ALCIONE

ALCIONE

AI PIEDI DEL MAESTRO

Prefazione
Mi è dato il privilegio, come più anziana, di premettere una parola d'introduzione a questo piccolo libro, il primo scritto da un Fratello più giovane, giovane in verità di corpo, ma non di Anima. Gli insegnamenti in esso contenuti furono dati a questo discepolo dal suo Maestro quando lo preparava per l'Iniziazione, ed egli li trascrisse con lentezza e fatica perchè l'anno scorso la sua conoscenza della lingua inglese era molto più imperfetta di quanto lo sia adesso. La maggior parte consiste nella riproduzione delle parole stesse del Maestro: quello che non è tale riproduzione testuale è il pensiero del Maestro rivestito nelle parole del Suo allievo. Due periodi omessi furono suppliti dal Maestro. In altri due casi è stata aggiunta una parola mancante. A parte ciò, il libro è interamente opera di Alcione, il primo dono da lui fatto al mondo.
Possa questo libretto aiutare altri come l'insegnamento parlato ha aiutato lui - con tale speranza egli l'offre. Ma l'insegnamento porterà frutto soltanto se è vissuto, come egli lo ha vissuto dal momento in cui fu pronunziato dalle labbra del Maestro. Se l'esempio è seguito al pari del precetto, allora per il lettore, come per chi lo scrisse, si spalancherà la Gran Porta ed i suoi piedi saranno posti sul Sentiero.
Annie Besant
Dicembre 1910

A QUELLI CHE BUSSANO
Dall'irreale conducimi al Reale.
Dalla tenebra conducimi alla Luce.
Dalla morte conducimi all'Immortalità.


POEMIO
"Queste parole non sono mie; sono le parole del mio Maestro. Senza di Lui non avrei potuto far nulla; ma col Suo aiuto ho messo i piedi sul Sentiero. Anche tu desideri entrare sullo stesso Sentiero, onde le parole che Egli mi rivolse aiuteranno te pure, se le obbedirai. Non basta dire che sono belle e vere; chi vuol riuscire deve fare esattamente quanto esse prescrivono. Un affamato non si sazia guardando il cibo e dicendo che è buono: bisogna che egli stenda la mano e mangi. Allo stesso modo non basta che tu ascolti le parole del Maestro: devi mettere in pratica quanto Egli dice, prestare orecchio a ciascuna parola, porre in atto ogni cenno. Un cenno che non hai seguito, una parola lasciata sfuggire sono perduti per sempre, poichè Egli non parla due volte."
Quattro sono i Requisiti per questo Sentiero:
Discernimento
Assenza di desiderio
Retta condotta
Amore.
Cercherò di ripeterti quanto il Maestro mi ha detto su ciascuno di essi.

