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ESPERIENZE
EXTRACORPOREE UNA INTERPRETAZIONE RAZIONALISTICA... di Lynne Levitan e Stephen
LaBerge tratto dalla rivista NIGHTLIGHT n°3 © "The Lucidity Institute"
con note e
commenti di XmX rif. 081000-101101
Stephen LaBerge è lo scienziato americano
leader indiscusso della ricerca sui sogni lucidi, fondatore del
"Lucidity Institute", per lo studio della fisiologia del
sonno e dei sogni lucidi. [Nota di XmX]
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« Le esperienze extracorporee sono accadimenti personali
durante i quali le persone provano la sensazione di percepire la realtà da
un luogo esterno al proprio corpo "fisico". Da studi effettuati
(Blackmore, 1982) sembra che, almeno una volta nella vita, 5 persone su
100 abbiano avuto un esperienza simile (qualcuno arriva addirittura a
supporre 35 su 100). Queste esperienze provocano una risposta
emotiva particolarmente intensa, e possono arrecare un immenso fastidio
così come una grande commozione; capire la natura di questi comuni e
potentissimi accadimenti potrebbe aiutarci senza dubbio ad approfondire
l'esperienza di essere vivi e umani.
* D'ora in poi nel testo ci si
riferisce alle esperienze extracorporee coll'acronimo OBE
(Out of Body Experiences). [Nota di XmX]
| La spiegazione più semplice del fenomeno
è che le OBE* siano esattamente
quello che sembrano: la coscienza si separa dal corpo e viaggia in
forma impalpabile nel mondo fisico. Un'altra idea è che potrebbe
trattarsi di stati allucinatori, ma questo contrasta con il fatto di
spiegarci perchè così tante persone abbiano avuto la stessa illusione.
Alcuni dei nostri esperimenti ci hanno portato a considerare le OBE
come un fenomeno naturale creato da normali processi cerebrali;
quindi crediamo che siano eventi mentali che accadono a persone
sane. A riprova di ciò, gli psicologi Gabbard e Twemlo (1984) hanno
concluso, da indagini e test psicologici, che il tipico soggetto alle OBE
sia: "un'ottima approssimazione del concetto di Americano medio e
in salute".
La nostra concezione, proposta anche dalla psicologa inglese
Susan Blackmore, è che un OBE inizia quando una persone perde il contatto
con il proprio input sensoreo pur rimanendo cosciente (Blackmore, 1988;
LaBerge - Lucidity Letter; Levitan - Lucidity Letter).
La persona in questione conserva la sensazione di possedere un
corpo, ma questa sensazione non è più derivata dall'elaborazione dei dati
provenienti dai nostri sensi; il soggetto percepisce inoltre un
mondo che generalmente assomiglia a quello in cui vive "da sveglio", ma
anche questa percezione non viene supportata dai suoi sensi. Le
vivide sensazioni del nostro corpo e dell'ambiente che ci circonda durante
un esperienza extracorporea, sono rese possibili dalla meravigliosa
abilità del nostro cervello di creare immagini anche in totale assenza di
informazioni sensorie. Siamo tutti noi testimoni di questo processo
nei nostri sogni; infatti tutti i sogni potrebbero essere definiti
esperienze extracorporee in quanto viviamo situazioni che sono piuttosto
disgiunte dalla reale attività "spaziale" del nostro corpo fisico.
A COSA SONO ASSIMILABILI LE OBE? Bene, abbiamo
sostanzialmente affermato che le OBE potrebbero essere nient'altro che una
sorta di sogni ma, anche se così fosse, restano comunque delle esperienze
straordinarie. La maggior parte delle persone che vive questo tipo
di esperienza le descrive come più reali dei sogni; aspetti comuni
delle OBE sono il trovarsi in un corpo "esterno" al proprio con tutte le
caratteristiche del corpo fisico, provare un senso di energia, avvertire
vibrazioni e rumori strani e intensi (Gabbard & Twelmow, 1984).
A volte una sensazione di paralisi precede un esperienza
extracorporea (Salley, 1982; Irwin, 1988; Muldoon &
Carrington, 1974; Fox, 1962). Per i ricercatori queste strane
esperienze ricordano chiaramente altri curiosi fenomeni chiamati paralisi
notturne (Sleep Paralysis); queste paralisi sopraggiungono a volte
mentre un individuo si sta svegliando dal sonno REM, oppure quando vi cade
direttamente da uno stato di veglia.
