Chi siamo?
Noi siamo quello
che siamo perche' il nostro se', per
eta'
innumerevoli, ha stabilito nella sua volonta' che
la materia debba
organizzarsi in forme sempre piu'
complete per
mezzo di cui conoscere e dominare tutto
l'universo.
Alice Bailey
Spesso chi
desidera vivere nel migliore dei modi si trova impedito a causa dei desideri
del suo Io inferiore o parte istintiva. Già San Paolo denunciava questo fatto
dicendo: "Io non riesco a capire neppure ciò che faccio: infatti non
quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. Ora, se faccio quello che
non voglio, io riconosco che la legge è buona; quindi non sono più io a farlo,
ma il peccato che abita in me. Io so infatti che in me, cioè nella mia carne,
non abita il bene; c'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di
attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio.
Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato
che abita in me" (Romani 7,15).
Per quanto grande
sia questa tragedia umana, il più tragico è che essa non è affatto necessaria,
ma proviene solo dalla nostra ignoranza riguardo al funzionamento della nostra
coscienza.
Ben pochi,
infatti, si sono chiesti dove nascono le emozioni, come fanno a pensare, dove
erano prima di nascere, la ragione per la sofferenza e dove andranno quando il
loro corpo fisico cesserà di vivere.
Alcuni si
accontentano delle spiegazioni fornite dalla Religione ma, spesso, tali
risposte non sono in accordo con il ragionamento logico ed allora creano solo
della confusione.
Nessuno si chiede
il perchè della vita (1)
L'ultima cosa che
l'uomo scopre è sè stesso. È una verità strana, eppure universale, che la sete
umana della conoscenza debba cominciare da quello che è più lontano e finire
con quello che è più vicino. L'uomo primitivo ha studiato i cieli, ma soltanto
l'uomo moderno comincia ad esplorare i misteri della propria anima.
Moltissimi uomini sono un mistero per sè
stessi; molti sono perfino inconsci della esistenza del mistero. Se noi
dovessimo domandare ad un uomo comune che cosa sia lui, l'essere umano vivente;
che accada quando egli pensa, sente, agisce; e quale sia la causa della lotta
fra il bene e il male, che egli pur sente entro il suo petto, non solo egli non
saprebbe rispondere, ma le domande stesse gli apparirebbero strane e nuove.
Eppure, che cosa è più strano del fatto che un
essere umano possa attraversare la vita, sopportarne le vicissitudini,
soffrirne le miserie, comuni a tutti gli uomini, goderne i caduchi piaceri,
portarne il perpetuo fardello, senza mai chiedere perchè?
Se noi vedessimo
un uomo viaggiare con grande incomodo e numerose difficoltà, e se chiestogli
dove vada ci sentissimo rispondere che questa domanda non gli si è mai
affacciata alla mente, lo riterremmo certamente pazzo. Eppure, questa è
precisamente la condizione della maggioranza degli uomini nella vita comune.
Essi compiono il viaggio dalla vita alla morte, si arrabattano nel faticoso
cammino della vita, e non chiedono mai perchè, o tutt'al più si pongono
superficialmente il problema, senza curarsi poi in realtà di trovare una
risposta.
Per ogni anima
viene un momento che...
Ma viene per ogni
anima, nel suo lungo peregrinare, il momento in cui la vita diventa impossibile
se non ne conosce il perchè; delusa del mondo circostante che non può mai darle
una soddisfazione durevole, essa desiste per un momento dal frenetico
inseguimento delle illusioni, e completamente esausta si ferma, silenziosa e
sola.
In quel punto è
nata nell'anima la coscienza di un nuovo mondo; in quel punto, stornando il
viso dal fascino del mondo circostante, essa scopre la sempiterna realtà del
mondo interiore, del mondo dell'Io.
Allora, e
soltanto allora, le domande della vita trovano risposta.
La Scienza e la
Sapienza Antica
La Scienza, prima
osserva i fenomeni e poi cerca di dedurre le leggi che li hanno provocati.
Questo metodo è fondamentalmente valido, ma molti dei fenomeni hanno le loro
cause in mondi "sottili" che non possono essere investigati neppure
mediante i più delicati istrumenti. La stessa cosa avviene con la medicina dove
le cause profonde delle malattie non possono essere trovate in quanto risiedono
nei mondi sottili in cui si manifestano i pensieri e le emozioni.
