i nuovi mostri
la spiegazione
esoterica dei baby-criminali
di Mark
Gensèrikson
per Nuovomondo di
XmX - tutti i diritti riservati
rif.
180900-180900
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Sempre più spesso
i media ci informano di delitti orrendi commessi da giovani o giovanissimi, con
motivazioni estremamente futili o assurde.
Ci hanno ormai
abituato a notizie tragiche di ogni genere, ma quelle di cui si parla qui hanno
qualcosa di diverso. Non dobbiamo confondere questi fatti con comuni crimini,
per quanto efferati: gli eventi criminosi che qui esaminiamo hanno infatti una
loro precisa fisionomia, che li contraddistingue.
Innanzitutto sconvolgono proprio per la loro
gratuità e, oseremmo dire, "idiozia": non discendono da un bisogno,
non servono apparentemente a soddisfare alcuna urgenza primaria come la fame,
la sessualità, o altro.
I loro autori
sono particolari, vediamo:
CARATTERISTICHE
COMUNI DEGLI AUTORI:
La loro età è
quasi sempre fra i 15 e i 20 anni.
Sono tutti
"di buona famiglia", spesso figli di stimati professionisti, non gli
manca nulla, frequentano altri ragazzi, insomma: sono insospettabili. Gli amici
dicono di loro "non possono essere stati loro...", "li
conosciamo bene, sono normalissimi...", ecc.
Quando vengono
presi (e questo in genere avviene presto, non trattandosi di professionisti del
crimine) dichiarano candidamente agli inquirenti di aver commesso il fatto
"per noia" o "per vedere cosa si prova", o per imitare
qualcosa visto al cinema o in tv.
Gli inquirenti
riportano spesso che la confessione è stata loro resa con freddezza, senza
mostrare nessuna emozione.
Nei giorni
successivi all'arresto quasi sempre non mostrano segni di pentimento, o di aver
compreso l'enormità delle loro azioni; quando si decidono a dichiarare di
essere pentiti e a "chiedere perdono" alle famiglie delle vittime, è
piuttosto evidente che ciò avviene per effetto dei consigli dei loro avvocati,
e non per convinzione personale.
E allora nasce in
noi il bisogno di una risposta soddisfacente alla domanda:
"Ma cosa
spinge questi giovani
a commettere
crimini così efferati?"
LE SPIEGAZIONI
CONVENZIONALI:
Gli
"esperti", interpellati, dicono tutti più o meno:
la colpa è dei
genitori che non hanno saputo educarli.
la colpa è del
cinema, della televisione e dei videogiochi, tutti media pieni di violenza,
senza contenuti morali.
la colpa è degli
attuali modelli di riferimento proposti: denaro, sesso, potere, da raggiungere
senza riguardo ai mezzi usati.
la colpa è della
scuola che non sa più educare, e degli insegnanti che non sanno più insegnare
ed imporre la loro autorità.
la colpa è di
Internet.
la colpa è della
società in generale.
E la lista viene
terminata con l'immancabile "non ci sono più i valori di una volta".
Gli uomini di
Chiesa ai suddetti argomenti aggiungono che "si è smarrita la fede in
Cristo", "la Chiesa deve essere più presente fra i giovani",
"i giovani debbono tornare in Chiesa", e altre banalità del genere,
che in concreto e sui singoli casi non spiegano proprio nulla.
I LIMITI DELLE
SPIEGAZIONI CONVENZIONALI:
L'obiezione
piuttosto ovvia che si può fare a tutte queste spiegazioni, è che tutti i
giovani sono esposti alle influenze negative della tv, dei videogiochi, di
Internet, ecc., tutti vanno a scuola, e così via. E una piccola parte,
purtroppo, commetterà reati di tipo "normale", che rientrano nelle
motivazioni standard ben note (disagio sociale, bisogno economico, sottocultura,
psicopatie, ecc.).
Ma solo una
piccolissima minoranza delinque in modi così gratuiti ed efferati. E allora?
LA SPIEGAZIONE
SPIRITUALE:
Le leggi
spirituali, da sempre universalmente note all'esoterismo, ci permettono di dare
una spiegazione più attendibile e concreta, l'unica capace di spiegare le
apparenti assurdità dei fatti in esame. Questa conoscenza, in altri tempi
tenuta gelosamente nascosta, ora può e deve mostrarsi a tutti: un tempo per
certe cose si finiva sul rogo, ma oggi il riserbo non è più giustificato. Tanto
poi, a chi non è predisposto, certe cose entrano da un orecchio ed escono
dall'altro...