Durante il sonno REM i muscoli del nostro, con l'eccezione
di quelli degli occhi e di quelli involontari (cuore, polmoni, ecc.), sono
completamente paralizzati per ordine di un apposito centro nervoso situato
nel basso cervello. Questo meccanismo ci impedisce di mimare i
nostri sogni, mentre li facciamo, proteggendo la nostra incolumità e
quella di chi ci sta a fianco. Occasionalmente questa paralisi
muscolare inizia, o continua se ci si sta svegliando, mentre la mente
dell'individuo e completamente sveglia e consapevole.
Alcune particolarità delle paralisi notturne che sono state
evidenziate da alcuni soggetti sono: "Mi sento completamente
rimosso dal mio corpo", "sensazione di essere separato da se
stesso", "Esperienza misteriosa e impetuosa" e il sentire:
"rombare nella mia testa" e "fischiare le orecchie".
Questi eventi sembrano in effetti assimilabili alle sensazioni
tipiche delle OBE di vibrazioni, rumori strani e di separazione dal corpo
fisico (Everett, 1983). Anche la paura è stata riportata come una
componente tipica delle paralisi notturne.
QUANDO AVVENGONO LE OBE? Sembra possibile quindi
che almeno alcuni tipi di esperienze extracorporee derivino dalle stesse
condizioni che generano le paralisi notturne, e che questi termini possano
in realtà descrivere due aspetti dello stesso fenomeno. Per iniziare
un indagine su questa ipotesi noi dovremmo chiederci quante OBE avvengono
nei casi in cui le persone stanno verosimilmente provando una paralisi
notturna? Oppure similmente, le OBE avvengono quando la gente è
sdraiata, dorme, riposa o mentre è vigile e attiva?
I ricercatori hanno affrontato la questione della tempistica
delle OBE chiedendo, a persone che dichiaravano di avere avuto queste
esperienze, di descrivere quando esse realmente avvenivano. Nell'85%
dei casi gli intervistati risposero di avere avuto OBE mentre riposavano,
dormivano o sognavano (Blackmore, 1984). Altre ricerche confermarono
che la stragrande maggioranza di OBE avviene quando le persone sono a
letto malate o sono a riposare, con una
* Ritengo singolare come non si
siano qui considerate le OBE che vengono riferite dai soggetti in
seguito ad un forte trauma fisico o psichico, probabilmente come
reazione di fuga: forse perchè non si adattano alla ipotesi
preferenziale di Levitan e LaBerge sulla loro genesi
'onirica'? [Nota di XmX] | piccola
percentuale di casi registrarti in soggetti medicati o sotto effetto di
farmaci (Green, 1983; Poynton, 1975; Blackmore, 1983).* I risultati di queste inchieste
favoriscono dunque la teoria che le OBE possano essere il frutto delle
stesse condizioni che portano alle paralisi notturne; c'è inoltre la
prova che le persone inclini ad avere OBE sono anche portate ad avere
sogni lucidi, sogni di volo e caduta, e l'abilità di controllarli
(Bleckmore, 1983, 1984; Glicksohn, 1989; Irwin, 1988).
A causa della forte connessione apparsa tra sogni lucidi e
esperienze extracorporee, alcuni ricercatori hanno avanzato l'ipotesi che
le OBE siano in effetti un tipo particolare di sogno lucido (Faraday,
1976; Honegger, 1979; Salley, 1982). Un elemento
discordante con questa tesi è comunque dato dal fatto che le OBE sono di
gran lunga meno frequenti dei sogni lucidi nei soggetti predisposti e,
inoltre, possono accadere a persone che non hanno mai avuto sogni lucidi.
Per di più le OBE sono piuttosto differenti dai sogni lucidi per il
fatto che, durante queste esperienze, il soggetto è convinto di vivere un
accadimento "reale" ambientato nella realtà fisica; nei sogni lucidi
invece, per definizione, noi sappiamo di vivere un sogno. C'è però
una eccezione che connette le due esperienze: quando noi proviamo la
sensazione di abbandonare il nostro corpo ma contemporaneamente siamo
consapevoli di sognare. Durante i nostri studi sulla fisiologia
dell'inizio della lucidità negli stati onirici osservammo che, più di un
sogno tra quelli registrati, conteneva esperienze similari alle OBE.
