiliati.

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Ovviamente tutte le ricerche e le indagini conoscitive, per quanto seriamente ed approfonditamente condotte, non possono dar conto dei fenomeni associativi "clandestini" o comunque privi di visibilità all'esterno della ristretta cerchia degli affiliati, che si riuniscono solo in private abitazioni, astenendosi da ogni forma di pubblicità e proselitismo.

Ancora più problematica è la stima delle persone effettivamente coinvolte.

Innanzitutto, anche sotto questo aspetto le proporzioni mutano in base al criterio adoperato per determinare l'ambito di riferimento.

Ad esempio, in seguito ad alcuni rilevamenti effettuati dall'ISPES sul panorama italiano delle credenze nel paranormale, nell'occultismo, nell'esoterismo e nel satanismo20, è emerso che in Italia operano attivamente e si riconoscono in associazioni, sindacati e gruppi ben settantamila maghi, astrologhi, chiaroveggenti e guaritori, i cui "utenti" sarebbero addirittura milioni; ma tale censimento ricomprende tutti quelli che precedentemente sono stati definiti client cults, non limitandosi ai cult movements veri e propri.

Un'altra complicazione è poi rappresentata dalla circostanza che nei nuovi movimenti sia religiosi che magici esistono vari gradi di adesione: accanto ai vari "profeti", "ministri di culto", "maestri", e "grandi iniziati", vi sono i "membri attivi" (che seguono e finanziano tutte le iniziative del gruppo), coloro che ne condividono intimamente la dottrina, ma non vi aderiscono formalmente, ed infine i semplici simpatizzanti o curiosi.

E' quindi intuibile che, per avere un'idea di quanti siano i seguaci di un determinato gruppo, non è sufficiente nemmeno constatare direttamente la frequentazione della relativa sede (ove esistente), ma bisogna giocoforza interpellarne i rappresentanti e portavoce, che, nella maggior parte dei casi, tendono a riferire cifre esagerate.

Anche la consultazione degli elenchi o "indirizzari" degli affiliati, quando previsti e sempreché resi disponibili, può risultare fuorviante.

Infatti, molti movimenti, specialmente tra quelli definiti "per lo sviluppo del potenziale" o "psicosette", organizzano brevi seminari e corsi d'introduzione alle discipline insegnate, attraendo un certo numero di curiosi, con cui successivamente non avranno più alcun contatto; eppure queste persone rimangono in qualche modo "registrate" agli atti del movimento stesso ed incluse nelle statistiche volta per volta fornite dai responsabili per dimostrarne la crescita.

20) Si tratta di sondaggi demoscopici diretti dall'antropologa Cecilia Gatto Trocchi e compendiati nelle raccolte "I soldi del Diavolo" (marzo 1989) e "Notizie dal Mistero" (febbraio 1990).

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Paradigmatico, a riguardo, è il caso di Scientology, che dichiara oltre 27000 adepti, numero decisamente abnorme e verosimilmente raggiunto calcolando tutti coloro che, almeno una volta, si sono sottoposti al famoso "test di misurazione della personalità" gratuitamente offerto, anche per corrispondenza, al fine d'incentivare l'ingresso nell'organizzazione.

In ogni caso, qualunque statistica esprime la situazione corrispondente al momento in cui è stata compiuta, senza rendere il senso del continuo ed elevato turnover delle persone coinvolte, che, invece, si presenta come un elemento caratterizzante delle aggregazioni esaminate.

Fatte salve queste premesse, ed attenendosi ai criteri di classificazione indicati nei paragrafi precedenti, si può tracciare un quadro d'insieme che renda in maniera approssimativa le dimensioni del fenomeno, secondo quanto emerso dai rilevamenti compiuti dalle Questure negli ultimi due anni:

NUOVI MOVIMENTI RELIGIOSI

TIPOLOGIA

GRUPPI

ADERENTI

Movimenti per lo sviluppo del potenziale

15

8500

Movimenti di matrice cristiana

31

45000

Movimenti occidentali con tendenze orientaleggianti

5

500

Gruppi orientalisti sorti in Italia

7

500

Culti orientali importati in Occidente

18

24000

TOTALE

76

78500

 

NUOVI MOVIMENTI MAGICI

TIPOLOGIA

GRUPPI

ADERENTI

Movimenti esoterici ed occultistici

18

1200

Spiritismo

4

150

Culti ufologici

2

50

Sette satanico-luciferine

9

200

Movimenti neopagani e New Age

28

3000

TOTALE

61

4600


I dati sopra forniti, da interpretarsi, ovviamente, tenendo in debito conto la prospettata difficoltà di un censimento esaustivo, possono essere altresì compendiati nei seguenti grafici, che illustrano anche la distribuzione delle singole componenti sul territorio nazionale.

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NUOVI MOVIMENTI RELIGIOSI

Movimenti di matrice cristiana

40%

Culti orientali importati in occidente

24%

Movimenti per lo sviluppo del potenziale

20%

Gruppi orientalisti sorti in Italia

9%

Movimenti occidentali con tendenze orientaleggianti

7%

 

NUOVI MOVIMENTI MAGICI

Movimenti neopagani e New Age

45%

Movimenti esoterici ed occultistici

30%

Sette satanico-luciferino

15%

Spiritismo

7%

Culti ufologici

3%

 

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MOVIMENTI PROFETICI

In ambito cristiano il profetismo è da sempre un fenomeno piuttosto diffuso e, in certa misura, persino tollerato dalle Chiesa Cattolica e Protestante.

Numerosissimi, infatti, risultano i profeti-veggenti ed i profeti-guaritori che, ai margini di alcune comunità parrocchiali, raccolgono un discreto seguito di devoti o quantomeno di "clienti" affezionati.

Nella maggior parte dei casi, si presentano come semplici "mediatori" tra i fedeli e Dio e le "rivelazioni" che asseriscono di ricevere nel corso delle proprie esperienze mistiche non si discostano troppo dagli insegnamenti della chiesa di origine.
Pertanto, anche quando intorno ad essi si formano aggregazioni che adottano particolari liturgie, non può parlarsi di fenomeni di nuova religiosità, bensì di semplici momenti di "risveglio" o "revival" nell'ambito della confessione di appartenenza.

Nell'esperienza italiana è altresì piuttosto frequente che questi personaggi, lungi dall'avventurarsi in speculazioni dottrinali (spesso al di là della loro portata), si dedichino ad esercitare pretese qualità taumaturgiche ed a compiere (o promettere) azioni miracolose dietro versamento di oboli sostanziosi, con cui danno vita ad organizzazioni parareligiose capaci di raggiungere un numero apprezzabile di affiliati.

Tuttavia, vi sono anche casi in cui la figura carismatica del "profeta" assume un profilo quasi sovrannaturale, tanto che all'interno del gruppo l'esperienza di fede si risolve nel contatto personale con lui; ed è molto facile, a questo livello, che vengano elaborate teologie eterodosse, da cui emergono movimenti con caratteristiche affatto originali.

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MOVIMENTI MESSIANICI

Il "messia" si differenzia dal profeta perché, a differenza di quest'ultimo, si proclama non semplice intermediario, ma diretta incarnazione della divinità (di una persona della Trinità cattolica o di un altro principio divino).

La distinzione, tuttavia, non è sempre così netta; non è raro, infatti, che alcuni profeti, raggiunta una certa notorietà, dichiarino la propria discendenza divina o siano considerati messia dai propri seguaci.

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SINCRETISMI CRISTIANI

L'incontro tra la spiritualità cristiana ed altre tradizioni religiose extraeuropee ha prodotto importanti movimenti sincretistici (dalla santeria cubana al vudù haitiano; dalle religioni afro-brasiliane, come il candomblè di Bahia e la macumba di Rio, allo spiritismo umbanda; dai recenti messianismi sudamericani ad alcuni peyotismi amerindi; dagli ashram indiani ai riti kekesi paupasiani), che però raramente si sono propagati all'esterno dello Stato o della regione di origine.

In Italia, in seguito ai massicci flussi migratori degli ultimi anni, si riscontrano tracce di sincretismi nigeriani (prevalentemente riconducibili a piccoli gruppi di etnia yoruba) ed ivoriani, la presenza di un movimento tipico della tradizione settaria filippina ed un gruppo messianico paraguayano.

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FALSE CHIESE

In Italia i ministri di culto, oltre che godere per legge di alcune prerogative ed esenzioni, sono di solito oggetto di una riverente fiducia e come tali spesso si ritrovano destinatari di donazioni e lasciti; per questo, probabilmente, alcuni soggetti truffaldini hanno ritenuto un affare vantaggioso autoproclamarsi primati e arcivescovi di chiese ortodosse, esibendo allo scopo false credenziali.

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GRUPPI ORIENTALISTI FONDATI DA "GURU" ITALIANI

La concezione che gli insegnamenti di una religione orientale possano essere validamente partecipati soltanto da un maestro originario dei luoghi ove la stessa è storicamente sorta, in quanto gli occidentali convertiti, per quanto immedesimati, rimarrebbero troppo condizionati dalla propria origine, sembra ormai largamente superata.