La Sapienza Antica
insegna che l'universo è composto da sette diversi tipi di materia, dalla prima
(la più grossolana) che ne costituisce la parte fisica tangibile ai sensi, alla
settima (la più sottile) che viene considerata come la dimora della divinità.
Tra la materia
più grossolana (quella del mondo fisico) e la più sottile troviamo quella
"astrale" che serve per sperimentare le emozioni e quella
"mentale" con la quale possiamo ideare e pensare.
Appare evidente
come la scienza, utilizzando strumenti fatti di materia fisica, non potrà mai
investigare i mondi fatti di materia ultrasottile. Per questo tipo di
investigazione sono necessari degli strumenti particolari, insiti nella natura
umana, che anime particolari hanno sviluppato e che consentono loro di investigare
i mondi sottili, comprendere come l'uomo vi partecipa e conoscere le creature
che vi abitano.
I chiaroveggenti
volontari e involontari (2)
Coloro che sono
capaci di investigare i mondi sottili sono definiti "chiaroveggenti
volontari". Sono assai rari perchè, per acquisire tale facoltà, occorre
possedere delle doti particolari e fare un lungo corso di allenamento sotto la
guida di un Maestro qualificato.
Esistono anche i
medium, o "chiaroveggenti involontari", che vedono qualcosa dei mondi
invisibili ma non hanno la possibilità di scegliere a volontà cosa vedere e
cosa non vedere.
Ecco la
descrizione dei due tipi di chiaroveggenti data da Max Heindel, fondatore di
una Scuola che fa capo ai Rosacroce: "Il chiaroveggente volontario, vede
ed investiga a volontà, mentre il medium è incapace di indagare per ottenere
informazioni, poiché non può osservare quello che desidera ...
La maggior parte
della gente, non fa distinzione fra i due; tuttavia c'è una regola infallibile,
alla quale ognuno può attenersi: nessun chiaroveggente correttamente formato
eserciterà la chiaroveggenza a scopo di lucro, sia esso denaro od altra cosa;
non la userà per soddisfacimento di curiosità, ma unicamente per aiutare il
genere umano.
Nessuno che sia
capace di insegnare il metodo adatto per lo sviluppo di questa facoltà, darà
una tale lezione a scopo di lucro. Coloro che chiedono denaro per esercitare la
chiaroveggenza o per impartire lezioni su queste cose, non posseggono
effettivamente nulla che meriti di esser pagato. La regola data è una guida
sicura che può esser seguita da tutti con piena fiducia".
ALLA RICERCA DEL
SÈ... (3)
Esaminiamo ora la
questione da cima a fondo, e vediamo se non si possa arrivare ad una
comprensione un pò più profonda di ciò che veramente siamo. Quando osserviamo
un individuo, la prima cosa di cui ci rendiamo conto è, di solito, il suo corpo
fisico, quella cosa che vediamo nello specchio.
Molte persone
pensano di esser solo un corpo fisico e che l'esistenza fisica sia la sola
esistenza, perciò che impiegano l'intera durata della loro vita per nutrire e
compiacere il corpo fisico, provvedendolo d'ogni agio, adornandolo di ricchi
gioielli e abiti costosi, indulgendo ad ogni suo capriccio. Queste sono le
persone che "vivono per mangiare" invece di "mangiare per
vivere". La loro filosofia è quella di "mangiare, bere e godersi la
vita perchè quando si è morti non rimane più nulla".
Tali individui
hanno come massima aspirazione nella vita il conseguimento di una ricchezza
sufficiente a provvederli d'ogni possibile piacere fisico, cosicchè non faranno
nulla per loro stessi a meno che in ciò non provino piacere. Comunque una breve
riflessione sull'argomento ci convincerà che siamo più che un semplice corpo
fisico.
Noi siamo più che
un semplice corpo (3)
In primo luogo i
fisiologi ci dicono che la materia di cui è composto il nostro corpo fisico va
cambiando continuamente, e che entro un brevissimo periodo di tempo abbiamo un
corpo fisico completamente nuovo, non è rimasta neppure una singola cellula di
quello vecchio.
Eppure, sentiamo
che siamo gli stessi individui, con le stesse simpatie e antipatie, le stesse
capacità e caratteristiche. Del resto, possiamo controllare il nostro corpo
fisico: possiamo farlo muovere quando vogliamo che si muova, possiamo educarlo
ad acquisire abilità, come suonare il piano, recitare, nuotare o far altre
cose.
