Seth

(tratto da: Mito e simbolo nell’Antico Egitto, di R. T. Rundle Clark)

(Parla il sacerdote):

«Oh Nut, distenditi su tuo figlio

e nascondilo da Seth. Proteggilo, oh Nut!

Sei venuta a nascondere tuo figlio?...»

(Parole che doveva dire Geb):

«Oh Nut! Tu divenisti uno spirito,

tu crescesti possente nel ventre di tua rnadre Tefnut prima di nascere.

Come possente è il tuo cuore!

Tu ti agitasti nel ventre di tua madre col tuo nome di Nut,

tu sei invero una figlia piu potente della madre...

Oh Grande, che sei divenuta il Cielo!

Tu hai la signoria, tu hai riempito ogni luogo con la tua bellezza,

tutta la terra giace sotto di te, tu ne hai preso possesso,

hai circondato con le bracda la terra intera e ogni cosa in essa...

Come Geb io impregnerà te nel tuo nome di cielo,

unirà la terra intera a te in ogni luogo.

Oh alta sopra la terra! Tu ti appoggi a tuo padre Shu,

ma hai potere su di lui,

tanto egli ti amò che mise se stesso e tutte le cose sotto di te

sì che tu prendesti in te ogni dio con la sua barca celeste,

e come "mille anime è lei" insegnasti loro

a non lasciarti mai - loro che sono le stelle.»

 

In questo inno il mito e il cerimoniale sono strettamente intrecciati. II defunto è Osiride, che giace entro la terra, ancora gravemente minacciato da Seth, il demonio della morte e della decomposizione. Quando il coperchio viene deposto sul sarcofago, il cielo si unisce con la terra. Il simbolismo è basato sulla leggenda che in origine la terra e il cielo erano insieme in unione totale e sessuale, cosicchè quando il cielo discende ritualmente sulla terra, Nut è impregnata da Geb. Ci viene poi detto perchè il cielo fu staccato. e sollevato sulla terra: Shu, padre di Nut, «tanto l’amo» che la separò dal compagno Geb e, come aria, la tenne alta sulle sue braccia. Cosi Nut fu in grado di partorire le stelle e «prenderle su», cioè concesse loro di navigare attraverso il suo ventre, il cielo.

[...]

Dal punto di vista mitologico, gli aspetti principali di Osiride sono i seguenti:

1. Apparteneva alla quarta generazione di dèi. Prima, secondo la dottrina di Heliopolis, fu Atum, o Ra, il sole. Questi generò Shu, l'aria, e Tefnut, l'umidità , o, come si ritenne più tardi, l'Ordine del Mondo. Fu questa la coppia primigenia, che a sua volta generò Geb la terra, e Nut il cielo. Da loro nacquero due maschi - Osiride e Seth, e due femmine, Iside e Nefti; Iside divenne la moglie di Osiride, e Nefti di Seth.

[...]

La versione di Plutarco può essere il ricordo di un'antica tradizione secondo la quale Osiride non fu assassinato, ma annegato. Questo motivo è antichissimo, ricorre nella cosiddetta «teologia memfita», la fonte primitiva del culto di Osiride a Memfi, e puo essere paragonata al destino di Tammuz, il parallelo osiriaco in Mesopotamia, che talvolta è detto anch'esso «annegato» nelle acque del fiume.

[...]

Nei Testi dei Sarcofagi vi è un curioso riferimento a una tradizione secondo la quale Seth si trasformò in una «pulce» e, insinuatosi nel sandalo di Osiride, lo morse e avvelenò. [...]

Osiride era sempre ridotto all'impotenza, se non addirittura ucciso, dal suo malvagio fratello.

[...]

5. Sebbene differiscano nei particolari, tutte le fonti concordano nel dire che Seth fece a pezzi il corpo di Osiride e poi li sparpagliò. Plutarco credeva che le parti del corpo fossero state gettate per tutto l'Egitto. Alcune fonti locali, compresi i Testi delle Piramidi, localizzano l'evento in Nedit; altre dicono che Seth buttò i pezzi del corpo nel Nilo. In tutte le versioni, però, Iside è colei che va in cerca del corpo del marito: caratteristica che condivide con Istar della Mesopotamia, la quale va in cerca del suo amato Tammuz, strappato a lei e tenuto prigioniero nel Mondo Sotterraneo. Secondo Plutarco, Iside trovò tutte le parti del corpo di Osiride tranne il fallo che era stato inghiottito da un pesce. [...] l'organo sessuale, magicamente distinto dalle altre membra, è suscettibile di reviviscenza.

[...]

