Conte di Saint-Germain
Vita impersonale
(IO
SONO)
Introduzione
(estratta dall’edizione pubblicata
dalla casa editrice “età dell’acquario”)
Questo libretto è una
canalizzazione del conte di Saint Germain, il Maestro inviato dalla Grande
Fratellanza Bianca Sarmoun a tener accesa la fiamma della spiritualità e a
preparare il Nuovo Piano di Coscienza.
Questa canalizzazione, avvenuta negli Stati Uniti d'America nel 1930,
sul Monte Shasta, inizia con queste parole: «Io sono il Maha Choan, il custode
della fiamma, il rappresentante dello Spirito Santo».
Il conte di Saint Germain nacque nel 1710, non si sa dove, e la storia lo ricorda come mistico, alchimista, diplomatico e musicista. Appariva eternamente giovane e sparì durante un viaggio verso le montagne himalayane. Misteriosamente è riapparso sovente nelle capitali europee per più di un secolo dopo la sua presunta morte. Si dice che fosse figlio naturale della regina moglie di Carlo II di Spagna. Altra fonte lo ritiene figlio del principe Francis Rackoczy di Transilvania, ma la sua origine non conta, ciò che conta è che la Fratellanza Sarmoun lo abbia scelto per un grande lavoro spirituale. La storia registra la sua apparizione alla corte francese nel 1748, dove divenne il favorito della marchesa di Pompadour e del re Luigi XV. Questo re lo inviò in missioni confidenziali presso le corti europee dove la sua straordinaria personalità è stata menzionata dagli storici.
Ogni trent'anni l'invisibile mondo parallelo, la
misteriosa realtà del Continuo-Infinito-Presente, sceglie degli individui
affinché canalizzino quei Messaggi che fanno evolvere la coscienza umana. Secondo gli esoteristi dei nove monasteri
della Fratellanza Sarmoun sono settantasette i piani della vita umana che
devono essere influenzati, è per ciò che una grande complessità di idee e di messaggi
preme sempre sull'inconscio collettivo, da un piano basso fino al più alto. È
per questo che oggi sulla Terra ci sono popoli ancora culturalmente all'Età
della Pietra e popoli più evoluti.
Il messaggio dell'Io sono è
un messaggio d'amore inviato per guidare l'individuo verso l'Età dell'Oro, di
Pace e Illuminazione che da millenni si sta preparando per tutta
l'umanità. Questo messaggio appartiene a
tutti, ma ci sono movimenti e centri che si sono posti il compito di
divulgarlo.
Fra quelli attivi oggi
citiamo:
- I Am Ashram, fondato da Sri Mata Atmanda in Canada (1778 Haig Drive, Ottawa, Ontario, Canada).
- I Am Ashram, diretto da Ella Fern (God’s Acres, St. Gillies, Thunder
Bay, Ontario, Canada).
- The Summit Lighthouse (Box A, Colorado Spríng, CO 80901, USA).
- I Am Ashram (129 Lennox-Addington, Guelf University, Guelf, Ontario,
Canada).
- I Am Ashram (715 Mokenzie Steet, Thunder Bay, Ontario, Canada).
- New Age Teachings (P.O.Box 346, Brookfield, MA 01506, USA).
- I Am - Institute of Applied Metaphysics, diretto da Jennifer Fulton
(P. O. Box
42, Nominique, Quebec, Canada).
-Il Villaggio Verde segue
questo messaggio.
IO SONO la Via e voi non mi
seguite.
IO SONO la Verità e voi non
mi credete.
IO SONO la Vita e voi non mi
cercate.
Se siete infelici non
rimproveratelo a ME!
E Iddio disse a Mosè: Così dirai ai figlioli d’Israele:
«Colui che si chiama IO SONO
mi ha mandato da voi».
Esodo, cap. 3, versetto 14
Io sono
Io sono. A te
che leggi, io parlo. A te, che per
lunghi anni, vagando innanzi e indietro, hai con ardore cercato nei libri,
negli insegnamenti, nelle filosofie, nelle religioni, non sai neppure tu che
cosa: la verità, la felicità, la libertà, Dio.
A te, Anima stanca e scoraggiata,
quasi senza speranza, che molte volte hai afferrato un barlume della verità
cercata, solo per riconoscere che essa si dileguava come il miraggio nel
deserto.
A te che credesti d'averla
trovata in qualche grande istruttore, capo riconosciuto di una Religione,
Fraternità o Società, e che ti pareva un «maestro» - tanto meravigliose erano
la sua sapienza e le opere sue - solo per risvegliarti più tardi alla scoperta
che quel maestro era soltanto una persona umana, con difetti, debolezze e colpe
segrete, pur avendo potuto essere tramite di splendidi insegnamenti apparsi a
te come la più alta verità.
A te, di nuovo stanco e
affamato, senza guida; a te io sono venuto.
E sono venuto anche a te,
che hai cominciato a sentire la presenza della Verità nella tua anima e cerchi
la conferma di ciò che lotta vagamente dentro di te, per esprimersi.
Sì, a quanti hanno fame del vero
«pane di vita» io sono venuto.
Sei tu pronto a ricevere il
mio cibo? Se lo sei, fa cuore. Siedi.
Calma la tua mente umana e segui strettamente la mia
parola qui pronunciata. Oppure forse ti
allontani, deluso ancora una volta, con nel cuore il morso della fame
insaziata?
Io! Chi sono io, che sembro parlare con sì conscio potere e autorità?
Ascolta. lo sono tu; quella
parte di te che è e sa, che sa tutte le cose, che sempre seppe e sempre fu. Io
sono tu, il tu Sé; quella parte di te che dice Io sono ed è Io sono. Io sono quella parte più alta di te stesso,
che vibra entro di te mentre leggi; che risponde a questa mia parola, che ne
percepisce la verità, che riconosce per sua natura tutta la verità e scarta
ogni errore dovunque lo trovi. Ciò io
sono: non quella parte di te che sino a oggi s'è nutrita dell'errore.
Poiché io sono il tuo vero
Istruttore, il solo che tu conoscerai sempre, il solo Maestro; io, il tuo Sé
divino.
Io, il tuo Io sono, ti reco questo mio
messaggio, la mia vivente parola, come ti ho portato ogni cosa in vita, libro o
«maestro», povertà o ricchezza, amara esperienza o amore, allo scopo di
insegnarti che io, io solo, il tuo vero Sé, sono il tuo istruttore; il solo
istruttore e il solo Dio, che provvede e ha sempre provveduto a te, non solo il
pane e il vino della vita, ma anche tutto ciò che occorreva al tuo mantenimento
e al tuo sviluppo fisico, mentale e spirituale.
Perciò, quello che fa appello a te mentre leggi è il mio messaggio,
dettato alla tua coscienza umana esterna dal di dentro, ed è solo una conferma
di ciò che l'Io sono di te sempre seppe interiormente, ma che non aveva
ancora tradotto in termini ben definiti alla tua coscienza esterna. Così pure tutto ciò che sempre fece appello a
te, venendo da qualche espressione esterna, non era che la conferma della mia
parola già pronunziata dentro di te; quell'espressione esterna era il canale,
il mezzo da me scelto in quel momento per impressionare la tua coscienza umana.
Ma io non sono la tua mente
umana, né il figlio suo, l'intelletto: essi sono soltanto l'espressione del tuo
essere, come tu sei l'espressione del mio essere; essi sono soltanto fasi della
tua personalità umana, come tu sei una fase della mia divina impersonalità.
Pesa e studia attentamente
queste parole.
Sorgi e liberati per sempre
dal dominio della tua personalità, con la tua mente e il suo intelletto così
gonfi ed esaltati di se stessi; poiché la tua mente, d'ora innanzi, deve essere
la tua serva e l'intelletto il tuo schiavo, se vuoi che la mia parola penetri
nella coscienza dell'anima tua. Io sono
venuto ora alla coscienza dell'anima tua, dopo averla stimolata per prepararla
a ricevere la mia parola. Se sei
abbastanza forte per sopportarla; se puoi sbarazzarti di tutti i tuoi capricci,
di tutte le tue credenze, di tutte le tue opinioni personali - rottami da te
raccolti nei campi coltivati da altri -; se sei forte abbastanza da gettarli
via; allora la mia parola sarà per te una sorgente inesauribile di gioia e di
felicità.
Ma sii preparato al fatto
che la tua personalità dubiterà di queste mie parole man mano che le leggerai;
poiché la sua vita è minacciata, ed essa sa che non può vivere e prosperare, né
dominare più a lungo i tuoi sentimenti, il tuo andare e venire, come prima, se
tu accetti nel tuo cuore la mia parola e le permetti di dimorarvi.
Sì. Io sono venuto a te,
ora, a farti conscio della mia presenza; poiché ho già preparato la tua mente
umana in modo che essa possa, fino a un certo punto, comprendere il significato
di me.
Io sono sempre stato con te,
ma tu non lo sapevi; ti ho espressamente condotto attraverso il Deserto dei
libri e degli insegnamenti, delle religioni e delle filosofie, tenendo sempre
davanti agli occhi della tua anima la visione della Terra Promessa;
alimentandoti con la manna del Deserto, perché tu potessi ricordare e
apprezzare il pane dello Spirito e anelare a esso.
Ora ti ho condotto sulla
riva del Giordano che ti separa dal tuo divino retaggio. Ora è venuto per te il tempo di conoscermi
coscientemente; è venuto il momento di attraversare il fiume e di passare nella
Terra di Canaan, nella terra del latte e del miele. Sei pronto? Vuoi andare?
Allora segui questa parola che
è l'Arca del mio patto, e passerai a piedi asciutti.
Sii calmo e sappi!
Ora, perché tu possa conoscermi ed essere perciò
sicuro che sono Io, il tuo vero Sé, che dico queste parole, devi prima imparare
a essere calmo, ad acquietare la tua mente e il tuo corpo umani e tutte le loro
attività, fino a non essere più cosciente di esse.
Può darsi che tu non sia
ancora capace di fare ciò; ma io ti insegnerò, purché tu voglia realmente
conoscermi e sia disposto a darne prova affidandoti a Me e obbedendomi in
quanto sto per chiederti.
Ascolta. Cerca di immaginare l'Io che parla attraverso
queste pagine come il tuo Sé superiore e divino, che dà consigli alla tua mente
e al tuo intelletto umani e considera questi, per il momento, come una
personalità separata. La tua mente è
costituita in modo che non può accettare nulla che non si conformi a ciò che
essa ha prima sperimentato, o imparato, e che il suo intelletto non considera
ragionevole. Quindi, rivolgendoti a
essa, tu adoperi i termini e le espressioni più consoni a esprimere chiaramente
al tuo intelletto le verità che esso deve comprendere, prima che la mente possa
svegliarsi alla coscienza del tuo intento.
Il fatto è che questo «Io» è
te stesso, il tuo Sé reale. La tua mente
umana è stata finora così assorta nel compito di concedere al tuo intelletto e
al tuo corpo ogni sorta di favori, che non ha mai avuto tempo di venire a
conoscenza di te, suo vero signore e maestro.
E intanto tu ti sei talmente interessato ai piaceri e alle pene del tuo
corpo e del tuo intelletto, lasciandotene influenzare, che sei quasi giunto a
credere che tu sia il tuo intelletto e il tuo corpo e hai di conseguenza quasi
dimenticato me, il Sé divino.
Io non sono il tuo
intelletto né il tuo corpo e questo messaggio è per insegnarti che tu e Io
siamo Uno. Le parole che dico qui e il
principale scopo di queste istruzioni è di svegliare la tua coscienza a tale
grande fatto.
Ma tu non puoi svegliarti a
esso finché non esci dalla coscienza di questo corpo e di questo intelletto,
che così a lungo ti hanno tenuto schiavo.
Tu devi sentirmi dentro di te, prima di sapere che io vi sono.
Orbene, affinché tu possa
dimenticare completamente la tua mente, i tuoi pensieri, il tuo corpo e le tue
sensazioni, in modo da poter sentire me dentro di te, è necessario che tu segua
scrupolosamente le mie istruzioni.
Siedi tranquillo in stato di
rilassamento, e una volta completamente tranquillo lascia la tua mente
assorbire il significato di queste parole: «Sii calmo! E sappi: Io - Sono - Dio».
Pronunzia queste parole
precisamente come sono scritte qui, cercando di realizzare che è il Dio tuo che
comanda e domanda dal tuo sé mortale implicita obbedienza: studiale e cerca di
capire il loro nascosto Potere.
Senza pensare, permetti a
questo mio divino comando di penetrare profondamente nella tua anima. Lascia allora ogni altra impressione che
venga alla tua mente entrare a suo piacere, senza sforzo o interferenza da
parte tua, ma notane attentamente il senso, poiché sono Io, dall'interno, che
ti istruisco per mezzo di tali impressioni.
Poi, quando il loro significato incomincia ad apparire alla tua
coscienza, pronuncia queste mie parole lentamente, imperativamente,
rivolgendole a ogni cellula del tuo corpo, a ogni facoltà della tua mente, con
tutta la forza cosciente che possiedi: «Sii calmo! E sappi: Io - Sono - Dio».
Medita profondamente queste
parole e portale con te nel tuo lavoro, qualunque esso sia. Fa di esse il fattore vitale dominante del
tuo lavoro e di tutti i tuoi pensieri creativi.
Pronunziale mille volte al
giorno, finché non ne abbia penetrato e scoperto tutto il più intimo
significato, finché ogni cellula del tuo corpo non frema in lieta risposta al
comando «Sii calano!» e obbedisco istantaneamente, e ogni pensiero errante che
fluttui intorno alla tua mente, svanisca subito nel nulla.
Quando le mie parole
risuoneranno attraverso la caverna del tuo essere divenuto vuoto, quando il
sole della conoscenza comincerà a sorgere sull'orizzonte della tua coscienza,
allora tu sentirai espandersi dentro di te l'impeto di uno strano, meraviglioso
respiro che riempirà fino all'estremo tutte le tue membra mortali, facendo
quasi esplodere i tuoi sensi con la sua estasi; allora sentirai a fiotti
levarsi in te una possente, irresistibile forza, che ti innalzerà quasi sulla
terra; allora sentirai dentro di te la gloria, la santità, la maestà della mia
presenza. E allora, allora tu saprai: Io
- Sono - Dio. Quando tu mi avrai
sentito così in quei momenti dentro di te, quando avrai gustato il mio potere,
ascoltato la mia sapienza e conosciuto l'estasi del mio amore che tutto
abbraccia, non potrai più essere toccato da alcuna malattia, né indebolito da
alcuna circostanza, né soggiogato da alcun nemico. Poiché tu saprai allora che io sono dentro di
te e da allora in poi ti rivolgerai a me in ogni tua necessità, mettendo tutta
la tua confidenza in me, permettendomi di esprimere la mia volontà.
E quando ti rivolgerai a me, troverai sempre in me, nell'ora
del bisogno, un aiuto pronto e infallibile; poiché io ti riempirò talmente con
la realizzazione della mia presenza e del mio potere, che ti basterà essere
calmo e permettere a me di fare qualunque cosa tu voglia: risanare i tuoi mali
o quelli degli altri, illuminare la tua mente in modo che tu possa vedere con i
miei occhi la verità che cerchi, o compiere alla perfezione ciò che prima ti
sembrava quasi impossibile.
Ma questa conoscenza, questa realizzazione, non avverrà a un
tratto. Potrà non venire per anni; potrà
venire domani.
Ciò dipende solo da te. Non dalla tua personalità, con i suoi
desideri umani e la sua umana comprensione, ma dal tuo Io - Sono - Dio
entro di te.
Che cos'è che dal bocciolo
fa sbocciare il fiore? Cos'è che fa
rompere il guscio al pulcino? Chi
stabilisce il giorno e l'ora? È l'atto cosciente e naturale dell'intelligenza
interna, della mia intelligenza, diretta dal mio volere, quello che porta a
maturazione la mia idea e la esprime nel fiore e nel pulcino.
Il fiore e il pulcino hanno qualche cosa a che fare
in tutto ciò? No, essi si sottomettono
soltanto, uniscono la loro volontà alla mia e permettono a me e alla mia
sapienza di stabilire l'ora nella quale maturerà l'azione. Solo quando essi hanno obbedito all'impulso
della mia volontà e hanno fatto lo sforzo che io imponevo loro di fare, hanno potuto
passare alla nuova vita. Tu puoi, con la
tua personalità, tentare mille e mille volte di uscire dal guscio della tua
coscienza umana; ma potrai riuscire tuttalpiù ad abbattere le porte che io ho
provvidenzialmente messo tra il mondo delle forme tangibili e il regno dei
sogni intangibili; una volta aperte le porte, tu non potrai più, senza molto
disturbo e sofferenza, tener fuori gli intrusi dal tuo dominio privato.
Ma anche questo io permetto
talvolta, perché attraverso tale
sofferenza tu possa acquistare la forza di cui manchi e la saggezza necessaria
a capire che soltanto deponendo ogni desiderio di sapienza, di bontà e persino
di unione con me, a beneficio del tuo Sé, tu puoi schiudere i tuoi petali
manifestando la mia perfetta bellezza e gettar via il guscio della tua
personalità umana, passando alla luce radiosa del mio Regno celeste.
Io ti dò perciò queste
istruzioni, adesso, al principio, perché tu possa imparare a riconoscerne. E ti prometto qui che se tu accetti le
istruzioni che ti dò in queste pagine e ti sforzi seriamente di comprenderle e
metterle in pratica, tu mi conoscerai ben presto e io farò sì che tu comprenda
tutte le mie parole, dovunque scritte, in libri o dottrine, nella Natura o nei
tuoi simili.
Se ti pare che in quanto è qui scritto vi siano
contraddizioni, cerca bene il mio reale intento prima di respingerlo; non
lasciare una sola parola, un solo pensiero finché tutto ciò che esso suggerisce
non ti sia divenuto chiaro.
Ma in tutta la tua ricerca,
in tutti i tuoi sforzi, abbi fede in Me, nel tuo vero Sé interno, e non essere
impaziente di ottenere dei risultati; poiché essi sono in mia custodia e io ne
avrò cura. I dubbi e l'impazienza sono
soltanto della tua personalità e, se tu permetti loro di persistere, essi ti
condurranno all'insuccesso e al disinganno.
Io, Vita, Dio
Se ciò che hai letto ha svegliato dentro di te una
risposta e la tua anima brama di ricevere ancora di più, allora tu sei pronto
per quanto segue.
Ma se tu discuti ancora, o
ti ribelli all'apparente pretesa di autorità divina con cui qui ti si parla, e
il tuo intelletto ti dice che si tratta solo di un nuovo tentativo per sedurre
la tua mente con scaltri suggerimenti e sottile sofistica, allora tu non avrai
beneficio da queste parole; poiché il loro significato è finora nascosto alla
tua coscienza mortale e la mia parola deve giungere a te per altre vie e sotto
altre forme.
Ed è bene se la tua
personalità, col suo intelletto, ti spinge a discutere così e a ribellarti
contro l'autorità che non sai ancora essere la mia. Ma sono realmente io che faccio così
ribellare la tua personalità, poiché essa, con il suo orgoglioso senso
separazione, mi è ancora necessaria a sviluppare una mente e un corpo forti
abbastanza da potermi esprimere perfettamente.
E finché tu non sia preparato a conoscermi, è sua missione, datale da
me, di discutere e ribellarsi. Ma
dall'istante in cui riconosci la mia autorità, l'imperio della personalità
comincia ad essere minato; i suoi giorni sono contati e tu ti volgerai sempre
più a me per guida e aiuto.
Non sgomentarti quindi,
seguita a leggere e forse il riconoscimento verrà. Sappi che puoi leggere e non leggere, come
vuoi, ma che, comunque tu faccia, sono realmente io che scelgo e non tu.
Per te, che apparentemente
scegli di non leggere oltre, ho altri piani: a suo tempo tu imparerai che,
qualunque cosa tu faccia, o ti piaccia, o desideri, sono io che ti conduco
attraverso gli inganni e le illusioni della personalità affinché tu ti possa
finalmente svegliare alla loro irrealtà e volgerti a me quale unica e sola
Realtà. Allora queste parole troveranno
risposta dentro di te: «Sii calmo! E
sappi: Io - Sono - Dio».
Sì, io sono la più intima
parte di te, che dimora nell'interno e aspetta e veglia, non conoscendo né
spazio né tempo; poiché io sono l'Eterno e riempio tutto lo spazio.
Io veglio e aspetto che tu
sia stanco delle tue follie, delle tue vane brame, ambizioni e rimpianti,
sapendo che tutto verrà a suo tempo.
Allora ti volgerai a me scoraggiato, vuoto e umile, e mi domanderai di
prendere il comando, senza sapere che sempre io fui che ti condussi.
Io sto qui dentro aspettando
quietamente che questo accada; pure, mentre aspettavo, ero io che dirigevo la
tua condotta, che ispiravo tutti i tuoi pensieri, tutte le tue azioni, utilizzandoli
e manipolandoli impersonalmente in modo da portare te, e la mia altra
espressione mortale, al riconoscimento cosciente di me.
Io sono stato sempre dentro
di te, profondamente, dentro al tuo cuore.
Io sono stato con te attraverso tutto, le tue gioie e i tuoi dolori, i
tuoi successi e i tuoi errori, attraverso la tua malvagità e la tua onta,
attraverso i delitti contro i fratelli e contro Dio che tu credi d'aver
commesso.
Sia che tu procedessi
innanzi, ti sviassi o arretrassi, ero io che ti spingevo; ero io che ti
spingevo innanzi mostrandoti qualche bagliore di me a distanza e coi contorni
confusi; ero io che ti allettavo con la visione di me in qualche volto
incantevole, in qualche bellissimo corpo, in qualche piacere inebriante o in
qualche travolgente ambizione; ero io che ti apparivo sotto le spoglie del
peccato, della debolezza, dell'avidità, della sofistica, e ti attiravo indietro
nelle fredde braccia della coscienza, lasciandoti lottare nelle sue strette
tenebrose; finchè tu, risvegliato alla tua impotenza, ti scuotesti disgustato
e, ispirato dalla nuova visione, strappasti la mia maschera.
Sì, sono io che ti faccio
fare tutto ciò che fai e (puoi comprenderlo?) sono io che faccio tutto ciò che
fai e tutto ciò che fa il tuo fratello; poiché in te e in esso tutto ciò che è,
è Io, me stesso.
Poiché Io sono la vita. Sono io che animo il tuo corpo, che faccio
pensare la tua mente e che faccio battere il tuo cuore; sono io che attiro a te
il piacere o il dolore, siano essi della carne, dell'intelletto o delle
emozioni.