Non mancano, infatti, anche in Italia, guru occidentali di nascita e di formazione, sia pur ribattezzati con i nomi più esotici, che riescono a condensare un discreto numero di discepoli.

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MOVIMENTI PER LO SVILUPPO DEL POTENZIALE

I movimenti per lo sviluppo del potenziale umano, ovvero le cosiddette psicosette, rappresentano una novità tutta occidentale, ove intuizioni psicanalitiche, proposizioni morali, metodologie pretenziosamente scientifiche, rivelazioni iniziatiche e pratiche liturgiche si condensano in esperienze di carattere filosofico-religioso, che prescindono, nella maggior parte dei casi, dalla credenza in un Essere Supremo e da speculazioni escatologiche.

Il comune denominatore di queste aggregazioni, diffuse per lo più sotto forma di centri psicoterapeutici, istituti di ricerca e scuole di formazione, è il proposito di aiutare l'Uomo a scoprire il "Sé profondo" ed a sfruttare appieno le proprie potenzialità inespresse, raggiungendo uno stato di equilibrio psichico e di efficienza fisica che gli consenta di liberarsi per sempre dai condizionamenti mentali, dalle malattie e dall'infelicità.

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Il più delle volte, per ottenere il risultato previsto, è richiesta la frequentazione di appositi "corsi" a pagamento (piuttosto onerosi) o addirittura la devoluzione di tutti i propri beni al gruppo ed un impegno a tempo pieno nelle attività dallo stesso organizzate.

Sono comunemente ritenute le sette più pericolose e capaci di operare una "destrutturazione mentale" negli adepti, conducendoli spesso alla follia ed alla rovina economica; per cui sono molto spesso definite anche "culti distruttivi".

Scientology - Dianetica

L'organizzazione di Scientology nacque nel 1954, con l'apertura delle prime "chiese" a Los Angeles e ad Auckland (Nuova Zelanda), per iniziativa dell'ex scrittore di fantascienza Lafayette Ron Hubbard; seguirono, un anno dopo, le sedi di Washington e New York.

In breve furono aperti "istituti dianetici" (la dianetica è sia una terapia psicanalitica che una filosofia religiosa) e missioni della Chiesa madre in tutto il mondo; attualmente la setta è presente in 107 paesi e dichiara 8 milioni di seguaci.

Il suo staff permanente sarebbe composto da 13000 persone, di cui una parte, avendo fatto voto di servire in eterno la causa, compone la Sea Org, una comunità con caratteristiche monastiche e militari (cosiddetta perché tra il '66 e il '75 i membri avevano adottato uniformi della marina e si servivano, come luoghi di ritiro religioso, di alcuni battelli).

La sede centrale della "Church of Scientology International" attualmente è situata in 6331 Hollywood Boulevard, suite 1202, Los Angeles, ed è guidata dal "Reverendo" HEBER C. JENTZSCH; ma il quartier generale della struttura operativa è a bordo della nave "Freewinds".

La Scientologia non si fonda su una "rivelazione", ma su una ricerca: superando l'opposizione tra fede e ragione, si colloca nella prospettiva della conoscenza delle cose spirituali e materiali, risalendo all'autentica natura dell'essere, tanto che è stata anche definita una sorta di "buddismo tecnologico".

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Il suo obiettivo non è dunque la salvezza intesa come "perdono dei peccati" ed ascesi spirituale, ma la sopravvivenza improntata sul programma biologico di purificazione, che consente all'individuo di liberarsi dalle distorsioni mentali, causa di condotte aberranti (tra cui la tossicodipendenza e la criminalità, curate nei centri "NARCONON" e "CRIMINON" strettamente collegati alla "Chiesa" vera e propria) e di sviluppare al massimo il proprio potenziale.

Il problema è che completare questo programma di purificazione costa cifre elevatissime; ecco perché, al di là delle finalità ufficialmente dichiarate, il vero fine della setta appare l'esercizio di un'attività speculativa in danno di persone sprovvedute, come peraltro si evidenzia anche in alcuni scritti del fondatore.

In particolare, la tecnica di reclutamento degli scientologisti consiste nel sottoporre indifferenziatamente a chiunque voglia "prendere coscienza dei propri reali problemi" un test gratuito di "misurazione della personalità", rappresentato da un questionario formato da circa duecento domande "rivelatrici" (in realtà mirate a conoscere meglio gli aspetti caratteriali dei loro interlocutori); dopodiché, individuati i soggetti più influenzabili, li convincono a "curarsi", sottoponendosi a sedute di auditing.

In questa fase, attraverso il racconto delle esperienze traumatiche corrispondenti ai vari engrammi, i "pazienti" finiscono per confessare particolari intimi della vita privata, che successivamente potranno essere adoperati contro di loro come strumenti di ricatto.

Coloro che decidono di proseguire la terapia, sono indotti a frequentare corsi di dianetica sempre più onerosi, durante i quali sono sottoposti a stress fisici (lavori logoranti, diete ipervitaminiche e ipoproteiche) e psicologici (letture forzate, pressioni ed intimidazioni) per ridurli in uno stato di totale soggezione, attuando il sistema di "condizionamento mentale" già precedentemente descritto (cfr. pag. 11 nota 13).

Drammatiche testimonianze di fuoriusciti e di congiunti delle persone ancora coinvolte, evidenziano come, seguendo questo percorso, molti individui si siano completamente alienati dai rapporti familiari, sociali e professionali, sperperando tutti i propri averi e conducendo uno stile di vita assolutamente sregolato per seguire i dettami dell'organizzazione, fino a riportare danni fisici e manifestare vere e proprie turbe nel comportamento, culminate talvolta in gesti anticonservativi.

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Insieme con gli aspetti descritti, la caratteristica del movimento che desta maggiore preoccupazione è la sua ambizione a creare una "democrazia scientologica" su base planetaria (progetto "planet clear"), il cui presupposto necessario è la purificazione di tutti gli individui; ove tale obbiettivo fosse realizzato almeno all'80%, non ci sarebbe più bisogno di elezioni e dibattiti politici, in quanto gli individui non aberrati non potrebbero che approvare "provvedimenti sensati".

A chiunque si opponesse, rifiutando di diventare clear, e dimostrando così una personalità "opprimente" e tendenzialmente criminale, sarebbe negato lo status di cittadino, affinché non possa nuocere; inoltre, gli sarebbe vietato di sposarsi e generare figli.

L'instaurazione di questo nuovo ordine etico, sociale e giuridico, che assicurerebbe "totale libertà" in cambio di "totale disciplina", è perseguita, oltre che con un'intensa attività di proselitismo, attraverso una sistematica e progressiva opera di "infiltrazione" nell'economia e negli apparati statali; molte, infatti, sono le società commerciali sotto il controllo di Scientology, ed in alcuni paesi sono risultati affiliati alla setta amministratori e funzionari pubblici.

Per realizzare i suoi piani Scientology dispone di mezzi finanziari ingenti (grazie soprattutto al denaro introitato, attraverso i corsi di dianetica, dalle numerose "missioni" della "Chiesa" sparse in varie nazioni) e di un efficiente apparato organizzativo, strutturato in forma rigidamente gerarchica e ramificato nei seguenti settori:

- Religious Technology Center (RTC = Centro Tecnologico Religioso), collocato al vertice della piramide;

- Direzione Internazionale, che rappresenta il livello di comando più alto dopo l'RTC ed è responsabile sia dell'elaborazione di strategia e piani tattici per tutti gli altri settori, sia del coordinamento delle attività di gestione. Comprende l'International Financial Office (IFO = Ufficio Finanziario Internazionale) ed il Watchdog Committee (WDC = Comitato di Controllo), un organo ispettivo responsabile del funzionamento dei singoli gruppi direttivi, che a sua volta si avvale della Commodore's Messengers Org (CMO) per acquisire le informazioni necessarie a determinare i compiti istituzionali, e dell'International Network of Computer Organized Management (INCOMM = rete internazionale di gestione informatizzata);

- settore Scientology (Org. Classe IV)

- Sea Org.

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- Flag Command Bureau (FCB = Ufficio Direttivo Flag), che si occupa di assicurare che ogni singola organizzazione o gruppo attui i piani della Direzione Internazionale. Dallo stesso dipendono:

  • il Flag Bureau (FB = Ufficio Flag), sovraordinato al Continental Liason Office (CLO = Ufficio di Collegamento Continentale cui fanno riferimento i vari Flag Operations Liason Offices (FOLO = Uffici Operativi di Collegamento Flag);
  • il settore Scientology Missions International (SMI), da cui dipendono le missioni di Scientology dei vari paesi;
  • il World Institute of Scientology Enterprises (WISE = Istituto Mondiale delle Imprese legate a Scientology)
  • l'Association for Better Living and Education (ABLE = Associazione per il miglioramento della vita e dell'Istruzione), che si occupa delle questioni sociali e gestisce i centri NARCONON e CRIMINON;

- settore Celebrity Centers, addetto alla gestione di lussuosi centri sportivi, dietetici ed estetici, ove sono gratuitamente ospitati i V.I.P. che accettano di fare da testimonials all'organizzazione (per citare i più famosi: gli attori Tom Cruise e la moglie Nicole Kidman, nonché John Travolta e Kristie Alley; il cantante Michael Jackson e la moglie Lisa Presley; il musicista jazz Check Corea);

- Citizens Commission on Human Rights (CCHR = Commissione per la violazione ai diritti dell'Uomo), gruppo di studio che edita pubblicazioni in cui si contestano i presunti abusi della psichiatria ufficiale e di converso di negano i maltrattamenti cui sono sottoposti i pazienti nei centri di riabilitazione dianetici;

- Golden Era Productions (Produzioni Età dell'Oro), settore deputato alla produzione di audiovisivi propagandistici ed esplicativi;

- Office of Special Affaires (OSA = Ufficio per le Questioni Speciali), il temibile "servizio segreto" dell'organizzazione.

