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L’astrologia cabalistica e i testi astrologici nella Bibbia

e nella letteratura religiosa ebraica

di Doron Zohar

 

Colgo qui l’occasione per citare Rabi Yehuda Ashlag, uno dei cabalisti più nobili e rispettati scomparso nel 1955.

Egli disse, a proposito della dinamica delle religioni e delle credenze, e della loro adattabilità allo spirito dei tempi moderni: “Se le nostre necessità non vengono soddisfatte, saremo spettatori di una società senza morale e così poco spirituale come mai nella storia dell’umanità”. In un tempo di anarchia e capitalismo come quello in cui viviamo, dobbiamo prima di tutto trovare il modo di ricollegarci al comandamento “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Questo comandamento è in stretto rapporto con l’Età dell’Acquario, sia nel senso di accettarci l’un l’altro sotto il profilo spirituale pur nelle nostre diversità, sia nel senso cabalistico di condividere ciò che abbiamo per avere di più, che è la legge sulla quale si basa la Cabala.

È motivo di grande emozione per me trovarmi oggi, fra tutti i luoghi del mondo, nella capitale dell’ultimo grande impero di Roma, che ospita questo incontro, lo stesso impero che condannò l’idea della Cabala durante il primo secolo – al tempo in cui Roma occupava la terra d’Israele. Dopo il severo divieto di Roma di studiare la Cabala, il Libro della Creazione fu perduto o, per essere più esatti, nascosto nelle cave cumerane del deserto di Giudea, nella regione del Mar Morto, per essere poi riscoperto soltanto nel 1270.

Il più grande mistico e cabalista di tutti i tempi – Rabi Shimon Bar Yochai – fu condannato a morte dai Romani soltanto perché praticava e insegnava la Cabala e fu obbligato a fuggire e a nascondersi in una cava a Pki’in, nella Galilea a nord d’Israele, per un periodo di 13 anni.

Durante il suo isolamento, egli ebbe l’esperienza di un’unione divina con Abramo - il patriarca del giudaismo che scrisse il Libro della Creazione – e con il profeta Eliahu. Dalla meditazione e dagli insegnamenti di Bar Yochai venne alla luce il libro più profondo e significativo della Cabala – lo “Zohar”.

Oggi vorrei parlarvi di alcune fra le scritture più antiche a noi conosciute, le cui origini risalgono a più di 4000 anni fa – Il Libro della Creazione, che viene attribuito ad Abramo. Si tratta proprio di quelle scritture che andarono perdute, come si è detto, durante il primo secolo. Il loro ritrovamento diede nuovamente origine alla disputa fra le tendenze progressiste e conservatrici dei rabi – e cioè se esse dovessero essere rivelate a tutti. Questo dibattito continuò ed in un certo senso si può dire che è ancora in corso.

Un perfetto esempio di come oggi il potere dei simboli possa contenere l’essenza di così tanti modelli di vita, di vettori di energia e verità nascoste, sta nella famosa formula E=MC2, breve ma densa di significato. Chi di noi usa il linguaggio astrologico conosce già questa specie di dialetto simbolico ed utilizza anche la combinazione di segni, case, angeli, governatori ecc. per creare delle formule esistenziali.

Il Libro della Creazione contiene soltanto un centinaio di parole, eppure racchiude al suo interno tutta la saggezza e l’intelligenza che precede l’atto della creazione. La saggezza nella Cabala è quella qualità che “fa vedere le conseguenze delle proprie azioni”.

Alcuni di voi avranno opinioni diverse su ciò che la Cabala veramente è – potrebbe sembrare una religione o occultismo, chiaroveggenza o addirittura magia. Alcuni credono che sia una spiegazione esoterica della Bibbia, dove la mistica della Cabala è un canale ed un veicolo di unione fra l’anima e Dio.

Secondo Bar Yochai, la più profonda conoscenza ebraica, che è stata tenuta segreta come l’atomo, aspetta il giusto tempo per rivelarsi e sarà nell’Età dell’Acquario che verrà insegnata anche ai bambini di sei anni.