Bene, se io posso
controllare questo corpo fisico, allora debbo essere qualcosa di più che non
soltanto un corpo fisico. Chi, dunque, è questo "Io" che lo
controlla?
La costituzione
sottile dell'uomo
È un concetto
comune che l'uomo sia composto da corpo e mente; la Chiesa ci propone pure
l'anima e lo spirito. In realtà l'uomo è davvero un insieme assai complesso:
egli è una scintilla divina, un essere spirituale che non potrebbe acquisire
l'autocoscienza (poter dire "Io") se non si rivestisse di un insieme
di involucri di cui il più grossolano viene definito corpo fisico.
L'insieme di
questi corpi sottili costituisce una specie di "nube" di energia che
interpenetra l'uomo fisico e lo circonda per alcuni centimetri. Questa
"nube" viene chiamata "aura" o "uovo aurico" per
la sua forma che ricorda un uovo con la parte più larga di sotto. I
chiaroveggenti sono in grado di leggere i colori presenti nell'aura e di
dedurne sia lo stato di salute sia il tipo di pensiero (egoistico, amorevole,
ecc.) che la persona sta intrattenendo in quel momento.
Secondo la
Filosofia esoterica l'uomo possiede ben sette "corpi" o
"veicoli", composti di materia con diversi gradi di densità, comunque
i corpi utilizzati da una persona normale sono soltanto tre.
Questi corpi si
interpenetrano l'un l'altro, così come in una cassa piena di palloni per il
gioco del calcio potrebbero trovare posto delle palline da tennis, delle
ciliege, della sabbia e dell'acqua.
L'acqua,
permeando tutti gli oggetti nella scatola, dai più grossi (i palloni) ai più
piccoli (i granelli di sabbia) ci può fornire una idea approssimata di come
l'Io possa compenetrare tutti i suoi veicoli ed usarli come strumenti di
esperienza.
Il doppio eterico
o corpo vitale
Mentre la scienza
ci insegna che il nostro corpo fisico è composto da cellule, ed è sostenuto da
uno scheletro, la Filosofia esoterica ci informa che il corpo fisico può
esistere soltanto perchè gli atomi e le molecole che lo compongono sono tenute
insieme da una specie di stampo energetico, chiamato "doppio eterico"
o "corpo vitale" in quanto è la sua esatta replica, fatta di etere
ovvero di una materia assai sottile e pertanto invisibile.
Va precisato che
il doppio eterico non è un veicolo vero e proprio come lo sono il corpo fisico,
l'astrale ed il mentale. È solo una matrice di energia che fa parte integrante
del corpo fisico, lo compenetra e si spinge oltre i suoi confini per alcuni
centimetri.
Questa matrice è
in rapporto con il corpo fisico così come lo stampo lo è per la torta; la
nostra forma è infatti determinata da quella del doppio eterico. Se amputiamo
un organo la sua controparte eterica rimane con noi ancora per un certo tempo.
Ciò spiega perchè alcuni invalidi accusano dolori agli arti che ormai non
possiedono più.
Tutte le forme
viventi possiedono il doppio eterico. I suoi compiti principali consistono
nell'assorbire il "prana" (energia vitale proveniente dal sole),
nell'elaborarlo, e nella sua distribuzione a tutte le parti dell'organismo.
Alcune persone
elaborano più prana di quanto le necessiti e possono diventare pranoterapisti,
altri invece (gli ammalati in particolare), ne elaborano meno del necessario e
tendono a "vampirizzare" coloro che gli stanno d'intorno. Questa è la
ragione per cui dopo una visita in ospedale ci si ritrova spesso senza energia.
La personalità
(4)
Qui vorrei
richiamare la vostra attenzione sull'origine ed il significato del termine
"personalità". Esso deriva dal vocabolo latino persona, che significa
maschera. Questo è esattamente ciò che la personalità è, una maschera del vero
Sè, semplicemente assumiamo tre rivestimenti o veicoli per sperimentare o
rispondere agli stimoli nei tre mondi della materia; fisico, emotivo e mentale.
