Esoterismo, iniziazione, sedute spiritiche


René Guénon



di STEFANO BEVERINI




"Moda e ostentazione. Nei défilé, negli uffici, o nelle vie eleganti di qualche centro urbano. E nonostante la recessione economica, si privilegiano gli orpelli esteriori per nascondere l'insicurezza e il vuoto interiore. Magari sognando di emulare la spavalda esuberanza da ""jeunesse dorée"" dei protagonisti di certi serial televisivi d'oltreoceano."
Aspetti, tutto sommato, di poca importanza rispetto a drammi ben maggiori. Ma che evidenziano come, nel turbinio dei ritmi moderni sempre più veloci e nei luccichii dei vari specchietti per le  allodole,  l'anelito  spirituale - per molti - sia già stato estromesso dalla propria vita. René Guénon, uno dei più ragguardevoli esoteristi e iniziati novecenteschi, è stato uno dei critici del materialismo moderno. Infatti egli sosteneva che nel privilegiare la soddisfazione dei bisogni materiali, l'uomo si è assoggettato a una ricerca ingannevole e senza fine, per la produzione sempre crescente di esigenze artificiali, impossibili da appagare.
La vita e il suo pensiero
"René Guénon nacque a Blois, nel 1886 e morì a Il Cairo, nel 1951. Studiò matematica all'Università di Parigi, ma interruppe gli studi per motivi di salute. Si accostò al movimento di Papus e al patriarca della Chiesa Gnostica: Synesius (Fabre des Essarts). Dopo essere entrato in una Loggia massonica - ma delle sue iniziazioni parleremo dopo - collegata alla ""Gran Loggia di Francia"", fondò la rivista La Gnose, nel 1909. Quattro anni dopo instaurò rapporti di studio con lo Swami Narad Mani. Nel 1928 iniziò la collaborazione alla rivista Le voile d'Isis (che muterà poi la propria testata in Études Traditionnelles). Nel 1935 partì per Il Cairo, dove si stabilirà definitivamente, vivendo da musulmano con il nome di Abdul Wâhed Yahya."
"Teorico del pensiero tradizionale, come tale è stato accomunato a Julius Evola. Sembra addirittura che questi, al termine della sua vita, si considerasse un discepolo dell'esoterista francese. Essi condivisero l'orientamento verso il pensiero indiano: il Guénon si interessò principalmente al Vedanta di Sankara, mentre Evola dimostrò maggior propensione per il Buddhismo. Entrambi furono concordi nell'attribuire al tantrismo, come forma tradizionale e iniziatica, un valido ruolo nell' ""età oscura""; ovvero, nel famigerato kali-yuga. In sanscrito, il termine yuga, significa ""ciclo cosmico"". Il kali-yuga " corrisponde all'epoca attuale, l'era di Kali, dea della morte e della distruzione, portatrice di caos e degenerazione spirituale. Il tantrismo, per Guénon, ha perciò lo scopo di trascendere la materialità.
"Man mano che si avanza nel kali-yuga, secondo l'esoterista francese, il ""Centro del Mondo"" diventa sempre più chiuso e nascosto. E' il Pardes, la Regione Suprema, termine derivato dal sanscrito Paradêsha. Ma è anche la Regione Lontana, in quanto, a causa della dissolutezza generale, è diventata inaccessibile all'umanità comune. L'Agartha, che per molti esoteristi è il centro spirituale per eccellenza, prima dell'inizio del kali-yuga, sembra si chiamasse proprio Paradêsha."
"Fra le forme tradizionali contemporanee, René Guénon riteneva che quella indù fosse la più vicina alla Tradizione Primordiale. Il termine ""tradizione"" comprende due significati. Il primo è essoterico: le tradizioni. Riguarda la trasmissione, orale o scritta, di dati concernenti il sociale, come leggende, riti, elementi folcloristici. Il secondo è esoterico: la Tradizione. Questa è più difficile da definire; a tal riguardo il già citato Evola così chiarisce: «Un insieme di principî aventi un'immutabile validità normativa e un carattere metafisico». Tra le forme tradizionali, il Guénon annovera il Cristianesimo delle origini. Esso fu, secondo lui, eminentemente iniziatico e, trasformatosi poi in religione essoterica e popolare, " sostituì l'ormai estinto spirito tradizionale dell'antichità classica.