6. Iside non fu in grado di richiamare l'amato alla vita nel vero senso della parola, ma riuscì a ravvivarlo a sufficienza per concepire un figlio da lui. Questi fu Horus. Per paura della vendetta di Seth, la dea si nascose nelle Paludi del Delta ove dette ala luce l'erede di Osiride e lo allevò in segreto.

[...]

7. A tempo debito Horus crebbe e, secondo Plutarco, raccolse i sostenitori del padre assassinato, e uscendo dal sicuro rifugio del Delta attacco Seth 1'usurpatore.[...]Horus [...] riuscì a sconfiggere Seth. [...] Per l'egiziano, Osiride era sempre impotente, esanime.

[…]

Seth uccise Osiride, ma questo non fu la fine della sua malvagità . Egli fece il corpo a pezzi che lasciò sparsi per terra o, secondo un'altra versione, buttò nel Nilo; e rimase un nemico in potenza per Osiride finchè questi non fu redento. Perciò nei riti il morto dio doveva essere protetto da Iside e Nefti fino all'avvento di Horus. Le due dee trovarono per terra i pezzi del corpo di lui o li ripescarono nel Nilo, quindi procedettero a rimetterli insieme, piangendolo e facendo lamento.  Dovettero anche vigilare su di lui durante il difficile periodo della sua inattività  simboleggiato da veglie notturne. Iside e Nefti, più che ispirare un mito, rappresentano una parte. Esse appartengono al rito, mentre gli eventi del mondo superiore appartengono al mito.

La battaglia di Horus e Seth per il regno fu lunga e terribile.

[...]

I «due compagni (così erano chiamati) ci ricordano il Leone e 1'Unicorno: la loro lunga inimicizia divenne noiosa, e tutti bramavano che arrivassero ad un'intesa. Fu quello il tempo della «confusione», il simbolo del terrore e della lotta latente dietro l'Ordine del Mondo. Durante la battaglia, Horus strappò i testicoli a Seth e Seth cavò l'occhio sinistro di Horus. Secondo la versione più comune, Thot, in quanto personificazione dell'Ordine, persuase i due a ricorrere a un arbitrato e sottoporre la lite al consiglio degli dèi a Heliopolis.

[...]

Tutti e due i contendenti discendevano da Nut, la dea del cielo, perchè Seth era il suo figlio più giovane, e Horus, in quanto figlio di Osiride, era suo nipote.

[...]

Horus è riconosciuto il giusto erede del padre, il principio della discendenza paterna è assicurato e la pace stabilita con la salita al trono del nuovo re.

[...]

Nel frattempo Seth viene subordinato a un ruolo secondario. I suoi alleati vengono uccisi, egli invece, il grande nemico, viene costretto a diventare il portatore di Osiride. Questo, nel rituale, fu interpretato nel senso che Seth era la barca che trasportava Osiride sul Nilo o sul lago sacro del tempio durante le processioni nelle ricorrenze festive. In termini di mitologia, il destino di Seth fu probabilmente ricollegato al potere che egli aveva sui venti, aspetto, questo, conservato dal dio fin dal suo passato preistorico.

[...]

Il destino di Seth, il nemico, può essere la morte o la prigionia o una ignominiosa sottomissione; ma non è possibile annientarlo completamente, perchè è un potere che può essere frenato o canalizzato, non distrutto in modo assoluto.

[...]

Nel mito, Osiride non comprese le malvage intenzioni del fratello e cadde inconsapevole nella trappola preparata dal suo nemico. Questo è implicito nei testi di tutti i periodi. Horus, quando risuscitò suo padre, gli dette il potere di «sapere», il che comportava la comprensione della vera natura di Seth:

[...]

Seth è il nemico per eccellenza, la personificazione della forza cieca e della violenza sfrenata. Un altro testo allude a una leggenda secondo la quale egli esplose fuori dal grembo materno:

 

Tu che la dea pregnante partorì quando spaccasti il cielo in due, tu sei investito con la forma di Seth, che proruppe fuori con violenza.

 

Dovunque ci sia una manifestazione di forza cieca, Seth è nel suo elemento. La sua forma animale è quindi usata nei geroglifici per le parole di tempesta, malattia e lite.

Figura 1 - A. Forme di Seth. B. Seth apportatore di malattie (a), tempeste (b) e (c), confusione (d).

Nel brano succitato Seth è il terremoto. Egli è il dio del temporale e del tuono. Le nuvole basse sono sue, la sua voce è il rombo del tuono; gli appartengono tutti gli eventi più lugubri della natura, perciò è anche il vento del deserto, la siccità e la morte. I testi più tardi della Contesa lo presentano, come uno spaccone chiassone. Di solito, i testi osiriaci lo eguagliano alla morte e al disfacimento corporeo; ma la tradizione gli attribuisce una specie di bassa astuzia. Per questo Osiride viene messo in guardia contro eventuali insidie.