Forte di questa mastodontica organizzazione, Scientology non solo resiste a tutte le critiche mossegli, ma spesso contrattacca i suoi detrattori e quanti investigano sulle sue attività, sommergendoli di cause per diffamazione (in ciò assistita dai migliori avvocati disponibili sulla piazza), e, si sospetta, ricorrendo anche a metodi estremamente spregiudicati, se non assolutamente illegali; ad esempio scavando nella loro vita privata, onde individuare eventuali peccati e debolezze che li rendano ricattabili, o rendendoli oggetto di anonime minacce, molestie ed azioni di sabotaggio ai danni delle rispettive proprietà.

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In realtà non è mai emersa alcuna certezza in senso giuridico che tali atti siano riconducibili all'organizzazione; ma è un fatto indiscutibile che le persone critiche nei suoi confronti sono esposte ad una serie di persecuzioni, simili a quello che lo stesso fondatore Hubbard, in alcune lettere di direttive interne, prescriveva di attuare nei confronti degli oppositori.

Questa tecnica sembra sia valsa ad ottenere, nonostante gli evidenti fini di lucro, il riconoscimento come organizzazione religiosa, e quindi l'esenzione fiscale, da parte dell'International Revenue Service, la massima autorità fiscale negli USA.

In pratica la "Chiesa" avrebbe raccolto, mediante investigatori privati, del materiale contro funzionari dirigenti dell'IRS, per poi intentare loro più di 50 procedimenti civili e penali, in modo da vincerne la resistenza, come poi sembra essere accaduto; ed infatti, nel 1993, ribaltando improvvisamente un consolidato orientamento negativo, quell'ufficio ha accolto le richieste della setta; peraltro, in contrasto con la prassi finora seguita di rendere pubblici gli atti dei procedimenti amministrativi, le motivazioni di tale decisione non sono ancora stati depositati.

Un'altra importante vittoria è stata ottenuta in Francia, ove, nel luglio 97, la Corte d'Appello di Lione, pur dichiarando un ex leader della setta colpevole di frode ed omicidio preterintenzionale in relazione a fatti avvenuti nel novembre 1996, ha riconosciuto che "Scientology può rivendicare il titolo di religione e sviluppare in piena libertà, nel quadro delle leggi esistenti, le sue attività, comprese quelle missionarie e di proselitismo".

In Italia il primo Hubbard Dianetics Institute è stato costituito nel 1977 a Milano; successivamente sono sorti altri centri in tutte le regioni.

In seguito a varie denunce ed esposti, più volte gli organi di Polizia si sono occupati dell'associazione, i cui responsabili di Milano, Brescia, Novara, Torino, Trieste, Udine, Pordenone, Treviso, Padova, Ravenna, Ferrara, Firenze, Roma, Catania, Cagliari, alcuni dei quali già pregiudicati per reati contro il patrimonio o in materia di stupefacenti, sono stati indagati per truffa, esercizio abusivo della professione sanitaria, commercio di specialità medicinali non registrate, circonvenzione di incapace, violazioni fiscali e valutarie.

La maggior parte dei relativi procedimenti è confluita, per competenza e connessione, presso il Tribunale di Milano, dove l'Ufficio Istruzione, che già nel novembre del 1986 aveva disposto la

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perquisizione e la chiusura dell'Hubbard Dianetics Institute e delle strutture ad essa collegate su tutto il territorio nazionale, con sentenza del 3.10.88 ha disposto il rinvio a giudizio di numerosi adepti.

L'organizzazione si è allora riproposta, per aggirare il divieto ad esercitare le proprie pratiche, come confessione religiosa, ribattezzandosi "Chiesa di Scientology", peraltro "autocefala" rispetto a quella americana.

Nel frattempo il 1^ grado del procedimento si è concluso con la sentenza del 2 luglio 1991, che ha sostanzialmente rigettato l'ipotesi accusatoria, assolvendo la maggior parte degli imputati.

Avverso tale sentenza il Pubblico Ministero ha proposto appello ed il 5.11.1993, i giudici della 3^ Sezione Penale della Corte D'Appello di Milano si sono pronunciati in senso opposto, accogliendo la tesi della pubblica accusa, secondo cui la setta costituisce un sodalizio criminale finalizzato al compimento di reati contro il patrimonio, e condannando una cinquantina d'imputati a pene oscillanti tra i 3 mesi di arresto (per i soli reati tributari) ed i 4 anni e 3 mesi di reclusione per associazione per delinquere, circonvenzione di incapace ed estorsione.

Contrariamente, il 9.2.1995 la Corte di Cassazione, su ricorso dei legali dell'organizzazione, ha annullato la sentenza, rimettendo gli atti ad altra sezione della Corte d'Appello di Milano per un nuovo giudizio; ma i giudici di rinvio, il 2.12.96, hanno confermato l'ipotesi accusatoria principale, dichiarando gli imputati colpevoli di associazione per delinquere e prosciogliendoli dagli altri reati per sopravvenuta prescrizione.

Anche questo giudicato è stato sottoposto ad impugnativa innanzi alla Suprema Corte, che l'8.10.1997, con sentenza n. 1329, ha nuovamente annullato per vizio di motivazione la pronuncia di merito, rigettando le argomentazioni con le quali era stata denegata la natura religiosa dell'organizzazione e rinviando per nuovo giudizio ad altra sezione della Corte d'Appello di Milano.

Quest'ultima decisione appare invero piuttosto innovativa, soprattutto nella parte in cui si sostiene che lo svolgimento di un'attività organizzata, sistematica e "aggressiva" di raccolta fondi non pregiudicherebbe da sé il riconoscimento del carattere di confessione religiosa, in quanto anche le religioni tradizionali "...hanno da sempre imposto ai fedeli il pagamento di oboli, ai loro primordi estesi ben oltre il valore pressoché simbolico, cui ora sono ridotti..."; ed ancora che: "... la crudezza delle metodiche adoperate... appare assai meno eccessiva

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ove si considerino le metodiche di raccolta dei fondi in passato adoperate dalla Chiesa cattolica... e che la vendita delle indulgenze... si fondò essenzialmente su un'insopportabile e terrorizzante enfatizzazione delle sofferenze espiatorie riservate ai credenti nell'Aldilà..."

Così pure, per quanto riguarda la vendita di beni e servizi, che di fatto evidenzia il fine lucrativo della setta, secondo la Suprema Corte "non può avere significato alcuno, se non quello di documentare proprio l'esistenza di servizi religiosi... l'offerta ai fedeli di tali servizi con esplicitazione dei relativi costi... Fino a qualche lustro addietro, infatti, elenchi non meno precisi e dettagliati erano notoriamente affissi alle porte di non poche sacrestie di Chiese cattoliche e informazioni del genere forniva in ogni caso al bisogno qualsiasi sacerdote richiesto di servizi religiosi...". Pertanto "dissentendo dal giudizio pregresso, pertinente il riconoscimento di attività collaterali di natura commerciale in ordine alla percezione delle quote degli iscritti ai corsi, alla vendita dei libri e pubblicazioni religiose", si è sottolineato che "tali specifiche attività sono intrinsecamente pertinenti ai fini istituzionali e religiosi, in quanto dirette a procurare l'autofinanziamento".

Oltre a conseguire piena legittimazione sul piano giuridico, i membri italiani di Scientology appaiono particolarmente interessati ad accreditarsi presso l'opinione pubblica nazionale ed internazionale.

L'estate scorsa, in particolare, hanno inviato all'Ambasciatore della Repubblica Tedesca, al Ministro degli Affari Esteri ed al Presidente della Commissione del Dipartimento di Stato americano sulle religioni all'estero, oltre cento lettere, in cui: accusavano il governo tedesco di attività discriminatoria e persecutoria nei confronti della "Chiesa"; richiedono l'intervento del Ministro degli Affari Esteri affinché cessino, in nome dei diritti umani e della libertà di religione, tali atteggiamenti vessatori; rappresentano le attività socialmente utili svolte in tutto il mondo, nonché la validità delle "tecniche" adoperate nei corsi per il raggiungimento di stati di benessere psico-fisico; evidenziano il riconoscimento, in numerosi Stati, della natura religiosa dell'organizzazione e della piena liceità delle pratiche in essa svolte.