Elencheremo ora
alcuni punti essenziali per comprendere cosa sta accadendo. Questi elementi non
verranno discussi, ma solo esplicitati. Sta alla sensibilità del lettore dare
ad essi un valore, e riconoscervi o meno una traccia valida per la comprensione
dei fatti. Le nozioni fondamentali per l'argomento che ci interessa sono state
estese per chiarire le cose che sarebbero altrimenti potuti apparire oscure o
arbitrarie, ma deve essere chiaro che lo scritto seguente costituisce
ovviamente una parte piccolissima della intera conoscenza esoterica (di per sè
completa e coerente, omnicomprensiva e senza smagliature logiche). Qui viene
esposta necessariamente in un modo assai semplificato ed impreciso.
Ed ora, senza
ulteriori indugi, ecco un testo che, se letto e compreso per intero, darà la
risposta alla nostra domanda iniziale: "Perchè alcuni giovani commettono
crimini così efferati?"
la risposta
esoterica
L'Uomo non è
soltanto una scimmia molto evoluta: egli è piuttosto una specie animale che
ospita uno Spirito immortale.
Gli Spiriti sono
continuamente emanati "tabula rasa", senza alcuna conoscenza,
solamente con la capacità di autoriconoscimento: l'unica nozione iniziale è
"io sono". Da quel momento iniziano il loro infinito cammino
evolutivo, attraverso l'esperienza dell'Universo circostante.
Le primissime
esperienze dello Spirito consistono nel prendere coscienza di sè, poi nel
contatto con altri Spiriti come lui. Dopo questa prima fase, ha la necessità di
percepire il mondo fisico attorno a lui e interagire con esso: l'unico modo è
di costituirsi attorno un campo energetico intermedio tra spirito e materia,
detto "anima". Così attrezzato può finalmente passare a sperimentare
la materia bruta e la vita biologica. Una delle possibili basi per tale
esperienza è la Terra.
Lo Spirito passa
un certo tempo nella sola osservazione delle forze della natura, poi degli
esseri viventi, dai vegetali agli animali più semplici, risalendo la scala
evolutiva. Poi finalmente è pronto per l'"incarnazione", un periodo
di contatto diretto e totale con un essere vivente, con la specie animale che
gli offra gli strumenti più raffinati possibile. Sulla Terra la specie più
adatta per le sue caratteristiche biologiche e sociali, è quella umana.
L'incarnazione è
uno strettissimo contatto dello Spirito con un corpo vivente umano, dalla
nascita alla morte. In tal modo egli svolge le esperienze della materialità. E'
questa una delle esperienze fondamentali proprio perchè lo Spirito è
radicalmente diverso dalla materia: da essa ottiene la conoscenza diretta delle
leggi fisiche e biologiche, dei meccanismi della psiche, del funzionamento della
società, ecc.
L'incarnazione
non avviene casualmente, dove capita, ma viene anzi meticolosamente progettata
e predisposta in tutti i dettagli dallo stesso Spirito che si incarnerà. Viene
aiutato in questo da altri Spiriti di maggiore evoluzione: è questo il
cosiddetto "programma" per quella incarnazione. Il programma
racchiude ciò che è previsto che lo Spirito viva come essere umano, secondo le
sue necessità evolutive di quel particolare momento.
Per funzionare,
il programma deve essere armonizzato il più possibile con quello di tutte le
altre persone, anch'esse con un loro programma, che gli saranno attorno nel
corso dell'esistenza. A tale scopo il programma è preparato tenendo conto di
tutte le caratteristiche della vita che lo Spirito si appresta a vivere, come
il luogo geografico, il clima, l'etnìa, il sesso, lo stato di salute
prevedibile, la cultura, le religioni e le ideologie, la capacità e le
aspettative dei genitori, ecc.
Lo Spirito
incarnato viene sempre seguito "dall'esterno" da un altro Spirito di
evoluzione superiore alla sua, detto "Guida", con l'incarico di far
sì che non si verifichino troppe deviazioni dal programma: la Guida non
protegge dai pericoli, ma offre consiglio direttamente allo Spirito incarnato,
nelle situazioni dalle quali non potrebbe guardarsi. La Guida è popolarmente ma
impropriamente conosciuta come "Angelo Custode".
Lo Spirito si
reincarna più volte, generalmente circa una trentina, in tutte le condizioni.
