(Moncalieri, Teatro Matteotti, 20 - 22 ott. 1995)

(Moncalieri, Teatro Matteotti, 20 - 22 ott. 1995)


LA MEDIANITA' COME VEICOLO DI AMORE E DI INSEGNAMENTO



Stefano Beverini:



Riflessioni sulla medianità






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Curriculum essenziale dell'Autore:  

Stefano Beverini è scrittore e giornalista pubblicista. Tra i periodici che attengono al paranormale, dal 1984 collabora al Giornale dei Misteri con una rubrica mensile. E' stato condirettore della rivista Sopravvivere, Indagini e Ipotesi e ha prestato la propria opera per numerose riviste specializzate.

"Ha studiato la telepatia, la psicometria, i fenomeni di infestazione e tutta la fenomenologia medianica, sperimentando con molti medium  e circoli spiritici, tra cui i più noti ""Cerchio Ifior"" di Genova, ""Cerchio Esseno"" e ""Cerchio Kappa"" di Roma, ""Cerchio di Monza"", Roberto Buscaioli di Ravenna, Demofilo Fidani di Roma e il ""Gruppo Psicofonia e Parapsicologia di Grosseto""."

"Le sue opere più recenti sono: La telescrittura, I Dio-scuri, Genova, 1990; Il mondo dello spiritismo (scritto in collaborazione con Daniela Nacucchi), Mediterranee Roma, 1991; La telepatia, I Dioscuri, Genova, 1993; Manuale di scrittura automatica e telescrittura (Tabellone, piattino, disegni medianici), Roma, Mediterranee, 1995; Fenomeni e personaggi della medianità, MEB, Padova (in preparazione). Inoltre ha redatto alcune voci del Dizionario Biografico dei Liguri Illustri, Edizioni Consulta Ligure delle Associazioni per la Cultura, Genova, 1993."

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Sono persuaso che tutte le nazioni cosiddette civili stiano slittando verso un pericoloso baratro. Mi riferisco anzitutto alla crisi dei valori umani: c'è poco spazio per la spiritualità, per il senso dell'etica, per gli ideali e per i sentimenti più elevati. Anzi, il potere e il danaro sembrano assurgere al ruolo di divinità incontrastate, nella folle corsa collettiva verso ambìte méte materialistiche. Non a torto la Tradizione riconosce il Kaliyuga nell'era attuale, derivante - in un certo senso - da un oscuramento progressivo della spiritualità primordiale. Ma non dimentichiamolo: nulla accade a caso, ed è proprio attraverso certe prove che lo spirito può sollevarsi dall'abisso.
Nel caos che ci attornia, i nostri studi, le nostre ricerche sono un punto di riferimento, rappresentano un anelito indubbiamente spiritualista. E non mi riferisco  "soltanto a tutti i casi di piccola e grande medianità, che ci offrono interessanti spunti a favore della sopravvivenza, ma anche a buona parte del paranormale in genere. Basterebbe menzionare i fenomeni di telepatia e di chiaroveggenza, che annullano il concetto di spazio; e quelli di precognizione, dove il tempo sembra essere invertito, e l'effetto precede la causa... Lo stesso Rhine, il massimo esponente della parapsicologia scientifica ortodossa, rigoroso sperimentatore del metodo quantitativo, ipotizzò come vera causa degli accadimenti paranormali proprio lo spirito dell'uomo! E già il grande studioso genovese Ernesto Bozzano, prima di lui, affermava:"

"«...In ultima analisi, i fenomeni animici risultano complementari di quelli spiritici, in quanto provano l'esistenza nell'uomo di una personalità integrale subcosciente, fornita di facoltà supernormali meravigliose, le quali risultano indipendenti dalla legge di evoluzione biologica; o, in altri termini: in quanto provano che l'uomo è uno ""spirito"" anche da incarnato.»"


