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:: FENICI PRECOLOMBIANI ::

“Siamo figli di Canaan giunti da Sidone, la città del re. Il commercio ci ha portato a questi remoti lidi, ad una terra di montagne. Abbiamo sacrificato un giovane per piacere gli Dei nel 19° anno di Hiram, nostro potente sovrano. Ci imbarcammo da Ezion-Geber, attraversammo il Mar Rosso e viaggiammo con dieci navi. Trascorremmo due anni nel mare, intorno alla terra che appartiene ad Ham, ma fummo divisi dalla mano di Baal e perdemmo molti compagni. Giungemmo qui, dodici uomini e tre donne, ad una spiaggia che io controllo. Con la protezione degli dei saremo favoriti.”
Quello che avete appena letto è la traduzione di una tavoletta fenicia rinvenuta nel 1872, fin qui nulla di strano, sappiamo che i fenici furono dei grandi navigatori (anche se sappiamo tanto poco di questo popolo) ma di certo non ci saremmo mai aspettati di trovare una di queste tavolette
in un luogo così lontano dalla loro terra natia.
Molto strano per l'appunto invece, ci appare il luogo in cui questa tavoletta è stata ritrovata: Brasile, nello stato di Paraiba. Riusciamo a concepire meglio tale evento come eccezionale pensando alla, seppure relativa, recente scoperta di questo territorio.
Come di consueto si pensò al falso, così i ricercatori e studiosi del tempo si impegnarono abilmente nel cercare possibili prove che screditassero la credibilità del reperto. Quella che noi possediamo oggi, oltretutto, è soltanto una copia dell’iscrizione originale, che è andata smarrita e mai più ricercata, o forse dovremmo dire a maggior ragione: nascosta.

Comunque sia, a dar validità alla tavoletta è innanzitutto, la terminologia che presenta: i filologi infatti, non erano a conoscenza nel 1572 di alcune parole perché scoperte e studiate solo molti anni più tardi, appare dunque improbabile una possibile falsificazione da parte di un ipotetico brasiliano in vena di burle, in quanto avrebbe necessitato di una conoscenza della scrittura fenicia perfetta, impossibile per i motivi suddetti. In secondo luogo, qualora la tavoletta fosse un falso, come giustificare un’incisione di antiche navi fenicie rinvenute su una roccia del lago Assawompset nel Massachusets?
La tavoletta inoltre è stata ritrovata sotto la superficie dell’acqua ed è stata scoperta solo nel 1957, perché, a causa della forte siccità di quell’anno, il livello dell’acqua si abbassò notevolmente; un eventuale falsario, dunque avrebbe trovato molte difficoltà nel portare a termine la sua impresa: qualora il lago non si fosse mai abbassato nessuno avrebbe potuto cadere nella sua beffa.
Questa scoperta ha cambiato molte cose, fino ad allora date per scontate, come, per l’ appunto, che l’america è stata scoperta per la prima volta da Cristoforo Colombo nel 1492, ma questo è un dato di fatto in fin dei conti, tant'è vero che gia i vichinghi del nord europa avevano lasciato traccie in una stele con i loro resoconti in america (vedi articolo).

Oggi sappiamo che prima del navigatore genovese, il continente americano, oltre agli autoctoni, è stato soggetto dunque alle visite dei vichinghi, dei fenici ma anche dai cinesi e chissà da quanti altri popoli, popoli progrediti che hanno stimolato e causato degli enigmi storici e delle affinità culturali e artistiche in tutto il globo.
Forse l'uomo "preistorico" aveva altro di meglio e di più conoscitivo da fare che girare con una clava nelle steppe africane.



By Uxmal.



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