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:: LE STATUETTE DOGU ::

Nei pressi della "baia delle fiamme enigmatiche", nell'isola centrale giapponese di Honshu (la più grande e importante), sono state rinvenute, in alcune caverne, strane bambole, note come le "Bambole di Dogu", appartenenti al periodo Jomon, tre il medio e il tardo periodo, datate cioè, tra il 2500 e il 1200 a.C.
La particolarità di queste statue di terra grigia, dalle piccole dimensioni, è il loro, alquanto strano, stile "spaziale". Presentano, infatti, un casco con visiera di forma rettangolare sagomata e rivettata attorno, proprio come gli occhiali da neve moderni, ovvero appositamente forati a taglio per consentire un passaggio della luce solare dosato e ridotto; inoltre una specie di filtro, collocato all'altezza della bocca, col fine probabilmente di consentire la respirazione e una congiunzione tra tuta e casco costituita da un collare. La tuta si presenta rigida, come se fosse stata pressurizzata, vi sono inoltre, sostituendo le braccia montate su teste snodate, piccole tenaglie manipolatrici; sul petto dello scafandro poi, si presentano delle sorte di valvole per il raccordo dei tubi.
Com'è possibile che nel neolitico si possedesse una tale avanzata conoscenza tecnologica?
Mettere assieme una tale composizione di dettagli di natura astronautica pare alquanto difficile se non si osserva da vicino una tecnologia simile.
Nella medesima zona, a circa cento metri dalla tomba di Katsuhara, nella regione di Kyush, nelle vicinanze della città di Matsubase, è stata rinvenuta un strana incisione su una delle pietre usate per chiudere una camera funeraria rappresentante un missile con alettoni a delta e persino fiamme posteriori. Può questo ritrovamento essere considerato solo una coincidenza?
Forse questo mito potrebbe ispirarsi a razze sconosciute e maggiormente avanzate tecnologicamente coeve della popolazione umana in Giappone che costruì le statuette come rappresentazione dell'entità divinizzata: poteva magari essere una razza aliena, un visitatore dallo spazio o chissà quale altro ricordo di tecnologie perdute poteva influire nella rappresentazione artistica del soggetto delle statuette Dogu...
Forse dobbiamo anche ricordare il mito degli "uomini dei canneti" che tanto permeava la cultura antica del Giappone e della Mongolia, i mitici "Kappas". Del resto questi erano rappresentati non molto diversamente da parte del popolo orientale quanto a scafandri... oppure dovremmo ricordare gli "Oannes" della cultura sumera o gli uomini pesce di quella Maya o ancora i "Nommos" dei Dogon dove, in definitiva, si rappresentava una razza anfibia o comunque proveniente dalle acque: chissà cosa nascondevano questi "uomini anfibi" sotto il loro scafandro? ...




By Uxmal.


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Copyright © 2002 - Pacal -"Quando Gli Dei Regnavano Sulla Terra"
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