I sognatori descrissero di giacere sul letto, provare strane
sensazioni corporee, sentire rumori forti e pulsanti, e poi di uscire dal
corpo e volteggiare sopra il proprio letto. Questi studi rivelarono
che i sogni lucidi possono iniziare in due modi completamente diversi.
Nella maggior parte dei casi parliamo di "sogni lucidi
iniziati in sogno" (DILD); il sognatore prende coscienza di trovarsi
in un sogno mentre è pienamente coinvolto in esso. I DILD avvengono
quando il sognatore è nel bel mezzo della fase di sonno REM e i suoi
movimenti oculari sono particolarmente presenti; noi sappiamo questo
poichè i nostri sperimentatori ci segnalavano la loro lucidità con un
predefinito movimento oculare rilevabile dall'esterno. Questi
segnali infatti appaiono chiari nei tracciati delle registrazioni
fisiologiche e ci hanno permesso di scoprire l'attimo dell'inizio della
lucidità, in seguito siamo andati a vedere in che stato fosse il cervello
del sognatore in quei momenti. Statisticamente i nostri sognatori da
"laboratorio" hanno avuto 4 sogni lucidi "DILD" ogni 5 sogni lucidi fatti,
nei sogni rimanenti (20%) accadeva invece che i sognatori segnalassero di
risvegliarsi da un sogno per poi riaddormentarsi e ricominciare a sognare
questa volta lucidamente. Accadeva che in un momento essi erano
coscienti di essere svegli nel laboratorio e che, un attimo dopo,
percepissero di essere in un sogno e di non vedere più la stanza in cui
realmente dormivano. Questo tipo di sogno lucido è chiamato da noi
"sogno lucido iniziato da svegli" (WILD). Uno sguardo più attento
alle registrazioni fisiologiche e ai rapporti dei sognatori ci porta a
pensare che esperienze oniriche simili alle OBE accadono maggiormente nei
sogni WILD; saputo questo analizzammo i dati scientificamente
mediante l'esperimento riportato in seguito.
LO STUDIO DEL LABORATORIO I dati che analizzammo
provenivano da 107 sogni lucidi fatti da 14 persone differenti; le
informazioni fisiologiche che raccogliemmo per ogni sogno lucido
comprendevano sempre le onde cerebrali, i movimenti oculari e l'attività
muscolare del mento. Questi parametri erano necessari per
determinare se un soggetto fosse sveglio o meno, in fase REM o no.
In tutti i casi i sognatori segnalarono l'inizio della loro lucidità
facendo un determinato schema di movimenti oculari identificabile, sui
tracciati, anche da qualcuno non coinvolto nell'esperimento. Dopo
aver verificato che tutti i sogni lucidi presentavano questi segnali nel
bel mezzo di una fase REM, dividemmo i sogni in DILD e WILD basandoci su
quanto tempo il soggetto fosse stato in una fase REM senza svegliarsi
prima di divenire lucido (2 minuti o più per i sogni DILD, meno di 2
minuti per quelli WILD), nonchè sui loro racconti riguardanti la presa di
coscienza all'interno del sogno. Accanto all'analisi fisiologica
segnalammo in ogni rapporto ricevuto la presenza di vari eventi tipici
delle esperienze OBE come le sensazioni di distorsioni del corpo
(comprendenti paralisi e vibrazioni), il fatto di volare o volteggiare,
riferimenti al fatto di essere consapevoli di trovarsi a letto,
addormentato o sdraiato e, naturalmente, ogni sensazione di abbandono del
corpo come, ad esempio, "Stavo fluttuando fuori dal mio corpo".
RISULTATI: PIU' EVENTI TIPO "OBE" DURANTE I SOGNI
"WILD" Dieci dei 107 sogni lucidi riportati furono qualificati
come OBE in quanto i sognatori avevano descritto la sensazione di aver
abbandonato i loro corpi durante il sogno. 20 dei sogni lucidi erano
classificabili come WILD, i rimanenenti 87 come DILD; mentre 5 delle
OBE erano avvenuti in sogni WILD (28%) e 5 nei DILD (5%) mostrando che le
OBE sono ben quattro volte più frequenti durante fenomeni di tipo WILD.