E' la prima volta che la setta, nel nostro Paese, adotta questa forma di pressione istituzionale, che del resto appare del tutto coerente con la sua strategia internazionale.

Altre iniziative sono state intraprese in varie città:

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- ad Ancona, il 12 settembre 1997, è stata effettuata una raccolta di firme per l'affermazione della libertà religiosa conformemente ai principi costituzionali. La programmata fiaccolata con corteo non ha però avuto luogo, in quanto gli organizzatori non avevano presentato in tempo utile il necessario preavviso;

- a Ravenna, il 18 settembre successivo, la "Chiesa" ha indetto una "Crociata per la libertà, religione e rispetto dei diritti umani", nel contesto della quale è stato effettuato un corteo con fiaccolata al quale hanno partecipato una sessantina di persone.

Altre manifestazioni sono state poste in essere nei giorni 25 e 26 dello stesso mese rispettivamente a Milano e a Roma, a ridosso della conclusione del processo citato, mentre dal dicembre 1997 l'organizzazione ha avviato, nella provincia di Venezia, una campagna di propaganda all'interno di istituti scolastici.

Sulla base di quanto finora illustrato, non può escludersi che l'associazione elabori quanto prima nuove strategie per acquisire ulteriore visibilità; il tenore delle medesime sarà verosimilmente commisurato all'esito dell'ennesimo giudizio di rinvio pendente presso il Tribunale di Milano.

SEDI

Avellino
Aosta
Barletta (BA)
Gorle (BG)
Brescia
Cagliari
Catania
Como
Cantù (CO)
Cosenza
Codigoro (FE)
Firenze
Genova
Lecce
Livorno
Lucca
Briosco (MI)

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Cernusco sul Naviglio (MI)
Lissone (MI)
Milano
Monza
Macerata
Mantova
Modena
Villadossola (NO)
Novara
Nuoro
Padova
Palermo
Pordenone
Ravenna
Vittoria (RG)
Roma
Cairo Montenotte (SV)
Siracusa
Martina Franca (TA)
Torino
Castelfranco Veneto (TV)
Trieste
Udine
Verona
Totale aderenti: 7000

La setta risulta presente anche nelle seguenti province o comuni: Altilia e Campora S. Giovanni (CS), Cuneo, Enna, La Spezia, Piacenza, Trapani.

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NUOVI MOVIMENTI MAGICI

 

 

 

NUOVI MOVIMENTI MAGICI
Distribuzione regionale e dettaglio per province

REGIONE

DENSITÀ

CITTÀ

DISTRIB.

Valle D'Aosta

Bassa

Aosta

2

Piemonte

Alta

Torino
Cuneo
Novara

7
2
5 = 14

Lombardia

Alta

Milano
Brescia
Como
Cremona
Lecco
Mantova
Pavia
Sondrio
Varese

5
2
3
1
1
1
2
1
1 = 17

Trentino

Bassa

Bolzano
Trento

1
2 = 3

Veneto

Alta

Venezia
Belluno
Padova
Treviso
Vicenza
Verona

4
1
1
3
4
7 = 20

Friuli V. G.

Media

Trieste
Pordenone
Udine

4
2
3 = 9

Emilia Romagna

Alta

Bologna
Ferrara
Forlì
Parma
Ravenna
Reggio Emilia

9
1
3
2
2
2 = 19

Liguria

Bassa

Genova

3

Marche

Bassa

Macerata
Pesaro

1
2 = 3

Toscana

Media

Firenze
Arezzo
Pistoia
Siena

7
1
1
1 = 10

Abruzzo

Bassa

L'Aquila
Chieti
Pescara

3
2
1 = 6

Umbria

Bassa

Perugia

3

Molise

Bassa

Campobasso

1

Lazio

Alta

Roma
Viterbo

12
2 = 14

Campania

Bassa

Napoli
Salerno

3
1 = 4

Puglia

Media

Bari
Brindisi
Foggia
Lecce
Taranto

5
1
1
1
1 = 9

Sardegna

Bassa

Oristano

2

Basilicata

Bassa

/

0

Calabria

Bassa

Reggio Calabria
Vibo Valentia

2
1 = 3

Sicilia

Bassa

Palermo
Catania
Messina
Siracusa
Trapani

1
1
1
2
1 = 6

 


MOVIMENTI ESOTERICI ED OCCULTISTICI

Nel panorama poliedrico e cangiante dell'esoterismo è difficile adottare precise categorie di riferimento; innanzitutto perché gli insegnamenti, i simbolismi ed i rituali dei grandi movimenti storici sono stati tramandati a volte intatti, a volte contaminati con elementi del tutto estranei alla tradizione originaria, snaturandone il significato ed il valore; inoltre perché nel tempo sono sorti e continuano a proliferare una miriade di gruppuscoli che, pur attingendo spesso a formule e suggestioni piuttosto risalenti, hanno elaborato sistemi concettuali nuovi, non sempre collocabili all'interno delle scuole e correnti di pensiero individuate dagli studiosi.

In linea di massima, comunque, assumendo come parametri di qualificazione determinati concetti di base, possono riconoscersi alcune tipologie più ricorrenti.


GRUPPI INIZIATICI, FRATERNITA' UNIVERSALI, ORDINI PITAGORICI

Il concetto di "iniziazione", vale a dire l'ammissione dell'adepto all'interno di una ristretta cerchia di eletti depositari di un sapere occulto, negato ai più, di solito realizzata nel corso di una cerimonia segreta, caratterizza un po' tutti i movimenti esoterico-occultistici, rappresentando il distinguo più evidente dai movimenti religiosi, laddove, invece, chiunque può entrare a far parte della comunità attraverso un atto di "conversione" alla fede pubblicamente professata.

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Tuttavia, mentre alcuni gruppi sembrano aver in parte rinunciato sia all'esclusività degli insegnamenti tramandati, sia alla particolare riservatezza delle formule rituali adottate nel cooptare nuovi affiliati, diffondendo un'ampia pubblicistica ed arrivando addirittura a raccogliere "iscrizioni" per corrispondenza, altri insistono su elementi di tipo misterioso.

Vi sono poi organizzazioni che, pur indicando la necessità di sottoporsi alla guida ed all'autorità gerarchica di grandi iniziati, che assumono quindi il ruolo di "maestri", propongono un cammino di perfezionamento accessibile a tutti, percorrendo il quale si può giungere a cogliere una "verità universale", precedente e superiore a tutte le religioni, su cui dovrebbe fondarsi una nuova unione "fraterna" degli uomini.

Secondo un orientamento, diffuso soprattutto nell'ambiente delle cosiddette "massonerie di frangia", il modello originario di "fraternità universale" sarebbe rappresentato dai discepoli del filosofo classico Pitagora, le cui dottrine, opportunamente rielaborate ed attualizzate, sono alla base di complesse elaborazioni concettuali che contengono nuove (e talvolta piuttosto bizzarre) visioni antropologiche e cosmologiche.

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ORDINI ROSICRUCIANI

Tra il 1614 ed il 1616, a Kassel in Germania, vennero stampati e diffusi in forma anonima tre opuscoli (Fama Fraternitatis, Confessio Fraternitatis, Nozze Alchemiche di Christian Rosenkreutz) ove si narrava l'itinerario spirituale di un misterioso personaggio ammesso alle più alte iniziazioni, che avrebbe trasmesso la sua straordinaria conoscenza acquisita in materia di alchimia ed occultismo ad un gruppo di discepoli, fondando una società segreta.

Successivamente, nel 1626, a Parigi vennero affissi dei manifesti nei quali si annunciava che "i deputati del Collegio Principale dei Fratelli della Rosacroce" stavano invisibilmente soggiornando nella città.

A partire da quel momento e per lungo tempo, appassionati e studiosi di esoterismo hanno inseguito le tracce dei misteriosi "fratelli", la cui effettiva esistenza, però, non è mai stata comprovata.

Alcuni ritengono (ed è l'ipotesi più verosimile) che si sia trattato di un canard, una beffa letteraria partorita da un gruppo di intellettuali cristiano-protestanti che avversavano il Papato della Controriforma ed i Gesuiti (in tal senso depone la successiva identificazione dell'autore delle Nozze Alchemiche nel pastore luterano Johann Valentin Andreae); altri ancora lo considerano un fenomeno generato all'interno delle corporazioni massoniche.

Al di là delle interpretazioni storiografiche, la leggenda dei Rosacroce era ormai nata; e da allora molti gruppi iniziatici hanno rivendicato una filiazione diretta dall'inafferrabile confraternita, dando origine agli ordini rosicruciani moderni.

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GRUPPI GNOSTICI

Secondo alcuni autori, la gnosi potrebbe essere considerata un "tertium genus" rispetto a religione e magia; l'esperienza gnoseofanica, infatti, consisterebbe in una conoscenza superiore delle realtà soprannaturali, che per se stessa consentirebbe l'accesso ai gradi più alti di coscienza.

Invero, così intesa, la gnosi rappresenta una linea di tendenza comune a tutti i movimenti magici, quantomeno sulla base della definizione di magia proposta in questa sede.