Maschio o femmina, sano o sofferente, povero o ricco, fra popoli progrediti o
sottosviluppati, e così via, seguendo il piano predisposto.
Della sua vera
natura spirituale l'essere umano non deve ricordare nulla o quasi, affinchè non
vi siano interferenze col programma. L'oblìo della sua origine, oltre che
necessario, è anche inevitabile: i ricordi e la sovrastruttura della
personalità non risiedono nel cervello, il quale ha una funzione di trasduttore
fra energie diverse, ma piuttosto nel campo energetico dell'anima, la quale
viene rielaborata secondo le necessità di ogni vita, e i fatti precedenti
vengono resi inaccessibili alla coscienza ordinaria. Tuttavia, a partire da una
certa evoluzione, una vaga nozione di sè tende a manifestarsi comunque,
generalmente come "tensione" di tipo metafisico, che sovente diviene
sentimento religioso.
Gli errori
commessi e le cose non comprese nell'ultima vita vanno a modificare più o meno
profondamente il programma successivo, affinchè ci sia la giusta opportunità
per rimediare e correggersi. E spesso lo Spirito si predispone volontariamente
una esistenza difficile, per verificare personalmente una situazione che non
era precedentemente stato capace di comprendere.
Le esistenze di
sofferenza, quelle che più all'uomo appaiono incomprensibili, possono avere tre
motivazioni diverse:
eventi meccanici
accidentali sfuggiti alla programmazione: una catastrofe naturale viene
sicuramente prevista, meno facilmente una pallottola vagante.
conseguenza
diretta di una azione prevaricante, non programmata, da parte di altri viventi:
è molto difficile, anche per le Guide, governare la complessità della psiche
umana e la coercitività dei suoi automatismi.
esatta
programmazione da parte dell'interessato: sia perchè intende verificare
soggettivamente un errore precedente, sia come scelta volontaria di un cammino
difficile per accelerare l'evoluzione. Per esempio, se precedentemente ha
ucciso e tuttavia non ha compreso appieno l'errore, potrebbe predisporre di
essere ucciso a sua volta, da qualcuno che ha bisogno dell'esperienza
complementare, allora "vittima" e "assassino" si
incontreranno. E' il concetto indiano del Karma.
Possono anche
coesistere simultaneamente più cause.
Lo Spirito è
responsabile di ciò che fa, ma solo per le cose che è in grado di comprendere
in base alla sua evoluzione. A grande evoluzione corrispondono grandi
responsabilità, mentre chi è poco evoluto avrà poche responsabilità. Infatti lo
Spirito che è al suo primo contatto con la materia, combina facilmente grossi
guai, poichè non ha appreso ancora nulla, e non ha alcun riferimento. Alla
prima incarnazione gli Spiriti non rispondono praticamente di nulla, qualsiasi
cosa abbiano combinato tramite quel corpo.
Nessuno,
dall'esterno, giudica lo Spirito per come ha vissuto. La valutazione la fa lo
Spirito stesso, aiutato da altri più evoluti, nell'ampio margine di tempo che
viene lasciato tra una vita e l'altra. Sono necessarie molte vite anche perchè
è molto difficile attuare per intero il programma: la resistenza dovuta agli
istinti biologici e alla preponderanza degli automatismi psichici è fortissima.
Tutti i programmi
di tutta l'Umanità debbono essere resi compatibili ed armonizzati tra loro: su
scala locale (famiglia, amicizie, contatti), poi su scale intermedie (città, regioni,
nazioni) e, infine, su scala globale (planetaria). Per raggiungere q}esto scopo
gli Spiriti di maggiore evoluzione règolano le possibilità di incarnazione
secondo cicli predeterminati, affinchè le condizioni siano maggiormente
prevedibili e pianificabili. Si susseguono cicli di circa 2100 anni, e l'ultimo
(il nostro) è iniziato poco prima della venuta di Cristo.
In un ciclo, le
proporzioni fra i possibili gradi di evoluzione degli Spiriti presenti sono
programmate e rispettate con esattezza, per evitare pericolosi squilibri. Una
preponderanza dei livelli più bassi porterebbe inevitabilmente a troppa
animalità e disordine sociale, rendendo impossibili le esperienze dei più
evoluti. Allo stesso modo, una preponderanza di elementi molto evoluti porterebbe
ad un eccesso di spiritualizzazione, perdendo di vista la materia bruta come
elemento anch'esso fondamentale di conoscenza. Perfino un eccesso di evoluzioni
medie sarebbe dannoso, in quanto introdurrebbe un appiattimento generale, senza
i possibili spunti dati dalla interazione con i due estremi evolutivi.