AI PIEDI DEL MAESTRO
I
DISCERNIMENTO
"Il primo di questi Requisiti è il Discernimento; con questo generalmente s'intende il discernimento tra il reale e l'irreale, che conduce gli uomini ad entrare sul Sentiero. E' ciò, ma è anche molto di più; e deve essere praticato non solo all'inizio del Sentiero, ma a ciascun passo su di esso, ogni giorno sino alla fine. Tu entri sul Sentiero perchè hai imparato che soltanto su di esso si trovano quelle cose che meritano di essere conseguite. Gli uomini che non sanno, lavorano per acquistare ricchezze e potere; ma queste durano al più una sola vita e perciò sono irreali. Vi sono delle cose più grandi di queste, cose reali e durature, e scorte che tu le abbia, non hai più desiderio per le altre."
"In tutto il mondo vi sono soltanto due specie di uomini: quelli che sanno e quelli che non sanno; e ciò che conta è questa conoscenza. La religione che un uomo professa, la razza a cui appartiene non sono cose importanti: quello che veramente importa è questa conoscenza - la conoscenza del piano di Dio per gli uomini. Poichè Dio ha un piano, e questo piano è l'evoluzione. Una volta che l'uomo ha scorto questo piano e lo conosce veramente, non può fare a meno di lavorare per esso e di identificarsi con esso, perchè è tanto glorioso, tanto bello. Così, perchè sa, egli si schiera dalla parte di Dio, e diviene un sostenitore del bene ed un oppositore del male, lavora per l'evoluzione e non per il proprio interesse."
"Se è dalla parte di Dio egli è uno di noi, e non importa menomamente se si chiama indù o buddista, cristiano o maomettano, se è indiano o inglese, cinese o russo. Quelli che sono dalla Sua parte sanno perché sono qua e che cosa devono fare, e cercano di farlo; tutti gli altri non sanno ancora che cosa devono fare e per conseguenza spesso agiscono stoltamente e cercano di escogitare metodi che credono potranno riuscir loro piacevoli, non rendendosi conto che tutti siamo uno, e che perciò soltanto quello che l'Uno vuole può, in realtà, essere piacevole per ognuno. Essi seguono l'irreale invece del reale; fino a che non hanno imparato  distinguere tra questi due, non si sono ancora schierati dalla parte di Dio - perciò questo discernimento è il primo passo."
Ma anche dopo che la scelta è stata fatta, rammentati che del reale e dell'irreale ci sono molte varietà, e che conviene ancora distinguere tra il bene ed il male, tra ciò che ha importanza e ciò che non l'ha, tra l'utile e l'inutile, tra il vero ed il falso, tra l'egoistico ed il disinteressato.
"La scelta tra il bene ed il male non dovrebbe essere difficile, perchè quelli che vogliono seguire il Maestro hanno deciso di fare il bene ad ogni costo. Ma il corpo e l'uomo sono due cose differenti, e ciò che l'uomo vuole non è sempre quello che il corpo desidera. Quando il tuo corpo desidera qualche cosa, sosta e rifletti se tu veramente desideri quella cosa. Perchè tu sei Dio, e vuoi soltanto quello che Iddio vuole; ma fa d'uopo che tu ricerchi nelle profondità del tuo essere per trovare Dio in te stesso, e per udire la Sua voce che è la tua voce. Non confondere i tuoi corpi con te stesso - nè il corpo fisico, nè l'astrale, nè il mentale. Ciascuno di questi pretenderà di essere il Sè, allo scopo di ottenere quanto desidera. Ma tu devi conoscerli tutti e conoscere te stesso quale loro padrone."
"Quando vi è un lavoro da compiere il corpo fisico vuol riposare, andare a passeggio, magiare o bere; e l'uomo che non sa dice tra sè: ""Io voglio fare queste cose e debbo farle"". Ma il savio dice: ""Questo che desidera non sono io, e bisogna che aspetti un poco"". Sovente, quando si presenta l'occasione di aiutare qualcuno, il corpo suggerisce subito: ""Quanta fatica sarà per me, lasciamo che altri lo faccia"". Ma l'uomo risponde al suo corpo: ""Tu non mi ostacolerai ne compiere un'opera buona""."
"Il corpo è un animale al tuo servizio - il destriero sul quale cavalchi. Perciò trattalo bene e abbine cura; non strapazzarlo e nutrilo convenientemente, soltanto con cibi e bevande pure, e mantienilo sempre scrupolosamente pulito, libero dalla più piccola macchia di sudiciume. Perchè senza la perfetta nettezza e la perfetta salute del corpo non potrai compiere l'arduo lavoro di preparazione, non potrai sopportare lo sforzo incessante che esso richiede. Ma devi sempre essere tu che padroneggi quel corpo e non il contrario."
"Il corpo astrale ha i suoi desideri - desideri a profusione; vuole che tu vada in collera, che tu dica parole aspre, che tu sia geloso, avido di denaro, invidioso della roba altrui, che tu ti lasci sopraffare dallo sconforto. Esso desidera tutte queste cose, e molte altre ancora, non perchè vuol farti male, ma perchè ama le vibrazioni violente e gli piace cambiarle continuamente. Ma tu non vuoi nulla di questo, e perciò devi discernere tra i tuoi bisogni e quelli del tuo corpo."
"Il tuo corpo mentale desidera considerarsi orgogliosamente separato dagli altri, pensare molto a sè e poco al prossimo. Anche quando tu l'abbia distolto dagli interessi mondani, cercherà ancora di essere egoisticamente calcolatore e di farti pensare al tuo progresso anzichè al lavoro del Maestro ed all'aiuto da dare agli altri. Quando mediti cercherà di farti pensare alle molte varie cose che esso brama, anzichè all'unica cosa che tu vuoi. Tu non sei questa mente, ma essa è tua perchè tu te ne serva; onde anche in questo è necessario il discernimento. Vigila senza posa, altrimenti fallirai."
L'Occultismo non conosce compromessi tra il bene ed il male. Fa ciò che è retto, a qualunque costo apparente, e astieniti da ciò che è male, checché ne dicano o ne pensino gl'ignoranti. Studia profondamente le leggi nascoste della Natura e, quando le hai conosciute, conforma ad esse la tua vita, esercitando sempre la ragione ed il buon senso.