Bisogna tener conto, tuttavia, della differenza intercorrente tra la voce "gnosi antica" o meglio "gnosticismo", che in ambito cristiano identifica la dottrina condannata dalla Chiesa nei primi secoli, e lo gnosticismo moderno o neognosticismo, dottrina eclettica che attinge elementi e suggestioni dal buddismo, dal tantrismo e dall'esoterismo occidentale.

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GRUPPI DEDITI A MAGIA CERIMONIALE

Convenzionalmente al termine magia sono associati una serie di aggettivi volti ad indicare, in senso generico o specifico, il risultato cui la stessa è finalizzata; e così, accanto alle diffusissime, ma assai poco "tecniche" dizioni di magia bianca e nera, si parla anche di magia pratica, gnostica, evocatoria, della vita.

Quello che maggiormente rileva, tuttavia, è la differenza tra magia iniziatica e cerimoniale.

La prima (propria delle fraternità universali, degli ordini rosicruciani e pitagorici, dei gruppi gnostici) attribuisce massima importanza alla regolarità delle iniziazioni, all'autenticità delle cosiddette "patenti" necessarie per operare secondo determinati crismi, alla successione delle filiazioni secondo una linea di continuità; la seconda s'interessa degli effetti concretamente conseguenti all'esercizio di talune pratiche, ed all'utilizzo di specifiche formule tecniche, sia "canoniche" che individualizzate.

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SPIRITISMO

L'idea che sia possibile venire occasionalmente in contatto con uomini che non sono più sulla terra o con esseri sovrannaturali, dimoranti in una dimensione ultrasensibile, è antichissima e comune a quasi tutte le religioni.

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Tuttavia, lo spiritismo moderno, fondato sulla convinzione che gli spiriti (anime dei trapassati o altre entità incorporee) possano essere evocati ed interrogati ricorrendo all'intermediazione di soggetti dotati di particolari facoltà o semplicemente osservando determinate procedure (come, ad esempio, la "catena delle mani" rappresentata nella foto), affonda le sue radici nel mesmerismo tardo-settecentesco, esplode come fenomeno di massa nella metà del secolo scorso con le famose esperienze medianiche delle sorelle Fox (spiritismo classico), passa attraverso il Kardecismo e le concezioni filosofico-religiose allo stesso collegate, e confluisce nei movimenti moderni dello channeling, del neo-sciamanesimo e della New Age.

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CULTI UFOLOGICI

I cosiddetti culti dei "dischi volanti", da non confondersi con l'ufologia (analisi parascientifica delle testimonianze e delle tracce materiali riguardanti la presunta venuta sulla terra di forme di vita intelligenti provenienti da pianeti esterni al sistema solare), sono ritenuti in buona parte

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assimilabili allo spiritismo moderno.

Si basano, infatti, sul rapporto, anche soltanto psichico e telepatico, che si sarebbe stabilito tra alcuni uomini (contattati) ed esseri extraterrestri, portatori di messaggi rivelatori e salvifici, spesso considerati inviati celesti (simili agli angeli del cristianesimo) o addirittura divinità vere e proprie (cui si attribuisce la creazione della razza umana).

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NEOPAGANESIMO E NEW AGE

Il riferimento, nell'ambito di movimenti magico-religiosi contemporanei, agli dei della Roma imperiale e dei miti germanici, inducono spesso ad associare il nuovo paganesimo alle ideologie dell'estrema destra.

Se questo è senza dubbio vero nell'esperienza di alcuni gruppi politeisti italiani

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e della corrente ariosofica austro-tedesca, si deve rilevare come nel neo-celtismo europeo confluiscano elementi di opposto segno politico; mentre molti gruppi New Age di tipo "acquariano", che pure privilegiano un rapporto magico con la natura e con le forze occulte che la permeano simile a quello delle antiche visioni pagane, sono caratterizzati da tematiche (l'ecologismo, il femminismo, la tolleranza e l'integrazione razziale) tipiche delle ideologie di sinistra.

l fenomeno, pertanto, va forse ricondotto nell'ambito della spiritualità globale che percorre tutto il movimento della "Nuova Era", laddove il rigetto delle chiese ufficiali e la costruzione di un'antropologia alternativa costituisce la base comune su cui s'innestano le componenti più disparate: dalle religioni dei primitivi (sciamanesimo, animismo) alle credenze negli spiriti elementali (il piccolo popolo del folklore scozzese o i devas della cultura induista), dai concetti filosofico-religiosi orientali alla parapsicologia, dalla psicologia transpersonale alla medicina olistica.

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SATANISMO E LUCIFERISMO

Circoscrivere il significato del termine satanismo ad un ambito certo e definitivo non è facile; si tratta, infatti, più di una tendenza che di un movimento vero e proprio.

Alcuni studi sociologici inquadrano i satanisti in due grandi categorie: quella dei solitari e quella degli affiliati a gruppi, all'interno delle quali si riconoscono varie tipologie (i tradizionali, gli acidi, gli psicotici, i sessuali, gli anticristiani, i baphomettisti, i carismatici, i razionalisti ed altre).

Più efficace appare la schematizzazione, basata su elementi culturali e simbologie adottate, che distingue:

- satanismo occultista = fondato sull'accettazione della visione del mondo contenuta nella Bibbia, salvo schierarsi, invece che con Dio, dalla parte del Diavolo. Trae spunto, per molti versi, dalla stessa iconografia cristiana, in particolare dalla tradizione ebraica, con le sue particolareggiate descrizioni delle geenna e delle corti infernali

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(Jacque Dourcet-Valmore, nel "Livre Rouge", elenca ben 137 demoni, divisi in due caste, quella dei nobili e quella dei guerrieri, la prima composta di sette ordini, la seconda di altrettante schiere). In pratica è quello, per così dire, "classico", che dissacra, rovesciandoli, valori, emblemi e riti del cattolicesimo (i comandamenti immorali, la croce capovolta, la messa nera);

- satanismo razionalista = in cui Satana rappresenta un simbolo di ribellione, anticonformismo e edonismo;

- satanismo acido = mero pretesto per dare sfogo ad intime perversioni, attraverso esperienze drogastiche, orgiastiche o atti di violenza. E' il fenomeno più incontrollabile e pericoloso;

- luciferismo = d'ispirazione manichea, per il quale Satana è uno dei due princìpi vitali antagonisti da cui è scaturito l'universo; dunque non è il male, ma semplicemente l'opposto di Dio, ed è altrettanto necessario.

In Italia sembrano rappresentate un po' tutte queste componenti, con prevalenza della prima e della terza.

Stante la naturale tendenza dei gruppi satanisti ad operare clandestinamente, le proiezioni numeriche sono vieppiù incerte, tanto più che le informazioni in merito sono spesso acquisite indirettamente (da sedicenti fuoriusciti o da fonti giornalistiche) e come tali impossibili da riscontrare; ma si possono categoricamente escludere le cifre abnormi (centinaia di sette per migliaia di seguaci) propalate talvolta dagli organi d'informazione o da alcuni sedicenti esperti. Pura fantasia, ovviamente, anche l'affermazione che queste eterogenee conventicole siano collegate ad un'organizzazione centrale, una sorta d'"internazionale satanica", guidata da un Antipapa Nero.

E' comunque innegabile che, un po' dovunque, siano state e continuino ad essere rinvenute, in zone di campagna (all'aperto, in grotte, in cappelle sconsacrate) o in periferie urbane (edifici in rovina, strutture dismesse, locali abbandonati), tracce che testimoniano l'avvenuta celebrazione, rigorosamente nottetempo, di cerimonie a sfondo satanico.

 

 

STREGHE

L'antica conoscenza delle erbe e della magia, appannaggio delle donne fin da1 Paleolitico, dopo l'avvento dei Cristianesimo impensierì le autorità ecclesiastiche, che vedevano in essa la sopravvivenza dei riti pagani, fino al punto di spingere l'inquisizione a combattere le presunte alleate del maligno con mezzi che sarebbe poco definire diabolici.
Qualche anno fa, nel corso di una dimostrazione studentesca all'università di Chi ago, si assisté a una scena insolita: un gruppo di giovani donne stranamente vestite, con tanto di cappelli a cono, cappe nere e scope, inalberavano una serie di cartelli su cui era scritto 'Women's Interational Terrorist Corps from Hell' ('Corpo - terrorista femminile internazionale del inferno'), ossia, come si rilevava dalle iniziali delle parole stesse, WITCH, inglese significa strega. Anche al di qua dell'oceano, nella vecchia Europa, il movimento femminista era sceso allora nelle piazze (è successo ieri, eppure pare già
preistoria), scandendo ad alta voce, davanti ai maschi perplessi, motti in cui siaffermava: "Tremate tremate, le streghe son tornate". Intanto, ancora in America, Sibyl Leek che sfornava volumetti in cui illustrava a tutti le sue arti magiche e compariva in televisione, nel corso di trasmissioni fortunatissime, sostenendo apertamente: "Sono una strega". Lo stesso accadeva in Inghilterra:-qui era Maxime Sanders, per nulla intimorita dalle telecamere, ad affermare la sua appartenenza a una 'coven', una congrega di streghe i cui rituali si rifacevano all'antica religione celtica.
Sempre negli Stati Uniti, in California, Anton Lavey, autonominatosi 'papa dell'inferno', aveva fondato una sua 'chiesa', raccogliendo circa diecimila adepti, tutti molto interessati alle messe nere che vi venivano officiate. Meno pubblici, anzi circondati da un rigoroso riserbo, erano cerimoniali simili che si celebravano a Pa-rigi, a Londra e in parecchie città della Germania Occidentale.
Molte circostanze fanno pensare che le streghe sono tornate di moda. Accanto a quelle che non esitano a definirsi tali, c'è l'immenso sottobosco di maghe, indovine, chiromanti. Ci sono anche le necromanti, cui l'era moderna ha posto accanto un re-gistratore per catturare le voci dall'aldilà, con le medium, rimaste affezionate alle sedute spiritiche.
Dobbiamo, tuttavia, sottolineare un particolare. Tutte queste streghe, dalle femministe che vorrebbero interpretare in chiave di oppressione della donna il periodo storico della 'grande caccia', alle altre che si proclamano seguaci della tradizione, fino alla maga di paese o di città, non fanno assolutamente paura, non sono evocatrici del terrore che serpeggiò nei loro confronti nei secoli scorsi.
Le streghe del nostro tempo, così ben inserite e accettate, appaiono simili a quelle di una remota antichità, quando nell'epoca precristiana, veniva affidato loro il
compito di occuparsi di tutto ciò che era considerato magico.