"E nel caleidoscopio della paranormalità, i fenomeni cosiddetti medianici sono quelli - a mio avviso - che formano i ""disegni"" più interessanti. Lo spiritismo, come tutto il paranormale in genere, è sempre esistito nella storia dell'uomo. L'Egitto, l'antico Oriente, la tradizione cinese, la Grecia, Roma, il Medioevo, gli Indiani d'America... Basta leggere un buon libro sulla storia della parapsicologia per comprendere come non sia affatto vero che lo spiritismo sia nato nel 1848, a seguito del celeberrimo ""caso Fox"". Un fatto simile, per esempio, si verificò a Londra il secolo precedente, nel 1762. Se ne occupò un letterato dell'epoca, Samuel Johnson: in una casa si movevano oggetti e si udivano colpi nei mobili e nelle pareti. Si creò un dialogo tiptologico, del tutto simile a quello ideato dalla famiglia Fox quasi un secolo dopo. Lo ""spirito"" affermò di essere una certa signora Kent, uccisa dal marito in quella stessa casa, anni addietro. Ancora in riferimento ad Hydesville, il rinvenimento dello scheletro a seguito delle rivelazioni del defunto ha un antico precedente, che risale al sec. I a.C., narrato da Plinio il Giovane e di cui il protagonista fu il filosofo Atenodoro"
"Nei primi anni del Settecento un noto scienziato, Emanuel Swedenborg, ""parlava"" con i defunti, in stato di trance. Di lui ne tratterà anche il filosofo Kant. Fenomeni spiritici si estrinsecavano, ancora nel Settecento, nella setta quacchera degli Shakers: defunti e spiriti di profeti facevano udire la loro voce attraverso le trance di numerosi membri del gruppo."
"Frederica Hauffe, meglio conosciuta come ""la veggente di Prevorst"", colloquiava con entità invisibili che le davano notizie dell'aldilà. Siamo nel 1820; gli spiriti spiegavano che:"

«... L'uomo è composto di tre elementi, il corpo, l'anima e lo spirito. L'anima è racchiusa in una sorta di corpo eterico che dirige i processi vitali: questo corpo, dopo la morte, segue l'anima per qualche tempo, poi lentamente scompare. L'anima, nell'aldilà, passa attraverso fasi di perfezionamento sempre maggiore».  

E tutto questo, prima dell'avvento ufficiale dello spiritismo! E ancora, nel 1844, una delle entità che intervenivano attraverso la trance della medium Mary Jane, preconizzò:

«E' giunto il momento in cui gli uomini debbono convincersi, sulla base dei fatti, dell'esistenza e della sopravvivenza dell'anima. E' prossimo l'avvento di un'era in cui l'intera umanità avrà riconosciuta la possibilità di comunicare con gli spiriti dei defunti, e in cui tali comunicazioni saranno praticate liberamente in ogni regione del mondo: era di trasformazione e di rinnovamento per il progresso dei popoli.»


Ma cosa intendiamo, nella sostanza, per fenomeni medianici? Medium, attribuito a persona, ha il significato etimologico di: colui che è in mezzo: per lo spiritista il medium è l'intermediario tra il mondo fisico e l'aldilà. Il biologo inglese, ma genovese di adozione, William Mackenzie (noto studioso di metapsichica), così si espresse, in modo indubbiamente critico ma chiaro:  

    «Premetto che ritengo inutile insistere ancora una volta      sulla più che giustificata deprecazione da fare circa  quell'infelicissimo termine di medium ed i suoi derivati.      Quel termine, ormai entrato in circolazione, ha il      vantaggio di destare immagini abbastanza precise. Perciò,      in mancanza di meglio, e dopo averlo esplicitamente depurato da qualsiasi palese o larvato contenuto spiritico, potremo tranquillamente valercene.» (Metapsichica moderna, 1923).  