Distingui l'importante da non importante. Saldo come una roccia quando si tratta di principi, cedi sempre nelle cose che non hanno importanza. Poichè devi essere sempre affabile e dolce, ragionevole ed accondiscendente, lasciando agli altri la stessa piena libertà che a te stesso è necessario.
"Cerca di scorgere ciò che merita di esser fatto, e ricordati che non devi giudicare dalla grandezza della cosa. Merita più conto di fare una minuzia direttamente utile al lavoro del Maestro, che non una cosa più grande che il mondo forse giudicherebbe buona. Devi distinguere non solo l'utile dall'inutile, ma altresì ciò che è più utile da ciò che è meno utile. Cibare i poveri è opera buona, nobile ed utile; tutta via cibare le anime è più nobile e più utile che dar da mangiare ai corpi. Un ricco qualunque può nutrire i corpi, ma solo quelli che hanno la conoscenza possono cibare le anime. Se possiedi la conoscenza è tuo dovere aiutare altri a conseguire questo sapere."
Per quanto saggio tu possa essere, molto ti resta da imparare su questo Sentiero, tanto infatti che anche in ciò occorre discernimento, e bisogna che tu rifletta attentamente per vedere che cosa vale la pena d'imparare. Ogni cognizione è utile ed un giorno avrai tutto il sapere, ma fino a che ne possiedi solo parte, guarda che questa parte sia la più utile. Dio è Sapienza al pari di Amore, e quanto più sai tanta più parte di lui puoi manifestare. Studia dunque, ma studia anzitutto ciò che ti può rendere meglio capace di aiutare gli altri. Persevera pazientemente nei tuoi studi, non allo scopo che gli uomini ti considerino erudito, e nemmeno per la felicità di essere savio, ma perchè l'uomo savio soltanto può saviamente aiutare. Per grande che sia il tuo desiderio di recare aiuto, se sei ignorante l'opera tua potrà fare più male che bene.
"Impara a distinguere tra la verità e la menzogna; sii veritiero in tutto, nel pensiero, nella parola e nell'azione."
"Anzitutto nel pensiero; e questo non è facile perchè nel mondo vi sono molti pensieri falsi, molte stolte superstizioni, e chi è schiavo di queste non può progredire. Per conseguenza non pensare in un dato modo semplicemente perchè la gente pensa così, o perchè si tratta di una credenza secolare, o perchè così è scritto in qualche libro ritenuto sacro; pensa da te stesso e giudica se la cosa è ragionevole. Rammenta che se anche mille persone son d'accordo su di un soggetto, del quale sono ignoranti, la loro opinione non ha valore di sorta."
Chi desidera calcare il Sentiero deve imparare a pensare per proprio conto, perchè la superstizione è uno dei peggiori mali che siano al mondo, uno dei ceppi da cui devi liberarti completamente.
"Il tuo pensiero riguardo agli altri deve esser vero. Non pensare di loro quanto non ti consta; non supporre che essi ti abbaino continuamente in mente. Se una persona fa qualche cosa che ritieni possa recarti danno, o dice qualche cosa che credi si riferisca a te, non pensare subito: ""Vuol farmi del male"". E' probabilissimo che essa non abbia nemmeno lontanamente pensato a te, perchè ogni anima ha le proprie difficoltà, ed i suoi pensieri si aggirano principalmente attorno a se stessa. Se un uomo ti parla in collera, non pensare: ""Egli mi odia, egli desidera oltraggiarmi"". Probabilmente qualche altra cosa o persona gli avrà fatto perder la pazienza e siccome gli è capitato d'incontrarti, sfoga la sua collera su di te. Egli agisce stoltamente perchè l'ira è sempre stolta, ma non per questo ti è lecito pensare erroneamente di lui."
"Quando diverrai discepolo del Maestro potrai sempre verificare la giustezza del tuo pensiero col porlo a fianco del Suo. Poichè il discepolo è uno col suo Maestro, ed è sufficiente che egli elevi il suo pensiero nel pensiero del Maestro per scorgere immediatamente se accorda con esso. Se non accorda, il suo pensiero non è perfetto, perché Egli sa tutto. Quelli che non sono ancora accettati dal Lui non possono aiutarsi molto fermandosi di sovente e ponendosi le domande: ""Che penserebbe il Maestro di ciò? Che farebbe o direbbe il Maestro in queste circostanze?"". Poichè non devi mai fare, dire o pensare quanto non puoi immaginare che il Maestro faccia, dica o pensi."
"Devi essere veritiero anche nel parlare - siano le tue parole esatte e scevre da esagerazioni. Non attribuire mai cattive intenzioni ad un altro; solamente il suo Maestro ne conosce i pensieri, e può darsi che egli agisca per ragioni che non sono neppure balenate alla tua mente. Se senti una diceria a discredito di una qualsiasi persona, non ripeterla; può non essere vera, ma anche se lo fosse, è più caritatevole tacere. Rifletti prima di parlare per tema di dire delle inesattezze."
"Sii veritiero nell'azione; non pretendere mai di essere differente da quello che realmente sei, perchè ogni simulazione è un ostacolo alla luce pura della verità che dovrebbe risplendere attraverso di te come la luce del sole rifulge attraverso un terso cristallo."
Impara a distinguere tra ciò che è egoistico e ciò che è disinteressato. Poichè l'egoismo ha molte forme e, quando credi di averlo finalmente ucciso in una di queste, esso risorge in un'altra più forte che mai. Ma a grado a grado diverrai così colmo di pensieri per aiutare gli altri che non avrai più posto, non avrai più tempo per alcun pensiero riguardo a te stesso.
Devi distinguere ancora in un altro modo. Impara a discernere il Dio in ognuno ed in ogni cosa, per quanto cattivo egli od essa possa apparire superficialmente. Puoi aiutare il tuo fratello mediante quello che hai in comune con lui, e ciò è la Vita Divina. Impara a destare quella vita in lui, impara a fare appello ad essa, ed in tal modo salverai il tuo fratello dal male.