Inoltre tutti e tre gli eventi correlati alle OBE su cui
investigavamo mostrarono di avvenire più spesso durante i sogni WILD;
almeno un terzo di questi sogni contenevano infatti fenomeni di
distorsione corporea e, più della metà prevedeva esperienze di volo, di
fluttuazioni o la consapevolezza di essere a letto. Tutto ciò va
naturalmente comparato con la casistica dei sogni DILD, vediamo quindi che
in meno di un quinto di questi sogni si presentava una distorsione
corporea, solo in un terzo dei casi si avevano esperienze di volo e affini
e, in un quinto di essi era presente la consapevolezza di essere nel
proprio letto. I rapporti dei 5 sogni DILD classificati da noi come
OBE furono in realtà molto simili come fenomenologia a quelli riguardanti
i sogni WILD. In entrambi i casi i sognatori raccontavano di
ritrovarsi stesi nel loro letto e di provare, in seguito, sensazioni molto
strane comprese la paralisi e il fluttuare fuori dal corpo. Sebbene
questi 5 sogni lucidi siano in effetti assimilabili a sogni WILD, noi li
classificammo come DILD perchè le registrazioni fisiologiche non
mostravano risvegli che precedessero la lucidità. Resta il fatto che
esiste la possibilità che questi sognatori possano essere divenuti
momentaneamente coscienti dell'ambiente in cui si trovavano (e quindi
"svegli"), pur continuando a mostrare le forme d'onda cerebrali tipiche
del sonno REM. La scienza dell'elettroencefalogramma non è infatti
ancora così evoluta perchè noi possiamo dire che cosa il soggetto stia
"provando" dalla sola lettura delle sue onde cerebrali. Vari
aneddoti dal mondo dei sogni indicano come, a volte, si possa essere
consapevoli delle sensazioni provenienti dal nostro corpo che dorme mentre
si sta sognando; un esempio classico è il sogno in cui si prova a
correre mentre le nostre gambe diventano sempre più pesanti ad ogni passo,
questo accade probabilmente per il fatto che inconsciamente riceviamo la
sensazione "reale" delle gambe immobili nel letto.
OBE E WILD AL DI FUORI DEL LABORATORIO I nostri
studi di laboratorio mostrarono che, quando le OBE avvengono durante sogni
lucidi, esse iniziano o quando si rientra nel sonno REM appena dopo un
risveglio, oppure appena dopo essersi resi conto di essere a letto.
Noi ci siamo chiesti se queste relazioni tra sogni lucidi e OBE
potessero presentarsi anche al di fuori del nostro laboratorio, nel "mondo
reale" e abbiamo indagato.
* Il 'Dreamlight' citato è un
dispositivo di biofeedback ideato da LaBerge per inviare segnali
luminosi al soggetto quando inizia una fase REM, affinchè prenda
coscienza di stare sognando. Successivamente è stato perfezionato
come 'Novadreamer' (vedi foto sotto). [Nota di XmX]
| Non potendo portare il laboratorio
del sonno a casa di centinaia di persone (Dreamlight * potrà forse darci presto questa
capacità), decidemmo di compiere una ricerca che potesse anche completare
le precedenti ricerche sull'argomento. La differenza con le ricerche
anteriori stava nel fatto che, oltre a chiedere alle persone se avevano
avuto esperienze OBE, indagammo specificamente su alcuni eventi che
sappiamo essere correlati ai sogni WILD, vale a dire: essere lucidi,
il tornare direttamente ad un sogno dopo essersi svegliati da questo e
avere paralisi notturne. Un totale di 572 persone compilarono il
nostro questionario, essi erano sia studenti di un corso introduttivo di
psicologia sia lettori di NightLight;
La mascherina 'NovaDreamer', che invia lampi luminosi al
sognatore per avvisarlo dell'inizio della fase REM (costa circa
400 Euro, in vendita al 'Lucidity Institute')
| circa un terzo del totale riportò di aver
avuto almeno un OBE e appena più dell'80% di loro aveva avuto sogni
lucidi. Una paralisi notturna aveva interessato il 37% del campione,
mentre l'85% dei sognatori era riuscito a rientrare in un sogno dopo
essersi svegliato. Le persone che segnalarono un maggior numero di
esperienze oniriche furono anche più soggette alle OBE; per esempio,
delle 452 persone che hanno dichiarato di avere sogni lucidi il 39% ha