Io sono l'Intimo, lo
Spirito, la Causa animatrice dell'essere tuo, di tutta la vita, di tutte le
cose viventi visibili e invisibili e non c'è nulla che sia morto, poiché io,
l'Uno impersonale, sono tutto ciò che esiste.
Io sono infinito e sconfinato; l’Universo è il mio corpo; tutta
l'intelligenza che è in esso emana dalla mia Mente; tutto l'amore che vi è
fluisce dal mio Cuore; tutta la forza che vi agisce non è che la mia volontà in
azione.
La triplice forza, che si
manifesta quale tutta la Sapienza, tutto l'Amore. tutta la Forza o, se
preferisci, come Luce, Calore ed Energia; ciò che mantiene tutte le forme ed è
dentro e dietro tutte le espressioni e tutti gli aspetti della vita, siano essi
creativi, coesivi o distruttivi, non è che la manifestazione di me stesso
nell'atto e nello stato di Essere.
Nulla può essere senza
manifestare ed esprimere qualche aspetto di me, che sono non solo il
costruttore di tutte le forme, ma colui che dimora in ciascuna di esse. Nel cuore di ciascuna io dimoro, nel cuore
dell'uomo, nel cuore dell'animale, nel cuore del fiore, nel cuore della
pietra. Nel cuore di ciascuno io vivo,
muovo e ho il mio essere, e dal cuore di ciascuno io esprimo quell'aspetto di
me che desidero esprimere e che si manifesta nel mondo esterno come una pietra,
un fiore, un animale, un uomo.
Che cosa esiste, dunque,
tranne questo grande Io? Ma tu domandi:
«Non è dunque consentita a me nessuna individualità?». «No, non c'è nulla,
assolutamente nulla che non sia una parte di me, dominata e retta eternamente
da me, l'Una Realtà indefinita.»
Quanto alla tua cosiddetta
individualità, essa non è altro che la tua personalità che cerca ancora di
conservare un'esistenza separata. Ma ben
presto tu conoscerai che non esiste individualità separata dalla mia
individualità e che ogni personalità svanisce nella mia divina impersonalità.
Tu raggiungerai presto
quello stato di risveglio in cui potrai avere un barlume della mia
impersonalità e allora non desidererai più per te alcuna individualità, alcuna
separazione; poiché avrai compreso che essa è solo e ancora una illusione della
personalità.
La chiave
È possibile che tu non sappia ancora che Io sono,
che tu non creda che Io sono Te realmente, e che Io sono in ugual
modo tuo fratello e tua sorella e che siete tutti parti di Me e uno con
Me. Tu puoi non riconoscere che l'animo
tuo e quello dei tuoi fratelli, le sole parti veramente imperiture del tuo tu
mortale, sono soltanto aspetti differenti di Me, esprimentisi nella cosiddetta
Natura. Così pure può essere che tu non
comprenda che tu e i tuoi fratelli siete aspetti o attributi della mia divina
Natura, precisamente come la tua personalità umana, con il suo corpo, la sua
mente e il suo intelletto mortali, è un aspetto della tua natura umana.
No, tu non puoi ancora
comprendere questo, ma io te ne parlo ora, perché tu possa conoscere i segni
quando essi cominceranno ad apparire nella tua coscienza, come certo
appariranno. Ma per riconoscere questi
segni, tu devi studiare attentamente e meditare quanto segue e non passare
oltre finché tu non abbia, almeno in parte, afferrato quel che io voglio dirti.
Una volta compreso bene il principio che io qui stabilizzo, tutto il mio
messaggio diviene chiaro e comprensibile.
Io ti do innanzitutto la
chiave con la quale aprirai ogni mistero che ora ti nasconde il segreto del mio
Essere. Quando avrai imparato ad
adoperarla, questa chiave ti aprirà le porte di tutta la sapienza, di tutto il
potere nel Cielo e sulla Terra. Invero essa ti aprirà la porta del Regno dei
Cieli e tu non avrai che da entrare per divenire coscientemente uno come me.
Questa chiave è: Pensare
è creare. Ciò può essere espresso così: Tu sei come pensi nel tuo cuore.
Fermati e medita su questo, affinché si fissi saldamente nella tua mente.
Un pensatore è un creatore;
egli vive in un mondo di propria cosciente creazione. Quando tu sai come pensare puoi creare a
volontà qualunque cosa tu voglia: una nuova personalità, un nuovo ambiente, un
nuovo mondo.
Vediamo se puoi afferrare alcune delle verità nascoste e dominate da
questa chiave. Ti ho mostrato come tutta la coscienza sia una e come tale
coscienza sia al tempo stesso la tua, quella dell'animale, della pianta, della
pietra e della cellula invisibile.
Hai visto come questa
coscienza sia retta dalla mia volontà che unisce le cellule invisibili, forma i
vari organismi per l'espressione e l'uso dei diversi «centri d'intelligenza» attraverso
i quali io desidero esprimermi. Ma non
puoi ancora comprendere come tu possa dominare e dirigere la coscienza delle
cellule del tuo corpo e, più ancora, quelle degli altri corpi, quantunque tu e
io ed essi siamo tutti uno in coscienza e intelligenza. Facendo bene attenzione a quanto segue,
potrai riuscire a comprenderlo.
Hai mai meditato su cosa sia
la coscienza? Come essa paia essere uno
stato impersonale di attenzione, un'aspettazione di servire o di essere
adoperata da qualche potere latente in te e in intima relazione con te? E come molti paiano essere il tipo più
elevato di organismo contenente tale coscienza, diretta e usata da questo
potere interiore? E che tale potere,
latente tanto nella coscienza umana quanto in ogni altra, è soltanto la mia
volontà?
Ti è stato detto che al
principio io creai l'uomo «a mia immagine e somiglianza»; che poi soffiai in
lui l'alito di vita, e che egli divenne un'anima vivente. Creando l'uomo a mia immagine e somiglianza,
io creai un organismo capace di esprimere
tutta la mia Coscienza e la
mia Volontà, il mio Potere, la mia Intelligenza e tutto il mio Amore. Io lo
feci perfetto fin dal principio, modellandolo secondo la mia perfezione.
Quando io soffiai
nell'organismo umano il mio alito, esso divenne vivo di me, poiché in
quell'istante io alitai in esso il mio volere non dall'esterno ma dall'interno,
dal Regno dei Cieli dove sempre Io sono.
E d'allora in poi io sempre
respirai e vissi ed ebbi esistenza dentro l'uomo, avendolo creato a mia
immagine e somiglianza a questo scopo.
Perciò, dovunque sia l'uomo lo sono; e qualunque cosa l'uomo faccia, o
tu faccia, sono Io che la faccio; e qualunque cosa tu dica o pensi, sono Io che
dico e penso attraverso il tuo organismo. Ti fu pure detto che quando l'uomo fu
così compenetrato dal mio alito, gli fu dato il dominio su tutti i regni della
Terra. Il che significa che egli fu fatto signore della terra, del mare,
dell'aria e degli èteri e che tutti gli esseri viventi in tutti questi regni
rendevano omaggio a lui ed erano soggetti al suo volere. Naturalmente era così,
poiché io, dentro la coscienza umana e dentro tutte le coscienze, manifesto
continuamente il mio volere; e io, il signore e regolatore dell'organismo
dell'uomo, sono pure signore e regolatore di tutti gli organismi in cui dimora
la coscienza. E poiché tutta la coscienza è la mia coscienza e dimora dovunque
è vita e poiché non v'è sostanza in cui non sia vita, la mia coscienza
dev'essere in ogni cosa: nella terra, nell'acqua, nell'aria e nel fuoco e deve
perciò riempire tutto lo spazio. Infatti
essa è spazio o ciò che l'uomo chiama spazio.
La Mia Volontà, essendo il potere latente in tutta la coscienza, deve
estendersi dappertutto; quindi la volontà dell'uomo, che è solo una
localizzazione della mia volontà, deve pure estendersi dappertutto e perciò la
coscienza di tutti gli organismi, la tua compresa, è soggetta al dominio e alla
direzione dell'uomo.
Occorre soltanto che egli
realizzi coscientemente che io, il Sé imperante dentro di lui, di
continuo dirigo, domino e uso la coscienza di tutti gli organismi, in ogni
momento, in ogni giorno della loro vita.
E io faccio questo per mezzo del suo pensiero; io lo faccio per mezzo
dell'organismo dell'uomo. Egli crede di
pensare; ma sono io, il suo Sé reale, che penso per mezzo del suo
organismo. E per mezzo dell'atto di
pensare, io compio tutto ciò che compie l'uomo e faccio dell'uomo e del suo
mondo ciò che sono.
Non importa che l'uomo e il
suo mondo non siano ciò che egli suppone.
Essi sono precisamente come io li ho creati per il mio scopo.
Ma tu dirai: se è sempre
questo solo «Io» che pensa, l'uomo non pensa e non può pensare. Sì, questo sembra un mistero, ma ti sarà
svelato, se tu osserverai attentamente quanto segue: poiché io insegno ora a
te, uomo, come pensare.
Pensare è creare
Ho detto che l'uomo non pensa; che sono io dentro di
lui, che penso; ho anche detto che l'uomo crede di pensare. Siccome questo è,
in apparenza, una contraddizione, io ti mostrerò che l'uomo normalmente non
pensa, più che non faccia ogni altra cosa ch'egli supponga di fare. Poiché io, dentro di lui, faccio tutto ciò
che egli fa; ma lo faccio necessariamente per mezzo del suo organismo, della
sua personalità, del suo corpo, della sua mente e della sua anima.
Cercherò ora di farti
comprendere come ciò possa essere.
Ricorda prima di tutto che
io ti feci a mia immagine e somiglianza e che ho il mio Essere dentro di
te. Ma questo non lo credi ancora. Tu credi che io, Dio, sia in qualche luogo
fuori di te: che noi siamo separati. Inoltre, ciò che tu fai quando credi di
pensare non è realmente «pensare» perché non è un pensare cosciente, essendo tu
inconscio di me, l'ispiratore, il dirigente di ogni idea, di ogni pensiero che
entra nella tua mente. Ancora, essendo
io in te e tu fatto a mia immagine e somiglianza, e possedendo quindi tutte le
mie facoltà, tu puoi pensare; ma non essendo conscio del fatto che pensare è
creare e che pensando tu adoperi uno dei miei divini poteri, tu hai bensì
pensato durante tutta la vita, ma hai pensato male, cioè hai pensato ciò che tu
chiameresti l'errore. Questo pensare erroneamente ti ha sempre più separato da
me, pur adempiendo il mio piano, che più innanzi ti sarà manifesto.
La prova di questo è che tu
credi di essere separato da me e di vivere in un mondo materiale; che il tuo
corpo di carne produca e accolga il piacere e il dolore e che nel mondo si
manifesti una cattiva influenza, chiamata Demonio, la quale si opponga alla mia
volontà.
E così è per te, poiché
tutto è, per l'uomo, come egli pensa o crede che sia. E sono pure io che ho fatto apparire all'uomo
tutto ciò, come se fosse ciò che egli pensa che sia. Anche questo in vista del mio intento e per
adempiere la legge del creare.
Infatti, se tu credi che una
cosa sia in un certo modo, non è essa, per te, realmente così? Se una cosa ti sembra reale, sia essa una
gioia o un dolore, un disturbo o un cruccio, o qualunque altra cosa, condizione
o esperienza, non è essa reale per te solo perché il tuo pensarla e crederla
tale la fa tale per te? Ma essa sembra reale soltanto a te: altri possono
pensarla del tutto differente, non è vero?
E se è così, allora il tuo
corpo, la tua personalità, il tuo carattere, il tuo ambiente, il tuo mondo,
sono come appaiono a te solo perché tu li hai pensati tali. Tu puoi quindi cambiarli col medesimo
processo, se non ti piacciono, non è vero?
E tu puoi farli comunque tu voglia, pensandoli tali.
Ma tu domandi: come si può
realmente pensare, coscientemente pensare, in modo da produrre questo
cambiamento?
Sappi innanzitutto che io,
il tuo Sé reale, ho espressamente attirato la tua attenzione su queste cose che
ora ti dispiacciono e che te le lascio pensare quali esse ora ti sembrano. Io, io solo preparo così la tua mente umana
in modo che quando tu ti volgerai interiormente a me con fede durevole, possa
renderti capace di comprendere e manifestare esteriormente la realtà delle cose
che ora ti sembrano così poco soddisfacenti. Poiché io ti porto tutto ciò che,
con la sua apparenza esterna, può attrarre o allettare la tua mente umana e
spingerla innanzi nella sua ricerca terrena, allo scopo di istruirti intorno
alla illusorietà di tutte le apparenze materiali e alla fallibilità d'ogni
giudizio umano: cosicché tu ti volga finalmente a me, dentro, alla mia
sapienza, come Una e unica interprete e guida.
E quando tu ti sia così
volto a me dentro, io aprirò i tuoi occhi e ti farò vedere che l'unico modo di
provocare questo cambiamento nel pensare è di mutare prima il tuo atteggiamento
verso tutte queste cose che ora tu pensi non siano quel che dovrebbero essere;
cioè, se esse non sono soddisfacenti o ti sembrano biasimevoli e ti toccano al
punto da recarti dolore o disturbo della mente, ebbene, cessa di pensare che
esse possano addolorarti o disturbarti.
Chi è, insomma, il
padrone? Il tuo corpo, la tua
mente? Oppure Tu, l'Io sono
interiore? Allora perché non mostrare
che tu sei il padrone, pensando le vere cose che l'Io sono dentro di te
desidera che tu pensi?
Tutte le cose influiscono su
di te solo in quanto tu le pensi e dai loro il potere di turbarti o
tediarti. Se tu cessi di pensare che
esse abbiano questo potere, ti volgi dentro a me e mi permetti di dirigere il
tuo pensiero, esse spariranno immediatamente dalla tua coscienza e si
dissolveranno nel nulla, da cui tu, pensandole, le hai tratte. Quando tu sarai disposto a fare questo, solo
allora sarai pronto a riconoscere la verità e, per mezzo di un pensare
cosciente diretto da me, a creare al loro posto le cose vere e permanenti che
io, dentro, desidero che tu crei.
Allora, quando tu saprai
distinguere il vero dal falso, il reale dall'apparente, il tuo pensiero
cosciente sarà tanto potente da creare tutto ciò che desideri, come lo è stato
il tuo pensiero inconscio nel creare in passato quelle cose che tu, un tempo,
desiderasti e che ora trovi odiose.
Poiché fu per il tuo pensiero inconscio, o per il tuo pensare senza aver
coscienza del dominio che i tuoi desideri esercitavano sui tuoi poteri
creativi, che il tuo mondo e la tua vita sono ora ciò che tu qualche volta in
passato desiderasti che fossero.
Hai tu studiato e analizzato
mai il processo con cui lavora la tua mente quando le appare una nuova idea
fertile di possibilità? Hai notato la
relazione che il desiderio ha con quell'idea e come pensandola essa alfine si
realizzi?
Studiamo questa relazione,
questo processo. Prima di tutto c'è
sempre un'idea, non considerando adesso la necessità o l'occasione per cui essa
è apparsa. E non importa di dove essa
venga, se di dentro o di fuori: poiché in ogni modo sono io che l'ispiro e
faccio sì ch'essa impressioni la tua coscienza in quel particolare
momento. Poi, precisamente nella misura
in cui tu ti concentri su di essa, arrestando tutte le attività della tua mente
ed eliminando tutte le altre idee e pensieri dalla tua coscienza, in modo che
questa possa avere pieno impero su tale idea, io illumino la tua mente e faccio
svolgere dinanzi a essa i vari aspetti, le varie possibilità ch'essa contiene.
Tutto ciò ha luogo, fino a
questo punto, senza il concorso della tua volontà, tranne che nel mettere a
fuoco, nel concentrare la tua attenzione su quell'idea. Ma una volta che io ho dato alla tua mente
umana una prospettiva delle sue possibilità e ho attirato a essa il tuo
interesse, allora diviene responsabile la tua personalità: allora essa deve
assumere il suo compito, poiché come io creai e generai quell'idea, così
nell'atto stesso io generai in essa il potere di creare e generare il
desiderio, desiderio di portare a manifestazione esterna tutte le possibilità
dell'idea stessa. Il desiderio, quindi,
diviene l'agente mortale della mia Volontà e fornisce la forza motrice;
precisamente come la personalità umana è lo strumento mortale adoperato per
costringere e mettere a fuoco quel potere.
Nasce per prima, quindi, l'idea nella mente, poi sorge il desiderio di
realizzarla. Questo per ciò che concerne
la relazione. Veniamo ora al processo di realizzazione.
A seconda della precisione
con cui la mente afferra l'immagine dell'idea e nella misura con cui l'idea
possiede la personalità, procede nell'opera sua il potere creativo, sotto
l'impulso del desiderio. E fa questo
costringendo la mente mortale a pensare o immaginare o, in altre parole, a
costruire forme mentali in cui io posso, come in un vuoto, riversare la forza
vitale, elementare, impersonale dell'idea, che subito comincia a realizzarsi,
prima dirigendo e dominando la coscienza e tutte le attività della mente e del
corpo, e di tutte le menti e di tutti i corpi che sono in relazione con essa
stessa, e poi attraendo, guidando, modellando le cose e gli eventi in modo che
prima o poi quell'idea possa avere definita e tangibile manifestazione.
Così ogni cosa, ogni
condizione, ogni evento, furono prima un'idea nella mente.
Pensa questo e fa tu stesso
la prova. Prendi un'idea qualunque e
seguila attraverso tutto il processo, dal suo primo apparire alla sua
realizzazione: oppure prendi un atto qualunque da te compiuto, una tua opera
d'arte, una tua invenzione o qualunque cosa o condizione ora esistente e risali
alle sue origini, all'idea prima da cui partì.
Questo è il processo di ogni vero pensare e quindi di tutta la
creazione.
In altre parole, tu hai ora
e hai sempre avuto, per mezzo del potere del pensiero, il dominio su tutti i
regni della Terra. Se solo tu lo
sapessi, tu hai, ora, in questo momento, solo da pensare o proferire parola e
la coscienza aspettante di tutte le cellule invisibili di tutta la materia su
cui si concentrano la tua volontà e la tua attenzione, cominceranno a obbedire
immediatamente e ad agire a seconda dell'immagine o dei piani che tu hai
preparato pensandoli.
Una volta che tu sei
persuaso di questo e che sai che la coscienza dell'Io sono in te è una
con la coscienza di tutta la materia animata e inanimata, e che la sua volontà
è una con la tua, che è la mia volontà, allora tu comincerai a conoscere e
sentire me dentro e riconoscerai il potere e lo splendore della mia idea, che
esprime eternamente se stessa, impersonalmente per mezzo tuo.
Ma prima è assolutamente
necessario che tu impari a pensare, a distinguere i tuoi pensieri,
quelli diretti da me, dentro, dai pensieri degli altri, a rintracciare fino
alla loro origine la sorgente dei pensieri, a bandire dalla tua coscienza
quelli che non sono desiderabili e, finalmente, a dominare e utilizzare i tuoi
desideri in modo che essi servano sempre te, invece di renderti loro schiavo.
Tu hai in te tutte le
possibilità: poiché io sono in te. La
mia idea deve esprimersi per mezzo tuo.
Essa si esprimerà perfettamente se tu lo permetterai: se tu calmerai la
tua mente umana, se metterai da parte le tue idee, credenze e opinioni
personali e la lascerai fluire dall'esterno.
Tu non hai che da volgerti dentro, a me, e lasciarmi dirigere il tuo
pensiero, lasciarmi esprimere qualunque cosa io voglia, accettando
personalmente e facendo ciò che io desidero che tu faccia. Allora nella tua vita ci sarà una grande
armonia, il tuo mondo diverrà un paradiso e tu stesso diverrai uno con me.
Quando tu avrai cominciato a
realizzare tutto ciò e avrai avuto un barlume del suo intimo significato, sarai
pronto ad afferrare il valore di quanto segue.
La Parola
Prendiamo ora la chiave e vediamo come il piano e il
processo ora descritti siano quelli con cui il mondo venne all'esistenza e come
la terra e tutto quanto essa contiene, compresi te e i tuoi fratelli, non siate
che manifestazioni esterne di un'idea, della mia Idea, che ora viene pensata in
espressione di vita.
Sappi innanzitutto che io,
il Creatore, sono il Pensatore originario, l'Uno e l'Unico pensatore. Come è stato detto prima, l'uomo non
pensa. Sono io che penso per mezzo del
suo organismo. L’uomo crede di pensare,
ma prima d'essersi svegliato alla realizzazione di me dentro, egli non fa che
prendere i pensieri che attraggo a lui o ispiro alla sua mente. Ingannandosi intorno al loro reale
significato e al loro scopo, egli costruisce su di essi un edificio personale
e, con i desideri egoistici così suscitati, crea da se stesso tutti i suoi affanni,
tutti i suoi guai.
Ma tutti questi apparenti
errori, questi concetti falsi, questi intralci, sono in realtà soltanto
ostacoli che io metto sulla sua strada perché li superi e perché, appunto nello
sforzo di superarli, egli sviluppi alfine un corpo e una mente forti e capaci
di esprimere perfettamente e coscientemente questa mia idea, che agisce
eternamente nella sua anima.
L’uomo è dunque soltanto
l'organismo che io preparo per potere, attraverso dì esso, manifestare la
perfezione della mia idea. Egli fornisce
la personalità, con il suo corpo, la sua mente e il suo intelletto, per mezzo
dei quali io posso esprimere questa idea, e il cervello fisico con cui io posso
pensarla in manifestazione esterna.
Io semino nel cervello umano
un'idea qualsiasi ed essa cresce, si sviluppa e giunge a completa maturazione e
fruttificazione esterna; ma non finché l'uomo non sia divenuto capace di non
attaccare più nulla di personale all'idea che gli ho ispirato e che esprimo per
mezzo suo; non finché egli non abbia completamente abbandonato a me la sua
personalità. Io semino ora nel tuo
cervello un'idea. Possa essa crescere e
svilupparsi e maturare nella splendida messe di sapienza che ti aspetta; ma tu
devi lasciare che io diriga il suo sviluppo e la sua espressione attraverso di
te.
In una delle altre mie rivelazioni,
chiamata Bibbia, si parla molto della Parola; ma ben pochi, anche
tra i più dotti studiosi della Bibbia, comprendono chiaramente ciò che intendo.