Gli studi matematici ebbero un ruolo importante nella formazione di Guénon. Egli considerava i numeri come simboli degli stati dell'essere. Poiché per un ente è impossibile passare due volte per lo stesso stato, l'esoterista respinse il concetto di reincarnazione. Il rifiuto di questa si consolidò soprattutto in antitesi con la grossolana divulgazione che ne era stata fatta in altri àmbiti.  
Il male, da un punto di vista universale, per il nostro Autore non esiste. Sarebbe frutto di una visione limitata, che tiene conto dei vari aspetti in modo frammentario, separandoli dal Principio. Non per questo il male deve essere giustificato! Il male, quindi, non cessa di essere tale, anche se da esso ne deriverà un bene. Ugualmente il disordine, in quest'ottica, assume un particolare significato: ogni volta che lo stato di confusione, in una determinata epoca, si accentua, si mettono in moto delle forze che accelerano gli eventi, provocandone un cambiamento. Quindi, come tutto ciò che ha un'esistenza solo negativa, si può dire che il disordine distrugga se stesso.
"Tra le espressioni più interessanti del pensiero di René Guénon, vi sono anche alcune considerazioni sul Santo Graal, l'arcano simbolo collegato alla ricerca spirituale. Per alcuni studiosi,  l'elemento racchiuso nel Graal - come l' ""haoma avestico"" o il ""soma vedico"" - rappresenta " l'immortalità trasmessa dalla divinità all'anima umana. Per il famoso esoterista, la leggenda del Graal è di origine celtica e lascia intendere che i Druidi vi assunsero un ruolo importante: essi devono essere considerati fra i custodi della Tradizione Primordiale. Inoltre, le origini di tale mito, sarebbero in relazione al passaggio di elementi tradizionali, di ordine iniziatico, dal druidismo al cristianesimo.
Le iniziazioni e lo spiritismo  
"René Guénon, nel 1906, si inserì come allievo nella Scuola Superiore di Scienze Ermetiche, di cui Papus era il Maestro. Rapidamente assurse ai gradi più elevati della gerarchia martinista. In questo periodo ricevette diverse iniziazioni e riconoscimenti: dalla spagnola Loggia Humanidad, a quella del Rito Primitivo e Originario di Swedenborg. Successivamente sarà insignito del ""Cordone di Kadosh"" da Teodoro Reuss. Tra le iniziazioni è da ricordare  quella avuta con l'ingresso nell'ordine Shadili, una branca del Sufismo. Il Papus lo investì anche di un alto grado del Rito di Misraim-Memphis."
"A questo punto corre voce che il Guénon abbia ordito una congiura per impadronirsi dell'Ordine di Papus. Esisterebbero dei documenti dell'epoca che descrivono il Guénon come un accanito fautore della ""vendetta templare"". Sostanzialmente egli avrebbe tentato di sovvertire i principî dell'Ordine " "Martinista. E non è tutto: sembra che il Rituale di Guénon e dei suoi affiliati fosse stato elaborato nel 1908, dopo una serie di sedute spiritiche! Henri Charles Detré, Venerabile della Loggia Humanidad, in una sua lettera inviata a Papus, e conservata nella Biblioteca Municipale di Lione, affermava di possedere i verbali completi delle famose sedute a cui aveva partecipato Guénon. Proprio a seguito di esse l'iniziato francese pare volesse instaurare l' ""Ordine del Tempio Rinnovato""."
"Sotto l'aspetto della ""vendetta templare"", cogliamo qualche analogia con quanto descritto da Umberto Eco. Ma queste vicende dal sapore avventuroso erano forse solo il frutto dell'ambizione e dell'impeto dell'allora giovane Guénon. Non è totalmente escluso, tuttavia, che siano state soltanto mere illazioni. Ciò che emerge, comunque, è che dalla strada dello spiritismo sembra siano passati veramente in tanti. Molti se ne sono allontanati, arricchendosi però di un'esperienza di vita che, se valutata nei giusti termini, assume il valore di un grande insegnamento. Il Guénon maturo, come è noto, esprimerà un giudizio molto critico sulla medianità. Ma concedetemi un' opinione: il parere di un preclaro esoterista non è da accomunare alle pretestuose discettazioni di alcuni sedicenti uomini di scienza. Anche se talvolta egli appare un po' troppo fazioso..."