Cosa vogliono significare queste parole? Semplicemente che l'uso della parola medium dovrebbe riguardare l'accezione descrittiva del fenomeno, e non interpretativa. Mi spiego meglio: per medianici intendo quei fenomeni       intellettivi    (scrittura automatica, trance cosiddetta a  incorporazione, ecc.) e  paranormali fisici  (spostamento di oggetti, luci, profumi, apporti, voce diretta, psicofonia, ecc.) che mostrano però una precisa modalità nella loro estrinsecazione:  sia durante una riunione di persone (definita  seduta medianica), sia individualmente hanno la peculiarità di apparire diretti da una volontà estranea ai presenti (che spesso si manifesta come entità Guida, persona defunta, ecc.). Il medium sembra sia essenziale all'estrinsecazione dei fenomeni (intellettivi e fisici) detti, appunto, medianici. Quindi fenomeni che appaiono diretti da una volontà esterna, indipendentemente dal fatto che ciò sia provato o meno.
"Infatti se vogliamo trascendere la valutazione descrittiva, ed entrare nell'intima essenza della medianità, - ponendoci la domanda: cos'é la medianità? - occorre rimarcare che le ipotesi e le teorie sulle manifestazioni medianiche sono molteplici, ma tutte riconducibili a due grandi gruppi: drammatizzazioni più o meno inconsce, avvalorate da fenomeni psi; oppure presunti interventi disincarnati, più o meno ""diretti"". "
"Personalmente mi occupo di medianità dal 1976, in modo assiduo. Dopo moltissime esperienze e molte letture è fuori discussione che io nutra, come tutti voi, una grande speranza, pur affermando di non conoscere con assoluta  certezza la causa e la dinamica dei fenomeni medianici. Sono certo, però, che la medianità è indubbiamente una porta aperta... Sono certo del grande valore dei messaggi medianici, come veicolo di amore, di consolazione, di insegnamento, di crescita interiore. Sono certo che in molti casi, però, la porta spalancata è solo quella della ""cantina"", cioè del nostro inconscio. Sono anche certo che in molte occasioni comunichiamo con il nostro ""sé superiore"". Sono certo che attuiamo contatti anche con realtà trascendenti o con i nostri trapassati. Non escludo infine neppure influenze di ""forze"" ed ""energie sottili"", non sempre positive."
"La medianità spesso inizia nel modo più banale, talvolta sbagliato, come in quelle serate salottiere dove viene  proposta, per giuoco, la telescrittura (il ""piattino e tabellone"", per intenderci). Sulla telescrittura potremmo parlarne per ore. Ne ho scritto un libro (Manuale di scrittura automatica e telescrittura, Edizioni Mediterranee; 2ª edizione), cercando di frenare i facili entusiasmi e di evidenziare i pericoli in cui si può incorrere. Nel medesimo volume tratto anche della scrittura automatica, che potremmo considerare - parlando di medianità - il secondo scalino. Il terzo scalino fenomenico - se mi consentite questo schema a scopo didattico - è rappresentato dai vari aspetti della trance. Da una lieve alterazione, alla perdita totale di coscienza, con cambio di voce e di personalità, e spesso con amnesia completa al risveglio. Non necessariamente l'ingresso in trance è favorito dalla cosiddetta catena medianica: " "esistono trance spontanee, sedute medianiche dove non viene fatta la catena, addirittura persone che ""cadono"" in trance durante la scrittura automatica, o mentre praticano la telescrittura. "
Tra gli aspetti della medianità intellettiva, occorre ricordare le identificazioni medianiche e i messaggi di insegnamento. Oltre i disegni medianici, di cui mi sono a lungo occupato e di cui ne tratto anche nel citato libro sulla telescrittura.
Per caso di identificazione si intende l'intervento, generalmente nel corso di una seduta medianica (ma può anche essere un esperimento di telescrittura o di psicoscrittura), di una personalità sconosciuta a tutti i presenti - di solito di un defunto e talvolta anche di un vivente - la quale fornisce dati oggettivi, successivamente verificati a seguito di ricerche che condurranno proprio all'identificazione della personalità comunicante (o che afferma di essere tale).
"Per quanto riguarda i messaggi medianici, indipendentemente dalla fonte, penso che tutti possano essere d'accordo sul valore etico, filosofico e ""ontologico"" di una buona parte della letteratura medianica qualificata."
Esistono poi anche i fenomeni della medianità fisica, e quelli misti. L'apporto, per esempio, è un fenomeno fisico più ricorrente di quanto si immagini: in molti cerchi medianici si materializzano oggetti, durante le sedute. Altri fenomeni, come detto, presentano duplici caratteristiche: il tavolo che comunica tiptologicamente, per esempio (quando il sollevamento avviene in modo paranormale, e non per automatismo motorio). Un altro fenomeno misto, molto frequente, sebbene più soggetto a errate interpretazioni, è la psicofonia: la parte fisica è l'incisione del nastro, quella intellettiva, le parole impresse (quando esistono realmente).  
Ad ogni modo - riprendendo il discorso sulle cause - in tutte le manifestazioni medianiche l'importante è valutare il contenuto ed il contesto. A questo proposito ritengo che un validissimo criterio di approccio, non sufficientemente valorizzato, sia quello dell'amico dottor Alfredo Ferraro. Mi riferisco alla sua interpretazione razionalistica: l'ipotesi spiritica, pur non dimostrabile scientificamente, si basa tuttavia su fatti concreti che rivestono tre requisiti essenziali. Detti requisiti sono i seguenti:  
- Congruenza:  messaggi dialetticamente coerenti, talvolta di                                 elevato contenuto filosofico.  
"- Stabilità: continuità logica dei messaggi e di quanto viene affermato dagli ""psichismi comunicanti""; persistenza nel tempo delle medesime caratteristiche singole di ogni ""personaggio medianico""."  
"- Finalismo: manifestazioni rivolte a un fine, che è sostanzialmente riconducibile al ""conosci te stesso""."  
Proprio in rapporto al fine delle manifestazioni, citerò  un brano molto semplice, ma significativo. Si tratta di una comunicazione di Motì, una delle Guide del Cerchio Genovese, durante la seduta del 2 marzo 1985:

«Non vorremmo che qualcuno tra voi potesse farsi un'idea errata di questi incontri e dei motivi del nostro presentarci. Noi non vogliamo creare una nuova religione, già fin troppe ne esistono. Noi non vogliamo fare di voi dei paladini di una verità, perché la verità finirà sempre per avere il  sopravvento sull'irrealtà. Noi non desideriamo neppure creare degli apostoli che vadano nel mondo tra la gente a parlare di ciò che diciamo, in quanto state pur certi che le nostre parole arrivano sempre agli orecchi di chi vuol ascoltare ... La verità non può essere imposta, ma deve essere compresa dall'individuo. Noi desideriamo soltanto, figli, che voi impariate ad essere spontanei, ad essere sinceri, ad accumulare granelli su granelli di consapevolezza, ad osservare il mondo con occhi diversi, a chiedervi il perché delle cose, a non far sì che siano gli altri a decidere per voi, ma che siate voi stessi, in coscienza, a prendere le vostre decisioni, giuste o sbagliate che esse poi si dimostrino. Siamo qui, in fondo, soltanto per aiutarvi a crescere... »


E forse questo è il significato della «medianità come veicolo di amore e di insegnamento», come recita il titolo del convegno.
"Ancora in tema di finalità della manifestazione, voglio riportare brevemente un esempio in chiave testimoniale, tra le numerose esperienze che ho avuto la ""fortuna"" - definiamola così - di vivere e acquisire."
"Sandra Rossi è una simpatica e cordiale signora, classe  1911, mia concittadina. Con il collega Alfredo Ferraro ho a lungo sperimentato con questa medium.  Durante le sue sedute medianiche abbiamo quasi sempre udito dei raps: scoppiettii e colpi secchi nel tavolo, sulle pareti, e nello stesso ambiente. Più volte abbiamo visto tavoli pesanti alzarsi anche di molto da terra, pur restando a contatto con il pavimento solo con un piede o uno spigolo della base. Tavoli che una persona robusta non avrebbe potuto sollevare con la semplice pressione delle mani, appena posate sulla superficie, come avveniva con la signora Sandra. Tra l'altro Ferraro ha fatto precise misurazioni con dinamometri a pressione e a trazione. Ciò che mi ha più sorpreso sono state le volte in cui la signora Sandra, certo non giovanissima, doveva seguire in fretta il tavolo, di grandi dimensioni, che ""correva"" per la stanza delle sedute, girando con curve e anche angoli retti, solo con una mano di lei lievemente posata su di esso. Ma non è solo di questo che   voglio raccontare. "
"La ""produzione intellettiva"" della medium Sandra è rilevante. Però più in quantità che in qualità. Nel senso che non si presentano Guide con  complessi discorsi filosofici. Ma vi è un pullulare di personaggi minori, spesso molto vivaci, eterogenei e caratteristici. Varie parlate si  alternano in forme dialettali o con accenti molto diversi. Sono perlopiù individui qualsiasi."
Qualche anno fa ci venne richiesto aiuto da una famiglia, coinvolta in ricorrenti e insoliti fenomeni verificatisi senza apparente intervento umano: rumori vari, passi fantasma, sbatacchìo  di porte e finestre, accensione di luci, eccetera. In quella casa di quel piccolo paese del  "Piemonte, vicino ad Arquata Scrivia, sembrava proprio che vi fosse una cosiddetta infestazione. A farla breve, si organizzò una seduta medianica con la medium Sandra, proprio in quella abitazione, e intervenne la madre deceduta della padrona di casa. Ovviamente la famiglia ospite ci era completamente sconosciuta; nonostante ciò, numerosi dati oggettivi furono comunicati dalla ""entità"". Inoltre sarebbe stata proprio la defunta ad attirare l'attenzione coi ricorrenti fenomeni fisici. Ora aveva l'occasione di appacificarsi con i membri della famiglia, e di poter finalmente dire ciò che le era stato impedito dalla sopraggiunta morte."
A seguito della seduta l'infestazione cessò. Si verificò solo una ripresa dei fenomeni dopo un po' di tempo, e i familiari ritennero che l'entità dovesse ancora dire qualcosa. E così fu infatti, in una nuova seduta medianica. I fenomeni, poi, definitivamente cessarono. La seconda seduta si concluse con la richiesta di andare a cercare un santino all'interno di un determinato libro che apparteneva alla defunta, e di donare quella immaginetta alla medium Sandra. Trovatala, sul retro di essa leggemmo una frase di San Gregorio Magno: «Non vi è opera più divina di quella di cooperare con Dio alla salvezza delle anime».
"Concludo con un monito e un augurio, rivolto all'umanità. Lo traggo da un messaggio medianico pervenuto all'inizio degli anni Trenta dalla medium inglese Grace Cooke (Traduz. it.: Il libro dell'aldilà, 1983). Oggi, alle soglie del Duemila, le parole dettate dall' ""ignoto"" si rivelano attualissime:"