È detto che: «In
principio era il Verbo, il Verbo era con Dio e il Verbo era Dio». Così era in principio riguardo a Dio. Tutte le cose furono fatte da lui e senza di
lui nessuna cosa fu fatta. Tu imparerai
ora qui come la mia Parola era in principio, come essa era con me
e come essa era io, me stesso; come tutte le cose furono fatte da me e dalla mia
Parola e che senza di me e della mia Parola nulla di quanto esiste è stato
fatto.
Orbene, la parola, secondo
l'intelletto umano, è simbolo di un'idea, vale a dire rappresenta, dà corpo,
esprime un'idea.
Tu, vedi, sei una Parola, il
simbolo di un'idea. Così un diamante,
una violetta, un cavallo. Se tu sei
capace di scorgere l'idea dietro il simbolo, tu conosci l'anima, ovvero la
realtà della manifestazione che appare come un uomo, un diamante, una violetta,
un cavallo. Quindi Parola, nella
precedente citazione, significa Idea; un'idea latente, non manifestata, che
aspetta di essere espressa o pensata in una forma o in un'altra.
La Parola che era in principio e che era con me, era quindi non solo
un'idea, ma la mia idea di me stesso in espressione in un nuovo stato e
condizione che tu chiami vita terrena.
Questa idea era Io,
perché era parte di me, essendo ancora latente e immanifesta dentro di me,
poiché era la sostanza, essenza del mio Essere, che è esso stesso
un'idea, l'Idea Una, originaria.
Tutte le cose furono fatte
da me per mezzo dell'azione vitalizzante di questa mia Idea, pensata in
espressione; nulla nella vita terrena fu o potrà mai essere espresso senza
avere la mia Idea come causa prima e fondamentale, come principio del suo
essere.
Questa mia idea è ora in processo
di sviluppo, ossia d'essere pensata in espressione esterna; alcuni chiamano
evoluzione questo processo. Precisamente
come prima spunta il germoglio dal tronco e poi si forma il bocciolo, poi si
schiude il fiore, obbedendo all'impulso di esprimere la mia idea celata dentro
la sua anima, precisamente così io svilupperò tutti i miei strumenti
d'espressione i quali, finalmente riuniti insieme, rappresenteranno
completamente la mia Idea, esprimendola dalle loro anime nello splendore della
sua perfezione.
Al presente questi strumenti
sono di tal natura che per esprimere la mia idea richiedono molte lingue, molti
tipi, dal più semplice al più complesso, e composti di un numero quasi infinito
di parole. Ma quando io avrò
completamente esternato la mia Idea, cioè avrò perfezionato i miei molti
strumenti d'espressione, allora la mia Idea splenderà in ogni parola, ognuna
essendo infatti una parte o un aspetto perfetto della mia Idea, tutte scelte e
disposte in modo da essere realmente una sola parola, irradiante la
sublime intelligenza del mio intento.
Allora le lingue si saranno mescolate e fuse in un solo linguaggio,
tutte le parole in una Parola, poiché tutti gli strumenti saranno divenuti
carne e tutta la carne sarà divenuta Una carne, cioè lo strumento
perfetto per la completa espressione della mia Idea in una Parola.
Allora la mia Idea, avendo
possibilità di venire espressa da quelle perfette parole, splenderà attraverso
i suoi strumenti di espressione, attraverso le personalità, i loro corpi, le
loro menti, i loro intelletti; e la Parola sarà divenuta carne, cioè sarà
carne.
Il che significa che tutte le parole per mezzo del potere rigenerante
della mia Idea, avranno evoluto attraverso la carne, trasmutandola,
spiritualizzandola e rendendola così pura e trasparente che la personalità non
avrà più in sé nulla di terreno che possa impedirne l'espressione impersonale;
quindi il mio Intento potrà irradiare perfettamente e divenire del tutto
manifesto, amalgamando così di nuovo tutte le parole e tutta la carne in Una
Parola. La Parola che era in principio e
che ora splende attraverso tutta la carne creata come il Sole di Gloria.
Questo è il piano e
lo scopo della mia Creazione e di tutte le cose manifeste.
Un barlume del processo
della mia Creazione, ossia del pensare la mia Idea di me stesso in espressione
terrena, sarà data da quanto segue.
La mia Idea
Ti è stato detto che la Terra, e tutte le cose che
le appartengono, sono soltanto la manifestazione esterna della mia Idea che è
ora in processo d'essere pensata in perfetta espressione. Ti è stato mostrato che la mia Idea è
responsabile di tutte le cose create e che Essa è la causa e la ragione di
tutte le manifestazioni, tu e i tuoi simili compresi, poiché tutte sono state
pensate in esistenza da me, il Pensatore e Creatore originario, l'Uno.
Rintracceremo ora il corso
di quell'idea dal principio, attraverso i suoi vari stadi di espressione
terrena, e così pure il processo del mio pensare quell'idea nel suo presente
stato di manifestazione.
Se tu considererai
attentamente quanto segue e permetterai a me, dentro, di dirigere la tua
meditazione sopra il suo intimo significato, ti apparirà non solo il metodo per
creare col pensiero qualunque cosa tu desideri creare, ma anche in che modo tu
venisti in esistenza e sei giunto al tuo stato presente di manifestazione.
In principio, quando, dopo
un giorno di riposo durato eoni incalcolabili, all'alba di un nuovo giorno
cosmico, la coscienza del mondo si svegliava appena, e regnava ancora la calma
della notte cosmica, Io, il Pensatore, concepii la mia Idea.
Questa idea di me stesso, in
manifestazione in una nuova condizione chiamata espressione terrestre, io la
vidi completamente raffigurata nello specchio della mia mente onnisciente. In
questo specchio vidi la terra reale splendere, irradiare luminosa nel cosmo,
una sfera perfetta, dove tutte le infinite fasi, attributi e poteri della mia
divina natura trovavano perfetta espressione attraverso l'opera di Angeli di
luce, messaggeri viventi della mia Volontà, mia Parola nella carne, come è nel
mondo Celeste dell'Eterno.
Tutto ciò io vidi
rispecchiato nella mia mente onniveggente e onnisciente, che poteva solo vedere
e riflettere l'anima delle cose, ossia la loro Realtà. Quindi ciò che io vidi raffigurato nella mia
mente era la terra reale, il suo «principio», la sua concezione in esistenza
cosmica.
Ora, la mia coscienza è
l'intima essenza di tutto lo Spazio di tutta la Vita. Essa è la sostanza reale della mia
Mente che tutto include e tutto pervade, il cui centro informatore e
vitalizzante è dappertutto e i cui limiti e la cui circonferenza non sono in
alcun luogo. Solo nel regno della mia
mente io vivo, muovo e ho il mio Essere.
Essa contiene e riempie tutte le cose, e ogni sua vibrazione e
manifestazione non è che l'espressione di qualche fase o aspetto del mio
Essere.
Essere è espressione. Non si può immaginare esistenza senza
espressione. Quindi io, tutto ciò che è,
sto continuamente esprimendomi.
Esprimendo che cosa? Ma se io
sono tutto ciò che è, che cos'altro potrei esprimere se non me stesso?
Tu non puoi ancora vedere o
comprendere me, ma puoi comprendere quando t'ispiro un'Idea. Quindi, se io Sono tutto ciò che esiste,
quell'Idea che è diretta da me dev'essere una parte, un aspetto di me stesso in
esistenza, cioè in espressione.
Qualunque idea, una volta
nata nel regno della mia mente, diviene immediatamente, come ti ho mostrato,
una realtà, poiché nell'eternità del mio Essere il tempo non esiste. In te, però, l'idea crea prima il desiderio,
il desiderio di esprimere quell'Idea; poi il desiderio obbliga a pensare; il
pensiero promuove l'azione e l'azione produce risultati, cioè l'Idea in
effettiva manifestazione esterna.
Ma io non ho desideri,
perché io sono tutte le cose, e tutte le cose vengono da me. Io non ho che da pensare per produrre
risultati. Pure quel desiderio che tu
senti viene da me, perché è nato dalla mia Idea, che io seminai nella tua mente
solo perché potesse manifestarsi per mezzo tuo.
Invero qualunque cosa tu desideri è solo la mia idea che preme in te per
esternarsi.
Ciò che in me ti potrebbe sembrare un desiderio di esprimersi, è solo
la necessità della mia Idea di me stesso di Essere, cioè d'esprimere se
stessa. Perciò, ogni vero desiderio tu senta,
esso deve necessariamente, una volta o l'altra e in qualche modo, essere
adempiuto.
Ciò che nelle personalità
umane è chiamato desiderio, non è che l'azione necessaria della mia volontà,
che spinge la mia Idea a esprimersi in manifestazione esterna, cioè in
esistenza.
Ma siccome io non ho
desiderio e sono tutte le cose, una volta che quest'idea di esprimermi in
questa nuova condizione fu nata, io non ebbi che da pensare, cioè
concentrare, mettere a fuoco la mia volontà sulla mia idea, ossia, com'è detto
nell'altra mia rivelazione, proferire la Parola creativa, e subito le Forze
cosmiche del mio Essere, messe in moto dalla concentrazione della mia volontà,
procedettero a raccogliere gli elementi necessari dall'eterna riserva della mia
mente e, con la mia idea quale nucleo, plasmarono, combinarono e modellarono
intorno a essa questi elementi in ciò che si chiama la forma-pensiero di un
pianeta, riempiendola con la mia sostanza di Vita, la mia coscienza, e
dotandola di tutte le potenzialità del mio Essere.
Ma, questo atto di pensare,
produsse solo la forma pensiero vitalizzata di un pianeta e la sua
manifestazione era solo in uno stato nebuloso nel regno del pensiero.
Dalla forma-pensiero, il
potere vivificante interno dell'idea, con la mia volontà localizzata su di
essa, procedettero a plasmare, formare e, a poco a poco, a solidificare in
forma materiale i vari elementi della sostanza del pensiero, finché la mia idea
apparve in manifestazione nel mondo delle forme visibili come il pianeta
chiamato Terra, uno strumento pronto a essere espressione vivente e ora capace
di contenermi e di esprimermi. Questo fu il corpo materiale preparato dal mio
pensiero e nel quale già stava latente tutta la natura potenziale del mio
Essere, in forza del potere formativo della mia idea interna.
Lo stadio, seguente fu lo
sviluppo e la preparazione degli strumenti, per mezzo dei quali io potessi
esprimere in molteplici aspetti le possibilità e i poteri della mia Idea. I regni minerale, vegetale e animale segnarono
successivamente il processo di questa manifestazione e svilupparono, volta a
volta, stati di coscienza sempre più alti e complessi, i quali mi permisero di
esprimere sempre più chiaramente gli infiniti aspetti e varietà della mia
natura.
Fu a questo punto che, come
è detto nell'altra mia rivelazione, io guardai la mia creazione e vidi che era
buona.
Ma restava ancora l'ultimo e
culminante mezzo d'espressione.
Fino a questo punto, mentre
ogni strumento o mezzo di espressione esprimeva perfettamente qualche aspetto
della mia Natura, tutti però erano inconsci di me ed erano mezzi di espressione
solo come un filo conduttore lo è per il calore, per la luce, per
l'energia. Erano mature ormai le
condizioni per la creazione di un mezzo attraverso il quale i miei divini
attributi potessero trovare espressione cosciente, cosciente non solo della
loro relazione con me, ma anche della loro capacità e potere di esprimere la
mia idea.
In quel momento tu e i tuoi
fratelli nasceste all'esistenza nel tempo quali espressioni umane, venendo in
manifestazione, come gli altri strumenti, in risposta al mio pensiero
concentrato in cui io vedevo tutta l'infinita varietà dei miei attributi
realmente espressi in forme entitizzate ed esprimenti ciascuna particolarmente
qualche aspetto del mio Essere, e ciascuna conscia di me, suo Pensatore ed
Espressore.
Io vedevo te in espressione
perfetta come ti vedo ora, Tu reale, un attributo di me stesso, perfetto. Poiché in realtà tu sei un angelo di luce,
uno dei raggi del mio pensiero, un attributo del mio Essere, involuto in
condizioni terrene, con nessun altro scopo (che non è affatto uno scopo, ma una
necessità del mio Essere) tranne quello di essere l'espressione ultima e
completa della mia Idea.
Nell'Eterno non vi è tempo,
né spazio, né individualità ed è solo per il fenomeno del pensiero, nato dalla
matrice della mente nel mondo della materia, che sorgono le illusioni del
tempo, dello spazio e dell'individualità e che il pensiero, cioè la Creatura,
consegue la coscienza della separazione dal suo pensatore o creatore.
Così nacque in te la prima
tendenza a pensarti separato da me. Ma la completa coscienza della separazione
non avvenne che molto tempo dopo.
In principio, quando tu
entrasti così dapprima in espressione terrena, obbedendo all'impulso che io avevo
emanato per mezzo del mio pensiero concentrato, tu, uno dei miei attributi, ti
circondasti, ti rivestisti della mia idea di me stesso in espressione, quale il
particolare attributo che tu rappresentavi, essendo tu la forza animatrice di
quell'idea. In altre parole, la mia idea
di me stesso esprimentesi come quel particolare attributo, divenne allora
l'anima della tua particolare espressione.
Ma quell'idea o anima non è te, ricordalo, poiché tu sei una parte di
me, essendo me stesso in espressione, per mezzo di quel particolare
attributo. Una volta che la mia idea
ebbe rivestito il tuo sé, essa, per la necessità del suo essere, incominciò
immediatamente ad attrarre a se stessa la sostanza-pensiero necessaria all'espressione
di quel particolare attributo e a modellarla e costruirla a mia immagine e
somiglianza. Essa divenne così un sacro
tempio, pieno della mia vivente presenza, poiché abitato da te, uno dei miei
divini attributi. Questo tempio, fatto a
mia immagine e somiglianza, composto dalla mia sostanza-pensiero, circondante e
rivestente la mia idea, è conseguentemente il tuo corpo reale. Esso è indistruttibile, immortale,
perfetto. Esso, il mio pensiero
proiettato contenente la mia essenza vivente, aspetta il tempo in cui potrà
esprimersi esteriormente e assumere forma materiale. Dunque:
Primo: Io sono che si esprime come tu, uno dei miei
divini attributi.
Secondo: la mia idea di te, uno dei miei attributi esprimentesi in
condizioni terrene, ossia la tua anima.
Terzo: il mio pensiero immaginato di Te, formante il Tempio della
Tua anima, ossia il corpo della Tua anima in cui Tu dimori.
Questi tre formano la parte
divina o impersonale di te, l'immortale Trinità, tu, il mio pensiero latente,
già completamente formulato, plasmato a mia immagine e somiglianza, ma non
ancora vivificato e quindi privo di collegamento con la personalità umana, che
non è ancora nata.
il Giardino dell'Eden
Che tu abbia o no afferrato interamente quanto or
ora ti è stato detto, non respingerlo come impossibile a comprendersi.
Poiché in ogni riga è
nascosto un significato che ti compenserà mille volte dello studio necessario a
chiarirtelo.
Questo messaggio ha lo scopo
di svegliarti alla comprensione di ciò che tu sei, del tuo Sé reale, di
renderti di nuovo conscio di me, del tuo divino Sé, conscio in modo che mai più
tu possa essere ingannato da quell'altro sé, che tu hai immaginato fosse te e
che così a lungo ti ha adescato, nutrendoti dei suoi piaceri dei sensi che non
soddisfano mai, con le sue dissipazioni mentali e con i suoi godimenti
emozionali.
Ma prima che ciò possa
effettuarsi, sarà necessario che tu conosca interamente questo supposto altro
sé, che tu creasti pensandolo reale e separato da me e mantenesti poi vivo
dandogli il potere dì lusingarti e di ingannarti; sì, quel sé autocreato con il
suo orgoglio, la sua ambizione, il suo potere immaginario, puramente egoista,
il suo amore della vita e delle cose, con il suo desiderio d'essere reputato
buono e saggio; ma che è soltanto la tua personalità nata solo per morire come
entità separata e che, come tale, non ha realtà o permanenza maggiore della
foglia, della neve o della nuvola.
Tu sarai messo faccia a
faccia con questo meschino sé personale e noi ne scopriremo, con visione
perfetta, tutto il sordido egoismo, tutta l'umana vanità; e imparerai allora,
se ti volgerai a me e m'interrogherai con fede semplice e con fiducia, che sono
Io, la parte infinita, impersonale di te, dimorante sempre dentro di te,
che ti addita tutte queste illusioni della personalità le quali per sì lungo
tempo ti hanno separato in coscienza da me, il tuo glorioso divino Sé.
Questa realizzazione verrà
certamente, se riconoscerai che questo messaggio viene da me e se ti risolverai
di seguirlo. A te, cui io ispiro questa
determinazione, io farò sparire ogni illusione e tu mi conoscerai in verità.
L’esercitare la tua mente in
questa direzione di pensiero astratto non ti nuocerà. Anzi, è precisamente ciò di cui la tua mente
ha bisogno. Poiché solo quando tu potrai
afferrare ciò che io intendo, allorché ti sia presentato dall'esterno e sotto
forma delle idee qui espresse, tu potrai percepire e interpretare esattamente
la mia idea allorché io te la ispirerò interiormente. Io preparo così la tua
mente perché tu possa adoperarla non ad acquistare maggior conoscenza terrena,
ma perché tu possa ricevere e spargere la mia conoscenza celeste fra quelli che
io condurrò a te per tale scopo. Così,
con una invocazione a me, al tuo Sé reale, al tuo Dio interno, può venirti
questa realizzazione. Procediamo quindi,
affinché tu possa vedere la verità in questa esposizione e in tutte le cose,
condizioni ed esperienze che possano venirti.
Nel corso delle nostre
considerazioni intorno al processo di sviluppo della mia idea, noi siamo giunti
al punto in cui l'Io sono di te manifestantesi nel corpo della tua anima
immortale, ossia nell'immagine di pensiero creata dal mio pensare, è pronto a
entrare in una forma materiale, una forma adatta all'espressione terrena dei
miei attributi. Questo cambiamento, da
una forma mentale a una materiale, si effettuò nel modo e col processo medesimo
di tutta la creazione, cioè per mezzo del pensiero, ed è descritto
letteralmente nella Bibbia, deve si dice che io «formai l'uomo con la polvere
della terra e soffiai nelle sue narici l'alito della vita; e l'uomo divenne
un'anima vivente».
Debbo spiegare ancora ciò
che avvenne? Il potere vivificante
dentro la mia idea (la tua anima) procedette ad attirare a sé i vari elementi
della sostanza terrena (polvere) e a modellarli e plasmarli, atomo per atomo,
cellula per cellula, in ossa, tessuti e organi, secondo il modello
dell'immagine-pensiero componente il corpo della tua anima, formando così un
rivestimento esterno finché la tua forma mortale divenne realmente manifesta ai
sensi psichici del mondo esteriore, se non ancora agli occhi fisici. Allora tu, il mio attributo, soffiasti dentro
e poi nelle sue narici (dall'interno) l'alito di vita e facesti la tua prima
apparizione sulla Terra quale essere umano tangibile divenuto un'anima
vivente. La mia idea poteva ora
esprimersi coscientemente per mezzo di un adatto strumento terreno, contenente
nel tuo Sé tutti i miei attributi, tutti i miei poteri e tutte le mie
possibilità.
Erano così manifesti tutti i
vari strumenti per l'espressione terrena della mia idea; e tu, essendo uno dei
miei attributi, avevi naturalmente impero su tutti questi strumenti, ossia
avevi il potere di adoperarli all'occorrenza tutti e ciascuno, per la piena e
completa espressione delle energie e delle possibilità tue, cioè del mio
attributo. In questo modo e per questa
ragione soltanto, tu e i tuoi fratelli veniste a umana espressione. Ma pur essendo in forma umana, la vostra
espressione era tuttavia tanto impersonale che, quantunque semicoscienti, voi
cercavate solo in me, dentro, ispirazione e guida.
Queste erano le condizioni
in cui tu ti svegliasti entrando nell'espressione terrena e ciò è chiamato
«stato edenico», ossia dimora nel Giardino dell'Eden. Questo stato edenico rappresenta la fase
celestiale della coscienza impersonale, ossia quello stato in cui tu eri ancora
coscientemente uno con me, quantunque confinato in un veicolo mortale di
espressione.
Io non ti descriverò
dettagliatamente come e perché divenne necessario che io cacciassi fuori dal
Giardino dell'Eden te, ora uomo, o Umanità; ti ricorderò solo la parte che il
desiderio ha nell'espressione terrena e la sua relazione con la mia volontà.
Una volta che tu avrai
risolto e compreso, almeno in parte, la ragione di questo, allora, forse, tu
capirai la necessità della caduta della tua coscienza (cioè di quella
dell'Umanità) in un sonno profondo (essendo tu prossimo alla fine di un altro
ciclo, detto giorno cosmico) e di trovarti, al tuo risveglio, non più
esternamente uno ma due; una parte attiva, pensante, aggressiva, chiamata poi
uomo, e una passiva, sensitiva, ricettiva, una matrice umana, ossia una
donna. E capirai pure la necessità che
qualche influenza terrena venisse ad attirare la tua coscienza dalle delizie
puramente celestiali a questa nuova condizione, perché tu potessi concentrarti
sulla tua missione terrena, ossia sulla tua espressione mortale. Comprenderai la Sapienza che generò questa
influenza prima nella tua parte passiva, sensitiva e ricettiva, per mezzo del
serpente della suggestione (forma che io feci assumere alla mia Idea nella tua
mente) e come nacque così il desiderio, l'agente mortale della mia volontà, che
doveva fornire l'energia motrice per l'ulteriore e completa espressione dei
miei attributi sulla Terra. E finalmente
la necessità che il desiderio gettasse su di te (sull'Umanità) il suo incanto;
che la tua natura celeste e impersonale fosse tenuta da parte, come in sospeso,
finché, per mezzo del libero ma ignorante uso del mio volere, tu potessi
gustare e mangiare interamente il frutto del cosiddetto Albero della
Scienza del Bene e del Male, e imparare, così, a discernere e conoscere bene
quei frutti, per ciò che sono realmente, e ad acquistare la forza necessaria ad
usare la scienza, in tal modo acquisita, saggiamente e perfettamente e solo per
l'espressione della mia idea.
Tu puoi, forse ora, similmente comprendere come gli occhi tuoi
(dell'Umanità) si aprirono alle cose della terra non appena assaggiato questo
frutto e alla conseguente conoscenza del Bene e del Male; come in seguito a ciò
sparisse la conoscenza della Realtà che è dietro di essi e come e perché tu ti
accorgesti di essere nudo della tua parte pensante e di quella sensitiva e
anche perché tu avesti paura.