[…]

Alcune versioni del capitolo 175 del Libro dei Morti hanno conservato uno strano mito, certamente composto quando il culto di Osiride fu introdotto a Herakleopolis per favorire le aspirazioni dei re della IX dinastia.

 

Si udì un grido d'acclamazione in Henen-nesu, [un grido] di gioia in Naref, quando Osiride comparve [come re] al posto di Ra; egli aveva ereditato il suo trono e governava le Due Terre e tutto il popolo.

La compagnia degli dei ne era contenta, ma Seth era in grande disperazione:

«[Io] vorrei che tu mi dessi la panoplia del Signore Universale» disse Osiride a Ra «perche Seth, vedendo il mio aspetto simile al tuo mi rispetterebbe, tutta la gente verrebbe a me, i privati, i cittadini, i nobili - tutti - e vedrebbero come tu hai stabilito per me il rispetto e create l'autorità.»

Ora sembro bene a Ra di fare come egli aveva detto, Seth venne e cadde col viso a terra quando vide ciò che Ra aveva fatto per Osiride, e il sangue fluì dal suo naso - ed è così che cominciò l'agricoltura  (una variante aggiunge:  «a Henen-nesu»).

Ma il primo giorno che la cinse Osiride soffrì molto in testa per il calore della Corona Atef che [portava] perchè gli uomini e gli dei lo rispettassero.

E quando Ra tornò la sera da Osiride a Henen-nesu lo trovò seduto in casa sua con la testa dolente e gonfia per il calore della Corona Atef.

Allora Ra si accinse a levar via il pus e il sangue e Ra disse a Osiride «Guarda, tu sei libero del sangue e del pus che ti facevano male alla testa.»

E così fu che lo stagno maestoso ebbe origine nel tempio a Henen-nesu.

 

È questo il più antico mito in forma narrativa che sia arrivato fino a noi. Herakleopolis è ora il palcoscenico del dramma universale, e gli eventi delle leggende sono raccontati in termini che permettono giochi di parole sui nomi delle cerimonie locali e delle istruzioni religiose. L'interesse principale non verte più sulla storia come tale, ma sulle allusioni verbali che suscita. Seth, per esempio, viene messo a stagnare il sangue di Osiride perché «stagnare» in egiziano - khebi - suona molto simile a khebes, «dissodare», creando così una relazione fra un evento mitico e l'agricoltura, o, in alcune versioni, con la cerimonia del «Dissodare il terreno» che, come ci dice il capitolo 18 del Libro dei Morti, era il nome di una delle principali festività di Herakleopolis. In essa Osiride non era lo spirito della natura che muore e rinasce, ma un sovrano, incapace di portare da solo tutto il peso della sua autorità. Ra, il Dio Supremo, si è dipartito dalla terra e ha lasciato il trono a Osiride. Non si conosce il significato della Corona Atef, sebbene dal mito sia chiaro che si trattava dell'emblema essenziale del dominio sul mondo intero.

La sconfitta di Seth è un vero indovinello. Di solito egli è l'avversario di Horus, ma in questo testo sembra che abbia qualche pretesa alla regalità quando Osiride ascende al trono. Questi deve cingere la Corona Atef per essere in grado di mostrare visibilmente l'autorità che gli è stata concessa dal Dio Supremo, e così tacitare i rivali ed essere riconosciuto dall'umanità. Osiride non basta a se stesso; deve, avere l’autorizzazione del Dio Supremo per esser considerato dio del mondo da Seth e da tutte le classi del genere umano.

[…]

Durante il periodo dei Testi dei Sarcofagi i diversi elementi cominciarono a sgrovigliarsi. Seth diviene la tempesta stessa, invece che il suo patrono.

[…]

Seth è l'eterno nemico, quindi non soltanto un personaggio del mito osiriaco, ma un aspetto del potere ostile essenziale, la cui prima forma era il drago delle acque che fu sconfitto dal Supremo nei tempi primevi.

[…]

Corona, Cobra e Dea Madre (la Grande Materia) sono la stessa cosa.

[...] Possono esserci due occhi, uno nelle Acque Primeve e l'altro nella storia di Horus e Seth, ma in realtà sono uno solo. Il re è Horus che combatte per la corona - cioè per l'Occhio - e che prima perdette e poi riacquistò il suo vero occhio durante la contesa con Seth.