Metapsichica - Il ritorno di René Clarinval

        Metapsichica - Il ritorno di René Clarinval



                   La ricerca di una madre



                     di STEFANO BEVERINI



    Non siamo inclini al romanticismo, in quest'epoca che lascia purtroppo ben poco spazio alla fantasia e al sentimento. Nei secoli oscuri trattare l'occulto poteva essere letale. Al giorno d'oggi, in un'era di elevata tecnologia e dove il budget è d'obbligo, può suscitare derisione, specialmente quando l'interesse verso il paranormale è coltivato  con serietà. Ma le guide TV propongono, per evasione, numerosi film fantastici, sulle riviste femminili imperano gli oroscopi, e molti ricorrono alle consulenze degli operatori dell'occulto.
"     Come si sa, le reazioni a ""qualcosa"" conducono all'atteggiamento opposto: per esempio, a genitori reazionari sovente subentrano figli innovatori e a genitori rivoluzionari figli misoneisti. E così, per reazione, è sorto negli Stati Uniti un movimento culturale alternativo dal sapore misteriosofico, il New Age, che spazia in diversi settori di attività. "
    Ma torniamo al romanticismo, di cui accennavo all'inizio:
vi propongo  una storia dai toni delicati e commoventi, che si è svolta in un'epoca ancora lontana dall'attuale insensibilità del caos metropolitano.

    L'apparizione del figlio


    Del caso ne riferì il Bozzano: riguarda l'astronomo Flammarion ed è suffragato da diverse testimonianze (1). Riguarda una signora, che  scrisse da Parigi allo studioso  francese, raccontandogli le sue vicende.
    Un giorno - era in pieno svolgimento il primo conflitto mondiale - essa si trovava nella propria camera da letto, e repentinamente fu colta da un senso acuto di depressione e di soffocamento. Ebbe la certezza che fosse accaduta una disgrazia al proprio figlio René. La tragica conferma giunse due giorni dopo, dal comandante della squadriglia aerea. René Clarinval, pilota, era scomparso nelle linee tedesche a seguito di un combattimento aereo. Il fatto era accaduto proprio nel giorno e nell'ora in cui la donna era stata colta da malessere: il 2 settembre 1916, tra le 10 e le 11 del mattino.
    Dopo l'armistizio venne a sapere, dal comando tedesco, che il figlio era stato seppellito nel camposanto militare di Dieppe, presso Verdun. I genitori del ragazzo fecero quindi delle ricerche in loco, ma non vi trovarono alcuna traccia, perché colà risultavano sepolti solo due soldati francesi, nessuno dei quali era René.       Trascorsero alcuni mesi. La protagonista della vicenda, una mattina, si sentì improvvisamente pervasa da un forte senso di malinconia. Si affacciò alla finestra e vide, tra gli alberi, l'immagine del figlio, con il suo bel viso pallido e triste. Le apparve come incorniciato in un  grande medaglione (una
"sorta di formazione acheropite, simile ad una ectoplasmia);aveva la testa reclinata a sinistra: la stessa abitudine di quando era in vita. Ai lati dell'immagine due giovani, che la signora non aveva mai né conosciuto, né visto. Quello del lato destro le sembrò un russo; quello posto a sinistra un tedesco. La visione persistette per due ore. "
    Successivamente un ufficiale comunicò ai due genitori, affranti dal dolore, che i corpi sepolti nel cimitero di Dieppe erano stati trasportati altrove, ma la salma del loro figliolo non era stata rinvenuta. Si venne anche a sapere che lo svolgimento della rimozione delle salme (centodieci, di varie nazionalità) era durato cinque giorni. L'ultimo giorno, coincideva con la data della visione della povera madre.
    I genitori di René ritornarono quindi a Dieppe, per ferma volontà della donna, nonostante essa stessa si rendesse conto che sarebbe stata un'impresa vana fare ricerche in un camposanto senza corpi. Giunti a destinazione, dopo alcuni tentativi falliti, in una delle fosse vuote notarono un brandello di pelliccia, che parvero riconoscere. Poi rinvennero frammenti di bretelle in seta viola, e addirittura un paio di guanti. La signora non ebbe più dubbi. Riconobbe tutto: suo figlio era stato sepolto in quel punto!