Ora forse tu puoi capire
perché tutto ciò dovesse accadere: perché tu, Umanità, dovessi lasciare lo
stato edenico della coscienza impersonale e perderti completamente in queste
condizioni terrene per divenire capace di creare un corpo e sviluppare in esso
una coscienza personale, un sé atto a esprimere pienamente la mia
perfezione. Così nacque la tua
personalità umana e dalla sua nascita in poi io ti ho spinto a nutrirla,
mantenerla e rinforzarla, riempiendoti di brame, di speranze, di aspirazioni,
di tutte le varie manifestazioni del desiderio; le quali sono soltanto gli
aspetti umani della mia volontà, operante a preparare e sviluppare uno
strumento capace di esprimere perfettamente i miei attributi sulla Terra.
Così io ti cacciai fuori dal
Giardino dell'Eden, ti vestii d'una veste di pelle o, in altre parole, di
carne, come gli altri animali; poiché per poter entrare nel cuore delle
condizioni terrene e così vivificare in espressione di vita attiva la mia Idea,
tu, mio attributo, dovevi possedere un organismo e un involucro, vestimento
adatto alle condizioni in cui stavi per manifestarti.
Dando a te una veste di
pelle, cioè un organismo fisico, io fornii pure alla mia Idea una forma
confacente all'espressione terrena; ti diedi il potere di esprimerla per mezzo
di un organismo fisico, per mezzo di parole.
Nell'impersonale non
occorrono parole. Solo le idee esistono
e si esprimono. Esse sono
semplicemente, poiché sono l'espressione dei vari aspetti del mio Essere. Ma nella nuova condizione, in cui ogni
espressione negli stadi primitivi di esistenza esterna doveva avere forma e
sostanza per essere udita, veduta, sentita, gustata o toccata, in modo che il
suo significato potesse venire chiaramente appreso, bisognava, naturalmente,
provvedere un organismo capace d'essere adoperato al doppio fine: di esprimere
e di comprendere ciò che esprimeva.
Man mano che la mia Idea si
sviluppava, dopo la tua espulsione dall'Eden, tu - uno dei miei attributi
divini, dimorante dentro la mia Idea di tale attributo in espressione, Idea
dimorante a sua volta nell'immagine-pensiero di me stesso e manifestantesi
finalmente all'esterno nella forma terrena di parole, allorché ricevesti
l'impulso della mia Volontà sotto forma di Desiderio a esprimere il mio Intento
- tu, dico, cominciasti a «crescere e moltiplicare» rapidamente. E nella tua ricerca delle condizioni più
favorevoli alla manifestazione dei tuoi particolari attributi, tu ti spargesti
a poco a poco su tutta la faccia della Terra, risvegliando ed eccitando
l'intelligenza latente in tutte le forme della vita con cui venivi a contatto,
a una più piena e più attiva espressione del loro particolare aspetto della mia
Idea.
Così si formarono le varie
lingue della Terra, contenenti ciascuna molte parole, nate tutte dal desiderio
della mente umana di esprimere in termini terreni gli infiniti aspetti della
mia Idea che sempre scaturiscono dall'interno.
E quanto più la mente umana
si sforzava di esprimere in parole la mia Idea, tanto più grandi, miserevoli
erano i suoi insuccessi.
Verrà il giorno del grande
Risveglio, in cui si vedrà che tutte le parole sono soltanto simboli di un'Idea
e che tutte le idee di qualsivoglia natura non sono che aspetti di una Idea, la
mia Idea di me stesso in espressione e che ogni desiderio di esprimere in
parole quell'Idea, se non è ispirato unicamente dalla coscienza della mia
Volontà, è inconsistente.
Così pure ogni desiderio di
esprimere in azioni viventi quell'Idea senza perdere completamente la coscienza
della personalità umana, della parte tua personale nell'azione, senza
concentrare tutto il tuo Sé in Me, è vana e infruttuosa e finirà solo
nell'insuccesso, nel disinganno, nell'umiliazione.
Il Bene e il Male
Nel giardino dell'Eden dove tu dimoravi prima
d'intraprendere la tua missione terrena, cresceva un albero il cui frutto è
chiamato della Conoscenza del Bene e del Male. Durante la tua dimora in quel giardino
dell'Eden tu eri completamente impersonale, perché non avevi ancora gustato
quel frutto. Ma una volta ceduto al
desiderio, che è l'agente terreno della mia volontà e il cui compito principale
è appunto quello di indurti a gustare quel frutto, tu, appena mangiatolo,
cadesti, ossia fosti costretto a uscire dal tuo stato edenico (come il pulcino
dal guscio e la rosa dal bocciolo) e ti trovasti immerso in condizioni del
tutto nuove e strane; poiché invece d'aver dominio sui regni inferiori e di
ricevere da essi quanto ti occorreva, ti trovasti a dover coltivare il suolo
per ridurlo a produrre, a dover insomma guadagnare il pane col sudore della tua
fronte. Ma, avendo assunto questa missione
terrena, era necessario che tu entrassi pienamente nelle condizioni della vita
terrena, allo scopo di sviluppare una mente e perfezionare un corpo capaci di
esprimere la mia Idea sulla Terra; ragione e causa reali della tua entrata in
tali condizioni.
Essendo caduto, o meglio,
uscito dal tuo stato impersonale edenico, e permettendo ora al desiderio di
guidarli, tu non eri più capace di vedere la realtà dell'anima delle cose
poiché avevi rivestito un corpo fisico, un involucro terrestre, con un cervello
umano che, influenzato dal desiderio, agiva come un velo sulla coscienza della
tua anima, ottenebrava la tua vista e velava la tua mente, in modo che la luce
della Verità non poteva penetrarvi e ogni cosa era colorata e distorta alla tua
umana comprensione.
E vedevi tutte le cose
confusamente come attraverso una nebbia, che t'impediva di vederle nella loro
realtà; tu le vedevi solo nella loro nebulosa apparenza, che però a te sembrava
la loro realtà. Così avveniva per tutte
le cose che vedevi mediante i tuoi occhi fisici, cose animate e inanimate; per
tutto quanto tu concepivi nella tua mente umana, perfino per il tuo sé e per
gli altri sé che ti circondavano.
Non scorgendo più l'anima
delle cose, ma soltanto la loro offuscata apparenza, tu venisti a pensare che
quelle ombre fossero la vera sostanza e che il mondo intorno a te fosse
composto e pieno di tale sostanza. Ma
quella nebbia era solo effetto della luce della verità che non poteva penetrare
attraverso la tua mente umana, il cui intelletto, come una lente imperfetta,
distorceva ogni cosa e la faceva apparire reale.
Orbene, l'intelletto è una
creatura del desiderio e completamente dominata da esso e non è, come altri
suppongono, una facoltà dell'anima. In
altre parole, quella nebbia era la torbida lente del tuo intelletto umano che,
poiché dominato dal desiderio, rifletteva e faceva interpretare falsamente alla
tua coscienza ogni immagine, idea o impulso che io ispirassi dall'interno o
attirassi dall'esterno, durante il processo del risveglio che operavo nella tua
coscienza, al riconoscimento della mia Idea interna sempre incalzante per
esprimersi esteriormente. Tutto ciò io
facevo appositamente, per mezzo del desiderio, per condurti coscientemente nel
cuore delle condizioni terrene.
Mentre questa falsa visione,
ispirata dal desiderio, cagionava molti errori, molto travaglio e molta
sofferenza, tu, a poco a poco, perdevi la fiducia nel tuo vero Sé, in me, l'Uno
Impersonale interno. Mi dimenticavi
insomma, e così non sapevi più dove rivolgerti nella tua impotenza; eppure, se
tu non avessi perduto la memoria del tuo stato divino e concentrata tutta la
tua coscienza in queste condizioni terrene, io non avrei potuto sviluppare la
tua mente, la tua volontà umana, tutte le tue facoltà e fornire al tuo corpo umano
la forza e i poteri che mi avrebbero permesso di esprimere perfettamente sulla
Terra la mia Idea divina. E ciò doveva
essere.
Così, attraverso i tuoi
errori, le tue pene, le tue sofferenze, il desiderio di alleviarle fece sorgere
nella tua mente l'idea del Male e quando queste pene non esistevano più esso
ispirò l'idea del Bene. E a tutte le
apparenze di cose e condizioni tu attribuisti le qualità del Bene e del Male,
nella misura in cui soddisfacevano o meno il tuo desiderio, il mio agente, il
mio sé umano, ossia te, nella tua personalità umana.
Ma tutte queste condizioni
ed esperienze in cui tu entravi, che chiamavi Bene se ti piacevano e Male se ti
spiacevano, erano soltanto incidenti creati dal desiderio per suscitare in te
certe facoltà dell'anima che ti avrebbero reso capace di riconoscere la verità
che Io, dentro, desideravo in quel momento imprimere sulla tua coscienza.
Il Male (apparente) era
l'aspetto positivo del frutto dell'albero, che sempre ti allettava, col suo
bell'aspetto e con la dolcezza del primo assaggio, a mangiare e godere fino
alla sazietà, o finché i suoi effetti dannosi si manifestassero e divenissero
una maledizione, apportatrice del disinganno che serviva a farti tornare pieno
di umiliazione a me, il tuo vero Sé, che per mezzo della nuova coscienza così
risvegliata, poteva allora estrarre l'essenza del frutto e incorporarla nella
sostanza e nel tessuto dell'anima.
Il Bene (apparente) era
l'aspetto negativo del frutto, venuto a espressione mediante il tuo
riconoscimento e la tua obbedienza al suo impulso e che ora ti permetteva di
godere i suoi felici effetti naturali e di ricevere i benefici esterni della
mia guida e della mia ispirazione piene d'amore.
Ma questo «tu» che era
condotto dal desiderio attraverso tutte queste esperienze, era soltanto la tua
personalità umana che il Tu reale sviluppava e preparava perché potesse
divenire uno strumento perfetto per il tuo uso nell'esprimere la mia idea, che
sempre cerca di manifestare nella carne la sua perfezione.
Tu facesti tutto ciò non
solo costringendo la tua personalità umana a mangiare il frutto del cosiddetto
albero della scienza del Bene e del Male, ma costringendolo anche a vivere di
esso, finché non avessi veduto e conosciuto il cosiddetto Male, e vivendo con
esso tu non avessi scoperto in lui il germe del cosiddetto Bene e, raccoltolo e
sollevatolo, non lo avessi rovesciato dall'altro lato; in modo che da allora in
poi tu sapessi che Bene e Male non hanno esistenza reale e sono soltanto
termini relativi che descrivono condizioni esterne guardate da differenti punti
di vista; ossia aspetti esteriori differenti di una verità centrale interna la
cui realtà è appunto ciò che tu cerchi di conoscere, di essere, di esprimere.
Così, durante le ultime età,
tu hai, per così dire, gettato via uno a uno gli strati della tua coscienza
umana, dissipando la nebbia e il miraggio creato dall'intelletto intorno alla
tua mente; soggiogando, spiritualizzando e quindi rischiarando l'intelletto
stesso; finché ora tu cominci ad afferrare, per mezzo degli altri strati sempre
più sottili, qualche barlume di Me, l'unica grande Realtà dentro tutte le cose.
Ma l'Onnisciente,
l'Impersonale Io sono di te, ha fatto coscientemente e intenzionalmente
tutto questo non allo scopo di acquistare la sola conoscenza delle condizioni e
delle cose terrene, come il tuo intelletto ha proclamato a voce così alta e con
tanta autorità, ma perché tu potessi raccogliere ciò che avevi seminato nelle
remote età del passato e manifestare sulla Terra la mia perfetta Idea, come tu
la manifesti anche ora nello stato impersonale, nella tua casa celeste.
E tu, ricordalo, sei il
grande Io Impersonale che fa tutto ciò, che muta continuamente l'apparenza
esterna ma che dentro è eternamente lo stesso.
L’infinito succedersi delle
stagioni, la Primavera col suo affaccendato seminare; l'Estate con la sua calda
maturazione; l'Autunno con la sua opulenta raccolta; l'Inverno, con la sua
fredda, tranquilla abbondanza, anno per anno, vita dopo vita, succedentisi
durante secoli ed epoche innumerevoli, sono soltanto l'ispirazione e
l'espirazione del respiro della mia Idea, attraverso la Terra e te, mio
attributo, e tutti gli altri miei attributi, durante il processo di
manifestazione del mio sacro intento.
Si! Io faccio questo
attraverso di te perché tu sei parte di me, perché solo attraverso te, mio
attributo, io posso esprimere me stesso, io posso Essere. Io sono perché tu sei. Tu sei perché io esprimo me stesso. Io sono in te come la quercia è nella
ghianda. Tu sei me come il raggio solare
è il sole. Sei una fase della mia
espressione. Tu, uno dei miei divini
attributi, cerchi eternamente di esprimere la mia perfezione per mezzo della
tua personalità mortale.
Precisamente come l'artista
vede nella sua mente l'immagine perfetta che vuole dipingere, ma la sua mano
non può riprodurre completamente con i rozzi strumenti del pennello e dei
colori le qualità e gli effetti che egli vede, così tu mi vedi nel tuo Sé e sai
che noi siamo uno, ma sei sempre ostacolato a esprimermi perfettamente dalla
imperfezione del materiale terreno di cui è composta la tua personalità umana
con il suo corpo animale, la sua mente mortale, il suo egoistico intelletto.
Eppure io creai il tuo corpo, la tua mente, il tuo intelletto, allo scopo di
esprimere me stesso per mezzo tuo. Feci
il tuo corpo a immagine della mia perfezione; la mente ti diedi perché tu
conoscessi me e le opere mie; ti diedi l'intelletto perché tu interpretassi la
mia Idea che io ispirai alla tua mente.
Ma tu sei stato così distratto dalle fasi umane di questo corpo, di
questa mente, di questo intelletto e dei loro usi esteriori, che hai
dimenticato me, l'una e unica Realtà interna, la cui natura divina io cerco
sempre di esprimere a te e per mezzo tuo.
Ma il tempo s'avvicina in
cui gli usi esteriori non ti distrarranno più, e in cui la mia Realtà ti sarà
rivelata in tutto lo splendore della sua perfezione dentro di te.
Ma Tu, allorché io rivelerò così me stesso,
non sarai più felice di prima, se ciò che ti avrò rivelato non diverrà pane di
vita per te; se non vivrai e non manifesterai la vita che esso rivela.
L’Uso
Di proposito io non ho
esposto chiaramente tutto il come e il perché di queste cose; poiché mi riservo
(quando tu mi chiederai di farlo e quando sarai capace di riceverlo) di
ispirarti dall'interno, con una visione dello sviluppo della mia divina Idea e
della sua finale, perfezionata espressione, molto più vasta di quella qui
raffigurata. Se adesso ti comunicassi il
significato reale delle mie molteplici aspirazioni, prima che tu fossi capace
di sperimentare coscientemente la loro verità, tu non crederesti alle mie
parole né comprenderesti la loro applicazione intima e il modo di
adoperarle. Perciò, mentre io comincio a
svegliare in te la realizzazione che Io sono dentro e rendo sempre più la tua
coscienza umana un canale impersonale per mezzo del quale io possa esprimermi,
ti rivelerò gradualmente la realtà della mia Idea, disperdendo a una a una le
illusioni del tuo lungo passato, le quali mi hanno celato a te, e potrò così
alfine manifestare sulla Terra, attraverso di te, i miei celesti attributi in
tutta la loro umanamente divina perfezione.
Io ti ho dato qui solo un
barlume della mia Realtà, ma precisamente nella misura in cui ciò che ti viene
rivelato ti riesce chiaro. Molto di più
ti sarà dischiuso dall'interno e sarà ben più Meraviglioso di quanto esso ti
sembri ora. Poiché la mia Idea interna,
allorché splenderà finalmente attraverso il tuo involucro di carne, ti
costringerà ad adorarmi e glorificarmi molto al di sopra di tutto ciò che la
tua mente e il tuo intelletto umani concepiscono ora come Dio.
Ma prima che tu possa
divenire conscio di tutto questo, e veramente comprenderlo, tu e la tua
personalità umana dovete rendere possibile a me di rivelarlo, volgendovi a me
dentro, come l'una e unica sorgente, recando a me la coppa assolutamente vuota
del sé, con mente e cuore semplici come quelli di un bambino. Allora, e solo allora, quando nulla della
coscienza personale umana rimarrà a impedire che io ti ricolmi fino a
traboccarne con la coscienza di Me, potrò additarti gli splendori del mio reale
intento, per il quale questo messaggio è soltanto una preparazione esterna.
Tuttavia è giunto per te il
tempo di comprendere qualcosa di tutto questo.
Abbastanza ti è stato rivelato per prepararti a riconoscere la mia voce
che parla dentro di te.
Perciò, procederò ora come
se tu realizzassi che «Io sono» dentro di te.
Tutte le verità che espongo per mezzo di queste pagine, hanno il solo
scopo di imprimere più fortemente nella tua coscienza quegli aspetti della mia
Idea che tu non potresti ancora in modo chiaro ricevere direttamente.
Quanto, di ciò che è scritto
qui, ti appare come verità e ti attira è, quindi, solo una conferma di ciò che
la mia Idea si è finora sforzata di esprimerti dal di dentro. Quanto non ti attira, non ti persuade e non
riconosci come tuo, lascialo; è segno che io non desidero ancora che tu lo
accetti. Ma ogni verità che espongo qui,
avanzerà vibrando, finché non raggiungerà le menti che io ho stimolato a
riceverla; poiché ogni parola è piena della potente energia della mia Idea e
alle menti che percepiscono la verità in esse celata, questa verità diviene una
realtà vivente, essendo essa quella fase della mia Idea che esse sono ora
capaci e degne di esprimere; poiché tutte le menti non sono che aspetti della
mia mente infinita, ossia le parti di essa manifestantisi in forme differenti
di natura mortale. Quando io parlo per
mezzo di queste pagine alla tua mente e ad altre menti, parlo soltanto al mio
sé mortale, pensando con la mia mente infinita e sospingendo la mia Idea in
manifestazione terrena. Precisamente
così, tu subito penserai i miei pensieri e sarai conscio che io parlo
direttamente all’interno della tua coscienza umana, e allora non avrai più
bisogno di ricorrere a questo libro o a nessun'altra mia rivelazione esterna,
scritta o parlata, allo scopo di percepire il mio intento.
Perché, non sono forse io in
te? Non sono io te, e non sei tu uno con me, che vivo nella coscienza di tutte
le menti e mi esprimo per mezzo di esse, conoscendo tutte le cose?
A te non resta che entrare
nella onniscienza della mia Mente e dimorarvi con me, come io dimoro nella mia
Idea nella tua mente; allora tutte le cose saranno tue, come ora sono mie,
essendo solo l'espressione esterna della mia Idea, ed esistendo solo in forza
della coscienza che io diedi loro quando le pensai in esistenza.
E soltanto questione di
coscienza, di pensiero cosciente. Tu sei
separato da me solo perché pensi di esserlo.
La tua mente non è che un punto focale della mia Mente. Solo che tu lo comprenda, ciò che chiami la
tua coscienza è la mia coscienza. Tu non
puoi neppure pensare, e ancor meno respirare ed esistere, senza che la mia
coscienza sia in te. Non lo comprendi?
Ebbene, allora pensa, credi
che tu sei Io, che noi non siamo separati, che non possiamo essere separati;
perché siamo Uno: Io dentro di te e tu dentro di me. Pensa che è così, immagina
risolutamente che è così e veramente all'istante in cui tu sei conscio di questo,
tu sei con me nel Cielo.
Tu sei ciò che credi di
essere. Nulla nella tua vita è reale o
ha valore per te, se non in quanto tu pensi e credi che ne abbia. Non pensare quindi più che sei separato da me
e dimora con me nel Regno Impersonale, ove tutto il Potere, tutta la Sapienza e
tutto l'Amore, la triplice natura della mia Idea, aspettano solo di esprimersi
attraverso di te.
Io ho ormai parlato molto su
questo soggetto e, apparentemente, ho detto la stessa cosa più d'una volta,
benché con differenti parole. Ma ho
fatto ciò espressamente; ti ho presentato il mio intento sotto luci diverse
perché tu possa alfine comprendere la mia divina Impersonalità, che in realtà è
la tua Impersonalità.
Si, Io ho ripetuto e
continuerò a ripetere ancora molte verità, e tu puoi trovar ciò tedioso e non
necessario; ma se tu leggerai attentamente troverai che ogni volta che ripeto
una verità aggiungo sempre qualcosa a ciò che ho già detto e che ogni volta si
fa sulla tua mente un'impressione più forte e più duratura. Se è così, il mio scopo è raggiunto e ben
presto la tua anima realizzerà questa verità.
Ma anche tu che non
comprendi, gusterai ogni parola, e leggerai e rileggerai molte volte e
acquisterai di conseguenza tutte le meravigliose perle di sapienza che io serbo
per te. E questo libro e il suo
messaggio saranno per te, d'ora innanzi, solo una fonte d'ispirazione, ossia
una porta per mezzo della quale tu diverrai idoneo a entrare nello stesso
impersonale e a mantenere dolce comunione con me, tuo Padre nel Cielo, mentre
t'insegnerò tutte le cose che tu desideri sapere.
Ho raffigurato lo stato
impersonale da molti punti di vista, allo scopo di renderlo cosi familiare che
tu possa infallibilmente distinguerlo da tutti gli stati inferiori e imparare a
dimorare coscientemente in esso a volontà.
E, quando potrai coscientemente dimorare in esso in modo che le mie
parole ovunque e in qualunque tempo proferite possano sempre trovare
accoglienza e comprensione nella tua mente, allora ti permetterò di adoperare
certe facoltà che ho risvegliato in te.
Queste facoltà ti renderanno capace di vedere sempre più chiaramente la
realtà delle cose, specialmente le debolezze, le colpe, le mancanze, come anche
i tratti belli e piacevoli, nelle personalità che ti circondano. Ma tu sarai reso atto a scorgere queste
colpe, queste mancanze, non perché tu possa criticare o giudicare ì tuoi
simili, ma perché io possa far sorgere in te la risoluzione di sopraffare, di
sopprimere quelle colpe e quelle mancanze della tua personalità. Poiché, bada! Tu non le rileveresti se non le avessi ancora
in te stesso; giacché io, dentro, non avrei più bisogno di richiamare a esse la
tua attenzione.