II
ASSENZA DI DESIDERIO
"Vi sono molti a cui il Requisito dell'Assenza di Desiderio riesce difficile, perchè sentono che i loro desideri sono il loro essere medesimo; che se i desideri che li distinguono, se le attrazioni e le repulsioni fossero eliminati, non resterebbe più nulla di loro stessi. Ma questi sono solamente coloro che non hanno visto il Maestro; alla luce della Sua santa Presenza ogni desiderio si estingue, tranne il desiderio di essere come Lui. Ma anche prima di avere la gioia d'incontrarLo faccia a faccia, puoi conseguire l'assenza di desiderio, se così vuoi. Il discernimento ti ha già mostrato che le cose desiderate dalla maggioranza degli uomini, come ad esempio le ricchezze ed il potere, non hanno valore; e quando questo è veramente sentito, e non semplicemente detto, cessa ogni desiderio per esse."
"Fin qui tutto è semplice e si richiede solo che tu capisca. Ma vi sono alcuni che abbandonano la caccia alle cose del mondo solo a scopo di conseguire il paradiso o per raggiungere la liberazione personale dalla rinascita; tu non devi cadere in questo errore. Se hai dimenticato completamente te stesso, non puoi essere occupato dal pensiero di quando otterrai la liberazione o di che specie di paradiso potrai conseguire. Ricordati che ogni pensiero egoista, pur elevato che ne sia lo scopo, è una catena e finchè non te ne sei sbarazzato non sei del tutto libero per il lavoro del Maestro."
Sradicati che avrai tutti i desideri egoistici, potrà ancora restarti il desiderio di scorgere il risultato del tuo lavoro.
"Se rechi aiuto ad alcuno vuoi vedere quanto l'hai aiutato; forse desideri perfino che egli se ne renda conto e te ne sia riconoscente. Ma questo è ancora desiderio ed anche mancanza di fiducia. Quando metti in giuoco la tua forza per aiutare un altro, vi deve di necessità essere un risultato, che tu lo scorga o no: se conosci la Legge sai che non può essere diversamente. Perciò devi far il giusto per il giusto, e non per la speranza della ricompensa; lavora per amore del lavoro, non per il desiderio di scorgerne il risultato: dedicati al servizio del mondo perchè lo ami e perchè non puoi fare altrimenti."
"Non desiderare i poteri psichici; ti verranno quando il Maestro giudicherà che è meglio per te averli. Molti inconvenienti derivano dal forzarli innanzi tempo; spesso chi li possiede è sviato da spiriti di natura ingannatori, o diviene così pieno di sè da credere che non gli sia possibile commettere errore, ed in ogni caso il tempo e la fatica che il loro acquisto richiede potrebbero invece essere adoperati a lavorare per gli altri. Essi verranno nel corso del tuo sviluppo, devono per forza venire; e se il Maestro scorge che sarebbe utile che tu li possedessi in anticipo, ti dirà come svilupparli senza pericolo. Fino a quel momento stai meglio senza."
"Guardati pure dai piccoli desideri comuni nella vita giornaliera. Non desiderare mai di far figura o di apparire intelligente: non aver desiderio alcuno di parlare. E' bene parlar poco; meglio ancora tacer del tutto, a meno che tu non sia perfettamente sicuro che ciò che vuoi dire è vero, amorevole ed utile. Prima di aprir bocca considera attentamente se quello che stai per dire ha questi tre requisiti, e se non li ha taci."
"E' bene che tu ti abitui fin d'ora a riflettere prima di parlare, perchè raggiunta che avrai l'Iniziazione dovrai vigilare ogni parola affinchè non ti sfugga quanto non deve esser detto. Gran parte della conversazione usuale è sciocca ed inutile; quando poi è pettegolezzo diventa una malvagità. Avvezzati dunque a dare ascolto piuttosto che a parlare; non offrire la tua opinione se non ti è esplicitamente richiesta. I requisiti sono a volte specificati cos': sapere, ardire, volere, tacere e quest'ultimo è di gran lunga il più difficile di tutti."
Un altro desiderio molto comune che devi reprimere senza misericordia è il desiderio di immischiarti negli affari altrui. Quello che un uomo fa, dice o crede, non è cosa che ti riguarda, e devi imparare a lasciarlo completamente a se stesso. Egli ha pieno diritto alla libertà del pensiero, della parola e dell'azione, fino a che non ostacola nessun altro. Tu ti arroghi il diritto di fare quanto credi giusto, e devi accordare a lui la stessa libertà e, quando ne fa uso, non hai alcun diritto di criticarlo. Se credi che agisca male e puoi procurare l'occasione di farglielo osservare in privato, con perfetta dolcezza, è possibile che tu lo convinca, ma vi sono molti casi in cui anche un passo simile sarebbe una intromissione indebita. Per nessun motivo poi devi discorrerne con terze persone, perchè ciò sarebbe azione oltremodo malvagia.
Se vedi trattare crudelmente un fanciullo od un animale, è tuo dovere d'intervenire. Se osservi alcuno che viola le leggi dello Stato, informane le autorità. Se ti viene affidato l'incarico di istruire una persona, può diventare tuo dovere di farle osservare con dolcezza i suoi difetti. Tranne che in questi casi, bada ai fatti tuoi e coltiva la virtù del silenzio.