Questa lunga riservatezza riguardo la conoscenza ebraica ha fatto sì che i laici diventassero sospettosi, timorosi, evitando perfino di ricercare il vero significato della Cabala. In effetti, la Cabala è lo studio della saggezza che sottostà al principio di prendere e dare, attraverso il processo dinamico che precede tutte le manifestazioni metafisiche e fisiche.

Il significato della parola Cabala è “ricevere”, e il principio filosofico è quello di dividere ciò che ci viene dato in modo da esercitare il sistema – corpo e anima – ad acquisire di più e a dividere di più di quella luce attraverso la quale l’energia divina benefica si manifesta e si trasmuta.

Cercherò di essere più preciso e di approfondire tutto questo più tardi, ma prima vorrei dire qualche parola sulla catena di saggezza che si scisse al tempo di Abramo:

Nella Bibbia, l’origine del nome Qetora, Katar (suffire, adolere in latino, incense in inglese) si trova in associazione con riti religiosi, trance, uso di droghe, riti sciamani nei templi, cerimonie sugli altari, e la creazione di sensazioni astratte associate all’emanazione di fumi, odori e incensi, o a qualsiasi altra essenza che portasse ad esperienze metafisiche.

Qetora, la donna di Abramo nei suoi ultimi anni di vita, conosciuta anche con il nome di Hagar, fu espulsa all’est (qedma) a causa del diritto esclusivo sulla terra da parte di Yitshak, il successore di Abramo. Secondo il famoso interprete delle scritture Rashi, il suo nome descriveva l’abitudine giornaliera di bruciare incenso e erbe durante le preghiere e la sacra adorazione. La sua espulsione, secondo alcuni interpreti delle scritture, fu la causa del cattivo uso che ella fece della conoscenza trasmessale da Abramo, fingendo di ignorare il motivo principale dell’uso tradizionale dell’incenso come coadiuvante della preghiera, perché favorisce un certo tipo di consapevolezza della sacralità. Poiché i sacerdoti o sciamani erano gli unici ad essere autorizzati all’uso, Qetora, come molti altri dopo di lei, fu severamente punita.

Secondo numerose interpretazioni, la sua vicinanza ad Abramo aprì la sua mente alla conoscenza metafisica, specie quella che riguardava l’intelligenza dei corpi celesti e il potere delle lettere dell’alfabeto ebraico, ma le basi esoteriche sulle quali lei ed i suoi discendenti fondarono le loro teorie erano lontane dalla percezione di Dio così come veniva accettata dagli ebrei.

Le scritture prendono questo caso ad esempio, come lezione per tutti coloro che vorranno fare uso di droghe ed essenze per scopi diversi dai riti di adorazione di Dio.

Il figlio maggiore di Hagar, Yishmael, fu il fondatore dell’Islam, e gli altri suoi figli – Zimran, Ykshan, Madan, Medyan, Yshbak, e Shuach furono insieme i fondatori delle fedi e delle religioni orientali, che più tardi ritroviamo in Confucio, Lao-Tzu, nel Buddismo, nello Zen, nella cultura indù, ecc. Il Cristianesimo e il Nuovo Testamento hanno le loro origini nella Bibbia, dove troviamo le intere radici della fede e della religione quali frutto di un unico seme.

Sefer Yetsira – Il Libro della Creazione, viene attribuito ad Abramo, che nacque nell’Iraq odierno – la Mesopotamia di allora, oppure la regione della fertile mezzaluna, dove in tempi posteriori furono ritrovate le scritture dell’intelligenza divina, scritte in una lingua non chiara, che alcuni linguisti hanno associato all’intelligenza straniera ed altri all’“ashuria” – la prima cultura semitica a noi conosciuta.

Il Libro della Creazione non fu mai tradotto, soprattutto perché attribuisce grande potere alle lettere dell’alfabeto ebraico. Si presume che il suo potere scompaia se tradotto in una qualsiasi altra lingua.