"«Vorremmo sottolineare ancora più e più volte la necessità della fratellanza di uomini e di nazioni. E' soltanto quando l'umanità intera si muove, comprende e constata che l'intera specie vive, agisce e ha il suo essere in una Forza spirituale universale che continuamente sostiene ogni cosa, che essa umanità può salvarsi dalla distruzione finale. Ma non perdiamo la speranza; infatti i valori della vita saranno un giorno completamente trasformati. L'uomo sarà obbligato, per le tremende sofferenze e privazioni che quanto prima subirà, a cercare sostegno in questa verità più grande. Sembrerebbe molto facile comunicare agli uomini questa verità che è dappertutto e in ogni cosa. Ma che complicato enigma diventa per chi cerca esclusivamente ricchezza e piacere! Eppure qui, nel mondo dello spirito, tutte le anime arrivano infine a questa comprensione e sono grate di credere, condividere e vivere entro l'abbraccio della fratellanza universale. Nessun altro modo di vivere è possibile al mondo. Attualmente le nazioni si fondano sul sospetto e la paura; nessuno cede perché ciascuno ha paura dell'altro. Nel mondo degli affari quasi tutti combattono contro i  loro simili per assicurarsi e mantenere per sé il proprio avere. E tutto questo dove conduce l'uomo? Né alla sicurezza, né a una prosperità duratura, ma alla rapida distruzione di tutto ciò che la civiltà ha laboriosamente costruito. Ma non scoraggiamoci! In avvenire vedremo l'umanità guadagnare in dignità ... Oggi vediamo sulla vostra Terra la distruzione causata dal materialismo... esso stenterà a morire: da qui le sofferenze che si preparano. Come può essere diversamente quando l'uomo ha adorato Mammone così spesso e così a lungo? Dopo dolorosi spasmi di sofferenza vediamo una rinascita, il sorgere di un nuovo e meraviglioso giorno di realizzazione spirituale. La vita comunitaria avrà una base spirituale: l'uomo sarà ispirato e diretto nell'arte e nella cultura, nella scienza, nella politica e nella religione, dai piani spirituali...»"


Tornando a noi, un augurio, più semplice e modesto che voglio rivolgere a ciascuno, è quello di perseverare, con tenacia, con serietà, con sacrificio, ma anche con grande serenità e naturalezza, senza fanatismi, senza fideismi che  cozzano contro la ragione e talvolta contro il più banale buon senso. E' fondamentale proseguire i nostri studi, le nostre piccole e grandi esperienze, protese verso un qualcosa che è proiettato molto oltre il nostro banale quotidiano, molto oltre la nostra effimera esistenza: un qualcosa che ci fa intravvedere possibilità molto più ampie. Sia nel campo della parapsicologia, sia in quello più difficile della medianità, nell'unità o nella divisione, come ricercatori isolati o in associazioni di studio, non importa: ognuno per la propria strada, ma seriamente e costruttivamente. Ognuno di noi abbia la forza di andare avanti, al di sopra delle critiche, delle avversità e anche delle derisioni. Ognuno di noi abbia la forza di seguire ciò che in ultima analisi si rivela un anelito spiritualistico, in una società dove ben altri sono gli interessi della maggioranza, immersa nella cieca materialità. Ognuno di noi, infine, abbia la forza di affermare a testa alta come la medianità, quella vera, possa essere considerata a pieno diritto un veicolo di amore e di  insegnamento!
   


                                         Stefano Beverini