Siccome tutte le cose sono
fatte per essere adoperate e soltanto per questo, studiamo un po' quale uso tu
hai fatto finora di altre facoltà, doni e poteri che ti ho dato. A quest'ora tu sarai convinto che io ti ho
dato ogni cosa: tutto ciò che hai, che sei, sia buono o cattivo, gioia o
dolore, successo o insuccesso, ricchezza o povertà, tutto io ti ho dato o ho
attratto a te. A quale scopo? Per
adoperarlo a svegliarti al riconoscimento di me quale Donatore. Così, anche prima di tale riconoscimento,
tutte le cose che possedevi avevano la loro utilità: e se tu non eri conscio
della loro utilità era solo perché non potevi riconoscere me quale
Donatore. Né tu potevi riconoscermi come
tale finché non sapevi che Io sono il Donatore.
La tua personalità, infatti, si era così immersa nel travaglio di
liberarsi dì certe cose che ti avevo detto, o di buttarle per altre che credevi
migliori, che naturalmente non potevi neppure sognare e ancor meno riconoscere
Me, il tuo Sé, come il Donatore. Ora,
invece, tu riconosci Me come il Donatore, come l'intima essenza, il Creatore di
tutte le cose nel tuo mondo e nella tua vita e perfino del tuo presente
atteggiamento verso queste cose.
Entrambe queste disposizioni
d'animo sono opera mia; sono soltanto le fasi esterne del processo che io
adopero nell'esprimere la mia Idea della tua perfezione interna; la quale
perfezione, essendo la mia perfezione, si sviluppa gradatamente dal tuo
interno. Man mano che tu approfondisci
meglio questo, ti sarà rivelato lo scopo delle cose, delle condizioni e delle
esperienze che ti mando. Poiché allora
tu comincerai a scorgere qualche barlume della mia Idea interna e, scorta
questa Idea, tu comincerai a conoscere me, il tuo Sé reale. Ma prima che tu possa veramente conoscermi,
devi imparare che tutte le cose che io ti do sono buone e servono per servire
me; che tu, personalmente, non hai interesse né diritto su di esse e che
giovano solo in quanto tu le metti a tal servizio. Io posso esprimere per mezzo tuo bellissime
sinfonie di suoni, di colori, di immagini, sotto forma di musica, pittura e
poesia, secondo la terminologia mortale, e le opere tue possono talmente
colpire gli altri da farti acclamare come uno dei grandi del giorno. Posso parlare per mezzo della tua bocca o
ispirarti a scrivere molte bellissime verità, che attirano a te molti seguaci i
quali ti salutano come il predicatore, l'istruttore più meraviglioso. Posso perfino risanare per mezzo tuo certe
malattie, cacciare demoni, far vedere i ciechi, camminare gli sciancati e
compiere altre opere stupefacenti che il mondo chiama miracoli.
Sì, io posso fare per mezzo
tuo tutto ciò, ma nulla di ciò gioverà alla tua personalità se tu non
adopererai, non applicherai queste armonie di suoni in ogni tua parola, di modo
che esse sembrino a tutti gli uditori una dolce musica celeste; se il tuo senso
del colore e della proporzione non si manifesteranno nella tua vita in modo che
da te fluiscano solo pensieri gentili, elevati, salutari, provando così che la
sola vera arte è quella di vedere chiaramente la mia perfezione in tutte le mie
umane espressioni e di permettere al potere vivificatore del mio amore di
riversarsi attraverso di te nei loro cuori, raffigurando alla loro visione
interna la mia immagine ivi celata.
Così pure nessuna autorità
potrai esercitare, siano pure meravigliose le verità che io dico o le opere che
io compio per mezzo tuo, se tu, tu stesso, non vivi queste verità ogni giorno,
ogni ora; se non fai servire queste opere come un costante memento di me e del
mio potere che io riverso largamente per te, mio diletto, e per tutti, perché
sia adoperato al mio servizio.
E a te, a cui apparentemente
non ho elargito nessuno di tali doni e che ti reputi indegno e non ancora
abbastanza avanzato per servirmi in quel modo, a te io dico: precisamente nella
misura in cui tu sinceramente riconosci me dentro e cerchi con vero fervore di
servirmi, precisamente in quella misura io ti adopererò; non importa quale sia
la tua personalità, non importano le sue colpe, le sue tendenze, le sue
debolezze. Io farò compiere anche a te,
che cerchi di servirmi così, molte cose meravigliose nel risvegliare e
vivificare i tuoi simili a un uguale riconoscimento di me. Io farò in modo che tu possa influenzare le
vite di molti di quelli che vengono a contatto con te, ispirandoli e
innalzandoli a più alti ideali, modificando il loro modo di pensare e il loro
atteggiamento verso il loro prossimo e quindi verso di me.
Sì, tutti voi che cercate di
servirmi, non importa quali siano i vostri doni, io vi renderò atti a essere
una forza vitale per il bene della comunità, trasformando il tenore di vita di
molti, ispirando e plasmando le loro aspirazioni e ambizioni, divenendo insomma
un fermento benefico in mezzo alle attività mondane in cui vi collocherò.
Ma tu per intanto non saprai
nulla di tutto questo. Tu forse aneli
ancora a servirmi e brami una coscienza più intima di me, credendo di non fare
nulla, di commettere molti errori e di non riuscire a vivere il tuo alto ideale
di me; non comprendendo che questo anelare e bramare sono appunto i canali per
mezzo dei quali io riverso la mia forza spirituale, che essendo completamente impersonale,
viene adoperata da te senza avere coscienza che sono io dentro di te che
l'adopero, per elaborare il mio intento nel tuo cuore e nella tua vita e nel
cuore e nella vita degli altri miei e tuoi «sé».
Così, quando arriverai
alfine a comprendere tutto questo, come certamente arriverai e lo proverai con
l'uso pratico di tutto ciò che possiedi in mio servizio, io ti darò
gradatamente la forza e l'abilità di usare coscientemente e impersonalmente il
mio Potere, la mia sapienza e il mio Amore, nell'espressione della mia Idea
divina che si sforza eternamente di manifestare per mezzo tuo la sua
perfezione.
Vedrai perciò ben presto che
la tua personalità umana, con tutte le sue facoltà, poteri e possessi, i quali
in realtà sono miei e che agiscono per mezzo tuo, è pure completamente per il
mio servizio e che vero successo e soddisfazione non si possono trovare che in
tale servizio. Come il seme piantato
sviluppa la pianta, così tale uso sviluppa l'abilità di usare coscientemente
tutte le mie facoltà spirituali nell'espressione finale, perfetta, della mia
Idea, che può essere espressa solo per mezzo della tua personalità umana.
Anime compagne
Esaminiamo ora alcune delle
cose che io ti ho dato, specialmente quelle delle quali tu non puoi ancora
riconoscerne come il Donatore.
Tu pensi, forse, che la
posizione che occupi attualmente nella vita non sia la più adatta
all'espressione della mia Idea che incalza entro di te. Se così è, perché non esci da codesta
posizione e non vai in quella che sceglieresti?
Il fatto stesso che tu fai o non fai o non puoi fare ciò, prova che, per
adesso, tale posizione è la più adatta a svegliare in te certe qualità
necessarie alla mia perfetta espressione e che io, il tuo Sé, ti costringo a
rimanervi finché tu non riconosca il mio intento e il significato nascosto nel
potere che codesta posizione ha di turbare la tua pace di mente e di mantenerti
così insoddisfatto.
Quando tu avrai riconosciuto
il mio significato e il mio proposito e avrai deciso di rendere tuo il mio
proposito, allora, solo allora, ti darò la forza di uscire da codesta posizione
e di passare in ~un'altra che ho previsto per te.
Forse tu trovi che il marito
o la moglie che ti ho dato sono ben lungi dal convenirti e dall'essere capaci
di aiutarti nel tuo risveglio spirituale, ch'essi sono anzi un impedimento e un
danno. E, tu, puoi avere segretamente
desiderato di lasciare e perfìno aver coltivato l'idea di abbandonare quel
compagno (o compagna) per un altro che è affine a te nelle aspirazioni e nella
ricerca e che quindi ti sembra più vicino al tuo ideale. Tu puoi sfuggire alla mia scelta primitiva,
se vuoi, ma sappi che non puoi sfuggire alla tua personalità; che nella sua
brama egoista di un compagno spirituale, tu sviluppi ancora di più il lato
egoistico della tua natura; mentre un compagno antipatico ti obbliga a
ripiegarti su te stesso, a volgerti all'interno, dove io dimoro.
Così pure un compagno
amabile, fedele, condiscendente incoraggerebbe in te soltanto l'egoismo e la
superbia, se tu non dimori ancora nella coscienza del mio amore impersonale;
mentre un compagno tormentoso ti fornisce appunto la disciplina dell'anima di
cui hai bisogno ancora e t'insegna il valore dell'opposizione e del dominio di
se stessi.
Solo che tu lo sapessi,
colui che assume la parte del tuo presente compagno è in realtà un angelo del
Cielo, uno degli attributi del mio Sé divino, venuto a te per insegnarti con il
dispotismo e l'opposizione, con l'egoismo, la durezza, il rigore - i quali sono
soltanto ombre di qualità che esistono in te che la luce della mia Idea dentro,
irradiando attraverso la tua annebbiata personalità, getta sull'anima del tuo
compagno, oscurandola, inceppandola, legandola alla sua personalità,
magnificando e nello stesso tempo distorcendo queste ombre di qualità nella sua
personalità in modo che esse vengano innanzi audacemente, ostentando davanti a
te il potere di turbarti e di tormentarti; per insegnarti che solo quando tu
avrai purificato la tua personalità di tali qualità, in modo che il mio sacro
amore possa esprimersi, tu potrai essere liberato dalle condizioni che ora
turbano tanto la tua mente e rendono così infelice la tua anima.
Poiché, sappilo, quell'anima
dolente e incatenata, questo angelo del cielo, questa altra parte di me e di
te, è venuta a te e batte le sue ali contro la gabbia chiusa della tua
personalità in cui tu l'aiuti a restar chiusa, mentre essa continuamente anela
e si forza di chiamare a espressione attraverso te l'amore impersonale, la
tenera, attenta cura verso gli altri, la calma della mente, la pace dei cuore,
il sereno e fermo impero di sé che possono spezzare i ceppi, aprire le porte e
permetterle di uscire nella libertà del suo glorioso essere ed essere per te il
suo vero sé; soltanto allorché tu potrai vedere in quest'anima tutta la sua
divina bellezza, benché ora ammalata e indebolita dai suoi ceppi terreni, sarà
possibile per te trovare e riconoscere l'ideale che cerchi.
Poiché quell'Ideale non
esiste all'esterno, in qualche altra personalità, ma solo dentro, nella tua
controparte divina, che è Io, il tuo Sé superiore, immortale. È solo la mia
Idea di questo tuo perfetto Sé, che si sforza di esprimersi e manifestarsi
mediante la tua personalità, che ti mostra le apparenti imperfezioni nel
compagno che io ti ho dato.
Tempo verrà, ad ogni modo,
in cui tu cesserai di cercare al di fuori l'amore e la simpatia, la
considerazione e l'aiuto spirituale, e in cui ti volgerai completamente a me
dentro, e allora queste apparenti imperfezioni spariranno; allora tu vedrai nel
tuo compagno soltanto il riflesso dell'amore altruista, della dolcezza, della
fiducia, della fedeltà e lo sforzo costante a rendere gli altri felici, tutte
qualità che irradieranno luminosamente e di continuo dal tuo proprio cuore.
Forse tu non puoi ancora credere
completamente tutto questo e domanderai se io, il tuo Sé, sono proprio
responsabile della tua presente posizione nella vita e se proprio io scelsi per
te il tuo presente compagno. Se è così,
è bene che tu ti interroghi finché tutto sia evidente. Ma, ricorda, io parlerò in modo molto più
chiaro direttamente dall'interno, solo che tu ti rivolga fiducioso a me per
aiuto. Poiché, io serbo sempre i miei
più sacri segreti per quelli che si rivolgono a Me e che nutrono fede profonda
e perseverante che io posso e voglio provvedere a ogni loro necessità. Ma a te, che non puoi ancora fare questo, io
dico: se il tuo Sé non ti mise dove ti trovi e non ti diede il compagno che
hai, perché allora tu sei così? Perché
hai quel compagno?
Pensaci.
Io, il Tutto, il Perfetto,
non commetto errori.
Sì, ma, tu dici, la
personalità ne commette. E la
personalità scelse quel compagno, e forse non ha meritato miglior posizione.
Ma che cosa e chi fece
scegliere alla personalità proprio quel compagno e quella posizione? Chi scelse e collocò quel compagno in modo
che tu potessi sceglierlo e chi ti fece nascere, fra tutti i paesi, proprio in
questo paese e in questa città, fra tutte le città del mondo, e proprio in
questo tempo? Perché non in un'altra
città e cento anni dopo? Fu la tua
personalità che fece queste cose?
Rispondi sinceramente a
queste domande dinanzi a te stesso e imparerai che io, Dio in te, il tuo
proprio Sé, faccio tutte le cose che tu fai e le faccio bene.
Le faccio nell'esprimere la
mia idea, che cerca di manifestarsi continuamente in forma esteriore quale
perfezione attraverso di te, mio vivente attributo, pur restando nell'eterno
interiormente.
Quanto alla tua vera «anima
compagna» che qualcuno ti ha indotto a credere che ti aspetti in qualche posto,
smetti di cercarla; poiché essa non esiste al di fuori, in qualche altro corpo,
ma dentro la tua anima.
Poiché ciò che in te chiede
complemento è solo il tuo senso della mia presenza, dell'Io dentro, anelante di
essere riconosciuto; Io, la tua controparte divina, la tua parte spirituale, la
tua altra metà a cui soltanto tu devi essere unito, prima che tu finisca ciò
che sei venuto a esprimere in Terra.
Questo è invero un mistero
per te che non sei ancora sposato nella coscienza al tuo Sé impersonale. Ma non dubitare; se tu verrai in completa
rinuncia e non ti curerai d'altro che dell'unione con me, ti schiuderò le
dolcezze dell'estasi celeste che da lungo tempo ho in serbo per te.
L’Autorità
A te che senti ancora il
desiderio di leggere libri, credendo di trovare in essi una spiegazione dei
misteri che ora ti nascondono il significato delle espressioni terrene della
mia Idea, io dico: è bene che, seguendo gli impulsi che io ti mando, tu cerchi
così all'esterno altre interpretazioni del significato che la mia Idea esprime
per mezzo di essi; io renderò tale ricerca proficua per te, benché non nella
maniera che tu immagini. E anzi bene che
tu cerchi in insegnamenti, filosofie e religioni di tempi antichi, o in quelli
di altri popoli e di altre razze, la verità che io desidero esprimerti, perché
anche quella ricerca non sarà senza profitto.
Ma verrà il momento in cui tu comprenderai che i pensieri di altre menti
e gli insegnamenti di altre religioni, siano essi pur veri e belli, non sono
ciò che io voglio per te; poiché io ho riserbato per te pensieri e insegnamenti
che sono tuoi, soltanto tuoi, e che io ti darò in segreto, quando sarai pronto
a riceverli. E quando il tempo verrà,
come inevitabilmente deve venire, in cui tu, insoddisfatto della tua ricerca
fra gli insegnamenti delle varie religioni, filosofie e culti che ora ti
interessano, diverrai scoraggiato e sentirai di non esserti avvicinato di più
al raggiungimento dei poteri e dello sviluppo spirituale descritti con tanta
autorità, e che credevi posseduti dagli scrittori dei libri, dagli insegnanti
delle filosofie e dai promulgatori delle religioni, allora io ti mostrerò che
mentre tutti questi libri, insegnamenti e religioni furono originariamente
ispirati da me, e hanno fatto e fanno ancora la loro parte eccitando i cuori di
molti, è ora conveniente per te cessare di rivolgerti a qualsiasi autorità
esterna e limitare invece il tuo studio al mio libro di vita, guidato e
istruito da me, interamente, da me soltanto.
Se tu fai questo con sincerità e con fervore, troverai che io ti ho
scelto per essere il gran sacerdote di una religione la cui grandezza e il cui
splendore saranno, in confronto a tutte le altre presentate finora alla tua
comprensione, come la luce del sole in paragone dello scintillio d'una
lontanissima stella.
Riconoscerai, che le antiche
religioni, furono date ai miei popoli di tempi remoti e che le religioni di
altre razze sono per i miei popoli di quelle razze, ma che nessuna di esse è
per te; anche se io le ho portate a tua conoscenza e ti ho additato in esse
molte cose meravigliose che ti spinsero a una più decisa ricerca di me nei loro
insegnamenti. Ma io ti dico che queste
sono cose del passato e non hanno più nulla a che fare con te. t venuto il
momento, se puoi vederlo, in cui devi mettere da parte tutta la conoscenza
accumulata, tutti gli insegnamenti, tutte le religioni, tutte le autorità,
anche la mia autorità, quale è espressa in questa e in altre rivelazioni
esterne; poiché io ti ho risvegliato alla coscienza della mia presenza dentro
di te, al fatto che ogni autorità, insegnamento o religione, venendo da una
sorgente esterna, sia pure alta e sacra, non può più avere alcuna influenza su
di te, tranne che come mezzo per farti rivolgere a me dentro, alla mia autorità
decisiva in tutte le questioni, di qualunque natura.
Perché, dunque, cercare
nelle cose del passato, nelle religioni, nella conoscenza umana o in altre
esperienze, l'aiuto e la guida che io solo posso dare?
Dimentica tutto ciò che è
stato. Il passato è morto. Perché gravare la tua anima del peso di cose
morte?
Nella misura in cui ti
attieni alle cose passate, tu vivi nel passato e non puoi avere nulla a che
fare con me, che dimoro nel sempre presente ora,nell'eterno. Nella misura in cui ti attacchi ad atti,
esperienze, religioni o insegnamenti del passato, altrettanto essi annebbiano
la visione della tua anima, nascondendoti me e impedendoti sempre di trovarmi,
finché tu ti liberi dalla loro influenza oscurante e passi dentro, nella luce
della mia coscienza impersonale che non conosce limitazioni e penetra
nell'Infinità, Realtà di tutte le cose.
Così pure non ti riguarda il
futuro. Chi aspetta il futuro, per la
sua perfezione finale, è incatenato al passato e non può divenire libero finché
la sua mente non sia più carica delle conseguenze delle sue azioni, ed egli
riconosca me come sua unica guida e getti su di me ogni responsabilità.
Tu, che sei uno con me, sei
perfetto ora, e fosti sempre perfetto e non conoscesti mai giovinezza né
vecchiaia, né nascita, né morte.
Tu, il Perfetto, non hai
nulla a che fare con ciò che è stato e ciò che sarà. Nulla ti riguarda, fuorché l'eterno ora. Solo ciò che ti si presenta immediatamente ti
riguarda; cioè come tu debba esprimere perfettamente la mia Idea qui e adesso,
nelle condizioni in cui ti ho messo apposta per tale espressione. Compiuta l'opera tua, perché non lasciarla
dietro di te, invece che trascinartela a gravare sulla mente e sulla tua anima
con conseguenze che sono soltanto gusci vuoti da cui hai estratto il cibo?
Tutto questo si applica alla
reincarnazione, alla cui credenza molte menti sono fortemente incatenate.
Che cosa hai a che fare tu,
il Perfetto, l'Eterno, con incarnazioni passate o future? Può il Perfetto aumentare la sua perfezione?
O l'Eterno uscire o tornare all'eternità?
Io sono, e tu sei uno con
me, e sempre fummo e sempre saremo. Il
tuo Io sono dimora e si reincarna in tutti i corpi con l'unico intento di
esprimere la mia Idea.
L’Umanità è il mio
corpo. In esso io vivo, muovo e ho il
mio essere, esprimendo la mirabile luce della mia Idea per mezzo dei miei
attributi, il cui celeste splendore è oscurato e distorto alla visione umana
dalle miriadi di imperfette e offuscate facce dell'intelletto umano.
Io e tu, che sei uno con me,
ci reincarniamo nell'Umanità come la quercia si reincarna nelle sue foglie e
nelle sue ghiande, una stagione dopo l'altra, e ancora nelle migliaia di querce
che nascono dalle migliaia di ghiande e dalle querce che da esse verranno, una
generazione dopo l'altra.
Ma tu dici di ricordare
qualche tua vita passata. Davvero? Ne
sei sicuro?
Ebbene, che significa
ciò? Appunto l'averti io concesso di
intravedere un bagliore della realtà di una delle mie passate espressioni, per
farti meglio comprendere il mio disegno, che esprimo ora a te, non è una prova
data da me che tu personalmente fosti il mio tramite per tale espressione? Poiché non mi esprimo io attraverso tutti i
tramiti e tu con me? E non siamo noi la
Vita e l'intelligenza di tutte le espressioni, non importa quali siano il loro
carattere, la loro età, la loro razza?
Ma se ti piace di credere che tu realmente fosti quell'espressione,
ebbene, io farò in modo che tale credenza ti sia di giovamento; ma solo in
quanto essa concorrerà a prepararti alla grande realizzazione che verrà dopo.
Intanto tu sei strettamente
incatenato. La tua personalità, con i
suoi desideri egoistici e con le sue egoistiche ricerche, è ancora legata mani
e piedi al passato e cerca nel futuro la sua liberazione, dopo l'esaurimento di
tutte le conseguenze delle sue azioni.
Essa, domina la tua mente e il tuo intelletto, con la falsa credenza
della nascita e della morte e che tale sia la tua sola via per l'emancipazione
finale e per l'unione con me, impedendoti di riconoscere la nostra eterna e sempre
presente unità e di comprendere che tu puoi liberarti in qualunque momento tu
voglia. Poiché, soltanto la personalità
nasce e muore, cerca e si sforza di prolungare il suo soggiorno nel corpo e
nella vita terrena e poi di tornare ad altri corpi dopo che io non ho più
bisogno di quello che ha.
Ed è solo a questa
personalità che tu sei legato, dalle credenze e dalle opinioni che essa ha
innestato in te attraverso le età durante le quali ha tenuto la tua mente
occupata con tali illusioni; solo quando tu puoi innalzarti alla realizzazione
della tua divina immortalità, onnipotenza e intelligenza, e quando riesci a
deporre tutte le credenze e le opinioni personali, solo allora puoi liberarti
da questa falsa relazione e assumere la tua vera posizione di maestro e di re,
uno con me, seduto sul trono del Sé; costringendo la personalità a prendere il
suo posto naturale di servo e di suddito, pronto e volonteroso a obbedire al
mio minimo ordine, divenuto così uno strumento degno di essere da me adoperato.