riportato esperienze OBE contro il 15% di quelle che non facevano sogni
lucidi. Il gruppo con la maggior incidenza di esperienze OBE (51%) è
stato quello con le persone che avevano riportato anche sogni lucidi,
* Anche noi abbiamo fatto un
piccolissimo sondaggio fra i lettori per verificare la diffusione
dei fenomeni del sonno, e possiamo confermarne la grande diffusione:
vedi i
sondaggi del Nuovomondo, n°1. [Nota di XmX]
| paralisi notturne e rientro nei sogni
dopo il risveglio.* Noi ci
potremmo aspettare che le persone che riescono a ritornare ad un sogno
dopo essersi svegliate siano inclini ad avere sogni WILD e di conseguenza
ad essere dei sognatori lucidi; in effetti da questa ricerca è
emerso che le persone che riuscivano a rientrare nei loro sogni
riportavano anche frequenti sogni lucidi. Detto questo noi crediamo
che, il fatto che la frequenza di ritorno ai sogni sia, in questo studio,
collegata alla frequenza di avvenimenti OBE, supporti i risultati delle
nostre ricerche di laboratorio che avevano evidenziato che i sogni WILD
erano associati ai fenomeni OBE.
COSA SAPPIAMO OGGI? I nostri due studi hanno
comparato la frequenza delle OBE nei due tipi di sogno lucido sopra
descritti e hanno "fotografato" la relativa frequenza di questi
avvenimenti in un largo campione di popolazione. Abbiamo anche
imparato che, quando le OBE avvengono durante i sogni lucidi, avvengono in
quei sogni avuti dopo essersi riaddormentati da un breve risveglio durante
una fase REM. Logicamente è scaturito anche che le persone più
inclini ad avere le OBE erano quelle che erano solite vivere esperienze
notturne come sogni lucidi, paralisi, ecc.. Più sopra abbiamo
descritto la nostra teoria operativa sulle OBE e cioè che la loro causa
sarebbe da ricercarsi in una mancanza di inputs sensorei appena all'inizio
del sonno, mentre si ha ancora una certa dose di coscienza. Questa
combinazione di eventi è solita verificarsi più frequentemente quando una
persona passa direttamente dalla veglia al sonno REM; in entrambi i
casi infatti la mente è attiva e vigile ma, mentre nello stato di veglia è
impegnata ad elaborare gli inputs sensorei, quando si sogna essa sta
creando un modello mentale totalmente indipendente da essi. Questo
modello include la presenza di un corpo. Quando sognamo infatti ci
sentiamo come fossimo realmente in un corpo molto simile al nostro corpo
fisico e questo perchè siamo abituati a quei dati schemi sensorei e
motorei. Comunque i nostri sensi interni "fisici", che quando siamo
svegli ci informano della nostra posizione e sui nostri movimenti, sono
come tagliati fuori durante il sonno REM e, grazie a questo, noi possiamo
sognare di compiere qualsiasi azione come volare, ballare, scappare dai
mostri e essere smembrati mentre il nostro corpo giace immobile nel letto.
Durante un sogno WILD, o una paralisi notturna, la mente vigile e
sveglia continua il suo lavoro di mostrarci il mondo come lei si aspetta
che sia, sebbene non possa più in realtà percepirlo. Così ci
troviamo in un mondo dei sogni "mentale". Presumibilmente, appena
gli input sensorei sono tagliati, avvertiamo la cessazione della
sensazione di gravità e, sentendoci così improvvisamente più leggeri,
* Naturalmente non posso essere
d'accordo con questa ipotesi: è forse appena il caso di notare che,
se gli input sensorei sono 'tagliati', non possiamo più nemmeno
avvertire la sensazione di leggerezza, ma solo una 'non
sensazione'. [Nota di XmX] | ci sentiamo
fluttuare nel vuoto e salire verso l'alto dal posto in cui sappiamo che il
nostro corpo giace steso *. La
stanza attorno a noi sembra sempre la stessa, ma questo è ovvio in quanto
è la migliore stima del nostro cervello su dove ci troviamo in quel
momento. A quel punto se non sapessimo di esserci appena
addormentati, potremmo benissimo pensare di essere svegli e ancora in
contatto con la realtà fisica e, che stia accadendo qualche cosa di
veramente strano: la divisione della nostra mente dal corpo fisico!