Questi corpi o
rivestimenti o veicoli che dir si voglia costituiscono la personalità che
maschera il vero Sè di ognuno di noi. Essi possono essere così definiti:
- il corpo
fisico, composto di materia fisica capace di rispondere a stimoli fisici,
- il corpo
astrale, formato di materia più fine capace di rispondere alle vibrazioni più
rapide delle emozioni,
- il corpo
mentale, fatto di materia ancor più sottile e rarefatta capace di rispondere alle
molto più rapide vibrazioni del pensiero.
È esattamente
come se indossaste una bella veste di seta (il corpo mentale) e, su quella, un
più pesante soprabito (il corpo emotivo) e, in aggiunta a quello, un largo e
massiccio mantello (il corpo fisico). Ognuno di questi vi limita. Ognuno di
essi nasconde il vostro vero sè. Ognuno di essi vi rende più difficile
esprimervi quali veramente siete. Rende anche più difficile agli altri
conoscere il vostro vero sè.
Questi veicoli,
comunque, sono assai utili perchè senza di essi non potremmo percepire e fare
esperienze nel mondo materiale ed in quelli sottili che corrispondono al corpo
astrale ed al quello mentale.
Ora, la tragedia
realmente grande avviene quando veniamo così limitati, così racchiusi entro
questi rivestimenti o veicoli o maschere, che prendiamo ad identificarci con
essi; quando diciamo: "Ho fame", "sono stanco", pensiamo di
essere realmente affamati o stanchi, invece di comprendere che è solo il corpo
fisico ad essere affamato e stanco. Ovviamente dobbiamo provvedere in modo che
il corpo riceva cure appropriate, ma non che sia viziato.
Alcuni, in questa
nostra epoca, sono arrivati al punto di identificarsi con la loro automobile.
Sentiamo gente che dice: "Ho bisogno di benzina", o "Ho una
ruota a terra", o "I miei freni debbono essere cambiati".
Ebbene, ovviamente noi non abbiamo bisogno di benzina, nè abbiamo le ruote a
terra!
Le nostre
macchine viaggiano, e certo dobbiamo aver cura appropriata di loro, dal momento
che non correranno bene senza benzina e, in specie, sui cerchioni. La stessa
cosa vale per il corpo. Non siamo i nostri corpi come non siamo le nostre
macchine. Gli uni e le altre sono veicoli che usiamo. Facciamo lo stesso errore
identificandoci con le nostre emozioni. Diciamo: "Sono arrabbiato" o
"Sono triste".
Voi non siete mai
arrabbiati o tristi: lo può essere il vostro corpo astrale, ma non voi. Ciò può
essere applicato anche al mondo del pensiero o mentale. Una persona può
adoperare una macchina se parte per un viaggio sulla terraferma, e può cambiare
con una nave per viaggiare sul mare e con un aereo per viaggiare nell'aria.
È la stessa
persona che viaggia; semplicemente usa un veicolo di- verso a seconda della
materia in cui, o attraverso cui, desidera viaggiare. Essa non è la macchina,
la nave o l'aereo, e questi sono semplicemente i veicoli senza i quali non
potrebbe viaggiare in quel particolare elemento.
Proprio allo
stesso modo, abbiamo bisogno di veicoli o corpi per agire nei tre mondi della
materia dove si esprimono le persone comuni (fisico, astrale e mentale). Questi
corpi sono tutti transitori, utili strumenti che si logorano e vengono
rinnovati in relazione ai nostri bisogni.
Ciò che non si
logora e non cambia mai è la nostra parte spirituale, la scintilla divina che
in ogni vita fa nuove ed utili esperienze.
Riassunto
Per riassumere
diremo che il corpo fisico risulta compenetrato dal corpo eterico (energia
vitale); da quello astrale (sede delle passioni, emozioni e desideri); dal
mentale (sede del pensiero).
Rimandiamo la
descrizione dettagliata della costituzione sottile e del destino dell'uomo alle
prossime lettere di questa rubrica.
RIFERIMENTI
BIBLIOGRAFICI
1) I.F. Van Der
Leeuw, Dei in esiliio, pag. 15, Edizioni Alaya, Milano, 1951.
2) Max Heindel,
La Cosmogonia dei Rosacroce, Edizioni Il Cigno, Peschiera del Garda, 1996.
3) Eunice e Felix
Layton, Teosofia, pag. 30, Casa Editrice Astrolabio, Roma, 1969.
4) Eunice e Felix
Layton, Teosofia, pag. 32, Casa Editrice Astrolabio, Roma, 1969