    Le ricerche continuano


"     «Dove l'avete portato?» Le risposero: «Nel cimitero tedesco, sotto la dicitura ""sconosciuto""». La donna manifestò allora il desiderio di recarsi sul posto, ma un ufficiale    asserì che era impossibile trovare ciò che cercava, in un cimitero di duemila tombe! Ma i genitori non si persero d'animo e ottennero l'autorizzazione a far disseppellire le salme, per cercare quella del figlio. Il rilascio del permesso fu probabilmente facilitato dal fatto che il marito era un maggiore in pensione. "
    Il giorno designato si trovarono nel luogo con numerosi soldati. A mezzogiorno erano già scoperchiate diverse bare, senza risultato. La madre desolata aveva quasi perso ogni speranza, quando improvvisamente le balenò alla mente il ricordo della sua visione. «Ma sì, lo troveremo! Egli riposa tra un russo e un tedesco.»
    Cercarono e, il mattino successivo, dopo ore di faticose ricerche, trovarono il tumulo del soldato russo, alla sinistra si trovava la tomba di un ignoto, e ancora alla sinistra di questi, un soldato tedesco. Ogni dubbio svanisce: il soldato ignoto è suo figlio! Lo sente, ne è sicura. Il badile rimuove la terra... E' lui!       Parte della pelliccia da aviatore avvolgeva ancora il povero scheletro del figlio. Anche qualche brandello di seta viola: erano i resti delle bretelle da lui indossate. Ma soprattutto la madre lo riconobbe dai denti. Sopraffatta dall'emozione, si consolò finalmente, certa dell'identità della salma.
    «Il mio adorato ragazzo non voleva rimanere in questo cimitero straniero. Se non fosse venuto in mio soccorso, mai l'avremmo potuto ritrovare tra le oltre duemila tombe. Ora mi sento serena, perché so che egli vive!»

    Alcune opinioni


    Il caso esposto venne commentato da vari studiosi, tra cui il Flammarion, il Wales e lo stesso Bozzano. Secondo Camille Flammarion (2), l'ipotesi più probabile è quella implicante l'azione personale del defunto. Inoltre, ammettendo che la signora Clarinval abbia posseduto facoltà chiaroveggenti, egli si chiede per quale motivo la stessa non visualizzò l'immagine reale, anziché quella simbolica. Vale a dire la salma del proprio figlio e l'ubicazione del suo tumulo nel cimitero, invece della visione del giovane.
"     Anche Huber Wales propende per un ""intervento spiritico"" (3). Il ragazzo deceduto era a conoscenza di alcuni avvenimenti occorsi dopo la sua morte. Per il Wales ciò presuppone una sorta di legame psichico con le sue spoglie mortali. Da questo ne deriva che non solo René sia sopravvissuto, ma anche che - nella nuova forma di esistenza - abbia posseduto facoltà chiaroveggenti. Tuttavia per lo stesso Wales proprio la sopravvivenza rappresenta il maggiore quesito da risolvere, e l'autore conclude in modo contradditorio, affermando che comunque è da preferire l'ipotesi di facoltà paranormali attribuite a viventi. Secondo Ernesto Bozzano (4) il defunto si avvalse delle facoltà di ""veggenza"" della propria madre, per comunicarle in chiave simbolica informazioni ignorate da tutti i presenti. Soprattutto questa considerazione evidenzia l'aspetto più importante del caso esposto: infatti, secondo me, l'emergere di una notizia a tutti sconosciuta altro non può essere che pura chiaroveggenza. Tuttavia, come ho accennato, il quesito fondamentale è se le facoltà implicate appartengano alla persona vivente, o all'individualità sopravvissuta."
    All'angoscioso interrogativo il Bozzano, nel  medesimo articolo, risponde riportando brevemente un caso accaduto al celebre medium Daniel D. Home. Un'entità si era lamentata perché una bara era stata sovrapposta alla propria. Questo risultò poi esatto, contro ogni aspettativa. Nella seduta successiva la stessa fece sapere che aveva comunicato un particolare di nessuna importanza al solo scopo di provare la sua identità personale, «una volta per sempre». Così René Clarinval fornì una prova di sopravvivenza, indipendentemente dal fatto di disdegnare la sepoltura in un camposanto straniero, come pensava sua madre.
"     E' difficile concludere, e commentare un'affetto che, se vogliamo credervi, ha valicato i limiti della materia. Soprattutto se riconsideriamo quei dati oggettivi, sconosciuti da tutti, la cui informazione è da attribuire più ad un ""intervento disincarnato"", che non alla chiaroveggenza della madre. "
    Non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro. Ma, ai tempi attuali - e torno al discorso iniziale, forse pessimistico - nella comune indifferenza, tra interminabili attese agli sportelli o nel traffico, tra violenze fisiche o verbali in continuo crescendo, mi chiedo: chi oggi apprezza ancora storie come questa? Certamente, siamo rimasti in pochi.




                                  Stefano Beverini



Note bibliografiche:

"(1) Bozzano, E. ""Di alcune varietà teoricamente interessanti di casi d'identificazione spiritica"", Luce e Ombra, 1929, p.255-262. - (2) Flammarion, C. Revue Spirite, apr. 1921. - (3) Wales, H. Journal of the S.P.R., vol. XX, p. 347. - (4) Bozzano, E., Op. cit. "