L'inusuale esperienza di "abbandonare" il corpo fisico è allo stesso
tempo eccitante e allarmante e, considerata anche la realistica
ambientazione della nostra camera da letto, è così coinvolgente che molte
persone che hanno OBE spesso dichiarano: "Era troppo reale per
essere un sogno!" Anche i sogni normali possono essere
sorprendentemente reali se noi "partecipiamo" al loro svolgersi. Di
solito infatti noi passiamo attraverso i sogni senza curarci molto di loro
e, una volta svegli, li ricordiamo vagamente; questo fa sì che
sembrino irreali e nebulosi. Pensandoci bene anche la vita reale
presenta questi problemi: il nostro ricordo di un giorno tipico è
piatto, debole e soprattutto manca di dettaglio, sono solamente gli eventi
nuovi, eccitanti o spaventosi che lasciano vivide e durevoli impressioni.
Se smettiamo un attimo di fare ciò che stiamo facendo possiamo
guardarci intorno e dire: "Si, questo mondo sembra solido e
reale"; ma, se ci guardiamo indietro e proviamo a ricordare, per
esempio, il nostro lavaggio di denti mattutino, la nostra memoria ci
mostrerà un'immagine poco realistica e vaga. Se confrontiamo un
ricordo simile con uno di un evento che ci ha emozionato o scosso vediamo
subito come quest'ultimo sembri molto più reale anche a distanza di mesi.
I sognatori lucidi spesso, durante i loro sogni, si dicono:
"So che questo è un sogno, ma tutto questo sembra incredibilmente
vero!"; tutto ciò sembra indicarci che la sensazione della
"veridicità" di un evento nulla ha a che fare con il fatto che avvenga o
meno nel mondo "fisico". Questo non nega affatto che le esperienze
più intime e profonde siano quelle reali e che possono produrre effetti
profondissimi nelle nostre vite. Comunque, come i sogni lucidi hanno
pienamente dimostrato, noi possiamo imparare a distinguere i nostri sogni
personali da quella che chiamiamo realtà fisica, e così facendo, una volta
nel sogno, si riesce a capire quanto realistica possa essere l'illusione
di una realtà onirica. Le prove che la maggior parte delle OBE sono
sogni non sono comunque abbastanza numerose per consentirci di dire che
esperienze OBE genuine siano impossibili; comunque, nell'interesse
della lucidità, perchè in caso di OBE non fare un test di realtà?
Siete sicuri che la stanza in cui vi trovate sia realmente quella in
cui dormite veramente? Se avete lasciato il vostro corpo, dove è
adesso? Gli oggetti cambiano mentre non li guardate?
* No, la prova per escludere
una OBE non è così semplice. Infatti il meccanismo di distorsione
onirica resta eventualmente valido anche fuori dal corpo, in quanto
proprio della psiche. Inoltre va considerato quanto affermato dai
sensitivi, e cioè che il piano astrale è mutevolissimo:
in una OBE il soggetto non percepisce il piano fisico, ma il suo
corrispettivo astrale. [Nota di XmX]
| E mentre li guardate?
Riuscite a leggere una scritta due volte ed avere la stessa lettura?
Se qualcuna di queste domande e piccoli esperimenti vi fanno
dubitare di essere nella realtà fisica, non è logico pensare che state
sognando? * Un altro fatto da
considerare è che un sogno non deve forzatamente accadere durante una fase
REM; nella maggior parte dei casi è così, ma ci sono altre
situazioni in cui si può perdere il contatto con la realtà ed entrare in
un mondo mentale. Alcune di queste situazioni conosciute sono:
trance ipnotica, anestesia, isolamento sensoreo, e casi di OBE sono
stati riportati da ciascuna di queste situazioni particolari.
