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:: I DOGON ::

La popolazione de Dogon in africa fornisce una chiara rappresentazione di quello che sarebbe successo nei millenni passati sulla terra, per l’appunto quando “gli Dei regnavano sulla terra” e pare proprio che i Dogon gli Dei, intesi come divinizzati visitatori da altri pianeti,  li abbiamo visti e da loro abbiano imparato nozioni stupefacenti.
I Dogon vivono in un concetto lontano dalla modernità e dallo sviluppo, sono insediati nella zona dell’altro Niger, precisamente nell’altopiano del Bandjagara e si pensa che siano i successori di antichissime stirpi di nomadi provenienti dall’antica Grecia, che, di per sé è un mistero per la storia. I Dogon hanno vissuto e tuttora vivono, come gia detto, lontano dalla civiltà e dallo sviluppo, sebbene non abbiano avuto molti contatti (se non nel periodo degli esploratori) con altre società umane, hanno un complesso sistema sociale, ben organizzato e vivono di caccia, pesca e agricoltura.
Il motivo che ha portato alla ribalta i Dogon deve essere ricercato nel loro profondo legame che conservano con la stella Syrius, in effetti dopo circa venti anni di studio a contatto con questa popolazione, due ricercatori e antropologi francesi, riportarono un esame accurato dei Dogon, scoprendo dei dati molto interessanti. La loro missione comincia nel 1930: Marcel Griaule e Germaine Dieterlen impararono a conoscere profondamente i Dogon entrando nelle loro tradizioni, usi e costumi, ma la curiosità venne destata quando assistettero ad una strana festa.
Ogni 50 anni i Dogon celebrano una cerimonia sacra chiamata festa del “Sigui” nella quale è espressa la venerazione per un astro, che i Dogon dicono sia posto vicino la stella Sirio, la stella più grande della costellazione del cane maggiore.
I Dogon chiamavano questo astro “Po Tolo” e ne conoscevano la precisa locazione, il suo periodo di rivoluzione attorno alla stella Sirio, da loro stabilito in 50 anni (ecco il perché della celebrazione ogni 50 anni di una festa). I Dogon non si fermavano qui: essi infatti conoscevano l’orbita ellittica di questo astro e sapevano inoltre che era molto pesante. La cosa che fa più riflettere è che non è nemmeno possibile vedere questa stella a occhio nudo, e che,  per poterlo vedere ai giorni nostri è necessario un telescopio molto accurato e che per conoscere la sua orbita devono essere impiegati strumenti matematici e formule molto complesse, oltre che vari anni di ricerche scientifiche e informatiche.
Le conoscenze dei Dogon risalgono a centinaia di anni fa, nemmeno loro sanno più quando entrarono in possesso di queste nozioni, ma fatto sta che comunque quando i due ricercatori entrarono in possesso di queste informazioni ancora non era stato possibile scoprire nessun astro tantomeno che nemmeno la stella Sirio era a fondo conosciuta.
La scienza odierna però adesso da un alone di mistero in più alle conoscenze dei Dogon, è stato infatti scoperto un altro astro vicino a Sirio e denominato “SyriusB”: come gia dicevano i Dogon, si è confermato che l’astro possiede un’orbita ellittica, e che la sua pesantezza deriverebbe dal fatto che sia una nana bianca.
Oltre a queste straordinarie scoperte, interviene ai giorni nostri anche un importante studioso, e anche lui, dopo aver studiato i Dogon venne a conoscenza di una altra sconcertante verità: i Dogon descrivevano nella loro tradizione  l'esistenza di una terza stella:  ebbene viene scoperta negli ultimi tempi anche l'esistenza di una terza stella nel sistema di Sirio, una nana rossa.
il ricercatore, tale Robert Temple, si spinge più in la considerando una correlazione tra il culto della stella Sirio con l'immagine del cane, di cui fa parte nella costellazione omonima, dicendo che la sfinge in antichità fosse un cane, proprio come il dio Anubi, venerato dagli egiziani, dunque una cultura comune tra Dogon ed egitto.
La questione si intrica, quest’antica popolazione, cosi arretrata e lontana dalla civiltà come poteva essere a conoscenza di tale astro? Tantopiù che, se si volesse obiettare che i Dogon vennero istruiti da colonizzatori precedenti all’arrivo dei due ricercatori, si può benissimo riconoscere che ancora vi era molto tempo a venire perché la stessa stella potesse essere scoperta; in fin dei conti i Dogon sapevano dell’esistenza di un sistema triplo di stelle quando ancora solo una era stata scoperta.
L’ipotesi spaziale diviene la più plausibile, nel passato abbiamo in varie culture (come sumeri e popoli accadici) che ricordano la discesa dai cieli di esseri anfibi, come gli “Oannes” sumeri. I Dogon per l’appunto riferirono di avere appreso le loro conoscenze dai “Nommo”, esseri a metà strada tra l’uomo e il rettile, arrivati dalle stelle a bordo di grandi dischi luminosi. I Dogon sono convinti che un giorno gli Dei ritorneranno, come del resto pensavano molti altri antichi popoli e per loro quel giorno sarà chiamato il "giorno del pesce" (Il tutto ci ricorda la correlazione della venerazione degli uomini-pesce venuti dallo spazio comune a quasi tutti i popoli che ebbero presunti contatti con esseri venuti dalle stelle).
Per l'appunto un'ipotesi extraterreste: contatti di popolazioni antiche con visitatori venuti dallo spazio da cui antiche popolazioni appresero insegnamenti e distorsero in religione e divinità quello che in realtà nel loro passato era ciò che potremmo essere noi nel futuro.





By Uxmal.


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Copyright © 2002 - Pacal -"Quando Gli Dei Regnavano Sulla Terra"
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