III
RETTA CONDOTTA
I sei capi di Condotta in particolar modo richiesti sono specificati dal Maestro come segue:
1. Padronanza di sè per quanto riguarda la mente.
2. Padronanza di sè nell'Azione.
3. Tolleranza.
4. Contentezza.
5. Unità di proposito.
6. Fiducia.
So bene che di sovente alcuni di questi sono tradotti in modo diverso, come lo sono pure i Requisiti, ma in ambo i casi ho adoperato i nomi di cui si servì il Maestro nelle spiegazioni che mi diede.

"1. Padronanza di sè per quanto riguarda la mente. - Il Requisito dell'Assenza di Desiderio mostra che devi padroneggiare il corpo astrale, e questo implica che devi fare altrettanto per il corpo mentale. Vale a dire che devi dominare completamente i tuoi stati d'animo in modo da non provare nè collera, nè impazienza; ed anche la mente in modo che il tuo pensiero sia sempre calmo e tranquillo; e (per mezzo della mente) i nervi, onde siano quantomeno possibile suscettibili all'irritazione. Quest'ultimo compito è difficile, perchè cercando di prepararti per il Sentiero non puoi fare a meno di rendere il tuo corpo più sensitivo, tanto che i tuoi nervi saranno facilmente disturbati da un rumore o da una scossa, e diventeranno molto sensibili a qualsiasi impressione; ma ti incombe di fare del tuo meglio."
"La tranquillità della mente implica altresì coraggio, onde tu possa affrontare senza timore le prove e le difficoltà del Sentiero; significa anche fermezza, che ti consenta di prendere leggermente i guai che vengono ad ognuno nella vita, e di evitare l'angustia continua per cose da poso nella quale tanta gente trascorre la maggior parte del tempo. Il Maestro insegna che quanto accade ad un uomo esternamente non ha la minima importanza; dispiaceri, guai, malattie, disgrazie - tutte queste cose sono il risultato di azioni passate, e quando ti capitano sopportarle con cuor contento, rammentando che ogni male è transitorio e che è tuo dovere mantenerti sempre sereno e pieno di gioia. Esse appartengono alle tue vite precedenti, non a questa; non puoi mutarle, e pertanto è inutile che tu te ne affligga. Pensa piuttosto a quello che fai ora, perchè da ciò dipenderanno gli eventi della tua vita successiva, e tu puoi cambiare le azioni del presente."
Non permetterti mai di cedere alla tristezza od alla depressione. La depressione è riprovevole perchè si comunica agli altri e rende la loro vita più difficile, cose che non hai il diritto di fare. Perciò, se sopravvenisse, scacciala immantinente.
"In altro modo ancora ti conviene padroneggiare il pensiero; non devi lasciarlo vagare. Qualunque cosa tu faccia applicavi tutta la mente onde farla alla perfezione; non permettere alla mente di oziare, ma tieni sempre in riserva dei buoni pensieri pronti a farsi innanzi non appena essa rimane libera."
"Adopera quotidianamente il potere del tuo pensiero a scopi benefici; sii una forza a favore dell'evoluzione. Pensa ogni giorno a qualcuno che sai afflitto, sofferente, o bisognevole di aiuto, e riversa su di lui il tuo pensiero amorevole."
"Guardati dall'orgoglio, perchè l'orgoglio proviene soltanto dall'ignoranza. L'uomo che non ha la conoscenza pensa di essere grande, crede di aver fatto questa o quella gran cosa; l'uomo saggio sa che Iddio è grande, che ogni lavoro buono è fatto da Dio soltanto."

"2. Padronanza di sè nell'Azione. - Se il tuo pensiero è quale dovrebbe essere, non avrai molta difficoltà colle tue azioni. Tuttavia ricordati che per riuscir utile all'umanità il tuo pensiero deve estrinsecarsi in azione. Guardati dalla pigrizia, e sia invece incessante la tua attività benefica. Ma devi fare il tuo proprio dovere e non quello di un altro, a meno che tu abbia il suo consenso ed agisca a scopo di aiutarlo. Lascia che ognuno faccia il proprio lavoro a suo modo; sii sempre pronto a dare aiuto dov'è richiesto, ma non intrometterti mai. Per molti imparare a badare ai fatti propri è la cosa più difficile al mondo, ma è precisamente questo che devi fare."
Per il fatto che tenti d'intraprendere un lavoro più elevato, non ti è però lecito trascurare i tuoi doveri per altro servizio. Non prendere su di te nuovi doveri mondani, ma disimpegna alla perfezione quelli che hai già contratti - vale a dire tutti i doveri evidenti e razionali che tu stesso riconosci, non i doveri immaginari che altri può cercare d'importi. Se devi essere del Maestro, bisogna che tu faccia il lavoro ordinario meglio degli altri, non peggio, perchè  anche quello dev'essere fatto per Lui.

