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:: TULLIA ::

Nell' Aprile del 1485, a Roma, alcuni operai che cercavano marmo sulla Via Appia, trovarono un antico sarcofago romano di straordinario interesse.
L' accaduto richiamò tantissima gente (si parlò di circa 20mila persone) per svariati giorni.
Riguardo tale avvenimento, l'umanista fiorentino Bartolomeo Fonte scrisse, a Francesco Sassetti (amico di Lorenzo Il Magnifico), la seguente missiva:
" Bartolomeo Fonte al suo amico Francesco Sassetti, salute. Mi ha pregato di dirti qualcosa sul corpo di donna trovato di recente presso la Via Appia. Spero soltanto che la mia penna sia in grado di descrivere la bellezza e il fascino di quel corpo. Se non ci fosse la testimonianza di tutta Roma, il fatto sarebbe incredibile....
Nei pressi della sesta pietra miliare dell'Appia, alcuni operai, in cerca di marmo, avevano estratto un gran blocco quando improvvisamente sprofondarono in una volta a tegole profonda dodici piedi. Rinvennero colà un sarcofago di marmo.
Apertolo vi trovarono un corpo disteso bocconi, coperto di una sostanza alta due dita, grassa e profumata. Rimossa la crosta odorosa a cominciare dalla testa, apparve loro un volto di cosi limpido pallore da far sembrare che la fanciulla fosse stata sepolta quel giorno. I lunghi capelli neri aderivano al cranio, erano spartiti e annodati come si conviene a una giovane, e raccolti in una reticella di seta e oro.
Orecchie minuscole, fronte bassa, sopraccigli neri, in fine occhi di forma singolare sotto le cui palpebre si scorgeva ancora la cornea. Persino le narici erano ancora intatte e sì morbide da vibrare al semplice contatto di un dito. Le labbra rosse, socchiuse, i denti piccoli e bianchi, la lingua scarlatta sin vicino il palato. Guance, mento, nuca e collo sembravano palpitare. Le unghie aderivano ancora saldamente alle splendide, lunghe dita distese; anche se avessi tentato, non sarei riuscito a staccarle. Petto, ventre e grembo, erano invece compressi da un lato, e dopo l'asportazione della crosta aromatica si decomposero. Il dorso, i fianchi e le terga, invece avevano conservato i loro contorni e le forme meravigliose, così come le cosce e le gambe che in vita avevano sicuramente presentato pregi anche maggiori del viso.
In breve deve essersi trattato della fanciulla più bella, di nobile schiatta, del periodo in cui Roma era al massimo splendore. Purtroppo il maestoso monumento sopra la cripta è andato distrutto molti secoli or sono senza che sia rimasta neanche un'iscrizione. Anche il sarcofago non porta alcun segno; non conosciamo ne il nome della fanciulla ne la sua origine, ne la sua età..."
Tutto ciò è quanto sappiamo di questo straordinario rinvenimento, poiché la misteriosa "mummia" è stata, poco dopo seppellita in luogo ignoto. Si disse che vi fosse, accanto al sarcofago, una lampada che ardeva ancora al momento della scoperta...  Un fuoco durato 1500 anni? Sembra molto improbabile ciò, in quanto, nessun combustibile, escludendo quello nucleare, ha una durata di tale portata.
Si ipotizzò, inoltre, che la fanciulla in questione fosse la figlia di Cicerone, Tullia, spentasi in giovane età; non possediamo però, nessuna prova che lo accerti.



By Uxmal.


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