Come sapete, e come ho ricordato prima – attraverso i secoli il giudaismo affermava che solo pochi prescelti possono avere accesso alla sacralità. Inoltre, la Bibbia è piena di riferimenti a pratiche non mistiche. Gli insegnamenti cabalistici prima dei 40 anni sono stati vietati per lungo tempo. Saturno (in ebraico: Shabtai), che rappresenta la cronologia, ed anche la saggezza che sta nell’esperienza della persona anziana, ci dice che nel mondo ogni età fisica ha la sua propria capacità mentale di avvicinarsi e trattare la sapienza.

Da un punto di vista astrologico, all’età di 40 anni Saturno transita per la prima volta in trigono alla sua posizione natale dopo la sua prima congiunzione. Ciò non denota solo il processo di maturazione né soltanto la capacità di mantenere un buono stato di salute fisica ed economica, ma anche la riconoscenza morale di ciò che si può fare per incoraggiare e dare un contributo alle ottave superiori di Saturno, o ai principi disciplinari spirituali nell’ambito della società.

Da un punto di vista dottrinale, l’opportunità di studiare questo libro è data solamente a coloro che conoscono bene la Bibbia, il Talmud ed altre sapienze cabalistiche quali il Sefer hazohar o altre interpretazioni di scritture sacre.

Ciononostante, io credo sia giusto contribuire a questa riunione fra mondo occidentale e orientale con alcune traduzioni di citazioni che riguardano l’astrologia e la metafisica. Citerò usando a volte la lingua originale, per cercare di collegarvi con le vibrazioni, le frequenze e i toni. Citerò anche qualche cabalista le cui interpretazioni sono ora quasi inseparabili dall’antico testo. Questa traduzione richiederà ulteriori traduzioni che sono le mie e non sono dovute; al contrario, alcuni religiosi ortodossi potrebbero accusarmi per questo di commettere un peccato. Credo che con l’Era dell’Acquario sia arrivato il tempo per tutti noi di cercare di riunire ciò che è stato separato – cioè la catena della sapienza e la saggezza di cui è parte integrante. Io colgo questa occasione per esprimere questo mio obiettivo, sperando di poter interessare quelli di voi che credono nella totalità. Non sono un missionario, e la totalità di cui sto parlando è quella di un unico mondo, di un’unica gente, di un unico credo – quello della divisione dei beni e della promozione della fratellanza dell’umanità.

È stato il Rabbi Abraham Azulai a promulgare un decreto che affermava che se le guerre non fossero terminate, la Cabala sarebbe stata insegnata a tutti – giovani e anziani –, in modo da stabilire la pace sulla terra. Inoltre, predisse che nell’anno ebraico 5760 i segreti della Cabala si sarebbero diffusi ai quattro angoli della terra, ed infine “...il tempo e lo spazio si vedranno ridotti ed il segreto dell’immortalità sarà conosciuto...”.

L’anno ebraico 5760 corrisponde all’anno cristiano 2000.

La parola inglese “fallow” che ho usato nelle mie traduzioni e che viene ripetuta spesso (qui tradotta con l’espressione italiana “immacolazione”), è di grande rilevanza. Risulta molto difficile poter rendere in modo esatto il vero significato di questa parola in questo contesto; comunque il significato generale è quello di lasciarsi indietro, immacolato, terra vergine. Si definisce come anno “immacolato” l’abitudine ebraica di far riposare la terra non coltivandola ogni sette anni. Metaforicamente, per “riposo” spirituale si intende la manifestazione più bassa delle energie planetarie.

Dopo questa lunga ma inevitabile introduzione, eccovi alcune citazioni che risalgono al 4000 a.C. con le interpretazioni di persone di genio della Cabala quali Ashlag, De-Leon, Iuria (il leone), Butril e Saadia Gaon, tutti benedetti di grandi poteri di meditazione e di visione spirituale.