(A lato una foto di Leila Waddell, una delle "streghe" della corte di Aleister Croley, "mago del nostro tempo!" foto della BBC)

Un filo sottile pare dunque legare

le streghe di ieri e di oggi, un filo brutalmente spezzato soltanto nel medioevo, quando si scatenarono gli orrori che tutti conosciamo.
Perché questo avvenne? Che cosa avevano di tanto terribile, di tanto condannabile, le streghe vissute in quel periodo?
Per trovare la risposta a queste domande bisogna andare molto a ritroso nel tempo, al primo millennio della nostra storia e ai primi secoli del secondo: è qui che pian piano nasce, cresce e matura il nocciolo della questione, che si vedrà esplodere poi in tutta la sua virulenza proprio come le malattie che conoscono una troppo lunga incubazione.
Abbiamo detto che le streghe dell'antichità (come avviene ai nostri giorni) erano per lo più benevolmente tollerate all'interno della società: in qualche caso erano persino esaltate. Delle loro doti si parlava con stupore e meraviglia, mai con raccapriccio: ce lo dimostrano le stupende figure della mitologia ellenica come Circe e Medea, l'archetipo e il prototipo, se vogliamo, di tutte le streghe belle e maliarde, capaci di incantesimi straordinari.
Le cose cambiano più tardi, presso i Romani, come sempre pratici e dissacratori: ce lo conferma Orazio presentandoci la sua Canidia, una strega orribile dalle unghie adunche e dai capelli scarmigliati in cui si annidano serpenti. Canidia è necromante ed esperta in filtri d'amore, ma le sue pratiche ci vengono descritte in tono satirico e irriverente, come a significare: vale la pena di avere fiducia in megere come questa?
Si era ai tempi di Augusto e Roma pullulava di personaggi come Canidia, cui il popolo, si rivolgeva per ottenere responsi ed incantesimi di ogni tipo. L'imperatore (come, del resto, gli intellettuali romani) ave-va verso il dilagare delle arti magiche un atteggiamento di scherno. Non era un rifiuto della magia in sé, ma del modo in cui veniva praticata (e ancora troviamo un parallelo con la nostra realtà: anche i maghi e gli indovini d'oggi non godono una fama troppo buona). Augusto cercò di ripulire l'ambiente, spedendo tutti coloro che esercitavano l'occultismo fuori di Rom-a, ma non ottenne risultati apprezzabili. Negli anni, nei secoli seguenti, anzi, la magi-a conquistò tutte le classi.
Nel frattempo era intervenuto qualcosa di nuovo, un avvenimento destinato a sconvolgere il corso della storia: il Cristianesimo si stava imponendo come la religione dominante, spazzando via gli dei pagani. Fino allora il politeismo aveva consentito di non inquadrare esattamente il Bene ed il Male: con le divinità, spesso caratterizzate da tratti spiccatamente umani, si poteva trattare, giungere a compromessi; e si riconosceva appunto che maghi e streghe, con le loro doti particolari, potevano mediare più facilmente dei comuni mortali favori e intercessioni.
Con il Cristianesimo questa visione cambia radicalmente. Il Dio Onnipotente del Vecchio Testamento è l'Essere Supremo, al quale ci si deve rimettere del tutto. Bisogna seguirne le leggi e pregare per implorare l'assistenza e ottenere il perdono delle colpe commesse. Non c'è possibilità di appellarsi altrove. Le pratiche magiche diventano così uno dei più gravi peccati contro Dio, poiché coloro che ne fanno uso cercano di opporsi alla Sua volontà. La Bibbia, in proposito, è esplicita: "Non sopporterete che vivano gli stregoni" (Esodo, 22,18). Il re Saul, in effetti, "scacciò i maghi dal paese": tuttavia egli stesso, quand'era gravemente afflitto, ricorreva alla pitonessa di Endor. Tanto ci suggerisce che non si negava l'efficacia della magia, ma che, piuttosto, era male servirsene. E Saul dovette accorgersene personalmente. La Bibbia stessa ci informa che un giorno il re si recò dalla strega di Endor perché evocasse lo spirito di Samuele, al fine di sapere in anticipo quali sarebbero state le sorti di una battaglia che avrebbe avuto luogo il giorno dopo. Sarnuele si presentò, ma era visibilmente seccato di essere stato disturbato: con voce rabbiosa profetò senza mezzi termini una sconfitta e la morte di Saul. Così fu.
L'episodio contiene un ammonimento implicito: coloro che si rivolgono alla magia non finiscono bene. Il Cristianesimo fece proprio l'atteggia mento rigoroso ebraico verso l'occulto, e quando Costanlino, nel 313, dichiarò la nuova fede religiosa di Stato, ordinò pene severe verso coloro che "incantano la mente delle persone modeste". Ma la magia era troppo radicata nella società romana per essere estirpata Si presentava, inoltre, un altro problema:
continuavano a sopravvivere riti e culti profani', che nella loro estrinsecazione contemplavano il ricorso a spiriti e divinità che dovevano ormai essere banditi: le autorità ecclesiastiche si resero conto che maghi e streghe, in sostanza, tenevano in vita il paganesimo. Nacque così il peccato di eresia, esteso a tutti i praticanti dell'occulto.
(A fianco un immagine delle 'streghe' del Macbeth shakespeariano appartengono piuttosto alla categoria delle visioni premonitrici. Come si vede, col vocabolo 'strega' si comprendeva di tutto un po': dall'erborista quanto mai utile in passato quando la medicina era meno progredita all'avvelenatrice professionista... foto Mary Evans Picture Library).
Dalle cronache si sa che i riti pagani continuano fino a tutto il V secolo, sempre puniti dalle leggi. Poi le notizie si fanno più rare, mentre si registra una certa tolleranza verso i 'dissidenti': probabilmente or mai abbastanza sicura di sé, la Chiesa lascia vivere in tranquillità coloro che con arti magiche e pozioni di erbe pretendono di alleviare dolori, di guarire malattie. Ma all'orizzonte si stanno addensando grosse nubi. La parola 'eresia' riprende a circola re: dopo il Mille si, sente sempre più spesso parlare di sette scismatiche come quelle dei Catari e dei Valdesi. Persino i Crociati, tornando dalle loro missioni in Terra Santa, contribuiscono a diffondere tesi contrarie alla fede cattolica. I Templari ne sono una prova lampante, e la fine sul rogo del gran maestro dell'Ordine, Jacques de Molay, ci dice che il tempo per i grandi processi dell'Inquisizione è ormai maturo.
Questo tribunale speciale era stato fondato nel 1184, quando il papa Lucio III aveva chiamato intorno a sé i vescovi per ordinare una sistematica inchiesta (inqui-sitio) nei confronti delle deviazioni che si andavano registrando circa gli insegna-menti della Chiesa cattolica. Chi non pote-va provare la propria innocenza veniva scomunicato e consegnato alle autorità secolari per la condanna, a morte nella maggior parte dei casi. In effetti l'eresia prevedeva la pena capitale fin dai primi secoli della nostra era, ma raramente la legge aveva trovato applicazione. Questa volta doveva essere diverso.
La relazione tra eresia e magia era già stata stabilita in tempi lontani, come abbiamo accennato. Qui venne riproposta, con una terribile aggravante: si avanzò l'i potesi che streghe e stregoni stringessero patti con il diavolo o che, comunque, per raggiungere i loro fini, si fossero votati alle forze del male.
Satana, con il trascorrere del tempo, era diventato una presenza concreta per i cristiani, un temibile avversario di Dio che ostacolava l'affermarsi del principio del Bene. I fedeli ne avevano avuto nozioni astratte dalla Bibbia, ma poi lo avevano conosciuto meglio attraverso le sue effigie, riprodotte sulle vetrate delle chiese, nei bassorilievi dei cori, con incredibile profusione, in una fauna fantastica, o attraverso simboli esoterici erroneamente interpreta ti, come il Baphomet scolpito nella pietra delle cattedrali. Il re degli inferi (come tut ta la sua coorte di demoni) poteva infatti prendere sembianze umane ma più spesso prediligeva presentarsi sotto l'aspetto di un caprone, di un lupo, di un gufo, o in forma semiumana. Era agli abitanti dell'inferno (moltissimi, nell'ordine di milioni e milioni, come scrissero alcuni 'specialisti' medievali) che si dovevano tutte le miserie che affliggevano questo mondo. Ed erano tante.
Per inquadrare esattamente i motivi che portarono alla caccia alle streghe non si possono dimenticare le particolari condizioni che caratterizzarono il periodo stori co da cui tutto prese avvio, così riassunte dal periodico Storia Illustrata: "Le vicissi tudini economiche che contrassegnarono il basso medioevo e l'inizio dell'età moderna furono forse le più travagliate nella storia dell'uomo. "A partire dall' XI sec. l'Europa fu sconvolta da crisi ricorrenti, determinate dalla dissoluzione dello Stato ad opera del feudalesimo e, soprattutto, dall'incapacità della produzione agricola di tenere il passo con i bisogni di una popolazione in tumultuoso aumento. Basterà ricordare a questo proposito che il depauperamento degli scarsi terreni coltivabili (la pratica della rotazione agraria era sconosciuta), l'uso dell'aratro a chiodo e la trazione affidata unicamente al bue permettevano, da mezzo millennio, una resa di due quintali e mezzo di grano per ettaro, mentre gli abi tanti crescevano dai 42 milioni circa dell'anno 1000 ai 73 milioni del 1300.
"Le frequenti carestie provocarono il fenomeno della sottoalimentazione e questa favorì l'insorgere della mortalità infantile, giunta a tassi spaventosi di oltre il cinquecento per mille, e delle epidemie".
Per quanto riguarda queste ultime, ricordiamo che nel 1089 il 'fuoco di S. Antonio' (oggi curabilissimo) sterminò milioni di persone, mentre un'altra ecatombe si ebbe dal 1347 al 1350, con il flagello della peste nera.
In queste condizioni catastrofiche il Diavolo divenne il simbolo di un altro potere, quello 'nero' e malvagio, che dimostrava di poter avere la meglio sul Bene. Stregoni, streghe e fattucchiere ebbero il loro momento d'oro: la gente, disperata, si rivolgeva a loro, supplicandoli di interce-dere presso le entità infernali per guarire da una malattia, per avere salvo il bestia-me, per fare un buon raccolto. Forse i pra-ticanti delle arti occulte assecondarono un po' troppo gli interpellanti e sfruttarono la situazione, creandosi la fama di essere ad-detti alla magia nera e non sospettando che tutto ciò si sarebbe in seguito ritorto contro di loro.
La Chiesa si stava infatti preparando a intraprendere la sua battaglia contro il Male. E, con gli eretici e gli stregoni, furo-no soprattutto le donne a farne le spese. Non potevano che essere le femmine, in-fatti, le preferite dai diavoli, poiché essi, come maschi, ambivano ad avere alleate del sesso opposto, formando 'coppie nere' che si venivano a opporre alla famiglia cristiana.
E così le 'spose degli inferi', le streghe, vi-dero maturare la loro tragedia.