Intermediari e Intercessori
O tu, che nel tuo desiderio
di servirmi sei entrato in una chiesa, in un'organizzazione religiosa, in una
società occulta, in un qualunque ordine spirituale, credendo di far cosa grata
a me con l'aiutarne e appoggiarne l'opera, nella speranza di ricevere in cambio
favori speciali da me, ascolta queste mie parole e medita su di esse.
Sappi, innanzitutto, che già
mi compiaccio di te poiché tu non fai nulla che io non ti faccia fare e quanto
fai è per compiere il mio intento, anche se a volte può sembrarti di agire
contro il mio volere e solo per soddisfare i tuoi desideri. Sappi, inoltre, che io provvedo a tutte le
menti tutte le esperienze della loro vita, che le utilizzo unicamente per
preparare il loro corpo, risvegliare il loro cuore e sviluppare la loro
coscienza in modo che possano comprendersi e così esprimere per mezzo loro la
mia Idea. Mediante queste esperienze io
ispiro alle menti barlumi di me e della mia Idea e ho parlato, con tali
ispirazioni, a molti che hanno raccolto le mie parole, le hanno scritte in
libri e le hanno insegnate ad altre menti.
Con tali parole ho risvegliato i cuori e la coscienza di quanti erano
pronti a riceverle, anche se gli scrittori e gli istruttori non comprendevano
il mio intento.
Molti di quelli le cui menti
ispiro così, io li faccio diventare istruttori e guide di altri; ed essi,
organizzando chiese, società e culti, attirano ricercatori e seguaci di modo
che io, mediante parole che dico per mezzo loro, possa risvegliare i cuori e la
coscienza di quelli che sono preparati a riconoscermi. Ma sono Io,
l'Impersonale interno, che fa tutto ciò, e gli istruttori e le guide,
personalmente non fanno nulla; servono soltanto come canali attraverso i quali
io posso esprimere la mia Idea alla coscienza di quelli che a tale scopo attiro
a essi. Poiché la mente è soltanto un
canale e l'intelletto uno strumento che io adopero impersonalmente, dovunque e
in qualunque tempo sia necessario, per esprimere la mia Idea, solo quando il
cuore si è risvegliato e si è aperto a contenermi, la personalità può, con la
sua mente e il suo intelletto, comprendere coscientemente il mio intento,
allorché Io mi esprimo attraverso la mia Idea.
Tu, nel tuo desiderio di
servirmi, puoi aver trovato in qualche istruttore o in qualche guida una
personalità che, dalle meravigliose parole che io esprimo per mezzo suo, sembra
contenerne già ora nel suo cuore. Nei
tuoi dubbi, nella tua brama di essermi gradito e nella tua paura di spiacermi
disobbedendo ai miei comandi, sei forse andato da qualcuno di quegli
istruttori, che probabilmente asserivano di essere sacerdoti o sacerdotesse
dell'Altissimo, e hai creduto di poter avere per mezzo di essi il mio
messaggio, o parole di aiuto e di consiglio da qualche «maestro» o «guida» del
mondo spirituale, reputato da te mio emissario.
Fa pure questo, se
vuoi. Anzi, sono io che ti offro tale
possibilità, se non vuoi o non puoi contentarti di confidare in me e di
aspettare che Io ti risponda e ti aiuti a mio tempo e a modo mio.
Sì, ti mando perfino da
questi sacerdoti e da queste sacerdotesse e lascio che tu riponga in essi la
tua fiducia e la tua fede; lascio che essi ti nutrano di tutti gli insegnamenti
e consigli «spirituali» provenienti da tali «maestri» e «guide» che tu puoi
ricevere; affinché, in dolore e umiliazione per il disinganno che
inevitabilmente sussegue, tu sia ancora una volta respinto su te stesso,
sull'Istruttore interno, su di Me, sul tuo vero Sé.
Hai avuto tante delusioni,
ti sei sottoposto a tutte le discipline, hai dato tutto il tuo ardore, tutta la
tua devozione - per non parlare del tuo denaro e dei tuoi servigi - credendo di
aiutare il mio lavoro; invece tutto ciò ti era carpito e veniva adoperato per
costruire e rafforzare il potere personale e il prestigio di tali
istruttori. Essi ti hanno alimentato con
sottili adulazioni e promesse di avanzamento spirituale, usando un'abile
sofistica sotto forma di altisonanti insegnamenti spirituali, allo scopo di
tenerti legato a essi e di farti continuare a onorarli, tenendo sempre su di te
la minaccia del mio malcontento se tu non davi loro indiscussa fede e
obbedienza. Tutto questo io ti porto,
perché è ciò che desideri e cerchi, e il desiderio è invero l'agente della mia
volontà.
Tu puoi anche aver dato il
tuo amore e la tua devozione a qualche istruttore visibile o invisibile, bene
intenzionato forse, e spiritualmente saggio, il quale ti sembra non possa
essere classificato tra coloro che ho menzionato, e avesse ricevuto
insegnamenti che ti paiono d'inestimabile valore. Tutto ciò è bene, finché senti il bisogno di
ricevere; poiché io do quanto appaga i tuoi desideri. Sappi, però, che tutto ciò è vano e non porta
i risultati che cerchi. Poiché la
ricerca di un conseguimento spirituale è della personalità; è quindi egoistica
e conduce solo alla delusione.
Ma, se ben guardi, è appunto
nella disillusione che raggiungi i veri risultati; poiché io stesso te li
preparai e ti condussi verso di essi, presentandoti la possibilità di avere
aiuto da qualche istruttore umano; le disillusioni e le umiliazioni te le
procurai apposta, perché tu, divenuto di nuovo più umile e docile come un
piccolo fanciullo, ascoltassi e obbedissi alla mia parola proferita dentro di
te e, ascoltandola, potessi entrare nel mio Regno. Tutte le ricerche esterne finiranno così e ti
riporteranno solo e sempre a me, stanco, nudo, affamato, disposto ad ascoltare
me e a fare qualunque cosa anche solo per una crosta del mio pane, che nella
tua presunzione prima disdegnavi. Ma
ora, se ne hai abbastanza d'insegnamenti e d'istruttori e sei sicuro che dentro
di te è la sorgente d'ogni sapienza, queste parole porteranno al tuo cuore una
gioia ineffabile. Poiché non confermano
esse ciò che tu hai già sentito dentro di te come vero?
A te, che ancora non puoi
vedere questo e che hai bisogno di un intermediario, io ho provveduto con la
storia del Cristo crocifisso per la tua redenzione, raffigurandoti in essa come
desidero che tu viva, in modo che, attraverso la crocifissione della tua
personalità, tu possa innalzarti alla coscienza dell'Unità con me.
Ma a te, che sei forte
abbastanza per comprenderlo, io dico che non occorre intermediario fra te e me,
poiché noi siamo già Uno. Se tu puoi
appena percepire questo, tu puoi venire direttamente e immediatamente a me nella
tua coscienza e io, Dio dentro di te, ti accoglierò e tu dimorerai con me in
eterno, come fa mio figlio Gesù, l'Uomo di Nazaret, per mezzo del quale io mi
esprimo ora, come duemila anni fa, e come un giorno mi esprimerò per mezzo tuo.
A te, che vorresti sapere
come e perché io dico queste cose tanto belle e spirituali attraverso
personalità che falliscono nel vivere gli insegnamenti che essi danno per
propri, io dico: io adopero tutti i mezzi di comunicazione impersonalmente per
esprimere il mio Intento. Alcuni ho
preparato a essere mezzi di espressione migliori di altri, pur non conoscendo
essi personalmente nulla di me. In
alcuni ho risvegliato il cuore in modo che possano meglio contenermi e divenire
coscientemente più uniti con me. Alcuni,
così, sono divenuti Uno con Me, non sono più separati da me nella loro
coscienza e io vivo, mi muovo ed esprimo in essi il mio Essere.
Fin dai primordi della Terra
io ho preparato i miei sacerdoti, i miei profeti, i miei Messia, perché
mostrare al mondo la mia Idea, la mia Parola che diventerà finalmente carne.
Ma che io parli per mezzo di
un sacerdote, di un profeta, di un messia, di un piccolo bimbo o del tuo
peggiore nemico, ogni parola che in modo vitale fa appello a te, è la parola
dell'Io sono di te che parla attraverso l'organismo di quell'intermediario alla
coscienza della tua anima.
Quando alcuni sono riuniti
ad ascoltare la mia Parola, proferita da uno dei miei sacerdoti, non è il
sacerdote, ma sono Io, nel cuore di ciascuno degli ascoltatori, che attiro dal
sacerdote le parole vitali che penetrano profondamente nella coscienza di
ciascuno degli uditori. Il sacerdote non
sa che cosa nelle sue parole commuova gli astanti e non comprende neppure il
mio Intento nelle parole che dice. Ma
Io, dentro di lui, attraggo dalla devozione e dalla fede in Me, coscientemente
e incoscientemente espresse da tutti quelli che sono riuniti intorno a lui, la
forza spirituale che serve come canale di congiunzione mediante il quale Io
raggiungo la coscienza di quelle menti preparate a comprendere il mio
intento. Poiché, quantunque io dica per
tutti le stesse parole, in effetti esse contengono un messaggio distinto per
ciascuno e ciascuno comprende solo il messaggio che dico a lui; perché Io dentro
di te scelgo dalle parole il significato che intendo per te e così per ogni tuo
fratello, dentro di esso; per tutti scelgo il significato che intendo per
ciascuno di essi.
Quando due o tre sono
riuniti insieme in mio nome, io sono in mezzo a essi; poiché l'Idea che li ha
raccolti è la mia Idea, da Me dentro ciascuno ispirata, e con l'unione delle
loro aspirazioni verso di Me, io cerco un canale per mezzo del quale rendo la
coscienza di ciascuna di quelle anime capace di afferrare barlumi di Me nella
misura delle sue possibilità.
Io faccio in modo che ogni
sacerdote, ogni istruttore, ogni intermediario, senta istintivamente questo
poiché tutti sono miei ministri, scelti da me.
Così pure sveglio nel loro cuore il desiderio di circondarsi di seguaci,
per poter risvegliare nei cuori di quelli che sono pronti una coscienza della
mia presenza dentro di loro. Il sacerdote, l'istruttore, l'intermediario,
possono non aver mai riconosciuto la mia presenza dentro di loro e pensare che
io sia personificato in qualche maestro o in qualche Dio, o in qualche salvatore
fuori di loro; pure, per mezzo di certe parole che faccio pronunziare ai miei
ministri, insieme alla forza spirituale fornita dai vari aspiranti, io posso
risvegliare la coscienza dell'anima di coloro che ho condotto a quei miei
ministri, alla reale comprensione di Me, l'Uno Impersonale, che risiede
nell'intimo, nel cuore di tutti e di ciascuno.
Poiché l'Io sono del mio
ministro e l'Io sono di ogni seguace è Uno; uno in coscienza, uno in
comprensione, uno in amore, uno in
scopo, il quale è il compimento della mia Volontà.
Questo Io sono, che è
interamente impersonale e che non conosce tempo né spazio, né differenti
identità, utilizza solo le personalità dei ministri e dei seguaci e l'occasione
del contatto personale come mezzo per dare voce alla mia Idea, che sempre si
sforza dall'interno di esprimersi esternamente.
I ministri che approfittano
della confidenza e della fede dei miei seguaci e le adoperano per avvantaggiare
i propri interessi privati, io li sveglio a suo tempo al riconoscimento del mio
volere e della mia Idea. Questo
risveglio è però tutt'altro che piacevole per le loro personalità, e quasi
sempre cagiona molte sofferenze e umiliazioni: ma le anime gioiscono e cantan
lodi a me quando il fatto avviene.
Non stupirti, dunque, se
talvolta odi meravigliose parole di Verità da labbra apparentemente disadatte a
proferirle e da persone che forse non ne comprendono tutto il significato; né
del fatto che spesso semplici seguaci si risvegliano prima dei loro istruttori
e si sviluppano più di essi. Io, che
dimoro tanto nell'istruttore che nei suoi seguaci, scelgo differenti condizioni
e fornisco diverse vie per l'espressione dei miei attributi in ogni anima,
adattando ciascuna di esse al tempo e al luogo in cui possono completarsi e
aiutarsi meglio a vicenda; unendole così tutte nella più armoniosa espressione
possibile della mia Idea, a seconda delle circostanze.
Maestri
O tu, che ti attieni ancora
all'Idea, professata in varie dottrine, che io provvedo un maestro, un
istruttore divino, a ogni aspirante all'unione con me: ascoltami.
Ti ho permesso in passato
d'immergerti in ogni sorta di libri e d'insegnamenti mistici e occulti,
incoraggiando il tuo desiderio di conseguire i poteri necessari a raggiungere
l'unione con me, in quegli insegnamenti preconizzata, fino a risvegliare in te
una lieve coscienza del possesso di tali poteri.
Ti ho permesso di credere
che, praticando certi esercizi, respirando in dato modo, proferendo parole
speciali, tu potessi dall'invisibile attirare un maestro che ti aiuti a
prepararti per alcune iniziazioni che ti farebbero ammettere a un grado
avanzato in qualche Ordine segreto, nei piani interiori dell'esistenza, dove
molto della mia divina sapienza ti sarebbe dischiuso. Non solo l'ho permesso, ma ero io stesso che
ti conducevo a quei libri, che t'ispiravo quei desideri, che fissavo nella tua
mente quelle credenze; ma non per lo scopo che tu immagini.
Infatti, io ti ho portato
attraverso tutti quegli insegnamenti e desideri cercando di mostrare alla tua
mente umana le forze che adopero per esprimere la mia Idea Divina.
Ho raffigurato queste forze
come gerarchie celesti e, perché il tuo intelletto umano potesse meglio
comprendere, le ho raffigurate come Angeli o Esseri Divini, agenti ed esecutori
impersonali del mio volere, impegnati nel processo di espressione della mia
Idea, che era fin dal principio. Ma tu
non hai compreso. Il tuo intelletto
umano, innamorato della possibilità d'incontrare e comunicare con uno di questi
Esseri, come era asserito in alcuni insegnamenti, li personificò, anelò alla
loro apparizione, immaginando che essi s'interessassero dei tuoi affari umani e
che, vivendo secondo certe regole, stabilite in certi insegnamenti, tu avresti
potuto propiziarteli in modo che essi ti avrebbero aiutato a conseguire il
Nirvana o l'immortalità.
Ebbene, io ho permesso che
tu ti abbandonassi a tali illusioni, lasciandoti agognare e pregare e sforzarti
ardentemente di obbedire a tutte le istruzioni, conducendoti a volte fino ad
avere, in sogni e visioni autostimolate, qualche barlume degli esseri ideali
che io ti ho lasciato credere che fossero Maestri. Posso persino aver dischiuso in te certe
facoltà che ti rendono possibile percepire la presenza di personalità che sono
passate al lato spirituale della vita e che sono state attirate dai tuoi
desideri e hanno cercato di rappresentare presso di te la parte di Maestri e di
Guide. Ma ora il tempo è venuto in cui
tu devi sapere che tali esseri non sono maestri, e così pure che gli esseri
divini non sono maestri: che Io, solamente Io, il tuo Sé reale, sono l'unico
tuo Maestro. Che ogni essere, in forma
umana o di spirito, il quale si presenti alla tua coscienza e si arroghi di
essere un Maestro, o che la tua mente presuma essere tale, non è che una
personalità, come sei tu, e quindi non divino malgrado le portentose verità
ch'egli può pronunciare e le cose meravigliose che egli può fare. Questo è un mistero, e finché tu non puoi
comprenderlo hai ragione di pretendere che quanto ti dico non è conforme a
certe affermazioni fatte qui, e che contraddice insegnamenti di altre mie
Rivelazioni. Ma non temere: questo
mistero ti sarà rivelato se sinceramente desideri conoscere il Mio
Intento. Fino ad allora, perché nelle
tue ricerche ti sentiresti soddisfatto di quanto è inferiore al più alto? Perché cercare in insegnamenti, guide,
maestri o angeli, le manifestazioni necessariamente limitate della mia
perfezione, mentre puoi venire direttamente a me, Dio dentro di te,
l'Onnisciente, l'Onnipresente, l'Idea Ispiratrice che è dietro e dentro tutte
le manifestazioni?
Perché io sono in te, come
sono in chiunque tu cerchi, e poiché tutta la sapienza, tutto il potere e tutto
l'amore che essi posseggono viene solo da me, perché non venire subito a me, e
lasciare che io ti prepari in modo da esprimere il mio Tutto per mezzo
tuo? Finché la tua mente umana cerca o
adora l'idea d'un Maestro in un altro essere qualunque, per quanto nobile e
sacro ti sembri, tu trai nutrimento da tali idee e forse Io posso anche
permetterti d'incontrare e di comunicare con tale Maestro. Ma se tale «privilegio» ti è concesso, è solo
per affrettare il tuo risveglio e la tua conseguente disillusione, quando
imparerai che quel Maestro è solo una personalità, benché molto più avanzata di
te nel risveglio, ma sempre una personalità e non l'Uno Divino che l'intimo
dell'anima tua brama di conoscere.
Poiché se io ti alimento con ogni idea capace di insegnarti la realtà
dietro la parvenza e se ti conduco all'apparente disinganno e alla perdita
della fede in tutti gli insegnamenti umani e in tutte le umane e perfino divine
perfezioni, è solo per renderti capace di distinguere più chiaramente tra la
sostanza e l'ombra e per prepararti a quel ben più alto ideale che io mi
propongo di presentarti.
Tu puoi innalzarti nella tua
personalità soltanto all'ideale che la tua mente umana è capace di
concepire. Per mezzo del desiderio io
manifesto attraverso di te il mio volere e per mezzo del desiderio compio molte
opere meravigliose.
Ma per te che ti sei
innalzato al di sopra del desiderio, per te che non cerchi più un maestro, un
istruttore e neppure me, ma dimori solo nella fede della mia eterna presenza,
per te Io ho in serbo un incontro e una comunione che porteranno alla tua anima
tale gioia e beatitudine quali la tua mente umana è incapace di concepire.
Tu sei una personalità
umana, ma sei anche divino e quindi perfetto.
Tu credi la prima di queste verità, ma non la seconda. Eppure entrambe sono vere. Questo è il mistero.
Tu sei precisamente ciò che
pensi di essere.
L’uno o l'altro? Quale sei tu? O entrambi? Tu sei uno con me; Io sono te, nella tua
personalità umana, nel tuo corpo, nella tua mente, in ogni facoltà del tuo
intelletto. Io sono l'anima, il
principio attivo di ciascuno. E tu sei
in Me. Tu sei una cellula del mio corpo,
un attributo della mia mente, una facoltà del mio intelletto. Sei una parte di me, pure sei Io, il mio Sé.
La tua personalità umana è
per te ciò che tu sei per la mia divina Impersonalità.
Sei uno dei miei attributi
mentali, uno dei miei divini poteri, una delle irradiazioni del mio volere, che
io emano impersonalmente per compiere il mio intento. Sei un essere divino, il mio angelo di luce,
una parte vivente di me che io ho emanato perché si manifestasse sulla Terra
per esprimere impersonalmente la mia Idea.
Può un angelo, un essere completamente impersonale, un attributo del mio
volere, interessarsi di affari umani?
No. Egli adopera soltanto la tua natura umana e i tuoi affari umani come
canali per mezzo dei quali il mio volere può esprimere la mia Idea.
Io portai all'attenzione
della tua mente l'idea di un maestro solo per condurti e prepararti a questa
idea di me, tuo Sé impersonale, angelo di luce, unico vero maestro dentro di
te.
La tua mente umana è
costituita in modo che a volte pensa di avere bisogno di un maestro, di uno a
cui potersi rivolgere nelle sue prove umane e nelle sue difficoltà interne per
averne consigli e spiegazioni, credendo che i problemi della vita possano
risolversi in questo modo. Se io attiro
a te uno che viene meno alle tue aspettative o t'inganna e ti rigetta alfine su
di me, disilluso e umiliato, è solo perché allora forse tu sarai pronto a
rivolgerti a me, dentro, e ascolterai la mia voce che durante tutti questi anni
ti aveva parlato ma che la tua mente egoista e orgogliosa non si era degnata di
ascoltare.
Per te che non hai ancora
avuto quest'esperienza, che non hai ancora incontrato il maestro delle tue
aspirazioni, in forma umana o in forma spirituale, in cui le mie parole non
sono riuscite a svegliare e sollecitare risposta alla loro verità, io ho in
serbo certe esperienze che ti condurranno a me certamente più tardi e allora
capirai che io sono il maestro, l'idea ispiratrice dietro e dentro ogni
pensiero e ogni aspirazione verso il maestro che entri nella tua mente, sia dal
di fuori che dall'interno.
Se dubiti di questo, non hai
che da applicare la chiave; pensare a un maestro e crearne uno. Tale idea d'un maestro, pensandola, diviene
ciò che tu desideri e immagini che sia un maestro. In altre parole, pensando tu costruisci
intorno a quest'idea tutte le qualità che tu immagini un maestro possegga. La tua mente umana, per mezzo del desiderio,
dell'aspirazione, dell'adorazione, deve necessariamente creare queste qualità
in qualche essere immaginario che è pure una personalità, perché tu non puoi
ancora concepire un essere impersonale.
Quindi, a seconda dell'intensità del tuo desiderio e del tuo pensiero,
quest'idea deve, presto o tardi, manifestarsi a te come personalità nella carne
o come un'entità nel regno delle visioni e dei sogni. E insegnato che: «Quando l'allievo è pronto
il Maestro appare». Questo è vero in un
certo senso; ma non come tu l'hai interpretato.
Il tuo segreto desiderio di
un maestro lo porterà a te, ma solo quando io ti avrò preparato per tale
apparizione. Pure tale apparizione sarà
soltanto un'apparenza di tale maestro.
Il vero Maestro o Insegnante, quando appare tu puoi non riconoscerlo:
poiché può essere nascosto in un amico interessante, in un socio negli affari,
nel tuo vicino di casa, in tua moglie, in tuo marito o in tuo figlio. Poiché io parlo con ogni mezzo necessario in
quel momento a impressionare la tua coscienza umana. E poiché io t'insegno continuamente, anche
quando tu non te ne accorgi, ho molte vie per raggiungere la tua coscienza e le
utilizzo tutte per portarti alla comprensione del mio intento.
