Spiritismo    -    Esperienze dell'Autore

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                    Enigmi della medianità    



                     di STEFANO BEVERINI



    Può sembrare strano che io parli oggi di esperienze che risalgono a oltre dieci anni fa. Tuttavia i fatti che sto per narrare hanno avuto numerose implicazioni molto personali, per cui ho evitato di renderli noti. Ora però ve li propongo, ovviamente omettendo i riferimenti che mi riguardano intimamente.
    Già dal 1980  sperimentavo con una ragazza genovese che scriveva con automatismo grafico. La stessa persona aveva offerto un valido contributo nelle sedute col piattino e tabellone, e nei disegni automatici elaborati collettivamente da due o più soggetti (1). Siamo nel 1980 - dicevo - quando iniziarono anche le sue trance. Si presentò un'entità di nome Lele: della sua vita disse pochissimo.

"                        L' ""entità"" Lele"


    Muore vecchio e solo. Nell'Italia meridionale, forse nel Napoletano, alla fine della seconda guerra mondiale. Non avrei dovuto saperne di più, mi precisò in diverse occasioni, perché sarebbe stato comodo per me credere in lui, dopo averlo identificato.
"     Sottoposi questa entità, e la medium in stato cosciente, al test delle associazioni guidate. Ebbi risultati molto interessanti relativi ai tempi di reazione e al contenuto di alcune associazioni. Ad esempio in  molte delle sue risposte  esponeva una condizione di vecchiaia e di solitudine, coerente col poco che ci ha detto della sua vita. A tempi di reazione (intervallo tra la parola stimolo e la ""risposta"") molto lunghi da parte della medium cosciente, corrisposero tempi brevissimi e anche nulli da parte di ""Lele"". I sintomi di complesso presenti nella ragazza, svanivano nell'entità. Ne feci un lungo studio, durato cinque anni, insieme ai medium Tullia e Gian del Cerchio Ifior e due loro entità, e altre persone; pubblicai parzialmente i risultati su alcune riviste, ma il volume che scrissi è a tutt'oggi in attesa di editore (2). "
    Con Lele dialogo ancora, sebbene alquanto saltuariamente. Nonostante mi abbia anche dato prova di precise precognizioni e di buone doti telepatiche e chiaroveggenti - inerenti a mie situazioni personali, anche imprevedibili - mi è sempre rimasto il dubbio che sia solo un'elaborazione delle facoltà paranormali della ragazza. Una buona precognizione riguardò la descrizione di una situazione di lavoro totalmente differente, i cui presupposti ancora non esistevano. Correlazione curiosa: nello stesso periodo, a Bologna, durante una simpatica serata in pizzeria, il fratello di Marco Paolini (parapsicologo questi, membro del C.S.P.) mi fece una analoga precognizione, precisando un termine di tempo piuttosto breve. Puntualmente, entro quella scadenza, il tutto si avverò: cambiò radicalmente il mio lavoro, a conferma della precognizioni di Lele e del fratello di Marco.
    Un altro esempio riguarda la previsione del felice esito di una complessa pratica di pensione (e con i tempi che corrono, non è poca cosa!), nonostante le difficoltà fossero notevoli. Anche in questa occasione il termine indicato si rivelò esatto. Lele mi ha offerto anche molti suggerimenti pratici. Inoltre una sua peculiarità era, ed è, quella di comprendere il carattere e le intenzioni delle persone. Debbo dire che - in linea di massima - ha sempre ragione.

"                       L' ""entità Serena"""


