da IO SONO QUELLO (vol.1) di Nisargadatta Maharaj

 

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20 Maggio 1970

 

I (interrogante) :  Ci sono dei libri molto interessanti di autori apparentemente competenti, in cui è negata l'illusorietà del mondo, ma non la sua transitorietà. Parlano di una gerarchia tra gli esseri, dall'infimo al sommo. Ad ogni livello la complessità dell'organismo permette e riflette la profondità, vastità e intensità della Coscienza, senza un vertice visibile e conoscibile. Una sola legge governa il tutto: l'evoluzione delle forme per la crescita e l'arricchimento della Coscienza, e la manifestazione delle sue infinite possibilità.

 

M (Maharaj) : Può essere così, e può non esserlo. Se lo è, è solo dal punto di vista della Mente, ma in realtà l'universo (madhakash) esiste solo nella Coscienza (chidakash), mentre io risiedo nell'Assoluto (paramakash). La Coscienza sorge nel puro essere, nella Coscienza il mondo sorge e tramonta. Tutto ciò che è è me, e mio. Prima di qualunque pricipio, dopo tutte le fini: Io sono. Tutto ha il suo essere in me, nell' "Io sono" che brilla in ogni creatura. Anche il non-essere è impensabile senza di me. Qualunque cosa accada, devo essere li a testimoniarlo.

 

I (interrogante) :  Perchè negate il mondo?

 

M (Maharaj) : Non nego il mondo, lo vedo apparire nella Coscienza,  che è la totalità del conosciuto nell'immensità dell'ignoto. Ciò che incomincia e finisce è pura apparenza. Del mondo si può dire che appare, non che è. (...).  Tutto ciò che è legato al tempo è momentaneo ed irreale.

 

 

 

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I (interrogante) :  Mentre dormo io non sono, e il mondo continua.

 

M (Maharaj) : Come lo sai?

 

I (interrogante) :  Me ne accorgo al risveglio, la memoria mi avverte.

 

M (Maharaj) : La memoria è nella mente, la mente nel sonno continua.

 

I (interrogante) :  E' temporaneamente sospesa.

 

M (Maharaj) : Ma la sua immagine del mondo non è influenzata. Fin quando c'è la mente, c'è il corpo e c'è il mondo. Il tuo mondo è soggettivo, circoscritto alla mente, frammentario, temporaneo, personale, e legato al filo della memoria.

 

I (interrogante) :  E il Vostro è così?

 

M (Maharaj) : Oh no. Io vivo in un mondo di realtà, non di immaginazioni come il tuo. Il tuo mondo è strettamente privato, non puoi parteciparlo a nessuno, nessuno può varcarlo, vede come tu vedi, ode come tu odi, vibra alle tue emozioni e pensa i tuoi pensieri. Sei solo, murato nel sogno cangiante, che scambi per la vita. Il mio è un mondo aperto e accessibile. In esso c'è comunione, intuito, amore, vera qualità; l'individuale coincide con l'universale, e viceversa. Tutti sono uno, e l'Uno è tutti.

 

I (interrogante) :  Il Vostro mondo è pieno di cose e persone come il nostro?

 

M (Maharaj) : No, è pieno di me.

 

I (interrogante) :  Ma vedete e ascoltate come noi?

 

M (Maharaj) : All'apparenza si; ma l'udire, il parlare, l'agire accadono in me come in te il digerire e il sudare. Ci bada la macchina del corpo-mente, e mi lascia da parte. Come non hai bisogno di occuparti della crescita dei capelli, così io, di parole e azioni. Accadono e non mi toccano, perchè nel mio mondo non c'è mai niente che vada male.

 

 

 

30 Maggio 1970

 

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I (interrogante) :  Il mondo in cui viviamo è parziale e soggettivo. Sia pure. Ma voi? In che genere di mondo vivete, voi?

 

M (Maharaj) : Il mio mondo è come il tuo. Vedo, odo, sento, penso, parlo e agisco in un mondo che percepisco come te. Per te è tutto, per me è quasi niente. Sapendo che il mondo è una parte di me, non gli bado più di quanto tu badi al cibo che hai mangiato. Mentre  lo prepari e lo mastichi, è ancora separato da te, e l'hai presente; ma una volta ingoiato, non ci pensi più. Io ho ingoiato il mondo, e non ci penso più.

 

I (interrogante) : Non diventate completamente irresponsabile?

 

M (Maharaj) : Come potrei? Come posso ferire ciò che è tutt'uno con me? Al contrario, se non penso al mondo, tutto ciò che farò gli gioverà. Come il corpo mette a posto inconsciamente se stesso, così io, senza tregua, metto a posto il mondo.

 

I (interrogante) : Tuttavia siente consapevole dell'immane sofferenza del mondo?

