Appendice a un'indagine sulla medianità

           Appendice a un'indagine sulla medianità



                     di STEFANO BEVERINI


    Nei numeri del GdM di aprile e maggio 1992 proposi un'indagine, che si basava sulla domanda: «Un serio approccio verso la fenomenologia e la messaggistica medianica può offrire una apertura costruttiva verso realtà trascendenti?»
"     Dopo la pubblicazione, ricevetti una lunga precisazione da parte dello studioso siciliano Francesco di Noto (via Kennedy, 51; 93100 Caltanissetta), che aveva partecipato al sondaggio in questione. Il suo recente chiarimento merita di essere riportato, almeno nei suoi tratti essenziali perché ritengo che presenti molti spunti di riflessione. "
"     «Oggi risponderei ancora sì al quesito, ma con la condizione che il soggetto che avesse questa ""apertura costruttiva verso una realtà trascendente"", sia spiritualmente abbastanza evoluto. Io credo alla reincarnazione come strumento evolutivo, e solo a un certo punto di tale evoluzione si è pronti a questa apertura, che non solo la medianità (studio dei suoi fenomeni e della sua messaggistica) potrebbe dare. Anche la filosofia, la religione, la parapsicologia, l'esoterismo, potrebbero offrirla. Un aforisma orientale dice che ""quando l'allievo è pronto, il maestro apparirà""; dove per maestro si debba intendere non una persona fisica, ma anche una delle suddette discipline. Per esempio, un soggetto non ancora ""pronto"", cioè poco evoluto, attento ai beni e ai piaceri materiali, leggendo un articolo di parapsicologia o di medianità su un rotocalco, o vedendo un libro sugli stessi argomenti esposto in una libreria, dirà: ""fesserie"". Mentre il soggetto ""pronto"", lo leggerà con interesse, si informerà per saperne di più ... imparerà a conoscere  la ""realtà spirituale"" anche e soprattutto al di fuori del campo strettamente religioso. Però penso che questi soggetti siano ancora pochi; ma in aumento, sia pure lentissimo. E i nostri articoli, le nostre riviste debbono essere per loro delle occasioni per scoprire e approfondire la componente spirituale della realtà ... Più che alla medianità e alla messaggistica, io punterei sulla parapsicologia in generale, per creare queste occasioni di apertura verso la realtà trascendente, attraverso corrette interpretazione dell' ESP e di tutto il paranormale. Interpretazioni che possano portare a una conclusione, con tutte le conseguenze del caso, simile a quella che già Pitagora metteva sulle labbra di Psiche: ""Io non sono di questo mondo, poiché questo mondo non è sufficiente a spiegare la mia esistenza. Non provengo dalla Terra e sono diretta altrove. Ma dove?"""
    Ecco il concetto, già circa tremila anni or sono, di extrafisicità della psiche, che oggi circola nelle migliori teorie parapsicologiche, senza il quale, secondo me, sarebbe inutilefare della parapsicologia. Lei cosa ne pensa?»(F.di Noto)
"     Sono trascorsi molti anni da quando ho ricevuto le prime lettere indirizzatemi dallo studioso siciliano, e ritengo che questi anni ci abbiano affinati, entrambi. Ritengo, cioè, che  il nostro crescente studio e nuove esperienze personali, abbiano favorito una certa maturazione, che oggi vede il nostro pensiero più simile. Infatti posso solo plaudere a Francesco di Noto, ricordando che gli indizi sulla realtà dello spirito, e della sua sopravvivenza, sono molteplici anche al di fuori dei fenomeni della medianità. Già Ernesto Bozzano ricordava, a tal proposito, i casi di apparizioni di defunti al letto di morte, percepite collettivamente o successivamente dal moribondo e dai presenti; i casi complementari delle apparizioni di defunti nell'ambiente in cui vissero; episodi di telecinesi (spostamento di oggetti) in concomitanza con eventi di morte... A questi fenomeni, possiamo aggiungere quelli di bilocazione, di ritorno dalla morte clinica, di precognizione, eccetera. Inoltre, il Bozzano ricordava agli oppositori come la classe stessa dei fenomeni animici, da essi invocata per combattere l'ipotesi spiritica, bastasse anche da sola a dimostrare la sopravvivenza dello spirito umano. Questo perché, in ultima analisi, i fenomeni animici provano l'esistenza nell'uomo di una personalità integrale subcosciente, fornita di facoltà supernormali indipendenti dalla legge di evoluzione biologica:  l'uomo è perciò uno spirito anche da incarnato. Usando termini più attuali, possiamo oggi evidenziare come tutti i fenomeni paranormali, privi di limiti di spazio e di tempo, siano indiziari di un ""quid"" agente, che trascende il mondo fisico. Lo stesso J.B. Rhine, attraverso il suo metodo statistico quantitativo, giunse con certezza alla conclusione di una causa extrafisica nei fenomeni paranormali, e individuò addirittura un'evidenza a favore della sopravvivenza dello spirito! "

                                         Stefano Beverini