 

La grande caccia alle streghe

La strega è una figlia di Satana: l'associazione che veniva ad accomunare fattucchiere, indovine e guaritrici con le potenze infernali non nacque da un giorno all'altro, ma si sviluppò pian piano. La stregoneria, nella sua accezione più stretta, che contemplava l'applicazione della magia nera, con l'aiuto appunto del diavolo, era tutta da inventare. Questo spiega perché persino Giovanna d'Arco, salita al rogo nella piazza del mercato a Rouen, in Francia, nel 1431, portava al momento del suo sacrificio una scritta che suonava così: "Eretica recidiva, apostata, idolatra". Ma non "Strega". Quest'ultima accusa era in effetti stata formulata durante il processo, ma costituiva ancora un'imputazione minore. Con il trascorrere del tempo, la presenza di Satana si fece più ossessiva, determinata anche e soprattutto dalle carestie e dalle pestilenze che tormentarono l'Europa e che facevano presagire il trionfo del Maligno.

L'Inquisizione era al lavoro già da un bel po', ma l'attività procedeva a tentoni, dato che i suoi scopi non erano spesso esattamente chiari neppure agli inquisitori stessi. Nel 1375 qualcuno si era persino lamentato "che non c'erano più molti eretici come fosse un peccato che una simile istituzione corresse il pericolo di essere in futuro sciolta". Gli investigatori, in effetti, sapevano di dover perseguire ogni forma erano di stregoneria e magia, ma erano incerti nel procedere quando queste pratiche comprendevano anche l'eresia. I dubbi si chiarirono definitivamente verso la fine del 1400. Con la sua bolla del 1484, Summis Desiderantes, Innocenzo III fece un preciso riferimento al fatto che gli stregoni operavano con il favore del diavolo per seminare il male nel mondo: "P pervenuto alle nostre orecchie", dice la bolla nel punto che ci interessa, "e non senza causarci gran pena, che in certe regioni della Germania e nelle province, città, territori, distretti, diocesi di Magonza, Colonia, Treviri, Salisburgo, Brema, parecchie persone di entrambi i sessi, dimentiche della loro stessa salvezza e deviando dalla fede cattolica, si sono date ai demoni incubi e succubi, per mezzo di incantesimi, fatture, scongiuri e altre superstiziose infamie ed eccessi magici con cui fanno deperire ed estinguersi la progenie delle donne, i piccoli degli animali, le messi della terra, i grappoli delle vigne, i frutti degli alberi. Ne sono vittime gli uomini e le donne, il bestiame di ogni genere, i vigneti, i giardini, i prati, i pascoli, il frumento, le granaglie, i legumi. Queste persone afflig-gono gli esseri umani, le bestie da soma, le mandrie, i greggi, con ogni sorta di crudeli tormenti. Esse impediscono agli uomini di generare, alle donne di concepire; esse rendono impossibile alle coppie sposate di compiere il loro coniugale dovere, e con bocca sacrilega rinnegano persino quella stessa fede che hanno ricevuto con il bat-tesimo. Esse non temono di commettere crimini ed eccessi ancora più infamanti sotto istigazione del nemico del genere umano, con pericolo per la loro stessa ani-ma, con offesa alla maestà divina e danno un esempio pernicioso a molti".

Il contenuto della bolla è molto impor-tante: contiene, in sintesi, quasi tutti i capi d'accusa che saranno rivolti alle streghe; gli stregoni, che pure se la passeranno brutta, vengono in second'ordine, poiché si diffonde il concetto secondo cui sono le donne le prescelte di Satana, il quale cerca seguaci del sesso opposto.
C'era ancora un problema. Come sco-prire in maniera inequivocabile le adepte del demonio? A spiegarlo pensarono due domenicani tedeschi, Jacob Sprenger e Heinrich Kramer, che nel 1486 pubblicarono il Malleus Maleficarum (il martello delle streghe), "il testo fondamentale", come scrive Serena Foglia, "che stabiliva l'indissolubile legame tra stregoneria e sesso femminile. Divenne anche il testo che, definendo il crimine religioso-sociale compiuto dalle streghe, ne autorizza la soluzione finale (exterminium malefica rum) ". Il Malleus non tralasciava nulla: vi erano descritti tutti i metodi atti a riconoscere le infami streghe, da allora perseguitate ovunque con un incredibile accanimento. Per i primi sospetti bastava la deposizione di un cittadino, di un marito (che si presume fosse ansioso di liberarsi della moglie), di un parente: rivalità tra vicini e gruppi familiari ebbero così modo di trovare imprevedibile e terribile sbocco. Al di là delle denunce effettuate per odio, rancore, risentimento, c'erano però quelle, molto più numerose, collegate a tutta una vasta gamma di fenomeni nefasti attribuiti a una determinata donna per i motivi più banali, assurdi. Il Malleus riferisce il caso di una vecchia di Baldhust la quale, offesa per non essere stata invitata a una festa di nozze, pregò il diavolo di scatenare una tempesta e rovinare l'allegra riunione. Tanto bastò a farla condannare. Essere anziane e sole, del resto, era già un indizio, secondo le antiche immagini della strega, vecchia e laida che, rifiutata dal mondo, si votava alle potenze infernali, le quali, almeno, le davano la soddisfazione di tenerla in considerazione. Tratta in arresto l'accusata, si procedeva agli interrogatori e, poiché di solito la poveretta negava quanto le veniva addebitato (il commercio con Satana, i malefici), si passava alla ricerca del 'bollo', il marchio particolare che il diavolo avrebbe impresso alle sue adepte. Anche se si giunse persino a riconoscere in un semplice neo, in una voglia, il famigerato segno, esso fu per lo più identificato in un particolare punto del corpo che, perforato con un ago-spillone, avrebbe dovuto mostrarsi insensibile e non emettere sangue. Luisa Muraro, nel suo interessante volume La signora del gioco, ci dice però che questo procedimento veniva effettuato dai tribunali laici, poiché "gli uomini di chiesa lo consideravano una pratica superstiziosa".