Io parlo con molte voci; con
la voce della paura, dell'amore, dell'invidia, della bontà, dell'ambizione,
dell'ubriachezza, del piacere, della sofferenza, della vergogna, con la voce di
tutte le emozioni, di tutte le passioni, di tutti i desideri umani. Parlo con la voce della Natura, con la voce
dell'esperienza e perfino con la voce della conoscenza umana. Sì, tutte queste voci sono la mia voce che
adopero impersonalmente per esprimere a te un fatto: che Io sono in Tutto e che
Io sono Tutto. Questa voce ti dice nei
suoi mille modi che tu pure sei parte di questo Tutto e che Io sono in te,
aspettando il tuo riconoscimento e la tua cosciente cooperazione nell'espressione
della mia idea d'impersonale perfezione sulla Terra come essa si esprime in
Cielo.
Solo quando verrà questo
riconoscimento, solo allora tu incontrerai e conoscerai il vero Maestro. Allora, e solo allora, tu comprenderai che
Io, il tuo Sé impersonale, sono l'unico Maestro possibile della tua personalità
umana.
Allora comprenderai perché
nessun essere umano, o altro, può essere Impersonale ed essere maestro di
altri; perché un essere impersonale non può mai essere conosciuto come maestro
da un essere umano e non può quindi interessarsi di affari umani.
Se un essere che sembra
divino entrasse nella tua vita e mostrasse d'interessarsi a te, sta sicuro
ch'egli non è completamente impersonale.
Egli può essere un uomo-maestro, ma non può essere divino.
Ma tu forse sarai
soddisfatto di avere un simile maestro, anche se non fosse del tutto
impersonale. Se è così, io ti porterò
più tardi alla comprensione delle sue personali imperfezioni per mezzo di un
costante confronto con la mia impersonale perfezione; finché tu ti volgerai
alfine a me in abbandono completo riconoscendo me e la mia Impersonalità come
unico modello e ideale e come la vera causa che ispirò la tua lunga ricerca
all'esterno della mia perfezione che puoi trovare solamente all'interno,
profondamente nascosta nella tua anima.
Il Cristo e l'Amore
A te che paventi che le mie
parole possano distruggere la fede nel
Signore Gesù Cristo e il tuo amore per Lui, io dico: circa duemila anni or sono, quando il processo di espansione della mia Idea aveva raggiunto lo stadio in
cui potevo manifestare parte della mia divina realtà, per fare questo, e così
ricordare ai miei attributi umani la loro missione sulla Terra, fu necessario
esprimere per mezzo di una personalità umana e di manifestare in una forma umana
i miei attributi divini, perché le menti e gli intelletti umani potessero
vedere e ricordare ed essere ispirati, da Me internamente, a lasciare che nello
stesso tempo la mia Idea si esprimesse e si manifestasse nelle loro personalità
umane. Questo io feci, rappresentando
alla comprensione umana per mezzo dei miei insegnamenti e della mia vita,
quanto era necessario per esprimere pienamente la mia divina Idea. Io mostrai, con le esperienze di natura
simbolica per le quali feci passare la personalità umana da me espressamente
creata a tale scopo, ciò che tutte le personalità debbono attraversare prima
che voi, miei attributi umani, che create queste personalità, possiate
diventare di nuovo impersonali abbastanza da essere espressioni coscienti con
me della mia Idea divina.
Tutti voi, miei umani
attributi, prima che l'Io sono possa risvegliare le vostre menti umane alla
realizzazione di me, dovete nascere da un amore vergine in un'umile mangiatoia,
il luogo dove viene a nutrirsi il bestiame (in umile fede e confidenza in Dio,
a cui la natura umana o animale deve venire).
Voi dovete poi essere portati in Egitto, la terra delle tenebre,
dell'attività intellettuale, per crescere colà e svilupparvi in corpo e in
comprensione, fino a divenire forti del sentimento di Me dentro di voi. Allora, divenuti abbastanza consci del mio
potere e del mio amore, io comincerò a dire, per mezzo vostro, parole di
sapienza e di verità che confonderanno i dotti del mondo e perfìno i dottori
della Legge. Seguirà un lungo periodo di
studio e di meditazione che maturerà la mente e svilupperà l'anima, finché
arriverete alla piena maturità della coscienza dell'«Io sono» interno che vi
prepara al battesimo del Giordano, il quale vi aprirà completamente a Me e io
potrò, da allora in poi, dirigere completamente le vostre vite.
Io ti conduco allora nel
mondo, chiamato, nell'altra mia rivelazione, il Deserto, per metterti colà alla
prova, per farti forte, per abituarti all'uso impersonale dei miei divini
attributi. Ti porto le tre grandi tentazioni: del potere, dell'orgoglio, della
ricchezza, finché tu non abbia dato prova che nulla dell'intelletto, nulla di
sé, nulla dall'esterno può farti dimenticare Me dentro di te, e che la Mia
Voce, la Mia sola, parli essa nel tuo cuore o in quello dei tuoi fratelli, tu
puoi ormai ascoltare.
Comincerà, dopo queste
prove, il periodo dei miracoli e dell'insegnamento alla moltitudine,
accompagnato dagli oltraggi e dalla persecuzione del mondo miscredente e
schernitore, seguito dal processo davanti a Ponzio Pilato, rappresentante della
legge mondana; la sentenza; l'ascesa al Calvario portando la croce;
l'inchiodatura alla Croce; l'agonia; i tre giorni nella tomba e poi la
resurrezione finale con cui si entra in completa unione con me. Ognuno di questi stadi ha il suo significato
interno e si applica allo sviluppo dell'anima.
Chi ha aperto a me il suo cuore li comprende facilmente. Tale è stata in passato la via per te e per
quanti hanno studiato e seguito i miei insegnamenti, dati nelle precedenti
rivelazioni. Ma ora è venuto il tempo in
cui ho preparato te e molti altri a un nuovo ordinamento col quale voi potete
entrare nella coscienza di Me, direttamente e subito per la via impersonale.
Quelli che sono abbastanza sviluppati e forti da respingere tutte le pretese
della personalità umana, quelli che possono dire Io sono e che sanno che Io
sono l'Uno interno che do a essi la forza e li rendo capaci d'innalzarsi al
disopra delle attrattive e delle influenze del mondo esterno, quelli Io ho
scelto per esprimere, per loro mezzo, le meraviglie della mia Idea.
Il Cristo, cioè la coscienza
dell'Io sono, dev'essere nato nel tuo cuore e in quello di ogni personalità
umana; deve crescere e svilupparsi e passare in qualche modo attraverso ogni
esperienza simboleggiata dalla vita di Gesù, prima che tu possa giungere al
punto da divenire espressore cosciente di Me, della mia Idea divina. L’esempio
dell'amore e della compassione del Cristo, che io manifestai in quella Vita,
anche tu devi esprimere, almeno fino a un certo punto, nella tua vita, prima
che tu possa gustare i frutti di quell'amore che in realtà non è amore, ma la
sacra Trinità: Amore, Sapienza, Potere, che è la vera espressione della mia
Vita impersonale.
Tu non hai compreso finora
il significato della Vita Impersonale e quindi non puoi conoscere che cosa
s’intende per amore impersonale. L’amore
per te, se analizzi bene questo sentimento, è sempre stato un'emozione,
un’espressione umana; tu non puoi concepire l'idea di un amore privo e staccato
da qualche interesse umano e personale.
Ma ora, man mano che tu cominci a sentire Me nel tuo cuore e ad aprirlo
per contenermi, io ti riempirò di un nuovo, strano, meraviglioso sentimento,
che farà vibrare ogni fibra del tuo essere di un istinto creativo che sarà per
te un vero Elisir di Vita, poiché nell'espressione esterna di quel sentimento,
quando io in tal modo lo spanderò nel mondo per mezzo tuo, tu gusterai
l'ineffabile dolcezza del mio sacro amore impersonale, con l'illuminazione
della mente e la coscienza dell'illimitato potere che lo accompagnano, ed esso
farà di te un canale completamente altruista, e quindi perfetto, per
l'espressione impersonale della mia divina Idea.
Allora realizzerai d'esser
parte di me e di ogni altro essere che tutto quanto tu hai e sei non è tuo, ma
Mio, per adoperarlo dovunque e comunque io intenda.
La tua vita non sarà più
centrata su te stesso, ma il tuo sé sarà perduto, fuso con i tuoi altri Sé; e
darai la tua vita, la tua conoscenza, la tua forza, la tua sostanza, che sono
soltanto le fasi della mia Vita Impersonale e del mio Amore Impersonale che io
ti ho impartito soltanto a tale uso.
Nella personalità di Gesù il
Cristo io manifestai molto amore impersonale; abbastanza da ispirarti e
condurti a cercare di emulare la sua vita e la sua impersonalità e, per mezzo
di questi tentativi e di questi sforzi, risvegliare la coscienza del Cristo
dentro di te. Mediante questo risveglio,
e con la comprensione che il Cristo è soltanto un canale, una porta che si apre
verso di me, ti ho finalmente portato al punto in cui tu puoi entrare nella mia
Vita Impersonale e divenirne coscientemente una parte. Ma ti dico qui chiaramente che il mio Amore
Impersonale non ha nulla a che fare con le vite e gli amori personali. Tutti questi sono soltanto mezzi esterni che
io adopero per spandere dal cuore dell'Umanità il mio Amore reale nel mondo,
dove esso manifesta incessantemente il suo potere vivificatore, creativo, che
eleva e che tutto abbraccia. Il mio
amore non tiene conto di individui o di personalità; esse non sono che pedine
sulla scacchiera della vita e io le muovo come mi sembra meglio per compiere il
mio intento: cioè la piena e completa espressione della mia Idea divina
nell’umanità.
Soltanto nell'Umanità io
posso esprimere la mia Idea appunto come tu puoi esprimere la tua idea di te
stesso soltanto attraverso la tua personalità umana.
Nell'umanità io vivo, mi
muovo e ho il Mio essere. Essa è la
personalità umana, il corpo del mio Sé immortale; appunto come la tua
personalità e il tuo corpo sono il mezzo con cui tu esprimi il tuo essere. Tutte le personalità umane individuali, con i
loro corpi, sono soltanto le cellule del mio corpo dell'Umanità. E precisamente come l'Io sono costruisce ora
il tuo corpo in modo che esso possa esprimere perfettamente la mia Idea di te,
ossia il tuo Sé reale, così io costruisco grado a grado l'Umanità in modo che
essa possa esprimere perfettamente la mia Idea di Me stesso.
Nella misura che le cellule
individuali del mio corpo dell'Umanità (appunto come quelle del tuo corpo
umano), partecipando alla mia vita divengono impersonali e parti armoniche
degli organi che formano, esse vivono una vita sana e felice. Ma se una cellula si oppone e agisce
contrariamente alla legge generale di quell'organo, il funzionamento armonico
di esso diviene impossibile, tutto il corpo subisce l'effetto dello squilibrio
e sopravviene la malattia.
Ogni cellula d'ogni organo è
parte integrale di esso e il suo lavoro è necessario al perfetto funzionamento
di quell'organo e alla perfetta salute del mio corpo. Cosicché, se ogni cellula non cede tutta la
sua energia, tutta la sua intelligenza, che sono soltanto attributi della vita
che io le dò, concorrendo così al perfetto funzionamento del mio intero corpo,
il solo risultato che può venirne è la disarmonia, con le sue conseguenze:
malattia, sofferenza, peccato, schiavitù, miseria, mancanza di intendimento,
disintegrazione, morte. Similmente, se
ogni organo non offre tutta l'intelligenza e tutte le energie di cui l'ho
dotato, all'unico scopo di esprimere e mantenere la vita del mio corpo in
perfetta salute, l'unico risultato possibile è la disorganizzazione, il
dissolvimento, la ribellione e infine la guerra; guerra tra i vari organi e fra
le loro rispettive cellule e un più o meno grande stato di caos in tutto il mio
corpo. Nel mio Corpo dell'Umanità questo
significherebbe guerra tra le Nazioni, che sono gli organi. E siccome ogni guerra è solo una malattia
acuta, cioè una disarmonia, e poiché la mia Vita che si manifesta nell'Umanità
come Amore Impersonale si può esprimere solo nell'armonia (appunto come nel tuo
corpo fisico), essa utilizza continuamente, compensa e prepara le condizioni
necessarie a esprimersi armonicamente.
Essa fa questo sradicando a poco a poco dai vari organi del corpo le
cellule ammalate, deboli o disadatte al loro lavoro, oppure provocando la
malattia in una forma acuta e maligna (come la febbre, l'idropisia, il
carbonchio, l'infezione o la degenerazione nel corpo fisico) ed espelle così
rapidamente le cellule dannose a miliardi, finché l'organo non è purificato o
distrutto. In altre parole la Vita reale
e il lavoro di ogni cellula consistono nel rinunciare alla propria vita
individuale perché il mio corpo possa essere ed esprimersi in perfetta
armonia. Quando ogni cellula e ogni
organo non hanno altra idea che questa e si fanno puri e altruistici canali per
cui può fluire la mia Vita Impersonale, allora il mio corpo divino diviene un
Tutto armonico e perfetto e la mia Idea può esprimere sulla Terra i suoi divini
poteri e le sue possibilità, come fa nel regno celeste dell'Eterno.
Nella misura in cui tu ti
abbandoni completamente a me, perché io per mezzo tuo riversi il mio sacro
Amore impersonale, non avendo altro pensiero che la perfetta espressione di
quell'amore che è la mia Vita reale, in quella misura potrò io per mezzo tuo a
poco a poco stimolare e risvegliare quelli che ti circondano al riconoscimento
di me, il Cristo dentro di essi, dimodoché anch'essi abbandoneranno il loro Sé
completamente a me, finché l'organo, o quella speciale parte del mio corpo
dell'Umanità che tu ed essi formate, non raggiungano la salute e l'armonia e
uniscano il loro contributo all'elaborazione e al mantenimento della perfetta
salute del Mio Corpo.
Quando verrà quel tempo, la
mia divina forza vitale, ossia il mio Amore Impersonale, fluirà e si
manifesterà attraverso tutta l'Umanità, e la mia Idea si esprimerà pienamente
sulla Terra come nel Cielo: e la Terra e tutti i corpi terreni non saranno più
di grossolana materia fisica come prima, ma si saranno del tutto purificati
dall'egoismo e saranno sollevati di nuovo allo stato da cui sono discesi. Poiché lo scopo della loro creazione, cioè lo
sviluppo di organismi idonei alla manifestazione esterna e all'espressione
umana della mia Idea divina sarà raggiunto e, non avendo più bisogno
d'intermediari esterni o umani per tale espressione, io creerò e mi esprimerò
soltanto con la Mente che è il solo mezzo necessario nel mondo celeste della
Vita Impersonale.
La scoperta di Me
O tu, che hai studiato
diligentemente quanto ti ho detto fin qui, e che credi d'aver avuto un barlume
di me, ma non ne sei ben sicuro, avvicinati e ascolta con la tua anima ciò che
ora ho da dirti.
Sii Calmo! E sappi: Io - Sono - Dio.
Se tu hai imparato a
rimanere calmo, se hai studiato e meditato sopra questo Io quale Dio dentro di
te, se tu sai distinguerlo dall'io personale e se talvolta sei conscio di
uscire, per così dire, dalla tua personalità e dal punto di vista del tuo sé
umano quale esso è, di vederne le debolezze, le meschinità, i difetti, il basso
egoismo, gli appetiti e le passioni animali, i desideri puerili, le stolte
vanità e l'orgoglio. Se tu puoi fare
tutto ciò e hai scorto tali cose con visione chiara, sappi che in quei momenti
sei stato nella coscienza con me; che era il tuo Sé reale, l'Io dentro di te,
che ti permetteva di vedere con i miei occhi la realtà delle cose. In quei momenti tu eri libero dalla tua
personalità e dimoravi nella mia coscienza: chiamandola cosmica, universale,
spirituale o impersonale, come vuoi, poiché non avresti potuto vedere queste
cose in te, tranne che per mezzo di occhi impersonali, dei miei.
Ancora guardando indietro
nella tua vita, ti ricorderai di essere stato molte volte spinto a fare certe
cose, alcune delle quali diedero ottimi risultati; altre volte argomentasti
contro l'impulso e l'intelletto ti portò ad agire differentemente e sempre
allora con insuccesso, delusione e sofferenza.
Questa coscienza impellente era il tuo Sé reale, l'Io dentro di te che
ti guidava in quei momenti, dicendoti chiaramente ciò che dovevi fare. In quei momenti tu ascoltavi con le tue
orecchie spirituali, con le mie orecchie, e quando tu impersonalmente obbedivi,
seguivano il successo e la soddisfazione; mentre quando credevi di saperne di
più, venivano la sconfitta, il rimorso, l'infelicità. Ancora, in alcuni momenti tu hai sentito
l'approssimarsi di qualche evento, o la vicinanza di qualche persona
invisibile, o vibrazioni disarmoniche al contatto di altre. Questo è il Reale che tu senti con la tua
coscienza spirituale o impersonale, la quale, se solo tu la conoscessi,
sapresti che è sempre vigile a proteggerti, guardarti e consigliarti intorno a
tutte le cose, le condizioni e gli avvenimenti esterni. Ti indico tutte queste cose per imprimere
bene in te che sono io, dentro di te, nel tuo corpo spirituale, il corpo
perfetto interiore, dove io dimoro, che ti parlo così, che ti consiglio, ti
istruisco, ti proteggo e ti avverto in tutti gli affari della vita; sì, in ogni
minimo dettaglio. E solo che tu voglia
volgerti a me e badare, studiandole attentamente, a queste impressioni che
ricevi ogni momento, e imparare a fidarti di esse, a servirmi, a riposare in
me, mettendo in me tutta la tua fede, ti guiderò veramente in tutte le tue vie,
risolverò per te tutti i problemi, renderò facile ogni tuo lavoro e tu sarai
condotto tra pascoli verdeggianti, oltre le acque tranquille della vita.
Ah! Figlio mio, se tu
volessi impiegare soltanto una decima parte dell'energia che sprechi nel
cercare all'esterno, tra i gusci della conoscenza umana e degli umani
insegnamenti, in sforzi risoluti diretti all'interno, per trovare me! Se tu consacrassi soltanto un'ora al giorno a
me solo, immaginando e praticando la presenza mia dentro di te!
Io ti prometto qui, che non
solo presto, molto presto mi troverai; ma che sarà per te una fonte
inesauribile di tale sapienza, forza e aiuto, quale la tua mente umana ora non
può neppure comprendere.
Sì, solo che tu voglia
cercarmi così, dandomi il primo posto nella tua vita, e se non ti darai riposo
finché non mi avrai trovato, non passerà gran tempo che diverrai conscio della
mia presenza e della mia voce amorevole che ti parla costantemente dalla
profondità della tua anima. Allora
imparerai a venire a me, in dolce comunione, ti troverai gradatamente a
dimorare nella mia coscienza e scoprirai che la mia parola dimora in te; che
qualunque cosa tu desideri ti sarà miracolosamente concessa.
Ma questo dimorare
continuamente in me sarà difficile dapprima; poiché il mondo, la carne e il
demonio sono ancora molto potenti nella tua coscienza. Ma a poco a poco tu ti avvezzerai ad
adoperare i miei occhi impersonali e ben presto saprai scorgere nella realtà
delle cose e anche nella realtà di questi apparenti Signori della Terra; allora
troverai che dimori in un meraviglioso nuovo mondo popolato di Esseri angelici
che usano i corpi di carne delle personalità umane soltanto come veicoli, o
strumenti, o vesti per venire a contatto delle condizioni e delle esperienze
terrene che essi hanno creato, allo scopo di sviluppare le qualità dell'animo
necessarie alla perfetta espressione della mia Idea sulla Terra. Ai tuoi occhi non vi saranno più ombre, né
mali, e quindi nessun demonio; poiché tutto è Luce, Amore, Libertà, Felicità e
pace, e tu vedrai Me in tutto, e in ogni essere qualche attributo di Me. Non avrai che da lasciare il mio amore
irradiare nel tuo cuore ed esso illuminerà per te il reale significato di
quanto vedi.
Allora avverrà il grande
fatto: tu comprenderai d'aver trovato il Regno di Dio e di camminare in esso;
che esso è proprio qui su questa Terra, che si manifesta dappertutto intorno a
te e che tu hai vissuto finora in esso senza saperlo; che invece di essere al
di fuori, in qualche luogo remoto, esso è dentro di te, dentro ogni altro
essere, nell'intimo più recondito di tutte le cose manifestate. In altre parole, troverai che esso è la
realtà di tutte le cose e che tutte le apparenze esteriori sono soltanto le
ombre di questa Realtà, create dal concetto erroneo dell'uomo e dalla sua
credenza d'essere separato da me.
Trovato il Regno, tu
troverai il tuo posto in esso.
Comprenderai che sei, in verità, uno dei miei attributi divini, che il
tuo lavoro era tutto stabilito per te fin dal principio, e che tutto quanto è
accaduto prima è stato solo una preparazione, un adattamento della tua
personalità a quel lavoro. E tutta la
tua anima balzerà, pregustando la gioia di tornare, dopo tale lungo
pellegrinaggio, alla mia casa, di entrare alfine nella mia Vita reale. Uno in coscienza con me e con altri tuoi Sé,
tutti impegnati a elaborare l'ultima perfetta espressione della mia Idea sulla
Terra.
O tu! Cui la lettura di ciò ha risvegliato memorie
di gioie precedenti e la cui Anima ha vibrato in risposta, non lasciare queste
parole finché tu non ne abbia appreso tutto quanto io ho da dirti. Sta calmo, ascolta la mia voce interna e
impara quali splendori ti aspettano, se sei capace di vedere con occhi
impersonali e di udire con intendimento impersonale. Ma se la lettura di questo ti procura per la
prima volta la visione della mia Realtà dentro di te e del mio Regno,
suscitando vibrazioni che t'innalzano a una temporanea estasi spirituale e tu
decidi di tentare di dimorare sempre in questa coscienza di Me e d'obbedire
sempre a Me, non scoraggiarti se fallirai ignominiosamente alla prima occasione
di provare la sincerità e la forza della tua risoluzione.
Poiché solo a forza di
tentativi e insuccessi e compenetrandoti profondamente della tua mancanza di
forza e di abilità a riposare e confidare in me, io posso svegliare in te la
coscienza dei miei divini poteri che sempre sono in attesa per manifestarsi
attraverso te.