3. Tolleranza. - Devi provare in cuor tuo perfetta tolleranza per tutti, ed un sincero interessamento nelle credenze di quelli di altre religioni, nella stessa misura che lo hai nelle credenze della tua propria. Perchè la religione loro è un sentiero che conduce all'Altissimo, precisamente come lo è la tua. E per aiutare tutti devi comprendere tutto.
"Ma per acquistare questa perfetta tolleranza devi esser libero tu stesso dal bigottismo e dalla superstizione. Impara che nessuna cerimonia è necessaria; altrimenti ti crederai in qualche modo da più di quelli che la compiono. Tuttavia non biasimare coloro che ancora si aggrappano alle cerimonie. Lascia che essi facciano come vogliono; soltanto non devi ostacolare te che conosci la verità - non devono cercare d'importi quanto col crescere hai oltrepassato. Fa concessioni per ogni cosa, sii amorevole verso ogni cosa. Ora che i tuoi occhi sono aperti, alcune delle tue vecchie credenze, delle antiche cerimonie, possono sembrarti assurde e forse lo sono realmente. Tuttavia, benchè tu non possa più parteciparvi, porta loro rispetto per amore di quelle anime buone per le quali sono ancora importanti. Esse hanno il loro posto, la loro utilità; sono come le doppie righe che da fanciullo ti guidarono a formare lo scritto diritto e uniforme, fino a che la tua mano non ebbe imparato a far meglio e più liberamente senza di esse. Un tempo ne avevi bisogno, ma ora quel tempo è passatol"
"Un grande Istruttore scrisse: ""Quando io ero fanciullo, io parlavo come un fanciullo; io ragionavo come un fanciullo;; ma quando sono divenuto uomo, io ho smesse le cose da fanciullo come non essendo più d'alcun uso"". Tuttavia colui che ha dimenticato la sua fanciullezza e non è più in simpatia coi fanciulli, non è uomo atto ad insegnar loro e ad aiutarli. Perciò considera tutti con amorevolezza, dolcezza e tolleranza, ma tutti ugualmente, buddista od indù, jain od israelita, cristiano o maomettano."

4. Contentezza. - Sopporta il tuo karma, qualunque esso sia, con lieto animo, considerandolo come un onore le sofferenze, che possono sopravvenire, perchè esse mostrano che i Signori del Karma ti giudicano meritevole d'aiuto. Per dure che siano, sii grato che non siano peggiori. Ricordati che sei di ben poco aiuto al Maestro fino a che il tuo cattivo karma non è esaurito e tu ne sia libero. Offrendoti a Lui hai chiesto che il tuo karma sia affrettato, e così ora, in una vita o due, esaurisci gli effetti che altrimenti avrebbero potuto esser ripartiti in un centinaio di incarnazioni. Ma per trarne il maggio vantaggio devi sopportarlo di buon animo, con letizia.
"Ancora un'altra cosa. Devi rinunziare ad ogni sentimento di possesso. Il karma potrà toglierti le cose a cui tieni maggiormente - perfino le persone che più ami. Anche in questo caso devi essere contento - pronto a distaccarti da qualsiasi cosa e da tutto. Sovente il Maestro ha bisogno di riversare la Sua forza su altri per il tramite del Suo sevo; Egli non può farlo se il Suo servo cede alla depressione. Onde sia la contentezza una regola della tua vita."

5. Unità di proposito. - Tuo unico scopo dev'essere il lavoro del Maestro. Qualsiasi altra cosa ti accada di dover fare, non dimenticarti mai questo scopo.
"Ma null'altro può capitarti, poichè ogni lavoro disinteressato per aiutare il prossimo è lavoro del Maestro e devi farlo per Lui. E devi prestare la tua piena attenzione ad ogni parte di esso, affinchè riesca quanto di meglio sei capace di fare. Quello stesso Istruttore scrisse pure: ""E, qualunque cosa facciate, operate d'animo, facendolo come al Signore e non agli uomini"". Pensa a come faresti un lavoro se ti fosse noto che il Maestro venisse subito ad esaminarlo: in tal modo appunto devi eseguire ogni tuo lavoro. Quelli che più sanno, meglio si renderanno ragione del significato di questo versetto. E ve n'è un altro consimile molto più antico: ""Fa a tuo potere tutto quello che avrai modo di fare""."
"L'unità di proposito significa altresì che nulla ti deve distogliere, sia pure per un istante, dal Sentiero sul quale sei entrato. Nessuna tentazione, nessun piacere del mondo, nessun affetto perfino deve mai farti deviare. Perchè tu stesso devi divenir uno col Sentiero; esso dev'essere tanta parte della tua natura che tu lo segui senza bisogno di riflessione ed il deviarne ti è impossibile. Tu, la Monade, hai deciso così; ed il distaccartene equivarrebbe a distaccarti da te stesso."

