:: Archeologia ::
 
 
Aerei Precolombiani
Una mummia cinese
Un impronta impossibile
Fenici precolombiani
Tullia
Glozel
La mappa di Piri Reis
Starchild
La lastra di Palenque
Le lampade di Dendera
Le pietre di Ica
Armi paleolitiche
Aerei su Saqqara
Elicotteri di Abydos
Le statue Dogu
L'astronauta di Kiev
 
 
 
 
 
 
   
La FotoGallery

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
\n
\n\n'; popupImage = window.open('','_blank','toolbar=0,location=0,directories=0,menuBar=0,scrollbars=0,resizable=0'); popupImage.document.open(); popupImage.document.write(html); popupImage.document.close() };
:: GLOZEL ::

Glozel è una piccola frazione, posta a circa 20 Km a sud di Vichy, in Francia. Era il primo Marzo del 1924, quando Emile Fradin, un giovane sedicenne, si apprestava ad arare con il nonno Claudio, un piccolo campo. Nell'atto d'arare il campo, lo strumento si inceppò contro una pietra e le zampe di uno dei suoi due buoi sprofondarono nel terreno. I due uomini, incuriositi dal fatto, scavarono nel terreno trovando alcuni mattoni, tavolette incise, due piccole asce, due ciottoli con iscrizioni e due trincetti. Pur incoscienti della portata della scoperta da loro causata, coinvolsero le "autorità" del luogo: una trentina di persone, tra cui, il signor Agostino Bert, istitutore a Ferrieres e il reverendo Naud, curato decano della parrocchia. Tutti dichiararono autentici i ritrovamenti. Tra le tante cose rilevate c'erano tavolette di argilla cotta con delle iscrizioni. Tutti quanti i reperti furono attribuiti al periodo Magdaleniano (16.000-8.000 anni prima della nostra era) implicito dunque considerare l'esistenza di una civiltà sconosciuta mai scoperta prima. Civiltà anche relativamente evoluta date le iscrizioni che presentavano una scrittura alfabetica prima che fosse inventata dai fenici nel XIII secolo a. c.
Data l' importanza della scoperta ben presto si formarono due schieramenti: i sostenitori e gli scettici. Fu incaricato dei lavori a riguardo il Dr. Morlet che il 23 Settembre del 1925 pubblicò un rapporto a cui diede il titolo "Nuova Stazione Neolitica", senza però avere un consulto con i rappresentanti ufficiali della Preistoria del tempo, ovvero il Dr. Capitan delle Belle Arti, L'abate Breuil, e Peyroni, conservatore del museo di Eyzies. Il primo si accanì particolarmente con Morlet, che convocò nella capitale francese per una alquanto sconcertante e molto discutibile proposta. Capitan, infatti, chiese a Morlet di far accreditare la scoperta a lui stesso, con la motivazione che, con la sua sola firma (di Morlet) un libro trattante ciò non avrebbe venduto tante copie quanto ne avrebbe venduto con la propria. Dopo il netto rifiuto a tale proposta da parte di Morlet, iniziarono le peripezie di Glozel. Si iniziò col negare l'autenticità dei ritrovamenti. Fu poi, denunciato per truffa il giovane contadino Emile Fradin, in quanto aveva allestito nella propria dimora un piccolo museo con i reperti da lui trovati, al quale si accedeva a pagamento. Dopo un po' di tempo comunque, il ragazzo fu assolto con sentenza definitiva. A causa di tutte queste dispute però, l'autenticità della scoperta non fu mai riconfermata.
Fra tutti i ritrovamenti, tra l'altro, furono rinvenuti degli stranissimi vasi raffiguranti delle specie di teste umane racchiuse in caschi spaziali, tanto che uno di questi fu chiamato "l'interplanetario" e inoltre, nelle iscrizioni, lettere comuni al nostro attuale alfabeto, cioè: C, H, I, J, K, L, O, T, V, W, X.
Solo dopo il 1970 furono tentati i primi lavori di datazione scientifica dei reperti per stabilirne un'esatta età. Furono utilizzati due differenti metodi: Il carbonio 14 e la termoluminescenza. Il primo fu eseguito su tutte gli oggetti che contenevano sostanze organiche, per esempio ossa; il secondo invece su tutto ciò che subisce un processo di cottura, ad esempio le ceramiche e i vasi.
Nel 1973 furono condotti questi esami con il metodo della termoluminescenza da Vagn Mejdhal, direttore di ricerca atomica di Riso (Danimarca).
Tali risultati attribuirono ad una tavoletta un'epoca compresa tra il 900 a.c. e il 300 a.c. Questa datazione fu successivamente confermata da Hugh Mokerrel del museo di Edimburgo che aveva portato a termine esami su altri oggetti. Con il Carbonio 14, invece, le cose si complicarono, in quanto, i risultati furono alquanto differenti. La datazione che ne venne fuori, infatti, era compresa tra il 19000 a.c. e l'anno 1 della nostra era. Probabilmente ad essere esaminati furono reperti che tra di loro avevano età molto differenti.
Oltre questo, c'era ancora da spiegare lo strano alfabeto, somigliante al nostro, riportato sulle tavolette. Innanzitutto, si è potuto capire che sono state inscritte solo dopo la cottura dell'argilla e che, quest'ultima, era risalente al 400 a.c. e non più anticha, se ne deduce quindi che sono state scritte dopo questa data. Non è però impossibile stabilire una interrelazione tra le lettere tracciate: tali lettere corrisponderebbero dunque a segni tracciati probabilmente a caso, magari da qualcuno che li aveva visti, ignaro del loro significato. A confermare tali tesi, furono anche gli esami fatti, negli anni '70, da parte di un gruppo inglese di informatica linguistica, diretto dal Prof. Isserlin che si mise a lavoro nell'intento di capire le strutture della "lingua Glozeliana", con il fine anche di trovare possibili connessioni e analogie con altre lingue. Comunque sia si tentò invano, infatti, non fu possibile trovare un collegamento fra le 11 lettere presenti nelle tavolette d'argilla cotta. Non si riuscì a capire neppure se tali segni formassero una scrittura sillabica o alfabetica oppure una serie di ideogrammi; anche la loro sequenza non rispettava regole logiche: anche il calcolatore non riuscì rilevare nulla.
Il tutto potrebbe farci pensare ad una truffa o ad un falso. Potrebbe esser stato il sedicenne Emile Fradin? Improbabile viste le sue conoscenze. Al momento del ritrovamento, possedeva, infatti, la sola licenza elementare e di certo era all'insaputa di una qualsiasi, anche rudimentale, conoscenza di archeologia. Oltretutto, sono stati ritrovati più di 3.000 reperti. In quale luogo sono stati costruiti? Dove sono rimasti gli scarti di lavorazione?



By Uxmal.


:: Artwork & Design by Uxmal ::

Copyright © 2002 - Pacal -"Quando Gli Dei Regnavano Sulla Terra"
:: Tutti i diritti riservati ::

Risoluzione consigliata: 1024 x 768.