Quindi, l'argomentazione che l'evento OBE non sia un sogno in quanto
chi lo sperimentava non stava dormendo, fa acqua da tutte le parti.
L'ESPERIENZA "NEL CORPO" Per finire questa
discussione sull'origine delle OBE, un evento considerato incredibile da
molti e addirittura metafisico da altri, consideriamo quella che la nostra
normale esperienza e cioè l'essere "dentro" il nostro corpo. Cosa
significa dunque essere in un corpo? Affermare che qualcuno è dentro
un corpo implica che il proprio Io è un "oggetto" con limiti ben definiti
che può essere contenuto all'interno dei limiti di un altro oggetto:
il corpo fisico. Comunque, resta il fatto che noi non abbiamo
nessuna prova che il nostro IO sia una cosa così concreta; infatti
in caso di esperienza OBE noi pensiamo che sia proprio il nostro IO a
prendere la larga dal corpo. La nostra normale esperienza di essere
nel corpo è basata sia sugli inputs sensorei provenienti dal mondo
esterno, sia sulla loro elaborazione da parte dei nostri organi sensorei
interni. Proprio questi ultimi ci danno il senso della posizione
all'interno di una realtà tridimensionale, è anche vero, comunque che è il
nostro corpo fisico ad essere posizionato nello spazio e non il nostro IO,
perchè il nostro IO non è nè il corpo nè il cervello. Se noi
pensassimo che il nostro IO sia un risultato dell'attività cerebrale, non
sarebbe sempre possibile sentenziare che l'IO risiede nel cervello proprio
come non si può dire che il significato di queste parole è contenuto in
questa pagina. D'altra parte non ha senso comunque, volendo essere
obiettivi, dire che l'IO possa essere ovunque; piuttosto
* Dopo tutto questo ragionamento, la
conclusione mi pare l'unica cosa sensata per definizione: il
nostro IO è proprio lì dove sente di essere. [Nota di XmX]
| potremmo azzardarci a dire che il nostro
IO è proprio lì dove sente di essere.* Questo "posizionamento" è
puramente soggettivo e derivato dagli organi sensorei. Lasciando da
parte la questione filosofica della natura essenziale dell'IO, la
percezione resta un processo innegabilmente legato alle funzioni
cerebrali. Per questo motivo quando ci capita di trovarci in un
"mondo" del tutto simile a quello che siamo abituati a percepire con le
nostre orecchie, i nostri occhi, etc., è logico pensare che sia il nostro
solito cervello a creare gli scenari attorno a noi. Se noi
abbandonassimo realmente i nostri corpi, tagliando ogni comunicazione con
esso, si presume che vedremmo il mondo in una maniera totalmente diversa.
Quindi possiamo affermare che, sebbene non ci siano prove definitive
per negare la possibilità di una vera "OBE", nella quale un individuo
esiste in una forma completamente indipendente dal proprio corpo fisico, è
altamente
* E' infatti quanto affermano i
sensitivi: nell'OBE non percepiamo con i sistemi percettivi
fisici, ma con quelli astrali, e non vediamo il piano fisico ma il
suo corrispettivo astrale. [Nota di XmX]
| improbabile che in queste condizioni si
adoperino sistemi percettivi identici a quelli "fisici".* Gli insegnamenti spirituali ci
dicono che abbiamo una realtà oltre quella sperimentata su questo mondo.
Le OBE potranno non essere, come spesso interpretate, una
letterale separazione dell'anima dal corpo puramente fisico, ma
rappresentano comunque un'indicazione delle potenzialità che giacciono nei
profondi recessi delle nostre menti. I mondi che noi creiamo nei
sogni e nelle OBE sono tanto reali quanto questo, e in più hanno un
infinita varietà di scenari. Quanto può essere più esaltante essere
"fuori dal corpo" in un mondo dove la sola limitazione è la nostra
immaginazione, piuttosto che essere in un "impotente" corpo nel mondo
fisico? E, liberati dalle limitazioni della realtà fisica, avendo la
coscienza espansa dalla consapevolezza di poter trascendere i limiti della
fisicità, chi può dire cosa potremmo diventare o essere? »
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