"6. Fiducia. - Devi aver fede nel Maestro; devi aver fede in te stesso. Se hai visto il Maestro, avrai la più completa fiducia in Lui attraverso a molte vite e molte morti. Se non l'hai visto, cerca ugualmente di sentirLo e di aver fiducia in Lui, altrimenti nemmeno Lui potrà aiutarti. Se non vi è perfetta fiducia non può esservi il perfetto flusso di amore e di forza."
"Devi aver fede in te stesso. Obietti che ti conosci troppo bene? Se dici questo è segno che non ti conosci affatto; ti è noto solamente il debole guscio esterno che sovente è caduto nel fango. Ma tu - il vero tu - sei una scintilla del fuoco stesso di Dio, e Dio, che è Onnipotente, è in te, e quindi non vi è nulla che tu non possa fare, se lo vuoi. Dì a te stesso: ""Quanto uomo ha fatto, uomo può fare. Io sono un uomo, ma anche Dio nell'uomo; posso fare questo ed intendo farlo""."
Poichè la tua volontà deve essere simile all'acciaio temprato se vuoi calcare il Sentiero.

IV
AMORE
Di tutti i requisiti il più importante è l'Amore, poichè se esso è sufficientemente sviluppato in un uomo, l'obbliga ad acquistare tutti gli altri, e tutti gli altri senza di esso non sarebbero mai sufficienti. Spesso questo requisito è definito come desiderio intenso per la liberazione dal ciclo delle nascite e delle morti, e per l'unione con Dio. Ma tale definizione può apparire egoistica e rende solamente parte del desiderio. Non si tratta tanto di desiderio, quanto di volontà, risoluzione, decisione. Affinchè produca risultato, questa risoluzione deve empire tutta la tua natura, in modo da non lasciar posto ad alcun altro sentimento. Effettivamente è la volontà di essere uno con Dio, non perchè tu possa sfuggire alla stanchezza e alle sofferenze, ma perchè, per il grande amore per Lui, tu possa agire con Lui e come Lui. Siccome Egli è Amore, se vuoi divenire uno con Lui, tu pure devi essere pieno di perfetto disinteresse e di amore.
"Nella vita giornaliera questo implica due cose: primo, che tu abbia cura di non nuocere ad alcun essere vivente; secondo, che tu stia costantemente in guardia per non lasciarti sfuggire le occasioni di recare aiuto."
Primo: non nuocere in alcun modo. Tre sono i peccati che causano più male di ogni altra cosa al mondo - i pettegolezzi, la crudeltà e la superstizione - perchè sono tre peccati contro l'amore. Contro questi tre, l'uomo che vuol riempire il suo cuore con l'amore di Dio, deve stare continuamente in guardia.
"Osserva che cosa fanno i pettegolezzi. Cominciamo con un pensiero cattivo, e questo è di per se stesso un delitto. Perchè in ognuno ed in ogni cosa vi è del buono; in ognuno ed in ogni cosa vi è del cattivo. L'uno o l'altro di questi può essere rinforzato col pensarvi, ed a questo modo possiamo aiutare od ostacolare la evoluzione, possiamo fare il volere del Logos od opporGli resistenza. Se pensi al male di un altro fai contemporaneamente tre cose malvagie:"
1. riempi il tuo vicinato di pensiero cattivo anzichè di pensiero buono, e così accresci la sofferenza del mondo.
2. se vi è in quell'uomo il male a cui pensi, lo intensifichi e lo nutrisci, e così, invece di migliorare tuo fratello, lo rendi peggiore. Ma generalmente la cattiva qualità di cui lo sospetti esiste soltanto nella tua immaginazione, ed allora il tuo pensiero malvagio induce tuo fratello a fare il male, perchè se egli non è ancora perfetto è possibile che tu lo faccia divenire quale tu pensi ch'egli sia.
3. riempi la tua mente di pensieri cattivi anzichè di pensieri buoni, e così ostacoli il tuo proprio progresso e ti rendi, per quelli che possono vedere, un oggetto repulsivo e penoso anzichè bello ed attraente.
"Non contento di aver arrecato tutto questo danno a se stesso ed alla sua vittima, il maldicente fa tutto il possibile per associare altri al suo delitto. Egli narra con ardore la cattiva storia colla speranza che vi prestino fede; ed allora essi si uniscono a lui ne riversare cattivi pensieri sulla disgraziata vittima. E questo si ripete giornalmente sempre di nuovo, e non una persona sola, ma migliaia ne sono colpevoli. Cominci ora a comprendere quanto sia basso e terribile questo peccato? Devi evitarlo assolutamente. Non parlar mai male di alcuno, rifiutati di dare ascolto a chiunque sparla di un altro, ma fai osservare con garbo: ""Forse ciò non è vero, ed anche se lo fosse, è più caritatevole non parlarne""."
