La Parola del Supremo

 

 

 

C’è un uomo appeso a quell’albero battuto dal vento,

 

che penzola ormai da nove lunghe notti,

 

ferito dalla mia spada,

 

insanguinato da Odino,

 

Io a me stesso,

 

costretto dall’albero

 

che nessun uomo conosce

 

nelle radici del suo essere.

 

 

 

Nessuno mi diede pane,

 

nessuno mi diede da bere.

 

Giù nei più profondi abissi io scrutai

 

finché scorsi le Rune.

 

Con un pianto dirotto le afferrai,

 

poi stordito e privo di sensi, caddi.

 

 

 

Acquisii benessere

 

ed anche saggezza.

 

Io crebbi e assunsi gioia dalla mia crescita:

 

da parola a parola,

 

fui guidato ad una parola,

 

da un’azione ad un’altra azione.

 

 

 

Edda Poetica ( 1200 circa)