"     La trance della medium di Lele era sofferta:  gemiti,  respirazione affannosa, soprattutto; uniti a una voce baritonale che si esprimeva con iniziale difficoltà. Ne parlai al Cerchio Ifior, che allora frequentavo ogni settimana. Nel dicembre 1983 Tullia e Gian, i due medium del Cerchio genovese, ricevettero per scrittura automatica l'ordine di fare una seduta solo in quattro persone: loro due, la medium di Lele, e il sottoscritto. Ci incontrammo la sera del 20 dicembre 1983. "
"     Iniziò la seduta. Tramite Gian, intervennero Boris e Zifed, due abituali ""entità"". Anche la ragazza entrò in trance e Lele pronunciò qualche parola. Contemporaneamente, attraverso Tullia, si manifestò Serena.  Questa era un'entità del Cerchio Ifior, definiamola ""secondaria"", in quanto le sue apparizioni erano piuttosto rare. A tal punto che la stessa medium di Lele, pur avendo partecipato a sedute del Cerchio genovese, ne ignorava il timbro e l'inflessione della voce, non avendo mai ascoltato l'entità Serena! "
"     Insomma, l'unico cosciente a non essere in trance, ero io. Improvvisamente l'entità che parlava tramite Gian (nei miei appunti di allora non c'è scritto se si trattasse di Boris, o Zifed, o forse Margery), mi invitò a prendere le mani della medium di Lele e ad unirle con quelle di Tullia. Allora avvenne un evento straordinario. Nel mezzo di un discorso, Serena ""passò"" da Tullia alla ragazza. Interruppe quanto stava dicendo, per riprenderlo nel medesimo istante tramite la medium di Lele. E la voce era identica!                      "
"     Questo fenomeno è molto raro. Consultando il mio archivio storico non ne ho trovato alcuno simile. Che durante le sedute medianiche possa avvenire ogni sorta di stranezza, lo so, sia per studio che per esperienza diretta. Tuttavia quanto accadde quella sera, mi colpì profondamente, e fu tale da indurmi a riportare alcune considerazioni, alquanto ""informali"", sul bollettino del Cerchio Ifior. Era stato chiesto a ogni componente il gruppo di scrivere qualcosa sull'entità che più sentiva, quella che - in un certo senso - preferiva. Ecco quanto stilai allora. "
   
                 Un salto indietro nel tempo


"     Forse l'esposizione che segue potrà apparire un po' insolita, eanche un po' scherzosa. Eravamo nel 1985. Il riferimento al trasloco riguarda il mio cambio di residenza di quel periodo. I cosiddetti dialoghi,  invece,  erano lunghe ""chiacchierate"" di un'entità che narrava momenti della propria vita terrena. "
"     Mi dispiace, ma proprio non posso.  Prima della fine di settembre non scriverò più nulla: ho già programmato tutto! ora c'è il trasloco, mille lavoretti da fare nella nuova casa... Del resto, anche se lo volessi, non potrei proprio scrivere nulla: è già tutto imballato, tutte le schede, le classificazioni, i libri, chiusi in chissà quale scatolone. Come posso  scrivere senza poter citare nomi, fatti, autori? Fra l'altro mi è stato detto di parlare di un'entità del Cerchio che sento particolarmente non solo a livello emotivo, ma anche di 'vibrazioni'. Peggio  di così... niente citazioni, niente approccio razionale... Dirò che non ho avuto tempo."""
"     Ecco, questo - che potrebbe benissimo rappresentare un mio cosiddetto ""dialogo post mortem"" - è quanto mi è passato per la mente in un primo momento. Poi ho invece pensato che fosse giusto corrispondere all'invito. Confesso che, superato il primo ostacolo, se ne è presentato un altro maggiore: vale a dire la scelta dell'entità di cui parlare. Ed ecco che dopo una lunga meditazione sulla soglia fra il sensibile e l'ultrasensibile, sono pervenuto a una scelta: Serena.      Oh bella! tra Ananda, Scifo, Moti, Viola, Michel, eccetera eccetera, proprio Serena, che probabilmente in una presunta immaginaria scala dell'evoluzione sta ancora incespicando su qualche gradino sconnesso, mentre le Guide sono già arrivate in ""ascensore"". Perchè Serena? Non lo so, non ho alcuna motivazione razionale: Ho scelto l'entità che più ""sento"", dal lato emotivo."
"     Non a caso ho iniziato con una specie di ""dialogo"": ho voluto proporre una piccola analogia con i dialoghi appunto di  Serena. Ultimamente ci è stato rimproverato che abbiamo sempre sottovalutato i dialoghi: come fenomeno in sè, da un punto di vista parapsicologico, li ritengo privi di valore; assumono invece molta importanza sia da un punto di vista spiritico in senso stretto, sia come insegnamento. Come fenomeno spiritico mi vengono in mente i famosi ""circoli di salvataggio"", così comuni nell'ambiente anglosassone: è l'entità che, comunicando, si rende conto della propria condizione e riacquista ciò che potremo definire un suo equilibrio."
    Serena, grazie ai suoi dialoghi, ha prodotto una sorta di catarsi, insomma, una scarica emotiva che le ha permesso la comprensione, la assimilazione del valore di quanto aveva vissuto. E noi, in veste di spettatori, abbiamo potuto vivere parte della sua vita e valutarla insieme a lei, per nostro insegnamento. Poi, quello che mi ha particolarmente colpito in Serena, è proprio il fatto che serena non è, tutt'altro! In molti dialoghi - che potrebbero essere meglio definiti monologhi - è proprio il suo vissuto, spesso drammatico, sofferto, che mi ha permesso di sentire Serena così vicina alle nostre miserie tipicamente umane. Inoltre certe sue espressioni , che ritengo inopportuno divulgare, mi hanno fatto meditare molto. Tutto qui: considerazioni meramente soggettive e personali di cui sono ora già in dubbio  se lo scriverle sia stato utile per qualcuno. Consideriamole una parentesi...