"Veniamo alla crudeltà. Essa è di due specie: consapevole ed inconsapevole. La crudeltà consapevole consiste nell'infliggere di proposito dolore ad un altro essere vivente; e questo è il peggiore di tutti i peccati - l'opera di un demonio piuttosto che di una creatura umana. Diresti che nessun uomo è capace di tanto; ma gli uomini l'hanno fatto spesso e lo fanno quotidianamente tuttora. Gl'inquisitori se ne resero colpevoli; molte persone religiose lo fecero in nome della loro fede. I vivisettori lo fanno; e per molti maestri di scuola è cosa abituale. Tutte queste persone tentano di scusare la loro brutalità col dire che è l'uso; ma un delitto non cessa di essere un delitto perchè molte persone lo commettono. Il karma non prende in considerazione l'abitudine; ed il karma della crudeltà è il più terribile di tutti. Nell'India almeno non vi può essere scusa di sorta per questi usi, perchè il dovere di non nuocere è conosciuto da tutti. Il fato del crudele tocca anche a tutti quelli che si recano a bella posta ad uccidere le creature di Dio e lo chiamano ""sport""."
"So bene che tu non faresti cose come queste, e che per amor di Dio ti pronunzierai affatto contrario ad esse quando se ne presenterà l'occasione. Ma vi è la crudeltà dell'azione; e l'uomo che dice una parola coll'intento di ferire un altro è colpevole dello stesso delitto. Tu non faresti nemmeno questo, ma talvolta una parola incauta nuoce al pari di una cattiva parola. Vigila quindi contro la crudeltà inconsapevole."
Essa deriva spesso da spensieratezza. Un uomo può essere così pieno di avidità e di avarizia che neppure gli accade di pensare alle sofferenze che causa pagando altri troppo poco. o lasciando mezzo affamati la moglie ed i figlioli. Un altro pensa soltanto ai propri piaceri, e poco gl'importa del numero di anime e di corpi che rovina nel soddisfarli. Per posporre pochi minuti di fastidio, un uomo non paga i suoi operai al giorno stabilito, non curandosi menomamente delle difficoltà che loro arreca in conseguenza. Molte sofferenze sono causate da semplice sbadataggine, e dalla dimenticanza di pensare agli effetti che un'azione produrrà sugli altri. Ma il karma non dimentica mai, e non prende in considerazione il fatto che gli uomini dimenticano. Se vuoi veramente entrare sul Sentiero devi riflettere alle conseguenze di ciò che fai, per non renderti colpevole di crudeltà inconsiderata.
"La superstizione è un altro gran male ed è stata causa di molte e terribili crudeltà. L'uomo che ne è schiavo disprezza chi è più savio di lui, oppure cerca di forzarlo a fare com'egli fa. Pensa all'orribile carneficina prodotta dalla superstizione che gli animali devono essere offerti in sacrificio, e da quella più crudele ancora, che l'uomo ha bisogno di cibarsi di carne. Pensa a quale trattamento la superstizione ha assoggettato le classi reiette della nostra diletta India e nota in ciò il modo in cui questa cattiva qualità può generare una crudeltà spietata anche in quelli che conoscono il dovere della fratellanza. Molti delitti sono stati commessi in nome del Dio d'Amore, mossi da questo incubo della superstizione; sii dunque cauto onde non ne resti in te la benchè minima traccia."
"Evita questi tre grandi delitti fatali ad ogni progresso, perchè sono peccati contro l'amore. Ma non solo devi astenerti così dal male. Ma non solo devi astenerti così dal male; devi essere altresì attivo nel fare il bene. Devi essere così pieno d'intenso desiderio di servire, da essere continuamente intento a scorgere l'occasione di rendere servizio a tutto ciò che ti circonda - non gli uomini soltanto, ma anche gli animali ed alle piante. Ciò devi fare nelle piccolezze di ogni giorno per acquistarne l'abitudine, così da non lasciarti sfuggire, quando si presenterà, l'opportunità rara di fare qualche cosa di grande. Perchè se aneli ad essere uno con Dio, non è tuttavia per tuo proprio vantaggio; è perchè tu possa divenire un veicolo attraverso il quale il Suo Amore possa fluire e raggiungere i tuoi simili. Colui che è sul Sentiero esiste non per se stesso, ma per gli altri; egli ha dimenticato se stesso per poter servire il prossimo. Egli è, nella mano di Dio, come una penna attraverso cui il pensiero divino può fluire e trovare quaggiù un'espressione che altrimenti non potrebbe avere. Ma allo stesso tempo, egli è anche una piuma vivente di fuoco, irradiante sul mondo l'Amore Divino che gli riempie il cuore."
Il sapere che rende capaci di aiutare, la volontà che dirige quel sapere, l'amore che ispira quella volontà - questi sono i vostri requisiti. Volontà, Sapienza ed Amore sono i tre aspetti del Logos, e voi che arruolarvi al Suo servizio dovete rispecchiare questi tre aspetti nel mondo.

Waiting the word of the Master,
"Watching the Hiden Light;"
Listening to catch His orders
"In the very midst of the fight;"
Seeing His slightest signal
"Across the heads of the strong;"
Hearing His faintest whisper
Above earth's loudest song.

Traduzione:
In attesa per la parola del Maestro,
"Fissando la Luce Celata;"
In ascolto per udire i Suoi ordini
"Nel bel mezzo della mischia;"
Scorgendo il Suo minimo cenno
"Sopra alle teste della folla;"
Udendo il Suo più debole bisbiglio
Durante il più forte canto terreno.