I SEGNI ASTROLOGICI E GRAFOLOGICI DELL'INTELLIGENZA

L’intelligenza è intesa come la capacità complessa, in gran parte innata, di fronteggiare situazioni nuove, provenienti dall’ambiente e di risolvere i problemi, che, via via, si presentano, più che con l’esperienza con la comprensione, attraverso la valutazione degli elementi collegati alla situazione. Di conseguenza è presupposta la capacità di intendere con abilità, pensare, saper interpretare e giudicare. Insomma, l’intelligenza è la capacità di penetrare le apparenze, nella loro espressione multiforme e presuppone una mente analitico-razionale. Eppure, non è così chiaro ancora cosa sia questo fattore che tanto incide nella vita e nella capacità o meno di raggiungere obiettivi e mete prefissate. 

I filosofi parlarono di intelletto, termine che fu usato in un doppio significato. Uno generico inteso come facoltà di pensare, l’altro più specifico comprendente l’intelligenza. San Tommaso (1225-1274) affermò: <<Il nome di intelletto implica una certa conoscenza intima; intelligere è quasi un leggere dentro (intus legere). Questo è evidente a chi considera la differenza tra l’intelletto e i sensi: la conoscenza sensibile concerne le qualità sensibili esterne, la conoscenza intellettiva penetra sino all’essenza della cosa>> (S. Th., II, 2, q. 8, a. I.). Per Spinoza (1632-1677) l’intelligenza è sinonimo di ragione. 

Kant (1724-1804) la intese come la capacità di rappresentarsi ciò che non può essere compreso dai sensi. Leibniz (1647-1716), a sua volta, intese per intelletto <<la percezione distinta unita alla facoltà di riflettere, che non c’è nell’anima delle bestie>> (Nouv. Ess., II, 21, 5). Il filosofo tedesco Wolff (1679-1754) la riassume come <<facoltà di pensare>> (Psychol. Empirica, 275). Fichte (1762-1814) affermò che essere intelligente vuol dire conoscersi. Secondo lui l’essenza dell’intelligenza è intuire sé stessa. Secondo il punto di vista Ermetico, essa, per il Kremmerz (1861-1930) <<è il fenomeno più eccelso dello stato vibratorio del meccanismo psichico (...). Parte suprema della personalità umana, la quale è Unità dell’organismo universale; è la sintesi di Una vita animale e di Tutta la vita universale (...). L’intelligenza è lo sforzo della Mente per concepire - assorbendone le virtù - l’Ente da cui trae origine. Intelligo, quasi in te lego, da cui intellectus>> (G. Kremmerz, La scienza dei magi, Mediterranee, Roma 1976, vol. II.). 

Come questa facoltà si manifesta sempre il Kremmerz lo spiega con un esempio: <<Se studiate un problema di algebra e non riuscite a trovarne la soluzione, né sperate di riuscirvi, e si affaccia... improvvisa una determinazione del vostro intelletto che vi dà la via vera... quella che in voi si è prodotta è una luce intellettuale che viene dalla parte più nobile di voi stessi, che pare per la sua sottilità una ispirazione a voi estranea: questa è intelligenza...>> (Ibidem). Prima di addentrarmi nel terreno dell’astrologia per esporre le configurazioni dell’intelligenza è utile chiarire il concetto che rende comprensibile e possibile la lettura del cielo. La forza che anima i sistemi planetari ha identica natura di quella che muove gli uomini. Tra l’uomo (microcosmo) e l’universo (macrocosmo) circola l’identica energia vitale. 

Andrè Barbault scrive: <<Esiste un sincronismo perfetto fra questi due mondi ed è per questo che le cose si svolgono parallelamente in cielo e in terra. Partendo da questo concetto di armonia fra l’individuo e il mondo, ambedue debbono poter essere confrontati e paragonati a una certa ora e in un determinato luogo: l’oroscopo non è altro che l’algoritmo e la matrice di questo rapporto. (...). …questa teoria ermetica acquista tutto il suo significato in un secolo come il nostro in cui si constatano analogie fra il mondo infinitamente piccolo dell’atomo e quello infinitamente grande dell’astronomia, come se le leggi di organizzazione avessero lo stesso peso ad ogni livello della natura>> (A. Barbault, Dalla psicoanalisi all’astrologia, Morin, Siena 1971). Vediamo ora quali sono i segni astrologici che indicano l’intelligenza in un oroscopo. Prima di tutto è da considerare Mercurio. 

S. Agostino osservava che: <<Se qualcuno è nato nel momento in cui Mercurio si trova in uno dei campi di Saturno, e questo pianeta vi esercita effettivamente la sua potenza, ebbene, questa persona avrà una notevole intelligenza e il dono di penetrare profondamente nel senso delle cose>> (Summa contra gentes). Sono, altresì, favorevoli all’intelligenza i buoni aspetti tra Mercurio e la Luna e gli stessi pianeti domiciliati, situati in case angolari o in aspetto con l’Ascendente. L’intelligenza è feconda se il Sole è nei Gemelli e in casa IV o se Marte, situato nei Gemelli, occupa la V. Altri indicatori sono il Sole o l’Ascendente in un Segno d’Aria (Gemelli, Bilancia, Acquario) oppure in Vergine o nello Scorpione. E’ realizzativa se il Sole occupa la casa IV ed è in Cancro. Saturno, in congiunzione con Nettuno, la rende vivissima e, Urano in III, e nello Scorpione, la rende geniale. 

Non è così semplice, tuttavia, lo studio del cielo natale ed occorre prendere le debite distanze dalle chiacchiere dei ciarlatani. Montaigne affermava: <<Ci vuole più a interpretare le interpretazioni che a interpretare le cose>>. La grafologia è lo studio di un altro cielo. Nell’istante in cui verghiamo la nostra scrittura ci proiettiamo nello spazio. L’universo nel quale viviamo è simboleggiato dal foglio e la movimentalità scrittoria rappresenta il nostro modo di agire, in rapporto agli altri, in questo universo. Padre Girolamo Maria Moretti (1879-1936), caposcuola della grafologia in Italia, elenca (G. Moretti, Grafologia, Messaggero, Padova 1977) i segni grafici sostanziali, cioè quelli che riguardano la sostanzialità, il fondamento della personalità umana, relativi all’intelligenza, che, di seguito riassumo. 

La scrittura <<larga di lettere>> indica profondità intellettive nello scrivente. Se è <<larga tra lettere>> è segno di comprensione rapida dei problemi. Il ragionamento e la capacità di critica sono rilevati dalla scrittura <<larga tra parole>>. La logica si denota dal segno grafico <<slegata>>. La scrittura <<sinuosa>> indica capacità di penetrazione psicologica e quella <<minuta>> rivela che lo scrivente è dotato di giudizio fine. La <<chiara>> è capacità di apprendere e comunicare in modo chiaro e comprensibile. Il segreto della vita è che l’uomo interagisce con più universi ed è egli stesso un piccolo universo. Gli archetipi, simboli eterni dell’anima umana, sono i pianeti. La vita è tutto un fluire di energie da un cielo all’altro, un’interrelazione di sottili forze esplicantesi in un incessante dualismo, male e bene, che bisogna superare e risolvere come un tutto indivisibile (altrimenti è la distruzione dell’essere) nell’unità della grande legge dell’universo.

 

 

Giuseppe Cosco

 

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