SCRITTURA E DEPRESSIONE

 

Oggi si sente parlare, sempre più spesso, di sfiducia del domani, di stanchezza e disgusto di vivere, di apatia e abulia, di disperazione e altro ancora. Questo "male oscuro", indubbiamente, è più frequente di quanto si supponga. In un mondo, sempre più frenetico e minaccioso, tutto protratto sul falso mito del progresso e dell’<<avere>>, piuttosto che <<essere>>, che ha smarrito ogni legame con lo scandire dei ritmi della natura, l'uomo vive, ogni giorno di più, un'immane solitudine cosmica, mista ad un penoso sentimento di pathos, che lo precipita in quello stato di tristezza, stanchezza, pessimismo, disinteresse per tutto, insomma di depressione.

I sintomi di questo disagio dell'anima, diversi e penosi, sono elencati dal DSM - III (Criteri diagnostici):

1) insonnia o ipersonnia;

2) scarso livello di energia o stanchezza cronica;

3) sentimenti di inadeguatezza, perdita dell’autostima o autodeprecazione;

4) diminuita efficienza o produttività a scuola, sul lavoro, o a casa;

5) diminuita attenzione, concentrazione o capacità di pensare chiaramente;

6) ritiro sociale;

7) perdita di interesse o di godimento nelle attività piacevoli;

8) irritabilità o eccessiva rabbia (nei bambini, espressa verso i genitori o gli insegnanti);

9) incapacità di rispondere con gioia manifesta alla lode o ai riconoscimenti;

10) meno attivo o loquace del solito, si sente rallentato o irrequieto;

11) atteggiamento pessimistico nei confronti del futuro, lamentele riguardo ad eventi passati, o autocommiserazione;

12) facilità al pianto o crisi di pianto;

13) ricorrenti pensieri di morte o suicidio.

Uno stato depressivo può manifestarsi per diversissimi motivi, tra l’altro, dopo un evento traumatico, come la morte di una persona cara. In certi casi, se il soggetto riesce a trovare armonia ed equilibrio dentro di sé, scompaiono del tutto e, dopo un po' di tempo, ritorna l’interesse e il piacere di vivere. 

Talvolta persistono indicando un malessere di vita che attanaglia tutto l'individuo, nella sua doppia componente psiche-soma. Questo malessere, che può arrivare fino alla nausea per la vita, si manifesta nella scrittura e vi sono segni grafici rivelatori.

Nella depressione il segno grafico quasi sempre osservabile è costituito dalle righe discendenti. Altri segni sono: scrittura piccola e scarsità di pressione, nel tracciamento delle lettere, che denotano assenza di vitalità. 

Frequentemente si osservano i tagli delle "t" allungati che si dirigono a sinistra. La tendenza a rifuggire la realtà è espressa da una firma vergata a sinistra del foglio.

La grafia di queste persone nel complesso appare inibita, sospesa, ritoccata, scoordinata, informe e strascicata, rivelando tutto il dolore di una personalità disorganizzata e abulica. Sull’argomento sono stati fatti studi molto approfonditi e di indubbio interesse. 

Un interessante libro, che dovrebbero leggere medici, psicologi e grafologi, è quello del dott. Emerico Labarile "La Psicologia della scrittura in psichiatria" (Istituto di indagini psicologiche, Milano 1973). Il Labarile, tra l'altro, è il primo medico che si è laureato con una tesi sulla psicologia della scrittura.

Nel capitolo "Correlazione tra quadro psicopatologico e simboli grafici rilevati nelle sindromi depressive" del citato lavoro sono elencati i segni grafici e la frequenza con la quale sono stati, dallo studioso, riscontrati su 50 soggetti affetti da sindrome depressiva endogena.

Il Labarile scrive che, nell’ambito del quadro depressivo, la tristezza, che può giungere fino al rifiuto della vita, è espressa da simboli grafici che la contraddistinguono. Ebbene, in questi soggetti affetti da turbe dell’umore e dell’affettività, la tristezza è evidenziata dai seguenti simboli grafici: 

Nel 58% dei casi da "ricci della fissazione"; nel 40% da "scrittura discendente"; nel 46% sono presenti "aste curve"; nel 22% "occhielli curvi in alto"; nel 16% "ricci della confusione"; nel 12% "tagli t declinanti" e nel 4% "ricci dell’insicurezza".

"L’ansia - scrive il Labarile - è sempre associata, in diversa misura, alla tristezza; può tradursi sul piano somatico in un senso di costrizione toracica o di peso in zona precordiale" (Ibid.). Essa, nei soggetti studiati, è stata rilevata dai seguenti simboli grafici: nell’84% dei casi da "punti sulle i ad accento"; nel 18% da "margine sinistro crescente" e nel 2% erano presenti "tagli t replicati".

Sempre nei suoi pazienti depressi rileva, nell’ambito del quadro delle turbe del comportamento e del pensiero, i segni grafici: "apici ritorti" presenti nel 56% dei casi; nel 4% da "spazi ristretti tra parole"; nel 2% "scrittura obliterante" e "scrittura omittente dinamica". 

Il Labarile spiega che: "il rischio del suicidio in questi pazienti è molto grande e a volte il tentativo prorompe del tutto improvvisamente sotto forma di impulso irresistibile a darsi la morte" (Ibid.). 

I segni grafici indicatori presenti sono stati: nel 26% "scrittura tesa"; nel 12% "scrittura pendente; nel 12% "scrittura movimentata". Per quel che concerne, in ultimo, i disturbi soggettivi della sensazione del tempo, anch'essa presente nei malati depressi, lo stato confusionale fu rilevato dal segno grafico: "scrittura arruffata" presente nel 6% dei casi. 

Le idee deliranti: idee ipocondriache, di incurabilità, di rovina, di colpa e autoaccusa con i segni grafici rivelatori e le relative percentuali trovati dal Labarile sono espresse: nel 38% da "tagli t ascendenti"; nel 18% da "ricci soggettivi"; nel 14% "scrittura ritornante"; nell’8% "tagli t a volteggi"; nel 6% "scrittura ascendente e nel 4% "scrittura grande".

Il medico conclude che, come in altre sindromi psichiatriche, esposte anch’esse con grande perizia nel suo pregevole lavoro, anche in quelle "depressive, vi sono simboli grafici esclusivi...". 

Eccoli riassunti di seguito con la relativa percentuale (Ibid.): 

· Aste curve..................................................46%  

· Scrittura discendente..................................40% 

· Tagli t declinanti........................................12% 

· Scrittura pendente......................................12% 

_________________________________________ 

· Ricci della confusione................................16% 

_________________________________________ 

· Tagli t a volteggi..........................................8% 

· Scrittura omittente dinamica........................2% 

_________________________________________ 

· Ricci dell’insicurezza...................................4% 

· Scrittura obliterante......................................2% 

· Scrittura movimentata...................................2% 

· Scrittura ritornante......................................14% 

· Scrittura ascendente......................................6% 

 

L'importanza di questi studi è notevole. E' auspicabile che altri studiosi seguano l'esempio del dott. Labarile con indagini approfondite, come egli stesso suggerisce: "su un numero maggiore di pazienti... Tale approfondimento potrebbe costituire una tendenza di ricerca utile a raggiungere una migliore conoscenza e definizione delle affezioni indicate, come pure, più in generale, di altri quadri di interesse psichiatrico" (Ibid.) e non solo.

 

 

Giuseppe Cosco

 

linus.tre@iol.it