 

M (Maharaj) : Si, molto più di te.

 

I (interrogante) : E che fate?

 

M (Maharaj) : Lo guardo con gli occhi di Dio e trovo che tutto va bene.

 

I (interrogante) : Tutto va bene? E le guerre, lo sfruttamento, il conflitto perenne tra il cittadino e lo Stato?

 

M (Maharaj) : Tutte queste sofferenze sono per mano d'uomo, e sta all'uomo porvi fine. Dio aiuta l'uomo mettendolo di fronte ai risultati delle sue azioni, e chiedendogli che l'equilibrio sia ripristinato. Il Karma è la legge che opera per la giustizia, è la mano guaritrice di Dio.

 

 

 

2 Giugno 1970

 

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I (interrogante) : Il desiderio del piacere e la paura del dolore, son due stati entrambi angosciosi. Può esserci un piacere inviolato?

 

M (Maharaj) : Ogni piacere, fisico o mentale, richiede uno strumento. Fisici o mentali che siano, gli strumenti sono materiali, si stancano e si usurano. Procurano un piacere, necessariamente limitato in intensità e durata. Il dolore è lo sfondo di tutti i piaceri, e tu li vuoi perché soffri. D'altra parte, proprio la ricerca del piacere è la causa del dolore. È un circolo vizioso.

 

I (interrogante) : Posso vedere il meccanismo della mia confusione. M anon so come uscirne.

 

M (Maharaj) : L'esame stesso del meccanismo mostra la via. Dopotutto la tua confusione è solo nella mente, la quale finora alla confusione non s'era mai ribellata né attaccata. L'unico obiettivo della sua ribellione era il dolore.

 

I (interrogante) : Allora, sono destinato a restare confuso?

 

M (Maharaj) : In modo vigile. Domanda, osserva, indaga, impara tutto sulla confusione, some funziona, che cosa comporta per te e per gli altri. La chiarezza sulla confusione, te ne libera.

 

 

 

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I (interrogante) : Cerco la permanenza ma non la trovo.

 

M (Maharaj) : Tu, sei permanente?

 

I (interrogante) : Sono nato: morirò.

 

M (Maharaj) : Puoi dire per certo che non c'eri prima di nascere, e potrai mai riconoscere, da morto: "Ora non sono più"? Dalle tue passate esperienze, non puoi dedurre che non sei. Anche gli altri non possono dirti: "Tu non sei". Puoi sono ammettere: "Sono".

 

I (interrogante) : Nel sonno non c'è l' "io sono".

 

M (Maharaj) : Prima di affermarlo, esamina attentamente il tuo stato di veglia. Presto scoprirati che è pieno di buchi, quando la mente si eclissa. Nota quanto poco ricordi anche da sveglio. Non puoi affermare che non eri coscente nel sonno. Semplicemente, non ricordi. Un vuoto nella memoria non è necessassariamente un vuoto nella coscienza.

 

I (interrogante) : Posso indurmi a ricordare il mio stato di sonno profondo?

 

M (Maharaj) : Certo! Eliminando gli spazi d'inavvertenza durante la veglia, gradualmente avrai anche ragione del lungo intervallo di assenza mentale che chiami sonno. E sarai consapevole di dormire.

 

I (interrogante) : Tuttavia il problema della permanenza, della continuità dell'essere, non è risolto.

 

M (Maharaj) : La permanenza è sono un idea, prodotta dal tempo, il quale a sua volta dipende dalla memoria. Per permanenza intendi una memoria infallibile attraverso un tempo perpetuo. Vuoi perpetuare la mente, il che è impossibile.

 

I (interrogante) : Allora che cosa è eterno?

 

M (Maharaj) : Ciò che non muta col tempo. Una cosa transitoria non puoi renderla eterna; solo l'immutevole è tale.

 

 

 

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I (interrogante) : Il mio quesito è semplice: vedo cose d'ogni genere e capisco che ognuna debba avere una o più cause. Dal vostro punto di vista lo negate: nel senso che, se niente è, la questione della causa non si pone. Tuttavia sembrate ammettere che le cose esistano. E qui non vi seguo più: se accettate il principio di esistenza, perché negate quello di causa?

 

M (Maharaj) : Come sai che il film sullo schermo è solo luce, così io vedo e so che tutto è coscienza.

 

I (interrogante) : Ma i moti della luce non hanno una causa?

 

M (Maharaj) : La luce non si muove affatto. Sai molto bene che è un effetto illusorio, una serie di intercettazioni e di colori nella pellicola. È la pellicola, che si svolge: e la pellicola è la mente.

 

 

 

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IL TESTO COMPLETO E' VISIBILE SUL SITO http://franic.net/mistica/nm/maharaj.htm