Prima citerò nella lingua originale:

a. “Egli incoronò la lettera Bet (b) a vita e legò una corona e diede forma al shabtai nel mondo. Primo giorno dell’anno, occhio destro dell’anima, egli promosse la lettera bet ad essere in effetti in testa”. (La Bibbia comincia con la lettera bet “bereshit” - genesi).

a1. Questa è una delle prime antiche scritture, che mette in evidenza come la struttura della Bibbia, e quindi l’intera idea della creazione sia fisica che metafisica, è basata sull’energia di Saturno.

b. “...e Lui (Dio) ispirò il potere della saggezza e creò Shabtai (Saturno)... e Lui è colui che diede la saggezza a Shabtai, nonostante sia la stella della rovina. Nel segreto dell’immacolazione (“fallow”) c’è il potere della saggezza: non è colpevole della rovina, perché non ha interesse nelle questioni fisiche o desiderio di esse, quindi le trascura di proposito e lo rovina (= il corpo) con il decoro (ciò si riferisce al corpo come mezzo per arrivare all’anima) e ha molta poca considerazione per l’adorazione del corpo.

Da lui arriva il potere che porta i demoni ad abolire gli organi e i beni degli uomini...”

b1. Saturno governa il sabato (Shabat) – il giorno ebraico più sacro della settimana. È vietato lavorare a tutti i componenti della famiglia, inclusi gli inservienti. Questo giorno è dedicato alle virtù quali la preghiera, andare in sinagoga, la meditazione e i rituali dei pasti. I comandamenti del Shabat sono numerosi ed esclusivi, se paragonati agli atti mondani, e hanno il compito di creare una consapevolezza particolare.

Il sabato è certamente un giorno di giudizio, sia perché l’intera idea della creazione è stata pensata e decisa di sabato, sia perché il sabato seguente, il settimo giorno della creazione, Dio osservò tutto ciò che aveva creato durante la settimana e lo approvò.

b2. C’è una distinzione fra l’influenza di Saturno su coloro che non hanno nessuna disciplina spirituale, che sono destinati a provare la sua manifestazione più bassa, e coloro che dominano il corpo fisico al punto da riuscire a separare le necessità primarie dal lusso. Il tema principale della Cabala riguarda l’acquisizione ed il mantenimento dell’equilibrio tra il prendere e il dividere con gli altri. Nel caso di Saturno, l’interazione prendere-dare ha luogo fra la forza attiva terrena e l’energia passiva del giorno sacro.

Con il vostro permesso, proseguo con la prossima citazione; la fonte originale dice:

c. “Se lui (Saturno) è colui che soprintende alla saggezza, come mai l’ignorante sta sotto il suo dominio? Nelle questioni della vita di ogni giorno, gli ignoranti sono di fatto benedetti con doni profetici, come è citato (nella Bibbia). – Da quando il Tempio è stato distrutto, la profezia è stata accordata agli ignoranti e ai bambini.”

(Dal Telmud) - “...e questo è il segreto di colui (Saturno) che governa la miseria, la morte, le carceri, ciò che è logoro, la disgrazia, la vergogna e tutto ciò che viene rinviato”.

c1. Qui, di nuovo, il testo fa una distinzione fra le manifestazioni più elevate di Saturno e quelle più basse. Mette in evidenza il potere dell’inerzia e della disciplina. Mercurio congiunto a Saturno di Einstein è un perfetto esempio di quanto detto sopra, contrapposto alla futile ostinazione o ad ogni tipo di difficoltà mentale generalmente associata a quel tipo di congiunzione.

Per quanto riguarda i chiaroveggenti e gli indovini, questo si riferisce al fatto che sotto la supervisione divina, che è il raggio di luce dato ai fedeli dei codici che strutturano la Cabala, non c’è alcun bisogno di conoscere il futuro.