    E la parentesi si riapre dopo alcuni anni con questi miei ricordi. Ovviamente le mie affermazioni di allora, espresse in ambito privato, avrebbero ben poco senso se anche Serena fosse un personaggio creato dalle illusioni della mente. Tenendo in considerazione, però, quanto affermato recentemente dal collega Ferraro su queste stesse pagine: forse la manifestazione       psicodinamica e quella spiritica sono perfettamente identiche, se una stessa Trascendenza le governa.
    Debbo aggiungere, in merito alla memorabile seduta, che dopo di essa le trance della ragazza, medium di Lele, diverranno più tranquille, e le manifestazioni più scorrevoli.

                     Un fenomeno curioso


    Come già detto, non ho trovato nulla di analogo nella letteratura. Tuttavia un fatterello, anche se di natura un po' diversa, voglio ugualmente riportarlo, per la curiosità che suscita l'evento e perchè anch'esso probabilmente è unico nel suo genere. Lo narra lo studioso Francesco Zingaropoli e risale ai primi del Novecento.
"     ""Una sera, in casa del signor Ermanno d'Apollonio, studente di diritto nella nostra università, avvenne un caso dei più strani. Dava la seduta il Bartoli e assisteva lo studente di medicina Giovanni Caglianone. Questi repentinamente è preso da una trance molto accentuata. Poco a poco si determina per incorporazione uno scambio di individualità: Bartoli dà l'incorporazione di Caglianone e questi del Bartoli. Ciò che impressionava era che non solo le reciproche voci e atteggiamenti erano perfetti, ma che il Caglianone mi diceva alcune cose sul conto del Bartoli, di natura riservatissima e che non è possibile fossero a sua conoscenza..."" (3)"
   
    Tornando alla nostra medium, oltre a Lele e Serena, anche altri personaggi sono intervenuti, molto raramente. Le manifestazioni più interessanti sono state quelle di un bambino di nostra conoscenza, allora molto piccolo, che ha preannunciato qualcosa che riguarderà il futuro della sua vita, e il monaco Michel. Questi è proprio quello che appare al Castello della Rotta, di cui ho già scritto più volte (4) - almeno ha affermato di esserlo - ed è intervenuto in diverse occasioni lamentandosi di essere troppo spesso considerato alla stregua di un fenomeno da baraccone.    
    Il caso non è concluso: nonostante le trance siano oggi molto rare, sono in attesa dei possibili sviluppi, soprattutto per quanto riguarda le precognizioni. Al momento non saprei come interpretare il tutto, tranne la certezza di aver vissuto esperienze paranormali. In merito all'eventuale intervento realmente spiritico, occorre attendere conferme più sostanziose.


                                            Stefano Beverini


Note bibliografiche:

1) Beverini, S. La telescrittura: il bicchierino, la psicoscrittura e i disegni automatici, Genova, i Dioscuri,  1990  (ne esiste anche una versione edita dai F.lli Melita, per le librerie remainder). - (2) Test psicologici e spiritismo (Le associazioni verbali guidate di C.G. Jung), dattiloscritto in attesa di pubblicazione. - (3) Zingaropoli, F., Luce e Ombra, 1910, p.131. - (4) Beverini, S. e Nacucchi, D. Il mondo dello spiritismo, Roma, Mediterranee, 1991.