La prova più evidente della dedizione al diavolo era tuttavia fornita dalla confessione, che poteva essere ottenuta volontariamente o mediante tortura; la più usata, con la bruciatura delle piante dei piedi, era quella della corda, detta anche 'del curlo': all'imputata si legavano le braccia dietro la schiena, dopo di che una carrucola la solle-vava mentre ai piedi si appendeva un peso. Ciò aveva quasi sempre come con-seguenza la slogatura delle articolazioni delle braccia e delle gambe. E' ovvio che le presunte streghe, continuamente interroga-te con ripetute, ossessive domande sui loro misfatti, finivano con il rendere la confessione voluta, purché il supplizio avesse fine.

Posate a terra, spesso ritrattavano, e questo era un guaio per i giudici, che non potevano trascurare l'opinione pubblica, la quale sovente non accettava di buon grado la condanna di una strega che "non fosse costante", ossia che non mantenesse ammissioni già fatte. Nel periodo più feroce della 'grande caccia', comunque, non si andava troppo per il sottile. Si ri-prendeva con la tortura, e la nuova commi-ssione era ritenuta valida. Anche negando ogni addebito (ma ben poche incriminate, non sopportando gli strazi, riuscirono a sostenere la propria innocenza), per le streghe non c'era scampo: se non riconoscevano le loro colpe si diceva infatti che era il demonio a indurle a tacere; se parlavano, era invece Dio che interveniva a far scoprire le loro malefatte.

Dai resoconti dei processi giunti sino a noi si sa che i dibattiti non erano sommari: svolti per lo più d'inverno, nel caldo dei tribunali, diventarono una specie d'industria oltre che un sistema per trascorrere con tali diversivi i lunghi mesi rigidi. Soprattutto nei primi tempi della grande caccia, mancavano i testimoni a favore dell'imputata, ma le udienze si trascinava no normalmente per giorni e giorni. Ogni volta si tornava sulle solite domande, per accertarsi che la strega non cadesse in contraddizioni: i giudici desideravano ottenere una panoramica il più possibile completa delle azioni compiute dalle 'figlie del diavolo', poiché ogni documentazione sarebbe servita per altri analoghi processi. Esaminando nel loro insieme i dibattiti, se ne trae quindi un'impressione di omogeneità: tutte le streghe affermano di essersi votate a Satana, il quale le avrebbe marchiate con il 'bollo', tutte sostengono di esseri unite carnalmente con lui, anche se "il suo sperma è come il ghiaccio" (troviamo quest'affermazione già esposta nel Malleus, i cui stessi autori erano stati inquisitori), tutte dicono di aver partecipato accorrendovi in volo, ai famosi sabba, cantando e ballando e commettendo le più turpi azioni. Per quanto riguarda i malefici, poi, sono in sostanza quelli esposti nella bolla Summis Desiderantes: a questi dobbiamo aggiungere una pratica misteriosa di cui si trova riferimento in tanti processi svoltisi in Italia. Si tratta della 'consuma-zione', così spiegataci da Luisa Muraro: "La vittima - bestia, bambino o uomo veniva prelevata in stato di incoscienza e portata al sabba. Dopo che le era stato succhiato (non sempre) il sangue, veniva bollita e mangiata a parte. I resti, ossa, pelle e altro, erano poi ricomposti con arte magica: in luogo delle parti mancanti si metteva paglia o stracci. Se per caso mancava un osso, si metteva un legno di qualità appropriata. La vittima riacquistava così una parvenza di vita. Quando qualcuno deperiva e moriva, la gente diceva che le streghe l'avevano consumato". Non era dunque per la denutrizione che allora si dimagriva, ma per l'azione delle streghe, queste maledette streghe colpevoli di tut-to: persino se si rovesciava il latte. la colpa era attribuita a una di loro, che se ne ap-propriava con le sue arti malefiche.

I lunghi processi erano, oltre che segnati ciascuno da un dramma personale e da sofferenze che possiamo soltanto pallidamente immaginare, molto costosi per l'imputata. Se costei aveva la fortuna di possedere beni propri, poteva a ogni modo sempre sperare che il prolungarsi del dibattito vedesse insorgere qualche elemento a suo favore. In caso contrario, se era povera, dovevano intervenire i parenti, i quali, naturalmente, avevano tutto l'interesse a far si che si giungesse al più presto alla sentenza. Ogni spesa, dalle colazioni dei giudici ai panni forniti alla detenuta, dalla legna usata per la stufa alla depilazione e alla visita del corpo per la ricerca del 'bollo', dall'assistenza religiosa fino al trasporto al luogo del supplizio, nel caso che la tortura l'avesse resa incapace di camminare, era conteggiata all'imputata.

Alfine la sentenza arrivava. Nel frattempo gli inquisitori avevano raccolto mate riale a sufficienza per avviare ulteriori processi, in base alle indicazioni fornite dalla presunta strega: costei, ripetutamente sollecitata sotto tortura a fare il nome di
altre 'colleghe', finiva con l'indicare a caso questa o quella donna, spesso una sua stessa parente. Vigeva, infatti, la convinzione secondo cui l'insegnamento stregonesco veniva tramandato di madre in figlia, da nonna a nipote, e giudici e carnefici non risparmiavano gli sforzi per fare ammettere all'accusata che proprio così erano andate le cose. Ogni causa veniva in talmodo a costituire la maglia di una lunga catena, ampliando via via il numero delle 'figlie di Satana' sottoposte a giudizio.

Emessa la condanna, la strega veniva consegnata al braccio secolare, ossia ai governanti delle città, e arsa sul rogo: la solenne proclamazione ed esecuzione delle sentenze emesse dall'Inquisizione era chiamata autodafé ed era svolta per lo più sulle piazze, alla presenza dei cittadini. L'uso del rogo venne instaurato perché la Chiesa si raccomandava che fosse evitato lo spargimento di sangue: alcuni vi hanno voluto vedere un significato di purifica-zione, mentre altri ritengono che si inten-desse così agevolare il viaggio dell'anima della strega verso l'inferno, notoriamente avvolto dalle fiamme.
Nei primi tempi le maleficae venivano bruciate vive, poi l'orrore di questi spetta-coli, quando la 'grande caccia' andò sce-mando d'intensità, suggerì che venissero prima effettuati la decapitazione o lo strangolamento, per noi non meno ag-ghiaccianti. C'erano, comunque, altri si-stemi, tra cui ricordiamo quello della 'mu-ratura' e della 'propaggine'. Il primo con-sisteva nell'incatenare la condannata den-tro una nicchia dinanzi alla quale si innal-zava ogni giorno un pezzo di muro, fino alla completa chiusura. Con la 'propaggi-ne , la strega era invece calata in una fossa che veniva poi riempita di calce viva: l'ori-na della donna (di cui restava scoperto so-lo il capo) 'accendeva' la calce stessa, il che dava luogo a una morte tra spasimi atroci.
Nessuno sa con esattezza quante donne perirono in seguito all'ossessione della presenza di Satana che dominò l'Europa a partire dalla seconda metà del 1400 fino a buona parte del 1700. Qualcuno parla di milioni: certamente furono centinaia di migliaia, con 'code' ed episodi sporadici che continuarono fino alla metà del secolo scorso, come dimostra la storia di una donna di Hela, nella baia di Danzica, ucci-sa nel 1836 da alcuni pescatori che l'ave-vano sottoposta a una 'prova' per consta-tare se fosse o no una strega.

A quel tempo, comunque, la ragione era tornata in Europa, sia dalla parte del clero sia dei governanti laici. Si cominciava, anzi, ad esaminare cos'era avvenuto, a chiedersi perché quella follia avesse imperver-sato così a lungo. La Spagna, la Francia e la Germania furono tra le regioni mag-giormente contagiate, mentre, per quanto riguarda l'Italia, si parla in genere di 'pic-cola caccia alle streghe'. Quanto piccola sia stata, non è dato sapere: verso la fine del 1400, nella sola diocesi di Como, erano già trecento le presunte maleficae mandate sul rogo: altri luoghi che divennero triste-mente famosi al riguardo furono il Mila-nese, il Bresciano (nel 1518, nelle prigioni locali, erano rinchiuse più di cinquemila sospette in attesa di giudizio), alcune zone del Piemonte, della Val di Fiemme, nel Trentino, della Valtellina: qui l'ultima strega fu arsa a Tirano nel tardo 1796.
Mentre le fiamme dei roghi si andavano spegnendo, ci si avviava a riflettere sulle storie di malefici e stregonerie udite nei tribunali, chiedendosi quanto vi fosse stato di vero e quanto di fantastico. Era fuor di dubbio che tantissime accusate si convin-cevano di essere streghe, tanto da descri-vere nei particolari le loro trasformazioni, le orge sataniche, i sabba. Ma questo ar-gomento merita un'analisi a parte.