Alla fine di un
ciclo di 2100 anni, la maggior parte degli Spiriti ha concluso ordinatamente
tutta la sua serie di vite previste, e la loro esperienza sulla Terra può
considerarsi conclusa. E' tempo per loro di passare a nuove modalità di
esperienza, lasciando il posto ad altri. Gli Spiriti che non fossero riusciti a
completare il loro percorso evolutivo entro quel ciclo, dovranno attendere
moltissimo tempo prima che si ripresenti loro la giusta occasione, la
precedenza andrà agli Spiriti del nuovo ciclo.
Nel tempo
restante subito prima dell'inizio di un nuovo ciclo viene permessa
l'incarnazione simultanea di molti Spiriti alla loro prima esperienza. Questo
avviene, ed è utile, perchè gli sconvolgimenti prodotti dalla presenza di molti
Spiriti inevoluti aiuta a chiudere un vecchio ciclo ed a iniziarne uno nuovo.
Dal punto di vista umano, gli orrori, gli eccessi e la decadenza morale
prodottesi danno ai superstiti la forza di reagire e ricominciare da capo un
mondo migliore: un nuovo ciclo, appunto.
Questi
"novizi", al confronto della evoluzione media degli incarnati in quel
momento, possono essere considerati dal punto di vista umano come profondamente
distruttivi e amorali, ma in realtà sono solo digiuni di ogni esperienza. Essi
hanno la stessa "colpa" che potrebbe avere un bimbo dell'asilo che
fosse lasciato libero di giocare fra i laureandi, in un laboratorio
universitario.
La nostra Terra
si trova proprio ora alla fine di un ciclo, e per questo sappiamo che una
percentuale considerevole dei giovani nati negli ultimi 25 anni, stimabile
attorno al 10-15 percento di tutti i nati, è alla sua prima esperienza. Di
essi, i più vengono "inquadrati" dalla educazione ricevuta e dalle regole
sociali, le ragioni delle quali tuttavia non comprendono ancora: dal punto di
vista sociale possono non fare mai alcun danno e vivere una vita mediamente
"normale". Tuttavia un attento osservatore potrebbe riconoscerli, in
quanto nel loro intimo sono singolarmente privi di ogni empatia verso il
prossimo, in pratica totalmente incapaci di amare disinteressatamente.
La parte restante
di questi "principianti", agendo in perfetta buona fede, senza avere
alcuno strumento di valutazione, si lasciano trascinare dalle dinamiche
animalesche dello psichismo di gruppo, o da qualsivoglia occasione propizia al
soddisfacimento dei bisogni di un Ego elementare.
Da quanto detto
sinora, si comprende come da questi esseri alla prima esperienza terrena possano
facilmente scaturire azioni orrende, per gli uomini. Terribili violenze
gratuite, omicidi, stupri, aggressioni al diverso da sè... E ancora, adesioni
ad ideologie brute ed elementari, o a comportamenti assurdi durante le
manifestazioni sportive, e tutto ciò di cui la cronaca giornalmente ci informa.
Questi tremendi comportamenti hanno in comune, per chi li attua, la valenza di
riuscire a produrre la realizzazione di un Ego affamato di riconoscimento e
gratificazione, realmente inconsapevole del danno arrecato ad altri.
Tutto questo,
logicamente, produce nella società grande sconcerto, riprovazione ed
incredulità. E una volta presi nelle maglie della Giustizia umana, i
"colpevoli" ben difficilmente comprenderanno appieno la gravità delle
loro azioni, considerando assolutamente ingiusta e sproporzionata la pena loro
inflitta.
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Nota finale:
ripetiamolo, i punti su elencati costituiscono ovviamente una parte piccolissima
della intera conoscenza esoterica, e sono stati esposti, per necessità, in un
modo assai semplificato ed impreciso.
Al lettore
razionale che volesse approfondire la materia secondo una impostazione
esclusivamente logica, posso consigliare di leggere il libro:
Rapporto dalla
dimensione X - Ed. Mediterranee
Nonostante la
fonte insolita, propone una visione molto coerente. É un libro molto duro, che
non concede assolutamente nulla al sentimentalismo, e incalza il lettore con
una logica ferrea, direi quasi "senza pietà".
Mark
Gensèrikson