Passiamo ad un’altra citazione:

d. “...e lui (Saturno) soprintende a tutte le stelle che vengono prima di lui, è la guida di tutti gli intenti, degli anziani, della saggezza e delle opinioni, è il guardiano degli ebrei, quindi essi sono in difficoltà in questo mondo. E se soprintende a tutti gli schiavi ovunque essi sono, e se l’immacolazione (“fallow”) abolirà tutte le occupazioni ed i mestieri, sarà lui a decidere chi sarà cacciato dal mondo, ad istruire chi dovrà soffrire a causa delle preoccupazioni, della sporcizia, della maleducazione, delle vesti o delle parole. Egli oscurerà tutto e porterà disgrazia...”, e il testo continua descrivendo ogni singola caratteristica che si collega a Saturno come noi lo conosciamo – fame, cattivi consigli, sospetto, tortura, pettegolezzi, disperazione e debiti.

d1. In questa distinzione molto netta fra ebrei e gentili, siamo testimoni di un certo umorismo cinico interiore – “quindi essi sono in difficoltà in questo mondo”.

Il popolo eletto – nella storia e a tutt’oggi – deve lottare per mantenere il torah e la fede, nonostante le persecuzioni e gli intrighi. Si afferma che Saturno governa gli schiavi dovunque essi siano e secondo alcuni interpreti è qui che sta l’essenza dell’olocausto – come manifestazione più bassa di Saturno –: ingordigia e lussuria della carne, invece di crescita spirituale e ideali di indipendenza. Proprio come l’Impero Romano è stato senza volerlo l’iniziatore della scrittura del libro più importante della Cabala, lo Zohar, proprio come l’inquisizione spagnola ha contribuito all’evoluzione dei geni cabalistici – l’olocausto ha conseguentemente reso possibile l’idea dello stato ebraico di Israele.

Tralasciando questa famosa cronologia storica, il principio che viene messo in evidenza è che lavorare duramente rende possibile l’impossibile e che comunque sia le pesanti prove karmiche devono manifestarsi prima o poi, sia nella forma di sofferenza che di resistenza. La differenza consiste principalmente nella saggezza di prevedere le conseguenze.

Parliamo ora di qualcosa di veramente karmico:

e. “Senz’altro l’essere il governatore della morte è il segreto dell’immacolatezza (“fallow”) poiché egli è conosciuto come malattia e cambiamenti d’umore, quindi il segreto della malattia è il cambiamento e la privazione a tutti coloro che sono effimeri e passeggeri, perché egli soprintende all’insufficienza e all’onore terreno. Essendo lui l’ultimo dei sette pianeti è lui che soprintende al tempo e al giudizio.”

e1. Questa è la descrizione della più karmica fra le implicazioni di Saturno. Questo tipo di energia assomiglia in qualche modo a quella di Plutone come noi lo conosciamo – nella ciclicità della distruzione e dell’attività rigenerativa. La distinzione sta nell’approccio fisico di Saturno contrapposto a quello psicologico di Plutone. La morte e la malattia sono strumenti – mi si scusi il cinismo – per contabilizzare il numero esatto di anime che possono vivere senza disturbare la sicurezza dell’umanità intera, perché possa progredire verso una spiritualità più elevata.

Il cambiamento nel temperamento, causato dalla malattia o dalla morte, è in effetti una possibilità data ad un’anima per fare il punto o realizzare il suo destino – un principio conosciuto in ebraico come “tikun”, il cui significato letterale è “riparare” per potersi muovere verso l’alto e salire la scala spirituale, la cui gerarchia è: inorganico – pianta – animale – uomo – angelo. Nella reincarnazione il movimento potrebbe avvenire in ambedue i modi: verso l’alto o verso il basso.