Queste alte vibrazioni sono
il sorgere di certe qualità dell'anima che debbono essere svegliate prima che
io possa manifestare tali poteri. Naturalmente, allorché quelle qualità sono
risvegliate, esse attirano l’opposizione attiva di certe altre qualità che
finora avevano incontrastato impero nella tua natura e che debbono essere
sopraffatte e soggiogate prima che le
qualità dell'anima possano liberamente manifestarsi.
Questa opposizione non ha altro scopo che di rinforzare,
mettere alla prova e perfezionare l'espressione di quelle qualità dell'anima;
poiché esse debbono essere capaci di resistere a ogni attacco dall'esterno prima
di poter pienamente manifestare tutti i miei divini poteri che sospingono
dall’interno. Ma sappi che io manifesto questi poteri precisamente nella misura
in cui tu puoi sopportarli e mantenerti forte.
L’errore che tu commetti è di cercare di crescere tu.
Io sono l'albero della Vita dentro di te. La mia vita vuole e deve farsi spingere innanzi, ma fa
questo per mezzo di uno sviluppo graduale e costante. Tu non puoi giungere al frutto se non hai
compiuto il debito sviluppo. Ma, ricordalo,
la vita sta continuamente costruendoti nella perfezione di salute, di forza e
di bellezza in cui possa esprimersi esternamente, come fin d'ora si esprime
internamente.
Tu che hai cominciato a
realizzare che io sono dentro di te, ma ancora non hai imparato a comunicare
con me, ascolta e impara adesso.
Tu hai imparato a calmare la
mente e hai forse sentito la mia presenza dentro di te. Se così è, realizzando che io sono là,
rivolgimi una domanda: poi, con tacita preghiera a me, perché Io ti rispondo,
senza ansia, preoccupazione o interesse personale e con la mente perfettamente
vuota, aspetta l'impressione che verrà.
Se in risposta viene un pensiero che tu riconosci di aver udito o letto
in qualche luogo, respingilo immediatamente dicendo: «No, Padre, che cosa
dici?». Altri pensieri possono venirti
da altre sorgenti umane, ma tu sei vigile, li riconoscerai subito come tali e
rifiuterai di accoglierli. E allora, se persisterai nel domandare a me,
otterrai finalmente una risposta che sentirai essere realmente mia. Così accadrà in principio. Ma quando avrai imparato a distinguere la mia
voce da tutte le altre e potrai far tacere completamente il tuo interesse
personale, allora potrai a volontà mantenere una silente comunione con Me,
senza interferenze di idee, credenze e opinioni provenienti da altri; potrai
allora rivolgermi domande a tuo piacere, o altri potranno interrogarti su
qualunque problema nel quale abbiano bisogno d'aiuto e io in quel momento
metterò nella tua mente le parole che dovrai dire, o silenziosamente a te
stesso, o udibilmente per mezzo tuo all'altro.
E tu, mio diletto, che ti
sei consacrato a me e tendi con ogni sforzo a raggiungere l'unione con me, ma
che hai trovato invece che ogni appoggio del mondo si è ritratto da te, o sta
per ritrarsi, e che tu sei senza denaro, senza amici e non sai dove volgerti
per aiuto umano, sappi, o da me benedetto, che tu sei ora molto, molto vicino e
che se continui soltanto a dimorare in me, lasciando che la mia parola dimori
in te e ti guidi, riposando e confidando assolutamente nella Mia Promessa, io
ti porterò ben presto una gioia, un adempimento, una pace che parole umane e
menti umane non possono raffigurare.
Poiché tu hai obbedito ai
miei ordini, hai confidato in me, hai cercato prima il mio Regno e la mia
Giustizia e perciò io aggiungerò a te tutte le altre cose, anche quelle che il
mondo ti ha negato.
E tu, mio caro, che ti sei
pure consacrato a me, ma che ancora ti attieni a qualche legge mondana e non
puoi abbandonarla e confidare pienamente in me; tu, a cui, perciò, ho portato
l'insuccesso, il disinganno e perfino la povertà, per insegnarti il valore
reale di tutte le cose mondane, la loro impermanenza, la loro impotenza a dare
la felicità; per insegnarti che esse non hanno nulla a che fare con la mia Vita
reale; tu, caro figliolo, che non puoi ancora vedere questo e hai il cuore
pieno di ansia e di paura, perché non sai di dove ti verrà il pane di domani o
il denaro per la prossima pigione, o per la cambiale che devi pagare, ascolta
ancora una volta le mie parole che ti ho detto già molto tempo fa nel sermone
della montagna:
«Perciò io vi dico: Non
prendetevi pensiero dei domani, di ciò che mangerete, né di come coprirete il
vostro corpo. Non è la vita più del cibo
e il corpo più delle vestimenta? Guardate
gli uccelli dell'aria; essi non seminano, né mietono, né raccolgono, pure il
vostro Padre celeste li nutre. Non siete
voi da più di essi? Chi di voi,
preoccupandosi, può aggiungere un cubito alla propria statura? E perché vi date pensiero delle vostre vestimenta? Guardate i gigli del campo, come essi
crescono; essi non s'affannano, né tessono; eppure Io vi dico che neppure
Salomone, nel suo splendore, era abbagliato come uno di essi: perciò, se Dio
veste cosi l'erba del campo che oggi è domani è gettata nel forno, non vestirà
egli molto di più voi, o voi uomini di poca fede? Non vi date dunque pensiero dicendo: che cosa
mangeremo o di che cosa vestiremo? Poiché il vostro Padre celeste sa che voi
avete bisogno di queste cose.
Ma cercate prima il Regno di
Dio e la Sua Giustizia; e tutte queste cose vi saranno aggiunte. Non vi date dunque pensiero del domani,
poiché il domani penserà a se stesso. A
ogni giorno basta la sua pena».
Ti abbisogna comando più
preciso, o più precisa promessa di questa?
O tu che ti sei consacrato a
me e che ti chiami mio discepolo, ascolta: non ho finora tutto provveduto per
te? Sei tu mai stato in bisogno che io
non ti sia venuto in aiuto proprio al momento giusto? C'è mai stato un tempo in cui le cose
sembrassero scure e in cui io non portassi la luce? Puoi tu, con quello che sai ora, guardare
indietro alla tua vita e vedere in che cosa tu avresti disposto meglio? Baratteresti tu la tua comprensione spirituale,
con le possessioni terrene di chiunque tu conosca? E non ho io fatto tutto questo, benché tu ti
sia sempre ribellato, rifiutando di ascoltarmi durante tutta la tua vita?
Ah! Figli miei, non vedete
che il denaro, la casa, le vesti, il cibo e il loro acquisto sono solo
incidenti, e non hanno nulla a che fare con la vostra Vita reale, tranne che
per quel tanto che voi li fate reali, pensando che abbiano molta importanza e
lasciando me essere soltanto una cosa secondaria? E se diviene a me necessario di togliervi le
cose del mondo, perché voi possiate imparare la verità - che io sono la sola
cosa importante nella vita, che io debbo essere il primo se voi veramente mi
amate, io lo faccio, come il medico che, per portare il paziente alla salute,
rimuove prima la causa della malattia, perché possiate conseguire la felicità e
la prosperità reali e durature. E questo
s'applica anche a te, mio figlio, che hai perduto la salute, il coraggio, il
dominio del tuo sé e dopo faticosi anni di ricerca all'esterno presso i medici
e alle medicine della Terra, seguendo fedelmente ogni istruzione e suggerimento
datoti, per recuperare la vita perduta ti sei rivolto finalmente a me dentro,
con la debole speranza che io possa aiutarti.
Sappi, fanciullo mio, che tu pure devi venire in completo abbandono a me,
l'Uno e l'unico medico che può realmente guarirti. Poiché io sono la vita onnipotente dentro di
te. Io sono la tua salute, la tua forza,
la tua vitalità. E non potrai godere salute
reale e duratura finché non potrai sentire me dentro di te e sapere che io sono
tutto questo per te.
E ora, fanciulli miei,
avvicinatevi. Poiché io sto per dirvi
con quale mezzo si ottengono tutte queste cose.
Nelle parole che seguono è
il grande segreto. Beato colui che lo
trova.
Sii Calmo! E Sappi: Io - Sono - Dio.
Sappi che io sono in te, che
io sono tu, che io sono la tua vita.
Tutta la sapienza, tutto l'amore, tutto il potere in questa vita che
liberamente fluisce ora, attraverso l’intero essere tuo. Io sono la Vita, l'Intelligenza e la Forza in
sostanza, nelle cellule del tuo corpo, nelle cellule di tutta la materia,
minerale, vegetale, animale. Io sono in
te e in essi. Per mezzo mio tutto ciò che essi hanno o sono è tuo e tu puoi
prenderlo. Parla a essi in mio nome ed
essi ti risponderanno.
Sorgi, o tu che aspiri
all'unione con me. Accogli il tuo devino
retaggio. Schiudi l'anima tua e aspira
il mio alito di vita. Io ti riempio a tal segno della mia forza, ch'essa da
ogni parte trabocca; che ogni fibra, ogni nervo, ogni cellula, ogni atomo del tuo essere è ora coscientemente vivo di
Me, della mia Salute, della mia Forza, della mia Intelligenza, dei mio Essere.
Poiché io sono dentro di te e noi non siamo separati, né mai potremmo esserlo,
giacché Io sono tu.
Svegliati! Afferma la tua sovranità, conosci il tuo Sè e
i tuoi poteri. Tutto quello che io ho è
tuo. La mia vita fluisce attraverso di
te, perché tu possa prendere da essa quanto voglia, quanto tu comandi!
Immagina questo e pensalo,
sappilo. Con tutta la forza positiva
della tua natura, proferisci la parola creativa. Essa non tornerà a te vuota.
Però sappi, o diletto, che
ciò non potrà essere finché tu non sia venuto a me in assoluto abbandono e non
abbia dato in mia custodia il tuo sé, i tuoi affari, la tua vita e finché tu
non abbia posto ogni cura e ogni responsabilità su di me, in me soltanto
riposando e confidando.
Quando avrai fatto ciò, le
parole che ti ho già detto stimoleranno a vita attiva i miei divini poteri
latenti nella tua anima. Tu avrai
coscienza di una poderosa forza dentro di te la quale, nella misura in cui dimorerai
in me e lascerai le mie parole dimorare in te, ti spianerà tutte le vie, ti
darà tutto quanto desideri, ti libererà per sempre da ogni dolore.
Allora non vi saranno più
dubbi né domande: tu saprai che io, Dio, il tuo vero Sé, sempre provvederò e
indicherò la via; tu avrai trovato che tu e io siamo Uno.
L’Unione
O tu che sinceramente
desideri di consacrarti a me e sei disposto a dare tutta la tua vita a me,
rinunciando a tutte le tue idee personali, a tutte le tue speranze, a tutti i
tuoi scopi personali, perché io possa esprimere per mezzo tuo liberamente e
pienamente la mia idea impersonale, ascolta con attenzione queste parole.
Io ti ho condotto attraverso
tutte le tue esperienze fino a questo punto.
Se tu ora sei realmente pronto e disposto a servirmi, se hai imparato
che tu, da te, non puoi sapere nulla e non puoi fare nulla, e che l'Io sono
e ciò che tu chiami la tua intelligenza, la tua forza e la tua sostanza, sono
realmente miei; se hai imparato che sono io che dirigo tutti i tuoi pensieri e
che non solo ti faccio fare quel che fai, ma ti dò la capacità di farlo; allora
tu puoi comprendere il significato delle mie parole e sei pienamente preparato
a obbedirle. Io ti ho portato finora, appunto, le esperienze che potevano
insegnarti queste cose. Ma ora, se sei
pronto e degno, tu puoi lavorare coscientemente con me e aspettare con gioia e
anche con calma ogni nuova esperienza, sapendo che in essa sono contenute
meravigliose espressioni del mio intento, che io voglio rendere del tutto
chiaro a te, e che ti porterà in unione sempre più intima e amorevole con
me. Così, tutte le esperienze saranno
d'ora innanzi benedizioni, invece che prove o cimenti o effetti karmici di atti
precedenti; poiché in ognuna io ti schiuderò la grandiosa visione della mia
Realtà, quella del tuo meraviglioso Sé, finché tu non abbia più nessuna
disposizione a seguire alcuno dei tuoi antichi desideri, ma cerchi solo di
conoscere i miei desideri e di compiacermi.
Questo si manifesterà in
molte nuove maniere. Nelle tue attività,
di qualunque genere siano, tu non ti preoccuperai più del compito che ti si
presenta e farai ogni cosa ti capiti, sapendo che è ciò che io ti richiedo; e
ti sforzerai sempre e solo di compiacere me agendo impersonalmente, il che mi
permetterà di compiere speditamente il mio volere. Persino nei tuoi affari tu troverai che Io
sono presente. Sono Io, infatti, che ti
procuro quegli affari, qualunque essi siano; non perché in essi tu possa
riuscire o fallire, né perché tu possa in essi affaticarti, né accumulare
ricchezze per i tuoi discendenti, o perdere tutto quanto possiedi, o non
riuscire mai ad accumulare nulla. No, ma
perché mediante il successo o l'insuccesso, per mezzo della mancanza in te
d'ambizione o di speciali abilità, io possa risvegliare il tuo cuore alla
realizzazione di Me, l'Uno impersonale che risiede nell'interno; che ispira e
dirige tutte queste cose che fai, in attesa che tu partecipi coscientemente al
vero successo e accetti le reali ricchezze che ho in serbo per te. Imparerai allora che i tuoi affari, il tuo
lavoro, le condizioni della tua vita sono solo incidenti, ossia veicoli esterni
che io scelgo e adopero per condurti attraverso certe esperienze che io ritengo
le più adatte a portarti a tale realizzazione e, al medesimo tempo, a
vivificare in te certe qualità dell'anima che ora essa esprime solo
imperfettamente.
Solo che tu conosca che io
dimoro così nel tuo cuore, che tu senta che io ti accompagno al tuo ufficio, al
tuo negozio, al tuo lavoro, qualunque esso sia, e mi permetta di dirigere i
tuoi affari e i tuoi atteggiamenti, io ti dico in verità che quando tu avrai
fatto questo diverrai immediatamente conscio di un nuovo potere dentro di te,
di un potere che fluirà da te come una dolce, soave simpatia, un vero senso di
fratellanza, un'amorevole comprensione verso tutti quelli con cui verrai a
contatto; che ispirerà loro principi più elevati negli affari e nella vita e
creerà in essi l'aspirazione a spargere nel proprio ambiente un'influenza
simile; un potere che ti attirerà affari, denaro, amici e abbondanza di tutte
le cose che ti occorrono; un potere che ti metterà in comunicazione con
i più elevati regni del pensiero, rendendoti capace di scorgere chiaramente e
di manifestare coscientemente tutti i miei poteri impersonali, tutti i miei
attributi in ogni momento della tua vita.
Allora non sentirai più il bisogno di andare in chiesa o a riunioni
religiose di alcun genere e neppure di leggere gli insegnamenti delle mie
rivelazioni, allo scopo di trovarmi e di adorarmi.
Ti volgerai invece all'interno
e mi troverai sempre là; e sarai così pieno della gioia di comunicare con me e
di servirmi e di adorarmi così, che non t'importerà d'altro che di ascoltarmi e
di obbedire alla mia voce e di sentire il fremito del mio tenero amore, mentre
esso ti riempie e ti feconda, e prepara le vie e mitiga e facilita le
condizioni dovunque tu vada e qualunque cosa tu faccia.
Io farò di te un'influenza
elevatrice, un lievito nella comunità dovunque ti manderò; attirerò tutti a Me
e a ricevere la mia benedizione per mezzo tuo, divenuto capace di mettere la
tua personalità al servizio della Mia Sacra Impersonalità, in modo che essi
dimentichino te e vedano me soltanto e sentano lo stimolo della mia presenza
nei loro cuori; in modo che possano andarsene con una nuova luce negli occhi e
il senso di un nuovo scopo nella loro vita.
Nella tua casa specialmente
io dimorerò. Attraverso quelli che ti
sono più prossimi io t'insegnerò molte cose meravigliose che ora tu puoi
comprendere, mentre prima ti ribellavi furiosamente contro la loro verità. Attraverso il marito, la moglie, il figlio,
il fratello, la sorella, il parente: specialmente per mezzo del despota, del
brontolone, dell'egoista, io potrò sviluppare in te le grandi qualità della
pazienza, della sopportazione, del dominio della lingua, della gentilezza
amorevole, del vero altruismo e dell'intendimento, intelletto del cuore; poiché
ti farò vedere che io profondamente dentro ai loro cuori costringo le loro
personalità a dare precisamente ciò che la tua personalità attira con le
proprie debolezze.
Ora tu potrai apprezzare
questo e profittarne. Quando
comprenderai realmente questa grande verità, sarai capace di vedere in tuo
fratello, o in tua moglie, o nel tuo parente, o nel tuo bambino, Me che ti
chiamo con occhi amorosi e addolorati, mentre essi ti parlano
sconsideratamente, o egoisticamente, o nel furore della collera. Invece di biasimarli, tu ti volgerai a me
dentro, all'Uno impersonale, che parlerà per mezzo delle tue parole miti,
amorevoli, gentili, le quali immediatamente ammansiranno il cuore degli altri e
ti uniranno a essi meglio di prima.
Poiché Io, l'Io reale nel cuore di ciascuno, sono Uno e rispondo sempre
quando ci si rivolge a me in questo modo.
Sì, se solo tu potessi
saperlo! La più grande scuola per te e
il tuo più grande insegnante sono nella tua casa, presso il tuo focolare. Molto, moltissimo è riservato a quelli che
coscientemente conoscono ciò e che permettono a me, l'Uno impersonale interiore,
d'insegnare. Poiché io solo t'insegnerò
molte cose per bocca di quelli che ti sono più vicini, ma similmente per mezzo
tuo insegnerò a essi. Però con questa differenza: se tu sei cosciente di me e
riposi impersonalmente in me e nella mia sapienza, allora tu mi permetterai di
scegliere le tue parole e di dirigere le tue azioni, non ti darai pensiero dei
loro effetti sugli altri o su te stesso
e metterai tutta la tua responsabilità su di me.
Quando sarai capace di fare
questo, ti meraviglierai dei
cambiamenti che constaterai nella tua personalità e nelle personalità dei tuoi
cari e alfine potrai vedere dietro alle loro personalità umane Me, il tuo
stesso Sé impersonale, splendere nei loro occhi.
Quando tu potrai vedermi
così, il cielo si aprirà per te e non
vedrai più difetti in tuo fratello, né sentirai
disarmonie intorno a te, né durezze provenienti dai tuoi simili. Poiché saprai
che io l'Uno impersonale dentro gli altri, sono la fonte di ogni perfezione, di
ogni armonia, di ogni amorevolezza e che attendo soltanto che la personalità
umana compia il riconoscirnento, si metta sommessa da parte e lasci la mia luce
irradiare in tutto lo splendore della mia Idea divina.
Allora vedrai che tutte le
condizioni in cui ti metto sono posti che ho scelto dove tu puoi meglio
servirmi: poiché in tutti i posti e in tutte le condizioni c'è molto, molto da
fare e che tanto più spiacevoli riescono alla personalità, tanto più c'è
bisogno della mia presenza vivente.
Dovunque tu sia allorché
avviene il risveglio, qualunque sia stato il tuo allenamento, in affari, in una
professione, in un lavoro manuale, nella chiesa o nel basso mondo, là è la tua
migliore occasione di servire, poiché là tu conosci il modo di
comportarti. Come possono il mio e i
tuoi altri sé svegliarsi alla conoscenza della mia presenza interiore senza
l'influenza stimolatrice che deve venire prima dall'esterno? Voi che avete ricevuto dovete dare. Voi che siete stati vivificati, dovete
divenire vivificatori. Voi dovete
portare negli affari, nella professione, nel lavoro, nel mondo circostante, la
mia presenza vivente; dovete aprire le porte dei cuori addolorati e ammalati e
lasciare che la mia luce e il mio amore risanatore si riversino in essi. Voi dovete essere il lievito che farà
lievitare la massa. Se le condizioni di
questi cuori debbono essere sollevate, tocca a voi, miei risvegliati, di
portare a questi miei ignoranti, traditi e illusi, la mia ispirazione, la mia
benedizione, la mia forza, perché essi possano levarsi, respingere lungi
l'influenza del mondo, ascoltare la mia voce interna ed essere d'ora in poi i
padroni delle condizioni circostanti e non più gli schiavi. Nessuna condizione nella vita può essere
sollevata o dominata sfuggendo da essa.
Il tocco divino è necessario e deve essere provveduto, ma può essere
dato solo da uno che ha sondato le profondità e raggiunto i culmini
dell'esperienza umana, con Me quale guida e interprete.
O voi che leggete e la cui
Anima comprende, siate benedetti e il lavoro che dovete compiere sia dinanzi a
voi.
Ma voi che ancora dubitate,
mentre la vostra personalità trema di paura, man mano che la luce filtra
attraverso il vostro intelletto annebbiato, voi pure parteciperete presto alle
mie benedizioni, poiché io vi preparo rapidamente alla gioia che vi aspetta.
Ma tutti voi che
comprenderete, e voi che temete, sappiate che anche ora io manifesto il mio
volere attraverso di voi, e che il tempo verrà certamente in cui non
conoscerete altra volontà che la mia e in cui tutte le cose che voi vorrete
saranno.
Ma questo accadrà solo
quando voi stessi sarete divenuti Uno con me; finché non rimarrà nella vostra
personalità nulla che possa attirare da altri il minimo pensiero o sentimento
disarmonico, per un vostro atto o una vostra parola. Voi procederete allora spargendo benedizioni
intorno a voi. Dovunque andrete la Mia
Luce e il mio amore irradieranno intorno a voi, creando Pace, Concordia,
Unità. Ma la cosa migliore, benché
naturale allorché potrete comprenderlo, è che tutti saranno migliori e più
felici per il fatto che voi siete apparsi nella loro vita. Poiché l'Io sono in essi, che mentre
sono ancora nella carne ha trovato e sentito dentro di voi un vero tramite
impersonale d'espressione, sente quindi, benché la personalità loro ne sia
inconscia, lo splendore e la santità della mia Vita Impersonale.
IO SONO l'Unigenito che
procede
dal Padre e dalla Vergine
Madre,
Eterna, Genitrice, Matrice
dell’Universo.
Dimoro nel cuore,
nell'intimo più recondito
di tutte le cose
manifestate.
Di coloro che discutono, IO
SONO l'argomento.