Il nostro Autore sostanzialmente riteneva che, nelle sedute medianiche, interagisse l'inconscio dei vari  "partecipanti, perfezionandosi e amplificandosi in rapporto alla progressiva coesione del gruppo. Questa dinamica creerebbe l'illusione di una ""entità collettiva"". Anche nei confronti della dottrina propugnata dalla Blavatsky e dai suoi sostenitori, egli fu alquanto polemico. Tanto da coniare il termine Teosofismo, inteso come una farragine di gnosticismo, neoplatonismo, Kabbala giudaica, ermetismo e occultismo. Forse, però, si espresse in termini troppo perentori."
"Il concetto di ""iniziazione"""  
L'iniziazione è una presa di possesso cosciente degli stati superiori: è ciò che tutte le Tradizioni designano come «seconda nascita». Il vocabolo deriva da initium, cioè punto di partenza: è l'inizio di un percorso, l'origine di una nuova esistenza. Questi concetti, di carattere universale, sono espressi ripetutamente dal Guénon. Tuttavia le iniziazioni possono essere molteplici, ed egli stesso ne è un esempio. La diversità nei modi, da una forma tradizionale a un'altra, ha lo scopo di attagliarsi alle molteplici attitudini individuali.
"Lo scopo dell'iniziazione - sempre secondo il pensiero del nostro Autore - è propriamente quello di liberare l'uomo da tutti i condizionamenti, e non quello di imporgli nuovi legami. Essa deve, in modo precipuo,condurre alla piena realizzazione della coscienza, accompagnando l'essere umano  dalle tenebre alla luce. Tuttavia sembra che essa possa essere conferita solo da un' ""Organizzazione Tradizionale"", e perseguita con metodi e leggi ben precise, e con tecniche rigorose: sotto questi aspetti, l'iniziazione è totalmente estranea al misticismo."
"Il Guénon infatti distingue l'esoterismo dal misticismo, riconducendo quest'ultimo all'ambito religioso ed essoterico, con aspetti soprattutto ""passivi"". Riprendendo il concetto di organizzazione, quella iniziatica deve essere reale e tradizionale, e perciò depositaria di un'influenza spirituale, comunicabile agli individui che vi si collegano. Essa  non potrà essere riconosciuta tale - come già accennato - se non è la continuazione di un'organizzazione preesistente, in modo da non interrompere la ""catena iniziatica""."
"I riti iniziatici corrispondenti hanno per se stessi efficacia, ma - per ottenere l'effetto desiderato - devono essere compiuti da chi ha i requisiti per adempierli. Questo  aspetto si applica anche ai riti magici, la cui influenza non è spirituale ma semplicemente psichica. In tali circostanze l' ""iniziatore"" può anche essere un buon trasmettitore, pur non avendo raggiunto la perfezione dell'adepto. Questa trasmissione di una influenza spirituale, originariamente non nuova, costituisce la vera Tradizione. René Guénon propala anche notizie sui Centri Iniziatici e sulla loro organizzazione gerarchica, facendo anche riferimento al " "Centro Unico da cui promanano, ovvero il ""Re del Mondo"". "    
Occorre solo accennare che l'altro elemento fondamentale dell'iniziazione, oltre il rito, è il simbolo. Esso è strettamente collegato al rito stesso e, ovviamente origina la natura simbolica del rituale.      
Per concludere, tornando al discorso iniziale, si potrebbe a ragione esprimere tutta la nostra contrarietà verso il mondo contemporaneo. Mala tempora currunt, è vero! E' altrettanto vero, però, che nulla accade a caso: forse il cammino verso la spiritualità - nei nostri tempi - deve necessariamente procedere attraverso quelle intricate e sempre più complesse situazioni della realtà attuale. In questo contesto, chi riesce a non farsi sopraffare dagli eventi  ha già ottenuto molto.    



                                          Stefano Beverini      
Bibliografia essenziale di René Guénon: (1) Introduction générale à l'étude des doctrines hindoues,  1921. - (2) Le théosophisme, histoire d'une pseudoreligion,  1921. - (3) L'erreur spirite, 1923. - (4) Orient e Occident,  1924. - (5) Le symbolisme de la Croix, 1931. - (6) Le règne  de la quantité et les signes des Temps, 1945. - (7) La grande  triade, 1946. - (8) Aperçus sur l'initiation, 1946. - (9)  Symboles fondamentaux de la science sacrée, 1962.