Questo ci porta alla prossima citazione:

f. “...La regola di ogni lavoro è talvolta quella di tornare indietro (fare più di una volta) come le navi - una volta in avanti, una volta immobile, e una volta indietro.”

f1. Questo è un riconoscimento delle 3 colonne cabalistiche – quella di destra rappresenta l’energia dei segni radicali, a cui viene dato qui un movimento in avanti. Quella di sinistra – la croce fissa e l’energia dell’immobilità; e la colonna centrale – i segni mutevoli e l’energia che spinge all’indietro. Ciò viene applicato non solo al comportamento mondano, ma anche al processo di reincarnazione.

g. “...Secondo lui, che governa la perseveranza quando si giunge in alto, egli non cadrà in modo repentino poiché è detto: egli trattiene lo spirito di Dio, uno spirito di saggezza e d’intuizione profonda, il segreto di Dio per Mashiah. Quindi la forza d’Israele non sta solamente nella spada o nella lancia, al contrario – non appena si allontanano dall’osservare i comandamenti di Dio – lo spirito li abbandona ed essi rimangono preda del caos che viene subito dopo una perdita spirituale.”

g1. Si afferma chiaramente che come per l’unicità ebraica, Saturno rappresenta l’adempimento metodico dei comandamenti come condizione della supervisione e salvaguardia divina.

Punti generici:

a. L’astrologia cabalistica viene applicata solamente a sette stelle e le paragona ai sette giorni della creazione del mondo, alle sette porte dello spirito (i chakra), e ai sette fori della testa che controllano 12 entità - la vista, l’odorato, l’udito, la parola, il mangiare, il rapporto sessuale, l’azione, la deambulazione, la rabbia, il silenzio, il pensiero, il sonno.

Un altro riferimento al numero 12 si trova nelle 12 guide dello spirito:

2 mani, 2 gambe, 2 reni, la cistifellea, le viscere, il fegato, lo stomaco e la milza.

In ultimo, la loro distribuzione: 3 che amano - il cuore e le orecchie

3 che odiano - il fegato, la cistifellea e la lingua

3 che rianimano - i fori del naso e la milza

3 che eseguono - ambedue gli occhi e la lingua.

La lingua ha un doppio ruolo, per cui viene detto: “la vita e la morte sono sotto il dominio della lingua”.

b. È di estrema importanza comprendere ambedue i lati del pianeta, e Saturno è un esempio della dicotomia che la cabala suggerisce col significato della citazione: “tutto è destinato e l’autorità è data”. Assomiglia al detto di Buddha: “L’ignoranza è un fardello, una sofferenza”. Più siamo consapevoli dell’energia cosmica – più spirituali siamo – più controllo abbiamo sul nostro karma. E non solo sul nostro – l’idea principale è di dividerlo con tutta l’umanità.

Finalmente – il sabato – il giorno ebraico destinato al riposo

Il concetto cabalistico di distinguere fra mondano e santo Shabatt fa capire il senso del shabat come essenza meditativa. Durante lo Shabat le persone possono ricoprirsi di un’aura che lascia passare solo energia positiva. Oggi è shabat, così, se volete, potete chiudere i vostri occhi e immaginare un raggio di luce pura e chiara che vi avvolge di calore e grazia. Questo raggio disintegra tutte le vibrazioni e il trambusto che vi siete portati qui dentro.

Il raggio che vi circonda si diffonde dentro di voi e si deposita piano e tranquillamente da organo ad organo con un movimento fluido come quello delle nuvole. Il vostro ritmo interno rallenta e voi siete pronti ad assorbire il sentimento di libertà che avete faticato tanto per conquistare.

Adesso il raggio di luce si alza verso ogni vertebra sulla colonna fino al collo e nella vostra testa e la riempie di quiete. Appena i pensieri si calmano potete muovere la luce nella corona che circonda la vostra testa. Ciò che sta per accadere adesso è un’energia a due direzioni nella forma di quella luce – ognuno di voi trasmetterà l’amore attraverso quel raggio e riceverà qualcosa di speciale. È qualcosa fra voi e voi stessi. Fra voi e il vostro Dio. Attraverso quel raggio di luce chiara, riceverete le istruzioni su cosa fare e cosa non fare per modificare voi stessi.

Buona fortuna.

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